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Autore: lamialadradilibri    29/10/2013    2 recensioni
Si ha paura di ciò che non si conosce: il buio, la morte. L'ignoto, insomma, fotte tutti.
Il passato può essere tra queste paure, può trovarsi là in mezzo a causa della psiche d'una persona.
Ma a volte, per un bene comune, bisogna mettere da parte le proprie paure. Così facendo, si può “cancellare l'apocalisse”. Solo i più forti ce la faranno, e diverranno leggenda.
È l'incontro tra due saghe, questo. RED ed HARRY POTTER si uniscono, per dar vita a “Scontro con l'ignoto – Cancelleremo l'apocalisse”.
Hermione, Ron, Draco ed Harry si ritroveranno a dover salvare il mondo, aiutati da Gwen e Gideon. Silente dev'essere riportato in vita, sì: ma perché? E soprattutto, come?
-
"Ci serve Silente."
"E' morto!" latrò Ron.
"No. Nel passato, è ancora vivo."
Scopritelo, leggete questa ff.
Harry Potter-Hermione Granger-Ronald Weasley-Draco Malfoy-Gideon de Viller-Gwendolyn Shepherd.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 2.

 

Draco al comando.
 

 

HARRY POTTER.

Draco si muoveva in tutta tranquillità verso il dormitorio dei Serpeverde, seguito dalla piccola comitiva formata da Hermione che, nervosa, guardava la schiena del biondo come una minaccia; Harry, che continuava a sistemarsi gli occhi in maniera quasi febbrile e Ron, che era quasi sul punto di piangere, ricordando con orrore le sue perdite, Fred, Fred e ancora Fred.

“Draco!” bisbigliò Hermione, quando lo vide camminare ancor più lentamente verso il suo dormitorio. “Muoviti, ti prego.”

Non sopportava l'idea di pregare Malfoy. Ma sopportava ancor meno vedere i suoi amici in quelle condizioni e, sebbene il suo orgoglio fosse grande, lo mise da parte.

Lui si velocizzò appena un po'. La mora gli avrebbe urlato giù di tutto, guardandolo in quei bellissimi occhi azzurri, ma lui prese a parlare, con voce tranquilla: “Vedete, non è detto che quell'avviso sia veritiero. Io però l'ho visto prima di voi”, affermò, quasi con superiorità. Hermione strinse i pugni. Se lui era arrivato prima di loro, cos'avrebbe potuto fare là, solo soletto, in un sotterraneo per di più? “e mi sono permesso di chiedere aiuto a degli... amici.”

Amici?

La mora non riuscì a tratteneresi: “Draco! Per quanto mi riguarda, i tuoi amici potrebbero essere o troll o Mangiamorte, perciò non credo che...” cominciò a dire, con la sua solita voce da peste, puntando le mani ai fianchi.

A Draco sembrò tanto una professoressa e non riuscì a trattenersi dal sospirare sibilando.

“Oh, Granger! Che poca fede hai in me” commentò il biondo, con un sorriso di superiorità sulle labbra. Hermione non riuscì a guardarlo un attimo di più, lui con quei suoi tratti così decisi e perfetti, odiosi. Un Malfoy! Chiedevano aiuto a un maledetto Malfoy!

“I miei amici sono persone, ci aiuteranno.”

“Lo spero!” muggì Ron, con una voce che non sembrava nemmeno più la sua, tant'era modificata dall'orrore. “Perché io...”

“Oh, anche tu!” ridacchiò Draco che sapeva di tener la situazione in pugno, e se ne beò. “Weasley. Non preoccuparti. E tu, Potter? Niente da dire?”

Harry nemmeno lo calcolò.

Hermione superò i ragazzi e, a passo deciso, arrivò davanti all'ingresso del dormitorio serpeverde. Là, aveva detto Draco, ''sarebbero stati tranquilli'', ma per lei non era neanche lontanamente possibile. Se tutto andava bene, Goyle si sarebbe messo in mezzo, lui e quella sua brutta faccia da fesso, e avrebbe voluto sapere tutto.

Malfoy probabilmente intuì i suoi pensieri, perché le lanciò un'occhiata quasi esausta e poi entrò nel dormitorio. I ragazzi lo seguirono ed Hermione sospirò, imitandoli.

Da quando erano diventati tutti così arrendevoli?

Harry sembrava una pezza, tant'era pallido. Camminava quasi come trasportato dal vento, seguiva Malfoy (Malfoy!) come se fosse stato la sua ancora di salvezza.

E forse era così. Per quanto odiasse ammetterlo, Draco sapeva come tornare nel passato … L'idea la disgustava, ma tentò di reprimere i conati per provare ad apprezzare ciò che Malfoy stava facendo per loro.

Lo fa solo per sé stesso!, le ricordò una vocina Non vuole morire.

Hermione non la calcolò. Se si fosse messa a parlare con sé stessa, allora sì che le cose sarebbero andate per il peggio.

E Ron … Oh, Ron. Tremava. Non l'aveva mai visto così giù, Hermione, e questa cosa la preoccupò parecchio.

Se si aggiungeva anche il mistero degli “amici “ di Draco … Ne sarebbero usciti vivi?

 

RED.

Gideon la guardava con se fosse pazza. I suoi lineamenti solitamente perfetti erano consumati dall'orrore, senza però che riuscissero a renderlo brutto.

“Andiamo, Gideon” lo abbracciò Gwen, con un sospiro. Il ragazzo inspirò il suo profumo di rose, beandosi di quella vicinanza.

“Sai che Malfoy non è un mostro. Tu, che con me hai affrontato così tante cose, ti preoccupi per una simile sciocchezza?”, borbottò la ragazza, con voce serena.

De Viller alzò le sopracciglia, scocciato. “Gwenny!” sospirò stringendola a sé. Si trovavano sempre in quello scantinato polveroso e sporco, seduti sul divano verde dove, per le prime volte, s'erano baciati. Come ogni volta che andavano là sotto, veniva scelto per loro un'annata tranquilla così che non si ritrovassero in situazioni … Spiacevoli, come nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale.

E in effetti lì regnava una strana pace, uno strano silenzio interrotto soltanto dalle loro voci, più o meno disperate.

“Non capisci. È che … sento che andrà male. Sento che è una cosa grande.” le confidò il moro, sincero.

Gwen si allontanò un po', stringendo i quaderni dei compiti ancora bianchi tra le braccia. “Già. Anche io” soffiò con aria assente. Aveva un'orribile sensazione da quella mattina, in realtà. Solo che non lo dava a vedere.

“Ma dobbiamo aiutarli! È Malfoy che c'ha chiesto aiuto.”

“Appunto!” sibilò Gideon, non capendola. Sin da subito aveva odiato Malfoy, s'era più che visto.

Gwen scrollò le spalle, distrutta. “Per questo, Gideon, dobbiamo! È Malfoy. Non l'avrebbe mai fatto se non fosse stato di necessità vitale.

“E' questo che mi spaventa” mormorò Gideon, dandosi un tono. Si stava calmando, ora, cominciava a vedere le cose con più chiarezza. La verità era che quando aveva letto la lettera era completamente impazzito, aveva dato di matto. D. M. Non aveva potuto crederci. Non lui, non ancora! “Vorrei solo che potessimo essere normali per un po'” soffiò sulle labbra di Gwen, tornando ad avvicinarsi.

Lei lanciò malamente i libri a terra, alzando della polvere che sembrò abbracciarli, quasi per unirsi a quel loro momento intimo. “Anch'io” bisbigliò Gwen, prima di baciarlo con dolcezza. Quando si staccò, mormorò: “Ma non è possibile, lo vedi da te.”

Già. Non era possibile, proprio per niente.

Gwen diede un'occhiata all'ora e raccolse i quaderni, decisa a fare i compiti almeno per finta.

 


ANGOLO AUTRICE.
Salve! Ecco il Secondo Capitolo della storia.
Al primo nessuna s'è fatta avanti a commentare ... Perchè? Devo pensare che il tutto è un totale fiasco?
Mi dispiace molto ... Va be, se nessuno legge posso anche smettere di scrivere allora.
In ogni caso spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento! :)
Presto i personaggi di Harry Potter Red s'incontreranno, se la storia proseguirà! (:
Hermione e' molto riluttante ... Come d'altronde lo è pure Gideon! Mentre Draco e Gwendolyn sono sicuri che l'unire le forze darà i suoi frutti.
Mbah! Si vedrà, dico io.
Si vedrà! :D
Hii meme1
Vi lascio con questa stupendaaa foto *-*
 

 

  
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