Fanfic su attori > Robert Pattinson
Segui la storia  |       
Autore: QueenVLondon    30/10/2013    4 recensioni
Katie ha deciso di trascorrere le vacanze estive a Toronto per migliorare il suo inglese.
La ragazza è felice di questa opportunità e tutto nella sua vita pare andare per il verso giusto: ha trovato quasi subito un lavoro e le giornate sono piacevoli.
Tuttavia, cosa succederebbe se scoprisse che anche Robert Pattinson si trova lì per le riprese del suo nuovo film, “Maps To The Stars”?
E se il destino li facesse incontrare di nuovo? Cosa accadrebbe?
Long che porta avanti la vicenda di Katie e Rob dopo "Bon Voyage" e "Always Him".
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Sai, mi mancherai”, disse Sarah, guardando il suo collega mettere da parte la sceneggiatura che stava sfogliando per l’ennesima volta.

Robert le rivolse un’occhiata dubbiosa.

“Beh, non quanto a Katie, ovviamente”, si affrettò a precisare.

L’attore ridacchiò.

“Quindi…”.

 “Non provarci, Sarah. Non ti dirò nulla!”, la rimbeccò Robert.

“Non ce n’è bisogno. Quell’aria beata parla per te”, lo prese in giro l’amica, ma in realtà era contenta di vederlo così tranquillo.

Lui arrossì appena. Sarah era proprio un’ottima osservatrice, ma in effetti chiunque si sarebbe accorto che il suo buonumore quella mattina era contagioso. Da troppo tempo non si sentiva così vivo.

“Immagino non ci siano possibilità di convincerti a venire al party stasera”, gli disse.

Robert scosse la testa.

“Posso farti una domanda invadente, o rischio di andare incontro a un’altra crisi isterica?”

L’uomo la fulminò con lo sguardo.

“Parla”.

“Come farete quando sarai tornato a Los Angeles?”

“Non lo so ancora”, sospirò Robert dopo un attimo di pausa.

Fino a qualche giorno prima la sua partenza sembrava essere così lontana, addirittura quasi evitabile, in quel momento invece pareva fin troppo incombente.
Gli restavano soltanto 36 ore da trascorrere con Katie e non era disposto a dividerle con nessuno.

Lo sai che è possibile far funzionare le cose, vero? Nessuno avrebbe scommesso neppure su me e Nathan fino a un paio di anni fa”, lo informò la sua interlocutrice.

Robert annuì.

“Non è esattamente la stessa cosa”, ribatté con voce pacata.

“No”, convenne lei dolcemente. “Ma non significa nulla. Non sei certo il tipo che si arrende, neanche quando dovresti farlo. E neppure lei lo sembra. Però se non ci credi non funzionerà di sicuro”.

Robert si sedette su una delle sedie del trailer e giocherellò con un l’angolo di una delle pagine del copione.

“Tengo veramente molto a Katie e vorrei trovare una maniera per far andare avanti le cose…”.

“Ma?”

“Lei ha una vita semplice adesso; la mia non lo è”, affermò, voltandosi verso di lei.

Sarah ricambiò il suo sguardo con intensità.

“Ti preoccupi troppo. Ascolta, Katie è una ragazza intelligente e tu non sei un idiota, sebbene talvolta ti comporti come tale”.

“Grazie mille”, borbottò.

“Non ti negare questa possibilità solo perché sembra quasi la cosa giusta da fare. Quello che sto cercando di dirti è che Katie non è Kristen: non si allontanerà da te, a meno che non sia tu a spingerla a farlo”.

“Dovrei?”, le domandò titubante.

Aveva pensato e ripensato all’intera situazione e se per lui sarebbe stato difficile, Katie non aveva veramente idea di cosa l’aspettava…
Era corretto da parte sua andare avanti conoscendo le difficoltà a cui sarebbero inevitabilmente andati incontro?

“Dovresti provare a capire cosa vuoi e se vuoi lei, allora non arrenderti. E, se può valere qualcosa, io faccio il tifo per voi”, aggiunse Sarah con un sorriso, che Robert ricambiò.

“Grazie, Sarah”, le disse riconoscente.

All’inizio aveva temuto che Katie fosse interessata solo alla notorietà che circondava il suo nome, esattamente come tutte le ragazze che prima di lei gli si erano avvicinate, ma quando si era reso conto che non era affatto così le sue certezze erano pian piano franate.

Una parte di lui era convinta che Katie fosse la sua più grande occasione per diventare una persona migliore e per essere amato nel modo in cui aveva sempre sperato.
Lei era bella, spiritosa, intelligente, affettuosa. Era magnifica e tutto quello che vedeva in lei non faceva altro che convincerlo di non essere l’uomo adatto per starle accanto. Lei era troppo.
Eppure la maniera in cui lo guardava, il modo in cui aveva risposto ai suoi baci e alle sue attenzioni la notte precedente…
Ormai sapeva di non poter tornare indietro. Le apparteneva.

 
“Non posso credere che tu mi abbia taciuto tutto questo per intere settimane! Rob Pattinson, accidenti! Sapevo che non era prudente lasciarti partire da sola per Toronto!”, affermò Eva, fissando con occhi spalancati la sua amica dall’altra parte dello schermo.

Aveva rimandato troppo a lungo di dire la verità a Eva e quella sera Katie si era resa conto di non poterlo più fare.
Anche perché moriva dalla voglia di parlarle di quello che era accaduto la notte precedente.
Aveva accennato qualcosa a Meredith, ma non era di lei che aveva bisogno in quel momento, ma della sua migliore amica, quella che era sempre rimasta al suo fianco e che l’aveva sempre sostenuta. Sempre.

“Com’è stato?”, le chiese Eva euforica ed al tempo stesso sorpresa.

Katie avvampò, ma per il resto le narrò, senza scendere nei particolari, quello che era accaduto.

Per tutto il giorno non aveva fatto altro che ripensare al modo in cui Robert l’aveva toccato, alla maniera in cui l’aveva baciata, ma soprattutto a quello che le aveva detto dopo che avevano fatto l’amore: “Lo scopriremo”.
Quelle parole riecheggiavano nella sua testa da ore, poiché implicavano la speranza di un futuro.

“Scusa, ma non riesco ancora a crederci”, commentò Eva, interrompendola.

 “Mi spiace veramente non avertene parlato prima”, ripeté la ragazza.

“Stavi solo cercando di proteggerlo, lo capisco”, le disse gentilmente Eva.

Katie si lasciò sfuggire un sonoro sospiro.

“Forse stavo solo proteggendo me stessa”, ammise controvoglia.

“Da cosa?”, le domandò Eva senza capire.

“Dall’idea di poter essere soltanto un passatempo per lui, credo”.

La sua amica la guardò con tenerezza.

“Sarebbe un idiota in quel caso”, le assicurò.

Katie accennò un sorriso.

“Pensi che questa cosa continuerà anche dopo che lui sarà tornato in California?”, le domandò Eva, cauta.

“Non posso esserne sicura, ma lo spero”.

“Wow”, si lasciò sfuggire inavvertitamente la ragazza.

“Eva, non entusiasmarti troppo, per favore”, la supplicò Katie.

Non voleva che tutti si facessero una determinata idea di lei e Robert, visto che neppure loro sapevano ancora cosa c’era davvero.
Beh, se non altro nessuno dei due aveva ancora espresso dei sentimenti chiari in proposito.

“D’accordo. Non ti assillerò. Promesso. Ma tienimi informata, okay?”

Katie annuì più serena.

“E ricorda che sono disposta anche a prenderlo a calci se non si comporta come si deve!”, aggiunse, facendole l’occhiolino.

Tuttavia, Katie era convinta che l’amica non scherzasse. Per lei lo avrebbe fatto sul serio.

“Lo terrò presente”, affermò, ridacchiando. “Come vanno le cose con Marco?”, le chiese subito dopo.

“Inaspettatamente bene!”, dichiarò Eva.

Per la successiva mezzora Katie ascoltò le chiacchiere della sua migliore amica su quanto il ragazzo fosse cambiato.
Eva non pareva pentita della sua decisione, anzi ne era entusiasta, così Katie mise da parte la sua iniziale titubanza: in fondo quella scelta non spettava a lei ed aveva già troppi grattacapi senza aggiungere altra carne al fuoco.

“Sono contenta per te”, le disse sincera.

“Grazie”.

“Scusami, ma dovrei proprio cambiarmi”, aggiunse Katie, lanciando un’occhiata all’ora.

“Ho afferrato il punto”, dichiarò la sua interlocutrice con un sorriso malizioso. “Non voglio farti tardare”.

“Grazie, ci sentiamo presto”.

“Certo. Buona serata!”

 
Robert arrivò a casa della ragazza una quarantina di minuti dopo. Katie aveva già preparato la cena, ma quando la consumarono è ormai tiepida.

“La pasta sarebbe stata più buona calda”, dichiarò quasi a mo’ di scusa, riponendo i piatti nel lavello.

“Beh, a me non pareva così male”, replicò Robert, avvicinandosi a lei e poggiando entrambe le mani sui suoi fianchi.

Katie accennò un sorriso, prese uno dei piatti e lo risciacquò sotto il getto dell’acqua corrente.

“Esattamente cosa mangi di solito?”, gli chiese, sinceramente curiosa.

“Ehi, sono un ottimo cuoco!”, esclamò.

“Me lo immagino”, mormorò Katie, fremendo di piacere quando lui le scostò i capelli dalla schiena ed iniziò a baciarla sul collo.

La ragazza dimenticò ben presto che l’acqua stava ancora scorrendo, troppo impegnata a rispondere alle sue attenzioni.

“Quindi sono queste le tue intenzioni?”, lo stuzzicò lei, voltandosi a guardarlo.

Robert le sorrise in maniera disarmante.

“C’è qualcos’altro che preferiresti fare?”

“Non mi sto lamentando”, precisò. “Sto solo dicendo che fra poche ore sarai in un altro Paese e alla fine dell’estate saremo in due continenti diversi”.

“Lo so”, le sussurrò dolcemente. “Non mi importa della distanza geografica, Katie”.

Katie riprese meccanicamente a sistemare le ultime cose nella lavastoviglie. Lui la lasciò fare senza aggiungere altro.

“Non puoi credere che non sarà un problema”, replicò lei.

So che non lo sarà”, asserì lui in tono sicuro, obbligandola dolcemente a voltarsi di nuovo.

“Ho già visto storie a distanza non funzionare, Rob e quelle persone non avevano neanche la metà delle difficoltà a cui potremmo andare incontro noi”.

“Sai, ho parlato con Sarah stamani e mi sono reso conto di una cosa: fin dal primo momento avevo pensato che la nostra storia avesse una data di scadenza”.

Katie lo fissò sbigottita.

“Aspetta. Lasciami finire”, aggiunse precipitoso.

“Okay…”.

“Sei la persona più straordinaria che abbia mai incontrato, Katie e l’unica motivazione che mi ha spinto a convincermi che non avrebbe mai potuto funzionare è che sei fantastica. Potresti avere qualcosa di molto più semplice e forse anche di più bello… La ragione per cui non volevo credere che potesse procedere bene fra noi è che dovevo convincermi che non fosse possibile, perché così sarei stato preparato per quell’eventualità. Se invece mi fossi fermato anche solo a considerare una strada diversa e poi mi fossi sbagliato… non so se ce l’avrei fatta”.

Katie rimase in silenzio ad assorbire quelle parole.

“Ero terrorizzata quando ci siamo incontrati quel giorno”, gli confidò.

Lui accennò un sorriso.

“Non lo sembravi minimamente”.

“Non ritenevo che mi avresti riconosciuta e onestamente non ero convinta che saresti stato felice di rivedermi”.

Guardandola in quel momento Robert si domandò come potesse pensare una cosa del genere.

Quale uomo non sarebbe stato entusiasta di averla accanto?

“Rob?”

“Cosa?”

“C’è qualcosa che dovresti sapere, ma non voglio che tu la prenda nel modo sbagliato”.

Lui scosse leggermente la testa. Di qualunque cosa si trattasse dubitava fortemente che fosse peggiore di tutto quello che poteva aver fatto o detto lui.

“Va bene. Ti ascolto”.

Katie deglutì. Era nervosa ed al tempo stesso spaventata da quello che stava per dirgli, ma non poteva più aspettare il momento giusto, perché sapeva di non avere più molto tempo a sua disposizione.
Lui sarebbe ripartito fra meno di 24 ore e lei non poteva lasciarlo tornare a Los Angeles senza conoscere la verità.
Tutto quello che sarebbe capitato dopo sarebbe dipeso da lui. Ma lei non poteva tenere quei sentimenti per sé. Non più.

Ti amo”.

Le era costato molto pronunciare quelle due sillabe, ma adesso che le aveva finalmente dette sapeva di non poter più fare marcia indietro e la cosa migliore (o forse la peggiore) era che non voleva neanche farla.

Se qualcuno le avesse offerto la possibilità di tornare indietro nel tempo e di cambiare qualcosa di quelle ultime settimane Katie avrebbe fatto e detto le medesime cose. Non era pentita di essersi innamorata di lui e non era neanche affranta di averglielo appena rivelato.

Era qualcosa su cui non poteva tacere, qualcosa che non voleva neanche provare a cambiare.

Robert rimase a fissarla con gli occhi sbarrati. Decisamente non era la reazione che la ragazza aveva sperato.

“Non avrei voluto dirtelo così, ma non potevo lasciare che tu partissi senza sapere cosa provo per te. Sono innamorata di te”, ripeté.

Robert non diede segno di aver riacquistato una minima capacità di articolare una frase di senso compiuto.
Si sentiva mancare il fiato. Katie era lì e gli stava dicendo di amarlo. Amarlo. E lei era esattamente quella che aveva sempre cercato. Quindi che cosa lo stava ancora bloccando? Perché non stava dicendo assolutamente nulla?

Sapeva che Katie meritava di sentire quelle parole, ma non poteva accontentarla... La ferita nel suo cuore non era ancora cicatrizzata a sufficienza. Ogni volta in cui si era esposto non aveva mai funzionato.
No, non poteva dire a Katie quello che lei voleva. Semplicemente non ci riusciva.

Lei rimase a guardarlo in attesa che parlasse, o che almeno le facesse un cenno, qualsiasi cosa che rompesse quell’angosciante e pietrificante silenzio che era sorto fra loro.

“Non posso dirtelo, Katie. Mi dispiace”, le disse infine, piegando leggermente la testa. “Sei importante per me e voglio stare con te, ma… non posso”.

Lei annuì appena.

Si era preparata a quell’eventualità, ma affrontarla era ben diverso e molto più doloroso.

Razionalmente capiva perfettamente che era troppo presto, che forse stava forzando le cose. Comprendeva che per lui era stato già difficile confidarle il suo passato, sapeva quanto aveva sofferto, ma questo non rendeva più facile sopportare il suo rifiuto.

“Okay…”, mormorò sottovoce non sapendo cos’altro replicare.

 “No”, disse lui, scuotendo la testa con vigore. “Non va bene”.

“Francamente non capisco! Quale reazione ti aspetti da me, Rob?

Gli aveva dichiarato i suoi sentimenti e lui l’aveva respinta. Beh, forse non era andata esattamente così, ma lei si sentiva comunque ferita.

“Non ti sto dicendo che non provo nulla, ma…”.

“Lo so”, tagliò corto, glaciale.

Forse stava reagendo da bambina, ma non era riuscita a trattenersi. In quel momento non lo voleva lì e lui per fortuna lo capì.

“E’ meglio che vada”, asserì.

 Katie annuì di nuovo, certa che se avesse detto altro in quel momento allora sì che se ne sarebbe pentita.

“Ti chiamo domani prima di partire”, aggiunse.

Robert sembrava incerto se baciarla o no prima di andarsene, ma alla fine non lo fece, avrebbe reso tutto solamente più imbarazzante.



Ciao a tutte!!!
Anche questo capitolo contiene una "bella" svolta.
Finalmente Katie è riuscita a trovare il coraggio di dire quelle due paroline, "Ti amo", ma ahilei la reazione di Rob non è stata esattamente quella in cui la ragazza avrebbe sperato.
Ma...
Che cosa starà ancora bloccando Rob? Che c'entrino le telefonate insistenti della sua ex, oppure semplicemente non ama davvero Katie? Non si sente alla sua altezza? Oppure è veramente troppo presto?
Vi lascio con molte opzioni- tutte plausibili- fra cui scegliere, prima che sia lui stesso a rivelare la verità. ;)
Dai commenti che mi sono arrivati al precedente capitolo è abbastanza evidente che quasi tutte pensavate che sarebbe stata appunto Katie a pronunciare quelle parole per prima. ;)
Quale reazione vi aspettavate invece da Rob?
Ormai mancano poco meno di 24 ore alla partenza dell'attore per Los Angeles: riusciranno a sistemare le cose in così poco tempo?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Intanto sarei curiosa di conoscere le vostre teorie. :)
Un bacione,
Vale

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Robert Pattinson / Vai alla pagina dell'autore: QueenVLondon