HALLOWEEN
TIME
pumpkins
& bats
L'uomo
è meno sé stesso quando parla in prima persona.
Dategli una
maschera, e vi dirà la verità.
—Oscar
Wilde
Cinque
anni eppure ogni volta che entrava nella Sala Grande decorata per
Halloween le brillavano ancora gli occhi d'entusiasmo come ad una
bambina. Le candele, i pipistrelli, i fantasmi che per l'occasione
sembravano essere ancora più inquietanti del solito, le
zucche e il
cielo zeppo di nuvole bigie che coprivano e scoprivano la falce di
luna ad intermittenza.
Con
gli occhi azzurri spalancati dalla meraviglia e un sorriso stupido
stampato in viso, non appena varcata la soglia, si fermò a
rimirare
come anche quell'anno i professori -soprattutto il decrepito Vitious-
si fossero dati da fare.
«Potter,
blocchi il passaggio,» e come in tutte le storie dell'orrore
ecco
arrivare puntualmente il mostro.
«Spero
che stanotte tu sparisca misteriosamente Malfoy,»
borbottò
distogliendo lo sguardo dal soffitto di malavoglia per abbassarlo di
poco, muovendo qualche passo.
«Tranquilla
che provvederò perchè succeda,»
ghignò il ragazzo con aria di
avere grandi progetti, affiancandola mentre si dirigevano verso lo
stesso tavolo.
«Mi
chiedo ancora quante ragazze arriverai a Confondere per gonfiare il
tuo ego,» alzò gli occhi al cielo spazientita.
«Confondere?»
domandò fissandola accigliato.
«È
l'unica spiegazione plausibile perchè qualcuno dovrebbe aver
voglia
di passare del tempo con te, o è coglione o è
Confuso.»
Gli
sorrise candidamente mentre attraversavano la Sala diretti al tavolo
verdeargento.
«Disse
colei che sta venendo al mio stesso tavolo, parlandomi,» le
lanciò
un'occhiata che rendeva la presa in giro ancora più
irritante.
«Quello
a rivolgermi la parola sei stato tu e i miei mi hanno insegnato la
buona educazione»
sbuffò
guardandolo negli occhi, «e si da il caso che tua sorella sia
allo
stesso tavolo dove purtroppo ti siedi tu.»
«Potter
sai che sei davvero petulante?»
«Sei
tu che hai iniziato questa discussione assurda.»
«E
tu non mi dai modo di finirla.»
«Ma
che problemi hai?»
«Tu
sei uno dei tanti,» fece una smorfia Scorpius -non si capiva
se
assomigliava più ad un sorriso o qualcosa che esprimeva
dolore-
prima di separarsi per andare a raggiungere una bionda che
chiacchierava allegra con un tizio accanto a lei dall'altra parte del
tavolo.
«Hey
rossa!» la salutò non appena la notò,
ricevendo un sorriso in
cambio.
«Caposcuola
Warrington, a rapporto.»
Prese
posto sulla panca di fronte a lei, poco dopo raggiunta da due mori
che le si sedettero uno per parte.
«Quest'idiota
continua a stressarti?» le sorrise amichevole la bionda
mentre
l'idiota in questione seduto accanto a lei le lanciava uno sguardo
irritato.
«Semmai
è lei che mi sta sempre addosso,»
commentò con una smorfia.
«Oh,
zitto, sappiamo tutti quanto irritante puoi essere,» lo
ammonì
Zabini alla destra di Lils guadagnandosi un sorriso complice dalla
rossa.
«Ma,
Potter, una domanda.. tu non hai un tavolo -magari della tua Casa-
dove mangiare?»
Lily
stava per rispondere quando Albus, dalla sua sinistra, intervenne.
«È
mia sorella, sta dove vuole stare.»
Scorpius
dovette capire che quella non era proprio serata per fare polemica,
quindi, dopo aver lanciato l'ennesima occhiataccia alla rossa di
fronte a lui cominciò a servirsi da mangiare.
«Allora
Lil, stasera dei nostri?» le domandò
all'improvviso Zabini dandole
una leggera spallata per attirare la sua attenzione.
«A
quanto pare sì,» gli sorrise mentre si allungava
sul tavolo per
prendere l'arrosto «ho lasciato il costume a Kim oggi a
pranzo-- a
proposito, dov'è?»
«Mhm,
l'ho sentita borbottare qualcosa su qualche modifica dell'ultimo
minuto mentre fuggiva verso i dormitori oggi pomeriggio e non era
ancora scesa.» le spiegò con un'alzata di spalle
mentre prendeva il
vassoio e glielo passava.
«Grazie.»gli
sorrise servendosi una porzione abbondante. «Lei e le sue
manie di
perfezione, spero solo non volesse modificare il mio»
«Perchè
da cosa ti vuoi travestire?» intervenne Albus mettendosi una
forchettata di pasta in bocca.
«Lo
vedrai stasera,» finse un'aria un po' misteriosa.
«Ti
prego, dimmi che è una cosa tipo una zucchina,» la
guardò male
l'amica di fronte a lei conoscendo bene i gusti strani della rossa.
«Di
sicuro non sarò un fantasma, gattina o fantasma o qualsiasi
cosa sia
seguito da un sexy,» ridacchiò
mentre tagliava il cibo nel
piatto.
«Ma
Lils, andiamo, dovresti valorizzarti di più,»
protestò Amy che
ancora non aveva perso la speranza di renderla più
femminile, un
giorno o l'altro.
«Quello
non è valorizzarsi, ma scoprirsi Em, Lils va bene
così,» ecco il
lato iperprotettivo da padre in seconda di Al che usciva allo
scoperto.
«Stai
dicendo che mi vesto da battona, Potter?» domandò
alzando un
sopracciglio la bionda sembrando terribilmente l'amico accanto a lei
che se n'era stato zitto fino a quel momento mangiando.
«N-no!
Non sto dicendo questo,» si fece prendere dal panico il moro
mentre
Lily sentì distintamente ridacchiare alla sua destra Zabini,
«solo
che tu vai bene così, Lils no. È troppo
piccola.»
«Ed
è meglio che rimanga com'è, sarebbe inquietante
se provasse a
sembrare un qualcosa sexy,» s'intromise Scorpius,
«probabilmente
sarebbe più un qualcosa e
basta.»
«Stai
dicendo che mia sorella non è bella?»
«Oh,
insomma, Al deciditi! O vuoi che i ragazzi mi guardino o no,»
sbuffò
Lils dandogli una gomitata mentre spuntava una trafelata Kimberly.
«'Sera
gente,» fece un ampio gesto della mano raggiungendo il
fratello
sulla panca.
«Non
sto dicendo che-- io non voglio che ti--» cominciò
a balbettare
Albus, combattutto fra il volere che tutti considerassero bellissima
sua sorella e il fatto che nemmeno la pallida imitazione di un essere
di sesso maschile dovesse avvicinarsele.
«Sta
zitto Al, che è meglio,» lo reguardì
Zabini mentre se la
sghignazzava di gusto.
«Che
hai combinato fin'ora Kims?» decise di ignorare il fratello.
«Ho
sistemato il tuo costume, mi sembra ovvio, quella cosa che avevi
scelto era davvero orrenda,» rispose facendo una smorfia
piena di
disappunto.
«Ma
se è così carino,» protestò
la rossa gonfiando per un attimo le
guance lentigginose.
«Non
oso immaginare cosa tu avessi scelto ma la Malfoy piccola ha tutta la
mia approvazione,»
la
zittì Amy mentre Scorpius aveva cominciato a discutere con
Al di un
tal libro.
«Ecco,
quindi zitta e fidati della tua amica,» tagliò
corto Kim a cui la
Caposcuola non andava molto a genio.
«Lo
sapevo io che dovevo cambiarmi alla torre,»
borbottò contrariata.
«No,
altrimenti quell'oca della Baley ti avrebbe seguito e io mi sarei
ritrovato asfissiato per tutta la serata,» s'intromise Zabini
fingendo di rabbrividire.
«Ti
sta ancora dietro?» storse leggermente le labbra Emily.
«Non
lo sai? Continua a tartassare Lils chiedendole di lui non appena la
becca in giro,» intervene Kimberly.
«Sì
e -seriamente- dovresti parlarle e dirle di darci un taglio,
ringrazio solo il cielo che è del sesto e non dividiamo il
dormitorio altrimenti mi sarei già suicidata-- o l'avrei
defenestrata, in ogni caso ci sarebbe già stato un
morto.»
«Ma
più che ignorarla che posso fare?»
allargò le braccia afflitto.
«Dirglielo,
per l'appunto,» commentò la Malfoy con
ovvietà.
«Ma
me la sono portata a letto una volta, una, non
le ho promesso amore eterno..»
protestò lamentoso il moro.
«In
ogni caso se mi ferma ancora una volta mentre sto uscendo dal bagno
dicendomi con quella vocetta acuta 'Liiils, hai visto Zabby' giuro
che ti ritrovi la sua testa di nuovo sul tuo cuscino, staccata dal
corpo.»
«L'hai
imitata in modo inquietante,» commentò Amy che si
serviva del purè.
«Non
è colpa mia se sono così bello da avere delle
stalker,» alzò un
po' la testa in segno di sdegno il ragazzo.
«È
colpa tua dal momento in cui dai corda a tutte quelle
stalker,»
disse Kim.
«E
cominciano a stalkerare tutti quelli che pensano siano tuoi
amici,»
aggiunse la rossa che aveva appena finito una dose sostanziosa di
secondo.
«E
tu Lil sei fortunata che tutti credano che tu e Malfoy vi detestiate
altrimenti ti ritroveresti anche quelle cotte di lui a seguirti come
ombre,» si lamentò Emily.
«Almeno
quelle che stanno dietro a mio fratello lo fanno per un motivo
plausibile, è figo.»
«Un
giorno riparleremo della tua definizione distorta della parola figo,
Kimbry.» finse di rabbrividire la migliore amica.
«Beh,
stasera non ci sarà nessuna ochetta che vi starà
in mezzo ai piedi,
quindi non dobbiamo preoccuparcene per ora,» cercò
di chiudere il
discorso Zabini.
«Non
so cosa tu intenda Potter, mio fratello è un figo,
d'altronde è un
Malfoy.» assunse un'aria saccente mentre mangiava
un'abbondante
fetta di torta al cioccolato e crema.
«Tu
resta nelle tue convinzioni che io resto nelle mie.»
sbuffò la
rossa mentre finiva in fretta la torta alla zucca che aveva nel
piatto, «In ogni caso mangia in fretta che dobbiamo passare
da un
posto prima di andare alla festa.»
«Dove?»
piegò leggermente la testolina bionda.
«A
salutare un amico,» le fece l'occhiolino e sul viso
dell'amica si
fece spazio la comprensione, commentando solo con 'Ahhh, ricevuto.'
prima di ributtarsi sulla torta.
«Ah,
Lils, a proposito.» interruppe di colpo il discorso col
biondo
Albus, «Hai scritto tu a mamma e papà per i
nonni?»
«Mhm,»
mugugnò mentre finiva di masticare.
«sì, l'ho appena mi sono
svegliata, tranquillo. Gli ho chiesto di salutarceli e di mettere due
Iris da parte nostra.»
«Grazie,
me ne stavo per dimenticare con tutto quello che ho da fare per i
M.A.G.O.» tirò un sospiro di sollievo passandosi
una mano fra i
capelli imbarazzato.
«Chissà
perchè l'avevo immaginato,» ridacchiò
la rossa per poi alzarsi,
«dai Kim, che dopo dobbiamo anche prepararci.»
Non
le era mai piaciuto indugiare sugli argomenti tristi e i due nonni
che non aveva mai conosciuto ne facevano parte. A volte, girando per
Godric's Hallow si chiedeva se su quello stesso marciapiede, su
quella stessa strada ci avesse mai camminato anche -l'altra Lily- sua
nonna. Si chiedeva se nel campo lì accanto ci avesse mai
volato con
la scopa anche -l'altro James- suo nonno. Suo padre aveva scelto di
abitare nello stesso paesino in cui era vissuto per appena un anno
solo per sentirsi più vicino ai suoi genitori,
benchè ne ricordasse
a malapena i volti. Ed era l'unica vicinanza che anche i suoi figli
avrebbero mai potuto avere con i nonni paterni. A volte faceva un po'
paura, soprattutto la sera tardi, col buio, pensare che lì,
qualche
strada più in là, una notte di non troppi anni
prima era morta una
giovane coppia per proteggere il loro unico figlio da un uomo -un
pazzo, pazzo uomo- che voleva proteggersi da una profezia.
«E
io devo fare un lavoro molto intenso sui tuoi capelli,»
sospirò
teatralmente la bionda mentre si alzava per seguirla.
«A
dopo,» salutò frettolosamente gli altri afferrando
per il polso
l'amica cominciando a trascinarsela dietro «cos'hanno che non
va i
miei capelli?»
«Stai
scherzando?» la guardò storto, «sono
cinque anni che mi chiedo se
li pettini o no la mattina.»
«Non
è colpa mia, è il gene Potter!»
s'indispetti gonfiando appena le
guance per poi rilasciare l'aria in uno sbuffo.
Percorsero
in fretta i sotterranei, superando il corridoio per cui si andava
nella Sala Comune Serpeverde, dirigendosi con sicurezza verso quello
opposto.
Non
appena arrivarono trovarono il solito spettacolo. Cibi decisamente
non d'annata, decorazioni abbastanza inquietanti e fantasmi, tanti,
tanti fantasmi.
«NIIICK!»
urlò Lily sbracciandosi non appena individuò il
loro fantasma
raggiungendolo, stando ben attenta a non attraversare nessuno degli
invitati con Kim che la seguiva subito dietro.
«Oh,
Miss Potter, Miss Malfoy, sono felice di vedere che ce l'avete
fatta!» le salutò tutto entusiasta davanti al
sorriso a trentadue
denti della rossa.
«Ahh,
te l'ho già detto di chiamarmi Lily,» sorrise
ampiamente, «comunque
siamo passate a fare un salutino e a-- fare gli auguri? Sai, non ho
mai capito se bisogna farli o no.»
«Va
bene qualunque cosa per te,» le sorrise felice il fantasma.
Un
fantasma che sorrideva era davvero una cosa carina, beh, lo sarebbe
stato di più se in quel momento non avesse avuto la testa
per metà
staccata dal collo.
Ormai,
ad ogni Halloween passavano a salutare il fantasma Grifondoro che
anche Kimberly -nonostante la sua Casa- aveva preso molto a cuore. In
effetti lo preferiva di gran lunga al Barone Sanguinario, soprattutto
dopo che aveva scoperto la sua storia raccontatale da Lily che a sua
volta l'aveva saputa da Harry, come tutte le cose che sapeva di
Hogwarts d'altronde.
«Mi
dispiace Sir, ma possiamo fermarci solo poco perchè devo
pettinare
Lily e, detto fra noi, sarà una cosa lunga e
dolorosa.» intervenne
la Serpeverde guadagnandosi un'occhiataccia dall'amica indispettita.
«Ma
perchè ce l'hanno tutti con i miei capelli?»
allargò le braccia
esasperata.
«Credo
che sia, secondo la mia modesta esperienza, Miss, per il fatto che
sono deliziosamente disordinati all'inverosimile,»
commentò
cercando di avere più tatto possibile, «ma cosa
vuoi che ne sappia
un fantasma con la testa non del tutto staccata dal corpo.»
«Okay
è tardi, dobbiamo andare.» tagliò corto
alzando gli occhi al
cielo, «Auguri ancora Nick, ci vediamo in giro.»
Gli
sorrise caldamente voltandosi verso l'amica che se la ghignava
soddisfatta.
«Sì,
sarà ora, auguri.»
«Grazie
ragazze, la prossima volta dovete assolutamente fermarmi di
più,
abbiamo intenzione di aggiungere un nuovo pezzo al repertorio e
qualche nuovo piatto.»
«Ci
saremo sicuro,» annuì convinta Lils anche se era
sicura che più
che per un saluto non sarebbe riuscita a reggere quell'atmosfera che,
effettivamene, puzzava di morte.
«Ciao.»
«Ciao
Sir, ci vediamo domattina.»
Questa
volta fu Kim a trascinarla, letteralmente. Quando raggiunsero il
dormitorio nemmeno fece in tempo a guardarsi in giro per vedere se
gli altri erano tornati dalla cena che era stata rinchiusa nella
stanza femminile del quinto anno.
«Per
la prossima ora e mezza tu rimarrai lì ferma, alla fine
sarai
meravigliosa, vedrai.»
«Kim--
mi fai paura.»
«Shh!»
«Hey,
no, no, no! Cos'hai intenzione di fare con quella bacchetta? Mi
rifiuto!»
«Zitta
e ferma, non voglio ucciderti.»
«Chi
me lo garantisce?!»
«Cosa
diavolo hai fatto al mio vestito?!»
«L'ho
migliorato, altrimenti saresti sembrata davvero un ortaggio.»
«Era
quello l'obbiettivo!»
Quando
uscirono dal dormitorio ormai la Sala Comune era piena per
metà, se
non per per tre quarti.
Le
luci delle lanterne non erano ancora abbassate del tutto e la musica
era ancora bassa. Ciò le permise, dall'alto dei gradini di
ammirare
come avessero meravigliosamente decorato tutto.
Con
un incantesimo avevano reso trasparente il soffitto
dimodochè si
vedesse il lago e le sue profondità, ogni tanto c'era
qualche essere
strano che li osservava da sopra e avrebbe potuto giurare che un
Avvicino stesse puntando qualcuno da un angolino. Le acque tetre e
più profonde del lago lasciavano dei riflessi su tutta la
Sala così
che sembrasse che fossero anche loro sott'acqua. C'erano candele e
zucche che galleggiavano un po' svogliatamente ovunque, intagliate
nelle facce e nei modi più diversi e ragnatele che pendevano
-sebbene sembrasse casualmente- dagli angoli e dai soprammobili con
studiato realismo.
Un
pipistrello le volò accanto indisturbato, distrattamente si
chiese
se fosse vero oppure un incantesimo, mentre osservava con gli occhi
colmi di meraviglia come fossero dannatamente bravi i Serpeverde a
far festa.
Scese
lentamente i gradini, distrattamente, mentre si guardava intorno con
un sorriso da bambina e gli occhi blu spalancati, impazienti di poter
contenere tutto. Adorava Halloween.
C'erano
scheletri -finti o no, non voleva saperlo- che giravano tenendo in
alto un vassoio con dentro cocktail già preparati mentre le
bottiglie galleggiavano a mezz'aria per tutta la Sala Comune.
L'arredamento, il solito, era stato lasciato, solo spostato in modo
da formare una pista in centro di quella, ne era sicura, non era la
stessa Sala Comune Slytherin, non per dimensioni almeno, visto che
sembrava larga almeno il doppio del solito.
«Allora,
che ve ne pare?» domandò inorgoglita la bionda.
«È
tutto bellissimo.» rispose sognante senza
rivolgerle lo
sguardo.
«Non
dicevo a te stupida,» le diede una gomitata per farla
ritornare nel
loro mondo, «chiedevo di te agli altri.»
«Decisamente
sai fare miracoli Kims, ha i capelli in ordine.»
ridacchiò Albus
mentre osservava l'espressione smarrita della sorella.
«Eh?
Cosa?» sobbalzò la rossa.
«Vedo
che ti piacciono le decorazioni,» le sorrise Zabini,
«ci ha pensato
Scorpius, che, fra parentesi, è più lento di voi
a cambiarsi.»
«Davvero?»
domandò sorpresa.
«Sì,
è ancora lì che borbotta non so cosa riguardo a
un mantello.»
«No,
non intendevo quello. Davvero è stato lui a fare-- tutto
questo?»
fece un gesto ampio della mano indicando tutta la Sala.
«Beh
sì, se non c'ha messo mano sicuramente l'idea è
stata sua, si è
impegnato parecchio per questa festa.»
«Oh,
è stato bravo.» commentò più
verso sé stessa, alzando di nuovo
gli occhi cogliendo un tantacolo che spariva, «Ma non dite a
Malfoy
che l'ho detto.» aggiunse sovrappensiero sempre con lo
sguardo
alzato.
«Cosa
non dovrei sapere Potter?»
«Parli
del diavolo..» commentò Albus passandosi una mano
fra i capelli.
«Allora?»
insistette obbligandola di malavoglia ad abbassare lo sguardo,
sforzandosi di trasformarlo in uno sguardo truce invece che sognante.
«Niente
di rilevante.» tagliò corto.
«No,
ti sei perso solo l'unica volta nella storia del mondo magico in cui
Lily ti ha fatto complimento.» aggiunse maligno Zabini
beccandosi
un'occhiataccia.
«Vedo
che alla fine anche tu hai riconosciuto il mio valore.»
ghignò
soddisfatto il biondo.
«Non
farci l'abitudine Malfoy.»
«Non
posso promettertelo.» continuò a ghignare nella
sua direzione
facendola sbuffare.
«Allora,
nessuno fa i complimenti a me per la mia opera d'arte?»
s'intromise
piccata la bionda, prendendo Lily per un polso e strattonandola
perchè finisse al centro dell'attenzione.
«Mi
hai solo stravolto il vestito e pettinato Kim, non credo tu possa
chiamarlo capolavoro,» sbuffò di nuovo, ora
infastidita da entrambi
i Malfoy.
«Una
zucca? Davvero Potter?» squadrò la rossa uno dei
due disturbatori
della sua quiete interiore.
In
teoria all'inizio ci somigliava davvero, a una zucca, solo che poi
Kim aveva lavorato sodo per togliere l'imbottitura dal vestito e
accorciarlo tanto da farlo diventare un vestitino che andava ad
allargarsi verso il fondo e le maniche a palloncino. Almeno l'aveva
lasciato arancione. A completare il tutto c'era un cerchietto con due
molle che facevano sballonzolare di qua e di là due
mini-zucche che
s'illuminavano dall'interno. Grazie a Merlino non era intervenuta
sulle scarpe, lasciandole le sue amate converse plasticate di un
arancione brillante.
«Sì,
sempre meglio di te, sei fin troppo ovvio, Dracula.»
incrociò le
braccia fissandolo ostile.
Non
si era nemmeno dovuto mettere il cerone, notò con
divertimento, da
quanto era pallido al naturale. Si era tirato indietro col gel i
capelli biondi e allungato -e appuntito- i canini con la magia.
Indossava una camicia con le maniche a sbuffo verso il fondo e sopra
un gilè nero lucido, con un mantello a coprirgli le spalle
che quasi
arrivava a terra, col classico collo alto con l'interno di velluto
rosso.
«Almeno
non me ne vado in giro mezzo nudo come Zab.» e in effetti
aveva
ragione, notò lanciandogli un'occhiata più
attenta. Indossava dei
jeans chiari strappati in vari punti , i capelli più
arruffati del
solito, un collare borchiato e delle orecchie, ciò che non
indossava, era la magietta. Non che si lamentasse, eh.
«Tu
esattamente cosa saresti, Zabby?» gli chiese piegando la
testa
leggermente di lato facendo muovere le due zucchette.
«Un
lupo mannaro, non si vede?» sorrise malizioso lui.
«Sinceramente?»
lo fissò ancora un po' incerta, «ehm--
no.»
«Sei
il mannaro meno mannaro e più sexy che abbia mai
visto,» aggiunse
candidamente Kimberly facendo voltare la testa di Albus un po' troppo
velocemente e inarcare il sopracciglio biondo del fratello.
«Grazie
cara,» le mandò un bacio il moro facendo quasi
venire un attacco
epilettico ad Albus e inarcare ancora di più il sopracitato
sopracciglio biondo. «anche la tua bambola assassina mi piace
molto.»
Kim
arrosì un po' e dissimulò lisciando le pieghe del
vestitino
strappato a regola d'arte. Lei era decisamente quella più
curata,
aveva un'insana ossessione perfezionista per quanto riguardava
Halloween, tirava fuori la parte più macabra di lei. Il
trucco le
era costato molto tempo, mentre l'amica si vestiva e cercava di
capire se il suo vestito si poteva allungare un po' o non c'era
speranza.
Si
era truccata in modo da sembrare ancora più pallida e poi
con la
magia aveva fatto sembrare la pelle di porcellana, con qualche crepa
e dei boccoli biondi a contornarle il viso con un nastrino a farle da
cerchietto. Le labbra rosse e anche le pomelle, gli occhi truccati di
nero facevano sembrare quel grigio-azzurro di solito caldo
inquietantemente freddo.
«Quello
con meno fantasia sembro proprio io.» si grattò la
testa Albus che
non aveva fatto altro che mettersi un maglione nero leggero a collo
alto e delle ali che sembravano quasi vere del medesimo colore alle
spalle.
«Tu
cosa saresti? Un corvo?» domandò pensierosa la
bionda.
«No--
ehm, dovrei essere un angelo nero o qualcosa del genere.»
s'imbarazzò di più il moro facendo sorridere con
tenerezza Lils che
stava solo ascoltando la conversazione visto che aveva rialzato lo
sguardo al soffitto.
«Comunque,
se incontrate Amy, statele alla larga finchè la festa non
è davvero
iniziata, o v'ingaggerà in qualche modifica dell'ultimo
minuto.»
ridacchiò Zabini.
«In
ogni caso l'avrei fatto lo stesso.» tirò su col
naso Kim, «Ora
andiamo a cercare l'alcool.»
«Non
avrai intenzione di iniziare a bere adesso?» la
seguì Albus
contrariato mentre la bionda avanzava a passo di marcia a braccetto
con Zab.
Quando
abbassò lo sguardo Lily vide che Scorpius era rimasto fermo
dov'era
e la fissava intensamente, senza un'espressione precisa, come al
solito d'altronde. Lei ricambiò un attimo il suo sguardo
incuriosita.
«Che
hai Malfoy?»
«Niente
Potter, andiamo a bere.» e con le mani in tasca le
voltò le spalle
e seguì gli altri. Lei si affrettò a seguirlo.
Nell'ora
successiva in cui la festa iniziò a ingranare davvero e le
luci
furono abbassate Lily ebbe modo di notare come il concetto di tutte
le Slytherin di sesso femminile -compresa Emily- di costume di
Halloween coincidesse con la parola mezzanuda. C'erano più
vampire,
gattine, zombie, diavolette -Amy con il suo succinto vestito rosso in
primis- fantasmine, infermiere sexy di quanto avesse immaginato. E
c'erano più bicchieri d'alcool di vario tipo di quanti ne
potesse
contare, tanto che ad un certo punto perse il conto di quelli che le
passarono fra le mani, fra quelli che finiva e quelli che le venivano
provvidenzialmente levati dalle mani dall'iperprotettivo fratello. In
pratica, nel giro di un'ora era già ad uno stadio di
ubriachezza
accettabile per ballare in mezzo alla pista come una pazza scatenata,
come se da sobria non l'avrebbe fatto.
Zabini
che si era dedicato a lei e Kim, facendole volteggiare e a volte
sollevandole rischiando di tirare calci in testa a qualcuno intorno a
loro ora si stava lavorando una-- qualcosa sexy e la rossa aveva
lasciato Albus a ballare con la migliore amica per allontanarsi un
attimo dalla ressa Serpeverde per poter prendere un po' di respiro
fuori dalla pista, magari in un divanetto appartato sprovvisto di
gente che si mangiava la faccia a vicenda. Trovò Malfoy a
parlare
con quelli che dovevano essere suoi compagni di Casa su dei divanetti
attorno a un tavolino e si diresse sicura verso di lui, sgusciando
fra i corpi accaldati.
«Fammi
un po' di spazio Malfoy.» lo spintonò un po' per
potersi sedere.
«La
grazia e te siete due cose a parte, vero Potter?»
commentò
inacidito spostandosi un po' così che lei si potesse lasciar
cadere
ringraziando il Morgana di non avere messo i tacchi.
«Come
te e la gentilezza.» sbuffò rubandogli il
bicchiere di mano e
buttando giù quello che rimaneva in un sorso, scoppiando in
un
eccesso di tosse.
«Che--
porco Salazar-- era?» ansimò con le lacrime agli
occhi.
«Fire
Whiskey invecchiato.» rispose con un ghignetto abbastanza
inquietante, visto che scopriva i canini che a quella luce sembravano
decisamente veri.
«Ca—pisco.»
fece un profondo respiro, «Un'altro!»
«Dovresti
andarci più piano con le cose che non puoi gestire,
Potter.»
«Non
cominciare a imitare Albus e procuramene un altro.» fece il
broncio
la rossa guardandolo male, incurante dei ragazzi che si godevano lo
spettacolino.
«Su
Scor, se lo vuole.» ridacchiò un tizio coi capelli
castani di
fronte a lei, guadagnandosi un sorriso ampio di cui buona parte era
l'alcool.
«Mhm.»
rispose solo il Serpeverde incrociando le braccia e fissando il suo
compagno di Casa in modo strano.
«Hai
degli amici simpatici Malfoy, prendi esempio da loro.» gli
diede una
leggera spallata la rossa ridacchiando quando uno di loro le
passò
un bicchiere che aveva preso da uno scheletro-cameriere di passaggio.
«E
tu dovresti bere meno, sei insopportabilmente espansiva da
ubriaca.»
«Tu
invece sei sempre così permaloso?»
buttò giù metà bicchiere
sentendo la gola bruciare e gli occhi lacrimarle ancora.
«Dimmi,
Lily, cosa ci fa un corvetto come te nella tana dei
serpenti?»
domandò il ragazzo che le aveva passato il bicchiere.
«Ballo,
mi sembra ovvio.» rispose candidamente dimenticandosi che
avrebbe
dovuto dirgli di chiamarla per cognome. Fece per bere l'altra
metà
di Whiskey che aveva nel bicchiere quando Malfoy l'afferrò
per il
polso alzandosi e facendola barcollare vistosamente.
«Bene,
allora andiamo a ballare.» disse freddamente.
«Ma
io voglio rimanere a chiacchierare.» protestò
lamentosa senza però
cercare di divincolarsi, parlare e muoversi allo stesso tempo non le
riusciva più tanto bene.
«Se
sei qui per ballare, non dovresti sprecare tempo a far
conversazione.»
«Eddai
Scor, lasciala divertire.» s'intromise il ragazzo lanciando
un
sorrisetto malizioso alla rossa.
«Andiamo.»
replicò tombale trascinandosi dietro la rossa mentre le
sfilava
dalle mani il bicchiere e lo finiva al posto suo, lasciandolo poi
andare perchè cominciasse a galleggiare per tornare ad un
vassoio in
cui sarebbe stata prontamente riempito. Ingenio Serpeverde.
«Sei
proprio un despota.» commentò inacidita alle sue
spalle la rossa
mentre si inoltravano nella pista, «pur di non farmi
divertire sei
disposto a rovinarti la festa.»
«No,
avevo voglia di ballare Potter, è diverso.»
rispose voltandosi
verso di lei e appoggiando la mano per cui la teneva per il polso
fino a poco prima sulla propria spalla, «che è
diverso anche da
quello che voleva fare Goyle con te.»
«Che?»
piegò la testa Lily mentre si lasciava docilmente mettere in
posizione da quello che doveva essee il suo peggior nemico senza dire
nulla, l'alcool era un problema, decisamente. «Ma che stai
dicendo?»
«Niente
Potter, balliamo.» scosse la testa poggiandole la mani sui
fianchi
leggermente e cominciando a dondolarsi sul posto, decisamente fuori
ritmo con la canzone.
“I
don't wanna close the door
before
the sun goes down”
«Continuo
a dire che saresti un ottimo dittatore.» storse la bocca
cominciando
anche lei a muoversi goffamente.
«Evidentemente
i ruoli di potere ce li abbiamo nel sangue, noi Malfoy.»
commentò
lui senza un tono particolare. Quella sera era più strano e
bipolare
del solito, notò una parte del cervello molto remota di Lily
mentre
passava lo sguardo dal viso di lui al soffitto.
“Cause
doesn't matter matter anymore
Who
was right or wrong”
«Forse
quello che avete nel sangue è solo un ego smisurato, non ci
avevi
mai pensato?» rispose quietamente mentre osservava l'Avvicino
di
inizio serata che li osserva contrariato, probabilmente aveva capito
che non avrebbe potuto raggiungerli mai, eppure erano così
vicini.
Doveva essere frustrante, poverino.
«In
realtà no, ma non credo che tu abbia mai pensato a molte
cose
Potter, quindi mi sento rincuorato.»
«Come
sei simpatico
Malfoy.» storse un po' il naso senza togliere lo sguardo dal
soffitto.
«Me
lo dicono in tanti sai? Assieme al fatto che sono bello, atletico e
irresistibile. Ti pensavo più originale.» non
riusciva a vederlo e
stavano urlando per farsi sentire al di sopra della musica che, ne
era quasi certa, doveva essere babbana.
«Mhm,
sarà colpa del Whiskey.» commentò
abbassando lo sguardo su di lui
e incrociando i suoi occhi. Con i riflessi dell'acqua del lago
sembrava ancora più cadaverico, il che non era proprio un
male
considerando da cos'era travestito.
«Sai,
mi stavo chiedendo a proposito di cosa ti fossi complimentata con me,
prima.»
Lei
lo guardò un po' storto, mentre rifletteva se era una buona
scelta
rispondergli o no.
“I don't wanna fight a war that no ones gonna win”
Poi
semplicemente alzò un po' la testa e gli occhi facendogli
cenno di
guardare su.
«Capisco.»
ghignò lui e non disse altro.
Due
mani piccole le strinsero la vita «Liiils, balla con
me!» spuntò
la testa di Kimberly dalla sua spalla.
Lei
si lasciò trascinare indietro dall'amica mentre il fratello
senza
dire una parola la lasciava andare e faceva un passo indietro,
sparendo poi nella folla come se niente fosse.
Evidentemente
gli era passata la voglia di ballare.
Kim
sembrava più ubriaca di lei, notò con piacere,
mentre si voltava
verso la bionda e rideva.
«Cosa
stavate facendo?»
«Ballavamo.»
rispose con semplicità e sembrò che la risposta
potesse bastarle.
Kim
sembrava aver perso tutto il contegno che cercava di mantenere di
solito contegno, sembrava che le bruciasse il pavimento sotto le
ballerine lucide.
Ad
un certo punto, un ragazzo le posò le mani sui fianchi e
cominciò a
ballarle dietro, lasciando Lils di stucco, non tanto perchè
l'aveva
fatto, ma perchè l'amica sembrava starci. Le fece un gesto
per farle
capire che era carino, almeno per quanto vedeva e le fece
l'occhiolino prima di allontanarsi con nonchalanche.
Individuò tutti
i suoi amici accoppiati, Amy, con cui aveva scambiato giusto due
parole in tutta la serata, avvinghiata con un tizio di cui non
riusciva a capire nemmeno il costume, Albus ballava con una morettina
vestita da-- diavoletta? Non era comprensibile per quanta poca stoffa
avesse addosso e Zabini era sparito da un pezzo, ma avrebbe potuto
giurare che se fosse andata a cercarlo nei dormitori l'avrebbe
trovato con la ragazza di prima. Malfoy era sparito, magari aveva
trovato qualcuno.
Con
un sospiro si buttò sul primo divanetto libero e appoggiando
con
noncuranza i piedi sul tavolino si mise a guardarsi intorno. Si
stavano divertendo tutti e per tutti si intendeva tutta la Casa
Slytherin. Era finita in quella tana senza nemmeno sapere come, era
successo con naturalezza, riflettè svogliatamente mentre la
testa
cominciava a farle male.
Acchiappò
al volo una bottiglia semivuota di-- vodka? Alcool babbano, bello.
Era alla pesca, poco male.
Con
la bottiglia in mano appoggiò la testa alla testiera del
divano
guardando il soffitto lasciando perdere qualunque pensiero che
sarebbe stato comunque troppo irrazionale e si perse a fissare il
tentacolo della Piovra Gigante, una sirena che ogni tanto spuntava
guardandoli sdegnata e passava oltre.
Era
bello. La faceva sentire in pace, nonostante le decorazioni fossero
state fatte per inquietare lei vedeva solo quel soffitto trasparente.
«Perchè
mia sorella sta baciando Nott?»
«Probabilmente
le va.» alzò le spalle Lils mentre sentiva il
divano accanto a lei
abbassarsi mentre il possessore della voce le si sedeva accanto.
«Non
pensi di aver bevuto troppo?»
«Mhm,
no, non credo.»
«Okay,
allora dividiamo, perchè io invece non ho bevuto
abbastanza.»
«Va
bene, ma non finirla.»
«Okay.»
Era
strano, ma parlare con lui in quel modo non le dava fastidio, non
finchè non lo guardava e si ricordava di chi era.
Sembrava
stanco, dalla voce, davvero stanco. Sentì sfuggirle la presa
dalla
bottiglia mentre gliela prendeva dalla mano mollemente appoggiata
sulle gambe.
«Hai
dei gusti pessimi, Potter.»
«Passava
di qua.» alzò di nuovo le spalle allungando la
mano in un punto
imprecisato facendogli segno di ripassargliela. Per un attimo
sfiorò
le dita fredde di lui mentre si riappropriava della bottiglia
facendone un sorso.
«Come
mai non sei a rimorchiare?»
«Come
mai non sei a ballare?»
«Nott
mi ha rubato Kim.»
«Ah.»
No,
decisamente non erano capace di fare un discorso normale. Forse non
avevano altri argomenti in comune che il motivo per cui litigano dal
primo anno. Che poi cos'era? Ah, sì, lo odiava, lei.
«Ma
stai collassando?»
«Perchè?»
«Sembra
che tu debba svenire da un momento all'altro.»
«No,
sto guardando.»
Sentì
la testa bionda di lui appoggiarsi accanto alla propria e seguire la
linea del suo sguardo.
«Ti
piace così tanto?» le chiese dopo una breve pausa,
a voce bassa.
Nell'area dei divanetti era stato fatto un incantesimo in modo che la
musica non fosse assordante. Geni Serpeverde.
Non
sapeva che altro dire e non era nemmeno sicura lei stessa del
perchè
le piacesse così tanto quel soffitto, ma le sembrava di
stare in
acquario e di vedere il mondo all'esterno, le sembrava, con i
riflessi del lago che le illuminavano il viso di far parte anche lei
del Lago Nero, delle parti inesplorate che ora stavano nude davanti a
lei.
«È
bello.»
«Grazie.»
“Abbiamo
portato i fiori ai nonni anche da parte due e di Al, sono sicura che
ne sarebbero felici, tuo padre era un po' triste, ma come sempre in
questo giorno, lo sai.Siamo anche passati a lasciare un girasole
sulla vecchia casa, come ci avevi chiesto. Era piena come al solito,
il Mondo Magico a quanto pare non dimentica mai.
Hai
avuto per caso notizie di James? Non ci scrive più da un
mese ormai,
sono un po' preoccupata, anche se sarà impegnatissimo con
gli
allenamenti, ne sono certa.
Ti
salutano tutti, nonna Molly ti raccomanda di mangiare altrimenti
durante le vacanze di Natale ti metterà all'ingrasso, temo.
Un
bacione a te e Albus,
Mamma.”
note
dell'autrice.
La
canzone fra le virgolette quando ballano Lily e Scor è 'Say
it out –
The Afters'.
Okay,
all'inizio non doveva essere una storia Scorily-centrica, ma la mia
OTP ha preso il controllo della mia mente, è agghiacciante.
È
come hanno passato Halloween i miei personaggi di Maybe..,
siccome ho iniziato la storia che era più o meno
Marzo/Aprile, dato
che in Aprile Lils compie gli anni. Visto che Halloween è
appena
passato ho pensato di dare sfogo alla mia fantasia su come le mie
creature lo avrebbero passato, quindi basta. Ecco qua.
Chiarimenti
per chi non
conoscesse Maybe..:
-Lily Luna Potter e
Kimberly Malfoy sono al quinto anno.
-Scorpius Malfoy, Albus
Potter, Ares Mychael Zabini, Emily -Amy- Warrington al settimo.
-Kimberly Malfoy è la
sorella di Scorpius, se non si fosse capito.