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Autore: Disincanto294    06/11/2013    23 recensioni
Harry Potter è di fronte al Signore Oscuro ma non riesce ad ucciderlo.
E' Hermione Granger infatti a farlo. Uccide Lord Voldemort e viene catturata dai Mangiamorte che sono ora cappeggiati da Bellatrix Lestrange. La guerra non è ancora finita e i Mangiamorte non si vogliono fermare. Devono vendicarsi di ciò che è successo al loro signore.
Hermione trascorre 30giorni in una prigione, sotto il controllo dei Mangiamorte ma qualcuno riesce a portarla via.
Si tratta di Severus Piton che la riporta viva ad Hogwarts, ancora diretta da Albus Silente che in realtà non è morto.
Ma Hermione è ancora in pericolo e i Mangiamorte la stanno cercando per ucciderla e per uccidere chi l'ha aiutata a scappare.
E' a questo punto che il legame tra Hermione e il suo Professore di Pozioni ha una svolta.
Ed è qui che inizia questa storia.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Capitolo 38 - Con il sorriso e con l'amore





Scendo la grande scalinata.
Di fronte a me un arcobaleno di colori mi investe.
Tanti abiti colorati dalle mille sfumature.
Nero pece.
Blu notte.
Azzurro cielo.
Giallo Ocra.
Verde mela.
Rosso fuoco.
Ogni colore possibile e immaginabile.
Ogni minima sfumatura.
Le importanti decorazioni della Sala Grande abbagliano gli occhi.
E’ stata allestita in grande stile.
Come per tutte le grandi occasioni.
Sui toni del blu.
Imponenti stalattiti e stalagmiti di ghiaccio troneggiano per la stanza.
Luccichii argentei e dorati colpiscono le pareti.
Migliaia di candele illuminano la Sala.
Una particolare luce soffusa che si diffonde in ogni angolo.
Ampi tavoli rotondi costeggiano la zona da ballo.
Su di essi fanno bella mostra composizioni di fiori argentei.
Fontane di ghiaccio distillano acqua profumata.
E nel soffitto le stelle ci osservano.
Sorrido.
Sembra simile al Ballo del Ceppo.
Ma è tutto più bello.
Questa volta è una emozione unica.
E io sorrido.
Sorrido a testa alta.
Continuando a scendere questi gradini infiniti.
Gli occhi tutti puntati su di me.
Guardano me.
Hermione Granger.
Quell’Hermione Granger che ha affrontato una guerra.
Ha visto la morte.
L’ha sfidata.
E’ tornata a casa vittoriosa.
E si è fatta donna.
La stessa Hermione Granger che porta con sicurezza il suo abito.
Un abito importante.
Perfetto.
Perfetto per lei.
Solo per lei.
Per me.
Come se mi fosse stato cucito addosso.
Il grazioso corpetto a cuore impreziosito da piccoli diamanti.
La vita stretta.
La cascata di tulle turchese.
Le infinite sfumature.
Blu.
Nere.
Verde acqua.
Celeste.
Un turbinio di colori e tonalità che colpisce gli occhi.
Quasi fa lacrimare le pupille.
Fa emozionare.
Un vestito che non mi fa più sembrare una bambina.
E nemmeno una ragazzina.
Solo una donna.
Ormai sono una donna.
I capelli sono raccolti in un ampio chignon.
Tutto intorno delicati fiorellini bianchi.
I boccoli dorati mi coprono le spalle.
E piccoli ciuffi mi ricadono sul viso.
Con questo vestito sono bellissima.
So di esserlo.
E le occhiate di tutti me lo confermano.
Sono contenta.
Ma è solo una la persona che voglio soddisfare.
Di tutti gli altri poco mi importa.
E’ il giudizio di Severus che conta.
Solo il suo.
Esclusivamente il suo.
Raggiungo la grande sala.
Rimango un attimo immobile.
Estasiata.
La contemplo.
E’ davvero elegante.
Bellissima.
Sorrido.
Poi mi faccio largo sino al mio tavolo.
Harry, Ron e Ginny sono già lì.
La ragazza mi fa un grande sorriso.
Mi ha aiutata a prepararmi.
E’ grazie a lei se oggi sono così bella.
Harry e Ron mi guardano a bocca aperta.
Credo non se l’aspettassero.
Anche al Ballo del Ceppo mi fecero i complimenti.
Ma questa volta è diverso.
Tutto è diverso.
Mi avvicino a loro e li saluto.
-Oh Herm, sei fantastica!- esclama Harry sorridendomi.
-Grazie Harry!- rispondo sedendomi accanto a Ginny.
La rossa mi bacia la guancia.
E poi mi abbraccia.
Ron è ammutolito.
Ancora mi guarda.
La bocca aperta.
Gli occhi leggermente dilatati.
E le orecchie rosse.
Non sa cosa dire.
Ridacchio un attimo.
Ma smetto subito.
Sarei potuta essere con lui ora.
Fidanzata con lui.
Sono sicura che stia pensando a questo ora.
E invece siamo qui solo come amici.
Non siamo una coppia.
Non più.
Se mai lo siamo stati.
Sospiro.
Poi distolgo lo sguardo.
Severus è seduto al suo tavolo.
Con Silente, la McGranitt e gli altri docenti.
Sorseggia del Vino Elfico dal suo calice.
I nostri sguardi si incrociano.
Mi guarda intensamente.
Arrossisco.
Il suo sguardo mi dice che approva.
E apprezza.
Sono riuscita a colpirlo.
Sorrido.
Mi sta ancora guardando.
Non riesce a staccarmi gli occhi di dosso.
Sorrido ancora.
E anche gli angoli della sua bocca si inarcano.
Un attimo.
Impercettibilmente.
Ma è successo.
L’ho visto.
Mi ha sorriso.
Lo ringrazio con gli occhi.
E torno a chiacchierare con i miei amici.
Almeno sino a quando Silente non chiede l’attenzione di tutti i presenti.
E’ arrivato il momento del discorso.
Uno dei suoi intensi e commoventi discorsi.
Il vecchio Mago si porta al centro della Sala.
Al suo seguito anche gli altri professori.
Disposti uno accanto all’altro.
Severus alla sua destra.
La McGranitt alla sua sinistra.
E tutti gli altri in fila.
-Chiedo un attimo di attenzione, per cortesia.- esclama l’uomo schiarendosi la voce. -Prima di dare inizio alla festa vorrei ringraziare tutti voi studenti che siete rimasti per partecipare a questo importante evento, e poi vorrei che faceste un grande applauso a tutti coloro che hanno combattuto contro Voldemort per riportare la pace, perché è grazie a loro se quest’oggi siamo qui a festeggiare.- dice Silente in tono solenne.
Al nome di Voldemort molti rabbrividiscono.
Il ricordo di quell’essere è ancora troppo vivo.
E fa ancora molta paura.
Nonostante non sia più una minaccia.
Ma tutti applaudono.
Si alzano in piedi.
E applaudono felici.
Ampi sorrisi si disegnano sui volti di tutti.
Piccole lacrime scavano le guance.
Non dobbiamo dimenticare i caduti.
Coloro che hanno visto la guerra.
E anche la morte.
Coloro che hanno combattuto per la pace.
E che la hanno trovata in un altro luogo.
Ammettendo che ci sia un altro luogo.
-Proporrei un minuto di silenzio in ricordo delle vittime..le vittime della Prima Guerra come quelle della Seconda!- esclamo facendo un passo avanti e coprendo il sonoro battere di mani che ormai stava scemando.
Guardo Severus.
Anche lui mi sta guardando.
Il suo viso è un po’ pallido.
So a cosa sta pensando.
A chi sta pensando.
Lily.
Anche lei merita di essere ricordata.
Severus mi guarda ancora.
Gli sorrido debolmente.
Ma con tanto amore.
E lui ricambia sollevando un angolo della sua bocca.
Leggo gratitudine nei suoi occhi.
Ma non mi deve ringraziare.
E’ giusto così.
Distolgo lo sguardo.
E torno a concentrarmi sulla Sala.
Nessuno ha detto nulla.
Il minuto di silenzio è iniziato.
E sembra durare un tempo interminabile.
Un tempo in cui i cuori battono forte.
Battono forte al ricordo.
Al ricordo dei nostri cari caduti in battaglia.
Tutti.
Nessuno escluso.
-Ringrazio tutti per l’attenzione ma chiedo di pazientare ancora.- interviene il Preside interrompendo il minuto di silenzio. -C’è un’ultima cosa che mi preme fare prima di festeggiare.- annuncia sorridendomi radioso. -Vorrei che si avvicinasse qui la Signorina Hermione Granger.
‘La Signorina Hermione Granger’.
Io.
Cosa vuole da me?
Arrossisco vistosamente.
Ho un tuffo al cuore.
Respiro affannosamente.
Cerco di trattenermi.
Perché vuole che mi avvicini?
-Vai Herm! Silente ti sta chiamando!- esclama Ginny spingendomi piano in avanti.
Mi guardo un attimo intorno.
Spaesata.
Ancora rossa in viso.
Titubante.
E un po’ preoccupata.
Poi avanzo lentamente verso il Preside.
Verso gli insegnanti.
Verso Severus.
Mi sta guardando. Di nuovo.
E sta sorridendo.
Lui sa.
So che lui sa.
Altrimenti non sorriderebbe.
Cosa sta succedendo?
Se lui sa, perché non mi ha detto nulla?
Raggiungo i Maghi riuniti di fronte a me.
-Preside..- mormoro non appena mi ritrovo di fronte a lui.
-Signorina Granger, un ringraziamento speciale va a lei che, con la sua intelligenza, la sua temperanza, il suo coraggio e la sua forza, ha liberato il Mondo Magico. Tutti noi le dobbiamo molto e per questo vorrei che lei accettasse, come regalo da parte mia e della scuola, uno dei più importanti simboli della scuola!- esclama porgendomi un grosso libro.
E’ un vecchio libro.
Antico.
Dalle innumerevoli pagine.
La copertina marrone leggermente malconcia.
Su di essa lo stemma di Hogwarts.
Leone. Grinfodoro.
Serpente. Serpeverde.
Tasso .Tassorosso.
Aquila. Corvonero.
E il motto sul blasone.
‘Draco dormiens nunquam titillandus’.
Sorrido.
Sorrido apertamente.
E gli occhi si riempiono di lacrime.
Cerco di ricacciarle su.
So di che libro si tratta.
Uno dei miei preferiti.
E forse il più importante.
‘Storia di Hogwarts’.
Il libro che solo in pochi hanno letto.
Ma il libro in cui ho imparato tante cose.
Lo prendo tra le mie mani.
Tremano leggermente.
Sono emozionata.
-Le dono, in segno di riconoscenza, la prima edizione di “Storia di Hogwarts” che custodivo gelosamente nella mia biblioteca personale sapendo che lei ne avrà cura come se fosse un cimelio importante.
-E’ una promessa. Grazie, Preside.- mormoro sorridendogli e stringendo la sua mano magra e candida.
La stessa cosa faccio con gli altri insegnanti.
Sto per lasciare Hogwarts.
La mia casa.
La sto per lasciare.
Ma solo fisicamente.
Rimarrà sempre nel mio cuore.
Sempre.
Stringo le loro mani.
Una per una.
Ricevo complimenti.
Abbracci.
Ringraziamenti.
-Oh Signorina Granger, spero di avere presto studenti brillanti come lei!- mormora eccitato il Professor Vitious stringendomi la mano e dandomi una leggera pacca sulla spalla.
-Hermione, complimenti! Ti auguro un futuro felice e che tutti i tuoi desideri si realizzino!- esclama la Professoressa McGranitt abbracciandomi.
Sussulto leggermente.
Non l’avevo mai vista così.
Non è da lei esternare così le emozioni.
Ma gliene sono grata.
Questa è la più grande ricompensa.
E poi è il turno di Severus.
Il mio Severus.
E non posso non tornare ad arrossire.
Sono in imbarazzo.
Distolgo un attimo lo sguardo.
Non so come comportarmi.
Ma forse dovrei semplicemente fare come con gli altri.
Vedo la sua mano protendersi verso di me.
La afferro.
-Finalmente mi libero di lei e della saccenza che da sempre l’accompagna, Signorina Granger.- mormora ghignando.
Sorrido.
Sei sempre il solito, Severus.
-Posso dirlo anch’io, Professor Piton? Finalmente mi libero di lei e della sua arroganza..- dico sorridendogli e calorosamente e stringendo forte la sua mano.
I nostri occhi si incontrano.
E si sorridono a vicenda.
Ti amo, Severus.
Termino il giro di ringraziamenti e strette di mano.
E la Festa ha inizio.
Sono seduta al tavolo con i miei amici.
Chiacchieriamo.
Scherziamo.
Ridiamo.
Ricordiamo i vecchi momenti.
Rido guardando Ron che divora le alette di pollo.
E sorrido guardando Harry e Ginny che si tengono per mano.
Poi il mio sguardo vola al tavolo degli insegnanti.
Di nuovo.
Ed osservo Severus ascoltare distrattamente la Sprite.
E’ visibilmente annoiato.
Sorrido.
Poi torno mentalmente dai miei amici.
Mangiamo.
Beviamo e ci divertiamo.
Tutta la tensione precedente è passata.
I primi studenti iniziano anche a portarsi verso la pista da ballo.
Coraggiosi.
Davvero coraggiosi.
E uno di questi è Neville.
Lui.
Il miglior ballerino di Grifondoro.
Sorrido.
Ron è sparito con una ragazza di Corvonero.
Anche Harry e Ginny si alzano.
Li osservo danzare felici.
E io sono sola al tavolo.
Sola.
Ma non triste.
-Signorina Granger, le andrebbe di unirsi un minuto al nostro tavolo?- mi chiede una voce leggermente roca.
Mi volto colta di sorpresa.
E’ la Mc Granitt.
-Oh, sì, certo!- mormoro alzandomi e seguendola.
Anche al loro tavolo non c’è molta gente.
Qualche insegnante si è dileguato.
Qualcun altro chiacchiera animatamente.
E poi ci sono Silente e Severus che mi guardano.
E la Mc Granitt che fa lo stesso una volta accomodatasi.
Sorrido imbarazzata.
-Si sta divertendo, Signorina?- domanda il Preside puntandomi addosso il suo sguardo azzurro.
-Moltissimo, Preside! La Sala Grande è bellissima e le decorazioni fantastiche! E’ una bellissima serata!- sorrido compiaciuta.
-Ma..ha già ballato, Signorina Granger?- domanda il vecchio mago con il suo solito tono mellifluo sorridendo dietro gli occhiali a mezzaluna.
-No Professor Silente. Non ho un accompagnatore dunque sono dovuta rimanere a bordo pista tutta la serata..ma mi piacerebbe molto ballare..- mormoro lanciando una rapidissima occhiata a Severus.
Mi guarda.
Vedo un lampo nei suoi occhi.
E’ forse preoccupato?
So che non balla.
Non ha nessun motivo per cui preoccuparsi.
-Oh immagino che sia anche un’ottima ballerina! La porterei io ma sono troppo vecchio per queste cose!
Ballare con Silente.
Sorrido.
Sarebbe buffo.
Non so se ci riuscirei.
Mi sentirei in soggezione.
-Non si preoccupi, Preside!- lo rassicuro.
-D’altra parte , Severus, perché non accompagni la Signorina Granger per il suo primo ballo? La serata sta terminando e lei non può andare via senza aver ballato! In fin dei conti la festa è anche in suo onore!- esclama improvvisamente il mago rivolgendosi a Severus.
Lo vedo irrigidirsi.
Lo sguardo serio.
Ora capisco.
Non aveva paura di me.
Aveva paura di Silente.
-Io non ballo.- sibila infastidito.
-Suvvia Severus!- esclama colpendolo con una leggera pacca sul braccio.
-Ho detto che non ballo, Albus.- ribatte sempre più infastidito.
Lo guardo.
Non voglio dire nulla.
Sono cose loro.
Non voglio mettermi in mezzo.
-Severus, comportati da cavaliere! E’ solo un ballo!- esclama la McGranitt mettendosi in mezzo alla conversazione e spingendo l’uomo ad alzarsi.
-Ghn..- mormora infastidito alzandosi.
Si dirige verso il centro della sala.
Io però rimango seduta.
Lo guardo sorridente.
E’ buffo.
E quando è infastidito fa tenerezza.
Ti amo, Severus.
Lo vedo girarsi.
Mi guarda un attimo irritato.
Poi torna indietro a prendermi.
E’ riluttante.
Lo vedo.
Si ferma di fronte a me.
Allunga la mano.
La afferro e mi alzo.
Gli sorrido.
E lo accompagno al centro della pista.
Una mano stringe la mia all’altezza delle spalle.
L’altra cinge il mio fianco.
Io appoggio delicatamente la mia sulla sua spalla.
Sorrido.
E iniziamo a danzare.
Prima piano.
Poi con più trasporto.
Non pensavo sapesse ballare.
Ma non è così.
Si muove molto bene.
Sorrido.
Mi guarda intensamente.
-Non volevo spingerti sin qui..- mormoro cercando di scusarmi.
-Lo so, non importa.- risponde senza mollare un attimo il mio sguardo.
-Non pensavo sapessi ballare..
-Nemmeno io a dir la verità!
-Davvero? E’ la prima volta che balli?- domando sorpresa.
Balla veramente bene.
E conduce perfettamente.
-Sì, e si vede anche..
-Assolutamente no! Sei bravissimo!- esclamo sorridendogli.
Poi allento un po’ la presa.
E le mie mani si spostano verso il suo collo.
Cingendoglielo.
Il mio petto a contatto con il suo.
Il suo respiro a fior di labbra.
Lo guardo intensamente.
Brividi.
-Non pensi che forse siamo un po’ troppo vicini?- mi domanda forse in imbarazzo.
Mi avvicino ancora di più.
Porto la bocca al suo orecchio.
-Penso che siamo troppo lontani..a dir la verità..- gli sussurro all’orecchio.
Ora è lui che si avvicina a me.
Le sue grandi mani strette intorno alla mia vita.
-Le Signorine Gibbson e Lorett pensano che tutto questo sia assurdo..si stanno chiedendo come tu faccia a ballare con il cinico e bastardo Professore di Pozioni in questo momento..- soffia ad un passo dal mio viso con voce calma.
-Ti interessa cosa dicono? A me non interessa..- rispondo molto tranquillamente.
-Mmm..penso dovrò togliere loro un sacco di punti!- sussurra entusiasta.
-Severus!- esclamo indispettita.
-Sei bellissima..- mormora riprendendo a bagnare i suoi occhi nei miei.
Arrossisco e distolgo lo sguardo.
-Grazie..
-La Weasley piccola ha fatto un ottimo lavoro..- mormora ghignando.
-Pensavo non ti sarebbe piaciuto..sai, mi era sembrato di capire mi preferissi senza..
-Oh sì, chiaramente! Ma è evidente che mi devo accontentare, in questo momento almeno..- mormora osservando attentamente ogni centimetro del mio corpo.
Poi avvicina il suo viso al mio.
Ancora una volta mi perdo nei suoi occhi.
In quel profondo mare nero.
Voglio baciarlo.
Ho bisogno di baciarlo.
E lo sa.
E so anche che lo vuole lui.
Ma distoglie lo sguardo.
Andando a posare un leggero bacio sul mio collo.
Sussulto leggermente.
Ma dentro di me sorrido.
Non pensavo si sarebbe esposto così tanto.
C’è un sacco di gente.
E lui ha mostrato una piccola sfumatura del suo animo.
Quelle sfumature che solo in pochi conoscono.
E che io ho avuto il piacere di assaporare.
-Se fai così non arriverò mai a domani Severus..- sussurro cercando di distogliere l’attenzione dal suo alito caldo sopra la mia pelle.
-Mmmm..addirittura?- domanda ironico spostando le sue mani sulla mia schiena.
Aumenta la pressione.
Mi attira a sé.
E mi stringe un po’ più forte.
Sospiro.
Poi respiro forte.
Muschio. Menta.
Il suo profumo mi brucia le narici.
Mi inebria la mente.
-Smettila di provocarmi..- mormoro sorridendogli.
-Altrimenti?- chiede avvicinando la bocca alla mia.
Pochi centimetri ci separano.
I nostri nasi si sfiorano leggermente.
E i nostri sguardi si muovono piano.
Dagli occhi alla bocca dell’altro.
Il desiderio di mettere fine alla tortura è troppa.
Perché si tratta di una vera e propria tortura.
Ho bisogno di sentire le sue labbra.
Il suo sapore.
La morbidezza.
Ho bisogno di sentirlo mio.
Ancora di più.
E alla fine è lui ad annullare le distanze.
In un bacio che sa di dolcezza.
Sa di pace.
Sa di felicità.
Un bacio che è un tacito accordo.
Perché noi vogliamo essere Noi.
Tra di noi.
E in mezzo agli altri.
E questo bacio dimostra tutto questo.
Non solo il bisogno di stare vicini.
Non solo il nostro amore.
No.
Non solo questo.
E in un attimo ci estraniamo dal mondo.
La musica al di fuori è cambiata.
E’ cambiata tante volte.
E’ anche cessata.
Ma noi siamo ancora qua.
A muovere lenti i nostri corpi.
A muovere lente le nostre bocche.
Al tempo di una musica che è solo nostra.
E’ solo ed esclusivamente dentro di noi.
Ciò che c’è fuori è il nulla.
Solo un sottile manto bianco intorno a noi.
E al centro due figure si regalano la vita a vicenda.
Un uomo che ha chiuso il cuore per troppo tempo.
E una donna che lo ha aperto.
Due figure perfette.
Due figure che si incastrano l’una nell’altra.
Che cercano rifugio l’una nell’altra.
Esistono solo loro.
Non sentono più nulla.
Non vedono più nulla.
I volti delle persone nella Sala.
Le sfumature delle loro emozioni.
Stupore.
Disgusto.
Ancora stupore.
Disorientamento.
Felicità.
Perplessità.
Non vedono i loro ghigni.
Non vedono i loro sorrisi.
Non sentono le loro parole.
Parole intense.
Positive.
Negative.
Ma questo non importa.
Esistono solo loro.
E una piccola scintilla nei loro cuori.
Una scintilla che proviene da una piccola miccia.
Manca poco prima che si accenda.
Manca poco prima che scoppi.
E quando scoppierà saranno solo sorrisi.
I loro sorrisi.
Che sono quelli che più contano.
Anche quando i loro visi si staccano la magia non finisce.
I loro respiri ancora vicini.
Uniti.
I loro occhi lucidi.
I corpi uniti.
E i sorrisi sinceri.
Continuano ad essere loro stessi.
Ma in mezzo ad una Sala colma di persone.
Persone che urlano.
Che applaudono.
Solo in quel momento si rendono conto di dove sono.
E i loro occhi scivolano piano verso quelle facce.
Conosciute.
Sconosciute.
Tutte sorridenti.
Tutte esultanti.
Tutte felici.
Felici per loro.
E quando tornano a guardarsi è ancora più bello.
Un sorriso caldo si impossessa delle loro labbra.
Hermione.
Severus.
Insieme.
Con il sorriso e con l’amore.
 
 
 
 
 

 

Ecco l'ULTIMO CAPITOLO di questa storia. Che dire? Spero vi sia piaciuto!! SE VOLETE VEDERE LA FOTO DEL VESTITO E DELL'ACCONCIATURA DI HERMIONE, MANDATEMI UN MESSAGGIO PRIVATO E VE LA FACCIO VEDERE.. NON RIUSCIVO A PUBBLICARLE!

Trovate le NOTE DELL'AUTRICE E I RINGRAZIAMENTI ALLA PAGINA SEGUENTE ---------------------------------------->

   
 
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