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Autore: Gyll    27/11/2013    8 recensioni
"Ti stavo cercando." Disse Sebastian senza alzare gli occhi dal bicchiere.
"E io ti stavo evitando, figlio di Valentine, come anche tutti quelli della tua specie." Disse il demone accendendosi una sigaretta. Lanciò un'occhiata al Nascosto, che subito distolse lo sguardo e tornò ad asciugare i bicchieri.
"Ed è cambiato qualcosa ora?"
Cam incurvò leggermente in su un angolo della bocca prima di fare un tiro. "Forse."
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cameron Briel, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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 Cam si lasciò cadere sul divano incrociando i piedi sul tavolino. Sembrava così dannatamente umano con una spaventosa aura di innaturale perfezione. Alto, magro, pallido, sembrava una via di mezzo fra un emo ed un punk uscito da un club degli anni ’80. Intrecciò le dita dietro alla testa e socchiuse gli occhi, ma anche da sotto le ciglia lunghe scrutava attento Jace. Gli ricordava Church quando teneva d'occhio uno scocciatore in una stanza prima di morderlo.

 "Perché continuiamo a spostarci?"

 Erano passati due giorni da quando l'angelo caduto si era 'unito' a Jace e Sebastian, due giorni da un mezzo discorso poco chiaro su angeli, demoni, Nephilim e cacciatori. Erano due giorni che Jace dormiva con un coltello sotto al cuscino. Erano due giorni che moriva dalla voglia di prendere a pugni Cam. Compariva, scompariva e non diceva nulla a nessuno. 

 "Perché alcuni cercano voi e altri cercano me. Qui possiamo stare tranquilli per ora."

 "E perché saremmo al sicuro qui?" Chiese Jace. Si sentiva un idiota a stare in piedi in mezzo al soggiorno, ma non aveva assolutamente intenzione di sedersi sul divano di fronte al demone. Non l'avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura, ma Cam gli metteva i brividi. La sensazione era quella di un cubetto di ghiaccio nelle mutande; decisamente sgradevole. 

 In più Cam non smetteva di scrutarlo come un felino incazzato.

 "Gli unici posti in cui siamo al sicuro sono i punti ciechi e i varchi interdimensionali. Il penitenziario è un punto cieco, questo è un varco interdimensionale." Scandì le ultime frasi come se stesse spiegando ad un bambino che due caramelle più due caramelle facevano quattro caramelle; o come pensò Jace, come uno stronzo che ti prende per ritardato. 

 "Adesso sì che è tutto più chiaro." Borbottò Jace dirigendosi verso la sua stanza. Era strano come ormai considerava quel posto 'la sua camera' nonostante fosse lì da pochi giorni. Sentiva più sua la stanza di quell'appartamento che quella dell'istituto; e la cosa incredibile era che ciò non lo turbava affatto.

 "Non ci possono trovare perché le forze angeliche indirette non funzionano nei punti ciechi. L'esempio sono le vostre rune e le vostre spade. Non funzionano: le lame sono semplici lame e le rune sono disegnini stupidi. E qui... bé, qui siamo ovunque e da nessuna parte, Jace." Il suo nome sulla bocca di Cam suonava sbagliato.  "Non puoi trovare qualcuno che è ovunque e da nessuna parte."

 "Dicono la stessa cosa di Dio." 

 "Dicono la stessa cosa del diavolo."

 "Pensare di essere come Dio era più allettante." 

 "Io ho fame." Disse Cam alzandosi dal divano e dirigendosi verso la cucina, mettendo così fine al battibecco. 

 Jace lo seguì e si sedette sul bancone mentre Cam apriva il frigo. "Comincio a pensare che tu venga qui solo per mangiare." Nemmeno dormire. Seb gli aveva offerto la camera degli ospiti (e Jace si domandava per quali ospiti doveva essere stata pensata quella stanza in un appartamento che cambiava continuamente posizione), ma non ci aveva mai messo piede. La controprova erano le sue occhiaie scurissime che risaltavano ancora di più sul pallore della sua pelle. 

 "Di che ti lamenti? Tu non fai altro che mangiare quello che cucino." Tirò fuori una confezione di petto di pollo e afferrò un grosso coltello, cominciando a sfilettare la carne con fare esperto.

 "Chiamalo scemo..." Disse Sebastian entrando in cucina con i capelli spettinati dal sonno e gli occhi gonfi. "Hai solo avuto qualche decina di secoli di esperienza." Sembrava più stanco i quando era andato a letto. Si sedette su uno degli sgabelli strofinandosi la faccia, e dopo aver fissato Cam alle prese con il pollo chiese: "Perché fai pollo a colazione?" 

 "Qui dentro evidentemente ognuno ha un orario sballato. Per me è pranzo." 

 "Per te tutti i pasti sono pranzo dato che non dormi mai." Considerò Jace. "Gli angeli caduti non dormono?"

 Una delle ombre appiccicose e fredde che ronzavano sempre intorno a Cam sfiorò la nuca di Jace, che rabbrividì al contatto, non tanto per il freddo quanto per  la sensazione di viscidume che gli colava per la schiena. "Ma cosa sono quegli affari? Sembra bava di ghoul."

 Cam accese il fuoco sotto la padella senza usare nemmeno usare il gas. "Sono Annunziatori: portali, sfere di cristallo, vecchi filmini in video cassetta, eccetera. Roba che non devi toccare." Mise l'olio nella padella e lanciò uno strofinaccio a Sebastian mezzo addormentato sul bancone. "Biancaneve, vai a metterti una maglietta che il tuo pallore è accecante quasi quanto quello dei vampiri sbrilluccicosi di Twilight."

 I due Nephilim lo guardarono con lo sguardo confuso e annebbiato. "Sarebbe un clan di vampiri festaioli?"

 "Dimenticavo che voi Shadowhunters vivete sotto delle rocce."

 Alcuni ingredienti come le spezie comparvero dal nulla nella dispensa o semplicemente in mano a Cam. Dopo che li usava in qualche modo finivano rovesciati in giro sul bancone o per terra e altrettanto velocemente con un gesto della mano del demone sparivano nel nulla. 

 "Che donna delle pulizie diligente." Commentò Jace mescolando il pollo al curry e yogurt con aria molto dubbiosa. "Non é che stai tentando di avvelenarci?"

 "Sarebbe una morte troppo buona per te." Disse Cam abbassando la fiamma. Si appoggiò al bancone con i gomiti e cominciò a giocherellare con una delle ombre appiccicose che ronzava. Era così preso da quell'affare che Jace pensò che stesse parlando con lui. 

 "Piani per oggi?" Chiese Sebastian distogliendo l'attenzione di Cam.

 "Io devo andare a caccia della rossa più stronza dell'Ovest, e  no, non potete venire." Disse precedendo il grugnito di Jace. "Ricordi una delle poche leggi che seguo riguardanti i Nephilim? Avrò già i miei problemi senza voi due." Tirò uno schiaffo alla mano di Jace, il quale stava intingendo un dito nella salsa. "E poi voi due avrete già il vostro da fare con quella stronza della corte di Seelie, parlando di rosse stronze."

"Allora é vero che esci solo con rosse stronze..." Commentò distrattamente Sebastian scacciando un'ombra solida con il cucchiaino del caffé. Jace si ripromise di tenere quel tipo il più lontano possibile da Clary, e non appena si rese conto del pensiero che aveva formulato sentì una fitta al petto. 

 Da quando lui e Sebstian erano scappati dal tetto dell'edificio aveva cercato di evitare il più possibile di pensare a Clary, ma in qualche modo era sempre lì in agguato nella sua mente, pronta per metterlo al tappeto invadendo i suoi pensieri. Ogni notte il desiderio di uscire e andare da lei lo faceva rigirare nel letto, ma ogni notte rimaneva in quel letto. Frustrante non cominciava nemmeno a descrivere qulla situazione. 

 "Rosse stronze e albini malvagi." Disse Cam spegnendo la fiamma. "E mettiti una maglietta. Vorrei digerire il pasto prima di partire."

"Io chiuderei a chiave la porta stanotte, se fossi in te." Commentò Jace in un finto bisbiglio.

   
 
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