Heiji e
Kazuha – Missing Moments
Questioni
di linea
-Misure, svenimenti e visite-
Il caldo soffocante la faceva sudare. Era una cosa che
odiava, ma alla fine di ogni sforzo fisico o della leggera calura estiva, lei
si ritrovava a sudare.
Quel giorno si sentiva più debole del solito. Forse perché
non aveva mangiato nulla per pranzo?
E per cena, il
giorno prima?
Kazuha si portò una mano alla fronte, asciugandola.
Abbassò lo sguardo sulla maglietta bianca, divenuta
trasparente a causa dell’acqua che si era, accidentalmente, spruzzata addosso
qualche minuto prima, alla ricerca di un qualcosa per rinfrescarsi.
Per cercare un po’
di forza.
I suoi occhi saettarono verso destra, sentendo la voce
irritante di Heiji che, probabilmente, si stava dirigendo da lei per lanciarle
un’altra delle sue stupide battutine.
Era lui la sua rovina, inutile pensare che Heiji potesse
anche essere positivo per la sua salute.
È stato lui a dirti
quelle cose, vero?
Ingoiò un boccone amaro, sentendo la testa girare.
Le gambe le cedettero, mentre con uno sforzo tentava di
aggrapparsi al rubinetto dell’acqua, proprio di fronte a lei.
L’ultima cosa che vide, Kazuha, fu lo sguardo di Heiji
preoccupato sul suo corpo che, piano piano, andava a
cadere a terra.
Però lui ti ha
afferrata.
Si svegliò, probabilmente, qualche minuto dopo.
L’infermeria era perfettamente distinguibile a causa
dell’alta dose di medicinali presenti nella vetrinetta posta di fronte a lei.
Kazuha si toccò lo stomaco, mordendosi le labbra.
“Scema.”
Ha ragione.
Gira lo sguardo ed incontra gli occhi blu del suo migliore
amico.
Heiji la guarda seccato, il mento posato sulla mano. Si
trova poco lontano dal letto, e Kazuha si sente arrossire.
“Che cavolo vuoi?”
Domanda scema, dato che era appena svenuta sotto i suoi
occhi.
Vorresti che si
sentisse un po’ in colpa.
“L’infermiera ha detto che sei svenuta per debolezza. Hai
smesso di mangiare?”
Domanda cretina, di nuovo.
Kazuha arricciò le labbra stizzita, scrutandolo con occhi
fiammeggianti.
“Sai com’è, ho le
gambe cicciotelle”, sibilò.
Heiji spalancò gli occhi stupito, rendendosi conto solo in
quel momento di quanto la sua amica fosse iper
sensibile.
È colpa tua.
“Kazuha”, si avvicinò piano “ guarda che io scherzavo. Sai
che non devi prendermi sul serio, maledizione a te.”
Lei sentì le mani di Heiji sfiorarle, incerte, la nuca.
Quando si voltò, pronta a sfidarlo, incontrò il suo
sguardo dispiaciuto.
E le sue difese crollarono.
“Sei tu che mi prendi sempre in giro sulla mia linea”,
borbottò, distogliendo lo sguardo imbarazzata.
Heiji sorrise, intenerito, cercando poi la mano
dell’amica.
“Sai bene che è il mio modo per dimostrarti il mio
affetto.”
Kazuha inarcò un sopracciglio.
“Meno male che non mi odi, allora.”
“Andiamo a mangiare, va. Offro io.”
La ragazza sorrise, sollevandosi in piedi di scatto e
aggrappandosi al braccio di Heiji.
Pace fatta, per loro era così semplice.
Solo dopo Heiji si
sarebbe reso conto che offrire il pranzo ad una persona che non tocca cibo da
quasi una settimana fosse poco intelligente...
N/a
Mah. Diciamo che è un po’ così, senza senso.
Davvero, io alle volte mi chiedo come Heiji possa
giudicare le gambe di Kazuha cicciotelle. Forse non ci vede bene, poveretto...
Un grazie alle persone che hanno recensito ed aggiunto la
storia ai preferiti. Mi avete resa davvero felice, scusate se questa fa schifo.
ç_ç
Mimi