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Autore: HIMsteRoxy    01/12/2013    3 recensioni
Loki mi sorrise e un brivido salì rapidamente sulla mia schiena. Era terribilmente affascinante e perfetto, sebbene non fosse Thor in persona.
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Valhalla era uno dei dodici palazzi di Asgard, preceduto dalle rive del fiume Thund e da altissimi cancelli sorvegliati costantemente da un lupo e un’aquila.
Il palazzo era costituito da 540 sale, i cui muri erano fatti dalle lance dei guerrieri più valorosi, il tetto era costituito da scudi d’oro e gli arredi interni composti da vesti dei combattenti.
Da quando Loki era salito al potere aveva trasformato il Valhalla in un accampamento militare, in cui i guerrieri si esercitavano combattendo nelle pianure di Asgard e organizzando giostre cavalleresche.
La sera, al ritorno dalle esercitazioni, si ritornava ai propri alloggi e si banchettava allegramente tra vino e pietanze.
Passai un mese intero nel Valhalla tra tornei e giochi, ritornando la sera sfinita e piena di lividi.
Fino a quel momento non avevo capito la gravità della situazione: Loki aveva deciso del mio futuro, omettendo quali fossero i miei compiti. E così in poco tempo ero diventata una delle guerriere di Asgard.
Non avevo avuto nemmeno la possibilità di tirarmi indietro, Loki mi riteneva di sua proprietà.
 
Puoi fare quello che vuoi qui ad Asgard. Aveva detto sorridendo.
 
Ma la cosa più grave era essere trattata diversamente dagli altri. In antichità le Valchirie servivano Odino, occupandosi degli eroi caduti in battaglia. Adesso Odino era morto ed io servivo suo figlio Loki, direttamente. Ero diventata una specie di guardia del corpo, come se il dio dell’inganno ne avesse avuto mai bisogno.
Non tornavo la sera al mio alloggio e non banchettavo insieme agli altri, ma passavo le mie notti nel palazzo reale, in compagnia di Loki.
 
- Hai avuto altre Visioni, Hel?
Mi chiese Loki, vedendomi arrivare. Era la prima domanda che mi porgeva ogni sera al mio arrivo, come se volesse controllare il futuro o forse me.
- No.
Risposi fredda. Il suo diretto interesse mi dava sui nervi, non nascondeva il fatto che fosse più interessato a quelle stupide Visioni che a me.
- Hai avuto una cattiva giornata?
Domandò allora accorgendosi del mio malumore. Si avvicinò di qualche passo.
- Sì, sono troppo stanca.
Risposi lasciandomi andare al suo abbraccio. Mi sfiorò la guancia e mi baciò la fronte affettuosamente. Poi scoprì le mie braccia e vide i lividi, che anche quella sera mi ero procurata. Le sfiorò con le sue dita delicatamente e i lividi svanirono all’improvviso. Poi si soffermò sull’unica cicatrice che rimaneva impassibile al suo potere, quella che portava la sua runa. La sfiorò e rabbrividii al contatto.
La cicatrice si evidenziò come se dentro vi scorresse inchiostro e subito dopo vidi Loki sorridere.
- Adesso ti sentirai meglio.
Disse Loki, scostandosi da me. Lo guardai afflitta. In quel mese mi ero affezionata a lui, come se ci fosse un legame forte tra me e lui.
In quel momento intravidi Freki ed ebbi un sussulto. Mi ero anche affezionata a Freki e c’eravamo avvicinati di più in quel periodo. E qualcosa di più dell’amicizia stava crescendo intorno a noi.
- Freki!
Dissi mentre lo rincorsi. Lui si girò e mi sorrise. Mi cinse con un abbraccio e mi baciò teneramente.
- Hel, tutto apposto?
Mi domandò. Annuii, sorridendo.
- E tu?
- Sono appena tornato da un sontuoso banchetto al Valhalla.
Rispose ridendo.
Anche lui era stato reclutato tra i guerrieri del Valhalla e avevamo diviso insieme vari tornei.
- Vuoi che ti faccia compagnia?
Mi chiese, mentre passavamo davanti ai sotterranei.
Intravidi Frigga salire le scale e tornare nelle sue stanze dopo aver fatto visita a Thor. Il suo viso era così triste.
Non ero più ritornata lì, da quando ero entrata nel Valhalla e adesso sentivo anche la mancanza di Thor.
- No Freki. Sono stanca e… devo fare una cosa.
Risposi guardando la scala che portava ai sotterranei.
- Posso accompagnarti?
Domandò abbracciandomi. Feci segno di no, lui mi baciò e tornò alle sue stanze. Aspettai qualche minuto e scesi nei sotterranei.
 
Thor non era cambiato affatto in quell’arco di tempo. Il suo viso era quello di sempre, ma era evidente come fosse dimagrito.
Mi sentivo ancora in colpa; se avessi parlato Thor non avrebbe commesso quel delitto e non sarebbe stato rinchiuso in una cella.
- Madre?
Domandò Thor sentendo i miei passi. La sua voce suonava così debole e cupa.
- No, sono Hel.
Risposi mettendomi accanto alla luce di una torcia.
- E’ passato molto tempo dalla tua visita.
- Un mese.
- Dove sei stata? A Midgard?
 
Midgard. Avevo quasi dimenticato da dove venissi.
Il mio paese e la mia famiglia. Ormai appartenevo ad Asgard e a… Loki.
 
- Nel Valhalla.
Risposi cupa.
- Sei diventata una guerriera?
Mi chiese Thor, vedendo la mia armatura. Annuii.
- Perché?
Thor si allarmò. Lo fissai incerta.
- Cosa sta combinando Loki?
Aggiunse assumendo un tono greve.
 
Cosa sta combinando Loki? La voce di Thor si ripeté nella mia mente e in quel momento ebbi la Visione: vidi Loki tra una folla di gente, migliaia di persone inginocchiate. I loro visi erano colmi di terrore e su di essi gravava lo scettro cosmico di Loki.
Sono Loki di Asgard e dominerò la Terra! Queste furono le parole che uscirono dalla bocca di Loki e un brivido mi scosse tornando alla realtà.
 
- Hel? Che succede?
Mi chiese turbato Thor.
- Ho visto… Loki…
Dissi confusa.
- Cosa?
- Vuole dominare Midgard.
Risposi tremando.
- Perché sei stata mandata nel Valhalla?
- Lo ha trasformato in un accampamento militare. Vuole servirsi di noi per… attaccare la Terra!
Risposi arrivando alla conclusione. Era questo il piano di Loki!
Odino non avrebbe mai permesso di soggiogare Midgard… e adesso Loki, unico Signore di Asgard, aveva campo libero. Ma perché servirsi di me?
Ebbi l’impulso di andare subito a parlare con Loki, ma sarebbe stato troppo rischioso.
- Hel, dobbiamo fermare Loki! Devi fermarlo!
Disse Thor, supplicandomi.
- Come? Io sono solo…
- Devi riuscirci! Asgard è nelle tue mani.
 
Asgard è nelle mie mani. Cosa potevo fare? Dinanzi alla potenza di Loki non potevo far nulla. Thor era rinchiuso in una cella e Loki riusciva a dominare anche la mia coscienza… l’unico a cui potevo chiedere aiuto era Freki!
 
 
*Angolo dell’autrice:
 
Eccomi!! Ringrazio tutti quelli che continuano a leggere la mia FF e chi mi lascia anche delle recensioni. Questo è il 7 capitolo! Commentate e ditemi cosa ne pensate!
  
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