15/12/2013
2 recensioni♡
«I hate this lovesong.» «Me more.»
«I hate this lovesong.» «Me more.»
II. Behind the silence.
Il ragazzo in questione si avvicina in modo malizioso in mia direzione.
Sinceramente? Sembra un pagliaccio frustrato sessualmente, e tutto ciò che voglio fare al momento è scappare il più lontano possibile da lui e i suoi capelli color lampone.
“Lei sarebbe?” mi chiede, come se lo potessi sentire, con il livello della musica tanto alto da far tremare i muri.
“Non ti sento.” Rispondo.
“Chi sei?” ripete il clown.
Non capisco ancora, “Vorrei chiedervi di abbassare il volume della musica, non riesco a dormire.” Provo a farmi sentire gridando.
Il strano individuo si avvicina, per parlarmi all’orecchio. Mi trattengo dal correre via. “Che ci fai qui, baby?” chiede. Apparentemente ignorando la mia richiesta.
Mi tocco il naso, lo faccio sempre quando sono nervosa. Come mi aveva chiamato? BABY!? Non lo conosco, e già questo strano personaggio mi da dei nomignoli di pessimo gusto.
“Sono qui per dirti di abbassare il volume della musica!” Dico a mio turno, imitandolo. Il pagliaccio mi fissa a lungo, come se stesse assistendo una visione, per poi superarmi scuotendo la testa e raggiungendo una ragazza dai capelli biondi. Rimango impalata fissandolo. Non solo ha ignorato la mia richiesta ben due volte. Ma mi ha anche lasciata stare per raggiungere un altra ragazza, senza prendere in considerazione il fatto che ho dei sentimenti.
Inizio ad agitarmi, e inconsapevolmente, rubo il bicchiere di ponch di un qualcuno che è lì vicino, dirigendomi verso il pagliaccio. Gli scuoto la spalla, e appena si gira gli schizzo in faccia il liquido rosso sangue. Solo poi mi rendo conto di ciò che ho fatto. Ora la voglia di scappare è irrifrenabile. Lo vedo arrabbiarsi, e rabbrividisco. Inizia a blaterare, ma non lo sento a causa del volume troppo alto della musica, per il quale non sono mai stata così grata tanto quanto or ora. Il ragazzo mi supera per andare a ripulirsi, sarà così ubriaco che non si ricorderà di nulla domattina.
Faccio per scappare, ma finisco per sbattere contro quello che d’ora in poi chiamerò PagliaccioNumeroDue. Un ragazzo alto, dalla figura slanciata, con i capelli tinti di un schifoso color acquamarina.
“Pesi tanto, levati dai coglioni, cazzo!” Sbraita, spintonandomi. Vengo retta mentre cado all’indietro da un altro ragazzo, con un acconciatura di capelli decente. Almeno lui. Mi sorride in modo comprensivo e mi aiuta ad uscire da quel appartamento, che ho scoperto essere tre in uno, che ora come ora definirei simile all’inferno, dal caldo che fa.
“Scusali... Sono tutti molto ubriachi.” Mi rivolge la parola il mio benefattore.
“Fa nulla. Scusami te. Ero venuta per chiedere ai proprietari di abbassare il volume della musica, ma evidentemente era una cattiva idea, visto che non mi hanno neanche considerata.” Rispondo, nervosa, ripensando all’accaduto.
“Te la faccio abbassare io la musica, non ti preoccupare. Comunque, io sono Lee Seung Hyun. Te saresti?” Chiede cortesemente.
Sorrido, è bello ritrovare le buone maniere dopo ciò che ho appena dovuto affrontare. “Mi chiamo Joo Lu. Sono la vicina che abita lì.” Indico la porta del mio appartamento con l’indice. “Piacere.” Finisco sorridendo ancora.
“Piacere tutto mio.” Sorride mostrando i denti Seung Hyun. “Ti lascio ora, sarai stanca. Scusa ancora i miei amici per il disturbo. Buona notte.” Si scusa per la seconda volta.
“Fa nulla.” Annuisco, salutandolo con una lieve alzata di mano, per poi aprire la porta di casa mia. “Che ragazzo dolce” penso “mi piacerebbe rivederlo in giro.”.
Quando entro in camera noto con mia grande sorpresa che il volume della musica è molto più basso rispetto a quello dei giorni precedenti. Il mio sorriso si allarga, “Spero veramente, rivederlo in giro.”.
Oggi mi sveglio dal piede giusto, dopo la mia bella e buona dormita. Anche oggi vado all’università. Seguo le lezioni regolarmente ogni giorno, mercoledì, sabato e domenica esclusi.
Come al solito incontro Mary per la strada, la mia migliore amica. E’ americana, mentre io sono coreana e francese. Hai i lunghi capelli biondi ondulati, e degli occhi marroni chiari che brillano sempre. E’ alta, al contrario della maggior parte delle ragazze che conosco. Dire ch’è bella è poco. Ha un fascino tutto suo, che prima o poi attira tutti.
Insieme, al ritorno, l’accompagno a casa sua. Le do un lieve bacio sulla guancia e la lascio, per arrivare alla mia nuova casa che è leggermente più distante rispetto alla sua dall’università, circa cento metri più in la.
Quando arrivo alla pianerottolo di casa mia, vengo spintonata da un paio di pompieri che escono dal triplex dei festaioli. Mi avvicino ad uno di loro. “Mi scusi, sa cos’è successo?” chiedo – falsamente – preoccupata. Ci manca solo che mi preoccupo per i due pagliacci di ieri sera. “E’ esploso un petardo, in una delle camere da letto di questi pazzi. La camera ha preso fuoco ed ora è totalmente carbonizzata.” Spiega l’uomo vestito di giallo.
Trattengo una risata. E’ serio? Si vede che non li conosce, la mandria di clown rinchiusa tra quelle mura.
Decido d’ignorare la faccenda insulsa, e torno a casa. Con la mia sete di vendetta dissetata.
“Sei un coglione.” Sgrida Seungri, fissando il suo compagno.
“Eddai, che sarà mai. Ristrutturiamo camera mia. Nel frattempo dormo in salotto. Non è nulla.” Replica Ji Yong, con nonchalance.
Gli altri 4 ‘Big Bang’, che assistono al litigio, si scambiano delle occhiate d’accordo.
“No, tu non resti qui.” Fanno in coro i ragazzi.
“Cosa?” Esclama il leader allibito, e sopratutto, tradito.
“Ji Yong, devi diventare più responsabile. Se vivi un pò solo ti renderai del peso delle responsabilità. Cosa che restando qui non potrai mai raggiungere.” Lo rassicura il membro più anziano, Choi Seung Hyun.
La prima reazione del leader è spaccare la faccia a tutti e quattro i suoi amati compagni, ma si limita a sbuffare. “Perchè?” chiede.
“Lo sai. Te lo ha appena spiegato lo Hyung.” S’intromette Daesung. Taeyang annuisce in silenzio.
“Ma ragazzi, ripensateci. Siamo un gruppo, non possiamo abitare separatamente. Dove la trovo un abitazione vicina in una zona sempre affollata come centro Seoul?” Commenta Ji Yong, sperando di far cambiare idea ai suoi compagni.
Seungri sorride. “Ce l’ho io una mezza idea di dove starai.” Dice, mostrando i denti.
Il ragazzo in questione si avvicina in modo malizioso in mia direzione.
Sinceramente? Sembra un pagliaccio frustrato sessualmente, e tutto ciò che voglio fare al momento è scappare il più lontano possibile da lui e i suoi capelli color lampone.
“Lei sarebbe?” mi chiede, come se lo potessi sentire, con il livello della musica tanto alto da far tremare i muri.
“Non ti sento.” Rispondo.
“Chi sei?” ripete il clown.
Non capisco ancora, “Vorrei chiedervi di abbassare il volume della musica, non riesco a dormire.” Provo a farmi sentire gridando.
Il strano individuo si avvicina, per parlarmi all’orecchio. Mi trattengo dal correre via. “Che ci fai qui, baby?” chiede. Apparentemente ignorando la mia richiesta.
Mi tocco il naso, lo faccio sempre quando sono nervosa. Come mi aveva chiamato? BABY!? Non lo conosco, e già questo strano personaggio mi da dei nomignoli di pessimo gusto.
“Sono qui per dirti di abbassare il volume della musica!” Dico a mio turno, imitandolo. Il pagliaccio mi fissa a lungo, come se stesse assistendo una visione, per poi superarmi scuotendo la testa e raggiungendo una ragazza dai capelli biondi. Rimango impalata fissandolo. Non solo ha ignorato la mia richiesta ben due volte. Ma mi ha anche lasciata stare per raggiungere un altra ragazza, senza prendere in considerazione il fatto che ho dei sentimenti.
Inizio ad agitarmi, e inconsapevolmente, rubo il bicchiere di ponch di un qualcuno che è lì vicino, dirigendomi verso il pagliaccio. Gli scuoto la spalla, e appena si gira gli schizzo in faccia il liquido rosso sangue. Solo poi mi rendo conto di ciò che ho fatto. Ora la voglia di scappare è irrifrenabile. Lo vedo arrabbiarsi, e rabbrividisco. Inizia a blaterare, ma non lo sento a causa del volume troppo alto della musica, per il quale non sono mai stata così grata tanto quanto or ora. Il ragazzo mi supera per andare a ripulirsi, sarà così ubriaco che non si ricorderà di nulla domattina.
Faccio per scappare, ma finisco per sbattere contro quello che d’ora in poi chiamerò PagliaccioNumeroDue. Un ragazzo alto, dalla figura slanciata, con i capelli tinti di un schifoso color acquamarina.
“Pesi tanto, levati dai coglioni, cazzo!” Sbraita, spintonandomi. Vengo retta mentre cado all’indietro da un altro ragazzo, con un acconciatura di capelli decente. Almeno lui. Mi sorride in modo comprensivo e mi aiuta ad uscire da quel appartamento, che ho scoperto essere tre in uno, che ora come ora definirei simile all’inferno, dal caldo che fa.
“Scusali... Sono tutti molto ubriachi.” Mi rivolge la parola il mio benefattore.
“Fa nulla. Scusami te. Ero venuta per chiedere ai proprietari di abbassare il volume della musica, ma evidentemente era una cattiva idea, visto che non mi hanno neanche considerata.” Rispondo, nervosa, ripensando all’accaduto.
“Te la faccio abbassare io la musica, non ti preoccupare. Comunque, io sono Lee Seung Hyun. Te saresti?” Chiede cortesemente.
Sorrido, è bello ritrovare le buone maniere dopo ciò che ho appena dovuto affrontare. “Mi chiamo Joo Lu. Sono la vicina che abita lì.” Indico la porta del mio appartamento con l’indice. “Piacere.” Finisco sorridendo ancora.
“Piacere tutto mio.” Sorride mostrando i denti Seung Hyun. “Ti lascio ora, sarai stanca. Scusa ancora i miei amici per il disturbo. Buona notte.” Si scusa per la seconda volta.
“Fa nulla.” Annuisco, salutandolo con una lieve alzata di mano, per poi aprire la porta di casa mia. “Che ragazzo dolce” penso “mi piacerebbe rivederlo in giro.”.
Quando entro in camera noto con mia grande sorpresa che il volume della musica è molto più basso rispetto a quello dei giorni precedenti. Il mio sorriso si allarga, “Spero veramente, rivederlo in giro.”.
Oggi mi sveglio dal piede giusto, dopo la mia bella e buona dormita. Anche oggi vado all’università. Seguo le lezioni regolarmente ogni giorno, mercoledì, sabato e domenica esclusi.
Come al solito incontro Mary per la strada, la mia migliore amica. E’ americana, mentre io sono coreana e francese. Hai i lunghi capelli biondi ondulati, e degli occhi marroni chiari che brillano sempre. E’ alta, al contrario della maggior parte delle ragazze che conosco. Dire ch’è bella è poco. Ha un fascino tutto suo, che prima o poi attira tutti.
Insieme, al ritorno, l’accompagno a casa sua. Le do un lieve bacio sulla guancia e la lascio, per arrivare alla mia nuova casa che è leggermente più distante rispetto alla sua dall’università, circa cento metri più in la.
Quando arrivo alla pianerottolo di casa mia, vengo spintonata da un paio di pompieri che escono dal triplex dei festaioli. Mi avvicino ad uno di loro. “Mi scusi, sa cos’è successo?” chiedo – falsamente – preoccupata. Ci manca solo che mi preoccupo per i due pagliacci di ieri sera. “E’ esploso un petardo, in una delle camere da letto di questi pazzi. La camera ha preso fuoco ed ora è totalmente carbonizzata.” Spiega l’uomo vestito di giallo.
Trattengo una risata. E’ serio? Si vede che non li conosce, la mandria di clown rinchiusa tra quelle mura.
Decido d’ignorare la faccenda insulsa, e torno a casa. Con la mia sete di vendetta dissetata.
“Sei un coglione.” Sgrida Seungri, fissando il suo compagno.
“Eddai, che sarà mai. Ristrutturiamo camera mia. Nel frattempo dormo in salotto. Non è nulla.” Replica Ji Yong, con nonchalance.
Gli altri 4 ‘Big Bang’, che assistono al litigio, si scambiano delle occhiate d’accordo.
“No, tu non resti qui.” Fanno in coro i ragazzi.
“Cosa?” Esclama il leader allibito, e sopratutto, tradito.
“Ji Yong, devi diventare più responsabile. Se vivi un pò solo ti renderai del peso delle responsabilità. Cosa che restando qui non potrai mai raggiungere.” Lo rassicura il membro più anziano, Choi Seung Hyun.
La prima reazione del leader è spaccare la faccia a tutti e quattro i suoi amati compagni, ma si limita a sbuffare. “Perchè?” chiede.
“Lo sai. Te lo ha appena spiegato lo Hyung.” S’intromette Daesung. Taeyang annuisce in silenzio.
“Ma ragazzi, ripensateci. Siamo un gruppo, non possiamo abitare separatamente. Dove la trovo un abitazione vicina in una zona sempre affollata come centro Seoul?” Commenta Ji Yong, sperando di far cambiare idea ai suoi compagni.
Seungri sorride. “Ce l’ho io una mezza idea di dove starai.” Dice, mostrando i denti.
Buongiorno!
Eccovi il secondo capitolo della storia, qui entrano in scena gli altri ragazzi e protagonisti. Non mi dilungo nel commento, che devo studiare un casino per l'ultima settimana prima delle vacanze! Grazie per le recensioni.
Eccovi il secondo capitolo della storia, qui entrano in scena gli altri ragazzi e protagonisti. Non mi dilungo nel commento, che devo studiare un casino per l'ultima settimana prima delle vacanze! Grazie per le recensioni.
Un bacio,
♡ Gizzy.
♡ Gizzy.