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Autore: SuperWiki    18/12/2013    3 recensioni
Sonic scopre una cosa sconcertante: Amy è scomparsa senza avvertire nessuno, e non si sa dove sia! Riuscirà il nostro prode eroe, insieme ad un team stravagante e fuori dal comune, a ritrovarla? E per lui è solamente una cara amica o qualcos'altro? Inutile dire che se non cliccate la storia non ve lo dirò mai, che vi aspettavate? Seguito di "Amy e il manuale d'amore".
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Rose, Miles Tails Prower, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti, Vector the Crocodile
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vita di un riccio corridore (e dintorni)'
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Blu e rosa: una strana combinazione
 
Capitolo 2 “I Chaotix entrano in azione!”
 
Casa dei Chaotix, 23 Novembre, ore 10:23
 
Si avvicinava la fine del mese, e per i Chaotix si avvicinava un giorno funesto: stava arrivando il momento di pagare l’affitto, un problema sussistente sin da quando era stata fondata l’agenzia, dato che Vector e i suoi compari non racimolavano mai una somma sufficiente, e il proprietario dell’appartamento aveva perso il conto di quante volte aveva minacciato di sfrattarli. Quel giorno tuttavia, avevano abbastanza grana, cosa mai ritenuta possibile: sarebbe bastata una sola anima pia che li avrebbe chiamati per un caso, e anche questo mese sarebbero sopravvissuti. Peccato che il telefono non si decideva di squillare, e il povero Vector lo stava fissando seduto sulla sua scrivania senza staccare lo sguardo da quando si era alzato senza ricavarci alcun risultato. Espio temeva che sarebbe diventato strabico per lo sforzo, uno sforzo del tutto inutile per l’aggiunta, ma sempre meglio di Charmy che svolazzava per la stanza senza mai fermarsi, col suo ronzio che dopo due ore cominciava a diventare leggermente fastidioso alle orecchie del camaleonte. Il ninja aveva ormai perso la concentrazione necessaria per meditare, e di conseguenza niente nirvana, niente pace interiore, e soprattutto un’incazzatura bestiale. Era sul punto di urlare per il nervosismo, quando finalmente si sentì un rumore che i tre stavano aspettando da tempo immemorabile.
 
DRIIIN!! DRIIIN!! DRIIIN!!
 
-Qui Agenzia Investigativa Chaotix, al vostro servizio!- Fece Vector, che prese in un lampo il telefono come se stesse sui carboni ardenti –Non esiste nessun caso che non si possa risolvere da noi!-
-Devi proprio ripetere questa frase ogni volta?- Mugugnò Espio mentre si massaggiava le tempie per calmarsi.
-Ehm... Vector, sono io, Sonic- Rispose imbarazzato il riccio dall’altra parte della cornetta. Adesso capiva perché i Chaotix non erano contattati molto spesso.
-Oh, ciao Sonic!- Replicò il coccodrillo altrettanto imbarazzato. Espio e Charmy cascarono all’indietro in stile manga.  –Porti buone notizie? Su, spara amico!-
-A dire il vero, ho un caso per voi...-
-EHI RAGAZZI! I CHAOTIX HANNO UN NUOVO CASO!! STAPPIAMO LO CHAMPAGNE!!!- Urlò Vector entusiasta della notizia.
-Vector, sei ancora tra noi?- Domandò il riccio.
-Oh sì sì, parla pure, sono tutto orecchi!- Mentre parlava, i suoi due compagni avvicinavano le orecchie per poter capire qualcosa della conversazione.
-Vedi, Amy non si è fatta sentire ieri e non era in casa e sono un po’preoccupato, per cui ho pensato di rivolgermi a voi che siete esperti in queste cose...-
-E hai scelto i migliori! Vedrai, non te ne pentirai affatto!- Sonic era piuttosto incerto al riguardo.
-Se non altro hanno l’entusiasmo- Pensò scettico –Ok ragazzi, per quanto pensate di venire?-
-Tempo un’ora e siamo da te, amico! Ci vediamo dopo! E riattaccò all’improvviso.
-Dovevi per forza comportarti come una scolaretta?- Sbuffò Espio al suo capo.
-Eddai, non fare lo scontroso, pensa al fatto che non dovremmo preoccuparci più dell’affitto! Pensa positivo!- Controbatté Charmy, il quale non vedeva l’ora di entrare in azione.
-Charmy ha ragione, hai sempre la luna storta e il sorriso stentato, rilassati un po’!- Gongolò Vector dando una sonora pacca alla spalla dell’amico, facendolo cascare di faccia.
-Mi riesce un po’difficile, con voi sempre tra i piedi...- Borbottò Espio col muso sul pavimento senza farsi sentire. Dopodiché, mentre si alzava, si rivolse a Vector –Piuttosto, cerca di non fare il superficiale. Se Sonic ha chiamato, vuol dire che il problema è più serio di quello che sembri-
-Lo so, lo so- Sospirò il boss –E poi, ho già in mente cosa fare, mi credi così sprovveduto?-
-Sì-
-Ahah, buona questa- Ridacchiò Vector in risposta.
-Non era una battuta-
-Uhhhhhhhhhhh! Colpito e affondato!- Urlò Charmy.
 
 
Casa di Sonic e Tails, 23 Novembre, ore 11:31
 
Una volta che i Chaotix giunsero a destinazione furono informati meglio sul caso da Tails, il quale era contento di rivederli dopo tanto tempo. Vector ed Espio ascoltavano concentrati mentre l’ape era intenta a giocare col suo telefonino, irritando non poco il camaleonte, che non aveva mai avuto molta pazienza.
 
-E questo è tutto. Domande?- Concluse la volpe con un sorriso stampato in volto.
-Dov’è Sonic?- Chiese Charmy con la mano alzata come se fosse alle elementari. Subito dopo un scia blu schizzò dentro con la stessa delicatezza di un branco di elefanti imbizzarriti.
-Qualcuno ha chiesto di me?-
-Menomale che era una cosa da cinque minuti!- Lo rimproverò Miles nella stessa maniera di una mamma apprensiva.
-L’importante è che non li abbia fatti aspettare. Scusate ragazzi, ma quando mi prende la voglia...- Cercò di scusarsi il riccio.
-Nessun problema, amico, ci stavamo organizzando proprio adesso- Prese la parola Vector, bonario come sempre.
-Perfetto! Allora che si fa, Sherlock?-
-Per prima cosa ci dirigeremo verso la casa di Amy per indagare nei dintorni, e da lì vedremo come procedere- Illustrò la situazione il coccodrillo.
-Professionale il Tenente Colombo, non trovi?- Sussurrò il porcospino ad Espio, ricevendo uno sbuffo in risposta –Va bene boss, vi farò strada io per arrivare a destinazione- Si rivolse poi al capo dei Chaotix –Però cercate di tenere il passo, per quanto potete s’intende- Terminò con un ghigno.
-Adesso sembri molto più rilassato, ieri sembravi un po’agitato- Constatò Tails –Come mai questo cambiamento improvviso?- Domandò poi curioso.
-È che preferisco evitare di pensare in negativo, tutto qui. Sai, preoccuparsi troppo non serve a nulla- In effetti Sonic cercava di dissimulare la sua ansia, anche perché sentiva una strana sensazione allo stomaco quando si soffermava sul caso.
-Il nostro Sonic è uno tosto, un vero duro!- Commentò Vector scherzoso –Non mi stupisco del fatto che Amy ti ronzi sempre attorno!- Sonic rise a stento a quella battuta un po’inadatta nel contesto.
-Per quanto trovi questa conversazione illuminante- Fece Espio sarcastico –È meglio darsi una mossa, prima che si faccia buio-
 
Tails aveva da fare con le sue invenzioni, per cui decise di rimanere a casa per continuare il lavoro che aveva lasciato in sospeso. Il viaggio fu molto stancante per i tre, mentre per Sonic era più una passeggiata di salute. Trovava molto divertenti Espio che riusciva a stargli dietro con molta fatica, sudando molto per lo sforzo, Vector che ansimava come una locomotiva a vapore, e Charmy che si lamentava ogni due secondi del male alle ali. Nel guardare quel teatrino quasi provò compassione per loro; ma d’altro canto sapere di essere un’altra volta il primo lo faceva sentire come un dio in terra, e di dei ne aveva visti lui. Si chiese cosa avrebbe pensato Amy nel vederlo condurre questo strano gruppetto: probabilmente avrebbe riso a crepapelle... Ma perché ci è cascato un’altra volta!?! Doveva smetterla di continuare a rimuginarci sopra, ci avrebbe ricavato soltanto un forte mal di testa. Tuttavia una vocina nella sua testa gli bisbigliava che non c’era nulla di male nel preoccuparsi per qualcuno, era lui che aveva quasi il timore di pensare a lei. E rivedere la casa della riccia di certo non lo aiutava. Vector si mise una mano sul cuore esausto, Espio si appoggiò sulle sue ginocchia, e Charmy stramazzò al suolo.
 
-Quando finirà questa storia sarà meglio per tutti. E soprattutto per me- Pensò.
-Bene ragazzi, cominciamo a perlustrare il territorio alla ricerca di indizi- Illustrò la situazione il coccodrillo –Se trovate qualcosa che riconduca ad Amy fate un fischio. Vuoi unirti al gruppo, amico?- Disse poi rivolto al porcospino.
-Ehm...- Sonic era indeciso al riguardo: avrebbe preferito correre, ma in fondo un aiuto ai Chaotix avrebbe agevolato e, chissà, magari avrebbero terminato prima. –Ok, ci sono pure io-
-Ottimo!- Fece Vector incoraggiato a dare il meglio –Dirigiti verso nord, e se trovi un indizio, avvertici!-
 
E fu così che nessuno trovò un bel niente e persero due ore girovagando per la zona. Bè, ad un certo punto Charmy chiamò i suoi compagni che arrivarono rocambolescamente, ma quando scoprirono che era solo un Ring, l’ape passò un brutto quarto d’ora. Quando i quattro si riunirono al punto designato, ovvero la casa di Amy, non avevano la più pallida idea su cosa fare.
 
-Cosa facciamo?- Ripeté per la decima volta Espio.
-Non lo soooooo!!- Si lamentò Vector in preda alla disperazione.
-Secondo me quel Ring era un indizio...- Borbottò Charmy col volto corrucciato.
-NO, NON LO ERA!!!- Gli urlarono contro in risposta.
-Stiamo solo perdendo tempo...- Fece notare Sonic, che si era sdraiato sul prato.
-Non è che tu ci stai aiutando più di tanto...- Commentò il ninja, mentre giocava col suo kunai.
-Ma voi siete i detective, è compito vostro trovare una soluzione!- Rispose il riccio che cominciava a pentirsi di non essere andato a correre a velocità supersonica.
-Senti, non ci chiamavi se ci ritieni così incapaci, chiaro?- Ora il corno del camaleonte era vicinissimo al muso del porcospino.
-Nessuno vi vieta di tornare a casa, lo sai questo, Samurai Jack?- Fece lui sarcastico e per nulla intimorito.
-“Tornare a casa”? Ho un’idea!!- Gridò Vector colto da un’illuminazione.
-Ma dobbiamo per forza urlare quando abbiamo un’idea?- Ma nessuno si filò Sonic, troppo presi ad ascoltare cosa aveva da dire il loro capo.
-Sentite ragazzi, so che l’idea potrebbe non piacervi ma... Dobbiamo entrare dentro la casa della nostra amichetta- Spiegò il coccodrillo giocherellando con le dita.
-In quanto ninja la cosa non mi farebbe molto onore, ma se è la nostra ultima chance, così sia- Diede il proprio consenso il camaleonte.
-Ci sono anch’io- Si aggiunse anche Charmy.
-Ehm... Io mi tiro fuori stavolta- Il riccio blu era l’unico che non era molto favorevole all’idea; entrare in casa altrui non faceva per lui.
-Eddai amico, mica andiamo a rubare! Sei con noi?- Vector cercò di fare la faccia da cucciolo bastonato più tenera che poteva.
-E va bene- Sapeva che protestare non avrebbe portato a nulla, per cui tanto valeva adeguarsi -Ma, Vector, come facciamo ad entrare?-
-Ehm...-
-Non ci hai pensato, eh?- Lo punzecchiò Charmy. (in senso figurato s’intende)
-B-basterà forzare la porta, un gioco da ragazzi- Se ne uscì poco convinto –Qualcuno ha una forcina?- Le facce dei tre furono abbastanza eloquenti.
-No. Comment- Sillabò Espio per poi allontanarsi.
-Ok ok, lo farò a modo mio- Fece scrocchiandosi le nocche.
 
Il coccodrillo provò a dare delle spallate, vi via sempre più forti, ma la porta non sembrava voler collaborare, e questo lo fece uscire fuori dai gangheri. Charmy ridacchiava nel vederlo inveire contro una porta di legno, mentre Sonic lo fissava sconsolato; non era un bello spettacolo, e il capo dei Chaotix lo sapeva benissimo, purtroppo.
 
-Adesso basta!!- Sbottò furioso, fissando la porta nella stessa maniera con cui guarderebbe un acerrimo nemico –Io prendo la rincorsa, se ti spezzi in due non dire che non ti avevo avvertito!-
 
Concluse rivolgendosi alla suddetta porta, che ovviamente non rispose, forse per sfidarlo, o forse perché era semplicemente una porta. Sparendo dalla vista del riccio, caricò come un ariete e urlò.
 
-GRAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!!!-
-Ragazzi, sul retro sul retro c’è una finestra aperta-
 
Nel sentire la frase di Espio il coccodrillo si distrasse un attimo, un attimo sufficiente per farlo ruzzolare e cadere di schiena, facendo piangere dalle risate Charmy, che non si era mai divertito così tanto in vita sua. Il porcospino blu si domandò se certe cose capitavano solo ai Chaotix o le figuracce erano solite nel settore investigativo. Un millisecondo dopo capì che la risposta era la  prima.
 
-Che cosa? E chi l’ha aperta?- Domandò col fumo che gli usciva dalle orecchie.
-Non lo so, ma se preferisci sfondare la porta, accomodati pure- Rispose con un sorrisetto.
-Uff, però potevate anche avvertirmi, prima di farmi fare certa roba...- Si lamentò demoralizzato Vector.
 
L’ambiente interno era molto spartano, se non fosse stato per il divano rosa pesca e qualche ritratto di Amy sulla parete sarebbe sembrato un appartamento qualsiasi. Il quartetto camminava con circospezione, sapendo che quello che facevano non era legale al cento per cento; a dirla tutta, Sonic non avrebbe mai pensato di intrufolarsi in casa di qualcuno, in quella della riccia per giunta, e ciò lo faceva sentire una specie di ladro.
 
-Ok gente, prestate la massima attenzione, perché molto probabilmente qui troveremo una pista- Vector chiamò l’attenzione degli altri con tono da leader –Perciò occhi aperti e cercate dappertutto...-
-Ehi, non proprio dappertutto- Replicò il riccio agitando le mani –Questo è l’appartamento di una ragazza, non dimentichiamocelo!-
-Sonic è geloso, Sonic è geloso...- Canticchiò Charmy con finta aria innocente.
-Geloso di cosa!?- Gridò senza accorgersene –Sono l’unico che ha un po’ di buonsenso e che cerca di non far degenerare ulteriormente la situazione, e voi...-
-Calmati amico, non esagerare adesso!- Fece da pacificatore il capo dei Chaotix –È ovvio che quando dico dappertutto, non intendo davvero dappertutto. Prendi un bel respiro e rilassati, su- A malincuore il riccio inspirò un po’ d’aria, ma rimanendo sempre nervoso.
-Stavo dicendo... Tu, Espio, esaminerai il salotto, Charmy si occuperà della cucina e io penserò al ripostiglio-
-E io mi guardo i pollici?- Chiese Sonic indicandosi.
-Ah già, è vero. Fammi pensare... Sì, la camera di Amy sarà compito tuo-
-L-la camera!?- Balbettò incredulo il porcospino.
-Andiamo, mica devi frugare tra la biancheria! Anche se una sbirciatina la daresti volentieri, eh?- Insinuò con delle gomitate sui fianchi del riccio.
-B-basta, smettila!- Il riccio, col viso rosso come un pomodoro, si stava pentendo di essersi fatto coinvolgere –Ok, ci vado, contento?-
-Questo è lo spirito! Ti chiamo io quando abbiamo terminato le indagini, va bene? Buona caccia!-
 
Detto ciò entrò nel ripostiglio, chiudendosi la porta alle spalle. Sonic vide Espio che ispezionava un qualcosa sotto il divano e Charmy che apriva e chiudeva ripetutamente degli scaffali alla ricerca di un indizio. Senza cincischiare oltre, salì le scale ed entrò nella camera della riccia: l’armadio bianco a due ante, il comò e il comodino dello stesso colore, e il letto rosso si intonavano con le pareti rosa, e il porcospino notò che questa stanza era decisamente più femminile; l’ultima volta che era entrato lì era narcotizzato e portatoci contro la sua volontà, quindi non aveva possibilità di ricordarlo. Ma era meglio non perdere tempo con questi futili dettagli e darsi una mossa, se voleva dare un senso a questa storia. Nell’armadio trovò solo vestiti da donna di vario tipo, e non capì perché comprasse così tanti capi d’abbigliamento, se poi indossava solo il classico vestito rosso; mania di shopping tipica del genere femminile, suppose. Nel comò trovò collane, bracciali, anelli, gioielli... Rouge doveva essersi sforzata molto per non sgraffignare qualcosa, o magari si era presa un ricordino, glielo avrebbe chiesto al prossimo incontro. Nell’ultimo cassetto del mobile trovò della biancheria intima, e memore di ciò che gli disse Vector, lo chiuse di botto pieno di vergogna. Insomma, mica era un pervertito! Ad un tratto nella mente del riccio apparve l’immagine di Amy vestita in intimo rosso, come se la sua testa complottasse contro di lui.
 
-No no no cervello, non ti ci mettere anche tu!-
 
Ecco, ora parlava anche da solo; il manicomio aveva una stanza col suo nome sopra. Rimase solo il comodino, fino adesso non aveva trovato niente di utile per le indagini e la sua sanità mentale andava scemando. Perfetto, pensò. Cominciò ad aprire i cassetti rassegnato. Nel primo c’erano cianfrusaglie. Nel secondo una vecchia bambola di pezza. E nel terzo vide un quadernetto. Soddisfatto di aver trovato una possibile pista, lo prese e lesse la copertina fucsia.
 
Diario di Amy Rose
 
E il sorriso sul volto sparì così come era arrivato. Lì poteva esserci scritto dove diavolo la riccia si trovava, ma così facendo la sua privacy sarebbe evaporata come neve al sole. Leggere il diario non lo allettava per niente: lei gliene aveva combinate di tutte i colori, ma almeno non aveva mai spiato i suoi segreti, per quanto ne sapeva. E se poi non gli avesse più rivolto la parola, proprio ora che si erano riappacificati?
 
-Calma, lo faccio solo per il suo bene. Capirà, ne sono certo. Quasi certo-
 
Perché adesso si faceva tanti scrupoli? Si stava parlando della stessa ragazza che lo aveva perseguitato come un fantasma, poteva considerare ciò come una rivincita invece stava lì col diario in mano a farsi questioni morali come un babbeo. Forse perché era... Fece tacere la vocina nella testa e alle fine giunse a un compromesso: avrebbe letto solo l’ultima pagina, non una più, non una di meno. Sì, era la cosa giusta da fare.
 
20 NOVEMBRE
Oggi caro diario, devo fare la spesa qui in città, altrimenti resterò a corto di muffin! Non posso assolutamente permetterlo per nulla al mondo! Inoltre dopodomani esco con SONIKKU, menomale che Rouge mi ha prestato il trucco, sennò sarei disperata! Lo so, truccarmi non è da me, ma farsi bella ogni tanto mica uccide, no? Meglio che vada, mi sto perdendo il film che danno in tv!
 
Sonic vide disegnini di ogni tipo e il suo nome sottolineato più volte e con dei cuoricini sopra (cosa che gli fece storcere il naso), ma per il resto nulla di nulla. Ciò significava due cose: o se nera andata all’improvviso, o non aveva scritto niente per paura che qualcuno lo leggesse, cosa che in effetti è avvenuta. Demoralizzato, notò che il quadernino era bello spesso. Chissà da quanto tempo lo teneva... La sua curiosità cedette e mordendosi il labbro per la sua mancanza di volontà, prese una pagina nel mezzo, cercando di convincersi che lo faceva soltanto per Amy.
 
5 APRILE
Caro diario, oggi è stata una fantastica giornata: abbiamo sconfitto Eggman ancora una volta! O meglio, Sonikku l’ha sconfitto, anche se noi abbiamo dato una mano a distruggere quel diabolico robot gigante! Mentre festeggiavamo la vittoria, ho provato ad abbracciarlo con la scusa di congratularmi con lui, ma lui se n‘è scappato via senza dirmi il perché... Ma non mi rassegnerò facilmente, non è ancora detta l’ultima parola! Lo so che sotto sotto mi ricambia, me lo sento dentro, e questo mi dà la forza di resistere!
 
Il riccio fu stupito dalla sicurezza con cui aveva ribadito del fatto che ricambiasse i suoi sentimenti, anche se lui non le aveva mai dato false illusioni. Una parte di lui nel sapere ciò... Gioiva? Pareva di sì, e per questo la vocina ritornò più insistente, sussurandogli che forse Amy aveva ragione, maledettamente ragione. Ma non era vero! O forse provava davvero qualcosa nei suoi confronti?
 
-Non diciamo idiozie. Io non la...-
 
Ma le parole gli morirono in gola. Amy era cambiata, non era più quella di prima, e lo aveva fatto esclusivamente per lui. Il ricordo di due mesi fa, di quando fecero la pace e ricominciarono da zero, si fece largo tra la sua mente, lasciandolo di stucco. Prese un’altra pagina, consapevole di ciò che faceva.
 
8 MAGGIO
Odio tutti! Sonic (il porcospino notò che non aveva usato il solito nomignolo) ha proprio esagerato stavolta! Perché mi respinge sempre? Ancora una volta se n’è andato, ma mi ero avvicinata a lui senza fare niente, lo giuro! Lui e il suo STUPIDO orgoglio! Sto piangendo per colpa sua, e non riesco a smettere per giunta, anche se vorrei moltissimo farlo. Che patetica che sono!!
 
Stavolta Sonic si sentì in colpa, e quella stramaledetta vocina decisa a torturarlo lo rimproverava aspramente. Lui non voleva far soffrire nessuno, e sapere che non era la prima volta che le spezzava il cuore lo fece star male. Si immaginò di vederla scrivere con gli occhi lucidi, mentre lo malediva pur sapendo che non avrebbe mai smesso di amarlo, e avrebbe tanto voluto consolarla, chiederle scusa, asciugarle le lacrime, baciarla...
 
-Adesso il patetico sono io, Amy. Me ne sono accorto solo adesso, mi dispiace-
 
Disse tra sé e sé. Lo aveva ammesso, l’amava. Non aveva mai pensato di provare un sentimento simile, lo aveva sempre ritenuto come una distrazione, una specie di catena che bloccava la sua libertà, ma si era sbagliato. Si sentiva meglio, si sentiva capace di fare il giro del pianeta in un battito di ciglia, si sentiva forte. Si sentiva più sollevato, ma allo stesso tempo anche abbattuto: Amy era chissà dove, e per giunta non aveva trovato nulla, tutto secondo i piani, rifletté sarcastico. Scendendo le scale, vide i Chaotix discutere su chissà che cosa, e come al solito non sembravano essere d’accordo.
 
-Secondo voi può essere...-
-Non dire scemenze!-
-Io non mi esprimo al riguardo-
-Ti astieni sempre che cavolo! Mai che prendi posizione su qualcosa-
-Ehi ragazzo, come mai tutto questo confabulare?- S’intromise Sonic gioviale –Trovato qualcosa? Io un bel niente, tanto per cominciare col piede giusto-
-Lo stesso vale per noi- Parlò per primo Espio, con la fronte corrugata e gli occhi chiusi.
-Ehi, piano con le conclusioni: ho una lista della spesa!- Replicò Charmy stizzito. Espio a quel punto sbottò.
-Se cacci ancora quell’indizio, lo infilzo col kunai!-
-Charmy, apprezziamo il tuo impegno, ma non è una prova rilevante...- Cercò di farlo ragionare Vector.
-Sonic, potresti guardare tu, visto che loro sono troppo bravi per farlo?- Fece l’ape imbronciata porgendogli il foglio.
-Mmm... Pane, latte, muffin... Ferma tutto!- Urlò il riccio all’improvviso –C’è scritto “Supermercato Fancy Food”! Amy può essere benissimo andata lì!- Charmy alzò il mento con aria di superiorità.
-Convinti adesso?-
-Ok, avevi ragione tu, scusa- Disse il coccodrillo grattandosi la testa –Ma è meglio concludere qui, si sta facendo buio. Finchè arriviamo in città il negozio chiuderà sicuramente-
-Vector, noi cominciamo ad incamminarci. Casa nostra è lontana-  Aggiunse Espio con fare saggio.
-Ehi, non così in fretta!- Intervenne il porcospino –Voi dormite a casa mia stanotte, e non voglio sentire repliche-
-Sicuro che non disturbiamo?- Il capo dei Chaotix non si faceva pregare quando capitava l’occasione di faticare meno.
-Certo che no! Ho qualche sacco a pelo, e uno di voi può dormire sul divano. Certo, non è come ad un albergo di lusso, ma...-
-Ho parlato troppo presto- Pensò il coccodrillo.
 
Il riccio non aspettò i tre e si fiondò fuori con l’adrenalina in circolo nel corpo, così i Chaotix poterono camminare in tranquillità, si fa per dire. Charmy continuava a vantarsi del suo grande intuito da detective senza mai fermarsi, e una volta arrivati a casa di Tails, i timpani di Vector ed Espio, se avessero avuto una bocca, avrebbero invocato l’eutanasia.
 
-Finalmente, aspettavamo solo voi per cenare!- Disse spazientito Tails, ma anche felice di rivederli.
-Cibo... Ora...- Si limitò a pronunciare Vector.
-Per una volta... Sono d’accordo...-
-Grazie... Espio...-
-Andiamo, mica state per morire!- Urlò Sonic con tre chili-dog in mano, per poi ingoiarli in un boccone.
 
La cena fu molto allegra, e per un breve momento tutti si dimenticarono dei loro nervosismi e risero a crepapelle. Finito di magiare, Sonic uscì per la sua abituale corsa notturna. Tails e i Chaotix si videro invece un film d’azione, e alla fine Charmy si prese il posto “meritato” sul divano, facendo borbottare Espio per tutta la notte frasi come “Piccolo smorfioso...” e cose del genere. Il riccio adesso sfrecciava come un fulmine, ora che si era tolto un peso dallo stomaco che lo schiacciava come un macigno. Certo, non era certo su cosa dire ad Amy quando si sarebbero rivisti, e poi bisognava ancora cercarla... Ma era fiducioso su questo. Anche perché erano vicini a risolvere il caso. Tuttavia non accorse che era osservato da due strane figure, che lo avevano seguito per tutta la giornata senza che lui lo notasse.
 
-Interessante...-
-Adesso possiamo andarcene? Ho freddo!-
-Ricomponiti piuttosto, e pensa a metterti in cammino! Dobbiamo avvisarlo di quanto è successo-
-Menomale che ultimamente sembra più allegro del solito. Bè, come dargli torto! Chissà, forse stavolta è la volta buona...-
 
 
 
 
 
 
  
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