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Autore: emmax5    21/12/2013    2 recensioni
Alla fine della quarta serie Phoebe aspetta un bambino che poi le viene sottratto dalla sorgente.
In un universo parallelo però quel bambino, anzi quella bambina è nata e decide di tornare indietro nel tempo per risolvere un problema. Quello che ignora è che è arrivata nel tempo giusto ma nella dimensione sbagliata, in una dimensione dove lei non è mai nata...come reagiranno le sorelle? Dakota riuscirà a trovare quello che cerca?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Phoebe stai bene?-
-Si, io credo che…ho solo bisogno di un po’ d’aria, scusatemi.-
Scavalcò i cocci della tazza stando bene attenta a non calpestare la camomilla e uscì velocemente da casa.
Paige si stava accingendo a pulire, ma Dakota le fece segno di fermarsi e con due rapidi gesti della mano ricompose la tazza e fece svanire la camomilla dal pavimento.
-Wow, questa mi è nuova! Che genere di potere è?-
-Manipolazione della materia, ho solo riportato la tazza al suo stato naturale.-
- E’ un potere molto simile a quello che hanno gli angeli bianchi, noi usiamo lo stesso meccanismo per guarire gli innocenti.-
Paige era piacevolmente sorpresa da quella nuova scoperta, sua nipote era più simile a lei di quanto pensasse.
-Da che ramo della tua famiglia viene questo potere? Non credo sia un potere demoniaco.-
Marcus, irrequieto, cercava invano di trovare una posizione più comoda sul divano.
-Credo che tua madre sia un po’ scossa, penso che sia il caso che tu vada a parlarle.-
Dakota non sembrava troppo convinta, non capiva perché Phoebe avesse reagito in quel modo, e non era sicura di volerlo sapere.
Piper si alzò dal divano per andare incontro a sua nipote.
-Se vuoi posso pensarci io. E’ solo un po’ confusa e tutte queste notizie e novità non hanno migliorato la situazione.-
La ragazza scosse la testa.
-No, ci penso io, spetta a me darle le risposte che cerca.-
Lanciò un’ultima occhiata verso suo marito, come a cercare un’ulteriore sicurezza e dopo un cenno di assenzio da parte sua, si diresse a passo incerto verso la porta di casa.
Phoebe era seduta sul terzo gradino della scalinata e guardava pensierosa la strada con entrambe le mani sotto al mento.
Dakota si sedette accanto a lei e aspettò qualche secondo prima di parlare.
- Non mi sembra che tu abbia preso molto bene la notizia di essere nonna.-
Phoebe si passò una mano sul viso, si sentiva logorata da tutto quello che era accaduto in meno di ventiquattro ore.
-Non è solo quello. Fino a ieri non avevo nessuno a cui pensare, intendo qualcuno che mi riguardasse davvero da vicino, escluse le mie sorelle.
Adesso tu sei qui. Sei qui, e io non so che fare o come comportarmi. Nel giro di un giorno sono diventata madre e nonna. E’ tutto così assurdo e complicato.-
-Credo che tu abbia bisogno solo di un po’ di tempo per assimilare tutte queste novità, poi una volta compiuta la mia missione, la tua vita tornerà ad essere quella di tutti i giorni e tu non dovrai più preoccuparti per me, spetterà alla Phoebe della mia dimensione farlo.-
Phoebe guardò Dakota, i lineamenti così simili ai suoi, scrutò nella profondità di quegli occhi così maledettamente identici a quelli di Cole e non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire un singhiozzo seguito da calde e inarrestabili lacrime.
-E’ proprio questo il punto! Come farò a tornare alla mia vita di tutti i giorni dopo averti conosciuta? Fino a ieri avevo l’assoluta certezza di aver fatto tutto quello che potevo per tenerti con me, che non era destino che tu nascessi, che fossi mia. Adesso so che non è così, che non ho combattuto abbastanza per averti nella mia vita. Niente, assolutamente niente, sarà più come prima.-
Dakota non si aspettava una reazione del genere da parte di Phoebe, e non riusciva a trovare un modo per rispondere a quello che le aveva appena detto.
-Non so come siano andate le cose in questa dimensione,forse davvero hai fatto tutto quello che hai potuto.-
-Forse non è abbastanza!-
La porta alle loro spalle si aprì e Paige fece timidamente capolino.
-Stiamo cercando di capire di più sul demone che ha attaccato Wyatt, forse è il caso che rientriate.-
Dakota carezzò la spalla di Phoebe e si diresse velocemente verso la casa, era felice che Paige le avesse dato una scusa per uscire da quella situazione.
Phoebe invece non sembrava intenzionata a muoversi, si asciugò le lacrime e respirò profondamente nel tentativo di calmarsi.
Paige si decise a raggiungerla, non voleva essere troppo invadente, il nuovo equilibrio che si era creato tra loro poteva andare nuovamente in frantumi al minimo passo falso.
-Stai bene sorellina?-
Phoebe tirò su col naso e guardò il viso sinceramente preoccupato di sua sorella.
-Non lo so.-
Paige l’aiutò ad alzarsi e la indirizzò verso casa.
-Andiamo, adesso abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per proteggere Wyatt e tutta la nostra famiglia. Concentrarti su qualcosa di diverso da Dakota ti farà bene.-
Phoebe annuì, ma prima di entrare in casa si voltò nuovamente verso la sorella più piccola.
-Paige, credi che avremmo potuto in qualche modo sconfiggere la veggente senza rinunciare alla mia bambina?-
Paige le spostò una ciocca di capelli che le era finita davanti agli occhi e le asciugò gli ultimi residui di lacrime.
-E’ questo che ti tormenta? L’idea che avresti potuto salvare Dakota?-
Phoebe non rispose, si limito ad annuire.
- Che importanza ha adesso? Non ha senso torturarti, non possiamo cambiare il passato.-
-Ha importanza per me! Cosa ha fatto di diverso la Phoebe dell’altra dimensione? Perché lei è riuscita a salvare Dakota a io no?-
Paige aprì la porta e spinse delicatamente sua sorella all’interno della casa.
-Penso che abbiamo fatto tutto quello che potevamo per salvare la tua bambina, forse nell’altra dimensione le condizioni erano diverse. Penso che non fosse destino che tu avessi Dakota. Avrai tutto il tempo per scoprire quello che è successo, dovrai solo fare le domande giuste a Dakota. Adesso andiamo, gli altri ci stanno aspettando.-
Paige aveva ragione, Dakota era l’unica a poterle rivelare perché il suo destino e quello dell’altra Phoebe avevano preso strade così diverse.
Il libro delle Ombre era aperto sul tavolo del salotto e Piper sfogliava velocemente le pagine in cerca del demone che aveva commissionato il rapimento del suo bambino.
Dakota e Marcus erano seduti sul divano di fronte a lei e sembravano particolarmente ansiosi di vedere cosa Piper avrebbe scoperto.
-Ecco qua! Vi presento Radur, lo schifoso bastardo di un demone che ha mandato uno dei scuoi scagnozzi ha rapire il mio bambino.-
Piper picchiettava con il dito l’immagine raffigurante il viso del demone, finalmente la minaccia più prossima per il suo bambino aveva un volto.
-Fa un po’ vedere zia. -
Dakota si sporse verso Piper mentre lei girava il libro per permetterle di vedere la pagina dal verso giusto.
Quando Dakota prese il libro tra le mani questo emanò uno strano bagliore, si chiuse di scatto e volò dalla parte opposta della stanza mancando di poco il viso della zia.
Piper si toccò il volto incredula.
-Ma che diavolo succede?-

  
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