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Autore: lamialadradilibri    27/12/2013    3 recensioni
Una serpe può entrare nel cuore di una Grifona? E se - per ipotesi - ci riuscisse, cosa le farebbe? Se ne prenderebbe cura, o lo strapperebbe e distruggerebbe fino all'ultima goccia di sangue?
(Cap. 1)
« E poi andiamo, » continuò, sorprendendola. « chi vorrebbe aiutare Draco Malfoy? ».
Annuì, convinta. « D’accordo. Ma a pranzo voglio la torta ».
(Cap. 9)
Stava per andarsene, delusa da sé stessa, quando sentì qualcuno tossicchiare. Si voltò, terrorizzata d'aver incontrato, erroneamente, la McGranitt o chissà chi altri, ma non era nessuno di non voluto.
Perché lì, davanti a lei, c'era Draco.
[...] E, un secondo dopo, lui la baciò.
(Cap. 11)
[...] “Quindi è importante, per te.”
“Non dovrebbe?” sbottò. “Draco. È stato il mio pri... Secondo bacio” [...] “Non bacio chiunque! E io, be', credevo d'essere importante per te. Perché tu lo sei per me, sei importante. O almeno così credevo, io..”
[...] “Tu... sei così importante. Per me. Però sei anche così... difficile”.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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CAPITOLO 12, DODICI.

PROBLEMI.



Passò una settimana. Per un’intera settimana, Draco non si fece più vedere. Né una lettera, né uno sguardo. Hermione cominciò a pensare d’aver sbagliato qualcosa e, più passavano i giorni, più ciò che provava dalla tristezza sfumava alla rabbia. Se i primi giorni aveva pensato che, chissà come mai, era colpa sua se Draco era sparito dalla circolazione – non l’aveva in effetti nemmeno più visto nella sala comune della scuola, nemmeno per i pasti – poi non fu più così. La colpa non era sua, bensì di Draco e dei suoi odiosi problemi mentali!
Sabato andò assieme a Rossana a leggere qualche libro in biblioteca. Non c’era più andata, temendo d’incontrare quell’idiota. « Sei così difficile », le aveva detto. Be’, e lui? Aveva detto così tante cose e poi ... Poi era sparito!
Hermione s’accomodò ad un tavolo, inforcando un libro a caso. Rossana invec cominciò a leggere emozionata un chissà quale tomo dall’aria vecchia, noiosa e ancora noiosa. La rossa leggeva una parola, alzava lo sguardo e controllava tutt’attorno a sé – semmai fosse comparsa la serpe. Ma niente. Al massimo entrò Gazza, guardò tutti con sospettò e se ne andò, strisciante. Una volta Hermione, assieme ad Harry e Ron, l’avrebbe seguito. « Avrà un qualche piano! » avrebbe detto Ronald, alzandosi su in velocità. Harry avrebbe aggiunto, serio: « Magari centra Voldemort ». E sarebbero partiti alla carica. Solo che non c’era più nessun trio – anzi sì, c’era, ma molto disgregato – e non c’era più Voldemort. Almeno una buona cosa c’era.
Alla fine non resistette proprio più e, prima di potersi controllare, Herm domandò: “Ma Malfoy? Non s’è più visto in giro.”
Rossana alzò i suoi occhi scuri dalle pagine. Erano velati di lacrime. Hermione si controllò dal chiederle cos’avesse letto per ridursi in quel modo e aspettò una risposta.
“Aspettavo questa domanda da un po’, sai?” rivelò l’amica.
“Ah.”
Te l’aspettavi? Da un po’?
Hermione finalmente capì il significato delle strane occhiate che  l’amica le aveva lanciato. Era in attesa!
Ma perché?
“Perché, Ross? Tra noi non c’è niente” sminuì Hermione, per coprirsi.
Ma il suo sguardo era un traditore. L’amica capì tutto subito.
“Va bene ...” la assecondò, chiudendo il libro. “è tornato a casa. Non si sa il perché. Ma Tina è alla ricerca, anzi... ora che posso mostrartelo, guarda.”
Le lanciò un pezzo di giornale rovinato e appoggiò i gomiti sul tavolo per esserle più vicina. Hermione afferrò la carta, titubante. Cos’avrebbe potuto essere?
Alla fine riuscì a prendere un po’ di coraggio – pochissimo – e abbassò lo sguardo sulle lettere. Alcune più grandi, altre no. Due parole in grassetto. Hermione impallidì all’istante – non riuscì a controllarsi, sebbene sapesse d’avere addosso lo sguardo curioso dell’amica.
Una parola era il suo nome. Hermione. E l’altra – c’era d’aspettarselo – era Draco.
Draco lascia – momentaneamente! – la scuola. Che centri qualcosa la graziosa Hermione Granger? – Articolo di Tina P.
“Se vuoi, non leggerlo” suggerì Ross.
Allora perché me l’hai dato?!
Hermione si trattenne a stento dall’urlare. Si limitò a scuotere il capo rigidamente e sobbalzò quasi nel leggere ciò che quella stronza aveva scritto su loro.
 
« E Malfoy dov’è andato? È da un po’ troppo tempo che non si fa più vedere a scuola (più precisamente da lunedì). Che centri la piccola Granger? È risaputo (purtroppo per le Draco’s fan) che tra loro c’è più che un’amicizia. Anzi, un’amicizia non c’è, ma c’è un rapporto d’odio-amore molto forte. S’è visto. Io l’ho potuto vedere, anche se oserei usare il termine “sopportare”. Dunque, cos’è successo? Un litigio ha costretto Malfoy a prendersi un po’ di pausa? (speriamo di sì).
A presto, Tina. »
 
Ah! Troia! Cos’è che hai contro me, eh? Ti odio! Io l’avrei fatto incazzare? È assurdo! È colpa sua però, sempre, diventa mia! IO LA CRUCIO!
Hermione voleva urlare, spaccare una finestra e la testa di Tina. Non per forza in quell’ordine.
“Ei... L’hai letto?” le domandò, preoccupata, Ross.
E secondo te?! “Sì! Mi chiedo perché Tina sia ancora una giornalista. Dovrebbe descrivere i fatti in modo oggettivo, e invece... la piccola Granger? Che problemi ha?”
Ross sospirò. “Forse tu...”
Hermione si aggrappò al tavolo con le mani. Strinse così forte che le nocche divennero bianche, sporgendo verso l’esterno. Odiò Ross. Odiò Tina. Odiò tutti.
“Dovresti essere più cauta con Draco. È risaputo che Tina ha spie un po’ ovunque, perciò-“
Hermione la zittì, irosa. Oh, anche ora era sua la colpa. L’intera colpa. Perché sì, forse una minima parte era causata da lei, ma non tutta. Una minima parte, Cristo!
“Non è colpa mia! È lui! È lui il problema! È così difficile! Lui! Non io! E tu... sei una sciocca! È così: tutti mi odiano!”
Uscì correndo dalla biblioteca.
E così non lo notò.
Draco. Che aveva assistito a tutto. E metà dei ragazzi ch’erano là lo stavano guardando, in attesa. Cos’avrebbe fatto l’innamorato sventurato?
 
Draco osservò Hermione scappar via. Non aveva molte alternative, così s’avvicinò a Ross – la piccola Ross. Che aveva causato così tanti guai... – e posò le mani sulla sua sedia. Alle sue spalle. Come un predatore sicuro di sé.
Non le avrebbe torto un capello. Ovviamente. E solo perché l’intera biblioteca ora li fissava. Che farà Malfoy?
“Rossana” sillabò lento, gelido.
“Draco...” balbettò lei. E arrossì eccome. Diventò bordeaux. Qual è il suo problema?, si domandò Draco. E macchinò, tra sé e sé, come punirla. Perché era colpa sua se, ora, non stringeva a sé Hermione, dopo averle dato il regalo che, per un’intera settimana, aveva cercato. Ignorando la scuola. Le regole.
“Cos’hai detto a Herm?” arrivò al punto. Perentorio. “E non mentire. Lo capirei all’istante.”
Lei impallidì. Poi diventò verdognola.
Non vomiterà qui!
“Io le ho mostrato l’articolo di Tina” sussurrò.
“Mostramelo” sbottò Draco, irrigidendosi. Tina. L’aveva già sentita nominare.
Ross però scosse il capo goffamente. Draco subito si chinò su di lei, furibondo. No? Aveva detto proprio così, no? C’era un errore. Ovviamente. Ross capì subito l’impiccio in cui s’era cacciata e borbottò, incespicando nelle parole: “Ce l’hai con sé Hermione. È ... se vuoi te lo posso raccontare io.”
“Se ci riesci” la sbeffeggiò il biondo, rialzandosi. Si sentì padrone di tutto, in quel momento. Aveva su di sé decine d’occhi affamati di verità e scoop. Era un dio.
“Be’... Tina dava – in poche parole – ad Herm la colpa della tua scomparsa.”
Cosa?
“Io... Ha scritto così.
È tutto” sussurrò Ross. Poi tornò rossa. E poi bianca.
“Grazie” si limitò a sbottare Draco, furioso.
Ecco cos’è stato, pensò, voltando le spalle a quell’impicciona ed uscendo da quella stanza piena di ficcanaso. S’infilò le mani in tasca e sospirò, sentendo nella destra la carta del regalo per la rossa.
Avrebbe dovuto darle quel pensiero, ora? Ovviamente Herm doveva essere furiosa. Ma con chi? Con sé stessa? Con lui? E perché?
Devo capire il perché, si disse Draco, avanzando verso un punto preciso della scuola. Evitò i professori – un altro problema da risolvere. O ci sarà un’altra lite.
 
Male.
Molto male.
Era andato tutto male!
Ross avrebbe voluto solo dire a Herm dell’articolo, farle capire d’essere un po’ più cauta con Draco per il suo bene e bere un tè con lei, magari.
E invece no. Lei se n’era andata. Un’altra volta. Ormai mi odierà, constatò Rossana, ripensando a tutto ciò che aveva causato – involontariamente – all’amica.
Poi era comparso Draco. Posto sbagliato al momento sbagliato.
Ma dov’era!?, si domandò Ross mettendo via il suo squallido libro strappa lacrime. Ora aveva problemi più grandi che scoprire chi avrebbe ucciso chi, tra quelle righe.
Dov’era finito Draco?
S’era trattenuta a stento dal chiederglielo – mentre arrossiva vergognosamente e sbiancava un secondo dopo. l’effetto Malfoy, insomma.
Devo trovare Herm!, pensò, uscendo dalla biblioteca.
Ma una mano l’afferrò.
Tina.
“Che cazzo hai fatto?” sibilò la stronza.
 
“Io?”, domandò Ross, ignorando lo sguardo d’accusa dell’ex amica. Non lo erano più, ovviamente. S’erano insultate a vicenda e, ancora peggio!, Tina aveva insultato in più modi Herm.
“Sì!”
“E tu, invece? Hai idea dei danni che causi a Hermione così? Devi smetterla di scrivere stronzate!”. Urlò.
Oramai l’attenzione di tutti era su di loro.
Eppure, nessuno pensò d’intervenire, quando Tina – più forte – afferrò Ross per un polso e la trascinò dietro di sé. Quasi ruppe l’osso. Era furiosa.
“Tina! Tina...? Che fai?” sbottò  Ross, con voce sempre più fragile per l’orrore e il dolore.
Perché nessuno l’aiutava?
Dov’erano tutti?!
Poi capì perché nessuno s’era disturbato a liberarla. Erano in un’ala quasi disabitata del castello. C’erano loro due sole. Solo loro due.
Brividi percorsero Ross. Paura.
“Ora ti dimostrerò che devi stare ben zitta, Rossana” sibilò Tina. E Ross si ricordò perché, per anni, aveva sopportato quell’arpia. Era forte. Molto. Troppo. Poi era venuta Herm e Ross s’era sentita più protetta, così l’aveva mollata. Ora però Herm non c’era.
E nemmeno la bacchetta di Ross.
Con un flash si ricordò d’averla lasciata in camera. Non mi servirà mica!, s’era detta.
Si, come no.
Tina impugnò la sua. “Vedi di non urlare” le sibilò in un orecchio , sbattendola al muro.
“Tina. No. No! Non è il modo.”
“Invece sì.”
Decisa. Ferma.
Ross non aveva possibilità.
“No invece. Non lo è. Sei così debole, Tina. Metti giù la bacchetta. Parliamone!” sbottò Tina con voce sempre più disperata. Perché lo era. Era disperata.
Pensò di fuggire.
Non ce ne sarebbe stato tempo, però.
Che devo fare?!
“Sei così sciocca. Il mio piano è conquistare Draco. E con questa mossa, ci riuscirò!”
Ross avrebbe voluto ridere.
Invece rimase seria. Ridendo, avrebbe peggiorato ogni cosa.
“Non ti ucciderò” la ‘rassicurò’ Tina, con un sorriso più che sadico. “Ma ti farò soffrire molto. Molto.” Ripeté. Ross immaginò mille modi con i quali avrebbe potuto infierirle, e le tremarono le gambe. Oh, no. Si sapeva. Tina non era poi così a posto. Era pazza, sadica, assetata di sangue. E Ross era la sua vittima.
“Cosa pensi d’ottenere così? “ continuò Ross. Più parlava, più allontanava il momento del dolore. “Draco non cascherà ai tuoi piedi. Non vedi cos’è successo? “
Tina arricciò il naso. Non capiva.
Così Ross specificò: “Lui s’è innamorato di Hermione.”
“NO!” urlò Tina. Alzò la bacchetta e colpì Ross. Ross non aveva sbagliato i suoi conti: soffrì, molto.
 
Hermione se ne stava sola in camera sua da un po’. Quand’è che sarebbe arrivato qualcuno? Ron, Harry, Draco, Ross... Dov’erano tutti?
Sospirò, alzandosi. Guardò fuori il paesaggio della notte. Così oscuro. Le piaceva molto.
Alla fine, mezz’ora dopo – Herm era ancora alla finestra -, qualcuno bussò alla sua porta.
La rossa si voltò di scatto, sorridendo. Quasi corse verso la porta e l’aprì allegra.
Ron! Harry! Draco! O Ross!
Le sarebbero andati bene tutti.
Davanti a sé trovò... Tina.
Tina?
Il suo umore precipitò. Con voce tetra sibilò: “Che c’è, Tina?”
“C’è che ti uccido qua. Ora. Voglio Draco! Dammelo!”
Cosa?
Hermione non riuscì a capire nemmeno ciò che l’era stato detto – era troppo ... stupido! – che si ritrovò schiantata al muro. Cadde giù e subito sentì una pressione sul petto. Tina. O meglio, un suo piede.
“Draco. È. Mio.”
Hermione non riuscì a parlare. Avrebbe detto: no, è mio. Non ne era poi così sicura, comunque. Era suo? Era ancora suo?
“T’ammazzo’’ sussurrò Tina a un millimetro dalle sue labbra.
Poi sparì.
Hermione a fatica si tirò su. Draco la fissava, preoccupato. Del sudore gl’imperlava la fronte. Borbottò qualcosa d’indistinto e si lanciò su lei.
La baciò, con rabbia, veloce. Poi si voltò verso Tina e la colpì.
“Aspetta...” sussurrò Herm. In qualche modo voleva che la uccidesse – anche se sapeva che non sarebbe successo -, ma prima doveva chiederle una cosa. Draco all’istante si fermò ed Herm guardò negli occhi da topo Tina. Lei ricambiò. Frastornata. Pazza.
“Dov’è Ross?”
Tina ridacchiò. “Ormai è troppo tardi per lei.” Sussurrò, con l’ombra d’un sorriso sul volto.
Cosa?!
Hermione non capì più nulla. Riuscì soltanto ad allontanarsi da Draco - per non fargli del male, nella frenesia del momento - e a buttarsi sulla malcapitata Tina, che ora non sorrideva più. 
"Dove. E'. Ross!" sibilò e, senza lasciarla replicare, sbottò: "Troia!" 
Strinse le mani attorno al suo tozzo collo.
"Dov'è!"
Tina emise dei grugniti inutili. Draco s'avvicinò a Hermione, disorientato.
"DOV'E'?!" urlò un'altra volta quella. E serrò di più la morsa letale su Tina.

Angolo Autrice.
Salve!

Come stanno le mie lettrici più amate? Spero molto, molto bene. Siete tranquille? Felici? Il capitolo è arrivato, alla fine - un po' più in ritardo rispetto agli ultimi, lo so. Ma bon. Spero vi sia piaciuto. E' lunghissimo... Su Word con la 13,5 mi son venute più di cinque pagine! Vi soddisfa? D'ora in poi farò capitoli lunghiiii. Li adoro! Allora, che altro dire? Go Herm Go!!! La adoro particolarmente qua. E Draco? Non è dooolce? Era andato a prenderle un regalo! Altro che scappatelle a causa d'una lite. E Tina... Non aspettavo altro che ucciderla - hmmm, coff coff! Mica muore nooo. Per quanto riguarda Ross.. Aspettate il tredicesimo capitolo. Non mi scucirete una parola, scusate. 

PS: Ci sono diversi "pov" in questo capitolo. Ho preferito non specificare chi parlava poiché la storia non è in 1° persona. L'ho quindi trovato un po' .. "pomposo", ecco. Diciamo così.
Non devo aggiungere null'altro, quindi FELICE ANNO NUOVO (!) e a presto! :) meme1.


Pubblicherò il prossimo capitolo a 3 recensioni, a presto.
 
  
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