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Autore: Justice Gundam    26/05/2008    3 recensioni
Quali pericolose avventure attendono i Digimon Tamers nella loro corsa contro il tempo per svelare i misteri di DigiWorld? Cosa sono i Deva, e chi è il 'Digimon Sovrano' di cui parlano? E perchè i loro piani coinvolgono il piccolo Calumon? Questa volta, molte cose potrebbero andare diversamente da come sappiamo... la mia prima storia di Tamers, che si ricollega (vedrete come...) a quelle di Adventure che sto scrivendo e a quella di Frontier-Savers che scriverò!
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Tamers Reload-08

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati a tutti! Dopo un lungo periodo di pausa, la mia riedizione di Digimon Tamers ritorna, pronta a stupirvi di nuovo... e pronta ad offrirvi dei colpi di scena che non abbiamo visto nell'originale! Nello scorso episodio, non soltanto abbiamo assistito alla prima battaglia di Ryo, ma abbiamo anche visto cadere il primo dei Deva di Zhuqiaomon... mi sa tanto che il tempestoso Sovrano del Sud non la prenderà molto bene, anche se non credo gli sia importato molto della vita di Shinduramon.

Sfortunatamente, la morte di Shinduramon non è stata una brutta notizia per tutti i Deva... e infatti, uno di loro, lo spregevole Makuramon, inizia a mettere in moto i suoi piani. Che cosa avrà in mente, quel cagnolino da salotto, per accapparrarsi i favori del suo signore? Di qualunque cosa si tratti, non sarà di beneficio per gli altri Deva, nè per la razza umana!

E a proposito della razza umana... credo proprio che, a partire dai prossimi capitoli, i personaggi di Hirokazu, Kenta e Juri cominceranno ad avere maggiore rilevanza che nella serie! Dopotutto, il nostro otaku di Trading Card Game ha già qualche piccolo sospetto sulla 'identità segreta' di Takato! E poi, il team di Hypnos non se ne sarà rimasto con le mani in mano... Yamaki e i suoi assistenti stanno lavorando per completare la nuova versione di Juggernaut, e anche per altri scopi che ai nostri tre eroi non piaceranno per niente!

E non dimentichiamoci di Impmon... il nostro demonietto preferito non si lascerà certo scappare un'occasione di dare prova della sua forza e prendersi un altro pò di saporiti dati. E la sua ossessione di potere finirà per costare cara sia a lui che ad altri...

Comunque, lasciamo che sia la mia storia a rispondere, man mano, a tutti gli interrogativi... e passiamo alle recensioni!

 

KillKenny: Ehilà! Grazie ancora per la recensione! Purtroppo, temo che quell'odioso Deva Scimmia lo dovremo sopportare ancora per un bel pò di episodi... anche lui, in fondo, avrà un ruolo diverso rispetto all'anime. Diverso e... odio dirlo, più significativo! Ma non ti preoccupare, perchè non arriverà vivo alla fine della storia!

Io ho sempre odiato le scimmie...

TopoMouse: Nell'anime, Ryou era entrato in scena praticamente dal nulla... e aveva assunto, in certi momenti, le caratteristiche di una Mary-Sue! Resa ancora meno sopportabile dal fatto che è un personaggio ufficiale...

Perciò, ho pensato di introdurlo man mano, e di cercare di mostrare qualche risvolto in più della sua personalità... risvolti che credo plausibili, e che forse aiuteranno i lettori a stabilire una maggiore affinità con il personaggio. Poi, che sia uno dei migliori Tamers mai esistiti, questo è indubbio. L'unica cosa, è che non voglio che rubi troppo la scena agli altri. Soprattutto a Ruki.

 

E' tutto? Ho risposto alle vostre domande? Bene... allora, non perdiamoci in ulteriori chiacchiere, e torniamo ad immergerci nel mondo dei Tamers! La situazione si sta scaldando, e tra non molto diventerà davvero rovente!

Mi auguro che abbiate portato i guanti...

 

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Capitolo 8 - Nuovi piani

 

Impietosamente, Zhuqiaomon abbassò il suo sguardo da rapace sul piccolo Digimon scimmiesco che gli si era avvicinato, per poi inchinarsi non appena giunto a distanza di rispetto. Makuramon, con fare educato ma al tempo stesso viscido e servile, si era messo su un ginocchio, il bastone da combattimento appoggiato al proprio fianco, e si stava preparando ad esporre la sua idea al fiammeggiante Sovrano.

"Makuramon." tuonò Zhuqiaomon, rivolgendo al Digimon simile al leggendario Son Goku - la scimmia della leggenda del Saiyuki - tutta la sua inquietante attenzione. "Dunque, tu pensi di avere una strategia vincente? Mi auguro che sia migliore di quella di Shinduramon... la mia pazienza ha un limite, e anche il tempo che abbiamo per recuperare la Shining Evolution e fermare il disastro che incombe su di noi."

Il Deva Scimmia annuì mitemente, con l'aria di un cagnolino che vuole compiacere il suo signore a tutti i costi. Il suo aspetto era decisamente meno impressionante rispetto ai suoi 'colleghi', visto che non era niente più che uno scimpanzè dalle dimensioni leggermente maggiori a quelle di un bambino umano, vestito di una divisa da combattimento all'orientale, grigia con decorazioni viola e dorate, una sciarpetta viola avvolta attorno al collo, cintura dalla fibbia dorata e rotonda, e due piccole spalliere rotonde dai bordi d'oro scintillante, che assieme al bastone che si portava dietro gli davano l'aspetto di un esperto di arti marziali... anche se chi lo conosceva bene avrebbe detto che una simile definizione era quanto di più lontano dalla verità sul Deva Scimmia! Il suo esile corpo era coperto da una corta pelliccetta marrone, che si schiariva sul volto rotondo, dagli occhi circolari, neri e perfidi e dal sorriso truffaldino che metteva in mostra un canino sporgente dalla mascella inferiore. Indossava inoltre un copricapo viola di forma allungata, un paio di ampi pantaloni bianchi, guanti da combattimento grigi e ciabatte nere, e aveva una lunga coda dello stesso colore marroncino del resto del suo corpo, con la punta bianca e arrotondata. In effetti, non emanava l'aura quasi palpabile di minaccia tipica degli altri Deva, e anzi poteva anche sembrare buffo e rassicurante... elemento di cui l'infido e codardo Deva Scimmia si serviva al massimo per raggiungere i suoi scopi!

"Di questo sono perfettamente al corrente, mio Sovrano. E ho tutta l'intenzione di portarle la Shining Evolution il prima possibile. Ma per fare questo, avrò bisogno di una certa dose di... come posso dire... collaborazione da parte dei nostri sudditi, e di qualcuno dei miei stimati fratelli." rispose, terminando la frase con un sorriso appena pronunciato che celava tutta la sua soddisfazione per il colpo di fortuna che gli era capitato. Alcuni dei Deva si accorsero della sua espressione trionfante, e ne furono ripugnati... ma la presenza di Zhuqiaomon era un deterrente più che sufficiente per farli stare zitti. In ogni caso, sapevano che di Makuramon non c'era da fidarsi...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Makuramon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Primal Orb, Raurava, Monkey Pummel

Pur essendo uno dei Deva più piccoli, Makuramon non è inferiore come abilità in combattimento. Grazie ai poteri del gioiello Raurava, incastonato sulla sua cintura, è in grado di intrappolare i nemici, e la sua agilità lascia molti di stucco! E' una creatura viscida, che brama gli elogi del suo Sovrano, e farà qualsiasi cosa pur di averli.

 

La sua frase fece storcere il naso a più di uno dei suoi colleghi più grandi e robusti. Il Deva Scimmia... aveva appena proposto una collaborazione? Lo sapeva bene che i Deva agivano indipendentemente gli uni dagli altri... e che lo spirito di collaborazione non era esattamente unavirtù per cui i Digimon del Mondo Digitale del Sud erano rinomati. La mentalità 'ognun per sè' era prevalente in quel mondo flagellato dalle calamità naturali, in cui il forte sopravviveva e il debole moriva... e i Deva, pur essendo i diretti servitori del Sovrano, non erano certo un'eccezione alla regola!

"Un... un momento, Makuramon, ti rendi conto di quello che stai proponendo?" tuonò Vajiramon, con tono quasi inferocito. "Una... collaborazione tra noi Deva e con Digimon di livello inferiore? E' una cosa che non si è quasi mai sentita prima, nel Mondo Digitale del Sud!"

"Oh, di questo sono perfettamente al corrente..." replicò Makuramon, impassibile davanti alla rabbia di colui che, ai suoi occhi, non era altro che un ammasso di carne senza cervello. "So che i Digimon di questo Mondo Digitale non sono molto portati alla collaborazione... ma vorrei che consideraste l'eccezionalità del caso. Il nemico che ci troviamo ad affrontare, gli esseri umani, è difeso molto meglio di quanto credessimo. Non solo hanno ideato dei programmi in grado di ostacolarci, ma hanno dalla loro parte anche quei Digimon traditori, che hanno accettato di gettare via il proprio orgoglio e diventare gli strumenti di quelle indegne creature. Giungendo al punto di farsi modificare con quelle abominevoli carte di cui parlavate tu e Santiramon. Vedete, quello che abbiamo davanti non è un nemico qualunque. Non possiamo semplicemente andare l'uno dopo l'altro, a fare ciechi tentativi su tentativi di catturare la Shining Evolution. Gli esseri umani, vedete, sono in grado di adattarsi alle varie evenienze... abbiamo a che fare con nemici che ci conoscono, che sono in grado di ideare strategie inaspettate per proteggersi, e dei quali non possiamo prevedere la prossima mossa!"

Vajiramon corrugò la fronte. In effetti, per quanto non si fidasse nemmeno un pò di Makuramon, doveva ammettere che il suo ragionamento filava a meraviglia... non si poteva mai essere sicuri di cosa si sarebbero inventati gli umani per tenere loro testa. Nonostante il disprezzo per l'umanità diffuso nel Mondo Digitale del Sud, soltanto i Digimon più stupidi avrebbero sottovalutato l'intelligenza degli abitanti del Mondo Reale. Erano stati loro a creare i Digimon, in un certo senso... e anche a creare l'arma con la quale avevano rischiato di distruggere le loro stesse creature...

"Per affrontare gli esseri umani..." proseguì indefesso Makuramon. "Dobbiamo essere svelti di pensiero, e più adattabili di loro. Non possiamo affidare tutto ad uno solo di noi, abbiamo visto di cosa sono capaci quei mocciosi con le loro carte... no, dobbiamo fare in modo che ognuno di noi copra le debolezze degli altri. Organizzare il nostro lavoro e dividerci i compiti, in modo da poter colpire i Tamers nel momento in cui abbassano la guardia. Vedrete che seguendo questa strategia, nemmeno il famoso Ryou Akiyama potrà fare molto per fermarci... e noi ci impadroniremo di quel Calumon, e schiacceremo gli esseri umani una volta per tutte!" esclamò, per poi voltarsi verso Zhuqiaomon con l'aria di un cagnolino che cerca di accontentare il padrone. "Allora, che ne dice, grande Zhuqiaomon-sama? Non le sembra una buona idea?"

Silenzio. Uno sconcertante silenzio che riusciva sempre a far venire i brividi a quei Digimon, che nelle loro lunghe vite avevano visto cose più spaventose di quanto un essere umano avrebbe mai potuto immaginare. Al Sovrano del Sud sembrava piacere il ricordare a tutti loro, ogni volta, la loro condizione di sottomissione, tenendoli sulle spine per ogni loro intervento. Poi, cosa che non si era verificata da talmente tanto tempo che i Deva stessi non ricordavano bene, Zhuqiaomon sollevò le estremità del suo becco mostruosamente affilato... ed emise una serie di suoni che potevano assomigliare ad una risata, se una risata avesse potuto assomigliare al rombo di un vulcano in eruzione! Il Sovrano Fenice era divertito... l'idea del Deva Scimmia gli era piaciuta moltissimo, e non vedeva l'ora di provarne l'efficacia!

"Heheheheeee... huhuhuhuuuu... Makuramon, la tua intraprendenza mi sorprende ogni volta! Riconosco che l'idea di far collaborare tra loro i Deva è abbastanza inusuale, ma in questo momento non abbiamo il tempo di sottilizzare! La minaccia che incombe sul nostro mondo ha la precedenza!" tuonò, e il volto scimmiesco di Makuramon si accese di un sorriso radioso la cui allegria era inquinata dalla gioia feroce che provava in quel momento... "Sì, penso che potrebbe essere una buona idea. Finora, mandare un solo Deva alla volta si è rivelato un fallimento, e ora che sappiamo che anche Ryou Akiyama è contro di noi, non possiamo trattenere i colpi... quindi, sei autorizzato a portare avanti la tua strategia! Per quanto riguarda le modalità di attacco al Mondo Reale, hai già formulato un piano?"

"Non... non è ancora ben definito, ma in linea di massima il piano è stato delineato. Alcuni di noi, per adesso, si infiltreranno nel Mondo Reale, e terranno d'occhio le attività dei Tamers, in modo da rendersi conto dei loro punti deboli!" esclamò Makuramon, trattenendo a stento l'estasi. Finalmente... la sua opportunità di togliere di mezzo un sacco di concorrenti, e di farlo senza attirare l'attenzione su di sè. "E per questa parte del mio piano... avrei pensato che andremmo bene io e Kumbhiramon, che siamo i più piccoli, e siamo dotati di maggiori capacità furtive. Kumbhiramon è abile a non farsi trovare... e io, con il giusto travestimento, posso tranquillamente passare per un essere umano!"

Zhuqiaomon si trovò d'accordo con il suo servitore. "Hmm. Sì, credo che tu abbia ragione. D'accordo... allora sarà a lui che verrai affiancato per questo compito. Kumbhiramon!"

"Eccomi a lei, Zhuqiaomon-sama..." mormorò una vocetta da topo, appartenente ad un Deva ancora più piccolo di Makuramon, non più grande di un grosso tasso, che in quel momento si staccò dalla massa dei Digimon più grandi ed impressionanti, e si affiancò allo scimpanzè, chinandosi con educazione. Si trattava di una buffa creatura dal corpo tondeggiante, racchiusa in una spessa armatura dorata che ricordava moltissimo la corazza del defunto Shinduramon, con un kanji nero inciso sul davanti e un vajra montato sulla schiena, i cui rebbi sporgevano a mò di ali ai lati del piccolo corpo del Deva Topo. Altre due piccole ali piumate, di colore marroncino chiaro, sbattevano lentamente ai lati del corpo... e sembravano decisamente inutili visto che, nonostante le piccole dimensioni, la corposa armatura conferiva al Deva un portamento goffo e poco aggraziato. Le sue zampe erano troppo lunghe per essere quelle di un topo, e ricordavano piuttosto quelle di una cavalletta, con delle protezioni dorate sulla parte inferiore. Invece, la lunga coda glabra ricordava moltissimo quella di un topo... come anche la testa dalle orecchie rotonde e dai piccoli, acuti occhietti rossi sormontati da tre cornetti disposti secondo i vertici di un triangolo regolare. Un paio di tatuaggi rossi dall'aria minacciosa decoravano gli zigomi del piccolo Deva, e gli conferivano da soli un aspetto ben più aggressivo di quanto la taglia ridotta non avrebbe fatto credere.

"Ho già capito quale sarà il mio ruolo, e farò del mio meglio per svolgerlo!" esclamò con convizione Kumbhiramon, il Deva Topo, mentre si rialzava dall'inchino.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Kumbhiramon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Treasure Pestle, Deva Clone

Il Deva Topo. Il più piccolo e meno potente dei dodici Deva, si dice che il suo livello di potenza sia appena superiore a quello di un Champion. La sua forza, però, sta nel confondere e seminare gli avversari grazie alla sua velocità, che gli consente di lasciarsi dietro immagini illusorie di sè stesso mentre si muove, e di colpire con notevole potenza distruttiva.

 

Zhuqiaomon annuì, compiaciuto dalla prontezza con cui il suo servitore più piccolo aveva risposto alla chiamata. "Ottimo." esclamò, facendo quasi vibrare le pareti di marmo surriscaldato con il tono poderoso della sua voce, e rivolgendosi poi alla creatura a sei zampe dalle fattezze draconiche che aveva parlato poco prima. "In tal caso, non credo di dover spiegare nient'altro. Majiramon! Tu, come collaboratore personale di Makuramon, ti dovrai tenere pronto ad appoggiarlo in caso di necessità. Potrebbe esserci bisogno di spostamenti rapidi da un punto all'altro del Mondo Reale, e nessuno di noi Deva è più adatto a questa mansione di te."

La creatura draconica si fece avanti e piegò il lungo collo serpentino in segno di umiltà, mentre Makuramon si voltava verso di lui con un ghigno soddisfatto, e osservava compiaciuto il suo collaboratore più fedele. In effetti, non era affatto corretto parlare di collaborazione tra i due, in quanto il rapporto tra Makuramon e Majiramon era tutt'altro che alla pari. Il Deva Scimmia, più che altro, sfruttava il suo collega più forte e più robusto come cavalcatura, lacchè e, all'occorrenza, guardia del corpo...

"Ho sentito, Zhuqiaomon-sama, e obbedisco." rispose Majiramon con voce ringhiante, simile ad un tuono in lontananza. Il Deva Drago era un enorme mostro serpentino che richiamava ai draghi della mitologia cinese, con un corpo esile ma muscoloso ricoperto di impenetrabili scaglie verde smeraldo, che si reggeva su due paia di robuste zampe terminanti in piedi a tre dita simili agli artigli di un rapace. Da metà corpo in su, il Digimon si ergeva in piedi come un cobra in atteggiamento di minaccia, il suo portamento fiero e regale reso ancora più impressionante dalla leggera armatura viola che indossava sul torace, dalle lunghe braccia artigliate, dalle bianche vibrisse che ornavano il suo volto quasi felino, dandogli l'aspetto di un vecchio saggio... e in particolare dalle corna ramificate di colore bianco sporco che gli spuntavano dalle tempie e gli coronavano la testa come quelle di un alce. Sotto di esse, gli occhi della bestia draconica erano rossi cremisi come ciliege mature, e il muso allungato metteva appena in mostra le punte di una doppia fila di zanne dall'aria letale. Il sottopancia della creatura era giallo, e nonostante potesse sembrare abbastanza scoperto, rispetto alle enormi dimensioni della creatura, era in realtà corazzato quasi quanto il resto del corpo, come innumerevoli avversari di Makuramon avevano scoperto al prezzo delle loro vite e dei loro dati. Una piccola cresta rossa si inarcava lungo la schiena del Deva Drago, fermandosi appena prima della lunga coda dal ciuffo bianco.

"Io, Majiramon, offrirò a Makuramon tutto il mio appoggio." confermò il Deva Drago.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Majiramon

Tipo: Sacro Drago

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Flaming Arrowheads

Caso particolare tra i Deva, Majiramon è niente più e niente meno che uno scagnozzo di Makuramon, che a volte serve da cavalcatura per il Deva Scimmia. Ciò nonostante, chiunque sottovaluti la forza del Deva Drago verrà rapidamente fatto a pezzi dalla sua enorme forza fisica, e distrutto dalle fiamme devastatrici che questo Digimon è in grado di scatenare!

 

Soddisfatto della risposta, il Sovrano Fenice scrutò con attenzione i rimanenti otto Deva, che erano rimasti fermi e in attesa di istruzioni. "Gli altri Deva, Santiramon a parte, non sono adatti a missioni di infiltrazione e spionaggio... quindi, il loro compito sarà quello duplice di radunare quanti più Digimon di livello inferiore possibile, in previsione di un attacco in massa... e, in mancanza di altri ordini, attendere le informazioni che Makuramon e Kumbhiramon ci forniranno, e un mio ordine di attacco. Dobbiamo sapere con esattezza quale Deva è più indicato per una data situazione. E per questa parte del compito, Chatsuramon, conto sulle tue capacità di leadership!"

Il Deva Cane, che ancora non aveva rivelato il proprio aspetto, annuì con aria obbediente. Non che si fidasse troppo di Makuramon, con il quale anche lui aveva avuto i suoi screzi... ma non era così dissennato da rifiutare un ordine esplicito di Zhuqiaomon, e sapeva che la sua leadership e le sue capacità strategiche erano un pò il collante che avrebbe permesso agli individualisti Deva di lavorare assieme. A parte Vajiramon e Pajiramon... quei due, rara eccezione tra i diretti servitori del Sovrano Fenice, sembravano essere in rapporti di amicizia, e non avevano problemi a lavorare in coppia.

"Molto bene, Zhuqiaomon-sama... appoggerò la strategia di Makuramon in ogni fase del suo svolgimento." disse con voce ringhiante, avanzando quel tanto che bastava per mettere in mostra i feroci canini che spuntavano dalla sua mascella inferiore. "A tutti i Deva, questi sono i nuovi ordini, e mi aspetto che tutti voi li eseguano alla lettera! Mi sono spiegato? Makuramon, Majiramon e Kumbhiramon andranno in avanscoperta... e gli altri non dovranno prendere nessuna iniziativa personale! Ora il successo delle operazioni di recupero dipende dal nostro accordo."

"Sì, comandante Chatsuramon!" esclamò un gigante dalla testa di cavallo che si trovava a pochi metri da lui.

"Nulla da eccepire." disse con tono neutro Antylamon, il massiccio Deva Coniglio. Nessuno degli altri Deva ebbe altro da aggiungere, quindi Zhuqiaomon concluse che si era arrivati al consenso, e non c'era più bisogno di discutere oltre.

"Molto bene. La nostra strategia è per il momento delineata. Per adesso, potete congedarvi. Non appena avrò fatto tutti i dovuti preparativi, Makuramon, Majiramon e Kumbhiramon emergeranno nel Mondo Reale e inizieranno la loro missione. E' tutto." tuonò il Sovrano Fenice, per poi fare cenno ai suoi uomini di andarsene con un deciso gesto di una delle sue grandi ali. I Deva rimasti si inchinarono, ognuno come poteva, e iniziarono a ritirarsi ognuno verso i propri quartieri. Tutti tranne Makuramon e Majiramon, che si diressero entrambi verso lo stesso corridoio, e aspettarono di essere fuori dalla portata del fine udito di Zhuqiaomon prima di iniziare a confabulare.

"E' sicuro che sia questo il momento giusto per mettere in azione il nostro piano, Makuramon-sama?" chiese il Deva Drago, con tono rispettoso, al suo compagno. Faceva davvero uno strano effetto vedere un essere così grande e apparentemente potente mostrare tale deferenza nei confronti di un nanerottolo come Makuramon... "I Deva non sono conosciuti per la loro abilità nel lavorare in gruppo, a parte Vajiramon e Pajiramon... non era un pò presto per raccomandare la collaborazione?"

L'infido Deva Scimmia fece volteggiare un paio di volte la sua asta da combattimento al proprio fianco, prima di rispondere con espressione tranquilla e padrona di sè. "Non credo ci fosse bisogno di aspettare ancora. Lo sciocco orgoglio di Zhuqiaomon e degli altri Deva ha giocato a nostro favore... sono stati così arrabbiati alla notizia della morte di Shinduramon, che adesso faranno di tutto per lavare questa macchia! Lasciare che fosse quello stupido galletto ad assumersi il compito di recuperare Calumon, alla fine, ci è stato più utile che dannoso... heheheee... chissà che faccia farebbe adesso Shinduramon se sapesse che proprio lui mi sta permettendo di portare avanti non soltanto i piani di Zhuqiaomon-sama, ma anche i nostri!"

"Sì, questo è vero..." ringhiò Majiramon, guardando verso il pavimento di marmo nel quale i suoi artigli stavano lasciando dei profondi e sottili segni. "Sfruttare la loro umiliazione è stata una buona idea, da questo punto di vista... ma poi, quando sarà il momento di trasferirci nel Mondo Reale, come ci comporteremo?"

"Tutto a tempo debito, mio fedele Majiramon..." sghignazzò lo scimpanzè. "Ho già una mezza idea di come avvicinare i Tamers senza destare troppi sospetti... o meglio, deviando i sospetti nella direzione sbagliata! Kumbhiramon è un maestro di furtività, e non si lascerà scappare nulla... mentre tu farai la tua parte nel caso ci siamo problemi inaspettati! Per il resto, tutto quello che dobbiamo fare è controllare attentamente le informazioni che passiamo a quell'idiota pomposo di Chatsuramon, e in questo modo elimineremo i nostri rivali uno alla volta, distruggendo nel contempo anche i Tamers! A quel punto, non ci sarà più nulla ad impedirci di consegnare la Shining Evolution a Zhuqiaomon-sama, e diventare così i suoi servitori più fidati!"

Il lucertolone incurvò le labbra da rettile in un ghigno. "Hehehee... questa idea mi piace davvero, Makuramon-sama! Sì, credo proprio che sarà una bella vittoria, per noi!" ringhiò, già pregustandosi l'idea di governare al fianco dell'irascibile Sovrano Fenice assieme al Deva che aveva riconosciuto come suo superiore. "Con noi al suo fianco, e la Shining Evolution di cui disporre a suo piacimento, Zhuqiaomon-sama diventerà una potenza indiscussa, e noi potremo condividere la sua gloria!"

"Esatto... vedo che hai capito la mia idea!" esclamò con soddisfazione Makuramon, mostrando al dragone un largo sorriso che serviva a mascherare il ghigno di scherno che gli stava sorgendo spontaneo alle labbra. Majiramon non era conosciuto per essere un Deva particolarmente intelligente... e in effetti, non sospettava minimamente che proprio il Deva che rispettava così tanto stesse tramando per sbarazzarsi anche di lui. Non era minimamente disposto a condividere con qualcuno i favori del suo Sovrano... e Majiramon, per quanto valido, era pur sempre uno strumento sacrificabile!

"Povero sciocco che non sei altro, Majiramon..." pensò tra sè il Digimon simil-Goku, con bruciante disprezzo. "Tu non sei più importante degli altri Deva, per me... sei niente più che uno dei tanti gradini sui quali salirò per prendermi il posto che mi spetta come braccio destro di Zhuqiaomon-sama!"

 

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Ma mentre simili piani poco edificanti venivano concepiti nel centro di potere del DigiWorld del Sud... in un appartamento come tanti altri nella zona residenziale di Shinjuku erano in corso delle molto più normali scene di vita quotidiana... in particolare, una scena che si ripeteva abbastanza spesso in casa Li, soprattutto quando era coinvolto un certo cagnolino verde dalle orecchie esagerate che doveva spesso fare finta di essere una bambola. Con conseguenze che avrebbero traumatizzato a vita menti meno stabili della sua.

"Jen-niichan, dove hai portato Terriermon?" chiese, con il suo classico tono dolcemente infantile (che al Digimon direttamente interessato non mancava mai di far venire i brividi), la piccolina di casa Li, Shuichon, fermando all'ingresso di casa il fratello maggiore e un ragazzino suo coetaneo, dai capelli castani chiari tenuti fermi da un paio di occhialoni da pilota. I due ragazzi si erano fermati un attimo a casa di Jenrya per discutere della carta blu che Takato si era già visto apparire due volte nel deck di carte da gioco... e proprio mentre si accingevano ad entrare, si erano trovati davanti una Shuichon molto incuriosita... o per usare l'ultimo termine che Terriermon aveva coniato, Shuichon il Terrore... che non la smetteva di guardare di sottecchi Takato!

Jenrya Li sospirò con aria desolata. Non era proprio il massimo essere 'sgridati', per così dire, dalla sorella minore proprio davanti al suo migliore amico. "Scusa, Shuichon-chan, se l'ho preso senza dirti niente... ma avevo visto che era rotto e l'ho portato ad aggiustare..." spiegò rapidamente, gettando un'occhiata di intesa al piccolo Digimon cane che gli stava afflosciato sulla testa, imitando alla perfezione una bambola di pezza... a parte il brivido impercettibile che lo aveva scosso davanti alla requisitoria della piccola Shuichon! "A proposito, sorellina... papà è in casa, in questo momento?"

La bambina più piccola annuì vivacemente, e indicò l'interno di casa Li... un luogo pulito ed ordinato esattamente come Takato se l'era immaginato. "Sì... è nel suo studio, e sta facendo qualcosa con il suo computer!" spiegò, suonando orgogliosa anche se non sembrava avere ben presente cosa stesse facendo esattamente il papà.

Jenrya accarezzò la testa alla sorella minore, che si spostò per farlo passare, e le fece un occhiolino. "Grazie, Shuichon-chan... avevo giusto bisogno di parlare con lui! Takato-kun, entra pure! Non fare complimenti!"

"Ehm... grazie, Jenrya-kun! Permesso..." chiese Takato con impeccabile educazione, come sempre un pò imbarazzato quando si trattava di entrare in casa di qualcun altro. Si pulì le scarpe sullo zerbino, e aspettò che Jenrya gli passasse un paio di ciabatte da casa prima di fare il suo primo passo...

...che gli venne prontamente bloccato da, sorpresa sorpresona, nient'altri che la stessa Shuichon, tornata al suo posto di controllore dell'ingresso di casa Li! La bambina inclinò la testa da un lato e guardò l'amico del fratello maggiore con lo stesso, allegro sorrisone che aveva sul viso quando aveva accolto Jenrya e Terriermon. Takato abbassò lo sguardo e sbattè gli occhi, colto un pò di sorpresa e non sapendo cosa dire... "Ehm... ciao... tu... devi essere Shuichon-chan, vero? La sorellina di Jen..."

"Sì, sono io!" rispose lei senza battere ciglio. "Piacere, ragazzo con gli occhiali!"

Takato ridacchiò tra sè del nomignolo che la piccolina gli aveva appena assegnato. La prima cosa che tutti - anche Ruki! - notavano di lui erano quegli occhialoni da pilota da cui non si separava mai... "Pi... Piacere mio, Shuichon-chan!" disse. "Posso... ehm... posso entrare?"

"Perchè?" chiese lei, senza spostarsi di un millimetro.

Takato ci pensò un pò su, prima di rispondere. Era una di quelle innocenti domande infantili a cui però era un'impresa trovare una risposta adeguata! "Ehm... beh, perchè sono amico di Jenrya."

"E perchè?" ripetè lei, indefessa.

"C-come, perchè?" fece il ragazzino con gli occhialoni da pilota, una goccia di sudore sulla fronte e gli occhi ridotti a due comici puntini neri. "Sono suo amico, punto."

Ma non era così facile sfuggire alla temuta requisitoria di Shuichon Li. "Peeeeerchè?" proseguì, rifiutandosi di accontentarsi di una risposta evasiva.

Takato fremette per l'impazienza, e delle nuvolette di fumo nero gli uscirono dalle orecchie. Jenrya non lo aveva mai avvertito del fatto che la sua sorellina fosse così difficile da scollare! "Ugh... ma... ma cosa c'entra il perchè! Scusa, Shuichon-chan, potresti per favore farmi entrare? Tuo fratello mi ha invitato..."

Finalmente, la bambina ascoltò il suo appello e, senza perdere la sua espressione allegra, si voltò verso l'interno dell'appartamento. "Papaaaà! C'è un bambino arrabbiato alla porta!" chiamò a gran voce, con sommo imbarazzo di Takato e Jenrya, e con gran divertimento di Terriermon, che riuscì a malapena a trattenere una risata traditrice! Per una volta, non era lui ad essere torchiato dalla troppo vivace ragazzina!

"Io NON SONO arrabbiato!" esclamò Takato, rosso in viso e con una evidente venuzza pulsante sulla nuca! Jenrya sospirò desolato, avendo capito che la situazione rischiava di protrarsi a lungo...

 

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Sarebbe bastato chiedere al terzo dei suoi figli per sapere che il signor Janyuu Li, in quel momento davanti al suo computer nello studio di casa sua, era diventato, negli ultimi giorni, stranamente nervoso. Sembrava ancora più concentrato del solito sul suo lavoro, e pareva avesse paura di qualcosa di non meglio specificato... e tuttavia, davanti alla sua famiglia e soprattutto ai suoi figli, cercava sempre di comportarsi come niente fosse, pur sentendosi sempre più rodere dalla sensazione di minaccia. Una minaccia collegata ad un progetto, suo e di altri, che credeva ormai sepolto per sempre...

E, in effetti, parte della sua preoccupazione era dovuta all'e-mail che stava leggendo in quel momento, proveniente da - guarda caso! - un organismo governativo chiamato Hypnos, il cui compito era tenere sotto controllo l'emersione di fantomatiche 'entità digitali' nel Mondo Reale. Una persona normale avrebbe senz'altro considerato tale scopo un'idiozia, e nemmeno il signor Li, concreto com'era, aveva dato molto credito alla cosa... almeno inizialmente! Ma ora, dopo aver ricevuto più di un avvertimento sibillino da sconosciuti che sembravano conoscerlo bene, e dopo aver letto la documentazione che Yamaki gli aveva inviato, l'uomo non era più tanto sicuro del fatto che l'esistenza di un mondo parallelo come DigiWorld potesse essere considerata 'pura fantascienza'. I file dei rilevamenti che l'organizzazione segreta aveva fatto nei giorni passati parlavano chiaro... quello che tutti avevano creduto impossibile, si stava verificando, e Tokyo ne stava pagando le conseguenze... il buco nel cielo di pochi giorni prima, l'allarme nei tunnel della metropolitana, il black-out improvviso...

Se questa catena di eventi nefasti non fosse stata spezzata al più presto, il Giappone e forse il mondo intero avrebbero subito le stesse terribili ripercussioni! Quello che più angosciava Janyuu era proprio il fatto che quella minaccia era legata al passato suo e di certi suoi amici che non vedeva ormai da una vita...

Le sue riflessioni furono interrotte quando Jenrya e Takato bussarono alla porta chiusa del suo studio, e Janyuu ridusse ad icona la finestra sulla quale stava leggendo il messaggio, e si voltò verso di loro, cercando di apparire tranquillo. "Avanti! Venite pure, ragazzi!"

La porta si aprì con un lieve clac, e da essa entrarono prima Jenrya e Shuichon, e in seguito Takato, che si inchinò educatamente davanti al padre del suo amico. "Buongiorno, signor Li... onorato di conoscerla, e mi auguro di non essere di disturbo..." esordì il Tamer di Guilmon, con perfetta formalità. Janyuu si alzò dal suo posto e, sorridendo con fare accogliente, si inchinò a sua volta davanti al miglior amico di suo figlio.

"Figurati, nessun disturbo... tu devi essere Takato Matsuda-kun, immagino... Jenrya mi ha parlato molto di te, e in buoni termini, tra l'altro." disse l'uomo occhialuto. Ora che Takato lo guardava meglio, doveva ammettere che assomigliava molto a come avrebbe potuto essere Jenrya da adulto.

"Sì, è lui!" esclamò tutta allegra Shuichon, precedendo Takato. La bambina corse dal papà e lo abbracciò affettuosamente, ricevendo in cambio una cordiale carezza sulla testa. "E' il bambino arrabbiato che ti dicevo!"

"Hehehee... davvero, Shuichon-chan?" chiese Janyuu con una risata bonaria. Jenrya e Takato ridacchiarono a loro volta, per quanto il Tamer con gli occhialoni alzasse leggermente gli occhi verso il soffitto per l'insistenza della piccola. "Beh, è un piacere conoscerti, Takato-kun, e se posso dare una mano a te e a Jenrya, lo farò senz'altro. Ditemi pure, ragazzi, qual è il problema su cui volevate sentire il mio parere?"

"Beh..." iniziò Jenrya, pescando in una tasca dei suoi pantaloni e tirandone fuori una carta blu, uguale a quella che Takato aveva strisciato nel suo D-Power per attivare la Digievoluzione a livello Ultimate di Guilmon, in occasione degli scontri con Vajiramon e Santiramon. "Takato-kun ha trovato questa strana carta qui, perduta da chissà quale collezionista di Digimon Trading Card Game, per la strada, qualche giorno fa... siamo andati a chiedere in giro, ma nessuno ha saputo dirci di cosa si trattasse. Ho pensato che forse tu avresti potuto darci una mano a scoprirlo..."

Jenrya mandò giù qualcosa di amaro nel momento stesso in cui pronunciò l'ultima parola. Dire una bugia a suo padre lo faceva sentire colpevole, ma del resto le alternative erano ben limitate...

"Una carta blu, eh? Hmmm... qui dice 'Radiant Faith'..." rispose Janyuu, dopo aver ricevuto la carta incriminata dalle mani del figlio. A Jenrya e a Takato sembrò, per un istante, che l'uomo avesse guardato intensamente Terriermon, che dal canto suo se ne stava ancora beatamente afflosciato, in modalità 'bambola di pezza', sulla testa del Tamer cinese. Ma fu proprio una frazione di secondo, e nessuno dei due Tamers potè dire con certezza se l'aveva visto o meno.

"Hmmm... non ricordo di aver mai visto questa carta, negli archivi... e non mi sembra che faccia parte della lista ufficiale." commentò Janyuu dopo qualche secondo di riflessione. "Comunque, poco male. Giusto adesso, ho finito di installare dei nuovi scanner e un nuovo programma di lettura. Posso usare quelli per darci un'occhiata."

"Va bene, signor Li..." rispose Takato, con un cenno della testa. Janyuu infilò con attenzione la carta dal bordo azzurro in una fessura dello scanner, poi si sedette di nuovo al suo posto e, con una serie di clic del mouse, diede il segnale di avviamento della scansione. Non ci volle molto prima che i lievi rumori di lettura cessassero, e sullo schermo del computer apparve una finestra dallo sfondo nero, sulla quale si avvicendò una sequela rapidissima di codice binario, in forma di lunghissime sequenze orizzontali di 0 e 1 che scorrevano da un lato all'altro. Per un istante, a Jenrya sembrò di vedere un 2, mischiato a qquella folla di numeri... ma lo attribuì ad un errore della vista. Dopotutto, tutti sanno che non c'è nessun 2 nella codifica binaria...

"Hmmm..." disse il signor Li, vedendo che la tecnica di scannerizzazione normale non stava avendo gli effetti desiderati. "Mi sa tanto che così non verremo a capo di niente... aspettate, ragazzi, adesso provo un altro sistema di scansione..."

"Prego..." rispose Takato, pensando tra sè che, qualunque programma avesse usato Janyuu, per lui non avrebbe fatto differenza... tutti quei codici computerizzati erano come greco, per lui!

Jenrya guardò lo schermo con acuto interesse, e anche Shuichon, pur non capendo nulla di quelle cose, si sollevò sulle punte dei piedi per vedere cosa stava facendo il suo papà. Nel momento in cui Janyuu avviò il programma di lettura alternativo, la seuela di numeri che scorreva sulla finestra attiva iniziò a fare qualcosa che nessuno di loro si aspettava! Le stringhe di numeri cambiarono rapidamente colore, brillando per qualche secondo dei vari colori dell'iride... e in quel momento, Janyuu trattenne il fiato, e il suo volto perse colore, come se l'uomo avesse visto un fantasma! Fu solo per un attimo, ma era più che sufficiente perchè un ragazzino acuto come Jenrya se ne accorgesse e ne fosse allarmato!

"Papà?" chiese il Tamer cinese, chinandosi appena un pò verso di lui. "Papà, tutto bene? C'è... qualcosa che non va?"

Non volendo che i suoi figli minori si preoccupassero per lui, e credendo - molto probabilmente a ragione - che per loro sarebbe stato meglio rimanere all'oscuro di quanto gli era appena venuto in mente, Janyuu si aggiusto gli occhiali e tossicchiò, cercando di recuperare la calma che per un attimo aveva smarrito. "Huh... ehm... no, niente! Niente di strano, ragazzi... mi era sembrato di vedere qualcosa, ma probabilmente era soltanto un bug." La macchina di scannerizzazione vicina al monitor espulse la carta intatta, e Janyuu la recuperò e la restituì al figlio, con Shuichon che non si perdeva un istante di quello che stava succedendo. Anche se non era in grado di capirlo al cento per cento, la bambina era intelligente più che abbastanza da accorgersi che quella faccenda della carta blu aveva turbato suo padre. "Sfortunatamente, figliolo, non so dirti molto su questa carta... dev'essere un nuovo tipo, anche se non ho idea di come sia finito qui." spiegò il signor Li, facendo del suo meglio per non dare a vedere la sua preoccupazione. Per fortuna, sembrava che Jenrya, Shuichon e Takato non avessero dato troppo peso alla sua espressione sbalordita di poco prima. "Mi dispiace di non potervi essere più utile di così..."

"Non importa, signor Li... la ringrazio comunque, e mi scuso del disturbo!" ringraziò Takato. "Magari andremo a chiedere a qualche negoziante, se ha visto una carta del genere. Grazie mille in ogni caso!"

"Di niente... e nessun disturbo!" replicò l'uomo, dopo aver gettato ancora una breve occhiata sospettosa alla 'bambola' dalle lunghe orecchie che suo figlio portava con sè. "Quando avete bisogno di una mano, se posso darvela, non avete che da chiedermela!"

"Grazie, papà!" ringraziò Jenrya, e i due ragazzi, dopo aver salutato un'ultima volta, iniziarono a dirigersi di nuovo verso la porta di casa... seguiti a ruota da una Shuichon molto incuriosita che ora voleva capire di cosa confabulavano i 'maschietti'!

"Jen-niichan! Bambino arrabbiato! Anche Shuichon-chan viene con voi!"

"B-bambino... arrabbiato?" si sentì la voce confusa di Takato.

"Ah? Ehm... Shuichon... io... ecco... preferirei di no! Sai com'è... queste sono cose da ragazzi... non so se a una bambina possano interessare!"

"Uffa, anche Shuichon-chan vuole venire! Fratellino cattivo!"

La buffa 'conversazione' tra i due ragazzi e la bambina piccola fece sorridere il signor Li, che però non si concesse molto tempo per distrarsi. Tornò al suo computer, con un pò di riluttanza, e passò in esame i dati che il suo scanner aveva rilevato sulla carta che Jenrya e Takato avevano appena sottoposto al suo esame. Come sospettava, c'erano dei dati anomali nella sua composizione... non era una qualsiasi carta del Digimon Trading Card Game... conteneva qualcosa di pericoloso e potenzialmente letale! Forse, quello che diceva quella e-mail che aveva ricevuto era vero, in fondo...

Janyuu sospirò e riattivò lo schermo sul quale appariva il testo del messaggio proveniente da Hypnos, ricominciando a scorrerlo con espressione quasi assente. Non riusciva a credere che tutto quello stesse accadendo proprio dopo tanto tempo... tanto tempo in cui pensava che quel 'gioco', nato con i suoi amici di università come divertente passatempo e come sfida per le loro abilità di programmatori, fosse stato dimenticato da tutti...

 

Alla cortese attenzione del sig. Janyuu Li,

ci rendiamo conto di quanto questa comunicazione le possa giungere inaspettata, ma la questione di cui vorremmo discutere con lei ricopre estrema importanza, e potrebbe compromettere la sicurezza della nostra nazione, e forse anche del mondo intero.

Il progetto a cui lei - sotto lo pseudonimo di Tao - ha partecipato assieme ad altre persone, un gruppo collettivamente conosciuto come Monster Makers, ha avuto sviluppi imprevisti, espandendosi ben più di quanto fosse inizialmente previsto, e permettendo l'origine di pericolosi esseri innaturali, rispondenti al nome di Digimon. Mentre stiamo parlando, essi stanno organizzando un attacco in massa al Mondo Reale, come essi chiamano la realtà nella quale noi esseri umani viviamo... e noi, dell'organizzazione governativa Hypnos, stiamo cercando un modo di arginare questa pericolosa piaga. I recenti sconvolgimenti - la tempesta sopra Shinjuku, il caos nelle linee del treno sotterraneo, il black-out generale della notte scorsa - sono tutte conseguenze dell'attività dei Digimon nel Mondo Reale. Questo dovrebbe darle un'idea della loro pericolosità.

Al momento, non mi è possibile, per motivi di sicurezza, divulgare tutto ciò che c'è da dire sull'argomento. Mi basti dirle, tuttavia, che la faccenda la riguarda molto da vicino. Ci risulta infatti che uno dei suoi figli sia in rapporto di amicizia con una di queste pericolose creature; lei stesso potrà immaginare il pericolo in cui si trova, senza sapere nulla della vera natura dell'invasore. E' dunque richiesta la sua collaborazione con Hypnos. Stiamo cercando, al momento, di contattare anche i vecchi membri del suo gruppo, ma riteniamo che lei, oltre ad essere il più direttamente interessato, sia anche il membro dei Monster Makers con maggiori conoscenze tecniche sull'argomento tra quelli disponibili. La sua collaborazione potrebbe essere vitale per mantenere gli invasori lontani dal nostro mondo, e assicurare la sicurezza di innumerevoli persone. Suo figlio Jenrya incluso.

Attendendo una risposta a questo messaggio, le invio distinti saluti.

Direttore Esecutivo di Hypnos, Yamaki Mitsuo.

 

Sì, in circostanze normali, ad un'altra persona, un simile comunicato sarebbe sembrato folle... ma purtroppo, Janyuu Li stava cominciando a vedere con i suoi stessi occhi che l'impossibile si stava verificando, e una volta che questo accade, le terrificanti possibilità sono infinite! Cupamente, l'uomo abbassò la testa e strinse involontariamente un pugno, maledicendo il fatto che uno dei suoi figli fosse, in quel momento, coinvolto in una vicenda che si sarebbe dovuta chiudere molto, moltissimo tempo fa...

Già, lui era il membro dei Monster Makers con maggiori conoscenze... tra quelli disponibili! Quell'affermazione fece salire altra bile alla gola del signor Li. Quel titolo in teoria sarebbe dovuto spettare a qualcun altro... di cui non si sapeva più nulla da troppo tempo...

"Maledizione... perchè il passato doveva tornare a tormentarmi... usando proprio mio figlio?"

 

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"Sigh... chiedo scusa per mia sorella Shuichon, Takato-kun... E' che in certi momenti, le piace essere al centro dell'attenzione..." si stava scusando Jenrya, mentre lui e Takato si incamminavano lungo una stradina di Shinjuku, in cerca di chi potesse dare loro informazioni sulla carta blu che il ragazzino con gli occhialoni si era trovato in mano. I due ragazzini sapevano di qualche negozio specializzato dove avrebbero potuto avere migliore fortuna - grazie soprattutto ai consigli che il buon vecchio Hirokazu dispensava costantemente a Takato anche senza che quest'ultimo li richiedesse! -, ed era proprio lì che si stavano dirigendo.

"Non ti preoccupare, Jenrya-kun..." lo tranquillizzò Takato. "Shuichon-chan non mi ha dato per niente fastidio... anche se, devo ammetterlo, mi ha lasciato un pò confuso quando ha detto che sono un 'bambino arrabbiato'..."

Il Tamer cinese alzò le spalle. "Mah, è un suo modo di fare... ha un pò questa fissa di prendere in giro, ma non lo fa con cattiveria, credimi..."

"Ah, no? Questo è quello che dici tu, Jen!" intervenì la vocetta saccente di Terriermon, che finalmente poteva mettere in moto la bocca - una delle sue attività preferite! - senza timore di essere scoperto. "Anche quando mi prende e mi veste per le sue sessioni di tortura non lo fa con cattiveria, secondo te?"

Jenrya alzò lo sguardo verso il suo partner. "Ma... Terriermon!"

"Mbeh? E adesso? Ho solo detto le cose come stanno!" protestò il cagnolino dalle lunghe orecchie. "Sigh... e va bene... allora vediamo un pò di trovare qualcuno che ci possa dire qualcosa di questa benedetta carta blu, e..."

Il Digimon dalla lingua lunga come le sue orecchie si interruppe inaspettatamente, voltando la testa verso una gelateria a poca distanza da loro... dalla quale stava uscendo qualcuno di molto familiare ai due giovanissimi Tamers... "Terriermon? Tutto okay?" chiese Jenrya, sorpreso del fatto che il suo partner tacesse all'improvviso. Di solito, quando attaccava bottone, non la finiva più...

Terriermon non rispose subito. Un ghigno sornione apparve sul suo viso, e una delle sue lunghe orecchie si mosse come dotata di vita propria, indicando la piccola figura dai capelli rossi legati in una coda che era appena uscita dalla gelateria, tenendo un cono in ciascuna mano. Sorpresi, i due amici seguirono l'indicazione del Digimon... per scoprire che questa 'figura' era una bambina della loro età, con addosso blue-jeans, e un'inconfondibile maglietta con il cuore spezzato!

"Ruki-san...?" mormorò Takato. In effetti, vedere la Regina dei Digimon in giro per Shinjuku a leccare un gelato, come una qualsiasi ragazzina di quell'età, era uno spettacolo abbastanza insolito. Sarebbe stato difficile, vedendola così tranquilla ed apparentemente rilassata (anche se la sua espressione non perdeva mai quel suo cipiglio orgoglioso), ipotizzare che avesse il caratterino focoso per cui Ruki Makino era conosciuta...

"Heheheee... l'avete vista? La signorina Cuore di Pietra ha un'aria così innocente quando è là che lecca un gelato!" sghignazzò il Digimon cagnolino. "Un cono, poi! Chi l'avrebbe mai detto?"

Ruki, ora a non più di una decina di metri di distanza, interruppe il suo pasto e guardò freddamente in direzione dell'importuno Digimon. "Guarda che ti ho sentito, stupido cagnolino." disse, facendo prontamente zittire il diretto interessato. La ragazzina storse il naso, irritata, poi rivolse la sua attenzione agli altri due Tamers. "Ora, voi due... com'è che tutt'a un tratto vi siete messi a seguirmi?"

"Non stavamo seguendo te." spiegò Jenrya con tutta calma. "Semplicemente, stavamo cercando qualcuno che ci dicesse di più su questa famosa carta blu... e per caso, ti abbiamo incontrato. In ogni caso, adesso dovremmo continuare le ricerche, quindi... "

Ruki alzò le spalle con indifferenza. "D'accordo... allora, dov'è che si va?"

Takato spalancò gli occhi, convinto per un attimo che le sue orecchie gli stessero facendo qualche brutto scherzo. "C-come? Ho... ho sentito bene?" mormorò il ragazzino con gli occhialoni. "Hai... hai detto che..."

"Sì, Occhialoni. Cos'è, sei diventato sordo, tutto d'un tratto? Ho detto che vengo con voi. Non ho nulla da fare, del resto, e dovrò pur tenermi occupata in qualche modo..." rispose lei, sempre con quell'aria scostante ed imbronciata. Inutile dirlo, la cosa giungeva come una sorpresa per Takato, Jenrya e Terriermon... Ruki non era il tipo da aggregarsi a qualcuno, preferiva fare le cose per conto suo e a modo suo... senza nessuno che la controllasse. Anzi, probabilmente all'inizio pensava che eventuali compagni non sarebbero stati altro che inutili zavorre che non sarebbero riusciti a stare al passo con lei. Ora invece... ora invece arrivava ad unirsi spontaneamente a loro. Pur giustificandolo con il fatto che non sapeva cos'altro fare...

E Terriermon, ormai lo conosciamo, non era tipo da lasciarsi sfuggire quell'occasione. Beh, se è per quello, non era neanche tipo da tenere il becco cucito quando avrebbe dovuto farlo!

"Heheheee... non dire bugie, reginetta dei Digimon! Dì pure che era perchè la cara vecchia Digimon Queen si sentiva sola e voleva la compagnia di qualcuno... soprattutto di un Digimon carino ed adorabile come me... heheheee!" sghignazzò il cagnolino verde, strofinandosi il naso con una mano con quella sua classica aria da saccente. Jenrya fece una smorfia quando vide l'espressione di sfottò dipinta sul musetto del suo partner... e quella, pericolosamente calma, dell'unico membro femminile del gruppo che, tenendo gli occhi semiaperti, si avvicinò con apparente nonchalance, continuando a leccare il suo gelato mentre teneva l'altro con la mano libera...

E, senza dire una parola, spiaccicò il gelato che stava mangiando in faccia a Terriermon!

"Gah... Urgh... fveddo..." mormorò il Digimon cagnolino, la voce soffocata dalla crema alla vaniglia che gli ostruiva la bocca! "Caholo... ftavo... glom... fcherfando! Fenfo hell'humr hero, eh? Urgh..."

"Tsk... chissà che non ti si congeli la lingua, così impari a tenerla a posto!" sbottò la ragazzina dai capelli rossi, sotto lo sguardo sbalordito di Takato, e quello rassegnato di Jenrya, che continuava a ripetere a Terriermon che lo aveva avvertito di non esagerare. "Ascoltate, voi due... andate avanti, che io ho una cosa da fare. Vi raggiungo subito."

Stupito da quanto era successo, e guardando ancora il Digimon coperto di gelato alla vaniglia, Takato azzardò a sua volta una domanda. "Ehm... una... cosa da fare, Ruki-san? E... che cosa sarebbe, scusa?"

Uno sguardo poco cordiale degli occhi violetti di Ruki fu più che abbastanza per indurre Takato al silenzio. Per quanto, in certe situazioni, potesse sembrare uno sventato, Takato sapeva bene quando non era il caso di tirare troppo la corda... e con Ruki, questo voleva dire rischiare grosso! Tuttavia, per sottolineare il punto, la giovanissima campionessa di Trading Card Game pensò di aggiungere qualcosa di suo. "Se permetti, Occhialoni, questi sono affari miei. Voi andate, e io vi raggiungo, okay?"

Takato deglutì, e una piccola goccia di sudore gli scese lungo una tempia. La sua curiosità continuava tuttavia a fargli chiedere cosa mai la sua 'amica' andasse a fare... Inutile, Ruki Makino non era il tipo di persona che rispondeva a simili domande... e infatti, senza dire una parola, la ragazzina dai capelli rossi si diresse verso un vicoletto, sempre tenendo in mano il gelato superstite alla sua ira, e scomparve dietro l'angolo...

 

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"Lightning Blade!"

"Inferno Blast!"

In una zona desertica del Mondo Digitale, nei pressi di un piccolo villaggio, era in corso uno scontro in piena regola tra due Digimon di livello Ultimate, in apparenza altrettanto potenti: un Andromon, un Digimon robotico simile ad un androide dalle fattezze brutali, sotto la cui armatura si intravedevano lambi di pelle violetta, stava lottando contro un mostruoso e gigantesco serpente ad otto teste che sputava fuoco. I loro attacchi, un'ondata di energia a forma di falce di luna, e una enorme palla di fuoco, si intercettarono a vicenda ed esplosero, scuotendo la terra e facendo sì che delle grida di terrore si levassero dai Gekomon e dagli Otamamon che abitavano nel villaggio poco lontano... ma mentre l'Andromon faceva attenzione a non lasciare che il combattimento lo portasse troppo vicino al villaggio, l'idra non sembrava troppo preopccupata dell'incolumità dei piccoli abitanti, e sembrava anzi divertirsi a guardare i tentativi del robot di distrarre la sua attenzione. Dopo aver evitato un fendente portato con il braccio-trivella di Andromon, grazie ad un movimento delle spire insospettabilmente agile, il serpente ad otto teste colpì il suo avversario con un gesto quasi sprezzante della sua robusta coda, facendolo ruzzolare a terra in un groviglio di acciaio e fili elettrici. Il robot riuscì a rimettersi in piedi, ma il combattimento gli aveva già provocato molti danni, il suo corpo sfarfallava come l'immagine su una TV vecchia, e diversi pixel si staccavano dalla sua armatura, fluttuando in aria come coriandoli portati dal vento. Era ovvio che Andromon non sarebbe riuscito a resistere ancora a lungo... e tuttavia, continuava valorosamente a rialzarsi, e a tentare di combattere contro il mostro rettiliforme.

Una delle teste della creatura serpentina, quella centrale, caratterizzata da squame nere come il carbone che contrastavano con il colore grigio spento del resto del suo corpo, sghignazzò con sufficienza. "Tsk... sei ridicolo, Andromon, a rischiare di farti cancellare per proteggere i miei schiavi... cosa speravi di fare contro di me, eh? Saremo anche allo stesso livello, ma mi sembra chiaro che il vantaggio è mio... con tutte quelle volte che abbiamo combattuto, non sei riuscito a farmi neanche un graffio, e cosa ti faceva pensare che stavolta sarebbe andata diversamente?"

Con difficoltà, l'androide riassunse la posizione eretta, ignorando le scintille elettriche che crepitavano dai cavi spezzati sparsi sul suo corpo, e i disturbi delle sue telecamere oculari. Diversi messaggi, che lo avvertivano degli ingenti danni subiti, lampeggiarono in rosso davanti ai suoi apparati visivi, ma Andromon li ignorò e riassunse la posizione di guardia.

"Gli Otamamon e i Gekomon di questo villaggio sono miei amici, Orochimon." rispose Andromon con l'atona voce metallica per cui i suoi simili erano conosciuti. "Tu li costringi con la violenza a servirti e a prepararti il sakè, e li fai vivere in un clima di costante paura. Tutto questo deve finire."

Il serpente dalle molte teste, il cui nome era stato rivelato essere Orochimon, sghignazzò di nuovo, questa volta con tutte e otto le sue bocche contemporaneamente. "E sarai TU a farlo? Altri prima di te ci hanno provato, e i risultati li puoi vedere con i tuoi stessi occhi." ringhiò ferocemente. "Ma visto che insisti, farò in modo che tu non debba più assistere alla mia... tirannia! Ti cancellerò e assorbirò i tuoi dati in modo da diventare più forte! Così per te, tutto finirà... proprio come vuoi tu... e io continuerò indisturbato a farmi preparare il mio amato sakè. Tutti vincono, non sei d'accordo?"

Il Digimon dalle sembianze di Yamata No Orochi, il leggendario drago ad otto teste sconfitto dal dio Susanoo, sghignazzò della sua battuta e si preparò a scagliare un altro colpo contro il suo avversario che, ormai completamente esausto, cercò in qualche modo di trascinarsi verso Orochimon per impedirgli di sferrare l'attacco. Sfortunatamente per lui, le forze gli vennero a mancare, e l'androide crollò in ginocchio sul terreno roccioso, perdendo olio e scintille da diverse fessure che si erano aperte nella sua corazza futuristica. Ghignando, Orochimon portò indietro tre delle sue teste, pronto a sferrare il colpo di grazia...

Colpo di grazia che non fece nemmeno in tempo a partire. In quell'istante, infatti, una strana nebbiolina apparve dal nulla, iniziando ad aleggiare attorno ad Orochimon e al suo avversario battuto, e diventando rapidamente sempre più fitta fino a coprirli completamente, precludendo loro la visuale della distesa rocciosa nella quale stavano combattendo poco prima. Orochimon grugnì per la sorpresa, e si ritirò di qualche centimetro... ma la precauzione non gli valse a nulla, visto che il muro di nebbia fittissima continuò a chiudersi su di lui e su Andromon...

"E questo...? Un Digital Field?" ringhiò l'idra con indignazione, le sue numerose teste che guizzavano da tutte le parti per cercare di capire dove stesse finendo. "Che significa? Fatemi uscire di qui!" Si comportava con un fastidio quasi irrazionale, come se il campo digitale gli stesse facendo un affronto personale a farlo passare nel Mondo Reale. Ma ogni sua protesta risultò vana. Nulla poteva sentirlo all'interno di quella zona di instabilità, e il suo ruggito furibondo andò perso nel vapore grigio che lo circondava...

 

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"Uff... con tutto quello che abbiamo cercato, non abbiamo trovato nulla!" si lamentò Takato, sedendosi su una panchina dopo due stressanti ore di su e giù tra le vie di Shinjuku, alla frenetica ricerca di informazioni sulla misteriosa carta blu che gli era rimasta nel deck. Dai giardinetti, ai parchi, alle sale giochi... dovunque si potessero trovare appassionati del Trading Card Game di Digimon. Niente da fare. Nessuno aveva sentito parlare, da nessuna parte, di una carta blu, e alcuni avevano anche avuto il fegato di ridere in faccia al terzetto, credendo che volessero prenderli in giro. Inutile dirlo, gli importuni erano stati prontamente zittiti da uno sguardo torvo da parte di Ruki... un sistema vecchio ma sempre efficace!

La ragazza in questione, nascondendo la sua stanchezza con uno sbuffo irritato, incrociò le braccia sul petto. "Hmph... così non si va da nessuna parte. Che diavolo dobbiamo fare per trovare qualche stupida informazione su una stupidissima carta blu?"

"Beh, per adesso ci riposiamo un pò, Ruki..." mormorò Guilmon, sedendosi accanto al suo Tamer, ed emettendo un sospiro di sollievo non appena potè stiracchiare un pò le sue stanche zampe posteriori. Una volta arrivati al parco di Shinkuju, il gruppo si era imbattuto nel piccolo dinosauro rosso impegnato in esplorazione... e nonostante Ruki avesse borbottato non poco all'idea di portarselo dietro, alla fine anche la Digimon Queen aveva dovuto acconsentire, con la precisazione che Guilmon avrebbe dovuto starsene ben nascosto, e non farsi vedere da nessuno. Per loro fortuna, Guilmon aveva fatto il bravo, e si era adattato... ma questo non migliorava di molto l'umore della poco socievole Digimon Queen, che si appoggiò al tronco di un albero e alzò gli occhi alla chioma con espressione esasperata.

"Qualsiasi cosa, piuttosto che dovermene andare da una parte all'altra senza una meta..." ringhiò la ragazzina. "Quasi mi verrebbe da desiderare che un Digital Field si aprisse proprio qui, in questo momento, e ne saltasse fuori un Digimon! Almeno avremmo qualcosa di interessante da fare, maledizione!"

Jenrya fece un verso, per metà di comprensione, per metà di supplica, con le labbra. Il carattere più pacifico e riflessivo del Tamer di Terriermon era ormai conosciuto, del resto... "Sigh... io ti suggerirei di stare attenta a quello che desideri, Ruki-san, visto che potrebbe avverarsi..."

Come si suol dire, quando si parla del diavolo, spuntano le corna... o meglio, in questo caso, spuntò fuori una strana foschia grigiastra che circondò silenziosamente il terzetto, avvolgendoli in una coltre di nebbia dall'appena percettibile odore di ozono, che ormai era ben conosciuta a tutti loro! I tre ragazzi, che avevano avuto appena il tempo di rilassarsi, scattarono in piedi, e Guilmon si mise in posizione di guardia, le pupille contratte come sempre accadeva quando c'era un pericolo, e le narici che scandagliavano l'aria sospettosamente. Terriermon, a sua volta, smise di sembrare un pupazzo e si drizzò in piedi sulla testa del suo Tamer... e Renamon, che fino a quel momento se ne era rimasta nascosta chissà dove, scese giù dalle fronde dell'albero con uno scatto da vera ninja, atterrando su un ginocchio poco lontano dalla sua Tamer. In breve tempo, la nebbia si era infittita al punto che non si riusciva più a vedere il paesaggio che li circondava, anche se si riuscivano sentire le esclamazioni di allarme delle persone che stavano là attorno... e Guilmon sussultò lievemente quando una terrificante forma serpentina cominciò a materializzarsi sotto i loro occhi, strisciando minacciosa verso di loro...

"Sta arrivando, Takatomon..." ringhiò il dinosauro rosso, già pronto a combattere. "Ed è... molto pericoloso!"

Il ragazzino con gli occhialoni deglutì un pò di saliva che gli era rimasta in bocca, e si preparò a ricevere il visitatore di DigiWorld, il cui aspetto si faceva più chiaro ad ogni istante che passava. Ormai, le numerose bio-emersioni che in quei giorni si erano susseguite una dietro l'altra erano diventate più la norma che l'eccezione, e Takato si stava più o meno abituando all'idea di dover combattere contro i Digimon invasori... e tra l'altro, ora che si era chiarito con Guilmon per il problema della Digievoluzione, era convinto di poterlo fare con maggiore disinvoltura... ma questo non significava che la cosa piacesse, nè a lui, nè a Jenrya, che infatti aveva a sua volta un'espressione riluttante. Di Ruki non si poteva dire la stessa cosa, ma anche la Digimon Queen, sempre così sicura di sè, ora sembrava affrontare le battaglie con un'attitudine diversa...

Un ruggito stridente, da rettile, interruppe la sua linea di pensiero, e Takato mise mano al suo deck e si preparò ad estrarre una carta nel momento stesso in cui l'apparizione serpentina mostrava il suo aspetto! La nebbia si separò, come un inquietante sipario di fumo, e agli occhi dei Tamers si presentò un Digimon abbastanza spaventoso da far corrugare la fronte a Ruki, che trattenne il respiro per una frazione di secondo!

"Questo... sarebbe il Mondo Reale, eh?" sibilò la terrificante creatura strisciante. Era un serpente di dimensioni pazzesche, tutto coperto di squame grigie come la cenere raffreddata e resistenti come la corteccia di un albero secolare, abbastanza largo da far tranquillamente passare un essere umano adulto attraverso le sue numerose fauci. Il plurale era d'obbligo, dal momento che dal corpo muscoloso e squamoso, circondati da una criniera dorata, si dipartivano non meno di otto robusti colli, ciascuno terminante con una testa da vipera affusolata e armata di zanne velenose lunghe come l'avambraccio di un uomo, che lo facevano sembrare ancora più grande di quanto già non fosse! La testa centrale era coperta di squame più scure, e sembrava in qualche modo essere più scattante e attiva di quelle che la circondavano, che invece si muovevano come in trance, aprendo e chiudendo le fauci ritmicamente. Il Digimon, simile alla leggendaria Idra di Lerna, si muoveva con disarmante, letale agilità ed eleganza, una autentica foresta di spire viventi che guizzavano da ogni lato in cerca di prede attorno alle quali avvolgersi. Un inquietante rumore crepitante, dovuto ai sonagli posti sulla punta della coda, accompagnava l'avanzare dell'enorme rettile, il cui sguardo cadde sui piccoli esseri umani che gli stavano davanti... e sui loro Digimon!

"Tu... tu chi saresti?" chiese Guilmon, facendosi avanti ad artigli sfoderati. "Cosa sei venuto a fare qui? Sei uno dei Deva, vero?"

La testa centrale fissò il piccolo dinosauro rosso con un misto di curiosità e disprezzo. "Dei Digimon... qui, nel Mondo Reale? Questa non me l'aspettavo... e in ogni caso, io non sono un Deva, sciocca creaturina. Il mio nome è Orochimon... e vi consiglio di non mettervi sulla mia strada!"

"Orochimon, eh?" ripetè Jenrya, riferendosi all'aspetto dell'enorme Digimon serpentino. "Chissà perchè, me lo immaginavo..."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Orochimon

Tipo: Drago Demone

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Sake Breath, Inferno Blast

Un Digimon dalle molte teste, rimasto a lungo sigillato al'interno di una 'zona di confine' del Mondo Digitale del Sud, ma di recente liberato a causa degli sconvolgimenti in corso. Estremamente tirannico, ama costringere i Digimon più deboli a servirgli sakè, di cui è ghiotto. Non è un Deva, ma con la sua forza, potrebbe benissimo esserlo!

 

"Hmph!" ringhiò il serpente dalle molte teste, ora volgendo parte della sua attenzione - e delle sue teste - al Tamer cinese e a Terriermon. "Comunque sia, voi umani non mi interessate. I vostri Digimon, ovviamente, sono tutt'altro discorso... e visto che grazie a questo Digital Field ho perso quello di cui stavo per prendere i dati, credo proprio che mi consolerò con loro! Quello rosso, in particolare... ha un'aria molto appetitosa! Sì, mi sarà vantaggioso assorbire i suoi dati! E dopo, mi berrò un pò di sakè, giusto per digerire! Heheheee..."

Takato strinse i denti. Il modo migliore per far scattare la rabbia del normalmente pacifico scolaretto era minacciare la sua famiglia, i suoi amici, o Guilmon... ed Orochimon aveva proprio fatto questo unico, gravissimo errore! "Mai! Non ti permetteremo di assorbire i dati dei nostri amici! Guilmon, tieniti pronto! Dobbiamo fermare questo mostro... e temo che non sarà un'impresa facile!" esclamò. Il piccolo dinosauro, d'accordo con il suo partner umano, si avviginò guardingo al Digimon nemico di gran lunga più grande di lui, mostrando gli artigli per quello che potevano valere...

"Lo so, Takatomon..." rispose Guilmon. "Riesco a percepire che questo Digimon è davvero forte... ma non preoccuparti, Takatomon, troveremo il modo..."

"Lo spero proprio..." commentò Ruki, un pò acidamente. Il sollievo per aver trovato finlmente un avversario con cui misurarsi, era ora mitigato dal fatto che non si aspettava un Digimon di livello Ultimate. Stavano apparendo con preoccupante frequenza, da un pò a questa parte... "Perchè senza l'amico Calumon, non è che possiamo fare molto..."

Da parte sua, il serpente dalle molte teste sembrava divertito. "Heheheee... ma certo! Come desiderate! Se avete tanta fretta di morire assieme ai vostri Digimon, per me non c'è alcun problema! Vi accontento anche subito!" sibilò. Tre o quattro delle sue teste, compresa quella principale, si alzarono e puntarono verso i ragazzi, i denti veleniferi già sfoderati, e Takato, Jenrya e Ruki sentirono in faccia un ripugnante odore di alcol fermentato!

"Ugh... quando diceva di amare il sakè, non scherzava!" esclamò Takato, con una mano davanti alla bocca per il disgusto.

Terriermon, nonostante tutto, non aveva perso la sua passione per le battute. "Hai mai provato con le mentine, lombricone? Dicono che facciano miracoli!"

 

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"Signor Yamaki! Due emersioni nel parco di Shinjuku!" fece rapporto Reika Ohtori, l'operatrice di Hypnos dai capelli rosso-castani, nel momento in cui il suo capo passò vicino alla sua postazione. "Una di grandi dimensioni, l'altra di entità quasi non rilevabile dagli strumenti... inoltre, sembra che sul posto ci siano anche i Digimon di quei ragazzi... e una quarta presenza minore, finora non identificata."

Yamaki si fermò, e osservò lo schermo a cui la sua collaboratrice stava lavorando con occhio indagatore. "Molto bene... attivare la versione beta di Juggernaut, centrandola sulla presenza di maggiori dimensioni. Non appena gli strumenti sono pronti, rispedite quel parassita da dove è venuto." ordinò freddamente.

"Sì, signore..." rispose Megumi. "Al momento, il caricamento della versione beta è completo al 50 per cento. Tempo stimato per la totale operatività, tre minuti."

"Proseguire come da programma." concluse Yamaki, aggiustandosi gli occhiali da sole con un gesto della mano. Dietro la sua espressione professionale, il direttore di Hypnos nascondeva abilmente il suo senso di trionfo per aver finalmente completato quella che, a suo dire, sarebbe stata l'arma finale contro l'invasione dei Digimon... e non vedeva l'ora di testarne gli effetti. Ovviamente, per il passo successivo, ci sarebbe stato bisogno di un pò di aiuto esterno... ma i membri dei Monster Makers, per quanto eccentrici, erano persone ragionevoli, e avrebbero sicuramente capito il pericolo in cui tutti si trovavano...

E, come conseguenza logica, avrebbero collaborato a tagliare per sempre via DigiWorld da ogni contatto con la Terra, ed eliminare quello che avevano creato senza nulla sapere...

 

CONTINUA...

 

Nota dell'autore: Sigh... questo capitolo è piuttosto breve, e devo dire che non ne sono molto soddisfatto. Il problema è che proprio non mi voleva venire fuori... non riuscivo a concentrarmi e a scriverlo come si doveva! Comunque, ormai lo spregevole Deva Scimmia ha mostrato le sue carte... e la presenza di Orochimon, Andromon e del Deva Topo, vorrà forse dire che Juri e Hirokazu assumeranno maggior peso nella storia? Per adesso, vi lascio con questo interrogativo... e vi do appuntamento al prossimo capitolo, che sarà sicuramente più ricco di azione!

Ciao, alla prossima!

 

Justice Gundam

  
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