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Autore: NikoruChan    04/01/2014    3 recensioni
Questa è la prima fiction che scrivo in questo fandom...siate clementi per favore =)
Sarebbe la storia di Shadow e Maria dal mio punto di vista. Quindi non sorprendetevi se sarà diversa dalla trama originale.
Narra della "nascita" di Shadow, fino a dopo la morte della ragazza.
N.B: Alcune frasi sono tratte dal famoso anime Sonic X
Recensite in tantissimi!!! =D
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maria Robotnik, Shadow the Hedgehog
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3: CADUTA

Il giorno dopo mi svegliò un lieve raggio di sole che mi colpì il viso. Mi ero ancora addormentato sulla sedia accidenti!
In mano tenevo un peluche a forma di piccolo alieno azzurro. Lo guardai stranito e poi lo riposi al suo posto.
-Hey Shadz! Finalmente ti sei svegliato!- sentii la voce di Maria alle mie spalle
Quindi mi voltai e la vidi già vestita con un sorriso raggiante sul volto. La salutai e mi avvicinai a lei, le scompigliai i capelli biondi spettinati e le chiesi:
-Da quanto sei sveglia Maria?
-Non sapevo di preciso ma non volevo svegliarti quindi sono stata sveglia per un pò di tempo- mi spiegò con la sua forma verbale accurata (?)
Sorrisi, però vidi che la piccola aveva indossato la maglietta al contrario, difatti si intravedeva l'etichetta che usciva dal colletto. Le ordinai di togliersela, ma lei ribadì:
-No! Mi vergogno!
-Ma di cosa? Hai quattro anni!- le feci notare io
-Mettiti nei miei panni Shadow! E' normale che mi vergogno...- mormorò nascondendo il suo rossore
-Allora dimmi come farai a metterti la maglietta se non sei neanche capace
-Fidati che ce la farò- mi osservò con aria da superiore -Però prima girati- mi ordinò poi
Sbuffai rassegnato e mi voltai dall'altra parte.
Quando ebbe finito, scendemmo per andare a fare colazione. Mi correggo: solo LEI faceva colazione (voi sapete esattamente il perchè).
C'era già suo nonno nella sala da pranzo. Quando arrivammo Maria lo salutò con un bacio sulla guancia, mentre lui gli versava il thè nella tazza. Io mi misi in disparte e li osservai con calma, sempre con le braccia incrociate.
Erano in totale tranquillità. Quelli erano quei pochi momenti in qui Gerald era con sua nipote. Un evento praticamente raro, dato la sua permanenza in laboratorio. Mi son sempre chiesto se mi avesse creato solo per fare da «babysitter» a Maria. 
L'idea ovviamente non mi dispiaceva, anche perchè ero diventato il migliore amico della piccolina, solo che non mi andava giù la continua assenza del professore.
-Oggi devo stare parecchio in laboratorio...- parlò quest'ultimo
"Oh sai che novità" mi dissi
-...quindi Shadow avrai tu il comando, come al solito.
Annuii, però Maria chiese a Gerald:
-Ma nonno perchè tu non giochi mai con noi?- gli fece gli occhioni dolci
-Ehm... nipotina cara devo svolgere degli esperimenti molto complicati, quindi mi serve tutto il tempo possibile. Ma ti prometto che appena finiti giocherò con te, ok?- sorrise
Maria annuì a testa bassa.
Detto questo il professore se ne andò velocemente dalla stanza.
Mi inginocchiai davanti alla bambina e le chiesi con tono rassicurante:
-A che cosa vuoi giocare oggi Maria?
-Corriamo come ieri?- mi chiese speranzosa
-Meglio di no...altrimenti tuo nonno mi fa la ramanzina
-Che cos'è la ramata...la ramarra...quella cosa lì?
Risi divertito e le spiegai:
-Praticamente tuo nonno mi sgrida- dissi in parole povere
-Allora...perchè non giochiamo a nascondino?
-Basta che non ti nascondi nel ripostiglio come l'ultima volta
-Ok...- fece sbuffando
La presi per mano ed andammo nel piano di sopra dove di solito si svolgevano i nostri giochi quotidiani.
Facemmo la conta e decidemmo che a contare per prima fosse lei.
Dovevo fare veloce a nascondermi, perchè il suo limite massimo era 20!
Mi accucciai dietro ad una porta e rimasi immobile per un pò di tempo. Poi cominciai a sentire dei passi minuscoli, era segno che Maria mi stava cercando.
Per aiutarla un pò (difatti lei non è mai stata in grado di trovarmi data la sua età), feci rumore con i piedi sul pavimento per imitare dei passi. Si avvicinò sempre più al mio nascondiglio; mi preparai per correre e appena fu abbastanza vicina uscii e scattai.
Anche Maria correva veloce, odiava perdere e quindi si faceva in quattro pur di vincere.
Rallentai un pò, per farla arrivare più o meno al mio livello, però quando toccai il luogo dove avvenne la conta esclamai:
-Tana per me!
-Ma dai! Non è giusto!- brontolò lei incrociando le braccia e facendo il muso
-Queste sono le regole piccola. Tocca di nuovo a te contare- le feci notare
-Però tu sei più veloce quindi hai più vantaggi...tocca a te- mi osservò con aria da superiore
Sospirai arreso. Mi coprii gli occhi e cominciai a contare fino a 50 mentre Maria si nascondeva:
-47...48...49...e 50! Chi c'è c'è, chi non c'è s'arrangi!- esclamai per farmi sentire
Ok, ora il problema più grosso. Maria era piccola quindi poteva essere nascosta sotto il mio naso senza che io la vedessi.
Dovevo essere previdente, ogni minimo rumore poteva essere fatale per me.
Guardai dietro ad ogni porta, ogni angolo, ogni possibile nascondiglio...ma invano.
Sembravo James Bond durante una missione di spionaggio. Ogni fruscìo mi giravo di scatto e controllavo la mia postazione.
Girai un angolo e dietro ad un estintore mi parve di vedere una ciocca di capelli biondi e una manica azzurrina. Sorrisi soddisfatto, poi parlai ad alta voce:
-Oh che peccato, sembra proprio che la piccola Maria non sia qui! Adesso andrò a cercarla nel piano di sotto.
Poi con uno scatto felino mi nascosi dietro al muro e controllai se la bambina si spostava oppure no.
La mia previsione si dimostrò giusta.
Maria uscì dal suo nascondiglio col sorriso sulle labbra. Pensava di vincere eh eh...ma non aveva fatto i conti col sottoscritto!
Appena me la trovai davanti, cominciai a correre con lei alle calcagna:
-Non vale mi hai detto una bugia!- mi urlò
Poi fece una cosa che non mi aspettavo proprio, si attaccò alla coda ed io la trainai.
Quando la postazione fu davanti ai nostri occhi, Maria si staccò e provò a superarmi.
Feci un passo e la sorpassai. Continuai a correre...fino a che non sentii un «Ahia!» provenire da dietro di me.
Mi voltai confuso e vidi la piccola inginocchiata a terra con una faccia addolorata.
Da lontano notai una traccia di sangue sul suo ginocchio:
-Mi sono fatta male...- mormorò
-Come hai fatto?- le chiesi prendendola in braccio
-Sono inciampata e ho battuto sul cemento col ginocchio- mi spiegò
-Ok ora andiamo a disinfettarti. Ti brucia?
-Abbastanza...
Scendemmo le scale e ci stavamo dirigendo verso il bagno, ma da una porta scorrevole uscì Gerald con una chiave inglese in mano:
-Che cosa le è successo?- chiese avvicinandosi
-E' inciampata giocando, niente di grave- gli spiegai passandogli Maria
-Come fai a dire "niente di grave"? Lo sai che se si prende il tetano è spacciata?
-Cos'è il titanio?- saltò fuori Maria
-Si chiama tetano, e poi sei troppo piccola per capire Maria- le disse il nonno
Mi guardò con una faccia che significava «Dopo facciamo i conti» e accompagnò la piccolina in bagno per disinfettare la ferita.
Perfetto...chissà che cosa mi avrebbe detto.
Magari non si sarà più fidato di me e mi avrebbe ordinato di non stare più con sua nipote. Poteva succedere, date le circostanze.
Gerald non era cattivo, solo che era molto protettivo nei confronti di Maria.
Poi sembrava che mi evitasse, come se avesse paura di me!
Ma io non sono mai stato cattivo, sembro ma non lo sono. Quindi non avrebbe mai avuto il motivo di essere intimorito da me.
Aspettai nel corridoio per dieci minuti. Dalla porta del bagno uscì per prima Maria con una benda nel ginocchio e si diresse nella sala da pranzo.
Subito dopo sbucò lo scienziato con il disinfettante in mano.
Ci fissammo per una dozzina di secondi senza spiccicare parola, nessun'emissione di suoni.
Quando ad un certo punto iniziò lui il discorso:
-Dovresti stare più attento quando giochi con lei Shadow. E' piccola e non è tanto stabile.
-Lo so benissimo ma...
-Non è colpa tua, e questo lo so benissimo, però non voglio che lei si faccia male. Cerca di capirmi...è l'unica persona che rimane della mia famiglia- mi interruppe
-Allora se è vero quello che dice...perchè non è mai con lei?- chiesi quasi scocciato
-Ti ho già detto che è per un esperimento molto importante, e quindi devo avere tutto il tempo possibile.
-Potrei sapere di che cosa si tratta?- chiesi curioso
-No Shadow...sono affari che riguardano me e lo Stato Americano, tu devi starne fuori- mi ricordò
-E invece dovrei sapere, dato che mi ha creato solo per fare da tata a sua nipote!- gridai
Mi stavo scaldando perchè avevo addirittura i pugni chiusi dalla rabbia. Gerald mi guardava stranito, ma anche un pò arrabbiato. 
Mi mise una mano sulla spalla e mormorò:
-Non ti ho creato per quello. Lo capirai quando arriverà il momento giusto. Per il momento prenditi cura di Maria durante le mie assenze, ok?
Abbassai la testa ed annuii poco convinto.
Mi pentii di essermi comportato così. Infondo Gerald non faceva niente di male.
Dovevo imparare a contare fino ad un milione prima di cominciare un discorso.
-Stai male Shadow?- sentii la voce familiare di Maria
Era davanti a me con i pantaloni alzati per la ferita al ginocchio.
-No Maria...sto bene non preoccuparti- sorrisi
Anche lei mi imitò. Poi si voltò verso la vetrata che faceva vedere il pianeta Terra.
Lo spiegai alla bambina, infatti mi chiese:
-Ma come mai si chiama Terra? Non poteva essere chiamata Acqua o qualcosa del genere?
-Si chiama così perchè è l'unico pianeta dove c'è la vita. Se tu per caso andassi su Marte non potresti vivere perchè non c'è ossigeno- sorrisi
-E cos'è l'ossigeno?
-E' l'aria che respiriamo e che ci fa bene.
Tornai ad osservare quel pianeta. Dallo spazio sembrava meraviglioso ma i dati che avevo accumulato mi dicevano che era un luogo dove pullulavano le guerre e gli scontri tra le nazioni.
L'apparenza inganna, l'ho sempre detto:
-Secondo te ci andiamo Shadow?- mi chiese Maria con gli occhi attaccati al vetro
-Non lo so...tu vorresti?- sospirai
-Meglio stare là che stare qui- disse lei
Sorrisi lievemente, mi sedetti per terra e continuai a contemplare quella bellezza che si mostrava davanti ai miei occhi rosso sangue:
-E...quei pezzi gialli e verdi che cosa sono?- continuò imperterrita la bambina
-Si chiamano continenti, è lì che vive la gente.
-Vuoi dire che ci sono persone come me e il nonno?- scattò Maria
-Ovvio...sulla Terra non abitano mica alieni!- risi divertito, poi le scompigliai i capelli
-Anche come te Shadz?
A quella domanda non seppi rispondere...magari esistevano ricci ma che non sapevano parlare...e chi lo sapeva? Sapevo solamente di non essere un essere come tutti gli altri, e questo mi faceva star male abbastanza:
-Non lo so piccola...ma spero proprio di sì...






Spazio Autrice:
Hey hey hey!
Da quanto tempo eh? ^^''
Scusatemi infinitamente se non ho potuto aggiornare prima ma l'ispirazione mi è salita a palla oggi pomeriggio e non ho potuto fermarmi!
Magari questo non è il capitolo migliore che mi sia mai uscito ma...spero che lo apprezziate come lo apprezzo io =)
Detto questo...volevo farvi vedere la..."copertina" di questa storia che ho fatto grazie ad un programma di nome Blingee.
 
Ora vi saluto...ciaooooo! =D
  
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