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Autore: mumf    10/01/2014    3 recensioni
Gerard è un chimero sceso sulla terra per poter intraprendere una nuova vita, differente da quella in cui viveva insieme a delle semi divinità.
Verrà a contatto con uno studente di nome Frank, ed inizierà ad infatuarsene nonostante sia consapevole delle difficoltà di questo amore impossibile.
Inizialmente il rating sarà arancione, poi verrà successivamente scambiato con il rosso, poiché includerò scene abbastanza esplicite.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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You took my soul and wiped it clean.

-Wallor è imbarazzante.- biascicò Gerard mentre l'altro gli aggiustava il cappuccio in modo da non far notare la forma delle corna ossute e corte che spuntavano dalla sua testa.

Glielo abbasso un po' sulla fronte, cosicché i capelli gli si appiccicarono sulle guance e su gran parte del viso, ma Gerard non disse nulla, si fece sottomettere sperando che smettesse di molestargli in quel modo il cuoio capelluto solo per cercare il suo look appropriato.

Per sua fortuna Wallor non aveva le corna, di fatti poteva sembrare benissimo un comune mortale, lui non apparteneva alla stessa stirpe di Gerard, non era di origine maligna, sua madre era una dea mentre suo padre un semplice umano vissuto millenni prima, ed era abbastanza fortunato per questo, era visto come uno dei semi dei più affascinanti e potenti, una forza temeraria ed avvincente, un carattere dalle mille risorse, un'invidia per Gerard.

Gerard si sentiva sempre come una pecora nera, e non solo per il fatto che ci assomigliasse davvero ad un caprone dal pelo bruno, ma anche perché era quello più indesiderato del suo, di mondo.

Ma da quando era sceso in terra non aveva visto nessuno guardarlo con aria sconvolta. Le persone camminavano indisturbate, gli uomini vestiti elegantemente, le donne spensierate, gli adolescenti modello, i bambini educati, e anche gli elemosinanti sembravano piacergli.

Stava scoprendo tutto ciò che non si sarebbe mai potuto immaginare.

Da quando erano arrivati Wallor gli aveva fatto conoscere molte cose, e Gerard imparava in fretta come un bambino di otto anni. Tutto ciò che toccava, guardava o semplicemente mangiava aveva un nome, e lui stava iniziando ad assimilare quei vocaboli uno ad uno.

Avevano preso una stanza d'albergo in cambio di dollari, dollari che Gerard non capiva da dove li avesse presi il suo amico, ma non gli importava più di tanto, con un letto matrimoniale su cui, ovviamente, non dormivano.

Wallor non dormiva mai, non ne aveva bisogno, il riposo lo faceva sentire intorpidito, diceva, e per questo non amava stare ore a sollazzare la mente.

Gerard, invece, dormiva eccome. Il problema era come dormiva.

Di fatti, quest'ultimo, aveva un'abitudine un po' scomoda: dormiva appeso al soffitto.

Davvero strana come cosa, lo ammetteva lui stesso, ma sentiva l'istinto di doversi appendere a gambe incrociate alla parete più alta, con il capo ed i capelli penzolanti verso il basso e gli artigli inchiodati al muro, e questo istinto da "pipistrello" lo aveva concimato sin da quando era piccolo. Quella sera stessa Wallor gli aveva promesso che avrebbero conosciuto i posti più frequentati di quel tempo, di cui il cinema.

Il cinema non era altro che una grossa sala piena di divanetti rossi disposti uno accanto all'altro, difronte ad uno schermo gigante, il che turbava, e non poco, Gerard.

Aveva un problema con gli schermo televisivi e cose del genere, e l'aveva intuito da appena arrivato.

Ma le lacrime riusciva a trattenerle, quindi guardare un film non gli avrebbe potuto fare poi così male.

Avevano votato per l'unico horror nella sala, ovviamente neppure sapevano cosa significasse in realtà horror, ma di vedere un cartone animato o una commedia romantica proprio non se ne parlava.

-come classico- spiegò Wallor -dobbiamo comprare dei pop corn.. Ci penso io okay? Tu va a prendere i posti- disse con fare autoritario mentre l'altro sbuffò un "come ti pare" ed iniziò a salire le scale verso il piano superiore dove erano incentrate le sale più grandi del cinema. Aggrottò la fronte con lo sguardo fisso sul biglietto, mentre dentro non c'era altro che buio, se non la luce dello schermo enorme che proiettava qualche pubblicità d'intrattenimento. Per poco non inciampò salendo i gradini che rialzavano una fila dall'altra in cerca del posto. Alzò un po' gli occhi e vide un gruppetto di ragazzi seduti uno accanto all'altro a parlare e ridere, e per poco non si incantò.

Erano umani, erano uniti ed erano felici.

Era ciò che voleva lui. Il suo unico scopo di quella visita, e lo aveva proprio ad un palmo dal naso.

Uno di quei ragazzi si fermò a guardarlo, ed egli si sentì quasi trapassato da quegli occhi marroni e grossi che gli puntavano contro. Per fortuna la luce della maxisala faceva si che non si scrutassero più di tanto, altrimenti avrebbe potuto notare qualche suo difetto come gli occhi ad esempio, i suoi occhioni gialli dalla pupilla affilata e lunga, come quella di un coccodrillo.

-Gerard ti sei impalato? Dove sono i nostri posti?- la voce di Wallor da dietro lo fece risvegliare, ed abbozzò un sorriso mettendo in mostra i suoi denti arrotondati e un po' separati, prima di girarsi verso colui a cui apparteneva quella voce. -scusami.. Comunque i nostri posti sono qui..- andò una fila avanti sentendosi ancora quegli occhi addosso, che lo stavano quasi dilaniando, e cercò il proprio posto in cui sedere. Si mise comodo ma ormai una strana sensazione gli aveva afflitto lo stomaco, era quasi un dolore che gli portava a volerne di più.

Non riuscì neppure a guardare il film per quello sguardo, era imbarazzato, ecco cos'era. Non gli piaceva essere visto in quel modo, ma allo stesso tempo lo voleva.

-Frank stai attento porca puttana!- un ragazzo da quel gruppo esclamò questa frase, e quel ragazzo dagli occhi di un cervo chiese umilmente scusa, iniziando a raccogliere i pop corn che aveva fatto cadere addosso all'altro.

Lo stavano distraendo e non poco, ma almeno i suoi occhi non erano fissi sullo schermo a piagnucolare, al contrario di Wallor che, una volta capito come funzionasse l'horror, aveva iniziato a sobbalzare e a passarsi le mani sugli occhi pur di non guardare le parti più splatter, quelle stesse parti che facevano sorridere Gerard.

Era più forte di lui sorridere in quel momento, nonostante il protagonista di quel film fosse un pazzo furioso che vagava per la città in cerca di qualcuno a cui tranciare una gamba, niente, né l'essere orripilato, né lo schifo, e neppure le lacrime lo sfioravano. Nulla. Anzi ad un certo punto gli scappò anche una risatina che gli procurò non pochi occhi indiscreti addosso, inclusi quelli del suo amico.

Ad un certo punto si alzò dalla poltroncina e mormorò -Wallor mi sto annoiando, vado a farmi un giro per il cinema..- il suo caro annuì ed iniziò così a scendere di nuovo quei gradini fastidiosi.

Sentì poi quegli occhi. Non li guardò, semplicemente li sentì. Lo stavano mirando e stavano scendendo su tutta la sua figura, lo stavano quasi analizzando. Strinse le mani nelle tasche della felpa e si girò inclinando il viso. Come aveva immaginato.

Il ragazzo scostò subito lo sguardo e a Gerard venne di nuovo spontaneo ridere, mentre riprese a scendere fino ad uscire dal cinema.

Si sentiva inebriato, pieno di una nuova energia. Iniziò a camminare a zonzo per il cinema guardando qualche cartellone appeso ormai da tempo, di qualche classico film come il Titanic. Strabuzzò gli occhi davanti alla sagoma ad altezza umana di Superman e le accarezzò piano il dorso, ricalcando la S con l'indice sottile ed affusolato.

-e tu chi sei, buon uomo?- sorrise come un idiota -sembri tanto forte tu.. Sei solo un fottuto pezzo di cartone, ma io ti accetto anche così.- per sbaglio il suo artiglio gli graffiò la parte in blu della tuta, facendo sbucare il marrone del materiale con cui era creato -ce l'hai un cuore qui?- toccò la parte sinistra del petto- o hai solo muscoli? O non sei umano? Cosa sei?- sorrise maggiormente guardandolo in volto.

-Lui è innamorato di Lois Lane, ma lei non è un'eroina.. Infatti secondo me era gelosa di Wonder Woman.- Gerard si voltò di scatto come un ladro beccato con le mani nel sacco, e guardò quella figura sgranando le palpebre.

Era quel ragazzo. Aveva gli occhi più chiari di come credeva, ora che poteva vederli bene. Ed aveva uno scorpione marchiato sul collo.

Era davvero strano- pensò Gerard. Non era alto quanto lui ma gli si avvicinava molto, ed era magro, indossava un maglione che nascondeva tutto il suo busto, però non era difficile intuirlo.

Gli occhi di Gerard erano colmi di spavento, era quasi saltato in aria nel sentirlo parlare, tanto che non riuscì a fiatare, lo guardò ancora, poi si allontanò indietreggiando e tornò nella sala, come uno stupido, senza riuscire a smuoversi da quella sorta di trans in cui era caduto. Le parole gli si erano bruciate in gola, ma forse era meglio così.



Salve!
Ben ritrovati U.U scusate se aggiorno davvero con molta lentezza, però mi farò perdonare. Tra l'altro voglio ringraziarvi per i preferiti e per le recensioni, voglio sapere i vostri commenti anche per essere sicura di poter continuare questa storia con un pubblico fisso diciamo.. Anche perché ho già tutta la storia vivida nella mia testa.. Ci sentiamo alla prossima miei cari, siate in molti a commentare U.U

  
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