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Autore: Ecila2000    15/01/2014    2 recensioni
Sono passati cinquant'anni da quando Voldemort è stato sconfitto e ora per la nipote di Harry, Lilian Blake, è tempo di iniziare il suo primo anno ad Hogwarts.
Ma sarà un anno del tutto normale?
Oppure anche lei finirà nei guai come il nonno?
Buona lettura!
IN FASE DI REVISIONE.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Ho passato quasi tutta la notte a fare i bagagli.

Non ho chiuso occhio neanche quando mi sono stravaccata sul letto di camera mia.

Miriam ha dormito come un ghiro e ci credo: lei non deve andare a Hogwarts!

La mattina ho della occhiaie che fanno paura, ma non ci do troppo peso, semmai dormirò in treno.

Adesso sono agitatissima.

Non riesco a stare neanche un attimo ferma.

Faccio su e giù per casa mia come non ho mai fatto e tutti mi guardano come se fossi matta.

Manca un’ora al momento esatto in cui il passaggio per il binario 9¾, si chiuderà quindi ci mettiamo in macchina e partiamo.

E’ un po’ una scocciatura dover prendere la macchina, ma ormai ci ho fatto l’abitudine e non ci faccio più caso.

C’è molto traffico e io guardo l’orologio con un’ansia che mi cresce in petto.

-Tranquilla tesoro, ce la faremo- mi rassicura mamma.

Io annuisco, ma dentro la paura di arrivare in ritardo e di perdere il treno mi sta attanagliando lo stomaco.

Mancano tre minuti e io sono con il mio carrello che corro come una pazza con mio padre che mi insegue e mi augura buona fortuna per il primo anno.

Mi indica la colonna che dovrò attraversare e dopo un ultimo scatto entro nel muro.
Non sono mai passata attraverso la barriera e perciò chiudo gli occhi e aspetto l'impatto, che però fortunatamente non arriva.

Ai miei occhi si para una scena che ho sempre sognato di vedere: un treno rosso vecchio stile tutto fumante è fermo vicino al binario.

Mi fermo ad osservare l’insegna che indica il binario: 9¾.

Finalmente sono dentro.

Sento qualcuno gridare e vedo un uomo che si sporge dall’entrata che mi urla di salire.

Mi aiuta a prendere i bagagli e io mi vado a cercare un posto vuoto.

Tutti gli scompartimenti sono pieni di ragazzi che si spintonano, che ridono o che fanno altro.

Finalmente trovo un posto in uno scompartimento con due ragazzi ma con un posto vuoto vicino al finestrino.

Allora apro timidamente la porta e chiedo con voce tremante:
- Scusate, vi dispiace se mi siedo nel posto libero?-.

Loro mi osservano, si guardano tra di loro e mi fanno un cenno d’assenso facendomi spazio vicino alla finestra.

Chiacchierano di tutto e di più, mentre io osservo il panorama e sonnicchio.

Una domanda mi arriva nel mio stato di dormiveglia e mi trascina fuori dalle braccia di Morfeo.

-Senti, tu hai un volto familiare… Come ti chiami?- mi chiede il ragazzo con i capelli castano chiari

-Lilian… Cooper- dico dopo averci per poco pensato: non voglio già delle persone che mi comincino già in treno a parlare di mio nonno.

-Sai, la nipote di Harry Potter si chiama Lilian, ma di cognome fa Blake, quindi… ci assomigli molto però!- mi dice lo stesso ragazzo.

-Sarà una coincidenza- dico con voce tagliente per concludere il discorso

-Voi come vi chiamate?- chiedo loro dopo una pausa imbarazzante
-Io mi chiamo Liam Hadamon- si presenta il primo che aveva parlato.

E’ un ragazzo basso e grassottello, ma dal volto simpatico, con occhi scuri e i capelli castano chiaro.

Il secondo mi guarda intesamente e poi dice:

-Io sono Jim, Jim Morhan- mi dice infine il biondo.

Ha gli occhi azzurri ed è molto magro, ma quello che mi colpisce di più è la cicatrice che attraversa la sua guancia.

Cominciamo a chiacchierare.
-Di dove siete?- chiedo curiosa
-Edimburgo, Scozia.
Ho sempre voluto venire a Hogwarts, è uno dei miei sogni fin da quando ero bambino
I miei genitori sono entrambi maghi e hanno tipo un adorazione per Harry Potter, è come Batman o Superman per i babbani!- oddio sono finita con un fanatico di mio nonno!
-Hanno cercato di farmi diventare anche me come loro, ma io mi sono rifiutato di farlo.
Certo, il signor Potter è il signor Potter, ma non penso che bisogna parlarne ogni santo giorno!-
Pfiu, meno male, altrimenti che razza di anno avrei passato?
-Tu Jim?- gli chiede Liam
-Sono di Dublino e fino a un mese fa credevo che sarei andato alla scuola superiore del quartiere.
Mia madre è babbana e mio padre è un mago, ma lei non lo ha mai saputo anche se quando c'eravamo o io o mio padre succedevano cose strane.
I miei fratelli dubitavano di qualcosa e quando hanno visto la lettera della scuola mio padre ha dovuto vuotare il sacco e io e lui siamo andati a fare le compere scolastiche- dice con una nota di tristezza.
Qualcosa non va ma non faccio domande.
Io schivo le domande.

Commentiamo le varie case.
Entrambi sperano di essere messi in Grifondoro, ma gli vanno bene anche le altre case.
Io spero vivamente di non essere messa in Serpeverde.
Tutta la mia famiglia è finita in Grifondoro e se vado in un'altra casa?
Mi diseredano!

Non dico niente riguardo alla mia famiglia ,anche se so che quando ci smisteranno diranno il mio nome e quindi tutti sapranno, ma per il momento voglio godermi questo momento da comune mortale.

Da come mi racconta il nonno, il primo giorno si arriverà a Hogwarts in barca.

Non mi è mai piaciuto andarci: soffro il mal di mare e non so nuotare, quindi sono messa davvero male.

Mi preparo psicologicamente alla tortura appena ci dicono di cominciare a metterci la divisa che a breve saremmo arrivati.
La divisa è nuova, comprata il giorno prima da Madama McClan.

Ci avviamo di gruppo verso le barche.

Ad accoglierci c’è Hagrid, che adesso è vecchio e molto saggio.

Una volta mio nonno mi ha fatto vedere qualche ricordo divertente del suo amico mezzo gigante attraverso il pensatoio che gli aveva affidato la scuola.

Quindi non mi sorprendo più di tanto e lo saluto direttamente per nome.
Lui mi guarda contento e mi chiede cortesemente chi mi avesse raccontato di lui.

-Mio nonno mi ha fatto vedere un suo ricordo mentre eravate insieme e quindi ti ho riconosciuto subito-

-E come te lo ha mostrato?- mi domanda interessato

-Con un pensatoio- dico sicura.

Lui riflette un attimo e poi mi guarda molto sorpreso.

-Ma allora tu sei la nipote di…- non fa in tempo a dire il nome che gli ho già tappato la bocca, con una certa difficoltà per l'altezza.

-Ti prego, non dire niente. Non voglio essere già coperta sotto l’ombra di mio nonno!- esclamo esasperata.

Lui mi capisce e mi fa un cenno col capo di avviarmi verso le barche e con galanteria mi fa scendere, gesto che mi fa sorridere, ma subito il sorriso muore e viene sostituito da uno sguardo terrorizzato.

Appena salgo sulla barca, vengo colpita da forti capogiri e nausea.

Inoltre tremo lievemente per la paura di cadere in acqua e morirci.

Finisco in barca con Liam il quale nota il mio tremore improvviso e timidamente allunga un braccio e mi circonda le spalle, quasi come un gesto fraterno.

Per tutta la traversata rimane con me e mi distrae raccontandomi anedotti della sua strampalata famiglia.
Lo spettacolo che distrae entrambi però è uno diverso e molto più colossale.
Hogwarts si staglia contro l'orizzonte, illuminata dalle luci interne.
Dopo l'attacco di Voldemort ci sono voluti due anni di restaurazione e tutti gli studenti sono dovuti andare in una scuola di un'altro stato.

Arrivati dall’altra sponda del lago scendo e abbraccio Liam ringraziandolo dell’aiuto.

Lui arrossisce e noi ci avviamo verso la porta d’ingresso.

Tutti i professori sono cambiati.

-Neppure la McGranitt è rimasta- mi dice uno dall'aria del saputello di turno
-Certo, ogni tanto viene a trovare la sua ex scuola, ma ormai avrà cento e passa anni, quindi non mi sorprende che le sue visite sia sostanzialmente diminuite.
La donna che ci sta accogliendo è un’allieva dell’insegnate McGranitt, Cornelia Livinghton, che controllerà i Tassorosso.
Il preside ora è un uomo di nome Aaron Harian, il quale è stato nei Corvonero per tutta la sua permanenza a scuola- continua lo stesso ragazzino.

La donna, che sarà sulla trentina, ci guida verso la sala grande, mentre ci spiega che quando saranno annunciati i nostri nomi dovremo alzarci e sederci su uno sgabello, dove ci metteranno il cappello in testa.

Il cappello è sempre lo stesso, fin dai tempi di mio nonno.
Il cappello comincia a cantare e qualche volta deve riprendere fiato.
Bisogna capirlo, ormai è più vecchio del mio tris-nonno!
Un applauso parte dagli studenti e l'aria si fa più tesa.

Cominciano a chiamarci sotto gli occhi di tutti gli studenti degli anni successivi.

Molti dopo avermi guardato sussurrano al vicino qualcosa e io sto tremando.

-Liam Hadamon!- urla la Livinghton, dopo un po' di studenti.

Liam titubante si dirige sullo sgabello e gli viene messo il cappello parlante.

-Ah, una persona molto buona e timida… vediamo… ci sono! Tassorosso!-

Vedo il mio amico alzarsi e andarsi a sedere dalla tavolata dei Tassorosso.

-Jenni Lovegan- una ragazza rossa si alza e si avvia verso lo sgabello

-Tassorosso!- esclama subito il cappello.

Vengono chiamati altri due ragazzi poi viene nominato un ragazzino molto arrogante nel portamento.
Mi sembra che si chiami… Axl, Axl Denin.

Viene chiamato e lui si siede.

-Um… un ragazzo coraggioso e audace… allora, Grifondoro!- la tavolata con lo stemma del grifone applaudisce rumorosamente e lui si avvia verso un posto libero delle panche.

Altri ragazzi, il terrore aumenta.

Manchiamo solo io e Jim.

-Jim Morham!- dice la donna.

Il ragazzo con la cicatrice si avvia e quando il cappello gli viene posato sul capo chiude gli occhi.

-Un tipo saggio e sveglio… Corvonero!-

Finalmente il mio nome viene chiamato e il sottofondo di voci si zittisce e il silenzio mi accompagna nella mia camminata verso lo sgabello.

-Sono sicuro che pensi che verrai messa nei Grifondoro perché sei discendente di Harry Potter… Ma ti volevo fare una domanda… Secondo te, perché dovresti finire nella casa di tuo nonno?-.

Io rifletto un attimo con lo sguardo vitreo e perso a guardare il pavimento.

Perché devo finire nei Grifondoro?

Forse per non deludere i familiari che si aspettano di vedere il figlio nella propria casa?

-No, non è per quel motivo- mi dice il cappello

Ah, bello non devo parlare.

Sorrido un attimo a questo pensiero.

Penso ancora qualche secondo e poi dico titubante:

-Perché la gente si aspetta che io sia una persona grande e coraggiosa come mio nonno, ma io sono me stessa e anche se finirò nei Serpeverde o nei Tassorosso, sarò sempre io.
Però vorrei tanto non finire nei Serpeverde- dico acquistando fiducia mentre parlo.

-E come mai?- mi chiede il copricapo magico.

Perchè ho paura di deludere la mia famiglia.
-Non la deluderai, ne sono certo.
La casa dei Serpeverde è sempre stata disprezzata per i maghi che ha "sfornato", ma sono sicuro che Harry Potter ti ha trasmesso il suo cuore d'oro e serve qualcuno che faccia diventare quella casa qualcosa di nuovo. So che tuo nonno l'ho messo dove desiderava, ma con te voglio provare qualcosa di diverso, perciò...- abbasso il capo, ho paura.
So dove mi metterà ma non voglio ancora crederci.
Stringo forte gli occhi e afferro con entrambe le mani lo sgabello e spero più forte che posso di non essere messa in...

-Serpeverde - dice il cappello.

Le urla di gioia della casa verde si saranno udite da ogni parte del castello, ma io dentro di me crollo.
Serpeverde.
E adesso come lo dico ai miei che la casa in cui starò per tutti i miei sette anni sarà quella che durante lo scontro qui a Hogwarts con i Mangiamorte, è stata rinchiusa nei sotterranei perchè voleva consegnare mio nonno?

E’ strano quando una tua certezza ti crolla addosso e tu ti ritrovi in un mondo del tutto nuovo da quello che ti saresti aspettato.

Mi avvio sotto lo sguardo di tutte le case, ma sento uno sguardo molto più penetrante degli altri, che però non distinguo nella folla.
Sono triste e la mia espressione trasmette proprio questo: tristezza e desolazione.

Mi siedo in un posto che due ragazze mi hanno indicato e loro si presentano.

-Ciao io sono Jamie- dice una delle due, bionda e con la faccia da oca.

-Io invece sono Louise. Ti va di entrare nel nostro gruppo riservato alle ragazze più popolari del Serpeverde?- mi chiede subito la mora, anche lei con lo stesso difetto al viso della compagna.

-Non viene proposto a molte persone, sai? Dovresti accettare subito, senza neanche pensarci!- mi dice la ragazza di fronte a me, castana, uguale anche per lei per il volto.

-Uhm, onestamente non sono sicura di voler far parte di un gruppo di oche che dividono la propria casa in sfigati e non- dico loro e dopo essermi alzata mi vado a sedere lontano da quelle oche.

Nel nuovo posto sono al centro di un ragazzo e una ragazza.

Penso siano gemelli dato che sono identici.

-Oh, che onore avere Lilian Blake, il nuovo membro del gruppo delle tro…te- mi dice il ragazzo ironicamente.

-Ha rifiutato Lucas, quindi trattala bene!- gli dice la ragazza al mio fianco.

Lui mi guarda sorpreso e poi mi chiede:

-Come mai hai rifiutato?-

-Perché le reputo nello stesso modo in cui le stavi per chiamare- gli rispondo.

I due scoppiano a ridere e presto mi unisco a loro, sorridendo a malapena.

-Piacere Lilian, il mio nome è Lucas e quello della ragazza al tuo fianco è Alyssa- mi dice il ragazzo.

-Piacere mio, ma chiamatemi pure Lily.

Per gli amici io sono tale- dico a loro.

Mangio in compagnia dei miei nuovi compagni.

Effettivamente i due sono fratelli gemelli e sono del secondo anno, quindi mi potranno illustrare i ritmi della scuola.

Sono entrambi alti e slanciati nella figura.

Hanno i capelli verdi... e gli occhi chiari.

Chiacchieriamo del più e del meno e il discorso capita sui professori.
-Chi si occupa della nostra casa?- chiedo curiosa di sapere chi è il successore dell’insegnante dei miei nonni.
-La vedi la donna secca e scattante che però sembra abbia mille anni? Quella vestita di verde?
Ecco, lei è l’insegnante di Astronomia ed è il nostro boss, in poche parole- mi dice Lucas.
-Lei è l’insegnante di Astronomia?! Mi sarei aspettata una donna vestita con abiti stravaganti o robe varie, ma quella donna sembra troppo seria!- dico guardando l’arpia che sarà al nostro comando.
-Si lo abbiamo pensato anche noi, ma quella poi si è rivelata una donna che se non la stimi sei pazzo- dicono i due spezzettando la frase e dicendo dei pezzi a turno.
Fanno impressione…
Quando finisce la cena mi divido un attimo da loro e vado dai miei compagni di viaggio che si sono raggruppati in un angolo del corridoio.

Mi avvicino cautamente e solo Liam mi nota.

-Allora eri veramente Lilian Blake! Ma perché non ce l’hai detto prima?- mi chiede con voce tagliente, guardandomi dall’alto verso il basso.

-Perché ho sempre vissuto sotto l’ombra di mio nonno e questa volta ho voluto vivere quel viaggio come una semplicissima ragazza- confesso a loro.

I due mi guardano, poi si fanno un cenno e mi abbracciano insieme.

-Abbiamo capito il motivo per cui ci hai mentito e ti giuriamo che ti tratteremo come ogni altra persona- mi dice Jim
-Ci dispiace che tu sia finita in una casa diversa da quella della tua famiglia- mi dice Liam.
Una lacrima solitaria mi esce dagli occhi ma subito me la asciugo.

Io ricambio l’abbraccio e auguro la buona notte a tutti e due, avviandomi verso il dormitorio.

L’anno non è proprio cominciato come volevo e una certa tristezza si è attaccata alle pareti del mio stomaco e non so se andrà via in fretta.
Però Lucas e Alyssa hanno contribuito a staccarla insieme a Liam e Jim.
I due gemelli mi accompagnano giù fino alle segrete dove alloggiano i Serpeverde.
La parola d'ordine è “Serpe Bianca”, ci dice il prefetto della nostra casa.
Io mi ritrovo in una camera singola, per mia fortuna.

Prima di andare a dormire, porto Astrid alla guferia dove le lego una lettera per zio Albus.

In questi anni è divenuto Auror.

Sono molto fiera di lui e abbiamo un legame fortissimo.

Gli racconto tutta la mia giornata e della mia paura di trovarmi nei Serpeverde e con il cuore più leggero osservo per un po' Astrid, mentre ad una velocità impressionante vola verso Albus Severus Potter e, tornata sottoterra, appena atterro sul mio letto cado nelle braccia di Morfeo.

  
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