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Autore: Ecila2000    15/01/2014    2 recensioni
Sono passati cinquant'anni da quando Voldemort è stato sconfitto e ora per la nipote di Harry, Lilian Blake, è tempo di iniziare il suo primo anno ad Hogwarts.
Ma sarà un anno del tutto normale?
Oppure anche lei finirà nei guai come il nonno?
Buona lettura!
IN FASE DI REVISIONE.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Sto camminando per le vie di Diagon Alley con il mio bagaglio di acquisti scolastici.
C’è quasi tutto: tutta l’uniforme ,che comprende moltissima roba, tutti i libri di testo, il calderone, i set di provette di cristallo, il telescopio, la bilancia di ottone e un gufo appollaiato sulla spalla
(http://www.superedo.it/sfondi/sfondi/Uccelli/Gufi/gufi_10.jpg).
L’ho chiamata Astrid, dato che è una femmina.
Mio nonno adora le civette.
Ne aveva una tutta bianca che però era morta in uno scontro dei Mangiamorte.
Come aveva detto che si chiamava…Edvige!
Nonno Harry le voleva molto bene.
Per chi non l’ha ancora capito, Harry Potter è mio nonno e mia madre è sua figlia Lily.
Ma ritorniamo a me.
Al mio materiale manca ancora la cosa più importante: una bacchetta.
Allora mi avvio verso Olivander: Fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C..
-Il nuovo proprietario non potrà mai essere allo stesso livello del vecchio Olivander- mi dice mio nonno.
Mi sta accompagnando, ma è un po’ una palla al piede: ogni persona ci ferma e gli fa ancora le congratulazioni e lo chiama eroe! Sono passati cinquanta anni circa da quando ha compiuto il gesto eroico di uccidere Voldemort! Cinquanta! E ancora la gente lo acclama!
In più sono similissima a lui quindi ogni persona si viene a congratulare con me per lui!
Uffa! Dopo una noiosa fermata a parlare con altre ventimila persone riusciamo ad arrivare al negozio di bacchette.
Entro nella vecchia bottega di famiglia e un uomo sulla cinquantina accoglie me e il nonno (soprattutto il mio accompagnatore) nel salone.
Ci sono milioni di scatolette e le corsie sembrano non finire mai.
Mi controlla la misura della lunghezza di molte parti del corpo ,come la circonferenza della testa, con un nastro che vola da solo.
Dopodiché mi comincia a mettere in mano diverse bacchette.
Mi da una biancospino, sette pollici e con il nucleo di unicorno.
La agito con sicurezza senza avere ripensamenti, immaginandomi, per puro caso, che il vaso li vicino brilli, ma non succede quello che penso, anzi, avviene il contrario e il vaso diventa di un colore così orribile che faccio un favore all'uomo e lo butto giù dal ripiano in cui era posato.
Lui mi guarda malissimo e io guardo mio nonno che se la ride dietro alla Gazzetta del Profeta che gli lascia scoperti solo gli occhi verdi.
-No, direi proprio di no- dice l’uomo un po' scocciato.
-Prova questa: agrifoglio con una piuma di fenice, undici pollici.
Vediamo se il sangue di tuo nonno reclamerà questa bacchetta- mi dice gentilmente, ma si capisce che mi sta prendendo in giro.
Allora noto un quadro molto triste, ma molto curato.
Lo guardo e muovo la bacchetta e immagino che al disegno venga data una spolverata, dato che delle cose che penso avvengono solo al contrario.
Il ritratto di una donna esplode in mille pezzetti per terra e il proprietario del negozio guarda scandalizzato i pezzetti dell’amato quadro.
Io sorrido con finta innocenza e poggio la bacchetta sul tavolo.
L’uomo mi guarda male e mi da una bacchetta d’ebano con un nucleo di corde di drago.
Voglio fargliela pagare ancora per aver preso in giro me e mio nonno, perciò chiudi gli occhi e nella mia mente immagino un venticello lieve che rinfreschi l'ambiente soffocante.
Un vento impetuoso rompe una finestra.
-Prugnolo, unicorno dodici pollici- mi passa una bacchetta dall’aspetto tozzo e dopo averla mossa leggermente il proprietario la prende prima che io possa fare danni.
Continuiamo così finché non tira fuori da una scatoletta una bacchetta bianca, molto lunga e aggraziata.
-Pioppo Bianco, piuma di fenice quattordici pollici. Questo legno è molto apprezzato da tutti i fabbricanti per la sua elegante somiglianza con l'avorio e per gli incantesimi eccezionali che è in grado di produrre. Il proprietario ideale di questa bacchetta è spesso un abile duellante, o lo diventerà, perché il pioppo bianco si addice in modo particolare alla magia da combattimento- ripete il “simpaticissimo” proprietario.
Appena la impugno una nuvola di fumo colorato appare dalla bacchetta e va a fermarsi per aria formando un disegno di una fenice in aria.
-Congratulazioni, signorina.
Ha conquistato la fiducia di un’incantevole bacchetta proprio come lei…- dice con una punta di ironia l’uomo.
Paghiamo e usciamo dal negozio.
-Ammazza se era antipatico!- esclamo dopo poco.
-Nonno, l’Olivander che hai conosciuto tu era così pure lui?-gli chiedo dopo un po’ che camminiamo
-No tesoro, non penso. In realtà non ci ho parlato molto spesso.
Le uniche volte che l’ho visto è stata quando gli ho comprato la mia prima bacchetta e quando gli ho chiesto della Biancospino- mi spiega lui.
Ormai non mi deve più raccontare i dettagli della sua storia, tutto il mondo non fa altro che ripetermela.
Nonno Harry non è come ogni nonno, noioso e ripetitivo.
Lui mi capisce e anche se sono spesso arrabbiata con lui, perché sono sempre sotto la sua ombra, gli voglio un mondo di bene.
La lista è finita, ho preso tutto quindi devo solo tornare a casa a fare i bagagli.
Domani si parte e io ho aspettato fino all’ultimo per fare le compere che toccano ad ogni studente del primo anno.
Passiamo davanti a un negozio di manici di scopa.
In vetrina ci sono le nuove frecce: Firebolt2050 e la Nimbus 50001967.
Per quanto il mondo sia andato avanti non è cambiato assolutamente nulla: non hanno inventato il teletrasporto, i babbani non ci hanno ancora scoperto… e le scope tengono sempre gli stessi nomi.
Anche ai tempi del nonno c’era la Nimbus, anche se con molte cifre di me.
-Guarda, è uscita la nuova Nimbus!- urlo verso l’anziano.
Ho sempre amato le scope, anche se non ci sono mai salita sopra.
Il mio riflesso nel vetro che mi divide dall’articolo sportivo mi mostra il mio volto meravigliato.
I miei lunghi capelli castani sempre disordinati che mi arrivano sotto le spalle, il corpo esile, gli occhi azzuri e il viso dolce.

Il mio accompagnatore si avvicina alla vetrina e mi sorride.
-Anche il tuo bis-nonno adorava le scope, era persino il cercatore!-
-Lo so, nonno me lo ripetono ogni santo giorno!- esclamo esasperata
-Quanto vorrei diventare giocatrice di Quidditch, come la nonna Ginny!- dico pensierosa.
-Lo diventerai tesoro, lo diventerai. Hai il mio sangue, quello di tua madre e quello di tua nonna. Diventerai bravissima!-
Eh si, anche mia madre ha giocato per i Grifondoro, ha fatto il battitore.
Aveva una mira incredibile.
Sono molto orgogliosa della mia famiglia, ma come faccio a diventare come loro?
Sono praticamente dei colossi del Quidditch!
Ma in questo momento non ci penso molto e dopo aver preso per mano il mio accompagnatore mi avvio allegra verso il camino che, con la polvere magica, ci riporterà a casa.
  
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