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Autore: lamialadradilibri    15/01/2014    1 recensioni
Una serpe può entrare nel cuore di una Grifona? E se - per ipotesi - ci riuscisse, cosa le farebbe? Se ne prenderebbe cura, o lo strapperebbe e distruggerebbe fino all'ultima goccia di sangue?
(Cap. 1)
« E poi andiamo, » continuò, sorprendendola. « chi vorrebbe aiutare Draco Malfoy? ».
Annuì, convinta. « D’accordo. Ma a pranzo voglio la torta ».
(Cap. 9)
Stava per andarsene, delusa da sé stessa, quando sentì qualcuno tossicchiare. Si voltò, terrorizzata d'aver incontrato, erroneamente, la McGranitt o chissà chi altri, ma non era nessuno di non voluto.
Perché lì, davanti a lei, c'era Draco.
[...] E, un secondo dopo, lui la baciò.
(Cap. 11)
[...] “Quindi è importante, per te.”
“Non dovrebbe?” sbottò. “Draco. È stato il mio pri... Secondo bacio” [...] “Non bacio chiunque! E io, be', credevo d'essere importante per te. Perché tu lo sei per me, sei importante. O almeno così credevo, io..”
[...] “Tu... sei così importante. Per me. Però sei anche così... difficile”.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 17.
 
 “Si chiama Karma.”
 
You were the thunder | Tu eri il fulmine,
I was the rain | io ero la pioggia,
I wanna know | io voglio sapere 
If I’ll see you again | se ti vedrò ancora
 
It’s been a while | è passato un po’
I still carry the flame | la fiamma dentro me è ancora accesa
I wanna know | io voglio sapere
Will I see you again | se ti rivedrò ancora
See you again | vederti ancora,
See you again | vederti ancora
Io resterò qui fermo finché
tu non vorrai stare con me.
 
Chiara e Mika, Stardust.

 
Non appena Rossana terminò di raccontare la sua versione dell’incontro con Tina e di ciò ch’era accaduto dopo, Draco s’alzò con uno scatto dal letto dov’era stato seduto accanto ad Hermione. Lei s’incupì, prevedendo già il peggio. L’amico – o fidanzato. O conoscente. O nemico. O “compagno di baci casuali” – non aveva un’aria felice, e lei s’aspettava già il peggio.
“Una non-morta.” Pronunciò quella cosa con disprezzo. Per un attimo, la rossa pensò che fosse rivolto a Rossana e s’alzò anche lei, pronta a fronteggiarlo. Poi, nello stesso momento nel quale il suo cervello riuscì a fare due più due, capì ch’era riferito allo stato dell’amica,  non all’amica, e osservò Draco più attentamente. Né lei né Rossana sapevano poi molto di questa magia, ma lui? Esitò. Draco era un Mangiamorte... Era stato, seppur non volendolo, dalla parte del Signore Oscuro. Ed il Signore Oscuro era tornato in vita, anni prima... Si passò la lingua sulle labbra, con la bocca secca. Ross non era proprio resuscitata, ma...
“Draco... E’ stata usata la Magia Oscura, non è così?” domandò, prima di capire se fosse una cosa buona oppure no.
Lui si voltò di scatto, con gli occhi ridotti a delle fessure dalle quali sembravano uscire lampi d’odio e d’ira. Oh. No, decisamente quella non era stata una domanda opportuna, anzi. “Certo che sì!” sibilò il serpe verde, furente. “In che altro modo avrebbero potuto agire, altrimenti?” la rimproverò.
Hermione si sentì un’idiota. Un’illusa. Illusa d’essere più che una sgualdrina per lui. L’aveva trattata come una pezza, un’inutile pezza da gettar via. Lo sguardo di Draco faceva ben intendere i suoi pensieri. « Non sei niente ». O anche: « Non sai niente ».
La rossa strinse i pugni. Era la cosa che odiava, detestava, non sopportava di più... L’essere trattata in quel modo.
Lei contava! Lei ... lei era stata la mente del trio!
Avrebbe volentieri mandato a ‘fanculo Draco. L’avrebbe fatto, davvero. Se non fosse stato per quella voce così forte e chiara che aveva in testa, che le diceva: « Tu gli vuoi più che bene ».
Si costrinse a incassare il colpo. Ci riuscì; male, ma ci riuscì. La sua ira trapelò tutta, tanto che Draco alzò un sopracciglio, come se non capisse cos’era successo.
Cos’aveva fatto.
“Rossana, senti... Devi dirmi chi era questa donna.”
“Non lo so!” sbottò Rossana, infastidita da Draco. Herm la guardò, interrogativa, e lei in tutta risposta mimò con le labbra: « è idiota ». Già! Lo era, eccome.
Eppure, provava qualcosa per lui.
Draco si chinò su Ross, tentando d’essere spaventoso. Ma Ross non poteva averne timore... Lei era già morta, non avrebbe più sofferto – almeno, non per mali fisici – e quell’idiota proprio non sarebbe riuscito a intimorirla, neppure un po’. Hermione, quando lo capì, per un po’ sorrise. Poi pensò a ciò ch’era Ross. Una Non-morta. E il suo sorriso s’irrigidì fino a sparire.
“Rossana, per favore, collabora!” la pregò infine Draco, tirandosi su.
Come vorrei essere un po’ più vicina a lui, pensò Hermione, sedendosi con uno sbuffo sul letto. Come vorrei essere di più per lui.
Ma ormai era tardi. Draco aveva fatto già troppe volte un passo avanti e due indietro, con i suoi baci e le sue confessioni non proprio romantiche. E poi era un mangia morte... Hermione non poteva – non doveva – attaccarsi emotivamente a una persona così, del suo stampo.
“Quest’informazione, Draco,” lo apostrofò invece la ragazzina, con cipiglio combattivo. “A che cosa ti servirà?”
Già. A che cosa gli sarebbe servito sapere chi era quella là? Ad Hermione bastava sapere ch’era stata d’aiuto a Rossana.
Ora, però... Sapendo con certezza che aveva usato della Magia Oscura... Più dubbi s’annidarono dentro lei. E immagini della guerra, forti e piene di sangue, le tornarono in mente.
“Rossana. È possibile che... Quale seguace del Signore Oscuro, sia ancora in giro. Anzi, è così.” prese la parola, alzandosi ancora. Il letto cigolò e lei ci fece caso per la prima volta. Avanzò verso i due e s’inginocchiò vicino al viso di Ross, dall’altra parte del letto rispetto a dov’era Draco. Poggiò le mani sul suo volto pallido, gelido, e cercò in ogni modo d’ignorare quell’odore nauseante di morte. “Forse quella donna è una di loro. Dobbiamo fermarla.”
Ross alzò il tono. “So cos’è la guerra! Io c’ero!
Ah sì? E dov’eri? Non ti ho vista combattere!. Hermione si morsicò l’interno delle guance per stare zitta. No, era decisamente il caso di non incrinare di più il loro rapporto già instabile, ma Ross non sapeva cos’era stata la guerra.
“E credete davvero” continuò, guardando entrambi come se fossero degli idioti “che una persona del genere sarebbe potuta entrare ed uscire così comodamente dalla scuola? Libera, per giunta?” puntò gli occhi neri su Draco. “Davvero credevate” precisò guardando Hermione “che le avrebbero fatto praticare la magia oscura se l’avessero saputo? Eh? Davvero?”.
Hermione non se la sentì di replicare. Il suo ragionamento tornava. Ma allora, perché nessuno era accorso a controllare Ross? Perché nessuno l’aveva etichettata come « creatura che non sarebbe dovuta esistere »? Perché non era stata cacciata dalla scuola o, peggio, eliminata del tutto?
Hermione deglutì a vuoto. Ah. Se solo fosse stata più attenta. Se solo Tina fosse stata più intelligente.
“Sì, lo credo.”
La rossa alzò lo sguardo. Draco stava fissando Ross negli occhi, diretto. “E credo anche che tu, Rossana, potresti essere una loro spia.”
Calò il silenzio.
Hermione cercava, scioccata, qualcosa d’intelligente da dire, e Ross..
Ross non replicava.
Dì qualcosa, la supplicò col pensiero Hermione, incapace di proferir parola. Dì qualcosa, Ross.
Ross rimase muta, zitta, la sua bocca sigillata non lasciò trasparire niente.
“Rossana?” balbettò allora la Grifondoro, un’illusa alla ricerca della bontà in un mondo malvagio. Uno scopo insano, una ricerca inutile, una meta inesistente. Hermione Granger s’allontanò di scatto dall’amica – ma lo era, un’amica? Lo era mai stata? – e si portò le mani alla bocca, per non urlare. L’urlo rimase incastrato tra i denti, come un canarino in gabbia. Hermione non aprì le labbra, non aprì la  porticina, non lo lasciò uscire.
Perché era forte, nonostante tutto.
“Rossana!” squittì ancora,  non riuscendo a fare di più.
L’altra, lentamente, si voltò; aveva un’aria soddisfatta, mal celata. Disse bugie su bugie, e lo sapevano tutti. “Oh. Non gli crederai, è vero? Siamo amiche” sottolineò, mentendo alla grande. La rossa provò dolore, molto dolore. Strinse forte la stoffa della divisa e non osò parlare. “E anche molto. So molte più cose di te che chiunque altro. Più di Ron, più di Harry. Loro non erano amici.” Si fermò, sottolineando la pausa con un’alza d’occhi e spalle. Non sembrava più indebolita: doveva aver finto tutto il tempo. Hermione si sentì un’allocca. “E questo qua? Draco. Credi davvero di contare per lui? Hermione, su! Sei un’illusa. Dai. È ovvio che gioca, gioca e gioca. Io sono un’amica! Loro no! E Draco non è nemmeno l’amore, perché...”
Non riuscì a dire altro. Draco la colpì alla mandibola.
Oh, no.
La reazione di Rossana fu immediata. Scoppiò a ridere. “Non sono una spia, ragazzi!” sbottò con allegria. “Draco, non provo dolore! È inutile che ci provi.”
Hermione osò lanciare un’occhiata a Draco. Se ne stava immobile, in piedi, l’espressione indecifrabile, il pugno ancora chiuso. Provò dolore per quant’era bello.
“Ross, dimmi che non sei una spia.” Sussurrò Hermione.
Rossana tornò a guardarla innocentemente. Per un secondo, sembrò la bambina ch’era stata. “Non sono una spia” disse in modo accondiscendente.
“D’accordo. Draco, usciamo. Ross vorrà riposare.” Sussurrò Hermione senz’alcun tono, passando accanto a Draco. Lui la guardò come se fosse pazza: “Hermione! È una spia! Non posso credere che tu-“
Alt.” Lo bloccò. “Io non posso credere che tu mi prenda così tanto in giro. Mi chiedo perché. Credo... Credo che tu abbia problemi con le persone. Quindi è un tuo problema, io non c’entro. Fatti curare.” Ed uscì, sperando che il pesce abboccasse.
Abboccò. Draco uscì come una furia, e sbatté la porta dietro di sé. “TU!” urlò, e si vedeva lontano un miglio che non sapeva cos’altro dire. Era stato beccato. Hermione sorrise amaramente e lo superò, tornando verso la porta. Lui le afferrò un polso e la girò verso di sé. “Non capisci? Io ci tengo a te. Ma ora c’è un problema più grande.”
“Esatto. Aiutami a sigillare questa stanza.” Grugnì Hermione, voltandosi. La pelle, dov’era stata toccata dal biondo, sembrava bruciare, e lei sospirò frustrata dalle reazioni del suo corpo verso il ragazzo.
“Ah.” Draco c’arrivò un momento dopo e, con la magia, la aiutò a bloccare Ross nella sua stanza.
Hermione non aveva più certezze, nessun appiglio, e così finse d’essere sola al mondo.
 
“Non sapevo di contare così poco per te, che bastano le ipotesi d’una spia per accantonarmi dalla tua vita!” ringhiò con voce aspra Draco, davanti alla porta della stanza di Hermione. Lei sospirò, infelice, e alzò le spalle. Non l’aveva affatto accantonato, anzi. In quel momento la sua mente le stava dicendo, imperativa: « Và là e bacialo finché non ne puoi più! ».
Si voltò ad osservarlo, con fare oggettivo. Era proprio un bel ragazzo, il Malfoy. Spalle abbastanza larghe, portamento regale, mento sempre alto, sguardo furbo. Occhi azzurri, capelli biondi. Nonostante quel giorno fosse un po’ sciupato, era pur sempre bellissimo.
Hermione non considerò nemmeno per un secondo il suo aspetto. Ne sarebbe uscita demolita. Doveva essere orrenda, con lo sguardo da psicopatica e i capelli sparati da ogni parte...
“Draco, io non ti ho accantonato. Io ti voglio.”
Fu come formulare una formula magica. In un secondo Draco le si avvicinò; le prese le mani e le strinse forte, con sguardo carico e così penetrante che Hermione si sentì messa in soggezione. Non era molto pratica di quel genere di cose e, ogni secondo che passava, si chiedeva se stava agendo nel modo giusto.
Alla fine tossicchiò per prendere un po’ di tempo. “Ma” aggiunse, prima che lui potesse baciarla. “Dobbiamo andare dalla preside. C’è una spia qua dentro. Va eliminata.
Draco mugugnò. “Questo tuo lato drastico mi piace” sussurrò, a un millimetro da lei; Hermione tentò di colmare la distanza per un bacio, ma Draco si spostò e, con sguardo malizioso, borbottò: “Dobbiamo andare.”
Ah! L’avrebbe volentieri ammazzato. Ci sapeva fare, fin troppo. Ora Herm desiderava un suo bacio più che mai, sapendo però che non l’avrebbe ottenuto ancora per un po’.
Stavano già uscendo dalla stanza – Herm era andata solo a recuperare la sua bacchetta –, quando Draco s’immobilizzò e le domandò, esitante: “Hai letto, allora?”
Hermione lo guardò perplessa, cascando dalle nuvole. “Hmmm, cosa?”
“La lettera. Te l’avevo messa qua in camera, Hermione. L’hai presa, almeno?”
“No... Quale lettera? Sicuro di non aver sbagliato stanza, o-“
“E ora, chi l’ha presa!” sbottò Draco, dando un pugno alla parete. Lei lo abbracciò, per calmarlo, con una curiosità sempre più vorace.
Una lettera? Per me?
“Cos’avevi scritto?”
Lui alzò le spalle, allontanandosi. Il messaggio era chiaro: « Non è importante ». La rossa stava già per sbattere la testa contro il muro, più volte, stufa del suo carattere, quando lui proseguì: “Mi scusavo per come sono.” Spiegò. Hermione capì che c’era dell’altro, ma lui non le lasciò tempo di chiedere niente: “Ora immagino che dovremo scoprire chi l’ha presa.”
La sua voce era sconfitta.
Hermione era, invece, al settimo cielo. « Mi scusavo per come sono. » Quindi sì!, lei contava per Draco! Così tanto da riuscire a smuovere qualche cosa dentro di lui, facendo sì che lui si scusasse con lei! Era pazzesco!
Qualcuno aveva preso la lettera, okay. Era poco importante.
Tanto – grazie a Tina – tutti sapevano, più o meno, di loro due.
Il rapporto « odio amore » più popolare di tutti.
Ed Hermione si ritrovò a capire anche questo: lei era popolare. Wow. Non c’aveva mai fatto caso, eppure... Era piacevole essere considerata più che « la mente », ogni tanto. Una ragazza, un essere umano.
Afferrò la mano di Draco e la strinse forte. “ Io resterò qui ferma finché, tu non vorrai, stare con me ”, sussurrò in maniera impercettibile, tanto che Malfoy nemmeno la sentì. Non udì la sua promessa, ma lei sì, e tanto bastava.
“Andiamo a chiamare Ron ed Harry, magari. Ci potrebbero aiutare.” Propose, con voce cantilenante. Per quanto impossibile, stupido, futile, fosse, lei era felice.
Perché lei era lì, con lui.
Draco sbuffò, ma accettò la proposta.
Già, avevano proprio bisogno d’aiuto.
Con le farfalle nello stomaco lei, e sentendosi un idiota lui, partirono alla ricerca del resto del trio.
E, chissà, magari al trio si sarebbe aggiunto un altro elemento, il più sexy e potente della scuola. Draco.
 
La McGranitt uscì dalla stanza a passo di carica. Non si guardò indietro, e così Tina poté finalmente sospirare, e piangere.
Piangere in silenzio.
Non aveva più voce. Le sembrava d’aver perso metà di sé. Non s’era accorta di essere stata così attaccata alla sua voce, al parlare. Per dire bugie, assurdità, sciocchezze, impartire ordini, urlare insulti. L’aveva sprecata. Aveva sprecato la sua voce.
Nessuno l’amava. Chi avrebbe potuto? Era una vipera, un mostro. Aveva scritto così tante bugie... Oh! Si odiò.
Perché sono così?, si domandò, singhiozzando più che mai. Sospirava, urlava, gemeva, ma dalle sue labbra non usciva suono. Perché?!
Alla fine s’addormentò, stremata.
S’era pentita troppo tardi.
Ormai aveva perso.
Tutto. Aveva perso tutto.
Il suo più grande incubo s’era avverato, alla fine.
Si chiama Karma, le avrebbe detto chiunque. E ora lei ci credeva, eccome. Caro Karma – pensò – ti odio.
 
Draco s’avvicinò un po’ più ad Hermione. La sentiva così vicina eppure così distante. Chi era che si stava allontanando? Chi indietreggiava, anziché avanzare?
Forse, era lui. Sentiva di non poter – o voler? – sopportare il peso di tutte quelle pazzie. Una non-morta. Merlino!, per una faccenda simile l’intero mondo magico si sarebbe dovuto muovere! Una NON-MORTA! Ormai non importava più s’era stata Rossana – non che a lui fregasse granché, veramente –, perché quella ragazzina non c’era più. O meglio, c’era, ma dentro sé aveva un’altra anima, la sua mente era stata plagiata. Era sempre la stessa persona, ma il suo comportamento era diventato un altro. Era passata al male. Ed era anche una spia.
Hermione – quell’innocente ragazza così bella e forte -, non poteva nemmeno immaginare quant’era complicata la situazione. Sì, pensava di dover eliminare Ross, ma ormai una spia era entrata all’interno della scuola. Quello era solo l’inizio.
Sospirò e Hermione puntò i suoi grandi occhi caldi sui suoi, gelidi. “Cosa c’è?” domandò, prendendogli la mano. Dopo sembrò pentirsi d’averlo fatto e la mollò. Draco non tornò a riprenderla: lei avrebbe dovuto volergli essere vicina, con le sue forze. Nessun aiuto. Lei era tosta. “Non vuoi l’aiuto di Ron e Harry?”
“Affatto!” s’affrettò a negare Draco. In realtà, eccome se non li voleva! Aveva già sperato di poter stare un po’ solo con Herm. Dirle della lettera, di quant’era tremendamente importante che lei la leggesse... E di quant’era furioso perché qualcuno l’aveva rubata. Invece ora ci sarebbero stati anche pel di carota e lo sfregiato. “Ron è anche mio amico, sai.”
“Sì, l’avevo notato.”
Okay, “amico” era un’esagerazione. Draco in realtà non aveva amici – ma Ron sarebbe potuto diventarlo, era una brava persona, se non fosse che s’era innamorato della sua ragazza!
“Draco... Penso che Ross mi abbia detto solo parte della verità” continuò Hermione, procedendo a passo deciso. Draco si sentì gelare e rallentò il passo, già prevedendo ciò che gli avrebbe chiesto. Quando lei lo guardò – sincera, pura, innocente – lui ricambiò lo sguardo, ma in maniera rigida. “Cos’è veramente un non-morto? Cosa comporta in realtà?”.
Oh, non costringermi a mentire!
Draco sospirò. Non le avrebbe detto la verità... non così. Prima voleva dirle un’altra cosa.
“Devo dirti una cosa. È importante.” Disse infatti, con voce tremante.
‘‘Sì, dimmi pure...” esitò Hermione, guardandolo perplessa.
Oh, non s’immaginava per niente ciò che il biondo voleva dirle. Credeva che fosse ancora una serpe, probabilmente. La verità era che Draco era cambiato, e infatti...
Prese un bel respiro. Per la prima volta nella sua vita, davvero agitato.
Non era finzione. Ogni suo sentimento era reale, vivo.
“Penso d’amarti” sussurrò d’un fiato.
Non gl’importava d’essere stato – nuovamente – troppo affrettato. Quella era la verità.
“Ti amo.” Aggiunse, stringendole le mani forte.
Lei boccheggiò.
Be’, per la prima volta ho zittito la Granger.

angolo autrice.
Salve dolci lettrici <3 Come state? 
IL CAPITOLO: Questo è un altro capitolo mooolto carico di sorprese. Assai direi! Che aggiungere? Draco è molto carino, no? Ha zittito Herm. Ma questa è una cosa buona? Lei non sta mai - mai! - zitta. Tutti l'abbiamo letto! Vedremo che succederà. Non odiatemi se spezzo così il capitolo, eh! c:
Tina... pentita. Sì, come no. Classico caso della ragazza viziata che, dopo essere stata punita, si "pente" e vuole che tutto torni alla normalità. No no cara, non succederà! ahah - risata malvagia. Sì, ci devo lavorare -.
Harry e Ron di nuovo in scena! Il trio! Di nuovo assieme, questa volta per sempre?
Ross. Una spia. Non più "Ross".
Non so che dire, perchè ... era Ross. Era.
Spero che il capitolo non sia stato troppo breve, davvero.
La canzone: E' la nuova canzone di Chiara e Mika, Stardust. Molto molto carina, no?

A presto, meme1.

 
  
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