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Autore: xX__Eli_Sev__Xx    19/01/2014    2 recensioni
Quando tutto sembra andare per il meglio, si sa, le difficoltà arrivano, prima o poi.
Io, Lena Taylor, lo so bene. Ho perso i miei genitori e mio fratello e ho scoperto che colui che credevo mio zio era in realtà mio padre. Adesso vivo a New York, ho un ragazzo che mi ama e vado al college. Ma qui nella Grande Mela i problemi sono sempre dietro l'angolo, pronti a venir fuori per sconvolgere le nostre vite e far crollare le nostre certezze...
Seguito di "Little pieces of my life".
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Don Flack, Mac Taylor, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Like a Phoenix'
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Always and forever
 
CAPITOLO 24
 
POV Mac
 
Stiamo viaggiando per raggiungere l’autogrill dove è stato localizzato Louis Trevor. Forse lui, Lena e Cal sono lì.
Jo è seduta accanto a me e mi sta tenendo la mano. Forse rivedremo nostra figlia.
Sì, ormai è nostra figlia perché Jo è come una madre per lei. Io la amo, perché se ne prende cura, è con lei quando io non ci sono e capisce ogni cosa prima ancora che lo faccia Lena. Come solo una vera mamma sa fare.
 
Flack accosta sul retro della stazione di servizio, scendiamo ed entriamo. I nostri agenti si guardano intorno.
Niente. Non sono qui.
Mi avvicino al bancone e mi rivolgo al barista.
«Salve.» lo saluto.
«’Sera.»
Gli mostro una foto di Louis e parlo. «Ha mai visto questo ragazzo?»
«Certo. È Louis.» dice.
«È stato qui nelle ultime ventiquattr’ore?»
«No.»
«Sa dove abita?»
«Vicino a Central Park, in un appartamento. A meno che si sia trasferito nelle ultime settimane.»
«Grazie.»
«Non c’è di che.»
«Se lo dovesse vedere, mi chiami.» dico e gli porgo il mio biglietto da visita.
Annuisce e torna al suo lavoro.
«Allora?» chiede Flack quando mi avvicino.
«Non è stato qui ma lo conosce.»
«Che ti ha detto?»
«Che sta in un appartamento vicino a Central Park.»
«Andiamoci.» sbotta Flack.
«Aspetta. Ci mando Danny.» dico, fermandolo.
Annuisce.
Faccio segno ai miei uomini di uscire e ce ne andiamo.
 
Dopo due ore, Danny mi chiama.
«Taylor.»
«Capo? Non c’era nessuno nell’appartamento.»
«Che dicono i condomini?»
«Che non lo vedono da un mese.»
«Se n’è andato?»
«Non lo so.»
«Interroga l’amministratore. Lui saprà di sicuro se si è trasferito.» gli consiglio.
«D’accordo. Ti faccio sapere.»
Riattacco e raggiungo Adam.
«Ha ancora chiamato qualcuno?» chiedo.
«Sì.»
«Da dove?»
«Il cellulare si aggancia sempre alla stessa cella.»
«Eppure lì alla stazione di servizio non c’era.» dico.
«Magari è lì intorno.»
«Sì, ma quella è l’unica cella nel giro di venti chilometri quadrati.»
Adam scuote la testa.
«Grazie comunque. Ottimo lavoro.»
«Ehm… Grazie, Mac… capo.» balbetta. Gli do una pacca sulla spalla ed esco.
 
Il cellulare squilla ancora.
«Taylor.»
«Capo? Sono Danny.»
«Scoperto qualcosa?» chiedo.
«Sì.» dice e poi prende fiato «Allora, l’amministratore ha detto che vive ancora lì, paga regolarmente l’affitto, non disturba gli altri condomini… insomma, un ragazzo modello.»
«Ma?» intuisco che c’è qualcosa di strano.
«Ma… Non si fa vedere da un mese.»
«Sicuro? Forse rientra tardi e se ne va presto alla mattina. O semplicemente nessuno ci ha fatto caso.»
«No. I portieri hanno detto che non lo vedono da un mese e uno fa il turno di giorno e l’altro di notte. La portineria non è mai incustodita.»
«Quindi è scomparso.» deduco.
«Sembra proprio di sì.»
«D’accordo. Grazie, Danny.»
«Nulla.»
E riattacco.
Ma se non vive lì, prima di rapire Lena dove stava? A casa di amici? Parenti?
E poi non può essere sparito così, avrà pur avvertito qualcuno.
Mi avvio lungo il corridoio indeciso sul da farsi.
Da dove posso cominciare?
 
Prendo il fascicolo di Louis Trevor dalla mia scrivania. Mi siedo sul divanetto e comincio a sfogliarlo. Nato il 26 maggio 1985 a Chicago. Padre e madre deceduti sei anni fa in circostanze misteriose. Una sorella.
Residenza, occupazione, stato civile. Nessuna delle informazioni su questo ragazzo sono utili.
Osservo la sua foto. Sembra un normale ragazzo americano. Nulla fa presumere che sia uno spacciatore e un assassino.
Decido di chiamare la sorella. Lei saprà di sicuro qualcosa.
 
«Buongiorno, sono venuta appena ho potuto, detective.» mi dice la ragazza dall’abbronzatura mediterranea e dagli occhi ambrati.
«Grazie, signorina Trevor. È stata molto gentile.» dico e le faccio cenno di sedersi nel mio ufficio. Era a Chicago da degli amici, ci ha messo poco ad arrivare.
«Che cosa voleva sapere?» mi chiede.
«Vede» comincio «sospettiamo che suo fratello sia coinvolto i traffici di droga, in un omicidio e in un rapimento.»
«Rapimento?» chiede incredula.
Annuisco.
«Oh, mio Dio.» esclama portandosi una mano alla fronte «Non ne sapevo nulla. Sapevo che era stato arrestato per droga, ma…» si blocca «Chi ha rapito?»
Esito un momento prima di rispondere. Devo dirle che è mia figlia o dovrei mentire?
«Mia figlia.»
Sul suo volto si dipinge un espressione spaventata e carica di terrore.
«Mi… mi dispiace detective. Qualsiasi cosa io passa fare… non esiti a chiedere.»
«Grazie, signorina.» dico, riconoscente.
«Jennifer.»
Annuisco. «Noi lo stiamo cercando da un po’, ma non riusciamo a rintracciarlo. Lei sa dove potrebbe essere?» chiedo.
Lei ci pensa su. «Ehm… a casa sua non c’era?»
Scuoto la testa.
«Aveva un amico… Un certo Jesse…»
«Mi dispiace. È stato ucciso.»
«Da Louis?» chiede incerta.
Annuisco mestamente. Vedo i suoi occhi luccicare. So cosa prova. Quando ho scoperto che James stava aiutando Romanoff mi sono sentito allo stesso modo.
«Quando eravate piccoli avevate un casa qui a New York?» domando.
Lei mi guarda. «Sì. Non proprio a New York, fuori città.» precisa.
«D’accordo. Può spiegarmi dove si trova?» lei annuisce e comincia a spiegarmi come fare ad arrivarci. È proprio vicino alla stazione di servizio dove pensavamo fosse nascosto. Per questo il suo cellulare si agganciava a quella cella.
«Doveva occuparsi di venderla, l’anno scorso.» mi dice.
«Forse non l’ha fatto.»
Dopo qualche secondo di silenzio parla ancora. «Lei sa perché sta facendo tutto questo?» mi chiede.
Io abbasso lo sguardo.
«Probabilmente aveva capito che la polizia gli stava addosso e ha pensato di cercare un modo per… scampare all’arresto.» ipotizzo.
Lei scuote la testa. «Rapendo una ragazza?»
«Non lo so. Quali altri motivi potrebbe avere?» chiedo di rimando.
Silenzio.
«Posso chiederle come sono morti i vostri genitori?» domando. So di essere sfacciato. Ma devo saperlo. Potrebbe esserci una connessione.
Lei mi osserva, poi annuisce. «Loro sono stati uccisi.»
«Sapete chi è stato?»
«Le indagini si erano protratte a lungo, ma alla fine erano solo sospetti.»
«Contro chi?»
«Uno spacciatore. Un certo… Carlos Diaz.»
Carlos Diaz. Carlos Diaz. L’ho già sentito.
«E crede che fosse stato lui?»
«Non lo so. A quell’epoca Louis era già uno spacciatore, forse gli aveva fatto qualcosa di sbagliato e lui ha voluto… vendicarsi.»
«Forse. Nessuno è mai stato condannato, quindi.»
«Nessuno.»
«Suo fratello cosa ne pensava?»
«Sosteneva che fosse stato Diaz. Ne era certo.»
«Quindi la sua prossima mossa potrebbe essere quella di vendicarsi di Diaz.» ipotizzo.
Annuisce.
«Mi è stata molto utile, Jennifer. Grazie.»
«Si figuri. Se dovesse ancora avere bisogno non esiti a chiamare.»
«Grazie. Arrivederci.»
«Arrivederci, detective.» si allontana e io faccio lo stesso.
Devo avvertire la squadra. Devono cominciare le ricerche.
 
Come pensavo, Diaz è ancora vivo. È lo spacciatore più ‘importate’ degli Stati Uniti, solo chi è davvero bravo entra in affari con lui.
 
Abbiamo cominciato a cercare e risulta che proprio adesso si trovi a Chinatown.
«Danny!» lo chiamo, lui si volta e mi sorride.
«Capo?»
«Tu e Flack andate a Chinatown.» ordino.
«D’accordo.»
«Fatemi sapere.» mi raccomando.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Ciao a tutti! Chiedo per dono per il ritardo nella pubblicazione, ma ieri lo studio mi ha assorbito completamente. Per farmi perdonare pubblicherò il prossimo domani!
Questo capitolo è tutto dedicato alle indagini, infatti è tutto POV Mac.
Spero tanto che vi piaccia, perciò fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono! ;D
A domani, Izzy, xX__Eli_Sev__Xx
 
   
 
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