Riprendo questa raccolta dopo molto, molto, molto tempo. Perché sì, perché mi diverte torturare Draco e a tratti anche Ron, perché un'amica ha insistito che la continuassi e in effetti un po' mi dispiaceva non continuare.
Per rendermi la vita difficile perché se no non mi diverto, ho deciso di usare i promt della Big Damn Table. Non ci riuscirò mai, lo so. Ma in fondo perché non provarci?
La svolta
Ci
volle un po’ di tempo perché Draco esplodesse; in
verità, Hermione si era
aspettata che succedesse molto prima.
Aveva
sopportato di tutto: aveva guardato “Alla ricerca di
Nemo”, aveva cambiato
migliaia di pannolini, aveva quasi ucciso Ron con un pelapatate. Erano
tutti
sicuri che avrebbe dato di matto dopo aver preparato la festa per il
finto
compleanno di Hermione, ma si era limitato ad alzare il naso con tutta
la
dignità di cui era capace, e con grande sconforto di Ron si
era chiuso in
cucina insieme alla torta.
Hermione
si rendeva conto di trovarsi davanti a una pentola d’acqua
dimenticata sul
fuoco: sarebbe arrivato quella piccola goccia in più che
avrebbe fatto
traboccare tutto.
E
inevitabilmente accadde: il giorno in cui vide tutte le sue
preziosissime
camicie cucite su misura uscire dalla lavatrice colorate di rosa, Draco
si girò
verso due sghignazzanti Harry Potter e Ron Weasley, e con gli occhi
iniettati
di sangue sibilò, gelido: «Chiamatemi la Granger.
SUBITO» Qualcosa nel suo
sguardo, alla Voldemort che viene svegliato alle quattro del mattino
dalle
prove della banda di paese, convinse Harry ad accontentarlo.
Mezz’ora
dopo, Hermione non aveva ancora capito che cosa diavolo fosse successo.
«Battaglie
di fango e principi azzurri, capito? Io sono stufo, STUFO, non accetto
che mi
si facciano fare queste cose, ok? E comunque anche i principi azzurri
avevano
un’aria meno ridicola di quella che avrò io, e poi
minestra sui muri della
cucina e terra e fango, io non lo tollero, va bene? Ore e ore a sentir
parlare
di fate e fiori e zucche e poi il contatore
dell’elettricità sotto la pioggia,
e poi…» Hermione non capiva se si trattasse di un
attacco isterico o di un
incantesimo Confundus riuscito male, ma non era ancora riuscita a
fermare le
urla per chiedere alcunché.
Dopo
dieci minuti di strilli, Draco si girò verso di lei. «Hai
capito?» chiese, in
tono definitivo.
«No.
Non ho capito un cavolo» rispose la ragazza, paziente.
«Le
camicie di Draco sono diventate tutte rosa» si
arrischiò a spiegare Harry,
timoroso.
«E
perché sono diventate rosa?» chiese Hermione,
guardandoli severamente.
«In
realtà non abbiamo capito» ammise Ron.
Certo,
avrebbe dovuto saperlo che mettere due uomini a spiegare a un terzo
cosa fosse
una lavatrice in fondo era un’idea molto stupida. Draco,
però, sembrava pensare
a qualcos’altro.
«Lo
vedi?» sbottò infatti. «Non è
giusto! Lui non sa un cavolo di Babbani, ed è
sempre lì che borbotta “I Babbani sono
ridicoli”, “I Babbani sono strani”, non
è che abbia una grande opinione di loro, no? E allora
perché…»
«Perché»
lo interruppe Ron, sdegnato «io non ho dato appoggio ad un
pazzo il cui scopo
primario fosse farli fuori tutti!»
«Sì,
beh, io comunque non vedo come posso imparare a non disprezzare i
Babbani se
uno dei miei insegnanti li disprezza quanto me»
Ron
sembrò troppo indignato per rispondere e si voltò
verso Hermione, in cerca di
aiuto.
La
ragazza però non disse niente, e rimase a fissarli a lungo,
riflettendo. Harry
riconobbe quello sguardo, lo stesso sguardo che aveva avuto quando
faceva
ricerche per il CREPA, quando preparava i loro piani di ripasso e
quando era
riuscita a convincerli a partecipare alla festa di Halloween. E
capì che per
Ron le cose si stavano mettendo davvero male.
Dopo
un lungo silenzio, Hermione aprì la bocca e disse
l’ultima cosa che chiunque
nel mondo, compresa Luna Lovegood, si sarebbe aspettato: «Ha
ragione lui».
«Scusa,
puoi ripetere?» chiese Ron, incredulo.
«Ha
ragione lui» ripeté Hermione, e il suo sguardo
tradiva un lieve senso di colpa.
Si capì subito dopo che non era nei confronti di Ron.
«Ti ricordi quanto mi hai
preso in giro dopo che ti ho spiegato cosa siano gli sci? E quando mi
hai
chiesto se Cenerentola era il nome di una malattia?»
«Sì,
ma era una cosa ironica!» protestò Ron, che
cominciava a temere il peggio.
«Ne
sei proprio sicuro sicuro?» chiese Hermione palesemente
incredula.
«Sì…
ehm… però io comunque non ho minacciato
né torturato nessuno, quindi è diverso»
ribatté Ron.
«Sì,
ma questo non è il punto» concluse Hermione
«Il punto è che Draco deve imparare
ad apprezzare i Babbani per riuscire a redimersi agli occhi della
comunità
magica, e avere un insegnante che nei confronti dei Babbani non nutre
un grande
rispetto non lo aiuterà di certo».
«Quindi
mi stai dicendo che non dovrò più insegnargli
niente?» chiese Ron speranzoso,
cominciando a pensare che in fondo tutte le proteste di Draco gli
sarebbero
tornate utili in qualche modo.
«No»
lo spense la ragazza «Ho chiesto a tuo padre di fargli un
discorso sul perché i
Babbani sembrino tanto affascinanti agli occhi dei maghi… E
tu sarai presente e
lo ascolterai».
Draco
annuì, diviso tra la scocciatura al pensiero del discorso
che Arthur Weasley
gli avrebbe propinato e la soddisfazione di essere riuscito ad
incastrare Ron.
Quest’ultimo non riuscì a dire assolutamente nulla
per parecchi minuti,
boccheggiando alla ricerca di qualcosa di estremamente tagliente da
dire alla
sua ragazza. Alla fine, riuscì a dire, con voce flebile, una
sola parola:
«Perché?»
001. | Inizio. | 002. | Intermezzo. | 003. | Fine. | 004. | Interiorità. | 005. | Esteriorità. |
006. | Ore. | 007. | Giorni. | 008. | Settimane. | 009. | Mesi. | 010. | Anni. |
011. | Rosso. | 012. | Arancione. | 013. | Giallo. | 014. | Verde. | 015. | Blu. |
016. | Porpora. | 017. | Marrone. | 018. | Nero. | 019. | Bianco. | 020. | Senza colori. |
021. | Amici. | 022. | Nemici. | 023. | Amanti. | 024. | Famiglia. | 025. | Estranei. |
026. | Compagni di squadra. | 027. | Genitori. | 028. | Figli. | 029. | Nascita. | 030. | Morte. |
031. | Alba. | 032. | Tramonto. | 033. | Troppo. | 034. | Troppo poco. | 035. | Sesto Senso. |
036. | Olfatto. | 037. | Udito. | 038. | Tatto. | 039. | Gusto. | 040. | Vista. |
041. | Forme. | 042. | Triangolo. | 043. | Diamante. | 044. | Cerchio. | 045. | Luna. |
046. | Stelle. | 047. | Cuori. | 048. | Quadri. | 049. | Fiori. | 050. | Picche. |
051. | Acqua. | 052. | Fuoco. | 053. | Terra. | 054. | Aria. | 055. | Spirito. |
056. | Colazione. | 057. | Pranzo. | 058. | Cena. | 059. | Cibo. | 060. | Bibite. |
061. | Inverno. | 062. | Primavera. | 063. | Estate. | 064. | Autunno. | 065. | Mezze stagioni. |
066. | Pioggia. | 067. | Neve. | 068. | Lampo. | 069. | Tuono. | 070. | Tempesta. |
071. | Rotto. | 072. | Riparato. | 073. | Luce. | 074. | Oscurità. | 075. | Ombra. |
076. | Chi? | 077. | Cosa? | 078. | Dove? | 079. | Quando? | 080. | Perché? |
081. | Come? | 082. | Se. | 083. | E. | 084. | Lui. | 085. | Lei. |
086. | Scelte. | 087. | Vita. | 088. | Scuola. | 089. | Lavoro. | 090. | Casa. |
091. | Compleanno. | 092. | Natale. | 093. | Ringraziamento. | 094. | Indipendenza. | 095. | Capodanno. |
096. | Halloween. | 097. | Scelta libera. | 098. | Scelta libera. | 099. | Scelta libera. | 100. | Scelta libera. |