Macchia di Solitudine
…Macchia di solitudine
…che imbratti il mio cuore
rendendolo sordo e cieco
…a qualsiasi pensiero che possa
far risorgere la mia anima…
La
luce mi colpisce forte il volto facendomi prendere coscienza di me.
Lo
fa come se mi facesse un favore. Ma non lo è.
Svegliarmi
ogni giorno significa rivivere istante per istante una sofferenza a me già
nota, ogni volta.
Tutte
le sere spero di addormentarmi in un sonno senza ritorno, spero di avvolgermi
nelle tenebra più fitta, tessa come una ragnatela pronta ad intrappolarmi,
pronta a catturare quelle mie giovanili aspirazioni ormai morte, pronta a
ricordarmi le mie colpe.
Ogni
giorno.
Ogni.
Questa
parola mi fa pensare all’infinito.
Un
qualcosa che si ripete senza fine, inesorabilmente, come la pioggia che
insistentemente batte contro un vetro, scivolando via, lasciando aloni di vita
passata, morta.
Mi
muovo seguendo le orme che il Destino ha tracciato per me, dannando la mia
anima per sempre, condannandola al dolore.
Una
domanda spicca chiara nella mia mente…
Perché
a me?
E’
difficile rispondere.
Forse
non esiste risposta. A me, e basta.
…Macchia di solitudine
…che porti via come una
marea
…i ricordi di un tempo che è
stato
…e che non ritornerà…
Eseguo
gesti di vita quotidiana, non badando a nulla al di fuori del dolore che lacera
il mio cuore.
Ebbene
sì, signori miei…
Temo…
Temo
la Solitudine…
Ma,
che cos’è la Solitudine?
Essere
soli, pensare di essere soli o aver paura di essere soli, lasciando che il
nostro cuore s’isoli sotto il peso delle sue colpe?
La
certezza di essere soli, la volontà di essere soli, o le circostanze che ci
inducono a essere soli?
Essere
consapevoli…ecco cosa fa più male.
Il
sapere…
E
allora, cos’è il Sapere?
Essere
certi di sapere, o credere che quello che sai è tutto ciò che c’è da sapere?
…ragionamenti
contorti, lo so…
Dopotutto
è nella mia natura…
…essere
qualcosa di contorto, strano, diverso…non dico malvagio…
Magari
lo sono stato, di sicuro lo sarò stato, ma non intenzionalmente…
…Macchia di Solitudine
…che non cancelli le colpe
…che apri le porte al dolore
…è questo il mio destino?
Una
semplice domanda.
Risponde
ai perché della mia vita.
Una
vita inutile, sofferta, i cui rari e preziosi momenti di gioia, sono sbiaditi
come ricordi lontani, sopraffatti dalla tristezza e dalla solitudine.
Una
morsa gelata che stringe il mio cuore senza via d’uscita.
Tiro
un sospiro…
Alzo
la testa, voltandomi verso quel sole pieno di luce che non ha saputo
riscaldarmi, che non ha saputo darmi la piena conoscenza di amare…
Volto
la testa, la alzo.
Sospiro.
Ho
preso la mia decisione.
Finalmente.
Affronterò
il mio destino, quale esso sia.
Ora
non si torna più indietro…
Niente
rimorsi, niente rimpianti…
Solo
quello di non aver saputo vivere.