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Autore: Anna Wanderer Love    01/02/2014    12 recensioni
Una ciocca bionda sfugge dal cappuccio che cela il suo volto e mi sfiora lo zigomo. I miei occhi guardano quei lisci capelli d’oro pallido, poi risalgono lentamente e per la seconda volta il mio sguardo si incatena a quello celeste, duro e inflessibile di lui.
-Chi sei?
Le sue dita si stringono con forza attorno ai miei polsi, con tanta forza che riesco a sentire il loro profilo segnare la mia pelle, con tanta forza che penso che me li spezzerà, i miei maledetti polsi. Mi esce una risatina dalla bocca, nonostante tutto, e i suoi occhi ne sembrano sorpresi.
-Se te lo dicessi non farebbe differenza.
-Ah sì?- Ribatte lui, scrollandomi con violenza. La mia testa batte per terra.
Trattengo il respiro quando la vista mi si annebbia per un’istante.
-Sì- sibilo fissandolo con astio.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Neve e Fiamme.
Capitolo Ventotto: Nascite.

 

Quattro anni dopo:
 

E’ una bella giornata di primavera. Il sole splende e riscalda l’aria, mentre i canti degli uccellini risuonano nella piccola radura davanti al bosco. Davanti al bosco, davanti alla casetta, un piccolo Elfo dai lunghi capelli biondi ride e gioca con il padre sotto allo sguardo vigile della mamma.

-Ah! Preso!- Ride l’Elfo adulto, afferrando con le mani forte il piccolo, che ride e si dimena, cercando di sfuggire alla presa del padre.

-No! Ho vinto io!- Strilla, rinunciando però a sfuggire alla presa di Legolas e aggrappandosi al suo collo con le piccole manine.

-Ma certo, amore- interviene la madre, seduta sul dondolo, accarezzandosi la pancia gonfia con una mano.

Dietro il piccolo Amyr Savanna vede il marito aprire bocca per protestare, imbronciato, ma lo fulmina con lo sguardo e l’Elfo rinuncia a qualsiasi argomentazione, terrorizzato. Poi gli fa un cenno e con agilità il marito salta sulla veranda, posando a terra Amyr, che corre di nuovo a giocare sul prato, mentre i raggi del sole fanno splendere i suoi capelli di riflessi dorati.

-Aiutami- mormora la donna, con una smorfia.

Legolas sorride, allungandosi in avanti e afferrando la moglie per aiutarla a sollevarsi.

-Grazie- mormora lei una volta in piedi, allungando il braccio e accarezzando la guancia del marito con dolcezza. Lui sorride e si china per baciarla velocemente sulle labbra.

-Prego, amore...

-Bleah! Che schifo! SMETTETELA!- Sentono urlare dal prato.

Entrambi scoppiano a ridere e l’Elfo si mette in ginocchio davanti alla moglie, baciandole la pancia.

-Non vedo l’ora che nasca! Mancano pochi giorni, ormai- Esclama entusiasta, accarezzando il pancione. Come se il bambino nella sua pancia avesse sentito le parole dolci di Legolas, Savanna sente un forte calcio al ventre e si lascia scappare un piccolo lamento. Subito sia il marito che il figlio si immobilizzano.

Amyr vede solo il volto stanco e felice della mamma, non la sua pancia, perché il papà la copre. Però papà gli ha spiegato cosa succederà tra poco. La mamma farà un altro bambino e lui avrà un fratellino con cui giocare. Però papà gli ha anche detto che farà anche tanto male alla mamma, ma ha aggiunto di non preoccuparsi, perché passerà tutto.

-Mamma- esclama spaventato il piccolo Elfo, correndo sugli scalini di legno, rischiando anche di cadere.

Il papà si volta verso di lui e lo afferra velocemente, guardandolo con i suoi bellissimi occhi azzurri, identici a quelli del figlio, pieni di rimprovero, ma Amyr non se ne cura.

-Mamma, stai bene?- Chiede ansioso il bambino, afferrando la mano calda e morbida della madre.

Savanna gli sorride dolcemente, scostandosi una ciocca dei lunghi capelli castani dietro l’orecchio, e gli accarezza la testa. Quel sorriso tranquillizza il bambino, anche se vede bene che la mamma è pallida.

-Sì, sì, amore... torna a giocare, è tutto a posto- gli sorride.

Amyr sorride a sua volta e i suoi lineamenti, identici a quelli del padre, si rilassano, mentre la piccola ruga che si era formata sulla sua fronte liscia si distende.

-Va bene...

Ma, per la seconda volta, qualcosa di imprevisto interrompe quella tranquillità familiare.

Dal sentiero che porta nel bosco, verso la città, arriva un improvviso rumore di cavalli che corrono.

I tre alzano lo sguardo, sorpresi, e vedono tre cavalli, con in sella due Elfi e una figura incappucciata, fermarsi poco distante.

-NONNO! ZIO!- Urla Amyr, scivolando via dalle braccia del padre e correndo verso i due Elfi, che intanto stanno smontando dai loro destrieri.

-Amyr- ride Thranduil, inginocchiandosi e accogliendo l’impetuoso nipotino tra le braccia.

-Ciao nonno- ripete il piccolo Elfo, posando la testa sulla sua spalla, coperta da una preziosa veste argentata. Thranduil si rialza e getta un’occhiata alla figura alla sua destra. Il mantello copre completamente la sua figura nonostante sia pieno giorno e la temperatura sia mite, e un ampio  cappuccio gli nasconde il volto, ma si capisce che sta guardando il bambino che, d’altra parte, ricambia il suo sguardo nascosto con i suoi occhioni azzurri.

Blodgharm, invece, si dirige subito da Savanna e Legolas. Saluta l’uomo con un abbraccio veloce, poi si ferma incerto davanti alla donna, osservandola bene. E’ da qualche mese che non la vede, e lei non ne sa il motivo. Dai lineamenti della donna traspare un po’ di turbamento, ma è palese che è contenta di rivedere il suo vecchio amico.

-Vanny- la saluta per primo lui, chinando il capo in segno di rispetto.

Lei sorride un filo imbarazzata e gli poggia la mano sulla guancia solcata dalla cicatrice. Le sono mancati i suoi magnetici occhi verdi, da gatto. Non è cambiato per niente.

Mentre lei, nota il Custode, eccome se è cambiata. La seconda gravidanza ha ingentilito ancora di più le sue forme, ma resta comunque bella e graziosa, anche se un po’ impacciata e imbarazzata nel farsi vedere così. Ma è splendida. I lunghi capelli scendono in morbide onde fino ai fianchi, e il volto è felice.

-Dov’eri finito?- Sussurra Savanna, guardando per un interminabile attimo il volto dell’Elfo con una nota di accusa nello sguardo. Con una fitta al cuore Blodgharm si morde le labbra, afferrando la mano che lei gli ha posato sulla guancia.

-Vanny...

-Avevo bisogno di te, Blodgharm- sussurra lei, dolcemente, mentre ogni sentimento negativo svanisce dallo sguardo. -Soprattutto dopo che mio padre...- la sua voce si rompe, ma tutti lì presenti, eccetto Amyr, ancora in braccio al nonno, sanno a cosa lei si riferisce. La scomparsa di Ronim.

E pare saperlo anche la figura misteriosa, che fa un paio di passi avanti verso la ragazza.

Blodgharm si sposta dalla visuale di Savanna e lei nota finalmente l’uomo che si sta avvicinando a lei, e quando è a pochi passi di distanza, mentre alza un braccio per tirare giù il cappuccio, il cuore della donna smette di battere per un secondo. Ha riconosciuto quel passo sicuro e cauto insieme, la fluidità dei gesti.

E quando il cappuccio cala sulle spalle ampie dell’uomo, per un istante Savanna rischia di svenire, mentre le braccia del Custode si avvolgono repentinamente attorno alla sua vita.

E’ uguale a quattro anni fa. Il volto abbronzato e costellato di piccole cicatrici, con la barba e i capelli neri, gli occhi azzurri così simili ai suoi, è intriso di felicità mentre vede sua figlia.

-RONIM!!- Urla Savanna, lanciandosi tra le braccia di quell’uomo che il piccolo Amyr non ha mai visto. Si aggrappa con forza alle spalle del padre, mentre lui la stringe a sé.

-Tesoro...- mormora, ma prima che possa dire qualcos’altro un gemito della ragazza lo interrompe.

Subito Blodgharm e Legolas sono accanto a loro. Ronim, pallido, sorregge la figlia, mentre un’espressione di puro dolore le contrae i lineamenti.

-Ma... cosa...- mormora interdetto il povero uomo, mentre Blodgharm gli strappa Savanna dalle braccia e la solleva da terra. Vedendola in braccio all’Elfo, per la prima volta Ronim realizza che sua figlia ha una pancia grossa quanto un pallone, e sbianca.

-Oh merda!- Esclama, capendo al volo.

-Il bambino- geme terrorizzato assieme a Legolas, mentre Blodgharm si volta e seguito da un alquanto placido e tranquillo Thranduil entra in casa.

L’Elfo e l’umano si guardano impietriti, in panico, dimentichi del piccolo Amyr che ha osservato basito la scena.

Poi, Ronim corre dentro casa, lasciando Legolas con il nipote. Il suo cuore batte a mille, ha paura. E’ la prima volta che si trova una situazione del genere, ed è agitato, lui che è sempre calmo. Anche perché adesso è sua figlia che deve partorire.

Senza prestare attenzione alla casa pulita e ordinata percorre un corridoio col pavimento di legno fino ad arrivare alla camera da letto, dove Blodgharm ha deposto Savanna, pallida e in preda ai dolori.

Thranduil invece è sparito da qualche parte, probabilmente a procurarsi dell’acqua o gli asciugamani.

Blodgharm invece fissa nervoso Savanna, che stringe in un pugno le lenzuola verdi. Appena Ronim entra volta subito lo sguardo verso di lui e gli tende una mano, che afferra all’istante. La mano di sua figlia è calda e leggermente sudata mentre gli rivolge un sorriso sereno.

-Papà, spogliami! Come fa a nascere se no?! Blodgharm non ha il coraggio di farlo!

Malgrado la paura, a Ronim scappa un sorriso nel vedere le guance dell’Elfo tingersi di un rosa intenso mentre borbotta qualcosa di indistinto. Il sorriso di Savanna si fa più dolce.

-Avanti, coraggio. Andrà tutto bene- li rassicura.

Con un sospiro profondo Ronim annuisce e si prepara, improvvisamente calmo.

Farà nascere suo nipote, a qualunque costo.
 

 

-L’ultimo, Vanny- la incoraggia Ronim, con gli occhi che brillano. -Avanti, l’ultimo sforzo. E’ quasi finita, amore.

Con un gemito Savanna contrae i muscoli, stritolando le mani di Blodgharm e di Thranduil, e qualche secondo dopo un piccolo urlo trapanatimpani annuncia la nascita del piccolo.

Savanna lascia ricadere la testa sul cuscino, esausta, col respiro veloce, mentre i due Elfi sorridono e sfilano le mani dalla presa della ragazza.

-E’ una femmina!- Annuncia entusiasta Ronim, facendo nascere un sorriso spontaneo sulle labbra della madre.

-E’ bellissima ed è in salute perfetta- aggiunge meravigliato, osservando il fagottino che tiene in braccio, avvolto prontamente in una coperta. Savanna tira un sospiro di sollievo e con dolcezza Thranduil si affretta a coprirla con un lenzuolo. Ha il volto arrossato e si è spogliato della tunica, restando in pantaloni e con una camicia arrotolata fino ai gomiti che lascia intravedere i muscoli possenti delle braccia, ma ha un’espressione sollevata e felice. Si alza e si dirige verso Ronim e la nipotina. I visi dei presenti esprimono un enorme sollievo, ma, mentre l’attenzione dei nonni è concentrata sulla bambina, Blodgharm getta un’occhiata alla neo mamma e il suo cuore perde un battito.

-NON RESPIRA!- Urla chinandosi sulla ragazza.

Subito, il re degli Elfi e Ronim sono accanto al letto, e in mezzo secondo il Custode si ritrova a tenere in braccio una creatura minuscola, spinto da parte.

-Prenditi cura di lei, fuori di qui!- Intima Thranduil, concentrato su Savanna, i lunghi capelli biondi sparsi sul cuscino a fianco alla testa della donna.

Pur volendo, Blodgharm sa che tenere la bambina nella stessa stanza in cui la madre rischia di... la madre sta male non è una buona idea. Così, tremando per la paura di lasciar cadere la piccola neonata che tiene tra le braccia, si obbliga ad uscire, anche se il suo cuore gli urla di restare lì e dare una mano.

Bruciante di preoccupazione, si dirige verso il bagno per lavare la piccola che intanto ha smesso di urlare. Destreggiandosi ammirevolmente riesce a non farla cadere mentre apre l’acqua del lavandino, tappando il buco di scarico. Appena svolge la piccola dai panni e la mette in acqua lei apre gli occhioni -davvero grandi- che aveva tenuto chiusi e i loro sguardi si incrociano.

Immediatamente Blodgharm si sente inondare da un affetto infinito per quella piccola bimba, che intanto gli ha dedicato un dolcissimo sorriso sdentato. Con un gorgheggio contento la piccola gli stringe il mignolo col suo pugnetto, mentre lui con l’altra mano la tiene sospesa nell’acqua e cerca contemporaneamente di lavarla.

-Sei bellissima- mormora l’Elfo, sorridendo incantato.

La bimba fa un verso acuto in risposta e le labbra del Custode si sollevano verso l’alto. La neonata è minuscola e magra, ma il volto è identico a quello della madre. I suoi grandi occhi sono scuri, senza un colore preciso, e alcuni corti capelli ricoprono già la sua testa.

Saranno del colore di quelli di Savanna, pensa Blodgharm.

Uno strillo deliziato lo riporta alla realtà, mentre viene anche bagnato dall’acqua che la bimba ha schizzato pestando le braccia esili sul pelo dell’acqua.

-Birbante!- Esclama sorridendo Blodgharm, e la piccola lo guarda sbattendo le palpebre, con un’espressione confusa.

-Oh, tesoro, quanto sei tenera- mormora fra sé e sé il Custode.

Lei risponde con un versetto breve, e Blodgharm decide che non può rivolgersi continuamente a questa piccola monella dandole della “neonata”. Una volta Savanna, pochi giorni dopo il matrimonio, anni prima, gli ha detto che le sarebbe piaciuto se avesse scelto un nome per uno dei suoi figli.

-Bene, allora- sussurrò con dolcezza alla neonata, mentre la asciugava con delicatezza.

-Ti chiami Kalea, ora, piccola.
 

 

-Blodgharm?- Sia lui che Legolas alzano lo sguardo su Thranduil, che è appena apparso, mentre Amyr resta concentrato a contemplare la sorellina, che dorme beatamente tra le braccia del padre.

Il sovrano sorride ai due, rassicurandoli con gli occhi azzurri e sollevati.

-Savanna sta bene. Legolas, vuole vederti, per ora è meglio che Kalea stia con Blodgharm. La vedrà dopo, ora deve riposare e solo tu puoi convincerla.

Legolas annuisce e si alza, allungando la figlia alle braccia salde del Custode. Dopo averle baciato la fronte prende in mano il figlio e insieme scompaiono nella camera. Thranduil si avvicina all’Elfo e contempla la nuova nipotina.

-E’ bellissima. Sia lei che il nome che hai scelto. dice con schiettezza, per poi tendere le braccia. Blodgharm sorride lievemente, mentre, ancora, la bimba abbandona il caldo rifugio del suo nuovo amico.

-Tra pochi giorni Vanny saprà tutta la verità- mormora soprappensiero.

Thranduil annuisce, cullando dolcemente Kalea.

-Finalmente ogni preoccupazione svanirà. Athma è curiosa di vedere i suoi nipoti- sorride poi il Custode, provocando una risatina da parte dell’Elfo Silvano. Si china a baciare anche lui la fronte della neonata, per poi voltarsi e uscire dalla casa. Mentre la luna brilla nel cielo Blodgharm sparisce di nuovo.
   
 
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