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Autore: michaelgosling    08/02/2014    1 recensioni
1935. Una bambina olandese di nome Henny viene mandata a vivere in America perchè in pericolo: sebbene non sia qualcosa a cui Hitler è contrario rischia molto per via di qualcosa di segreto che riguarda il padre.
1947. Henny si ritrova ad essere testimone di una serie di omicidi: è l'inizio di una catena di eventi riconducibili a quel segreto a lei nascosto per anni e che la porteranno ad essere nuovamente in pericolo.
Si svelerà mai questo segreto? E perché qualcuno la vuole morta?
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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22 CAPITOLO 34. UN BUCO NELL'ACQUA

Niente.
Assolutamente niente.
Rischiare per l'ennesima volta la pelle non aveva portato i suoi frutti.
I documenti che avevano trovato, quelli che avrebbero dovuto significare la fine di quella dannata storia che durava da troppo tempo, quelli che li avrebbe dovuto condurre alla verità, ai fatti concreti e a capire come mai quella guerra era cominciata.
A qualcosa però erano serviti: non era Henny la chiave, ma il padre.
Nei documenti si parlava spesso di un certo uomo, e Henny sembrava essere finita in quella storia per quel legame di parentela.
Ma chi era realmente il padre di Henny?
Che fosse lui in criminale?
Cosa aveva fatto per farli incazzare al punto di voler uccidere anche una ragazza innocente?
Chi era questo Lars Dekker?
Quella storia aveva forse a che fare con Hitler considerano che Henny era olandese e che fino a poco tempo prima in Europa dilagava il suo governo?
Era un alleato di Hitler?
O un suo nemico, e per questo costretto a mandare la figlia nel paese che tutti vedono come l'inizio di una nuova vita?
Colton e Carson rileggevano quei documenti da ore ormai, ed entrambi erano esausti.
Ormai non riuscivano più a capire cosa stavano leggendo ed erano talmente cotti che del fumo stava per uscire dalle loro orecchie.
Continuare sarebbe stato inutile viste le loro condizioni.
Avrebbero proseguito domani.
"Dovresti andare da Henny.. sono un po' di giorni che non ci vai. Potrebbe esserle successo qualcosa." propose Carson al collega.
Colton chiuse gli occhi e strinse i pugni.
Oh, quanto avrebbe voluto tornarci.
Nonostante la stanchezza, si sarebbe fatto ore e ore di macchina pur di andare da lei, che aveva lasciato sola in quella grande casa, nella quale il poliziotto aveva passato parte della sua infanzia prima della tragedia.
Ma lei era stata molto chiara.
Si amavano e per questo non potevano vedersi, e Colton non avrebbe mai fatto niente che potesse turbarla.
Erano passati solo quattro giorni dall'addio, eppure sentiva la sua mancanza come un pesce sente la mancanza del mare una volta catturato dal pescatore.
Ogni giorno che passava, la morsa allo stomaco si faceva sempre più pressante e sempre più dolorosa, quando invece doveva accadere il contrario.
Il non vedersi non aveva lo scopo di dimenticarsi l'uno dell'altro?
Allora perchè invece che sentirsi meglio, stava peggio?
"Non lo farò."
"Come?"
Colton guardò il collega negli occhi.
Carson era un donnaiolo e alle volte anche un immaturo, ma era un brav'uomo, e questo lo sapeva.
Sì, era quello giusto.
Senza dire niente, Colton mise nelle mani del partner le chiavi della casa.
"Questo cosa dovrebbe significare?"
"Che ora ci vai tu."
"COSA? Perchè? E' un tuo compito, Colton."
"Non posso più farlo."
"Perchè no?"
Cavolo, e adesso che gli dico?
Non posso più andarci perchè ci siamo innamorati?
Oh, andiamo.
Ti riderebbe in faccia.
"Non vuole più vedermi." tagliò corto Colton.
Non sapeva mentire così disse la verità, o almeno, una parte della verità.
"Cosa le hai fatto?"
"Niente."
"Oh, andiamo. Devi aver fatto qualcosa di grosso, altrimenti non avrebbe detto una cosa simile."
Innamorarsi è abbastanza grosso?
"Sono affari miei e suoi. Tu devi solo pensare ad andare da lei, ogni tanto."
"Avete litigato?"
Magari fosse così semplice.
"Una cosa del genere, sì."
"Non vuoi proprio dirmelo cosa è successo, eh?"
"Devo darti un indirizzo. Non è più in quella casetta. E' a San Francisco."
"Cosa diavolo ci fa a San Francisco?"
"Non poteva più stare dov'era prima. E' completamente distrutta. L'avevano trovata. Fortunatamente sta bene perchè non sono entrati in casa, hanno sparato da fuori, e lei si è nascosta sotto un tavolo."
"Oh accidenti. Ma perchè San Francisco?"
"Perchè ho una casa là."
"Hai una casa a San Francisco?!? Ma da quando?"
"Da un po'."
"E dirlo magari?"
"Era come se non l'avessi. Ecco, questo è l'indirizzo." mormorò Colton, scrivendolo su un pezzo di carta e dandolo al collega.
"Colton, sono sconvolto. Sei andato fino a San Francisco pur di tenerla al sicuro."
"Era l'unica cosa da fare."
"D'accordo io... vado allora. Magari se le parlo potreste risolvere i vostri problemi."
"No. Non parlarle di me. Non vorrà sapere nulla di me."
"Come vuoi. Allora vado."
"Ah, Carson."
"Sì?"
"Giurami che la tratterai bene, che avrai cura di lei e che farai qualsiasi cosa per salvarla se la trovassero anche lì."
"Colton.."
"Giuralo!"
"Te lo giuro." mormorò Carson, uscendo e dirigendosi verso la macchina.
Colton che si preoccupa così tanto per un essere umano?
Per una donna che inizialmente disprezzava?
Ma cosa diavolo c'è sotto?
Si comporta come se l'amasse.
AHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAH.
Che idiota, come ho fatto ad averlo pensato?
Colton innamorato?
Di Henny?
Pura fantascienza.
Ma come mi vengono certe idee.


SALVEEEEE :D ECCOMI DI NUOVO :D LO SO QUESTO CAPITOLO NON E' IL MASSIMO, MA I COLPI DI SCENA NON MANCHERANNO :D FATEMI SAPERE SE VI E' PIACIUTO! CIAOOOOO :D
  
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