Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Betty    03/12/2004    6 recensioni
Un incontro casuale tra l’affascinante Benjamin Price e Nicole, ragazza timida e ahimè con qualche chilo di troppo. Non hanno niente in comune, ma il destino li ha già fatti incontrare e chissà che non possa farli innamorare…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 3

CAPITOLO 3

Appena arrivò a casa Nicole vide che i genitori erano usciti, molto probabilmente a fare la spesa, decise di chiamare Lisa per raccontargli del incontro con Benji. Quando la chiamò, l’amica si era appena alzata.

"Ciao, ti disturbo?" chiese Nicole.

"No, mi sono appena alzata, cos’è questa voce così allegra?" chiese curiosa Lisa.

"Ecco ho conosciuto una persona"

"Ti sei innamorata?"

"Non saltare alle conclusioni, fammi parlare! Ti stavo dicendo che ho conosciuto un uomo, si chiama Benji è davvero bellissimo, simpatico, gentile.."

"Ma.." disse Lisa.

"Niente ma, siamo diventati amici, è un cliente della carrozzeria. Adesso ha qui l’auto di sua madre in riparazione è un lavoro un po’ lungo, forse lo vedrò ancora." Aggiunse Nicole, chissà perché all’improvviso tutta l’euforia che aveva provato era svanita, forse perché si rendeva conto che un’amicizia non cambiava così tanto la sua vita, si sarebbe solamente illusa e avrebbe sofferto.

"Ehi, Nicole ci sei ancora?"

"Sì, stavo pensando"

"A lui, allora ti piace?"

"Sarebbe un po’ strano se non mi piacesse e così bello." Disse Nicole cercando di assumere un tono normale.

"Ma non si può mai sapere, magari.."

"Lisa, non prendermi in giro, mi hai visto? Non sono certo un tipo che fa innamorare."

"Dai con cominciare a buttarti giù di morale, lui non sarà poi così perfetto!" disse Lisa.

"Invece lo è, hai mai seguito le partite di calcio?"

"Adesso questo cosa centra?"

"Sì o no?"

"Certo, Ian è un patito di calcio"

"Sai chi è il SGGK?"

"Certo è Benjamin Price uno dei più belli del campionato, peccato che si sia ritirato! Ha preso il posto del padre nell’azienda dopo che questo è morto qualche mese fa…" Lisa si interruppe un attimo poi continuò "Non dirmi che quel Benji è.."

"E’ lui!" disse sconsolata Nicole.

"Ah!" esclamò Lisa, come per dire che effettivamente Nicole aveva poche possibilità con un figo del genere.

"Visto non ho chance!"

"Ma non è detto, è poi siete già amici è un grande passo, sai si diceva che era una persona scontrosa e allontanava tutti."

"Non è vero, tutte cavolate."

"Anche tu quanto ti ci metti sei poco socievole, forse per questo che andate d’accordo. Quindi ti ripeto che è un ottimo iniziò!" concluse Lisa.

"Certo che per seguire il calcio per forza ne sai di cose!"

"A questo proposito, non è che gli faresti fare un autografo per Ian? Sai sarebbe un bel regalo di natale, ormai manca solo un mese e mezzo!"

"Se mai dovessi rivederlo cercherò di farti fare un autografo."

"Grazie, sei un’amica."

"Ricordati che non è detto che lo riveda!" disse Nicole.

"Cavoli! Un po’ di ottimismo, adesso devo andare, tra poco arriva Ian. Fammi sapere se ci sono sviluppi."

"Va bene, buona giornata"

"Anche a te, ciao!" rispose Lisa poi attaccò.

Nicole si stese sul letto e ripensò alle parole dell’amica, la faceva facile lei, era così carina, socievole e riusciva a farsi tutti amici. Lei era il suo contrario, Benji non si sarebbe mai accorto di lei come donna, prese un cuscino e lo premette sul viso.

"Rassegnati Nicole, sarai sempre e solo un’amica per tutti. Non farne un caso di stato e cerca di tirare aventi" pensò ma la sua mente lavorava, facendole venire in mente scene in cui lei era tra le sue braccia, le sue mani che la accarezzavano "Basta!" disse ad alta voce e aprendo gli occhi. Doveva smetterla di sognare e tornare sulla terra, in quel momento sentì la porta aprirsi e le voci dei suoi genitori che parlavano normalmente.

"Almeno non si stanno scannando!" pensò la ragazza poi senza accorgersene scivolò lentamente nel sonno.

*************************************************************

Dall’altra parte della città Benji stava facendo una doccia calda, il freddo intenso di novembre gli entrato nelle ossa, mentre si rilassava gli venne in mente il volto di Nicole, negli anni non aveva trovato nessuno che lo conquistasse con la sua semplicità. Fisicamente non ne era attratto ma la sua compagnia era piacevole, andavano d’accordo e per lui che era sempre solo era un gran cosa, sorrise ricordando il volto che arrossiva, quella mattina dopo tanto tempo era di buon umore.

Forse una vera amicizia era quello che cercava da tempo, non una donna da portarsi a letto e basta, ma una persona a cui svelarsi veramente, il suo intuito gli diceva che con lei avrebbe potuto farlo; non ci credeva ancora, all’età di ventotto anni aveva un’amica.

Uscì dalla doccia dopo diversi minuti e si vestì sportivo, jeans e un maglione pesante, prese il giaccone e andò dalla madre, avrebbe dovuto accompagnarla a fare alcune compere.

Quando Kate vide il figlio, si accorse subito del suo sorriso e ringraziò il cielo di portelo vedere così felice.

"Benji cosa ti è successo?" chiese dolcemente.

"Niente, perché?"

"Sei così.. come dire.. felice" si azzardò a dire la donna.

Benji rise, una di quelle risate che faceva raramente "Non ti scappa niente! Soddisferò la tua curiosità. Ho conosciuto una donna."

"Una donna?" gli occhi di Kate si illuminarono.

"Non farti strane illusioni, siamo solo amici, abbiamo bisogno entrambi di un’amicizia e nient’altro."

"La conosco?"

"E’ la segretaria di Hans"

"Non lo mai vista ma le ho parlato qualche volta al telefono, è molto gentile" disse Kate.

"Gentile e simpatica, siamo andati subito d’accordo."

"Sicuro che è solo amicizia?"

"Mamma, non ho bisogno di complicarmi la vita con l’amore, idem per lei, siamo amici, punto e basta. Adesso chiudiamo il discorso e andiamo a fare shopping."

"Ti annoierai a morte"

"Mi sacrificherò!" esclamò Benji.

Kate sorrise "Lo sai che ti voglio bene?"

"Certo mamma, te ne voglio anch’io!" disse l’uomo poi si avviò verso la macchina

Kate osservò il figlio, sarà anche solo un’amica, ma era riuscita a riportare il sorriso sul volto di Benji e per quello le era grata.

*************************************************************

La domenica passò lenta per entrambi e il lunedì arrivò con il suo carico di lavoro, Benji dal suo ufficio osservava il paesaggio di Amburgo, quella domenica era rimasto a casa ma avrebbe tanto voluto uscire a fare in giro, ma da solo non c’era gusto.

Forse avrebbe potuto chiamare Nicole e chiederle se aveva voglia di uscire a mangiare una pizza, ma un dubbio si insinuò nella sua mente, se lei si fosse fatta delle illusioni? Non voleva che soffrisse, l’unico modo per saperlo era parlare con lei, chissà come stava oggi. Alzò la cornetta del telefono e fece per comporre il numero della carrozzeria, ma poi attaccò. Forse era troppo presto, un leggero bussare lo distrasse.

"Avanti!"

Entrò la sua segretaria, che era stata anche quella di suo padre "Signor Price, c’è l’avvocato Shuster."

"Lo faccia entrare, grazie."

"Le devo portare qualcosa?" chiese gentilmente la donna.

"Sento se l’avvocato desidera qualcosa e poi le faccio sapere Paula"

"Va bene" disse la donna uscendo.

Pochi istanti dopo entrò l’avvocato Shuster, aveva pochi anni più Benji e anche lui era subentrato al padre andato in pensione, da anni il loro studio legale seguiva la sua famiglia.

"Buongiorno Mike, come mai questa visita."

"Non ti preoccupare Benji niente di grave, solo una visita di cortesia." Rispose l’uomo sedendosi.

"Ammettilo ti sei ricordato di portarmi gli originali della documentazione per i passaggi delle proprietà di mio padre a me."

"Colpito e affondato!" rispose l’avvocato, prendendo dei documenti dalla sua ventiquattrore. "Ecco qui, sono tutti tuoi!"

"Grazie, come sta tuo padre?" chiese Benji.

"Tira avanti, ogni tanto viene ancora allo studio per spulciare qualche pratica ma per il resto si sta godendo la vita tra campi di golf e viaggi con mia madre."

"Salutamelo quando lo vedi, gradisci qualcosa?"

"No, sono di corsa, ho un appuntamento tra mezz’ora" disse guardando il rolex che aveva al polso e alzandosi.

"Ci vediamo Mike."

"Ti aspettiamo sempre al circolo"

"Sai il golf non è uno dei miei sport preferiti." Rispose Benji con un sorriso. Poi diede la mano a Mike e lo guardò uscire, prese in mano le carte che gli aveva portato e le rilesse, anche se ormai le conosceva a memoria. Tutto il patrimonio di suo padre andava a lui, come aveva scritto nel suo testamento, a sua madre un rendita a vita piuttosto consistente oltre ad alcune proprietà immobiliari. Aveva riletto quelle parole centinaia di volte e non riusciva a credere che il padre avesse fatto un testamento completamente a suo favore; rimpiangeva gli anni sprecati a litigare e a detestarsi, avrebbero potuto almeno avere un rapporto civile, invece ogni volta che si rivolgevano la parola volano parole grosse e insulti. Non aveva mai detto a suo padre che in fondo gli voleva bene, neanche quando lo aveva visto per l’ultima volta nella bara era riuscito a pronunciare quelle parole, nessuna lacrima, niente di niente.

Scacciò quei pensieri dalla mente e cercò di concentrarsi sul lavoro, stava prendendo in considerazione l’acquisizione di una piccola casa editrice che era in difficoltà finanziarie, il consiglio di amministrazione si era pronunciato in senso negativo, dicendo che l’editoria non rientrava nei campi di azione della Price Corporation. Quei matusa non accettavano le sue idee non perché non fossero buone ma perché erano sue!

Rilesse ancora i carteggi, i problemi erano stati dati dal figlio del proprietario che aveva speculato in borsa perdendo in pochi mesi una montagna di soldi, tutto sommato l’azienda era in buono stato, macchinari semi nuovi e personale specializzato, aveva solo bisogno di un apporto di capitale.

Decise che non avrebbe ascoltato il consiglio, lui era il capo e lui decideva! Maledizione non potevano trattarlo come un ragazzino, chiamò Paula e le disse di avvisare i membri del consiglio che aveva indetto una riunione per il giorno successivo, doveva finalmente far vedere di che pasta era fatto.

*************************************************************

Nicole stava bevendo un bel te caldo, aveva finalmente cinque minuti di pace, la domenica era trascorsa in tranquillità, era andata al cinema tanto per non stare in casa, anche se la vista delle miriadi di coppiette la rendeva sempre di umore grigio.

"Chissà se ha pensato a me" si chiese la ragazza, "Sono sempre la solita, mi illudo senza motivo, devo smetterla un volta per tutte di sognare ad occhi aperti." Pensò, scuotendo la testa, poi il telefono ricominciò a suonare così accanto i suoi pensieri e trasferì la sua attenzione al lavoro.

Passò quasi un’intera settimana in questo modo, poi al giovedì pomeriggio, Nicole ricevette una telefonata inattesa.

"Carrozzeria Kranik" disse con voce professionale.

"Ciao, sono Benji" disse l’uomo dall’altra parte.

"Benji che sorpresa!" esclamò la ragazza mentre al contempo arrossiva, meno male che era solo al telefono.

"Come stai?" chiese gentilmente l’uomo.

"Meglio grazie e tu? Tutto bene?"

"Sì"

"Ti passo Hans?"

"A dire la verità avevo bisogno di te."

"Di me?" chiese meravigliata Nicole.

"Questa sera ho voglia di andare al cinema, ho anche due biglietti omaggio, verresti con me? Non accetto rifiuti sei o no mia amica?"

"Le parole che una donna non vorrebbe mai sentirsi dire da un uomo come Benji, sei mia amica" pensò Nicole.

"Temporeggi?"

"Scusa, ma è entrato un fornitore e mi ha distratto, comunque va bene, vengo. A che ora è il film?"

"Alle nove, ma non vuoi sapere che film è?"

"Adoro il cinema, qualsiasi film va bene e poi se ho paura mi nascondo dietro di te!" esclamò Nicole con un sorriso.

"Ti passo a prendere?" chiese Benji gentilmente.

"No, meglio di no, se no sembrerebbe un appuntamento tra fidanzati, ci troviamo fuori dal cinema per le otto e mezza, così abbiamo il tempo di prenderci i pop-corn." Disse Nicole.

"Hai ragione, sai dov’è l’Odeon?"

"Certo."

"Allora ci vediamo lì. Ah Nicole?"

"Sì?"

"Grazie, non avevo voglia di andare da solo."

"Figurati, non potevo dire di no a un biglietto omaggio." Disse la ragazza, sentì Benji ridere e poi salutarla.

"Ciao a stasera" gli rispose lei, poi attaccò, sorrise, un amico, Benji era solo un amico, ormai ne era convinta, ma in fondo al cuore sapeva che la speranza non sarebbe svanita.

 

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Betty