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Autore: data81    26/02/2014    1 recensioni
Il rosso e il verde...ovvero i colori rappresentativi di due delle quattro Case di Hogwarts...due Case che - negli ultimi anni - sono state spesso in contrasto tra loro. Ma rappresentano anche due persone - Harry Potter e Pansy Parkinson - diverse... molto diverse... forse così diverse da scoprire che le differenze non contano poi molto.
Rivivendo i momenti salienti di "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" scopriamo cosa sarebbe successo se...
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 10: I tanti usi della Felix Felicis
 
"Ed io continuo a dire che non mi piace affatto!" commentò Ron incrociando le braccia e distogliendo lo sguardo dal litigio che stava avvenendo dall'altro lato della vecchia aula in disuso in cui si trovavano.
In tutta risposta, Hermione lo fulminò con una espressione a metà tra il divertito ed il minaccioso che stava ad indicare qualcosa tipo "Ron Weasley, stai attento a come ti esprimi!"
Dopo la faccenda dell'avvelenamento, infatti, i due amici avevano sepolto l'ascia di guerra e le dinamiche all'interno del «Magico Trio» erano tornate ad essere più o meno le stesse di sempre.
Più o meno, perché non era possibile ignorare le conseguenze che il riaccendersi della relazione tra Harry e Pansy aveva avuto sugli altri due Grifondoro.
Sbuffando, il ragazzo si scostò una ciocca di capelli rossi dagli occhi ed indicò con la mano il mago e la strega che stavano litigando dall'altro lato della stanza "No, a tutto c'è un limite... passi che il mio migliore amico si sia rimesso con la Parkinson. Passi anche che, per non farsi scoprire dagli altri Serpeverde, fingano di cavarsi gli occhi in pubblico per poi nascondersi da qualche parte per fare pace..."
La strega dai capelli ricci, notando che Harry era arrossito a quelle parole, si concesse un sorriso e lasciò Ron continuare "Guarda, posso anche tollerate di incontrarci in segreto per discutere insieme di cosa sta combinando Malfoy e di come impedire che provi ad ammazzare un terzo giocatore della nostra squadra di Quidditch... ma non posso tollerare lui!"
Il Ragazzo-Che-E'-Sopravvissuto seguì la traiettoria tracciata dal dito del suo migliore amico e - nonostante ne condividesse i dubbi - non poté evitare di sorridere alla vista del soggetto che li aveva scatenati.
Quando Pansy gli aveva proposto di incontrarsi tutti assieme per condividere ciò che sapevano della situazione di Draco e per individuare un piano di azione, il mago con la cicatrice a forma di saetta non aveva avuto alcuna obiezione. Ciò che non si era aspettato era però che la Serpeverde - lungi dal presentarsi da sola all'appuntamento segreto - arrivasse accompagnata dal suo cuginetto preferito.
Goyle non era sembrato troppo contento della cosa e, prima ancora di salutare, i due studenti dalla divisa verde-argento avevano iniziato a discutere.
"Molto bene, Ron," sibilò allora Hermione, mentre la Parkinson sussurrava a Goyle qualcosa che lo zittì di colpo, facendogli assumere la stessa tonalità di rosso di un peperone particolarmente maturo "se non riesci ad essere abbastanza adulto per discutere di cose importanti, quella è la porta!"
Riconoscendo il tono spazientito della ragazza, al giovane Weasley tornò in mente il ricordo dei canarini che gli aveva aizzato contro non troppo tempo prima e preferì tacere.
 
"Molto bene," affermò con un gran sorriso Pansy che, dopo avere zittito le proteste dell'amico, aveva scoccato un bacio a stampo ad Harry e si era seduta su di una sedia "scusate per il contrattempo..."
"Non c'è problema..." commentò Hermione accomodandosi dall'altro lato del Grifondoro rispetto alla Serpeverde. Ron e Goyle rimasero in piedi a braccia conserte, intenti a scrutarsi a vicenda e a lanciare - di tanto in tanto - sguardi in cagnesco alle due compagne di Casa.
"Ok, vogliamo cominciare?" domandò Harry, prima che qualcuno trovasse un pretesto per litigare di nuovo. Visto che nessuno sembrava voler parlare aggiunse "Stasera siamo qui per chiarire esattamente cosa stia combinando Malfoy dall'inizio dell'anno, se è coinvolto negli attentati contro Katie Bell e contro Ron e - se del caso - cercare di capire quale potrebbe essere il suo vero obiettivo e cosa fare in merito."
"Sì, così da poterlo spedire ad Azkaban!" esclamò indignato il Serpeverde.
Harry e Pansy stavano per rispondergli ma, come avveniva praticamente sempre in qualunque altra aula di quella scuola, fu Hermione a parlare per prima.
"No, Goyle... non è così. Quello che ci preme non è far arrestare Malfoy..."
"Anche se lo meriterebbe..." commentò Ron, che non era particolarmente d'accordo con gli obiettivi che gli altri due componenti del «Trio dei Miracoli» si erano posti.
La strega dai crespi capelli castani gli scoccò un'occhiata assassina del tipo «ultimo avvertimento» e proseguì "Quello che vogliamo è prevenire un terzo attentato, così da impedirgli di diventare un assassino. Vogliamo solo aiutarlo..."
Il grosso studente fissò gli occhi della ragazza per un attimo poi, arrossendo, fece cenno di sì e si sedette con lo sguardo basso.
Sentendosi un po' stupido ad essere rimasto in piedi da solo (e non volendo tirare ulteriormente la corda con Hermione), anche Ron si sedette ed Harry riprese a parlare, riepilogando ciò che avevano sentito durante la visita di Malfoy a Magie Sinister, l'estate precedente.
Quando ebbe terminato di esporre ciò, Pansy prese la parola raccontando di quel poco che Draco aveva confidato della missione assegnatagli dall'Oscuro Signore e, successivamente, delle discussioni che ciò aveva generato quando ancora stavano insieme.
Harry riprese parlando dell'attentato a Katie e di ciò che aveva sentito dagli insegnanti.
Fu di nuovo il turno di Pansy di narrare ciò che avevano sentito dire a Piton durante la festa di Lumacorno e concluse il tutto Hermione, riepilogando i propri sospetti relativamente al possibile bersaglio del secondo attentato.
"A questo punto, " prese la parola il Ragazzo-Che-E'-Sopravvissuto, dopo avere riflettuto per un po' sul quadro che emergeva dalle descrizioni appena fatte "direi che ci sono alcuni punti su cui possiamo trovarci d'accordo: innanzitutto il bersaglio degli attentati dovrebbe essere qualcuno di importante, come Lumacorno o il professor Silente."
"Ma Voi-Sapete-Chi non affiderebbe mai un compito del genere a Malfoy..." obiettò nuovamente Ron, che non era mai stato d'accordo su quel punto "non ha neppure compiuto 17 anni!"
"Ma ciò che ha detto il professor Piton è inequivocabile." ribatté Hermione, con un tono deciso "V...Voldemort gli ha affidato un compito e, vista la natura dei primi due attentati, il compito è uccidere qualcuno."
"E, d'altro canto," aggiunse Harry "Voldemort non sprecherebbe la possibilità di avere un suo agente così vicino a Silente per colpire qualcuno di poco importante..."
Poiché non sembravano esserci altre obiezioni, Hermione espose la seconda deduzione ovvia "Secondo: i due attentati posti in essere finora non sembravano avere avuto una grossa pianificazione, mentre Malfoy lavora a qualcosa da parecchio. Ciò implica che - molto probabilmente - il suo vero piano è un altro, mentre la collana e l'idromele avvelenato sono stati attacchi estemporanei dettati dalla preoccupazione."
"Quindi il problema vero é: cosa sta pianificando Draco e, soprattutto, dove sparisce tutto quel tempo?"
Mentre diceva questo, la Serpeverde scoccò al suo amico una occhiata traversa e rimase in attesa.
"Ecco..." cominciò Goyle, dimostrando subito tutta la sua ritrosia nel parlare "sì, cioè... io non so cosa fa, però spesso ci chiede - a me e a Vincent - di fare la guardia mentre lui va in un certo posto..."
"Dove, esattamente?" domandò Hermione facendogli, nel contempo, un sorriso di incoraggiamento.
Harry, sentendo la voce del Serpeverde più sicura, cominciò a domandarsi se il ragazzo non provasse una certa attrazione per la sua migliore amica.
La sua attenzione fu però immediatamente calamitata dalle successive parole dello studente con la cravatta verde-argento.
"Si tratta della vostra stanza... la stanza segreta dove vi abbiamo beccato l'anno scorso con L'ES."
 
Anche se Goyle non fu in grado di dire loro cosa si trovasse nella Stanza delle Necessità, Harry chiuse la riunione ritenendo di avere scoperto delle cose molto interessati.
Quella sera, mentre i due gruppi si dividevano per tornare nei rispettivi dormitori, il mago con la cicatrice a forma di saetta escluse dai propri pensieri il chiacchiericcio eccitato di Ron - che sghignazzava divertito all'idea di Tiger e Goyle trasformati in bambinette con la Pozione Polisucco - e cominciò a cercare soluzioni per accedere al covo del biondo Serpeverde.
Nonostante l'impegno suo e dei suoi amici, però, la Stanza delle Necessità rimase completamente sigillata e presto il giovane mago dovette dare priorità ad uno dei pochi problemi che non poteva condividere con la ragazza di cui era innamorato: la missione affidatagli da Silente.
Dopo avere tentato - per l'ennesima volta senza successo - di ottenere il ricordo relativo agli Horcrux da Lumacorno, Harry si arrese al fatto che aveva una sola arma da giocare: la Felix Felicis che aveva vinto alla prima lezione di Pozioni grazie al libro del Principe Mezzosangue.
Quella sera Harry ne prese una sorsata sufficiente per diverse ore di fortuna e subito il liquido dorato gli «suggerì» che raggiungere Hagrid per il funerale di Aragog sarebbe stata veramente una buona idea.
Il ragazzo era appena uscito dal proprio dormitorio col Mantello dell'Invisibilità addosso, scatenando una involontaria lite tra Ron e Lavanda, quando la Pozione gli fece notare che il modo migliore per raggiungere la capanna di Hagrid era quello di passare per il corridoio della Stanza delle Necessità.
Guidato dall'infallibile certezza di stare facendo la cosa migliore, il giovane mago raggiunse l'acceso alla magica stanza e, subito, trovò una scena molto interesse.
Due bambinette di forse undici anni stavano discutendo tra loro, apparentemente su chi delle due dovesse reggere un grosso vaso di vetro con dentro dei girini.
Dopo un po' una delle due bambine sbatté con poca grazia il contenitore nelle mani dell'altra e, con una vocetta stridula, disse "Senti, Goyle... a me fa troppo male la pancia. Vado a letto!" e se ne andò.
Harry stava per chiedersi per quale motivo la Felix gli avesse suggerito di recarsi lì quando un Malfoy particolarmente incavolato comparve da una porta che fino ad un momento prima non c'era.
"Dov'è finito Tiger?" domandò scoccando un'occhiataccia alla bambina rimasta e reggendosi nel contempo una mano che sembrava tutta annerita.
"Non stava bene..." rispose Goyle semplicemente, scatenando però le ire del biondo.
"Che razza di collaboratori!" sbottò il Serpeverde con un ringhio "Andate tutti al diavolo!"
Goyle sembrava piuttosto indeciso su come agire ma Malfoy, dopo avere mandato al diavolo anche «quel fottuto armadio», gli ringhiò contro "E tu sbrigativo a chiudere quella dannata porta! Io vado a farmi medicare la mano da Daphne!"
Ciò detto si avviò giù dalle scale senza guardarsi indietro.
"Goyle, aspetta!" sussurrò il ragazzo dalla cicatrice a forma di saetta, prima che la finta bambina chiudesse la porta della Stanza delle Necessità "Fammi entrare prima di chiudere..."
La bimba bionda fissò con sguardo duro la testa fluttuante che era appena spuntata dal Mantello dll'Invisibilità poi, con voce severa, acconsentì "Va bene, ma ricorda che non è per te che lo faccio!"
"Ne sono consapevole." gli garantì il moro, raggiungendo l'apertura e infilandosi nel covo di Malfoy prima che la porta si chiudesse alle sue spalle.
Con passo infallibile Harry si mosse tra enormi scaffali straripanti di ogni genere di oggetti e resti animali poi - passando di fianco ad una scrivania sulla quale era appoggiato un busto con una vecchia tiara - trovò ciò che stava cercando.
Mezzo smontato e con un'intera collezione di strani attrezzi attorno, infatti, un grosso armadio dall'aspetto stranamente familiare svettava in un ampio spazio che era stato svuotato buttando numerose cose di lato.
Il Ragazzo-Che-E'-Sopravvissuto si impresse nella memoria ogni dettaglio del mobile e degli attrezzi di Malfoy poi, sapendo di avere altre cose a cui dedicarsi, se ne andò.
 
Euforico per il successo della propria missione (per il successo di entrambe le proprie missioni, in realtà) Harry entrò dal portone principale del castello, cercando di non farsi notare da nessuno.
"Harry, sei tu?" domandò una voce sussurrante, da qualche parte nei pressi delle grandi clessidre che tenevano il conto dei punti della Coppa delle Case.
Dato che il ragazzo era protetto alla vista dal proprio Mantello dell'Invisibilità c'erano poche persone nel castello che avrebbero potuto capire che era lui dal semplice aprirsi e chiudersi del portone. Anche se L'effetto della Felix Felicis era terminato, il giovane mago indovinò ugualmente chi fosse la proprietaria della voce e, sempre a bassa voce, rispose "Pansy?"
Quasi immediatamente la Serpeverde uscì da dietro le gigantesche clessidre di cristallo ed Harry, toltosi il Mantello, la abbracciò.
"Che cavolo ci fai qui a quest'ora?" domandò lui, un po' stupito di trovarla lì.
"La Granger mi ha detto che eri uscito per andare a seppellire un ragno gigante..." spiegò la ragazza dopo avergli dato un lungo bacio "Non ero certa se mi stesse prendendo o meno per i fondelli, ma tu avevi detto che oggi dovevi fare una cosa per Silente e quindi..."
"Mi sei venuta ad aspettare..." commentò lui, colpito da quel gesto di affetto.
Anche Pansy dovette accorgersi da avere agito un po' troppo da «ragazzina innamorata» per i suoi gusti, perché arrossì un po' e volle puntualizzare "In realtà sono venuta a controllare che non fosse tutta una scusa e che non stessi facendo i tuoi porci comodi con un'altra..."
Il mago rise diverto e, dopo averla baciata a sua volta garantì "No, stai tranquilla... non c'è nessun'altra!"
"Sarà meglio!" commentò la Serpeverde poi, con sguardo malizioso aggiunse "Ti ho mai detto quanto sono brava con gli Incanti Stagliuzzanti?"
"No e non ci tengo a scoprirlo!" garantì Harry poi, diventando serio, aggiunse "Oggi, prima di uscire, sono riuscito anche ad entrare nella Stanza delle Necessità e a vedere cosa sta facendo Malfoy..."
Anche Pansy si fece subito seria e, staccandosi leggermente da lui, lo invitò a spiegarsi con un "Cosa hai visto?"
Harry stava per raccontarle dello strano armadio quando, cogliendoli entrambi di sorpresa, una voce esclamò "Potter! Cosa stai facendo a quest'ora fuori dal tuo letto?"
I due ragazzi, riconoscendo la voce della professoressa McGranitt si separarono come se tra loro fosse scoppiata una bomba.
"Buonasera, professoressa..." rispose il Ragazzo-Che-E'-Sopravvissuto-Almeno-Fino-Ad-Ora, mentre la Serpeverde si irrigidiva come se fosse stata colpita dall'Incantesimo della Pastoia "vede, non è come sembra..."
"No, signor Potter..." convenne l'insegnante scoccando un'occhiata sconvolta a Pansy che, ancora immobile, stringeva convulsamente la mano di Harry "è molto peggio..."
"Lei non capisce!" esclamò però il ragazzo, tirando fuori la stessa faccia tosta con la quale - al secondo anno - era riuscito a convincerla che lui e Ron stavano andando a trovare la pietrificata Hermione, anziché a cercare il Mostro di Serpeverde "Ho... abbiamo appena compiuto un incarico importante per il professor Silente e se lui fosse qui glielo potrebbe confermare..."
Si trattava di una versione leggermente stiracchiata della verità, ma il Grifondoro sperò che potesse essere sufficiente a toglierli dai guai, specie in considerazione del fatto che il Preside era assente da diversi giorni.
La donna li fissò con sospetto poi, stringendo gli occhi in due fessure, disse "Molto bene, Potter... in questo caso non vi dispiacerà seguirmi nel suo ufficio per avere conferma di questo."
 
Harry pose piede sulla scala mobile che lo avrebbe portato nell'ufficio del Preside con grande eccitazione.
La direttrice della sua Casa era rimasta profondamente sorpresa quando - alla notizia del ritorno di Silente - il ragazzo si era messo in testa al trio e aveva praticamente trascinato lei e la Parkinson fino ai Gargoylle di guardia, ma - bisogna ammetterlo - lei non sapeva nulla della boccetta contenente il ricordo di Lumacorno.
Scoccando l'ennesima occhiataccia alla giovane Serpeverde che li seguiva con un'espressione smarrita, la Vicepreside bussò alla pesante porta di legno che si trovava in cima alle scale e - dopo avere ottenuto il permesso - entrò.
"Scusi il disturbo, Preside," disse formalmente non appena tutti e tre ebbero varcato la soglia dell'ufficio "Ma ho appena trovato questi due studenti in giro per il castello e, visto che Potter sostiene che stava agendo per suo conto, ho pensato di interpellarla..."
Silente si voltò verso di loro e, non per la prima volta in quell'anno, Harry pensò che non ricordava di averlo mai visto così stanco.
Gli occhi azzurri dell'uomo osservarono con curiosità la coppia di ragazzi (facendo arrossire Pansy che - evidentemente - non era avvezza a sostenere il loro sguardo) ma, prima che l'anziano mago potesse chiedergli alcunché, il Ragazzo-Che-E'-Sopravvissuto affermò "Ce l'ho, signore!"
Immediatamente l'espressione di Silente abbandonò la curiosità ed i suoi occhi si accesero mentre, con tono fermo, affermava "Molto bene, Minerva... ti ringrazio. Ora torna pure ai tuoi compiti."
L'insegnante di Trasfigurazione, comprendendo che la storia dell'incarico non era una scusa, sembrò molto sorpresa e non si mosse.
Non volendo sembrare scortese il Preside - che pure riteneva di primaria importanza consultare al più presto il ricordo di Lumacorno - fece un sorriso alla sua amica e aggiunse "Ah, Minerva... Spero che non ti dispiaccia, ma preferirei che non facessi parola con nessuno dei tuoi «incontri» di questa sera..."
La Vicepreside fece un cenno di assenso e se ne andò.
Quando fu certo che fossero soli, Silente si rivolse a Pansy e le disse "Quanto a lei, signorina Parkinson, non vorrei sembrarle scortese, ma ci sono delle cose che devo discutere con Harry in privato."
"C...certamente, signore." rispose la giovane strega, evidentemente in soggezione a parlare direttamente con uno dei più potenti maghi di tutti i tempi "Se per lei va bene, io tornerei al mio Dormitorio..."
"In realtà non vorrei farla girare da sola per il castello a quest'ora..." ribatté l'anziano mago con un sorriso "perché invece non approfitta della mia biblioteca privata per ingannare il tempo?"
Una porta che Harry non aveva mai notato prima si aprì e la Serpeverde fece per avviarsi nella stanza ma venne anticipata dalla Fenice di Silente che, con un paio di battiti delle sue ali vermiglie, la sorpassò.
"Sono certo che troverà la compagnia di Fanny molto... stimolante!"
 
"Ebbene, Harry... Non c'è nient'altro di cui vorresti parlarmi prima di concludere questa ottima giornata?"
Il Grifondoro, che stava riflettendo sull'enormità del compito di identificare, trovare, recuperare e distruggere tutti gli Horcrux di Voldemort, si riscosse all'udire quelle parole e fissò il proprio sguardo in quello del suo mentore.
Già al secondo anno Harry si era sentito porre quella domanda e - in quell'occasione - aveva scelto di mentire tenendo per sé le proprie preoccupazioni.
In quel caso tutto si era risolto per il meglio, ma il Ragazzo-Che-E'-Sopravvissuto si era spesso trovato a pensare che - con quel suo comportamento - aveva messo in pericolo molte persone.
"In effetti sì," rispose dopo un momento di silenzio "Ma si tratta di una decisione che non spetta solo a me..."
"In questo caso, probabilmente, potresti voler approfittare anche tu del mio studio..." propose il mago adulto, dimostrando per l'ennesima volta un grande acume.
Il Ragazzo-Che-E'-Sopravvissuto fece un cenno di assenso e raggiunse Pansy che - con suo sommo stupore - si trovava in piedi accanto al trespolo di Fanny, intenta ad accarezzare il morbido piumaggio della Fenice.
"Hai mai visto un animale più bello?" domandò la ragazza sentendolo entrare.
Anche il giovane si avvicinò al trespolo e, dopo avere salutato la creatura magica, affermò "Non mi aspettavo di trovarvi in così buoni rapporti... da quanto mi disse il professor Silente, le Fenici sono piuttosto riservate."
"All'inizio, infatti, mi guardava male..." spiegò la Serpeverde con un sorriso "credo non le piacesse la mia cravatta. Così me la sono tolta e poi le ho raccontato che stiamo assieme... dopo è stata molto più affettuosa."
"Curioso..." commentò il giovane.
Non poté aggiungere altro in quanto la strega lo prevenne affermando "Già... a quanto pare è la prima dei tuoi amici ad accettarmi..."
"Non dire così..." affermò Harry abbracciandola "non è vero e lo sai. Hermione ti ha accettata ed anche Ron... solo che a lui piace fare un po' di scena!"
A quelle parole Pansy sorrise e, cercando di togliersi dalla mente l'espressione di disprezzo della McGranitt quando li aveva beccati insieme, chiese "Allora, avete finito?"
"Sì," rispose il Grifondoro poi, guardandola negli occhi, aggiunse "ma c'è un'altra cosa... credo dovremmo raccontargli di Malfoy."
"Non so se è una buona idea..." commentò preoccupata la ragazza dopo avere abbassato la voce per non farsi sentire da altri a parte il suo ragazzo "e se poi lo fa arrestare?"
"Su questo non c'è pericolo." la tranquillizzò però il giovane "Silente non è quel tipo di persona. Lui cerca sempre la soluzione che permette di salvare tutti..."
"Schifosamente Grifondoro..." commentò allora la strega con divertimento "un po' come qualcuno che conosco!"
 
"E questo è tutto..." affermò Harry dopo avere raccontato con dovizia di particolari ogni brandello di informazione che avevano racimolato, le deduzioni che avevano effettuato e ciò che aveva visto nella Stanza delle Necessità.
Silente lo aveva ascoltato in silenzio con attenzione e - quando ebbe finito - disse "Come sempre, Harry, sono stupito di come tu ed i tuoi amici..." e lì scoccò un sorriso a Pansy "siate in grado di arrivare agli obiettivi che vi ponete..."
Il mago fece una pausa e, dopo avere congiunto le dita delle mani, riprese "A questo punto - visto anche quanto vi sta a cuore questo problema - credo sia il caso di confidarvi alcune delle informazioni a cui ho avuto accesso io. Badate, si tratta di informazioni che non devono uscire da questa stanza, poiché da queste dipende la vita di diverse persone."
Dopo che entrambi gli ebbero confermato che non avrebbero parlato con nessuno - con l'eccezione di Ron ed Hermione - Silente continuò "In effetti la missione che Voldemort ha affidato al signor Malfoy è quella di uccidere me e anch'io ritengo che la collana e l'idromele fossero solo tentativi effettuati in un momento di disperazione..."
Lo aveva detto con una leggerezza tale che sembrava stesse parlando della sua collezione di figurine delle Cioccorane, ma Harry saltò su con evidente preoccupazione chiedendo "E lei, signore? Che provvedimenti ha preso?"
"Fino ad ora mi sono limitato a cercare di anticipare il signor Malfoy, in attesa del momento adatto per affrontare il problema." rispose candidamente il canuto insegnante poi, vedendo che il giovane Grifondoro sembrava sul punto di protestare, aggiunse "Vedete, Voldemort controlla Draco Malfoy in maniera assai subdola... in effetti lo fa attraverso la minaccia di uccidere i suoi genitori!"
La bocca di Pansy si spalancò in una espressione di stupore, mentre Harry strinse il bordo del tavolo fino a farsi sbiancare le nocche di entrambe le mani.
Vedendo che nessuno dei due studenti sembrava in grado di commentare, il Preside continuò "Come potete ben immaginare, in questa situazione sono restio ad agire se non al momento più opportuno o quando si sia esaurita ogni altra possibilità. Però grazie alle vostre informazioni ho un nuovo elemento su cui lavorare... quell'armadio!"
Nello studio si fece tutto silenzioso poi, mentre l'insegnante prendeva in considerazione l'idea di mandare a letto i due ragazzi, Pansy parlò per la prima volta di sua iniziativa "Ecco, signore... io non ne sono proprio certa, anche perché non l'ho visto di persona, però, dalle descrizioni di Harry credo che l'armadio su cui Draco sta lavorando sia l'Armadio Svanitore in cui l'anno scorso Montalgue scomparve per un paio di settimane..."
"Questo fatto mi è nuovo..." rispose Silente che, forse per la prima volta quella sera, aveva concentrato tutta la sua attenzione su Pansy "immagino sia successo durante la mia assenza..."
La Serpeverde fece cenno di sì e, ricordando un altro dettaglio, aggiunse "Montalgue raccontò che, mentre era imprigionato al suo interno, si trovava in una specie di nulla. Ogni tanto gli sembrava di essere nella scuola, ma a volte sentiva parti di discorsi provenienti da..."
"Da Magie Sinister!" esclamò allora Harry, interrompendola prima che dicesse «da qualche altra parte» "Ho visto un armadio identico in quel negozio quattro anni fa! Ecco cos'era l'oggetto che Malfoy ha ordinato a Sinister di tenere..."
"Ma, se sono una coppia..." affermò Pansy dimostrando un grande acume "allora si potrebbe usarli per spostarsi da uno all'altro... magari anche ignorando il campo anti-Materializzazione di Hogwarts!"
"O, peggio, potrebbe essere utilizzato per far penetrare ad Hogwarts qualcuno... magari dei Mangiamorte!" conclusione il Ragazzo-Che-E'-Sopravvissuto.
Il Preside rimase silenzioso per un attimo poi affermò "Molto bene, mi avete dato molto su cui riflettere e ci sono alcune precauzioni aggiuntive che è necessario porre in essere. Ora credo dobbiate proprio andare a dormire."
I due ragazzi fecero per alzarsi ma il loro interlocutore aggiunse "Avete fatto veramente un ottimo lavoro, ma - visto quanto vi ho accennato prima - vi prego di non agire di vostra iniziativa..."
 
 
  
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