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Autore: Poseidone358    28/02/2014    1 recensioni
Serie di incontri. Romantici, comici, introspettivi. Non sai mai chi puoi incontrare, forse l'amore della tua vita, la tua debolezza più grande, o il matto dietro l'angolo.
Genere: Erotico, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Slash
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"Voglio parlare con te ora", mi disse la bionda (ancora lei, ma è ridicolo, non capisce??) "Ne ora, ne mai, non ci metteremo insieme, non mi metterò insieme ne a te, ne a quello laggiù", accennai ad un tizio lì vicino, era un suo amico, una checca insistente e superficiale "Ora andatevene" sbuffarono ma mi lasciarono libero (ora, un cioccolato, barretta magari) mi girai velocemente, dirigendomi verso le macchinette, passai accanto ad ragazzo che stava prendendo una bevanda, feci per superarlo quando quello saltò in avanti venendomi addosso, tutta la bevanda rovesciata su di me. "Oddio, scusa sono così imbranato" disse una vocina, alzai lo sguardo dalla maglietta bagnata per osservare il mio aggressore, era uno scricciolo, la sua testa mi arrivava poco più su del petto,  le labbra carnose sembravano voler essere morse, aveva la fronte corrugata, sembrava piccolo e innocente, mi guardò. "Non ti preoccupare" stavo sorridendo, ora potei guardarlo bene in faccia, gli occhi erano grandi e marroni, lo stesso colore del cioccolato, emanavano forza, come se fosse pronto a combattere contro tutto il mondo, anche se la sola idea mi faceva sorridere, avevo un gran desiderio di proteggerlo, rinchiuderlo in una torre con un drago alla porta, anche se qualcosa mi diceva che sarebbe stato capace di diventare amico del drago e scappare insieme volando. "No è stata colpa mia, mi spiace tanto" disse, "Vieni in bagno ti aiuto a ripulirti" prima che potessi replicare mi prese per il braccio e trascinò in bagno. Lì prese scottex dal lavandino tamponando la macchia sulla maglietta "Aspetta me la tolgo" dissi, l'idea di spogliarmi mi rese agitato, sentii del sangue salirmi fino alle guance. Prese altro scottex "Sei tutto bagnato mi dispiace" mi disse, "Basta scusarsi mi stai aiutando siamo pari," risposi, iniziò a tamponarmi il petto, poi scese fino agli addominali, era una tortura, ad ogni tocco scariche elettriche mi scuotevano (come può uno scricciolo farmi un effetto tanto grande?). "Dovrei essere asciutto, grazie" sbuffò, gli presi la mano, tenendola fra le mie, gli dissi "No, sul serio, grazie" arrossì, per la millesima volta... "E ora? hai un'altra maglietta?" mi chiese, "Ho un giacchetto in classe" "Ok te lo prendo" uscì, rientrò. "Aspetta non so in che classe sei" "4a, il giacchetto è nero sembra pelle, sta sulla sedia vicino alla finestra" annuì, "Vado" dissi, Lo vidi uscire, volevo conoscerlo, proteggerlo, farlo sbocciare, era dolce, goffo, innocente, il mio scricciolo, non mi importava nulla di essere nel bagno della scuola a petto nudo con la maglietta piena di un liquido che odorava di cioccolato, volevo solo che il mio scricciolo tornasse e mi abbracciasse, volevo fosse mio, solo mio, conoscere tutto di lui, le sue passioni, i suoi sogni, condividere tutto, baciare quelle labbra carnose, perdermi in quegli occhi cioccolato. Mi appoggiai al muro, poco dopo tornò. "è questo?" chiese "Sì", mi alzai dal muretto, feci per metterlo che mi chiese "Aspetta che fai? è leggera sentirai freddo solo con quella addosso" (Si preoccupa per me e neanche mi conosce). "Non posso rimettermi la maglietta sporca di cioccolato" replicai, "Giusto, non puoi chiedere a qualche compagno di classe se ha una maglietta in più?" mi chiese, "Proverò ma non credo qualcuno di loro ce l'abbia". Ci guardammo senza altro da dire, (Satana hai mandato il tuo guerriero più spietato per rubarmi l'anima?). A un tratto realizzai di non sapere neanche il suo nome "Non ci siamo presentati, piacere Marco" "Mim" ci stringemmo la mano, sembrava così fragile, sorrisi "Credo sia ora di tornare in classe, si staranno chiedendo dove siamo finiti" disse, uscimmo dal bagno. "Allora... ciao" mi disse, salutandomi con la mano alzata, "Ciao" risposi "magari ci rincontriamo" (Lo spero) "Certo devo controllare non ti sia preso un raffreddore" disse sorridendo, sorrisi anch'io, era bellissimo il mio scricciolo, "Ti aspetterò" gli risposi e l'avrei fatto, sorrise, si girò "Ah e Mim?" iniziai, si girò, "Sì?" mi incoraggiò, "Mi spiace per il cioccolato non l'hai potuto bere" alzò il sopracciglio, era incredulo ma si riprese subito, "Marco" un brivido mi colse tutto, sentir pronunciato il mio nome dal mio scricciolo, "Sì?" "Mi spiace per la ricreazione, te l'ho rovinata" sorrisi, si girò e andò in classe, solo una volta che se ne fu andato mi girai e andai a mia volta in classe.
  
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