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Autore: JAckles    03/03/2014    3 recensioni
Come risvegliata da una trance Hermione, si rese conto solo in quel momento che nella caduta era atterrata su qualcosa di morbido e aprendo gli occhi si trovò a pochi centimetri da un paio d’iridi grigie che ricordavano l’argento fuso e che la scrutavano curiosi e con uno strano luccichio. Rimase ferma in quella posizione per alcuni minuti quando – Mezzosangue che cazzo fai?! Ti sembro per caso un cuscino?! Alzati immediatamente! – la voce del proprietario di quegli occhi e la sua mano la scostarono rudemente. – ahi ma che modi! Sicuramente un cuscino è più educato e simpatico di te Malfoy! – ma mentre si alzava, le giunse all’orecchio in un bisbiglio la voce del ragazzo che con un ghigno made-in-Malfoy stampato sulla faccia sussurrava – le apparenze sono tutto, Granger, ricordatelo -.
Heyla ragazzi :) questa è la mia prima fanfiction e spero di avervi incuriosito almeno un po' si tratta di una Dramione e spero che la apprezziate ... in ogni caso ditemi cosa ne pensate con una recensione baci
P.S. quasi dimenticavo la cosa più importante ... BUONA LETTURA =)
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 12: VOLTARE PAGINA 
 
Una figura avvolta in un mantello nero procedeva a passo spedito per il sentiero ricoperto di ciottoli, il volto coperto dal cappuccio. A interrompere quel silenzio irreale solo il suono secco prodotto dai tacchi ogni qual volta il piede toccava terra.
Nessuno aveva notato la sua presenza quando si era materializzata diversi minuti prima dietro alla Testa di Porco, per poi imboccare una delle tante vie buie di Hogsmeade. Il suo pensiero fisso, ora, era quello di raggiungere il più in fretta possibile il castello che si stagliava imponente dominando il paesaggio circostante.
Finalmente la foresta proibita si interruppe mostrando un enorme cancello in ferro battuto che una volta era servito per tenere lontano i malintenzionati ma che ora giaceva scardinato a terra, come monito per non  far dimenticare tutto il male che si era consumato in quelle terre. La figura misteriosa lo oltrepassò senza degnargli più di un sguardo: faceva male tornare in quel posto, ma per lui sarebbe scesa anche all’inferno.
- Chi sei? Scopri il tuo volto! – una voce gracchiante interrupe la “corsa” dell’ incappucciata dopo che aveva percorso solo pochi passi.
Due mani femminili scostarono il cappuccio quel tanto che bastava per mostrare il volto, senza veramente scoprirsi, come se quel lembo di stoffa fosse una sorta di protezione. Una ciocca bionda scivolò fuori creando un incredibile contrasto con il nero del mantello.
- Non sei la benvenuta qui! Sparisci! –
La donna, impassibile riprese a camminare come se il vecchio custode non avesse aperto bocca.
- Mi hai sentito? Non puoi entrare! Vattene! Non vogliamo la feccia qui! –
- Devo vedere la preside – poco più di un sussurro ma che risuonò come un urlo nel silenzio della notte.
- Se lo scordi! Se ne vada è il mio ultimo avvertimento! –
- Stupeficium – nessuno l’avrebbe fermata. Aveva un compito da svolgere e lo avrebbe portato a termine a qualsiasi costo.
 
Nonostante pieni di macerie i corridoi erano sempre gli stessi, con i soliti quadri e le solite armature, forse un po’ ammaccate ma sempre presenti. Conosceva quei luoghi a memoria, e non le fu difficile trovare il vecchio gargoyle di pietra che faceva la guardia all’ufficio della preside. Non aveva incrociato nessun altro, esclusi un paio di fantasmi che l’avevano guardata come se lo spettro fosse stata lei.
- Parola d’ordine? –
- Albus Silente –
La scala compare davanti ai suoi occhi lentamente, come le era capitato tutte le volte che era stata convocata in quel luogo e con estrema calma, di chi sapeva che tutto gli era dovuto, iniziò a salire i gradini.
- Cosa ci fai tu qui? –
- Oh, Severus ti trovo bene –
- Sono un quadro … -
- Nipote? Cosa ti porta in questo luogo diroccato? –
- Dovresti paralare con un po’ più di rispetto della scuola di cui sei stato preside, Phineas. Ma sono curiosa anche io di sapere cosa l’ha indotta a schiantare messer Gazza e a venire nel mio ufficio a quest’ora della notte, signora Malfoy -
Minerva McGranitt, avvolta in una camicia da notte azzurro cielo, era apparsa sulla porta di quello che ora era il suo ufficio e guardava la visitatrice con un cipiglio severo, che era solita a rivolgere al figlio della donna.
- Una richiesta mia cara Minerva – Narcissa Black in Malfoy abbassò del tutto il cappuccio rivalendo il volto, che seppur segnato dall’età, rimaneva bellissimo. L’aria da puzza sotto il naso una volta sempre presente, era scomparsa, contribuendo ad addolcire e abbellire i tratti aristocratici del viso della donna.
- E che richiesta potrebbe mai avere una donna come lei da farmi? –
- Voglio un posto a Hogwarts, per mio figlio –
- Temo che questo sia impossibile signora Malfoy –
- Mi pare che a tutti coloro che l’anno scorso non hanno potuto affrontare i MAGO, si stata offerta la possibilità di ripetere l’anno, se lo desiderano -
- È esatto, tuttavia, questo privilegio viene concesso solo agli studenti meritevoli e suo figlio, purtroppo, non rientra in questa categoria. Temo, quindi, che lei abbia fatto un viaggio inutile, le farò preparare una carrozza che la riaccompagnerà ad Hogsmeade da dove, poi, potrà smaterializzarsi –
Narcissa sorrise e con estrema eleganza si sedette su una delle due poltrone posizionate davanti alla grande scrivania in mogano. Non aveva mai sopportato quella donna.
- Mi spiace informarla che io non ho intenzione di muovermi da qui, finché non avrò ottenuto quello che ritengo giusto –
- E lei ritiene giusto, che io ammetta un assassino tra i miei studenti? –
- Mio figlio non è un assassino! E si, ritengo giusto che gli venga data la possibilità di rimediare ai suoi errori e che non debba pagare per le colpe mie e di mio marito –
A differenza della preside che urlava, Narcissa, aveva tenuto un tono basso ma talmente tagliente che era riuscita a zittire la sua rivale. Stava per riprendere a parlare che una voce calda e pacata invase lo studio.
- Minerva cosa ci fai in piedi a quest’ora? Oh Narcissa, cara, a cosa dobbiamo la tua presenza ad Hogwarts? –
- Albus, non volevamo svegliarti, Lady Malfoy è venuta ad presentare una richiesta che temo non potrà essere realizzata –
- Di cosa si tratta dunque? –
- Vorrei semplicemente che venga data la possibilità a mio figlio di completare la sua istruzione -
- Mi sembra una richiesta sensata, Minerva qual è dunque il problema? –
- Ma, ma Albus. Non posso permettere che un ragazzo che ha combattuto tra le file di Tu-Sai-Chi ritorni a scuola come se niente fosse, lo stesso ragazzo che l’anno prima ha tentato di ucciderti e ci è pure riuscito! Quel ragazzo che ha fatto entrare i mangiamorte nel castello, ferendo gravemente alcuni dei nostri alunni e che porta il marchio nero! Albus come posso accettare tutto ciò?!-
Narcissa scattò in piedi mettendo mano alla bacchetta quando la voce di Silente la interruppe nuovamente.
- Oh andiamo Minerva. Credi veramente che quel ragazzo abbia scelto tutto questo? Che si sia schierato volontariamente dalla parte di Voldemort? È vero, anche Draco ha fatto degli errori, forse più gravi di quelli dei suoi coetanei, ma non possiamo ignorare il fatto che sia stato influenzato  molto – gli occhi azzurrini si posarono per qualche secondo su Narcissa, la quale aveva abbassato il capo, per poi  tornare a concentrarsi sulla donna che sedeva rigidamente sulla poltrona che fino a poco tempo prima aveva occupato lui – inoltre io stavo già morendo e come ho già spiegato a Harry, la cosa era stata preparata nei minimi dettagli con il prezioso aiuto del mio caro amico Severus  -
- Si, prego Albus, un favore da niente – la voce intrisa di sarcasmo mal celato. Ricordò ai tre la presenza di Severus Piton – finalmente quell’inetto di Paciock, si è reso utile a qualcosa … - continuò poi a borbottare tra se e se.
- Severus, non avrei mai voluto che finisse così – sospirò - e sono dell’idea che tutti meritino una seconda possibilità, Minerva. -
Minerva chinò la testa – Va bene, Narcissa, permetterò a suo figlio di trascorrere l’ultimo anno ad Hogwarts e di prendere i MAGO ma al primo passo falso verrà rimandato a casa senza battere ciglio – detto questo con un gesto secco della bacchetta fece apparire piuma, pergamena e calamaio. Una volta completata, la lettera andò ad aggiungersi alla pila insieme alle altre.
 
§§§
 
Dall’altra parte dell’Inghilterra, il sole sorprese Hermione e Draco abbracciati, coperti da un leggero lenzuolo azzurro pallido. La notte precedente i due erano rimasti svegli a parlare per ore e il sonno li aveva colti mentre erano ancora abbracciati, e ora, un raggio di sole particolarmente fastidioso, li richiamava dalla terra dei sogni, mentre erano ancora in quella posizione. Ad aprire per prima gli occhi fu Hermione che, a differenza della precedentemente volta in cui si era trovata spalmata addosso al biondino, non si mise ne a urlare ne fece scenate. Semplicemente si alzò sul gomito destro e prese a fissare intensamente il volto aristocratico che le si presentava davanti. Quasi cercando di capire cosa sognasse. Le palpebre erano abbassate ma si muovevano febbrilmente, sintomo che il ragazzo, ancora tra le braccia di Morfeo, era tuttora sul treno dei sogni. Seguendo il profilo della mascella, Hermione spostò lo sguardo sul petto che si alzava e si abbassava sotto di lei. Gli addominali erano leggermente accennati, ma nonostante questo la ragazza poté notare che Malfoy aveva un corpo molto tonico. Certo, niente a che vedere con i muscoli di Victor o quelli di Ron. “Malfoy, è sempre stato un ragazzo magrolino e piccolino, ma in questi ultimi anni è proprio migliorato. Ron ha un fisico più possente, così come Viktor. Malfoy è più snello.” Stava per allungare la mano e toccare il petto del ragazzo quando quest’ultimo la riportò alla realtà.
- Mezzosangue?! Cosa ci fai tu qui? Oddio, alzati, alzati, alzati immediatamente! Mi stai sfondando lo sterno con quel tuo gomito appuntito! – Hermione era troppo di buon umore per arrabbiarsi e, ridacchiando, rotolò giù da Malfoy, andando a posizionarsi alla sua destra, continuando a osservarlo.
- Perché mi fissi? – le disse Draco passandosi una mano sul viso, come per accertarsi di non aver niente fuoriposto.
- Oh ma è una così bella giornata! Dai alzati è tardi! –
- Tardi? Ma se sono appena le 9.30? Io sono in vacanza ho il diritto di alzarmi quando mi pare! A casa mia dormo fino alle 10.30 di solito. –
- In piedi pigrone! Si va in spiaggia! – e così dicendo Hermione lo afferrò per un mano tirandolo in piedi, non senza qualche problema.
- Mezzosangue sei impazzita del tutto? Cosa stai facendo? Dove vai? – Draco si incamminò giù per le scale seguendo Hermione.
- Dai Malfoy prendi qualcosa da mangiare e andiamo in spiaggia, gli altri sono già tutti là – disse Hermione afferrando un muffin e infilandosi in bagno per mettersi il costume.
 
Il lungomare era un largo viale pieno di turisti che passeggiavano diretti verso la spiaggia, ragazzi in bicicletta e venditori ambulanti, che tentavano di abbindolare i clienti vendendo imitazioni di borse e occhiali da sole di marche famose.
Ai lati c’erano una serie di negozietti e boutique che vendevano di tutto e di più, si poteva trovare dal costume di marca, ai prodotti artigianali locali, dal cibo fino ad arrivare a costosi tappeti persiani.
Al centro del viale Hermione era ferma intenta a spiegare a Draco il funzionamento di quelle che lui chiamava strane diavolerie babbane.
- Mezzosangue perche quella babbana è entrata in quella scatola? –
- Scatola? Ma cosa?? – seguì lo sguardo del ragazzo e capì – ah quella! È una macchina per le fototessere, Malfoy! la gente entra a fare la foto –
- Quindi lì dentro c’è un altro babbano che scatta foto? Ma non stanno stretti? –
- Eh? No ma cosa hai capito? È automatica! –
Draco la guardò perplesso – Autotimaca? –
- Automatica, oh Malfoy, vieni con me –
Lo prese per un braccio e lo trascinò fino alla macchinetta, da dove era appena uscita una ragazza, e lo spinse dentro seguendolo subito dopo.
- Bene, siediti qui. – disse indicandogli uno sgabello rotondo posto al centro dell’abitacolo e perfettamente davanti alla fotocamera.
- Mezzosangue si può sapere cosa ci facciamo qui dentro? –
- Ti mostro le bellezze del mondo babbano. E ora zitto e siediti. Okay, ora appena esco da qui tu schiacci questo bottone blu, guardi qui – indicò la fotocellula – e sorridi. Capito? –
Malfoy pensava fosse una delle cose più stupide che avesse mai fatto, ma era curioso di scoprire cosa sarebbe successo.
- Okay, ho capito tutto. Granger –
Detto questo l’afferrò e se la mise sulle ginocchia e, come risposta allo sguardo perplesso della ragazza, alzò semplicemente le spalle.
- Non pretenderai che rimanga qui da solo. Non mi fido dei babbani –
 
Dieci minuti dopo i due maghi stavano uscendo dalla macchinetta ridendo come due pazzi.
- Geminio – Hermione duplicò la striscia di fotografie prelevata dalla macchinetta, una la tenne per se mentre l’altra la diede al ragazzo accanto a lei.
- Granger ma non si muovono! –
- Sono babbane Malfoy! le loro foto non si muovono! –
- Ah, beh ehm … Santo Salazar sono orribili, mezzosangue! Non farle mai vedere a nessuno! – ma nonostante questo pensiero il ragazzo rimase a fissarle come ipnotizzato.
Nelle prime due foto aveva gli occhi semi chiusi e una faccia da pesce lesso, accecato dal flash. Hermione, invece, aveva il tipico falso sorriso di chi si mette in posa per una foto, ma era anche abbastanza imbarazzata per la posizione in cui si trovava.
La terza e quarta foto, erano il risultato della brillante idea di Draco che per far sciogliere un po’ la Granger aveva iniziato a farle il solletico. Lei, però, aveva iniziato a fare delle buffe facce, facendo ridere anche il ragazzo e distraendolo dalla diavoleria babbana, come la chiamava lui.
L’ultima foto invece, la più bella secondo il ragazzo, li ritraeva mentre erano intenti a guardarsi negli occhi. In quell’ultima foto nessuno dei due guardava in camera, Draco aveva un braccio intorno alla vita di Hermione per evitare che scivolasse a terra e Hermione, a sua volta, aveva allacciato un braccio intorno al collo di Draco per sorreggersi. Si stavano guardando intensamente negli occhi, noncuranti del flash della fotografia che veniva scattata. Hermione era un po’ rossa in viso, a causa della vicinanza del ragazzo, e quest’ultimo aveva i capelli tutti scompigliati, e le labbra erano ancora piegate all’insù in un sorriso.
Malfoy diede un ultima occhiata a quella piccola striscia di carta fotografica e se la infilò in tasca, stando attento a non rovinarla.
- Muoviamoci mezzosangue, altrimenti non arriveremo mai alla spiaggia –
Hermione lo seguì senza dire una parola, ma sorridendo felice come una Pasqua.
 
- Eccovi ragazzi! Finalmente siete arrivati, vi stavamo dando per dispersi! –
- Scusaci Sarah, ma ho voluto far provare a Malfoy, le macchinette per le fototessere –
- Davvero? Fa vedere le foto! –
- Granger guai a te! Ti trasformo nel rospo di Paciock se osi mostrarle ad anima viva! Soprattutto a lei! Io non dimentico, bionda! –
- Draco? Ma cosa diavolo stai dicendo? – un Josh alquanto perplesso era spuntato da dietro le spalle delle biondina e ora guardava Malfoy come se fosse un pazzo evaso da un centro psichiatrico.
- Niente Josh, avrà preso una brutta insolazione – gli accorse in aiuto Hermione, che poi sussurrò rivolta al biondo – Stai attento a quello che dici, furetto. –
Il resto della giornata passò tranquillamente, Draco trascorse la maggior parte del suo tempo con Neal e Andrew che gli avevano fatto scoprire uno stranissimo sport babbano: beach volley.
Hermione e le altre ragazze, invece, prendevano il sole sul bagnasciuga chiacchierando del più e del meno e lanciando occhiatine maliziose al tuttofare della spiaggia che sistemava le sdraio lì vicine.
Quando i ragazzi le raggiunsero stavano, appunto, parlando di questo.
- … guarda poi che addominali, e che bell’abbronzatura – stava dicendo Sarah
- spero stessi parlando di me, amore – si intromise nel discorso Neal
- A dir il vero stavamo parlando di quello schianto del tuttofare della spiaggia, mi spiace per te Neal – ridacchiò Hermione facendo l’occhiolino all’amica.
- Hey, hey, hey, guarda che sono geloso! –
- Non hai da che preoccuparti Neal – intervenne allora Layla – il nostro bello qui, sembra aver puntato Hermione –
Quest’ultima divenne rossa come un peperone e iniziò a balbettare – Layla … m-ma co-cosa stai dicendo? N-non è vero – nel frattempo però aveva lanciato uno sguardo di sbieco verso il ragazzo. Sfortunatamente la traettoria venne deviata da un paio di occhi plumbei.
Draco, non si era nemmeno accorto che la mezzosangue lo stesse fissando, la guardava ma non la vedeva, la sua mente al momento era concentrata su un altro organo: lo stomaco.
Infatti lo stomaco stava causando a Draco Malfoy diversi problemi. Era tutta la mattina, da quando erano usciti da quella stupida cosa babbana per fare le foto, che lo sentiva vuoto, come in una specie di limbo. Quella stessa sensazione la provava solo quando scendeva in picchiata con la scopa per acchiappare un boccino, all’inizio aveva dato la colpa alla fame e non ci aveva dato più molto peso. Il problema si era palesato dopo che aveva consumato un pranzo, non eccezionale ma comunque decente, sulla spiaggia insieme agli altri ragazzi. Aveva infatti scoperto che quel senso di vuoto non sen’era andato, anzi era come se il suo stomaco fosse invaso da qualcosa di estremamente fastidioso e non riusciva a scacciare quella brutta sensazione.
La situazione, però, era anche peggiorata per il povero mago, se infatti prima gli sembrava di avere una bolla al posto dello stomaco ora gli sembrava che fosse diventato una corda annodata.
“L’hai già provata questa sensazione, caro Draco, non ti è nuova, riflettici” quella maledetta vocina alla Blaise era tornata, lo faceva impazzire e non portava mai a nulla di buono, l’ultima volta che l’aveva sentita era stato al suo sesto anno e guarda com’era finita!
Poi di colpo, come piovuta dal cielo la soluzione gli si materializzò nella mente.
“Pansy! Ma certo, il nodo allo stomaco lo avevo già provato! Possesso! Ecco cos’è, la mia irrefrenabile possessività! Era successo al quarto anno, nel breve periodo in cui noi due eravamo stati insieme! Quell’idiota di Flitt aveva provato ad allungare le mani su Pansy: non giocai nella squadra per una settimana dopo aver affatturato quel porco! Le sensazioni che avevo provato erano le stesse, a parte il vuoto allo stomaco … Ma era normale io e Pan stavamo insieme, è normale! Hermione per me non è niente …”
- Comunque ragazze, io e Andrew, stavamo pensando di andare al cinema questa sera che ne dite? – Draco fu bruscamente riportato alla realtà dalla profonda voce di Josh.
- Si! Sarebbe un’idea fantastica! Accordato questa sera si va al cinema! – accettò Layla per tutti gli altri, lanciando contemporaneamente un’occhiata maliziosa a Draco, che la guardò confuso.
- Che film guardiamo? –
- Non, saprei Hermione, cosa ne pensate di una commedia? –
- Si Neal! È un’idea fantastica! È appena uscito “Get Crazy”… –
- No dai ragazzi io l’ho già visto! – si lamentò Layla – Draco cosa ne diresti di un bel film romantico? –
- Ehm non, non saprei. Decidete voi – rispose il mago che nel contempo si chiedeva tra se e se cosa diamine fosse un “film”, e se quel “cimena” fosse una cosa contagiosa.
- No, mi rifiuto categoricamente! Niente film romantici – esclamò a quel punto con enfasi Hermione, dopo tutto quello che aveva passato per colpa di Ron, l’ultima cosa che voleva era sorbirsi due innamorati che si sbaciucchiavano per ore.
- Okay ragazzi allora votiamo e decidiamo – intervenne diplomaticamente Neal – ognuno proponga un genere e vedremo -.
- Romantico? – la mano di Layla scatto verso l’alto, ma rimase l’unica
- Commedia? – tre mani si sollevarono
- Fantasy?- due mani
- Horror?- tutte le mani si sollevarono ad eccezione di quella di Draco, che non aveva nemmeno capito di cosa stessero parlando, e di quella di Hermione, che era stanca di vedere morti e sangue.
Per sfortuna della ragazza alla fine vinse proprio questo genere.
- Bene ragazzi allora abbiamo deciso, andremo a vedere “Nightmare of blood” -.
 
Ore dopo cinque ragazzi erano in fila fuori da un cinema, con i loro biglietti stretti in mano e aspettavano pazientemente il loro turno per poter acquistare i popcorn. Poco più distanti due ragazzi, che facevano parte della stessa compagnia parlottavano tra di loro.
- Granger, io non  ho ancora capito cosa stiamo facendo –
- Gli altri sono in fila per prendere i popcorn, ovvero del cibo babbano, intanto aspettiamo di entrare in sala per vedere un film, Horror -
- Mhm capito. Ma cos’è un film? –
- E ora come te lo spiego? Idea, Malfoy immagina tante fotografie magiche attaccate in modo che durino tanto da raccontare una storia –
- Forse ho un’idea mezzosangue –
Lei gli sorrise e gli rispose che avrebbe poi compreso del tutto una volta seduti sulle comode poltroncine del cinema.
Pochi minuti dopo vennero raggiunti dagli altri e, armati di popcorn, caramelle, bibite e nachos entrarono in sala.
Ci fu un grande disordine nella scelta dei posti: Josh voleva stare vicino a Hermione ma a Draco la cosa dava, inspiegabilmente, fastidio. Layla assillava il ragazzo per sedersi vicini, e Hermione voleva sedersi tra Sarah e Andrew.
Alla fine, minacciati dalle altre persone sedute a vedere il film, furono costretti a sistemarsi secondo il caso.
Il film risultò migliore di quello che i ragazzi si aspettavano, anche se non tutti lo seguirono appassionatamente. Sarah e Neal passarono tutto il tempo a baciarsi, tanto che Andrew, seduto dall’altro lato della ragazza, si chiese se i due si fossero mai staccati almeno per respirare.
Hermione era costretta tra Josh, che teneva il braccio sul suo bracciolo con la mano aperta all’insù, come ad aspettarsi che la stringesse, e Draco il quale si era avvicinato di più a lei per allontanarsi il più possibile da Layla, la quale gli aveva avviluppato il braccio sinistro.
Era da poco finito l’intervallo quando una scena particolarmente violenta comparve sullo schermo: la protagonista veniva legata e sbattuta con forza sul pavimento. Il suo aggressore armato di un lungo coltello da macellaio le era salito a cavalcioni e aveva preso a torturarla.
Fu un attimo, e su quel pavimento sudicio non c’era più la ragazza dei capelli rossi ma un Hermione urlante sovrastata dalla magra figura di Bellatrix Lestrenge che si accaniva su di lei a suon di Cruciatus e le incideva il braccio con un pugnale.
Draco si accorse immediatamente del cambiamento di Hermione, la ragazza si era irrigidita di colpo e aveva iniziato a tremare, scossa da violenti brividi di paura.
Gli bastò guardarla negli occhi per pochi secondi per capire cosa stesse succedendo.
Non ci pensò nemmeno, si sporse verso la ragazza e l’abbracciò facendole poggiare la testa sulla sua spalla e le accosto la bocca all’orecchio.
- Shhh, Hermione shhh – iniziò a cullarla come se fosse una bambina indifesa da rassicurare dopo un brutto sogno – è morta. Non potrà mai più farti del male. Mai più. Mi senti Hermione? Sei al sicuro, qui nessuno ti farà più del male. Shh, ci sono qui io -.
A distanza di tempo, Draco non seppe ancora spiegarsi cosa lo portò a comportarsi in quel modo quella sera, cosa lo spinse a sussurrarle quelle parole. Seppe solo che quella notte, in quella sala di un cinema babbano era cambiato qualcosa.
Hermione, rassicurata da quelle parole, smise di tremare, ma al posto di allontanarsi dal ragazzo si aggrappò con tutte le sue forze alla sua camicia, come se fosse un ancora di salvezza.
Non pensò che lui era un ex mangiamorte, che era il ragazzo che per anni l’aveva umiliata e ferita, che era lo stesso platinato ragazzo la cui zia aveva tentato di ucciderla l’anno prima. Non pensò al loro passato, a quello che era stato, pensò semplicemente a una frase che tempo prima le aveva detto sua nonna.
Il desiderio di cambiare è l'unica cosa che non cambia mai
 
E fu con quelle parole in testa che Hermione parlò
- Non lasciarmi sola, Draco –
 
Perché Hermione voleva cambiare, cambiare veramente, cambiare quello che era stato.
Non dimenticare, semplicemente voltare pagina.


 

Hello sweties!!!
Ecco solo per voi il nuovissimo capitolo. Spero vi piaccia. Avete visto?? Finalmente qualcosa si muove …
 
Some notes:
- Sarete, probabilmente, rimasti sorpresi da come si pone la McGrannit nei confronti di Narcissa. Ci tengo particolarmente a spiegarvi la mia scelta. Come prima cosa vorrei rendervi partecipi di un mio pensiero: mi sono detta che, dopotutto, Draco ha sempre lavorato con i cattivi e di conseguenza la preside non è molto felice di riaverlo nella sua scuola. Dove l’anno prima aveva messo in pericolo tutti gli studenti, facendo entrare i mangiamorte.
- Mi è sembrato, inoltre, di grande importanza inserire queste scene, poiché in molte ff Draco viene riammesso a scuola senza alcun pensiero, come se fosse una cosa normale. È vero lui non ha ucciso nessuno, ma ci è andato molto vicino mettendo comunque in pericolo molti ragazzi. La McGrannit di conseguenza pensa al bene dei suoi alunni e per questo non è incline ad accettare la richiesta di Narcissa. Arriva poi il nostro Silente a sistemare tutto. Quando parlo della seconda possibilità mi riferisco in particolar modo a Severus, al quale Silente a dato una seconda chance.
- Ho adorato la parte sul cinema, e sinceramente mi è piaciuta molto come l’ho scritta, soprattutto per come si comportano i nostri due protagonisti. Come nel caso delle foto. È come se Draco si rilassasse un po’.
 
È tutto? Si, mi pare di si. (vi ho scritto un poema scusateee). Se avete qualche dubbio, incertezza, critica o complimento da farmi scrivetemi pure una recensione … beh io non aspetto altro ;)
 
Un ENORME bacio a tutti quelli che leggono la mia storia, e un ringraziamento speciale a tutti quelli che hanno inserito la storia tra i seguiti, i ricordati o i preferiti e GRAZIE anche a chi recensisce.
 
Al prossimo capitolo che ve lo dico già sarà importante baciii mrs_Malfoy_


 
  
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