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Autore: Mabelbones    06/03/2014    2 recensioni
Sembra che Beacon Hills eserciti un fascino perverso su questa famiglia di cacciatori, li spinge a distruggere o proteggere con tutte le loro forze. Jo è un' Argent, suo padre l'ha cresciuta come un soldato, proprio come Allison, sua cugina. Un “ piccolo ” inconveniente però, unito al loro invito a Beacon Hills le farà cambiare rotta, ribaltando il suo modo di vivere e di vedere il mondo. A rendere ancora più difficile la sua vita entrerà in gioco uno sfacciato lupo mannaro dagli occhi azzurri.
[ Una storia tutta incentrata - o quasi - sulla famiglia Argent ( almeno due nuovi personaggi ) sulla quale c'è sempre moltissimo da dire. Isaac x Nuovo personaggio. ]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Chris Argent, Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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W O L F  M O O N
c h a p t e r o n e


Quindici giorni prima, plenilunio, Parigi ore 00.06

Sollevò la testa verso il cielo incontrando con lo sguardo la luna, erano due ore che se ne stavano appostati sul tetto in attesa che arrivasse il licantropo. Questo "fenomeno" era riuscito a fare fuori una famiglia intera senza risparmiare nemmeno il cane appena un mese prima, durante la piena, era assolutamente fuori controllo ma era un' omega, quindi Francois, non si era affatto preoccupato di portare con se sua figlia. Entro l'alba sarebbero stati a casa, il lupo tagliato a metà nel bagagliaio.

« Ho sentito un rumore sospetto - passo. » fece in eco un uomo dal walkie talkie. Era appostato sul palazzo di fronte dietro un muretto in mattoni, entrambi avrebbero dovuto tenere d'occhio la strada. «Ti avevo detto di contattarmi solo in caso di emergenza pezzo d' idiota! » sibilò Frank nel microfono della radiolina, sollevandola all'altezza della bocca. « E' un' emergenza se l'omega mi trova e mi fa a pezzi - passo. » « stai frignando come una femminuccia, i patti non erano questi Amos, non te la sarai fatta sotto ? Sento la puzza da qui e smettila di dire passo, cazzo! non siamo più in Afghanistan o in una stramaledetta caserma! » « vecchia abitudine, va bene - passo. » alzò gli occhi al cielo voltando la testa in direzione di Jordan, che controllava l'altro lato del terrazzo. Sconcertato sbuffò, pensando che per quanto avessero potuto allenarsi o parlarne prima di quella operazione, di che pasta si è fatti si vede solo sul campo di battaglia. Spense la radiolina, per evitare di essere contattato in momenti meno opportuni e si alzò per andare nella direzione di sua figlia. « devo passare al palazzo di fronte per controllare Amos o combinerà un casino e ci farà saltare tutta l'operazione. »

Jordan indossava jeggins neri, rinforzati, maglia e corpetto spesso per proteggere dagli attacchi di artigli e denti, i capelli castano scuro, legati in una treccia francese che partiva dall'attaccatura sino ad arrivare alla sua nuca. Non ci fu nemmeno il bisogno rispondere, stava tenendo d'occhio un vicolo, quindi gli fece semplicemente segno con la mano di non preoccuparsi e andare.
« Se hai bisogno di aiuto, fai il segnale o premi il tasto del cerca persone... sono stato chiaro ? » raccolse il fucile e restò in attesa del suo accenno che non tardò ad arrivare « bene, vado, sarò di ritorno tra una ventina di minuti al massimo. » Spalancò la porta del terrazzo e sparì nel buio della rampa che conduceva ai piani inferiori.

***

Lei non lo sentì scendere le scale, certo non aveva l'udito di un licantropo ma sapeva che non avrebbe fatto rumore di proposito, essere silenziosi il più possibile era la chiave per riuscire in questo genere di operazioni. Insieme erano una squadra formidabile ma non avrebbe potuto dire lo stesso di Amos, un vecchio compagno di suo padre, quando era al militare. Aveva perso la famiglia a causa di un branco poco numeroso poco fuori da Assex, in provenza. Era la prima volta che si muoveva dalla base e non faceva che lagnarsi da quando era iniziata. Lei, diciotto anni e prossima al diploma, faceva appostamenti e cacciava da quando ne aveva sedici ma non aveva ancora ucciso il suo primo mannaro.

Qualcosa si mosse nel vicolo, più velocemente di quanto i suoi occhi umani riucirono seguire, con orrore si accorse che stava muovendo nella sua direzione. Estrasse una freccia con la punta d'argento e la incoccò tenendo basso l'arco ma quando sollevò lo sguardo, anche sporgendosi dal parapetto, non riuscì più ad individuarlo, era sparito. Abbassò nuovamente l'arma espirando e rimase in silenzio per qualche secondo, in attesa di ricevere qualche avvisaglia della sua presenza. Il respiro si fece sempre più profondo, affannoso, rauco ma... non era il suo. Si rese conto che, qualcuno stava respirando alle sue spalle, espirando dal naso, in maniera tutt'altro che silenziosa. Strinse il manico dell'arco voltandosi lentamente e i suoi occhi castani incontrarono delle iridi rosso sangue, un viso peloso del quale non riuscì bene ad individuare i lineamenti nella penombra e delle zanne, bianche, affilate. Non era affatto un' omega.

In una frazione di secondo avvenne tutto. Tese la corda per scoccare la frecca sollevando l'arco all'altezza necessaria ma il licantropo si era già gettato nella sua direzione. Pochi secondi dopo le era addosso, lasciando con i denti uno squarcio di otto o dieci centimetri all'altezza del polpaccio.

«Arrrgh» l'urlo le uscì senza la possibilità di trattenersi, la ferita le pulsava dove i denti avevano lacerato la carne. Nell'impatto, gettandosi con tutto il suo peso, aveva fatto a pezzi l'arco, lasciandola disarmata. Dalla cintola estrasse il pugnale d'argento ma il licantropo la costrinse a mollare la presa, stritolandole il polso. Sollevò un braccio nel futile tentativo di difendersi e parò un colpo di artigli sull'avambraccio e non sul viso, dove invece erano puntati. Indietreggiò, trascinandosi a terra sino al muro, cosciente di non avere alcuna via di scampo.


Un fortissimo sparo di pistola irruppe nell'aria, l'alfa cadde supino sul pavimento in un tonfo sordo. « JORDAN! » suo padre reggeva ancora in mano la pistola con le pallottole d'argento, la rimise nella custodia per correrle incontro e controllare le sue condizioni. « Papà sto bene...era un alfa, non- non un omega. » si affrettò ad aggiungere, come per giustificare il fatto che si fosse fatta mettere spalle al muro. Lui non le diede molto conto e la sollevo di peso, infilando un braccio sotto le sue ginocchia. « Ti ha morso? Jo, ascoltami, ti ha morso?...» «No, no, sto bene, mi ha graffiato sul braccio... penso ci vorranno dei punti sono profonde. » suo padre la scrutò da sotto le folte sopracciglia e lei per qualche secondo
solo per qualche secondo temette che avesse capito ma l'uomo si limitò a sollevarle la manica per controllare il segno lasciato dagli artigli. Amos era lì con lui, non se n'era accorta sino ad allora e stava trascinando giù, tenendolo per le braccia il licantropo in coma. Una pallottola dritta nel cranio, a quella distanza ravvicinata, non aveva avuto via di scampo con i nuovi proiettili al nitrato d'argento. Ugualmente lo avrebbero diviso a metà il prima possibile, quella era una certezza che non si sarebbero risparmiati. « Torniamo a casa » Frank concretizzò il pensiero di tutti e tre, la ragazza si limitò ad annuire ma non era più tanto sicura che ci sarebbe stata ancora a lungo una casa ad aspettarla.

Quando furono in macchina, approfittò del momento in cui suo padre andava a recuperare la loro attrezzatura dal tetto per controllare lo stato del polpaccio. Il jeggins era bucato nella parte in cui non c'era la protezione del cuoio, trentadue piccoli fori perfetti, lasciati dai denti dell' uomo lupo. Era finita. Tutti i sogni, le speranze di una vita dedita a proteggere e difendere
cacciamo chi ci da la caccia era il loro motto, la loro vocazione.

***

L'operazione venne fatta in un magazzino ai margini della città, non avevano la possibilità di svolgere tutto in un posto, c'era il rischio che li vedessero o peggio che vedessero il mannaro. L' uomo, apparentemente sulla trentina aveva ripreso le sue sembianze umane, le zanne erano ritirate, i tratti ferini scomparsi lasciando spazio al viso di un giovane piuttosto bello. Erano sempre così belli, perchè ? Forse faceva parte dei loro tratti da predatori.

« Voglio farlo io » interruppe il silenzio attirando l'attenzione dei due uomini, mentre suo padre tirava fuori dal fodero la spada in argento. La studiò, per qualche secondo prima di rispondere « perchè...? » pronunciò, avvicinandosi. « C-come ? » balbettò lei, ancora sotto shock « ...perchè voglio farlo. » « Se vuoi farlo voglio essere sicuro che tu lo faccia per le ragioni giuste. » voce ed espressione di suo padre divennero improvvisamente marmo, freddo e duro « quindi... riformulerò la domanda, perchè. vuoi. farlo. » Jordan fece un passo avanti, spostò lo sguardo dal lupo, legato a testa in giù, a suo padre. Sei semplici parole che significavano il suo intero mondo « Nous chassons ceux qui nous chassent ». Francois annuì e gli passò la spada, senza aggiunge nulla a voce, si fece indietro di qualche passo per darle lo spazio necessario a compiere il gesto.

La spada era pesante, ma non il peso che era abituata a portare, fisico, il peso di un gesto più grande di lei che persino in quel momento non riusciva a cogliere a pieno, se ne sarebbe accorta quando fosse stato troppo tardi. Sollevò l' elsa prendendo la mira tra la vita e l'attaccatura delle gambe, caricò il braccio all'indietro e lasciò andare. Nel momento esatto in cui la lama divise le due estremità dell' uomo oramai non più lupo, una scossa di energia percorse il suo corpo, lasciandola incapace di agire per qualche secondo, sentì i suoi occhi avvampare e accendersi di un rosso intenso ma tutto ciò sfuggì ai due cacciatori alle sue spalle.





Ecco finalmente il primo vero capitolo della storia. Una bella ironia vero? Passi tutta la vita a cacciare qualcosa additandola come  mostro e infine diventi il mostro. Immaginate cose succederebbe se suo padre lo venisse a scoprire. Eh, Eh. Sperò di avervi attirato abbastanza da spingervi a recensire il capitolo, sino a che ci sarà qualcuno interessato continuerò a scrivere la storia, alla prossima!

   
 
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