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Autore: _TheDarkHouse_    06/03/2014    0 recensioni
Dall'esterno poteva sembrare una casa normale, come tante altre, ma nessuno peteva immaginare cosa avveniva all'interno...
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Harry Styles
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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“Senza dargli troppa attenzione scese velocemente le scale e arrivata alla porta si ritrovò dinanzi una giovane donna.”

-Chi è lei?? Ha bisogno di qualcosa??- Si rivolse Violet alla donna che le si presentava dinanzi.
-Cercavo mio marito, è lì??- Rispose con voce speranzosa
*Dovete sapere che*
Jennifer Sthoel, non ricordandosi di essersi suicidata e che suo marito l’aveva ormai tradita ed era andato via dalla città, continuava a cercarlo.
- Suo marito si chiamama Harry per caso??- Le chiese Violet
-No si chiama Michel- Rispose con sicurezza Jennifer
-No, non c'è nessun Michel quì-
-Ne sei proprio sicura??-
-Mio marito era venuto a ri-visitare la casa prima dell'acquisto-
-Impossibile!- Rispose Violet leggermente infastidita -Come è potuto succedere?? Ci siamo appena trasferiti. E' sicura di non aver sbagliato casa?-
-No, è quì, ricordo bene. Ricordo benissimo anche il lampadario all'entrata- Dice la donna ricordando il lussuoso oggetto luccicante che pendeva dal soffitto.
-Vorrei restare ancora a parlare con lei, ma ora devo andare- Disse chiudendo la porta, ma la donna la spinse all'indietro riaprendola.
-No, aspetti...-
Esasperata Violet chiuse la porta velocemente senza darle più ascolto.
-Prima Harry, poi questa squilibrata, cosa altro deve succedere?- borbottò Violet tra se e se.

Intanto al piano superiore...
Mentre Mia riponeva i suoi vestiti, sentì strani lamenti provenire dalla camera accanto. Le voci ripetevano quasi supplicando "SALVAMI"
Esse continuavano ad essere sempre più insistenti ma Mia pensava fosse il padre, lui adorava farle scherzi. Ma le voci non cessavano, anzi diventavano sempre più insistenti e dicevano "VIENI QUI' SALVAMI" e lei aveva sempre più paura. Preso il caroggio si avviò verso la camera affianco, abbassò la maniglia ma era chiusa a chiave. Comiciò a forzarla, spingerla violentemente e in quel momento salì il padre.
-Hey, piccolina che combini??- Disse tra una risata e un altra per la goffaggine della ragazzina intenta in quell'operazione.
-No, non combino niente- Disse guardandosi intorno allarmata
-Vuoi che ti aiuti qualunque cosa stavi facendo??- Le chiese il padre.
-No, meglio lasciar perdere-
-Ok, allora che ne dici di venire con me ad aiutare la mamma a preparare i cupcake?? Sta combinando un macello- Disse cominciando a ridere.
-Si, meglio andare- Disse la ragazza unendosi alla risata del padre immagginando la madre preparare i dolcetti.
Arrivati al piano inferiore vedono Vivien parlare con un ragazzo all'incirca sui 32 anni e insieme a loro vedono arrivare Violet.
Ben curioso dall'idea di sapere chi fosse si rivolse alla moglie -Chi è lui??-

15 Novembre 2001
Quando Peter entrò in casa si sentì maledettamene bene, aveva trovato lavoro dopo tanto tempo. ll lavoro che faceva prima era così umiliante, vendersi per soldi non era una bella cosa. Ora, anche se fare il maggiordono non era poi così gatificante qualsiasi impiego sarebbe stato migliore del precedente.
La cosa che lo aveva colpito dipiù di quella struttura erano quelle eleganti e imponenti scale poste nela sala d'entrata. Chissà per quale motivo quelle scale gli davano tranquillità, ma quella grande tranqiullità non sembrò durare poi così tanto.
Veniva pagato poco ma sfruttato dall'alba fino a notte fonda e ,quando usciva da quella casa, era un grande sollievo.
Ma i soldi non bastavano così decise di ricominciare il suo vecchio lavoro nelle poche ore libere che gli restavano dal'incarico di maggiordomo.
Però quelle scale diventarono anche la causa della sua morte.
Un giorno, mentre era con una sua cliente che aveva suppergiù 43 anni sentì la porta della camera aprirsi e sbattere violentemente contro il muro. 
Il suo istinto iniziale fù quello di coprirsi ma quel'uomo non si fermò, anzi si avvicinò e gli scagliò un pugno in pieno viso. Lo afferrò poi per le spalle scagliandolo via, giù dal letto.
La donna spaventtata continuva ad urlare "NO, FERMATI, NON E' COLPA SUA, TI PREGO CALMATI! Honey, sai che io ti voglio bene".
L'uomo la guardò con disprezzo, era ferito.
Peter intanto, senza pensaci due volte cominciò a scappare ma quell'uomo lo inseguì e con una sola spinta lo gettò via facendolo rotolare giù per le scale.
Peter non dimenticherà mai il suo viso e quei grandi occhi pieni di rabbia...

-E' il nostro nuovo maggiordomo. Mi aiuterà nelle faccende di casa-
- Vedo che ogni minuto che passa in questa casa c'è sempre una nuova scoperta per me. Ci mancava solo il maggiordomo. Che giornata strana-disse violet arrivata in quel momento nella stanza.
-Non avevamo bisognio della tua opinione ragazzina irritante- Disse con voce perfida.
-Calmati, tanto in questa quì NOI non abbiamo bisogno della tua opinione-
-Scusi, come si permette!- Si rivolse arrabbiato Ben al maggiordomo.
-Hey, ma cosa avete oggi tutti? E tu Violet. E' meglio che te ne torni in camera-
-Non avevamo bisognio della tua opinione ragazzina irritante- ripetè Violet avviandosi verso il corridoio.
-Ti ho sentita- Rispose il maggiordomo.
-Sta zitto stupido cameriere-
-Mi chiamo Peter, tanto per precisare!- Urlò.
Violet continuava a borbottare salendo le scale e dalla sua camera vide sbucare una faccia sconosciuta.
-Non te a prendere per Peter, è fatto così. Non mai stato molto amichevole con i giovani. Se sapeessi il suo passato capiresti... E poi a dire a verità un pò irritante ci sei-
-Ma si uno... Vabbè, melio lasciar perdere. Oggi non è giorata- Violet fece per andarsene ma Harry gli si ripresentò dinanzi.
-Se vuoi te la posso aggiustar io la giornata ragazzina irritante. Sai, io sono molto bravo in queste cose- Disse Harry
 -Ora sono impegnata ma sei vuoi puoi passare più tardi- Dise Violet per provocarlo.
-Ora, per cortesia, è meglio che tu vada- Disse spingendolo via
-Ti aspetterò- E la guarò quasi per fargli capire che era serio
-Contaci- Disse Violet ridendo.
Anche se aveva risposto in quel modo scherzoso a Violet sembrava che lui ci credesse davvero.
Quegli occhi sembravano averla colpita e di sicuro, anche se non avrebbe voluto, li avrebbe sognati quella notte. Erano di un colore così unico e intenso che non avrebbe fatto altro che pensarli.

  
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