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Autore: roberta_everdeen    07/03/2014    1 recensioni
IN PAUSA PER REVISIONE.
[Post The Avengers]
[Loki x Nuovo Personaggio ]
Nel mio cuore sapevo di avere dei poteri speciali, dei poteri che avrebbero potuto aiutare quelle sei persone.
Venivano chiamati “I Vendicatori”, erano conosciuti da tutti e da tutto il mondo ed erano di nuovo insieme. Dei nemici volevano attaccare la terra e loro erano pronti a difendere a qualunque costo la vita di tutti. Si presumeva che quei nemici venissero da Asgard.
Asgard. Alla sola pronuncia di quel nome mi arrivava una fitta allo stomaco. Troppi ricordi, troppe emozioni, troppa nostalgia.
Nacqui lì, crebbi lì. Lì ero Madre Natura.
(..)
Sulla terra, diventai una scienziata e iniziai a lavorare per lo S.H.I.E.L.D. Questo significava che spesso vedevo Thor ma ero costretta a nascondermi perché avevo paura della sua reazione nel vedermi, o meglio, non sapevo che reazione avesse avuto.
Eleine Jones, vero nome: Eleine Leaf. Questa sono io.
Una nuova eroina con un passato misterioso, si unirà ai Vendicatori.
Madre Natura.
Rincontrerà il suo Dio degli Inganni e il suo passato.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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I want to hide the truth, i want to shelter you.


Quella notte dormii ripensando a quel bacio inaspettato. Si ripetevano le immagini delle sue labbra sulle mie, di quel bacio che prestò s’intensifico lasciandoci senza respiro. Le sue braccia attorno alla mia vita e le mie mani sul suo petto. Chi l’avrebbe mai pensato. Non ero pronta per affrontare una situazione emotivamente forte come quella. Tutto successe troppo velocemente, senza lasciarmi il tempo di contrastare i vari sentimenti che ribalzavano dal mio cuore alla mia mente. Mi sentivo in trappola, senza via d’uscita. Attorno a me c’era una fortezza che però Loki ruppe con quel bacio. Perché? Che cosa voleva dimostrare? Il fatto che mi amasse ancora lo esclusi immediatamente. Nella situazione di Loki, io non penserei mai all’amore.
Di una cosa ero certa: io non l’amavo. Sì, era vero.
L’amore non può nascere con un semplice bacio soprattutto dopo che la persona in questione è stata lontana da te per sette anni. No no. Quello non era amore. La mia era dipendenza. I suoi occhi mi mandavano in estasi, avevo bisogno di lui. La sua voce mi dava assuefazione. Ma non era amore. Prima di valutarlo come amore, avrei dovuto riscoprire me stessa.

L’indomani mattina aiutai i collaboratori dello SHIELD con i preparativi per il trasloco. Si sarebbe tenuto quel pomeriggio stesso e tutti erano indaffarati.
Non vidi Loki per tutto il giorno. Cosa alquanto strana visto che in quei giorni era sempre tra i piedi. Non sapevo se fosse una cosa positiva o negativa, non vederlo. Volevo parlargli ma al solo pensiero, dei fiori iniziavano a spuntare in tutto il mio corpo, evidente segno della mia preoccupazione. Quindi cercai di non pensarci troppo dedicandomi solo alle mie mansioni. Nei momenti liberi mi esercitavo con i miei poteri nel laboratorio. Chiudevo gli occhi e dosavo le emozioni. Una volta delle nuvole mi sollevarono dal terreno fino a toccare il tetto. Era una gradevole sensazione saper volare. Ad Asgard, essendo ancora bambina non provavo mai a volare. Un altro motivo era anche perché Frigga me lo vietava. Diceva che c’era già Thor che le faceva venire un attacco ogni volta che si alzava dal terreno, vedere me l’avrebbe fatta impazzire. Anche se Frigga non era mia madre naturale, le fui sempre grata per avermi accompagnato nella mia infanzia. Quando mi trasferii sulla Terra i suoi abbracci, le sue parole d’incoraggiamento e il suo affetto furono le prime cose a mancarmi.
Dopo aver riordinato la mia postazione, chiusi gli occhi e presi un gran respiro. Mi concentrai su tutte le emozioni che il mio cuore riusciva a stimolare. Mi rilassavo, mi sentivo leggera come una piuma. Come se ogni problema fosse sparito dalla mia vita.
-Ti eserciti ancora?-
Bruce entrò lentamente in laboratorio. Delle goccioline di acqua cristallina fluttuavano nell’aria riempendo tutta la stanza.
-Solo un po’. Ho capito come funzionano i miei poteri finalmente- mi appoggiai al tavolo di lavoro, sporsi il busto in avanti e sorrisi entusiasta.
-Brava. Quindi se abbiamo bisogno d’aiuto possiamo contare su di te?- appoggiò gli occhiali sottili e grigi appena sopra il naso mentre controllava alcuni pannelli nei piccoli schermi sparsi qua e là per la stanza.
Arricciai le labbra pensierosa e abbassai lo sguardo.
-Non so in realtà. I miei poteri funzionano solo quando provo delle emozioni, non ho mai provato ad usarli senza.. ecco provare niente-
-Non ti sei esercitata con Stark?-
-Si ma lui m’incitava, mi spronava. Sa essere più fastidioso del solito certe volte…-
Bruce mi guardò allibito. Appoggiò entrambe le mani sul bancone, gli occhiali gli scivolarono sul naso. Alzò le sopracciglia e guardò di nuovo lo schermo luminoso sogghignando.
-Cosa? Perché ridi?- incrociai le braccia appena sotto il seno e mi avvicinai a lui.
-Perché sei una ragazza forte e coraggiosa. Mi ha sorpreso che tu non abbia mai provato a usare i tuoi poteri quando vuoi. Secondo me ci puoi riuscire, devi solo provarci.
-Uhm- mi morsi il labbro e sospirai. Aveva ragione. Non mi fidavo delle mie capacità e mi limitavo.
Mi allontanai dalla sua postazione e inizia a camminare per il laboratorio indifferente.
-Avanti chiedimelo- mi disse deciso. -Guarda che io non ho parlato-
-Lo so ma lo stai pensando-
Sbuffai.
-D’accordo. Come fai a trasformarti senza arrabbiarti?-
Si tolse gli occhiali, si sedette nel tavolo e iniziò ad annuire.
-Io sono sempre arrabbiato-
Non rimasi sorpresa di quella risposta. Sapevo che aveva un qualche segreto ma non riuscii ad associarlo al mio problema, se così potevo chiamarlo.
-Vuoi dire che forse potrei usare i miei poteri quando voglio perché.. sono sempre emozionata?- allargai le braccia esasperata.
-Detto nella nostra lingua, sì. Oltre a essere una ragazza forte sei anche una ragazza molto emotiva. Ogni emozione anche la più insignificante riesci ad amplificarla dandoti così la forza di sfruttare i tuoi poteri. La tua mente è un continuo subbuglio d’emozioni mescolate a causa dei vari cambiamenti apportati alla tua vita e questo ti rinforza-
Bruce spiegò il tutto con tranquillità, aprendomi gli occhi a quello che ero. Lo ringraziai per l’enorme aiuto che mi diede. Era una delle poche persone di cui iniziai a fidarmi in quel periodo. Ne avevo bisogno e nessuno, meglio di lui avrebbe potuto aiutarmi. Ero in debito.

Aprii la palestra facendomi travolgere dal silenzio e dall’odore di pulito che emanava. Nella mia mente riaffiorò il ricordo dell’allenamento del giorno prima con Loki.
Buffo. Strano.
Non riuscivo ad appellare altri aggettivi a quel ricordo. Ma non ci ragionai più di tanto. Avevo troppi pensieri per la mente – o forse da quello che capii, avevo troppe emozioni che mi gironzolavano per l’encefalo. Il trasloco poi era un altro problema.
Alla Stark Tower si sarebbe trasferiti solo i Vendicatori –compreso Loki- e i collaboratori più importanti. Quelli in secondo piano, che svolgevano un lavoro secondario, si sarebbero traferiti nella base SHIELD o sarebbero rimasti nell’eliveivolo. A me toccò di rimanere nell’eliveivolo. Non sapevo il perché, mi era stato detto questo e basta. Mi sarebbe piaciuto trasferirmi alla Stark Tower ma gli ordini di Fury erano impossibili da disobbedire.
Sistemai i vari attrezzi nelle custodie nere donatomi dal personale. Pian piano svuotai quasi tutta la palestra approfittandone di allenarmi un po’ da sola. Steve entrò improvvisamente, con calma e sorridendo.
-Vuoi un po’ d’aiuto Madre Natura?-
Presi una custodia e la donai a Steve. Alzò un sopracciglio e si avvicinò mentre finivo di sistemare gli ultimi attrezzi.
-Mi aspettavo un’altra risposta, sai-
-Hai detto che non ti tiri mai indietro. Bene, aiutami così finiremo prima e potrò andarmi a riposare- c’era un po’ di acidità nel mio tono. Non ero arrabbiata, ero semplicemente nervosa. Steve mi voltò verso di lui, sussurrò il mio nome comprensivo e indicò i miei occhi.
Le fiamme, di nuovo.
-Perché sei arrabbiata?-
Non gli risposi ma lui insistette fino allo svenimento. Gli confessai che mi sarebbe piaciuto avere più considerazione in quel posto. Che mi sarebbe piaciuto dare aiuto ma non con il trasloco.
-Ne hai mai parlato con Fury?- si appoggiò alla parete e incrociò le gambe e le braccia.
-No, con lui parlo raramente-
Entrambi stemmo in silenzio per pochi minuti nel frattempo mi riposai un altro po’.
Odiavo quel silenzio. Non era da Steve.
-Hey Ghiacciolo, che ti succede?- gli dissi. Sorrise e si avvicinò a me.
-Ti prego anche tu con questo soprannome no-
-Perché? È così carino!-
-Davvero, posso comprendere Stark che mi chiami così, ma tu evita…- ridacchiò un po’.
-Che vuoi dire?-
Steve sospirò, si avvicinò a me e mi aiutò a chiudere una custodia. Piegò le labbra fino a farle sbiancare.
-Qualche giorno fa ti ho detto che tu sei diversa dalle altre ragazze che ho attorno. È così. Questo soprannome “Ghiacciolo” corrisponde a Captain America, non a Steve Rogers. Sai l’altra volta sono uscito con una ragazza…-
-Uh uh. L’ennesima?-
-Si. Non faceva altro che chiamarmi Captain. Vedeva solo il supereroe internazionale che c’è in me, non vedeva l’altra mia personalità. Tu invece mi guardi con altri occhi. Con te sono me stesso, sono semplicemente Steve.-
Mi morsi leggermente il labbro. Steve era stato sincero con me e questo mi riempì il cuore di gioia. Entrambi eravamo ricoperti da quella nostra immagine che avremmo voluto mostrare a tutti. Forse era questo la ragione che ci univa.
Girò il viso verso destra, sorrise e mi guardò di nuovo.
-Vuoi allenarti?- chiese improvvisamente
Sollevai un sopracciglio stupita.
-Avanti, ti sei allenata con tutti! Con Stark, con Natasha, con Clint..
-In realtà con Natasha non è stato un vero e proprio allenamento. Non facevo altro che finire con il sedere per terra. Con Clint ho provato a schivare una freccia ed anche lì sono finita per terra-
-Si ma ti sei allenata anche con…..
-Con….. Loki?-
Annuì disgustato. Gli diedi una pacca nel braccio e feci una smorfia. Roteo gli occhi e mi diede un buffetto nella guancia. Mi decisi ad allenarmi con lui a patto che l’allenamento sarebbe durato solo un paio di minuti.
Ci posizionammo uno di fronte all’altro, strinsi i pugni e mi concentrai. Mi bloccò i polsi e io cercarci di liberarmi dalla presa. Ridevamo ma eravamo anche concentrati.
Steve era un po' più debole senza lo scudo ma era abbastanza abile da scaraventarmi a destra e a sinistra.
Lo buttai varie volte anch’io a terra, aiutandolo ad alzarsi con una risata.
Ci allenammo finchè non ci stancammo.
Roteò dietro di me, mi cinse la vita da dietro e mi fece girare.
-Steve smettila! Mettimi giù!- urlai ridendo. La mi risata rimbombò su tutta la palestra. La porta si aprì.
-Bene bene. Ecco l’uomo senza tempo e la ragazza che non sa chi è. Che strana accoppiata questa. Voi Midgardiani siete alquanto strambi e faccio fatica a comprendervi. Insomma siete due personalità in contrasto- incrociò le braccia e ci osservò. Steve aveva ancora le braccia attorno alla mia vita e io mi reggevo a lui.
-Laufeyson, tu non mi conosci- tuonò Steve
-Si ma conosco la ragazza abbastanza bene direi- rispose con tono malizioso. Mi fece innervosire.
-Bene, ma questa non ti da il diritto d’interferire con la sua vita. Qui servi solo per aiutarci con i nemici non per fidanzarti- si avvicinò deciso a lui, sollevò il petto e piantò i piedi a terra.
-Che c’è Capitano, sei geloso?-
-E tu invece?- ringhiò.
Loki rise rumorosamente. Passeggiò un po’ e poi si voltò di nuovo verso di lui.
-Se possiedo già qualcosa non mi preoccupo di perderla. Se è mia, è mia-
-Quindi io sono un oggetto di tua proprietà?- sbottai nervosamente. Alzò il sopracciglio retorico.
-Mi hai stancata Loki. Non tutti i nove regni girano intorno a te-
-Ieri sera però non mi sembra che tu abbia pensato questo.- sussurrò.
Aprii la bocca e la richiusi immediatamente. Gli occhi mi pizzicavano per le lacrime che minacciavano di uscire.
Ero in imbarazzo e odiavo quella situazione.
-Eleine, che è successo ieri sera?- mi chiese Steve calmo. Guardai entrambi.
Ero confusa, avevo bisogno di ragionare da sola. Uscii dalla palestra lasciando i due da soli con le lacrime che sgorgavano dai miei occhi. Mi chiusi in camera mia ignorando la voce di Steve che proveniva da fuori la porta.




Ciao a tutti!
Mi dispiace per l'enorme ritardo ma ho avuto un po' il blocco dello scrittore. Siete pochi lettori che leggete ma non m'importa.
Come avete potuto vedere in questo capitolo (forse non è meraviglioso, lo so) Eleine è abbastanza confusa. Non sa che sentimenti prova.
Una piccola cosa: sto revisionando gli altri capitoli, così da rendere la lettura più scorrevole.
Non ho altro da dire.
Vi lascio i network dove potete contattarmi.
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PS: il titolo del capitolo l'ho preso da "Demons" degli Imagine Dragons che mi ha un po' inspirata.

roberta_everdeen
  
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