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Autore: Alive_Reader    10/03/2014    2 recensioni
[Ginnaste - Vite parallele]
Molte persone non hanno il senso della misura, o fanno troppo o fanno troppo poco. Io sono tra quelle che fanno troppo poco. Con la scuola faccio quel che basta per la sufficienza, con le amiche mi faccio sentire quelle volte che so che hanno bisogno e con i ragazzi non ne parliamo. Non ho mai avuto bei rapporti con i ragazzi, ho un fratello maggiore e fatico a parlare anche con lui! La maggior parte di classe mia non mi calcola nemmeno perché sono troppo poco appariscente per i loro gusti. Insomma, non mi impegno per nessuno che non si impegni a sua volta per me. Ad eccezione di lui, per lui farei anche troppo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BUTTERFLIES
Oggi è venerdì e finalmente finisce anche questa settimana di scuola! Purtroppo adesso abbiamo fisica ed io vado malissimo in questa materia, non capisco mai nulla di tutte queste formule! Qualcuno bussa alla porta interrompendo la prof, questa da il permesso per entrare e con mio grande stupore il ragazzo che ha interrotto la lezione è Marco.
-Buongiorno, il prof di inglese vorrebbe un attimo Giada. Posso portarla via?-chiede lui
-Sì ma digli al prof di fare veloce perché questa ragazza va abbastanza male nella mia materia-risponde quella vecchia mentre io mi alzo e raggiungo Marco. Lui ringrazia la prof e usciamo.
-Grazie mille. Sei il mio eroe! Odio quella vecchia!-esclamo una volta fuori dall’aula
-Senti in realtà non ti vuole il prof di inglese, ma dovevo dirti una cosa e mi sembrava la scusa migliore!-dice lui imbarazzato
-Dimmi tutto.-lo incito
-Filippo ieri è voluto venire per forza agli allenamenti, ma non era in gran forma e..-comincia lui
-Marco taglia corto, mi fai preoccupare!-esclamo io preoccupata
-E stando sotto sforzo le sue condizioni sono peggiorate. Poi mentre faceva le parallele è caduto e..in poche parole adesso si è fatto male ad una gamba.-spiega veloce
-Nulla di grave, vero?-chiedo preoccupata
-No, ci tenevo solo a dirtelo. So che tiene molto a te e tu tieni a lui.-risponde semplicemente
-Dove abita?-gli chiedo
-Perché?-mi chiede confuso
-Te scrivilo qui e poi lo scoprirai!-gli dico sicura porgendogli un foglietto di carta. Lui scrive e me lo rende, io lo ringrazio e lo saluto, rientro in classe e seguo qui pochi minuti di lezione che rimangono.
A fine scuola salgo sull’autobus, sempre su quello sbagliato. Quello che sta portando delle note colorate nella monotona melodia grigia che è la mia vita.
Pov Filippo
Sono disteso sul letto con un dolore lancinante alla testa, per via della febbre. Oltre a quella mi fa un male cane la gamba, anche se i medici hanno detto che non è nulla di grave, ma tanto il dolore lo sento io no? Che importa a loro? Nulla.
Sento qualcuno che bussa e chiedo chi è, risponde mia madre a la faccio entrare; quando vedo che non è sola il mio cuore perde un battito. Quegli occhi color cioccolato, quei capelli color miele, quel sorriso dolce e indifeso. Lei, in tutta la sua bellezza.
-Ciao..-sussurra sorridendo
-Ciao..-rispondo abbassando lo sguardo imbarazzato
-Come stai?-mi chiede mentre mia madre esce dalla stanza lanciandomi occhiate interrogative
-Cerco di andare avanti. Te?-le chiedo mentre lei si mette a sedere a terra davanti a me
-Tutto ok. Marco mi ha detto che non stavi bene e sono venuta. L’indirizzo me l’ha detto lui.-dice abbassando lo sguardo e arrossendo
-Grazie per il pensiero.-le rispondo
In stanza cala il silenzio, lei ha ancora lo sguardo al pavimento ed io ho il mio su di lei. Vedo che ride e scuote il capo, poi alza lo sguardo in castrando i suoi occhioni color cioccolato nei miei azzurro cielo.
-Vieni, è decisamente più comodo il letto del pavimento.-le dico battendo una mano sul letto, nello spazio davanti a me. Si toglie le scarpe e si mette a sedere a gambe incrociate davanti a me.
-Che hai alla gamba?-mi chiede rompendo il silenzio
-Nulla di grave. Porterò le stampelle per un po’, ma non è niente di terribile.-rispondo guardandomi il ginocchio
-Menomale, Marco mi aveva fatta preoccupare.-commenta ridendo leggermente
-A volte esagera. Si preoccupa perché per lui sono come un fratello.-rispondo guardando fuori dalla finestra le rondini che cominciano a migrare.
-Belle vero?-chiede lei guardando le rondini
-Già, bellissime.-rispondo guardandola mentre ammira le rondini
-Mi piacerebbe essere una rondine, lasciare tutto e andare dove potrò stare meglio.-commenta sorridendo al cielo
-Anche a me.-rispondo tenendo lo sguardo fisso su di lei
-Voliamo insieme?-mi chiede spostando lo sguardo su di me
-Sì. Aiutiamoci a spiccare il volo, che ne dici?-le chiedo
-Dico che accetto.-risponde sorridendo
-Spread your wings my little butterfly..-sussurro vicino alle sue labbra.
-Adesso devo andare, scusa.-dice lei alzandosi e rimettendosi le scarpe.
Le afferro un braccio e le lascio un bacio delicato sulla guancia facendola diventare rossa.
-Grazie per essere passata-le dico mentre lei sventolando la mano esce dalla mia camera.
Penso che non ringrazierò mai abbastanza Marco. Io..penso di amarla. Ho dovuto sentirla tremare sotto il mio tocco e vederla arrossire dopo un semplice bacio sulla guancia per capirlo.
*Spazio autrice*
Buona sera a tutte belle signorine!
Ecco "l'incontro tra Filippo e Giada", spero vi abbia soddisfatte :)
Ringrazio Kat_love e _Zayn_Malik per le recensioni e saluto tutti,
vi voglio bene (sta sera ho voglia di dimostrare affetto :3), notte a tutte <3
  
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