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Autore: Dragon410    11/03/2014    2 recensioni
"Fred.." sussurrò.
E il quadro sorrise.
Ora George si sentiva di nuovo a casa, di nuovo completo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Seduto nel suo vecchio letto nel dormitorio maschile di Grifondoro, George Wisley osservava il panorama fuori dalla piccola finestrella, là dove la Foresta Proibita continuava a custodire i suoi segreti, compresa la Pietra della Ressurrezione; erano passati dodici anni dalla battaglia finale e quando Neville, che ora era il nuovo preside, gli aveva chiesto di diventare insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, lui aveva accettato con gioia.
Ora che però si ritrovava in quella che era stata la sua casa per sette anni della sua vita, i ricordi si stavano beffando di lui come se fosse il primo ingenuo che passasse di lì.
Scese le scale fino alla Sala Comune, dove si fermò ad osservare il fuoco che scoppiettava nel camino.
Accennando un sorriso amaro, si chinò e spostò il tappeto di qualche centimetro, quanto bastava per scoprire la mattonella con il colore poco più chiaro rispetto alle altre. Estrasse la bacchetta dalla divisa da insegnante e appoggiò la punta di essa sopra al rettangolo: "Vingardium Leviosa!"
La mattonella si alzò, rivelando sotto di sé qualche pergamena ingiallita e piegata dal tempo.
George appoggiò la bacchetta a terra e afferrò la prima di queste, guardandosi intorno come faceva da ragazzo per assicurarsi che nessuno lo stesse spiando.
Quando srotolò il foglio, un brivido di freddo gli percorse la schiena: alcune delle sue ricette migliore. Erano lì dall'ultima volta in cui le aveva toccate, quando Fred era ancora con lui.
Srotolandole una dopo l'altra, si sentì per un secondo nuovamente completo; il viso di Fred prese possesso della sua mente, sorridente come sempre.
"George, che cosa ci fai qui?"
Si voltò di scatto e trovò Neville, che si era appena materializzato, ad osservarlo incuriosito.
"Io e Fred avevamo nascosto qui le nostre ricette migliori. Ci sono ancora."
Neville si sedette sul divano, dietro di lui, afferrando una delle ricette che George aveva già scartato di lato: "Oh, le Pasticche Vomitose. Me le ricordo."
George si sedette di fianco a lui e osservarono insieme il fuoco, mentre un senso di amarezza li pervadeva.
"Domani arriverà Minerva. Dovevi vederla quando le ho detto che saresti venuto."
"Non la vedo da tempo, in effetti."
Rimasero in silenzio qualche istante, contemplando quel fuoco che sembrava più ardente che mai.
"Da quanto non venivi qui?" gli domandò Neville.
"Dall'ultima volta."
Senza aggiungere altro, Neville gli posò una mano sulla spalla e in un secondo si materializzarono nel suo ufficio.
George, osservando il muro, cadde in ginocchio.
Appesi non vi erano più solo i quadri dei precedenti presidi, ma anche quelli di tutti coloro che avevano perso la vita per salvare il loro Mondo.
"Ho pensato che sarebbe stato un giusto omaggio."
Ma George non lo ascoltava più; con il viso rivolto verso l'alto, osservava il dipinto di quel ragazzo uguale a lui.
"Fred.." sussurrò.
Neville appoggiò una mano sulla sua spalla: "Era il mio migliore amico, George."
Una sola lacrima rigò le loro guance.
"Ora so per certo di essere a casa, Neville."
E Fanny, la fenice che ancora aspettava Silente, cantò.
  
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