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Autore: JiuJiu91    29/06/2008    4 recensioni
Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. Quando guardi a lungo nell'abisso, anche l'abisso guarda dentro di te. [Friedrich Nietzsche]
Le gemelle Spencer vivono su binari paralleli: Maggie è esuberante, goffa e maldestra, perennemente intenta a collezionare figuracce, mentre la riservata Therese è una studentessa modello, saggia dispensatrice di consigli e ottima strega. Destinate a non incontrarsi mai, se non si fossero trovate intrappolate, assieme, in un piano molto più grande di loro, divise tra Bene e Male. Sempre che Bene e Male esistano ancora, quando i Buoni sono pronti a tutto pur di vincere la guerra e i Cattivi non sembrano poi così cattivi.
In un Mondo Magico in cui non è più tutto bianco o tutto nero si intrecciano storie d'amore e di guerra, d'amicizia e di fratellanza, di alleanze e di tradimenti. In tutte le sfumature che preferite.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mangiamorte, Nuovo, personaggio, Serpeverde, Tom, Riddle/Voldermort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Reduce dalla notte bianca e da una lotta con una zanzara (conclusasi con una schiacciante vittoria. Tanto schiacciante quanto può esserlo un libro spiaccicatole addosso), rischiavo di dimenticare di aggiornare la fanfiction con cadenza settimanale as usual perché le vacanze mi danno un’idea distorta del tempo.

Il 24 luglio partirò per nove lunghe settimane in Australia (scambio con la scuola) ma aggiornerò dall’altra parte del mondo, forse meno frequentemente ma non vi trascurerò (tanto i capitoli sono già tutti scritti fino a un bel punto, si tratta solo di metterli sul sito).

Baciottolonzi!

È STATO UN QUIQUOQUA

- Disturbo? – mi domandò JJ sedendosi su una delle poltroncine dell’auditorium dove i bambini della London Academy provavano Grease

- Altrochè! Dimmi un po’ cosa ne pensi – proposi

In quel preciso istante l’odioso conte Seth che faceva la parte di Danny inciampò nelle stringhe delle sue scarpe da ginnastica e travolse una bambina che cominciò a insultare tutta la sua dinastia di blasonati parenti.

- Ehm…non va sempre così – sussurrai a JJ

- Lo spero bene – annuì lei, comprensiva e mi seguì sul palco dove Seth cercava di allacciarsi le stringhe delle scarpe con scarsi risultati

- Ancora non so perché mi abbiano mollato qui in mezzo – sospirai cercando di aiutare Seth

- Mi fai male! Lasciami! – protestò quello urlando istericamente

- Sto solo cercando di… - iniziai

- Stai ferma! O lo dico alla mia mamma! – sbuffò Seth

- Adesso sono davvero stufa! – sbottai – Forse non ho neanche un centesimo dei soldi che i vostri genitori spendono per mandarvi qua ma non avete il diritto di trattarmi come trattate le vostre cameriere o i vostri maggiordomi, anche se non avreste il diritto di trattare male neanche loro, naturalmente! –

Gli occhi sgranati di ventuno stupiti studenti della London Academy si spostarono su di me. Mi fissavano con la bocca spalancata. Per tutto il pomeriggio Seth non si riallacciò le stringhe delle scarpe ma continuò a recitare impegnandosi come non aveva mai fatto prima. JJ cercò di placare i miei sensi di colpa mentre guardavamo le vetrine di Oxford Street.

- Hai fatto bene! – continuava a ripetermi – Ci voleva proprio qualcuno che li mettesse a tacere, i pargoletti –

- Adesso andranno a casa a raccontare che sono cattiva e li insulto e Suzanne Cole mi licenzierà senza pagarmi – decretai guardando il prezzo di un costume: 145£

- Ti preoccupi per nulla, Maggie, nessuno di loro sarebbe felice di andare a casa a raccontare di essere stato insultato. E se anche lo facessero, beh…vorrà dire che si arrangeranno con lo spettacolo! – sorrise JJ rassicurante – La Cole non fa mai nulla contro la scuola –

Non potei che condividere quest’ultima affermazione. Suzanne Cole sembrava avere il terrore che lo spettacolo andasse storto e quindi non aveva mai risposto male a nessuno di quelli che si occupavano della preparazione dei bambini.

- Molti di loro non sono mai stati sgridati – sussurrò JJ, facendo girare un espositore di occhiali da sole – E non è bello come si potrebbe pensare – soggiunse tristemente

- Infatti! – esclamai sarcastica – Immagino che ogni bambino nutre l’insano desiderio di essere sgridato –

La mia amica si provò un paio di occhiali Dior grandi quanto metà della sua faccia. Si potevano quasi usare come ombrelloni.

- Non si tratta di insani desideri – disse dopo una pausa di silenzio – Ma di una legge umana. Se a un bambino di otto anni le si danno tutte vinte, a undici anni si farà la prima canna e a tredici tenterà il suicidio –

- Vedo che oggi siamo particolarmente allegre – osservai fingendomi gioiosa

- Non ascoltarmi quando dico queste cose – propose JJ – Ogni tanto mi escono e non riesco a ributtarle dentro –

- Beh…sai quante cose vorrei ributtare dentro io! Tipo quando mi vengono fuori gli insulti a Piton e lui è proprio accanto a me, o anche quando mi sento in assoluto dovere di difendere qualcuno e poi ci ripenso – ridacchiai

- Io invece vorrei buttare dentro Walter Fraiser. In una gabbia di leoni – precisò JJ

- Il tuo compagno di classe? – in qualche angolo polveroso del mio cervello il nome “Walter Fraiser” era impresso a lettere sbiadite su un paio di neuroni in pausa pranzo

- Proprio lui. L’altra sera abbiamo scopato – borbottò arrotolandosi una sciarpetta di Prada intorno al collo

- Non me l’avevi detto – ammisi

- Non ci siamo viste. Credo tu sia stata impegnata con Malfoy in questi giorni – mi ricordò JJ

- E nel frattempo tu ti sei aperta un nuovo capitolo della tua vita – sorrisi – Dopo aver mollato Malfoy sembra tutto più morbido e colorato nel Mondo –

- Oh, sì! Ti assicuro che anche il cazzo di Walter era particolarmente morbido, ma avrei preferito che non lo fosse – bisbigliò – Insomma, di questo capitolo ho già scritto un paragrafo. Adesso vado a capo e ne scrivo un altro –

- Chi stai puntando al momento? – le chiesi

Con JJ era così. Ormai ci avevo fatto l’abitudine ad ignorare il modo pacato e tranquillo con cui mi informava di aver scopato con questo e con quello. Non era certo una cosa fuori dall’ordinario.

- Ce ne sono un paio che non mi dispiacciono – brontolò lei – Però non mi fanno neanche girare la testa a vortice, contorcere le budella e tutto il resto quindi non so…forse dovrei concedermi un periodo da single –

- Il che equivarrebbe a due giorni o tre? – ridacchiai

- Tutto dipende dalla merce disponibile, naturalmente…potrebbe ulteriormente allungarsi questa pausa – annunciò lei solenne

- Sul serio? – la guardai perplessa

JJ porse la carta di credito alla commessa ricciolosa bruna e inforcò gli occhiali da sole nuovi di zecca.

- Sul serio? – ripetè scandalizzata – No! Essere single per troppo tempo mi deprime –

Quel Martedì pomeriggio, però, non potevo immaginare che JJ fosse pronta a tutto pur di non deprimersi.

Neanche una settimana dopo Walter Fraiser era già trapassato remoto, così come i due che gli erano seguiti: un certo David e un altro di cui neanche la stessa JJ sapeva il nome. Così, il Sabato sera al tavolino in disco eravamo dispari.

Io e Mark, Therese e Dan e poi JJ.

- Avrei voluto portare Draco, per farti un po’ di compagnia – sussurrò Therese cercando di nascondere la gioia di vedere JJ non accoppiata

- Hai fatto bene a ripensarci – replicò lei

- E poi JJ non ha bisogno di compagnia – ridacchiò Dan

- Già! Ci siamo noi! – completai

- Veramente mi riferivo alla velocità con la quale fa amicizia – mi corresse Dan

- Se è un modo gentile per darmi della troia puoi tenertelo per te – sbuffò JJ, abbassando la testa sul menu dei drink

- Non credo che Dan volesse offenderti. A lui piacciono le troie – sorrise Mark, poi lo sguardo gli cadde su mia sorella – Cioè…quasi sempre…Therese non mi riferivo… -

- Non importa – tagliò corto mia sorella

- Spero tu abbia capito l’ironia…la giocosità…lo scherzo della mia frase – borbottò Mark preoccupato

- Ma sì! Non è scema! – gli diedi un bacio appassionato

- Scema no ma permalosa sì – mi sussurrò Mark in un orecchio

Finito il bacio mi guardai attorno. JJ sfogliava violentemente il menu, Therese fissava il dj e Dan mangiava le tartine che erano arrivate assieme al cocktail di JJ.

Decisamente la serata non era cominciata nel migliore dei modi.

E non potè che peggiorare.

Quando io e Mark andammo a ballare intravidi JJ avvicinarsi pericolosamente a Dan e mi sembrò quasi di scorgere la sua mano allungarsi a sfiorargli la coscia destra. Per fortuna mia sorella non aveva avuto la mia impressione.

- JJ ci sta provando – sussurrai a Mark

- E neanche troppo di nascosto – osservò lui

- Speravo che mi dicessi di non preoccuparmi perché non è vero! – borbottai

- Perché dovrei mentirti? – fece lui

- Per non farmi preoccupare ulteriormente – suggerii con una punta di sarcasmo

- Ho detto che JJ ci sta provando? Ehm…no intendevo dire che ci sta provando con il cameriere – replicò Mark sorridendo candidamente

- Quanto sei scemo – bofonchiai

- Sì…hai perfettamente ragione – mi rispose lui spingendomi contro il muro e baciandomi ancora – Talmente scemo che adesso ti spoglio qui davanti a tutti –

- Mark! – scattai io

- Credi che non ne abbia il coraggio? – mi chiese lui

- Lo so che ce l’hai il coraggio. È per questo che preferisco non istigarti – così dicendo abbottonai la camicetta fin quasi all’ultimo bottone

- Tua sorella dovrebbe averti detto che le cose troppo coperte si fanno scoprire, no? – rise Mark

Mentre noi scherzavamo in mezzo alla pista da ballo, Therese si era alzata per salutare un ragazzo di sua conoscenza e aveva lasciato a JJ campo libero.

Trascinai Mark al tavolo per tenerla meglio d’occhio.

- Dan…mi sto annoiando – sussurrò piano JJ all’orecchio di Dan

- Vuoi ballare? – le chiese Dan allegramente

- Non ho voglia. Sempre la solita storia…perché non andiamo a farci un giro? – propose JJ

Dan rimase perplesso. Si girò a vedere cosa stava combinando mia sorella e poi fissò la scollatura provocante di JJ.

- D’accordo – approvò Dan

- D’accordo?!? – facemmo io e Mark in coro

- D’accordo – ripetè JJ sorridendo beata

Dan si alzò e prese per mano JJ. Assieme uscirono dalla porta e sparirono nel buio della Londra notturna.

- Se ne sono andati davvero – sussurrai prendendomi la testa tra le mani e accasciandomi su una poltroncina

- Anche io all’inizio pensavo che scherzassero – ammise Mark

- Avresti dovuto fermarli – osservai

- Io?!? E perché proprio io? – replicò lui

- Dan non è forse il tuo migliore amico? – domandai

- E JJ non è forse la tua migliore amica? – ribattè Mark – Saresti dovuta essere tu a fermarli –

- A corrergli dietro con una vanga – precisai

- Che diciamo a tua sorella? – si informò Mark

- Uhm…potremmo sempre dirle che…JJ si è sentita molto male e quindi Dan ha dovuto…obbligatoriamente soccorrerla e portarla a casa – proposi

- Potrei anche sbagliarmi, ma dubito che tua sorella ci crederà – decretò Mark

- Ne dubito anche io – convenni

Mentre riflettevamo su cosa dire a Therese, mia sorella ci passò davanti sorridendo e scomparve alla nostra vista inghiottita dalla folla della pista da ballo. Per il resto della serata io e Mark ci chiedemmo dove fosse finita, ma nessuno di noi la vide.

Rincontrai Therese la mattina dopo, in camera da letto. Stava tranquillamente facendo i compiti di Incantesimi. Leggeva un paragrafo sul libro, dava un’occhiata distratta al foglio e scriveva un paio di righe di riassunto.

- Therese! – esclamai sedendomi sul mio letto, finalmente libera di togliermi un paio di scomodissime scarpettine nere con il tacco a spillo – Che fine hai fatto ieri sera? Non ti abbiamo più vista! –

Therese mi lanciò un’occhiata velenosa e appoggiò la penna alla destra del foglio.

- Ora sono molto occupata. Te lo racconterò in un altro momento – decretò Therese, si alzò e se ne andò dalla camera

- Se lo dici tu… - borbottai e tirai fuori il mio libro di Incantesimi dalla libreria. Therese aveva disgraziatamente dimenticato il suo riassunto quasi finito di un capitolo che non avevo ancora letto…che fortuita combinazione!

Subito dopo pranzo, mentre parlavo con Pansy e Magnolia del numero di Giugno di Gossipschool, mi raggiunse Calì con il mio cellulare in mano.

- Noi staremmo studiando – decretò fissandomi con disprezzo – E questo oggetto infernale continua a suonare musichette sceme –

- Maggie! Ma dove diavolo eri? – mi chiese JJ un po’ scocciata

- Ho dimenticato il cellulare in camera…e ti assicuro che chi l’ha sentito suonare al posto mio è più incazzato di te – le spiegai

- Vabbeh, non mi interessa dei particolari…vieni a casa mia…ti devo parlare – disse velocemente e mise giù

- Chi era? – domandò Magnolia

- JJ – risposi

- L’ultima volta siete state al telefono una vita…cos’è successo oggi? – volle sapere Pansy

- Mi ha chiamato solo per dirmi che mi deve parlare. Quindi…beh, torno subito – mi infilai la giacca di jeans e un attimo dopo ero davanti al cancello della reggia di JJ

La mia amica mi raggiunse correndo lungo il vialetto.

- Cos’è successo? – le domandai preoccupata: il tono della sua voce non mi era piaciuto affatto

- Scusa…non volevo farti preoccupare – sorrise lei, facendomi strada verso l’ascensore che portava sul tetto

- Invece mi hai fatto preoccupare eccome. Pensavo fosse successo qualcosa di grave – osservai

- Non hai motivo di preoccuparti. Non tu – sorrise JJ

- Non io? – ripetei perplessa – E chi? –

- Forse un tantino tua sorella – JJ si sedette su una delle varie sdraio che circondavano la piscina ancora coperta da un telo

- Therese? E come mai? – una lucina si accese nella mia testa ma preferii non pensarci

- Sai…ieri sera…Dan e io siamo andati a fare un giro…e poi lui mi ha accompagnato a casa – cominciò JJ

- Ah – feci io senza espressività – Dovrei stupirmi? –

- Mi ha accompagnata a casa sua – puntualizzò JJ

- Ok, forse ora dovrei davvero stupirmi – sibilai – Per quale motivo ci sei andata? –

- Perché avevo voglia! – esclamò JJ sorridendo innocentemente

- Cos’è successo tra voi? – le chiesi conoscendo già la risposta

- Maggie…cosa vuoi che sia successo? Ci siamo seduti sul divano, quattro chiacchiere, quattro risate, i suoi non c’erano…e alla fine…abbiamo scopato – concluse

- Che cosa? – sgranai gli occhi

- Abbiamo scopato – ripetè JJ

- Che cosa? – dissi ancora una volta, perplessa

- Abbiamo scopato – ripetè di nuovo JJ

- No, JJ, ho capito che avete scopato – sussurrai

- Allora perché continui a dire “che cosa?” – domandò

- Perché non so cosa dire – risposi

- Potresti dire che sei felice per me – propose JJ

- Mentirei: non sono affatto felice per te – decretai

- Dovresti, invece! Io sono la tua migliore amica! – sorrise lei senza scomporsi

- Che si è appena scopata il mio migliore amico che sta assieme a mia sorella – precisai

- Insomma, Maggie, lo sapevi anche tu che tra Dan e Therese non sarebbe durata – sbottò lei

- No, in realtà non potevo sapere che non sarebbe durata – ribattei

- Sono troppo diversi. A Dan non gliene frega nulla di tua sorella…capiscimi! – sbuffò JJ

- Forse. E se la vogliamo mettere su questo piano mi sa che neanche a Therese frega qualcosa di Dan – borbottai

- E allora? Ci siamo divertiti. Abbiamo passato una serata assieme. Ora è finita…tua sorella probabilmente non lo saprà mai – disse semplicemente lei

- Perché l’hai detto a me quindi? – le domandai

- Perché tu sei la mia migliore amica – spiegò lei

- Non che sorella di una cornuta – soggiunsi

- Il tradimento è definibile tale solo se c’è amore – decretò JJ – Ma Therese non ama Dan. Né tantomeno Dan ama Therese –

- Secondo me la fedeltà è una questione di principio – replicai

- Ma che cosa stai dicendo, Maggie?!? Ti ricordo che tu hai tradito Mark con uno che nemmeno conoscevi solo per uscire su un giornale di maghi e con uno sfigato per non dargli buca l’ennesima volta – mi rammentò JJ

- Ma ero piccola! – protestai

- Piccola o no, l’hai fatto anche tu. Quindi non rompere e vedrai che Therese non scoprirà nulla – mi rassicurò JJ

Per avere una certezza in più che Therese non scoprisse nulla, decisi di andare alla partita di calcio di Dan e Mark.

Non che generalmente non ci andassi, però non ero mai entrata negli spogliatoi al termine di una partita persa all’ultimo minuto per colpa di un autogol clamoroso di Jeffrey Hudson, un ragazzo tremendamente bello della London Academy.

Dan stava fotografando il suo cazzo poco fuori dalle docce. No, non sto scherzando. Stava davvero fotogradandosi il cazzo.

- Ehi, Sam, guarda com’è fotogenico il mio coso! – strillò Dan

- Se vuoi ti presto la mia macchina fotografica! Funziona meglio con i dettagli! – esclamò allegramente Sam

- Permesso? – feci titubante

Non vedevo Mark da nessuna parte.

- Altrochè…soprattutto perché Mark sta parlando con il coach! – rise un biondino slavato che non avevo mai visto prima

- Ah-ah…simpatico – sibilai – Dan, dovrei parlarti un attimo –

- Ora? – chiese Dan perplesso

- Beh…sì – ammisi

- Ok. Prima però mi faresti una foto? – mi domandò

- Una foto? – ripetei dubbiosa

- Sì…al mio amico qua sotto – specificò

- Dan! – sbottai – Devo dirti una cosa seria! –

- D’accordo… - approvò lui

Uscì dalla doccia e si infilò un accappatoio rosa abbastanza disgustoso. Sembrava fatto di caramelle gommose. Si asciugò in un attimo e meno di un minuto dopo era vestito.

- Allora? – borbottò sistemandosi la cintura dei jeans

- Ci sarebbe un piccolo problema – cominciai

- Più piccolo o più problema? – domandò lui

- Più…ehm…più problema – decretai

- Merda! – imprecò, lottando con la cintura dei jeans – Vabbeh…dimmi – sospirò affranto

- Si tratta di ieri notte – iniziai

- Ah! È quello il problema? – fece lui sembrando quasi sollevato

- Direi di sì – convenni

- Ma allora è roba da niente! Su, non preoccuparti – cercò di rassicurarmi lui

- Stai scherzando, vero?!? Tu hai tradito mia sorella con la mia migliore amica e dici “è roba da niente”?!? – sibilai

- “Tradita” è una parola grossa – ribattè lui

- Non hai scopato con JJ? – gli chiesi

- Sì, certo, ma non è un vero e proprio tradimento – sbuffò

- Ah, no! E quale sarebbe il “vero e proprio tradimento” secondo te? – sbottai

- Dai…Maggie, è una cosetta da nulla. Non sapevamo cosa fare e così abbiamo scopato – tagliò corto lui

- Ma certo! E ora magari vuoi anche farmi credere che sia una cosa normale! Anche io durante le ore di Pozioni non so mai cosa fare ma non mi scopo Dean Thomas dentro un calderone! – replicai disgustata

- Non è per rovinare i tuoi sogni, ma Dean Thomas non se lo merita – ridacchiò Dan

- Non stiamo parlando di quanto sia figo o meno Dean Thomas. Stiamo parlando di te – gli ricordai

- Tu stai parlando di me – mi corresse Dan – Per me non c’è niente da dire –

- Daniel Smith – sibilai – Non farmi incazzare –

- Tranquillizzati, Maggie – Dan mi picchiettò sulla spalla con fare materno – Non vale la pena farsi salire la pressione per una cosa che non puoi cambiare, no? –

Mi divincolai scuotendo la testa e me ne andai dagli spogliatoi. Vicino al cancello del campo incontrai Mark. Era da solo e stava sfogliando un mazzo di fogli.

- Mark! – lo chiamai

Lui sollevò la testa di scatto e nascose i fogli dietro la schiena.

- Ah, Maggie…sei solo tu – sospirò

- Come sarebbe a dire solo io? – replicai offesa

- Ma no…è che…pensavo fosse Dan – borbottò Mark

- E invece sono solo io – continuai – Se vuoi ti aspetto –

- No…andiamo. Mi laverò a casa – decise

- Guarda che non ho fretta…se vuoi… - lo rassicurai

- No. Andiamo – disse Mark con forza

- È successo qualcosa? – volli sapere preoccupata

- No – rispose lui – Cioè…sì. Voglio dire…più o meno –

- Mark…cos’è successo? – riformulai la domanda

- Il coach vuole farmi fare un provino per entrare nella primavera del Chelsea, a fine Agosto – disse lui con voce piatta

- Ma è fantastico! – gli saltai in braccio

- Sì…lo so…ed è il mio sogno, ma… - cominciò lui

- Ma…? – lo esortai a continuare

- Ma il coach ha proposto solo me. Dan non sarà molto contento quando lo verrà a sapere – spiegò Mark

- E questa sarebbe la tua perplessità? – gli domandai, lui annuì – Ma sei pazzo?!? Non puoi giocarti un futuro glorioso, alla David Beckham, per uno scemo come Dan. Insomma…io sarò la tua Victoria! –

- Dan è mio amico – sussurrò Mark

- Anche mio – precisai – Ma la vita è solo tua –

- Dici? – fece lui un po’ perplesso

- Ne sono certa – esagerai

- Farò quel provino – decise Mark – Vieni, andiamo a festeggiare il mio futuro glorioso alla David Beckham! –

Tornata dai miei festeggiamenti, quella sera, mi imbattei in Glenda Rosweth. La fedifraga in questione stava sfogliando un libro dall’aria misteriosa e nel frattempo mangiucchiava una stringa di liquirizia.

- Maggie…che bella sorpresa – sorrise lei, chiudendo il libro e vendendomi incontro

- Glenda! – le diedi un’occhiata di lato – Ti trovo in gran forma –

- Grazie…tra qualche mese mi sposo…la mia felicità si trasmette anche nel volto. Almeno, questo è quello che sostiene mia sorella – ridacchiò Glenda

- Tua sorella ha perfettamente ragione – mentii

- Oh…sì…l’adoro! Penso che tutti dovrebbero avere una sorella come la mia – soggiunse

Mi venne in mente Therese che si scagliava su di me come una belva dopo aver scoperto il tradimento di Dan e che mi faceva a pezzi con un tagliaunghie.

- Già. Tutti dovrebbero avere una sorella come la tua – convenni

La belva rimase tranquilla nell’ombra della foresta sia quella sera che il giorno successivo, ma il Martedì pomeriggio si scagliò sulla preda con una forza inaspettata.

E la preda ero io.

- Margaret Spellman Spencer! – strillò con gli occhi dilatati e i denti stretti in un’espressione di odio

- Presente – sussurrai cercando di sparire nel bagno

- Vieni. Subito. Qui – gridò Therese

- Therese…Therese… - Hermione arrivò con piccoli passetti veloci – Ti prego, cerca di mantenere la calma, siamo ad Hogwarts non alle bancarelle del pesce –

- Herm, la vedi questa – mi indicò

- Sì, la vedo. È Maggie – sospirò Hermione affranta

- Appunto. È Maggie – sibilò Therese

- Ma non è una novità. È Maggie da una vita ormai – precisò Hermione

- Naturalmente. Ed è una cogliona da una vita. Questo lo sapevo. Ma oggi ha superato il limite! – urlò mia sorella

- Davvero? – feci piano

- Davvero! – ribattè lei – Mi hai sputtanato davanti a tutte! Volevi che tutta Hogwarts sapesse che il mio ragazzo mi fa le corna con una slavata puttanella Babbana?!? –

- Ora lo saprà anche chi non ti conosce, Therese – ammisi, mentre i vetri della camera vibravano ancora

- Tra poco tutti sapranno come sei morta soffocata dallo sciacquone del cesso! – sbottò mia sorella

- No…ti prego…soffocata dallo sciacquone del cesso no… - implorai

- Non. Mi. Interrompere. Ho. Detto – gli occhi di Therese erano talmente in fuori che pensai che sarebbero andati a schiantarsi contro l’armadio di lì a poco

- Non interromperla, Maggie – mi sussurrò Hermione all’orecchio

La scena era apocalittica. Therese mi fronteggiava in mezzo alla camera e Calì, Lavanda ed Hermione seguivano la nostra litigata come se si trattasse di una partita di tennis.

- Se per caso la tua amichetta si troverà a passarmi sotto i polpastrelli delle dita…sappi che le spezzerò il collo – puntualizzò Therese

Le tre spettatrici trasalirono.

- Vorrei poterle tappare quella figa! – strillò ancora lei

Calì storse la bocca in una smorfia.

- Voleva dire bocca. Vorrei poterle tappare quella bocca – sorrisi gentilmente a Calì

- Oh, no no. Volevo proprio dire figa! Del resto, sempre di labbra si parla…e lei, la tua stupida amica oca, le conosce bene quelle labbra e sa anche come usarle. Ma finchè si passa uno dopo l’altro tutti i ragazzi d’Inghilterra la cosa non mi disturba neanche. Ma non deve assolutamente permettersi di farsi il mio ragazzo! – protestò Therese

- Scommetto che si è trattato di uno sbaglio. Una svista. Un quiquoqua – sussurrai

- Un quiproquo – mi corresse Hermione

- Una svista?!? Certo! Come no! – Therese mi si avvicinò particolarmente minacciosa – Sai cosa ti dico? –

- No – risposi

- Anzi – si rivolse alle altre – Sapete cosa vi dico?!? –

- No – risposero in coro

- Non me ne frega un cazzo se Magnolia Lawrence ha detto in giro che il mio ragazzo mi fa le corna. Io adesso lo mollo! – decretò Therese

- Lo molli?!? – ripetemmo in coro io e le altre

- Lo mollo – confermò lei

- Merda…è seria la cosa – sibilai tra i denti

- Ma prima di mollarlo lo sputtano io – decise e fissò la porta come se dovesse incendiarla con lo sguardo – Prima mi scopo Malfoy e poi lo mollo –

E così dicendo uscì dalla camera sbattendo la porta.

- Ha detto che… - iniziò Lavanda perplessa

- …Si scopa Malfoy… - sussurrò Hermione

- E poi lo molla – completò Calì

- Molla Daniel Smith – mormorò Lavanda

- Vogliamo smetterla di fare le pettegole – sbuffai

- Maggie, ma com’è andata esattamente la storia? – mi domandò Hermione

- Mia sorella non vorrebbe che… - mi guardai attorno – Vabbeh…volete davvero saperlo? –

- Naturale – sorrise Calì complice

- Allora ve lo racconto…Sabato sera eravamo… - iniziai

- Tu e quella siete in combutta. Troie! – strillò mia sorella aprendo la porta e richiudendola di botto – Troie – soggiunse dal corridoio

- Ti ha chiamata troia – mi avvertì Lavanda

- Ho sentito – la rassicurai

- Hanno sentito anche i Serpeverde nei sotterranei secondo me – precisò Hermione

Decisi che era meglio liberare la zona e pensai bene di andare a trovare Tom a Little Hangleton, sperando di non imbattermi in Glenda.

Quella volta la fortuna sembrò gettarmi un’occhiata. Al posto della solita odiosa Glenda, a Casa Riddle c’era mia zia.

Tracie Spellman era spaparanzata sul divanetto del salotto come se fosse su una spiaggia tropicale e aveva spalancato tutte le tende pesanti e buie che oscuravano la stanza. Nell’aria c’era uno strano profumo. Un misto di vodka e pan cake. Qualcosa di sublime.

- Maggie! Ma che bella sorpresa! – esclamò zia Tracie saltando in piedi dal divano

- Potrei dire lo stesso anch’io – osservai – Come mai da queste parti? –

- Tom è venuto a prendermi a casa. Sostiene che debba riposarmi perché faccio una vita troppo intensa – spiegò la zia

- E dov’è il tuo benefattore? – le domandai

- Dev’essere in giro da qualche parte di sopra. Sta complottando qualcosa con quel…come si chiama il padre del ragazzino biondo? – borbottò zia Tracie

- Lucius Malfoy…oddio…no – sospirai affranta

- Perché lo odi così? – chiese ingenuamente la zia

- Non è che lo odio…è così…uffa…come ti spiego…insomma…lo odio e basta – tagliai corto farfugliando

- Capito, capito. Cambiamo argomento – la zia mi fissò negli occhi pensierosa – Come va la scuola? –

- Oddio…di male in peggio – sibilai disgustata – Te la faccio io una domanda. Dov’è Lupin? –

- Lavora – rispose la zia con voce piatta

- Ah…giusto! Ma che te lo chiedo a fare? Tanto lavora. Accipicchia, neanche il Papa lavora così tanto. Remus Lupin dev’essere davvero indispensabile per l’Ordine della Fenice! Lavora di giorno, di notte, a Natale, a Pasqua, a Ferragosto…lavorava anche il giorno che sono nati i Cuccioli – mi guardai attorno – A proposito…dove sono i Cuccioli? –

- Con Tom – sorrise la zia tranquillamente – Se ne prende cura lui –

- Se ne prende cura lui?!? Tom Riddle? – ripetei scioccata

Neanche due secondi dopo ero nella camera dove Tom stava discutendo amabilmente con Lucius Malfoy. Dei Cuccioli neanche l’ombra.

- Ciao Maggie, è successo qualcosa di grave? – mi domandò Tom perplesso

- Sì! Cioè no…volevo dire…certo! Dove sono i Cuccioli? – sbottai

- Di là – replicò Tom pacatamente, con lo stesso tono rilassato della zia

- Di là – annuii confusa, chiusi la porta e andai “di là” – Ma di là dove, porca bestia! –

- Di là di qua – Cissie mi comparve davanti con un sorrisone abbagliante, da pubblicità del dentifricio

- Di là di qua da te? – sussurrai sconfortata

- Sei pronta? – mi domandò Cissie – Uno…due…tre..et voilà! –

Al centro della stanza c’era una grande scatola imbottita di cuscini rosa e i Cuccioli erano seduti in silenzio e fermi al centro della scatola.

- Come hai fatto? – le chiesi stupita

Chloe e Chris mi fissarono, abbozzarono un sorriso e continuarono a rimanere beati come due pacioccosi Cicciobello.

- Sto suonando per loro – spiegò Cissie con aria professionale – Credo di aver trovato il lavoro che fa per me –

- L’incantatrice di serpenti? – proposi

- No…la baby-sitter! È un lavoro che ti dà un sacco di soddisfazioni – decretò Cissie

- Davvero? – borbottai stupita

- Certo. 8£ all’ora per tre ore al giorno per quattro giorni alla settimana moltiplicato per cinquanta settimane all’anno fa un’infinità di soldi – osservò lei

- Sei troppo materialista – decretai

- Stavo ripassando le musiche di Grease – mi avvertì lei

- Non ho voglia di sentirti suonare – annunciai

- Sarò molto volgare ora: cazzi tuoi – sbottò Cissie

- No, aspetta. Voglio chiederti una cosa – chiusi la porta e mi sedetti sul divanetto di Cissie

- Una cosa riguardo cosa? – volle sapere lei – Glenda? Tom? Lupin? Malfoy? Tua zia? –

- JJ – la presi alla sprovvista. Cissie smise di assumere un’aria annoiata e si sedette accanto a me fissandomi sconcertata

- JJ? – ripetè stupita – Jessica Jenny Treford Windsor? Lei? –

- Sì – sussurrai

- Dunque io dovrei dirti qualcosa riguardo la tua migliore amica. Dovresti sapere tutto di lei – osservò ingenuamente Cissie

- E invece è così – replicai

- E cosa vuoi sapere di JJ? – mi chiese Cissie

- Qualcosa del suo passato, della sua famiglia, della sua vera madre…delle foto sulle scale – proposi

- Ancora con quelle foto!?! – sbuffò lei

- Ci penso da un po’ ormai e non riesco a togliermele dalla mente. È come se in quelle foto ci fosse la chiave per capire davvero JJ – spiegai

- Non capisco – ammise Cissie

- Neanche io. È per questo che voglio sapere qualcosa di più. Per riuscire finalmente a capire – bisbigliai tristemente

- Mi dispiace. Non so nulla di JJ – sospirò Cissie delusa – Non ho mai fatto delle indagini su di lei. Non mi sembra una persona che nasconde grandi sorprese. Anzi, devo dire che mi sembra una ragazza un po’ vuota –

Cissie ricominciò a suonare e io cercai di auto-convincermi che Cissie aveva ragione. E che anche Tom aveva ragione. E Pansy. E Therese. E tutta la gente che non capiva come mi sentissi da quando avevo visto quelle foto, e soprattutto l’espressione di JJ quando mi aveva beccata mentre le guardavo.

- JJ è una ragazza vuota. JJ è una ragazza vuota – me lo ripetevo anche quella sera mentre mi lavavo i denti, come un mantra

- Io l’ho sempre creduto – convenne Therese spuntandomi alle spalle nello specchio

- Volevi farmi ingoiare lo spazzolino?!? – protestai – Io ero certa di aver chiuso a chiave –

- Siamo in un mondo di maghi, Maggie, cosa vuoi che importi se tu hai chiuso a chiave o no – osservò Therese

- La privacy esiste anche nel mondo dei maghi – replicai

- Sono venuta a darti una bella notizia – Therese non sembrava cagarmi molto, come sempre del resto

- Ginny Weasley si è strozzata con il cazzo di Dean Thomas mentre gli faceva un pompino? – proposi

- Un po’ meno bella – ammise Therese

- Tutti hanno scoperto che Lucius Malfoy si tinge i capelli? – suggerii

- No. Ho mollato Dan – disse lei

- Dan?!? Oh, poverino…e perché? Cosa ti ha fatto di male? – domandai

- Oh…nulla…mi ha solo tradita infatti, cosa sarà mai? – sibilò lei

- Appunto – convenni, poi incrociai il suo sguardo assassino – Cioè…voglio dire che anche tu l’hai tradito –

- Oh, sì certo. In effetti oggi pomeriggio mi sono limonata Draco – raccontò Therese

- Ecco, vedi! Ora siete pari – sorrisi incoraggiante

- Non siamo pari Maggie. Non siamo affatto pari – decretò Therese – Lui ha trombato con JJ io ho dato solo un bacio a Draco –

- Ma lo spirito era lo stesso – osservai

- Temo di doverti dire di nuovo che non era lo stesso – sbuffò mia sorella – E ora perché non esci? Devo struccarmi –

- Veramente c’ero io – osservai

- Ma ora ci sono io – ribattè Therese

- Io sono arrivata per prima, quindi ho la precedenza – le feci notare

- Ma io sono più vicina al lavandino di te, quindi tocca a me usarlo – replicò lei

- Io sono più vicina alla scatola dei trucchi, quindi tocca a me – brontolai

- Io sono la più grande – annunciò Therese

- Io sono stata concepita prima di te – le rammentai

- Io ho letto per prima la lettera di Hogwarts, quindi ho la precedenza – mi ricordò Therese

- Io sono andata a prendere la posta quindi toccherebbe a me – ribattei

Hermione entrò in pigiama e con i capelli arruffati.

- Ho studiato tutta la sera, ho proprio bisogno di una maschera per il viso – fece un’espressione perplessa guardando me con la mano sulla scatola dei trucchi e mia sorella appoggiata sul lavandino - Tanto voi stavate uscendo, no? -

Moony Potter: hai indovinato. JJ e Dan. Di nuovo. Per l’ennesima volta. E Therese? E Therese la prende male, ma più per il fatto di essere tradita in sé (e della notizia che si sta già spargendo per tutta la scuola) che per aver perso Dan. In fondo la loro storia non è che andasse poi così bene, almeno, non erano molto più che trombamici.

Cecilia2day: un tradimento con un mangiamorte fidato per risvegliare Tom dalla sua idiozia…uhm uhm…chissà che tu non abbia (involontariamente e inconsapevolmente) indovinato qualcosa del futuro della fanfiction. Però ti do un’anticipazione: non è Codaliscia! Sei arguta…il tuo analista dovrebbe cercare di indirizzare la tua arguzia su cose costruttive (come lo psicosesso con Draco?)

Schumi95: ma ovvio che avrà ancora da insultarla. Con le sorelle è così! Ci si salva la pelle ma ci si continua a insultare finchè morte non ci separi. È una specie di contratto a vita: si può fare le carine soltanto quando nessuno vede e nessuno sa. Oh, avanti, in fondo Maggie e Therese si adorano!

Mony_riddle: Silente? Silente arrapato che passa le notti nel suo studio a telefonare a Glenda? Ah, però…e poi dicono che io sono una pervertita. Scusa, quanti anni hai detto di avere? Dodici? Undici? Non puoi pensare queste cose! Torna subito a giocare con le Barbie. Generazione malata, io non ero così (molto peggio, smile!)

La_tata: sì, sei davvero molto molto molto sagace e complimenti per la media dell’8,4. io purtroppo per colpa di ed. fisica mi sono giocata l’8,1 e quindi il massimo dei crediti. Materia del cazzo. Comunque Glenda in quanto stronzissima troia potrebbe benissimo avere un terzo amante. La domanda è chi?

__Acid Romance: benvenuta tra noi! Oh, sono prontissima a leggere le deliranti recensioni di qualcuno che addirittura stampa il capitolo 41 pur di non aspettare un altro giorno. Sono lusingata e commossa (sto piangendo davvero ma è perché mi è stato appena spruzzato dell’autan negli occhi e ti assicuro che brucia da morire). Spero di godermi recensioni logorroiche e senza senso. Le adoro! (sto leggendo la tua fanfiction…presto avrai anche le mie recensioni logorroiche e without any sense!)

L’Angolino delle Anticipazioni

- Tramano contro di te – sussurrò ancora lei

***

- Siamo due spiriti liberi – rumore di vetri che si toccano – Siamo entrambi troppo immaturi per una relazione seria –

***

- Se mai qualcuno mi avesse detto che tu saresti diventata sua amica avrei riso per ore – borbottò lei – E invece… -

***

- Non preoccuparti, Maggie, troveremo il colpevole – mi rassicurò Mark

- E soprattutto troveremo l’antidoto – precisò Therese, porgendomi un bicchiere d’acqua

  
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