Reduce dalla
notte bianca e da una
lotta con una zanzara (conclusasi con una schiacciante vittoria. Tanto
schiacciante quanto può esserlo un libro spiaccicatole
addosso), rischiavo di
dimenticare di aggiornare la fanfiction con cadenza settimanale as
usual perché
le vacanze mi danno un’idea distorta del tempo.
Il 24 luglio
partirò per nove
lunghe settimane in Australia (scambio con la scuola) ma
aggiornerò dall’altra
parte del mondo, forse meno frequentemente ma non vi
trascurerò (tanto i
capitoli sono già tutti scritti fino a un bel punto, si
tratta solo di metterli
sul sito).
Baciottolonzi!
È
STATO UN QUIQUOQUA
- Disturbo? – mi
domandò JJ sedendosi su una
delle poltroncine dell’auditorium dove i bambini della London
Academy provavano
Grease
- Altrochè!
Dimmi un po’ cosa ne pensi –
proposi
In quel preciso istante
l’odioso conte Seth
che faceva la parte di Danny inciampò nelle stringhe delle
sue scarpe da
ginnastica e travolse una bambina che cominciò a insultare
tutta la sua
dinastia di blasonati parenti.
- Ehm…non va
sempre così – sussurrai a JJ
- Lo spero bene
– annuì lei, comprensiva e mi
seguì sul palco dove Seth cercava di allacciarsi le stringhe
delle scarpe con
scarsi risultati
- Ancora non so
perché mi abbiano mollato qui
in mezzo – sospirai cercando di aiutare Seth
- Mi fai male! Lasciami!
– protestò quello
urlando istericamente
- Sto solo cercando
di… - iniziai
- Stai ferma! O lo dico
alla mia mamma! –
sbuffò Seth
- Adesso sono davvero
stufa! – sbottai –
Forse non ho neanche un centesimo dei soldi che i vostri genitori
spendono per
mandarvi qua ma non avete il diritto di trattarmi come trattate le
vostre
cameriere o i vostri maggiordomi, anche se non avreste il diritto di
trattare
male neanche loro, naturalmente! –
Gli occhi sgranati di
ventuno stupiti
studenti della London Academy si spostarono su di me. Mi fissavano con
la bocca
spalancata. Per tutto il pomeriggio Seth non si riallacciò
le stringhe delle
scarpe ma continuò a recitare impegnandosi come non aveva
mai fatto prima. JJ
cercò di placare i miei sensi di colpa mentre guardavamo le
vetrine di Oxford
Street.
- Hai fatto bene!
– continuava a ripetermi –
Ci voleva proprio qualcuno che li mettesse a tacere, i pargoletti
–
- Adesso andranno a casa a
raccontare che sono
cattiva e li insulto e Suzanne Cole mi licenzierà senza
pagarmi – decretai
guardando il prezzo di un costume: 145£
- Ti preoccupi per nulla,
Maggie, nessuno di
loro sarebbe felice di andare a casa a raccontare di essere stato
insultato. E
se anche lo facessero, beh…vorrà dire che si
arrangeranno con lo spettacolo! –
sorrise JJ rassicurante –
Non potei che condividere
quest’ultima
affermazione. Suzanne Cole sembrava avere il terrore che lo spettacolo
andasse
storto e quindi non aveva mai risposto male a nessuno di quelli che si
occupavano della preparazione dei bambini.
- Molti di loro non sono
mai stati sgridati –
sussurrò JJ, facendo girare un espositore di occhiali da
sole – E non è bello
come si potrebbe pensare – soggiunse tristemente
- Infatti! –
esclamai sarcastica – Immagino
che ogni bambino nutre l’insano desiderio di essere sgridato
–
La mia amica si
provò un paio di occhiali
Dior grandi quanto metà della sua faccia. Si potevano quasi
usare come
ombrelloni.
- Non si tratta di insani
desideri – disse
dopo una pausa di silenzio – Ma di una legge umana. Se a un
bambino di otto
anni le si danno tutte vinte, a undici anni si farà la prima
canna e a tredici
tenterà il suicidio –
- Vedo che oggi siamo
particolarmente allegre
– osservai fingendomi gioiosa
- Non ascoltarmi quando
dico queste cose –
propose JJ – Ogni tanto mi escono e non riesco a ributtarle
dentro –
- Beh…sai
quante cose vorrei ributtare dentro
io! Tipo quando mi vengono fuori gli insulti a Piton e lui è
proprio accanto a
me, o anche quando mi sento in assoluto dovere di difendere qualcuno e
poi ci
ripenso – ridacchiai
- Io invece vorrei buttare
dentro Walter
Fraiser. In una gabbia di leoni – precisò JJ
- Il tuo compagno di
classe? – in qualche
angolo polveroso del mio cervello il nome “Walter
Fraiser” era impresso a
lettere sbiadite su un paio di neuroni in pausa pranzo
- Proprio lui.
L’altra sera abbiamo scopato –
borbottò arrotolandosi una sciarpetta di Prada intorno al
collo
- Non me l’avevi
detto – ammisi
- Non ci siamo viste.
Credo tu sia stata
impegnata con Malfoy in questi giorni – mi ricordò
JJ
- E nel frattempo tu ti
sei aperta un nuovo
capitolo della tua vita – sorrisi – Dopo aver
mollato Malfoy sembra tutto più
morbido e colorato nel Mondo –
- Oh, sì! Ti
assicuro che anche il cazzo di
Walter era particolarmente morbido, ma avrei preferito che non lo fosse
–
bisbigliò – Insomma, di questo capitolo ho
già scritto un paragrafo. Adesso
vado a capo e ne scrivo un altro –
- Chi stai puntando al
momento? – le chiesi
Con JJ era
così. Ormai ci avevo fatto
l’abitudine ad ignorare il modo pacato e tranquillo con cui
mi informava di
aver scopato con questo e con quello. Non era certo una cosa fuori
dall’ordinario.
- Ce ne sono un paio che
non mi dispiacciono
– brontolò lei – Però non mi
fanno neanche girare la testa a vortice,
contorcere le budella e tutto il resto quindi non so…forse
dovrei concedermi un
periodo da single –
- Il che equivarrebbe a
due giorni o tre? –
ridacchiai
- Tutto dipende dalla
merce disponibile,
naturalmente…potrebbe ulteriormente allungarsi questa pausa
– annunciò lei
solenne
- Sul serio? –
la guardai perplessa
JJ porse la carta di
credito alla commessa
ricciolosa bruna e inforcò gli occhiali da sole nuovi di
zecca.
- Sul serio? –
ripetè scandalizzata – No!
Essere single per troppo tempo mi deprime –
Quel Martedì
pomeriggio, però, non potevo
immaginare che JJ fosse pronta a tutto pur di non deprimersi.
Neanche una settimana dopo
Walter Fraiser era
già trapassato remoto, così come i due che gli
erano seguiti: un certo David e
un altro di cui neanche la stessa JJ sapeva il nome. Così,
il Sabato sera al
tavolino in disco eravamo dispari.
Io e Mark, Therese e Dan e
poi JJ.
- Avrei voluto portare
Draco, per farti un
po’ di compagnia – sussurrò Therese
cercando di nascondere la gioia di vedere
JJ non accoppiata
- Hai fatto bene a
ripensarci – replicò lei
- E poi JJ non ha bisogno
di compagnia –
ridacchiò Dan
- Già! Ci siamo
noi! – completai
- Veramente mi riferivo
alla velocità con la
quale fa amicizia – mi corresse Dan
- Se è un modo
gentile per darmi della troia
puoi tenertelo per te – sbuffò JJ, abbassando la
testa sul menu dei drink
- Non credo che Dan
volesse offenderti. A lui
piacciono le troie – sorrise Mark, poi lo sguardo gli cadde
su mia sorella –
Cioè…quasi sempre…Therese non mi
riferivo… -
- Non importa –
tagliò corto mia sorella
- Spero tu abbia capito
l’ironia…la
giocosità…lo scherzo della mia frase –
borbottò Mark preoccupato
- Ma sì! Non
è scema! – gli diedi un bacio
appassionato
- Scema no ma permalosa
sì – mi sussurrò Mark
in un orecchio
Finito il bacio mi guardai
attorno. JJ
sfogliava violentemente il menu, Therese fissava il dj e Dan mangiava
le
tartine che erano arrivate assieme al cocktail di JJ.
Decisamente la serata non
era cominciata nel
migliore dei modi.
E non potè che
peggiorare.
Quando io e Mark andammo a
ballare intravidi
JJ avvicinarsi pericolosamente a Dan e mi sembrò quasi di
scorgere la sua mano
allungarsi a sfiorargli la coscia destra. Per fortuna mia sorella non
aveva
avuto la mia impressione.
- JJ ci sta provando
– sussurrai a Mark
- E neanche troppo di
nascosto – osservò lui
- Speravo che mi dicessi
di non preoccuparmi
perché non è vero! – borbottai
- Perché dovrei
mentirti? – fece lui
- Per non farmi
preoccupare ulteriormente –
suggerii con una punta di sarcasmo
- Ho detto che JJ ci sta
provando? Ehm…no
intendevo dire che ci sta provando con il cameriere –
replicò Mark sorridendo
candidamente
- Quanto sei scemo
– bofonchiai
-
Sì…hai perfettamente ragione – mi
rispose
lui spingendomi contro il muro e baciandomi ancora – Talmente
scemo che adesso
ti spoglio qui davanti a tutti –
- Mark! –
scattai io
- Credi che non ne abbia
il coraggio? – mi
chiese lui
- Lo so che ce
l’hai il coraggio. È per
questo che preferisco non istigarti – così dicendo
abbottonai la camicetta fin
quasi all’ultimo bottone
- Tua sorella dovrebbe
averti detto che le
cose troppo coperte si fanno scoprire, no? – rise Mark
Mentre noi scherzavamo in
mezzo alla pista da
ballo, Therese si era alzata per salutare un ragazzo di sua conoscenza
e aveva
lasciato a JJ campo libero.
Trascinai Mark al tavolo
per tenerla meglio
d’occhio.
- Dan…mi sto
annoiando – sussurrò piano JJ
all’orecchio di Dan
- Vuoi ballare?
– le chiese Dan allegramente
- Non ho voglia. Sempre la
solita
storia…perché non andiamo a farci un giro?
– propose JJ
Dan rimase perplesso. Si
girò a vedere cosa
stava combinando mia sorella e poi fissò la scollatura
provocante di JJ.
- D’accordo
– approvò Dan
- D’accordo?!?
– facemmo io e Mark in coro
- D’accordo
– ripetè JJ sorridendo beata
Dan si alzò e
prese per mano JJ. Assieme
uscirono dalla porta e sparirono nel buio della Londra notturna.
- Se ne sono andati
davvero – sussurrai
prendendomi la testa tra le mani e accasciandomi su una poltroncina
- Anche io
all’inizio pensavo che
scherzassero – ammise Mark
- Avresti dovuto fermarli
– osservai
- Io?!? E
perché proprio io? – replicò lui
- Dan non è
forse il tuo migliore amico? –
domandai
- E JJ non è
forse la tua migliore amica? –
ribattè Mark – Saresti dovuta essere tu a fermarli
–
- A corrergli dietro con
una vanga – precisai
- Che diciamo a tua
sorella? – si informò
Mark
- Uhm…potremmo
sempre dirle che…JJ si è
sentita molto male e quindi Dan
ha
dovuto…obbligatoriamente
soccorrerla
e portarla a casa – proposi
- Potrei anche sbagliarmi,
ma dubito che tua
sorella ci crederà – decretò Mark
- Ne dubito anche io
– convenni
Mentre riflettevamo su
cosa dire a Therese,
mia sorella ci passò davanti sorridendo e scomparve alla
nostra vista
inghiottita dalla folla della pista da ballo. Per il resto della serata
io e
Mark ci chiedemmo dove fosse finita, ma nessuno di noi la vide.
Rincontrai Therese la
mattina dopo, in camera
da letto. Stava tranquillamente facendo i compiti di Incantesimi.
Leggeva un
paragrafo sul libro, dava un’occhiata distratta al foglio e
scriveva un paio di
righe di riassunto.
- Therese! –
esclamai sedendomi sul mio
letto, finalmente libera di togliermi un paio di scomodissime
scarpettine nere
con il tacco a spillo – Che fine hai fatto ieri sera? Non ti
abbiamo più vista!
–
Therese mi
lanciò un’occhiata velenosa e
appoggiò la penna alla destra del foglio.
- Ora sono molto occupata.
Te lo racconterò
in un altro momento – decretò Therese, si
alzò e se ne andò dalla camera
- Se lo dici
tu… - borbottai e tirai fuori il
mio libro di Incantesimi dalla libreria. Therese aveva disgraziatamente
dimenticato il suo riassunto quasi finito di un capitolo che non avevo
ancora
letto…che fortuita combinazione!
Subito dopo pranzo, mentre
parlavo con Pansy
e Magnolia del numero di Giugno di Gossipschool, mi raggiunse
Calì con il mio
cellulare in mano.
- Noi staremmo studiando
– decretò fissandomi
con disprezzo – E questo oggetto infernale continua a suonare
musichette sceme
–
- Maggie! Ma dove diavolo
eri? – mi chiese JJ
un po’ scocciata
- Ho dimenticato il
cellulare in camera…e ti
assicuro che chi l’ha sentito suonare al posto mio
è più incazzato di te – le
spiegai
- Vabbeh, non mi interessa
dei
particolari…vieni a casa mia…ti devo parlare
– disse velocemente e mise giù
- Chi era? –
domandò Magnolia
- JJ – risposi
- L’ultima volta
siete state al telefono una
vita…cos’è successo oggi? –
volle sapere Pansy
- Mi ha chiamato solo per
dirmi che mi deve
parlare. Quindi…beh, torno subito – mi infilai la
giacca di jeans e un attimo
dopo ero davanti al cancello della reggia di JJ
La mia amica mi raggiunse
correndo lungo il
vialetto.
-
Cos’è successo? – le domandai
preoccupata:
il tono della sua voce non mi era piaciuto affatto
- Scusa…non
volevo farti preoccupare –
sorrise lei, facendomi strada verso l’ascensore che portava
sul tetto
- Invece mi hai fatto
preoccupare eccome.
Pensavo fosse successo qualcosa di grave – osservai
- Non hai motivo di
preoccuparti. Non tu –
sorrise JJ
- Non io? –
ripetei perplessa – E chi? –
- Forse un tantino tua
sorella – JJ si
sedette su una delle varie sdraio che circondavano la piscina ancora
coperta da
un telo
- Therese? E come mai?
– una lucina si accese
nella mia testa ma preferii non pensarci
- Sai…ieri
sera…Dan e io siamo andati a fare
un giro…e poi lui mi ha accompagnato a casa –
cominciò JJ
- Ah – feci io
senza espressività – Dovrei
stupirmi? –
- Mi ha accompagnata a
casa sua – puntualizzò
JJ
- Ok, forse ora dovrei
davvero stupirmi –
sibilai – Per quale motivo ci sei andata? –
- Perché avevo
voglia! – esclamò JJ
sorridendo innocentemente
-
Cos’è successo tra voi? – le chiesi
conoscendo già la risposta
- Maggie…cosa
vuoi che sia successo? Ci siamo
seduti sul divano, quattro chiacchiere, quattro risate, i suoi non
c’erano…e
alla fine…abbiamo scopato – concluse
- Che cosa? –
sgranai gli occhi
- Abbiamo scopato
– ripetè JJ
- Che cosa? –
dissi ancora una volta,
perplessa
- Abbiamo scopato
– ripetè di nuovo JJ
- No, JJ, ho capito che
avete scopato –
sussurrai
- Allora perché
continui a dire “che cosa?” –
domandò
- Perché non so
cosa dire – risposi
- Potresti dire che sei
felice per me –
propose JJ
- Mentirei: non sono
affatto felice per te –
decretai
- Dovresti, invece! Io
sono la tua migliore
amica! – sorrise lei senza scomporsi
- Che si è
appena scopata il mio migliore
amico che sta assieme a mia sorella – precisai
- Insomma, Maggie, lo
sapevi anche tu che tra
Dan e Therese non sarebbe durata – sbottò lei
- No, in realtà
non potevo sapere che non
sarebbe durata – ribattei
- Sono troppo diversi. A
Dan non gliene frega
nulla di tua sorella…capiscimi! –
sbuffò JJ
- Forse. E se la vogliamo
mettere su questo
piano mi sa che neanche a Therese frega qualcosa di Dan –
borbottai
- E allora? Ci siamo
divertiti. Abbiamo
passato una serata assieme. Ora è finita…tua
sorella probabilmente non lo saprà
mai – disse semplicemente lei
- Perché
l’hai detto a me quindi? – le
domandai
- Perché tu sei
la mia migliore amica –
spiegò lei
- Non che sorella di una
cornuta – soggiunsi
- Il tradimento
è definibile tale solo se c’è
amore – decretò JJ – Ma Therese non ama
Dan. Né tantomeno Dan ama Therese –
- Secondo me la
fedeltà è una questione di
principio – replicai
- Ma che cosa stai
dicendo, Maggie?!? Ti
ricordo che tu hai tradito Mark con uno che nemmeno conoscevi solo per
uscire
su un giornale di maghi e con uno sfigato per non dargli buca
l’ennesima volta
– mi rammentò JJ
- Ma ero piccola!
– protestai
- Piccola o no,
l’hai fatto anche tu. Quindi
non rompere e vedrai che Therese non scoprirà nulla
– mi rassicurò JJ
Per avere una certezza in
più che Therese non
scoprisse nulla, decisi di andare alla partita di calcio di Dan e Mark.
Non che generalmente non
ci andassi, però non
ero mai entrata negli spogliatoi al termine di una partita persa
all’ultimo
minuto per colpa di un autogol clamoroso di Jeffrey Hudson, un ragazzo
tremendamente bello della London Academy.
Dan stava fotografando il
suo cazzo poco
fuori dalle docce. No, non sto scherzando. Stava davvero fotogradandosi
il
cazzo.
- Ehi, Sam, guarda
com’è fotogenico il mio
coso! – strillò Dan
- Se vuoi ti presto la mia
macchina
fotografica! Funziona meglio con i dettagli! –
esclamò allegramente Sam
- Permesso? –
feci titubante
Non vedevo Mark da nessuna
parte.
-
Altrochè…soprattutto perché Mark sta
parlando con il coach! – rise un biondino slavato che non
avevo mai visto prima
-
Ah-ah…simpatico – sibilai – Dan, dovrei
parlarti un attimo –
- Ora? – chiese
Dan perplesso
-
Beh…sì – ammisi
- Ok. Prima
però mi faresti una foto? – mi
domandò
- Una foto? –
ripetei dubbiosa
-
Sì…al mio amico qua sotto –
specificò
- Dan! – sbottai
– Devo dirti una cosa seria!
–
-
D’accordo… - approvò lui
Uscì dalla
doccia e si infilò un accappatoio
rosa abbastanza disgustoso. Sembrava fatto di caramelle gommose. Si
asciugò in
un attimo e meno di un minuto dopo era vestito.
- Allora? –
borbottò sistemandosi la cintura
dei jeans
- Ci sarebbe un piccolo
problema – cominciai
- Più piccolo o
più problema? – domandò lui
-
Più…ehm…più problema
– decretai
- Merda! –
imprecò, lottando con la cintura
dei jeans – Vabbeh…dimmi –
sospirò affranto
- Si tratta di ieri notte
– iniziai
- Ah! È quello
il problema? – fece lui
sembrando quasi sollevato
- Direi di sì
– convenni
- Ma allora è
roba da niente! Su, non
preoccuparti – cercò di rassicurarmi lui
- Stai scherzando, vero?!?
Tu hai tradito mia
sorella con la mia migliore amica e dici “è roba
da niente”?!? – sibilai
-
“Tradita” è una parola grossa
– ribattè lui
- Non hai scopato con JJ?
– gli chiesi
- Sì, certo, ma
non è un vero e proprio
tradimento – sbuffò
- Ah, no! E quale sarebbe
il “vero e proprio
tradimento” secondo te? – sbottai
- Dai…Maggie,
è una cosetta da nulla. Non
sapevamo cosa fare e così abbiamo scopato –
tagliò corto lui
- Ma certo! E ora magari
vuoi anche farmi
credere che sia una cosa normale! Anche io durante le ore di Pozioni
non so mai
cosa fare ma non mi scopo Dean Thomas dentro un calderone! –
replicai
disgustata
- Non è per
rovinare i tuoi sogni, ma Dean
Thomas non se lo merita – ridacchiò Dan
- Non stiamo parlando di
quanto sia figo o
meno Dean Thomas. Stiamo parlando di te – gli ricordai
- Tu stai parlando di me
– mi corresse Dan –
Per me non c’è niente da dire –
- Daniel Smith –
sibilai – Non farmi
incazzare –
- Tranquillizzati, Maggie
– Dan mi picchiettò
sulla spalla con fare materno – Non vale la pena farsi salire
la pressione per
una cosa che non puoi cambiare, no? –
Mi divincolai scuotendo la
testa e me ne
andai dagli spogliatoi. Vicino al cancello del campo incontrai Mark.
Era da
solo e stava sfogliando un mazzo di fogli.
- Mark!
– lo chiamai
Lui sollevò la
testa di scatto e nascose i
fogli dietro la schiena.
- Ah,
Maggie…sei solo tu – sospirò
- Come sarebbe a dire solo io? – replicai offesa
- Ma
no…è che…pensavo fosse Dan –
borbottò
Mark
- E invece sono solo io
– continuai – Se vuoi
ti aspetto –
- No…andiamo.
Mi laverò a casa – decise
- Guarda che non ho
fretta…se vuoi… - lo rassicurai
- No. Andiamo –
disse Mark con forza
- È successo
qualcosa? – volli sapere
preoccupata
- No – rispose
lui – Cioè…sì. Voglio
dire…più
o meno –
-
Mark…cos’è successo? –
riformulai la
domanda
- Il coach vuole farmi
fare un provino per
entrare nella primavera del Chelsea, a fine Agosto – disse
lui con voce piatta
- Ma è
fantastico! – gli saltai in braccio
-
Sì…lo so…ed è il mio sogno,
ma… - cominciò
lui
- Ma…?
– lo esortai a continuare
- Ma il coach ha proposto
solo me. Dan non
sarà molto contento quando lo verrà a sapere
– spiegò Mark
- E questa sarebbe la tua
perplessità? – gli
domandai, lui annuì – Ma sei pazzo?!? Non puoi
giocarti un futuro glorioso,
alla David Beckham, per uno scemo come Dan. Insomma…io
sarò la tua Victoria! –
- Dan è mio
amico – sussurrò Mark
- Anche mio –
precisai – Ma la vita è solo
tua –
- Dici? – fece
lui un po’ perplesso
- Ne sono certa
– esagerai
- Farò quel
provino – decise Mark – Vieni,
andiamo a festeggiare il mio futuro glorioso alla David Beckham!
–
Tornata dai miei
festeggiamenti, quella sera,
mi imbattei in Glenda Rosweth. La fedifraga in questione stava
sfogliando un
libro dall’aria misteriosa e nel frattempo mangiucchiava una
stringa di
liquirizia.
- Maggie…che
bella sorpresa – sorrise lei,
chiudendo il libro e vendendomi incontro
- Glenda! – le
diedi un’occhiata di lato – Ti
trovo in gran forma –
- Grazie…tra
qualche mese mi sposo…la mia
felicità si trasmette anche nel volto. Almeno, questo
è quello che sostiene mia
sorella – ridacchiò Glenda
- Tua sorella ha
perfettamente ragione –
mentii
-
Oh…sì…l’adoro! Penso che
tutti dovrebbero
avere una sorella come la mia – soggiunse
Mi venne in mente Therese
che si scagliava su
di me come una belva dopo aver scoperto il tradimento di Dan e che mi
faceva a
pezzi con un tagliaunghie.
- Già. Tutti
dovrebbero avere una sorella
come la tua – convenni
La belva rimase tranquilla
nell’ombra della
foresta sia quella sera che il giorno successivo, ma il
Martedì pomeriggio si
scagliò sulla preda con una forza inaspettata.
E la preda ero io.
- Margaret Spellman
Spencer! – strillò con
gli occhi dilatati e i denti stretti in un’espressione di
odio
- Presente –
sussurrai cercando di sparire
nel bagno
- Vieni. Subito. Qui
– gridò Therese
-
Therese…Therese… - Hermione arrivò con
piccoli passetti veloci – Ti prego, cerca di mantenere la
calma, siamo ad
Hogwarts non alle bancarelle del pesce –
- Herm, la vedi questa
– mi indicò
- Sì, la vedo.
È Maggie – sospirò Hermione
affranta
- Appunto. È
Maggie – sibilò Therese
- Ma non è una
novità. È Maggie da una vita
ormai – precisò Hermione
- Naturalmente. Ed
è una cogliona da una
vita. Questo lo sapevo. Ma oggi ha superato il limite! –
urlò mia sorella
- Davvero? –
feci piano
- Davvero! –
ribattè lei – Mi hai sputtanato
davanti a tutte! Volevi che tutta Hogwarts sapesse che il mio ragazzo
mi fa le
corna con una slavata puttanella Babbana?!? –
- Ora lo saprà
anche chi non ti conosce,
Therese – ammisi, mentre i vetri della camera vibravano ancora
- Tra poco tutti sapranno
come sei morta
soffocata dallo sciacquone del cesso! – sbottò mia
sorella
- No…ti
prego…soffocata dallo sciacquone del
cesso no… - implorai
- Non. Mi. Interrompere.
Ho. Detto – gli
occhi di Therese erano talmente in fuori che pensai che sarebbero
andati a
schiantarsi contro l’armadio di lì a poco
- Non interromperla,
Maggie – mi sussurrò
Hermione all’orecchio
La scena era apocalittica.
Therese mi
fronteggiava in mezzo alla camera e Calì, Lavanda ed
Hermione seguivano la
nostra litigata come se si trattasse di una partita di tennis.
- Se per caso la tua
amichetta si troverà a
passarmi sotto i polpastrelli delle dita…sappi che le
spezzerò il collo –
puntualizzò Therese
Le tre spettatrici
trasalirono.
- Vorrei poterle tappare
quella figa! –
strillò ancora lei
Calì storse la
bocca in una smorfia.
- Voleva dire bocca.
Vorrei poterle tappare
quella bocca – sorrisi gentilmente a Calì
- Oh, no no. Volevo
proprio dire figa! Del
resto, sempre di labbra si parla…e lei, la tua stupida amica
oca, le conosce
bene quelle labbra e sa anche come usarle. Ma finchè si
passa uno dopo l’altro
tutti i ragazzi d’Inghilterra la cosa non mi disturba
neanche. Ma non deve
assolutamente permettersi di farsi il mio ragazzo! –
protestò Therese
- Scommetto che si
è trattato di uno sbaglio.
Una svista. Un quiquoqua – sussurrai
- Un quiproquo –
mi corresse Hermione
- Una svista?!? Certo!
Come no! – Therese mi
si avvicinò particolarmente minacciosa – Sai cosa
ti dico? –
- No – risposi
- Anzi – si
rivolse alle altre – Sapete cosa
vi dico?!? –
- No – risposero
in coro
- Non me ne frega un cazzo
se Magnolia
Lawrence ha detto in giro che il mio ragazzo mi fa le corna. Io adesso
lo
mollo! – decretò Therese
- Lo molli?!? –
ripetemmo in coro io e le
altre
- Lo mollo –
confermò lei
-
Merda…è seria la cosa – sibilai tra i
denti
- Ma prima di mollarlo lo
sputtano io –
decise e fissò la porta come se dovesse incendiarla con lo
sguardo – Prima mi
scopo Malfoy e poi lo mollo –
E così dicendo
uscì dalla camera sbattendo la
porta.
- Ha detto che…
- iniziò Lavanda perplessa
- …Si scopa
Malfoy… - sussurrò Hermione
- E poi lo molla
– completò Calì
- Molla Daniel Smith
– mormorò Lavanda
- Vogliamo smetterla di
fare le pettegole –
sbuffai
- Maggie, ma
com’è andata esattamente la
storia? – mi domandò Hermione
- Mia sorella non vorrebbe
che… - mi guardai
attorno – Vabbeh…volete davvero saperlo?
–
- Naturale –
sorrise Calì complice
- Allora ve lo
racconto…Sabato sera eravamo…
- iniziai
- Tu e quella siete in
combutta. Troie! –
strillò mia sorella aprendo la porta e richiudendola di
botto – Troie –
soggiunse dal corridoio
- Ti ha chiamata troia
– mi avvertì Lavanda
- Ho sentito –
la rassicurai
- Hanno sentito anche i
Serpeverde nei
sotterranei secondo me – precisò Hermione
Decisi che era meglio
liberare la zona e
pensai bene di andare a trovare Tom a Little Hangleton, sperando di non
imbattermi in Glenda.
Quella volta la fortuna
sembrò gettarmi
un’occhiata. Al posto della solita odiosa Glenda, a Casa
Riddle c’era mia zia.
Tracie Spellman era
spaparanzata sul divanetto
del salotto come se fosse su una spiaggia tropicale e aveva spalancato
tutte le
tende pesanti e buie che oscuravano la stanza. Nell’aria
c’era uno strano
profumo. Un misto di vodka e pan cake. Qualcosa di sublime.
- Maggie! Ma che bella
sorpresa! – esclamò
zia Tracie saltando in piedi dal divano
- Potrei dire lo stesso
anch’io – osservai –
Come mai da queste parti? –
- Tom è venuto
a prendermi a casa. Sostiene
che debba riposarmi perché faccio una vita troppo intensa
– spiegò la zia
- E
dov’è il tuo benefattore? – le domandai
- Dev’essere in
giro da qualche parte di
sopra. Sta complottando qualcosa con quel…come si chiama il
padre del ragazzino
biondo? – borbottò zia Tracie
- Lucius
Malfoy…oddio…no – sospirai affranta
- Perché lo odi
così? – chiese ingenuamente
la zia
- Non è che lo
odio…è
così…uffa…come ti
spiego…insomma…lo odio e basta –
tagliai corto farfugliando
- Capito, capito. Cambiamo
argomento – la zia
mi fissò negli occhi pensierosa – Come va la
scuola? –
- Oddio…di male
in peggio – sibilai
disgustata – Te la faccio io una domanda.
Dov’è Lupin? –
- Lavora –
rispose la zia con voce piatta
- Ah…giusto! Ma
che te lo chiedo a fare?
Tanto lavora. Accipicchia, neanche il Papa lavora così
tanto. Remus Lupin
dev’essere davvero indispensabile per l’Ordine
della Fenice! Lavora di giorno,
di notte, a Natale, a Pasqua, a Ferragosto…lavorava anche il
giorno che sono
nati i Cuccioli – mi guardai attorno – A
proposito…dove sono i Cuccioli? –
- Con Tom –
sorrise la zia tranquillamente –
Se ne prende cura lui –
- Se ne prende cura lui?!?
Tom Riddle? –
ripetei scioccata
Neanche due secondi dopo
ero nella camera
dove Tom stava discutendo amabilmente con Lucius Malfoy. Dei Cuccioli
neanche
l’ombra.
- Ciao Maggie,
è successo qualcosa di grave?
– mi domandò Tom perplesso
- Sì!
Cioè no…volevo dire…certo! Dove sono i
Cuccioli? – sbottai
- Di là
– replicò Tom pacatamente, con lo
stesso tono rilassato della zia
- Di là
– annuii confusa, chiusi la porta e
andai “di là” – Ma di
là dove, porca bestia! –
- Di là di qua
– Cissie mi comparve davanti
con un sorrisone abbagliante, da pubblicità del dentifricio
- Di là di qua
da te? – sussurrai sconfortata
- Sei pronta? –
mi domandò Cissie –
Uno…due…tre..et voilà! –
Al centro della stanza
c’era una grande
scatola imbottita di cuscini rosa e i Cuccioli erano seduti in silenzio
e fermi
al centro della scatola.
- Come hai fatto?
– le chiesi stupita
Chloe e Chris mi
fissarono, abbozzarono un
sorriso e continuarono a rimanere beati come due pacioccosi Cicciobello.
- Sto suonando per loro
– spiegò Cissie con
aria professionale – Credo di aver trovato il lavoro che fa
per me –
- L’incantatrice
di serpenti? – proposi
- No…la
baby-sitter! È un lavoro che ti dà un
sacco di soddisfazioni – decretò Cissie
- Davvero? –
borbottai stupita
- Certo. 8£
all’ora per tre ore al giorno per
quattro giorni alla settimana moltiplicato per cinquanta settimane
all’anno fa
un’infinità di soldi –
osservò lei
- Sei troppo materialista
– decretai
- Stavo ripassando le
musiche di Grease – mi
avvertì lei
- Non ho voglia di
sentirti suonare –
annunciai
- Sarò molto
volgare ora: cazzi tuoi – sbottò
Cissie
- No, aspetta. Voglio
chiederti una cosa –
chiusi la porta e mi sedetti sul divanetto di Cissie
- Una cosa riguardo cosa?
– volle sapere lei
– Glenda? Tom? Lupin? Malfoy? Tua zia? –
- JJ – la presi
alla sprovvista. Cissie smise
di assumere un’aria annoiata e si sedette accanto a me
fissandomi sconcertata
-
JJ? – ripetè stupita –
Jessica Jenny Treford Windsor? Lei?
–
- Sì
– sussurrai
- Dunque io dovrei dirti
qualcosa riguardo la
tua migliore amica. Dovresti sapere tutto di lei –
osservò ingenuamente Cissie
- E invece è
così – replicai
- E cosa vuoi sapere di
JJ? – mi chiese
Cissie
- Qualcosa del suo
passato, della sua
famiglia, della sua vera madre…delle foto sulle scale
– proposi
- Ancora con quelle
foto!?! – sbuffò lei
- Ci penso da un
po’ ormai e non riesco a
togliermele dalla mente. È come se in quelle foto ci fosse
la chiave per capire
davvero JJ – spiegai
- Non capisco –
ammise Cissie
- Neanche io. È
per questo che voglio sapere
qualcosa di più. Per riuscire finalmente a capire
– bisbigliai tristemente
- Mi dispiace. Non so
nulla di JJ – sospirò
Cissie delusa – Non ho mai fatto delle indagini su di lei.
Non mi sembra una
persona che nasconde grandi sorprese. Anzi, devo dire che mi sembra una
ragazza
un po’ vuota –
Cissie
ricominciò a suonare e io cercai di
auto-convincermi che Cissie aveva ragione. E che anche Tom aveva
ragione. E
Pansy. E Therese. E tutta la gente che non capiva come mi sentissi da
quando
avevo visto quelle foto, e soprattutto l’espressione di JJ
quando mi aveva
beccata mentre le guardavo.
- JJ è una
ragazza vuota. JJ è una ragazza
vuota – me lo ripetevo anche quella sera mentre mi lavavo i
denti, come un
mantra
- Io l’ho sempre
creduto – convenne Therese
spuntandomi alle spalle nello specchio
- Volevi farmi ingoiare lo
spazzolino?!? –
protestai – Io ero certa di aver chiuso a chiave –
- Siamo in un mondo di
maghi, Maggie, cosa
vuoi che importi se tu hai chiuso a chiave o no –
osservò Therese
- La privacy esiste anche
nel mondo dei maghi
– replicai
- Sono venuta a darti una
bella notizia –
Therese non sembrava cagarmi molto, come sempre del resto
- Ginny Weasley si
è strozzata con il cazzo
di Dean Thomas mentre gli faceva un pompino? – proposi
- Un po’ meno
bella – ammise Therese
- Tutti hanno scoperto che
Lucius Malfoy si
tinge i capelli? – suggerii
- No. Ho mollato Dan
– disse lei
- Dan?!? Oh,
poverino…e perché? Cosa ti ha
fatto di male? – domandai
-
Oh…nulla…mi ha solo tradita infatti, cosa
sarà mai? – sibilò lei
- Appunto –
convenni, poi incrociai il suo
sguardo assassino – Cioè…voglio dire
che anche tu l’hai tradito –
- Oh, sì certo.
In effetti oggi pomeriggio mi
sono limonata Draco – raccontò Therese
- Ecco, vedi! Ora siete
pari – sorrisi
incoraggiante
- Non siamo pari
Maggie.
Non siamo
affatto pari – decretò Therese – Lui ha
trombato con JJ io ho dato solo un
bacio a Draco –
- Ma lo spirito era lo
stesso – osservai
- Temo di doverti dire di
nuovo che non era
lo stesso – sbuffò mia sorella – E ora
perché non esci? Devo struccarmi –
- Veramente
c’ero io – osservai
- Ma ora ci sono io
– ribattè Therese
- Io sono arrivata per
prima, quindi ho la
precedenza – le feci notare
- Ma io sono
più vicina al lavandino di te,
quindi tocca a me usarlo – replicò lei
- Io sono più
vicina alla scatola dei
trucchi, quindi tocca a me – brontolai
- Io sono la
più grande – annunciò Therese
- Io sono stata concepita
prima di te – le
rammentai
- Io ho letto per prima la
lettera di
Hogwarts, quindi ho la precedenza – mi ricordò
Therese
- Io sono andata a
prendere la posta quindi
toccherebbe a me – ribattei
Hermione entrò
in pigiama e con i capelli
arruffati.
- Ho studiato tutta la
sera, ho proprio
bisogno di una maschera per il viso – fece
un’espressione perplessa guardando
me con la mano sulla scatola dei trucchi e mia sorella appoggiata sul
lavandino
- Tanto voi stavate uscendo, no? -
Moony Potter:
hai
indovinato. JJ e Dan. Di nuovo. Per l’ennesima volta. E
Therese? E Therese la
prende male, ma più per il fatto di essere tradita in
sé (e della notizia che
si sta già spargendo per tutta la scuola) che per aver perso
Dan. In fondo la
loro storia non è che andasse poi così bene,
almeno, non erano molto più che
trombamici.
Cecilia2day:
un
tradimento con un mangiamorte fidato per risvegliare Tom dalla sua
idiozia…uhm
uhm…chissà che tu non abbia (involontariamente e
inconsapevolmente) indovinato
qualcosa del futuro della fanfiction. Però ti do
un’anticipazione: non è
Codaliscia! Sei arguta…il tuo analista dovrebbe cercare di
indirizzare la tua
arguzia su cose costruttive (come lo psicosesso con Draco?)
Schumi95: ma
ovvio
che avrà ancora da insultarla. Con le sorelle è
così! Ci si salva la pelle ma
ci si continua a insultare finchè morte non ci separi.
È una specie di
contratto a vita: si può fare le carine soltanto quando
nessuno vede e nessuno
sa. Oh, avanti, in fondo Maggie e
Therese si adorano!
Mony_riddle:
Silente?
Silente arrapato che passa le notti nel suo studio a telefonare a
Glenda? Ah,
però…e poi dicono che io sono una pervertita.
Scusa, quanti anni hai detto di
avere? Dodici? Undici? Non puoi pensare queste cose! Torna subito a
giocare con
le Barbie. Generazione malata, io non ero così (molto
peggio, smile!)
La_tata:
sì, sei
davvero molto molto molto sagace e complimenti per la media
dell’8,4. io
purtroppo per colpa di ed. fisica mi sono giocata l’8,1 e
quindi il massimo dei
crediti. Materia del cazzo. Comunque Glenda in quanto stronzissima
troia
potrebbe benissimo avere un terzo amante. La domanda è chi?
__Acid Romance:
benvenuta tra noi! Oh, sono prontissima a leggere le deliranti
recensioni di
qualcuno che addirittura stampa il capitolo 41 pur di non
aspettare un altro giorno. Sono lusingata
e commossa (sto piangendo davvero ma è perché mi
è stato appena spruzzato
dell’autan negli occhi e ti assicuro che brucia da morire).
Spero di godermi
recensioni logorroiche e senza senso. Le adoro! (sto leggendo la tua
fanfiction…presto avrai anche le mie recensioni logorroiche
e without any
sense!)
L’Angolino
delle
Anticipazioni
- Tramano contro di te
– sussurrò ancora lei
***
- Siamo due spiriti liberi
– rumore di vetri
che si toccano – Siamo entrambi troppo immaturi per una
relazione seria –
***
- Se mai qualcuno mi
avesse detto che tu
saresti diventata sua amica avrei riso per ore –
borbottò lei – E invece… -
***
- Non preoccuparti,
Maggie, troveremo il colpevole – mi rassicurò Mark
- E soprattutto
troveremo l’antidoto – precisò Therese,
porgendomi un bicchiere d’acqua