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Autore: Killkenny    23/03/2014    0 recensioni
[Fate/kaleid liner Prisma Illya ]
"Una Mahou Shoujo condannata a combatter da sola contro le Forze Maligne lancia un disperato grido di appello... un grido che riceverà risposta.
Rinasce la Speranza per le Maghette, che d'ora in avanti... non saranno più sole."
Con questo mio inizio, resuscito un vecchio progetto straniero con lo stesso titolo, su autorizzazione dello staff originario di Space Battles.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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Disclaimer: debbo ripeterlo ogni santa volta?
 
Nota personale: prendo a prestito alcuni dettagli dalla fanfiction “La Sacerdotessa ed il Samurai” di falcediluna (falcedilunadj per gli utenti che ci seguono su deviantart), visto che il paring mi piace, la serie lì usata è un altro classico degli anni ‘80/’90 e si mescola bene con tutto il resto (basta solo soprassedere a certi eventi dell’anime e degli OAV, oppure dare la colpa al Velo e passare ad altro).
 
I pezzi di questo capitolo relativi alla Burial Agency, all’Ente Pubblico per il Benessere Sociale e la Guardia di Finanza sono opera di Lord Martiya.
 
 
 
1° Capitolo:
 
Meet the Others (Seconda Parte).

 
(Abbiamo Passato il Limite di Godzilla?)
 
 
 
*RAAAAAAAUGHHHHHHHHHHHH*
 
I difensori si voltarono nella direzione del ruggito, solo per sbarrare gli occhi nel vedere una gigantesca creatura emergere dalle nebbie nere da cui gli orrori della Nightmare Factory stavano uscendo.
 
Il nuovo intruso sembrava una variante bianca e zannuta della balena del film Disney di Pinocchio a cui erano state aggiunte quattro zampe squamose, sostituita la parte terminante della coda con una coda di coccodrillo e varie escrescenze carnose all’à casaccio su varie parti del corpo.
 
BRS si voltò verso Musou, ★Rock Cannon (tornato alle sue ‘normali’ dimensioni) puntato verso la creatura. “Hai per caso uno Zord a disposizione?”
 
“Non sono un Super Sentai/Power Ranger, e neanche un ‘vero’ Kamen Rider se è per questo, quindi no, non ho uno Zord.
Pensi di poter ripetere il numero di prima con la tua arma?”
 
“Solo se fossi disposta a mettere in coma le mie compagne e le loro ‘realselves’ nel processo.” Rispose BRS in un tono che si traduceva in un no grosso come una casa.
 
“Nessun problema. Lo picchiamo finché non diventa carne trita.” Disse BGS, scrocchiando le dita e caricando di potere King Saw, la sua spada/crimine contro i demoni.
 
*scroll* “Va bene. All’attacco.” Disse BRS, iniziando a sparare sul coso e saltando in aria.
 
Matagi e Gunner l’avevano anticipata, ed una cannonata di energia ed un proiettile a mach 3 impattarono contro la creatura, facendola urlare di dolore/irritazione.
 
 
– O –
 
 
‘Il Colosso stà facendo un ottimo lavoro.
Altre anomalie… dovrò inoltrare una lamentela al dipartimento di R&D per non averle scoperte in precedenza.
Non importa, una volta acquisito il Vessillo, i nostri piani saranno prossimi a’
 
“Ad essere realizzati, giusto?”
 
La figura umanoide si bloccò all’istante, sorpresa dalla voce alle sue spalle. Si voltò, orribili lame/strumenti di tortura nelle mani.
 
Aveva davanti due figure, due apparenti umani.
 
Uno vestito in una specie di abito sacerdotale bianco / verde chiaro, un tatuaggio scuro su un lato della testa calva.
 
L’altro indossava un completo da uomo d’affari blu scuro, corti capelli neri ed occhi scuri che brillavano di una malvagità antica quanto l’universo.
 
“In condizioni normali, non sarei autorizzato ad interferire.” Iniziò il sacerdote. Dando un fiiiilino di speranza al Direttore del Reparto Riscossioni della Nightmare Factory: percepiva benissimo il suo potere, ed al suo confronto lui era praticamente NIENTE.
“Ma quello che stai facendo non è normale. Quindi posso agire… penso che Endarno gradirà un nuovo scaccia stress, dopo che quello che aveva prima ha deciso di tentar tutto per ottenere una PROLUNGA della sua condanna per buona condotta. Certo, questo dipende se vuoi arrenderti o meno…” Concluse poi colui che era l’Oracolo della Fortezza di Kandrakar.
 
“Bhè, congratulazioni pivello: hai appena vinto un viaggio gratis di sola andata per Un Mondo di Dolore.” Aggiunse il moro con un ghigno terrificante.
 
“E pensate che mi lascerò fermare così facilmente?” Il secondo dei due non emanava nulla, poteva prenderlo in ostaggio e scappare.
 
“Capisco, hai scelto di fare un’inutile resistenza. Fuzen?” Chiese l’Oracolo al suo interlocutore, avendo già capito dove l’incubo senziente stesse andando a parare.
 
Con un gesto, l’appena identificato Fuzen materializzò uno spuntone di tenebra da dietro il Direttore, impalandolo senza alcun problema.
 
“ADORO quando gli idioti come te mi sottovalutano per il semplice fatto che non emano alcun potere, pivello.
Ora, sono un demone generoso, per così dire, e quindi non ti ucciderò. No, ti lascerò andare, come messaggio per i tuoi compagni.
Torna dal tuo padrone, strisciando e sanguinando, ed informalo che questo mondo è MIO da attaccare, MIO da insidiare e MIO da tentar di conquistare. PERCHÈ IO SONO [REDACTED], LO SHOGUN DELLE TENEBRE!” Finì la proiezione mentale, improvvisamente sovrastata da una gigantesca ombra nera, che afferrò il ferito Direttore e lo scagliò fuori dal Mondo dei Sogni con la sola forza dei suoi pensieri.
 
“Bella recita.”
 
“Tsè, come se volessi tornare ai miei giorni di Signore di Tutta la Malvagità e tentare di conquistare il mondo. A parte che, a differenza di quel topo senziente della Warner, io SO quante scartoffie mi ritroverei addosso se diventassi Padrone del Mondo, dubito che il Samurai mi permetterebbe di farlo…”
 
“E tanto le tue figlie quanto tua moglie non te lo perdonerebbero mai, giusto?”
 
“Già. Una vera ironia, non trovi Himerish?” Iniziò Fuzen, sapendo benissimo che il suo interlocutore non poteva udire come lo aveva chiamato, a causa del suo ruolo per cui aveva dovuto rinunciare a nome ed identità.
Una piccola ripicca da parte di colui che un tempo era [REDACTED] contro colui che aveva contribuito a sigillarlo, un modo per dire “so qualcosa che tu non saprai mai.”
“Scappo da una prigione, anche se con la condizionale di dover abbandonare il mio antico corpo e poteri, e mi ritrovo in un’altra… da cui non voglio evadere.
Ora scusami, ma debbo tornare al mio corpo materiale. Ho un’industria da mandare avanti ed una famiglia di cui occuparmi.” Finì Fuzen Daidouji, ‘svegliandosi’ nel mondo reale e svanendo da Elysion.
 
Colui che era l’Oracolo della Fortezza di Kandrakar si voltò nella direzione in cui le Black Paradoxes ed il Dream Knight stavano smazzando il Colosso inviato dalla Nightmare Factory.
 
“Spero che un giorno voi possiate incontrare le Guardiane ed aiutarle, Guerriere dell’Otherworld. E buona caccia, Toryu.” Fece lui rivolto verso una parete, inchinandosi e sparendo.
 
Sulla parete, una ‘telecamera’ composta del metallo nero dell’Otherworld divenne visibile per pochi istanti, per poi ritornare invisibile nel suo compito di sorveglianza della stanza in cui si trovavano Akiko e Damarri.
 
 
– O –
 
 
Black★Matagi sorrise, a vedere la registrazione che la telecamera collegata ai suoi poteri le aveva inviato.
 
A quanto pareva, avevano più alleati di quanti pensassero. Tuttavia… chi era quel ‘Toryu’ che il monaco aveva nominato prima di svanire?
 
DORA!!!” Urlò Musou materializzando quella che sembrava una replica a dimensioni naturali di un cannone ferroviario Schwerer Gustav. “TIRO FINALE!!!” Per poi sparare una cannonata mostruosa in faccia al Colosso, facendolo volare indietro per centinaia di metri con la parte inferiore della mandibola disintegrata e parte del petto squarciato.
 
Poi, grugnendo di dolore, Musou sparì e riapparì sulla balconata da cui era partito, sciogliendo la sua trasformazione.
 
“Ho usato troppa energia… maledizione!
Spero che non sia come i boss dei videogiochi stile Final Fantasy…” Iniziò il rosso. Poi, rendendosi conto di cosa aveva detto, immaginò che qualcuno gli avesse dato un calcio nel didietro (e data la natura di quel luogo, fu esattamente quello che avvenne).
 
Infatti, pur sanguinando un icore nero simile a petrolio, il coso si stava rigenerando, assorbendo ‘incubi’ minori per velocizzare il processo, la ‘pelle’ che si copriva di scaglie scure e spuntoni ossei, vapori verdognoli che uscivano da fauci e narici.
 
Helios e Nehellenia si stavano preparando a passare alle maniere forti (leggasi: chiedere aiuto a Usagi/Princess Serenity e Mamoru/Pince Endymion), quando una linea di fiamme emerse dal terreno, innalzandosi verso il cielo e dividendo le Black Paradoxes dai loro avversari e dal Colosso.
 
“Ma guarda.” Fece una voce da in mezzo alle fiamme.
“Torno a casa dopo aver finito il mio viaggio di allenamento, passo una bella serata con la mia famiglia, vengo a scoprire che mia figlia ha già un fidanzato… uno che a quanto pare non ha paura dei miei tre eredi, e quando vado a meditare, scopro che ci sono dei parassiti nel mondo dei sogni.” Continuò la voce, il cui proprietario emerse poi dalle fiamme.
Alto, carnagione scura, occhi color della giada, lunghi capelli rosso fuoco, vestiva in un kimono rosso scuro ed hakama nero, sandali di legno tipo geta e stringeva in mano una nodachi lunga almeno 97 cm, che comparata alla sua corporatura sembrava quasi troppo piccola.
“E siete così… pochi. Vabbè, mi consolerò con il vostro sovradimensionato amico.
Chissà, forse mi farà passare la noia.” Aggiunse il guerriero, ghignando in una maniera inquietante, la spada che veniva avvolta da fiamme, mentre iniziava a falcidiare gli incubi che stavano cercando di attaccarlo.
 
“Su forza, impegnatevi! Io, Toryu il Drago Infernale, vi sfido a farmi sentire vivo!” Concluse lo spadaccino, lanciandosi in mezzo alla mischia con un sorriso di gioia pura, avvolto da un’aura omicida tale da spingere gli incubi più deboli ad applicare la vecchia ed universale tattica del “vigliacco ancora vivo”.
 
Dall’altra parte del muro di fiamme, BRS e BGS stavano decidendo se cercare di passare la barriera o meno quando Matagi si fece sentire.
 
*Ritiriamoci e lasciamolo fare. *
 
“Per quale motivo Matagi? A parte il ‘ragiona come noi, quindi sarebbe un peccato rovinargli la festa’?”
 
*Posso ‘vedere’ il suo potere. Non è lui che è chiuso con quei mostri nella barriera, sono LORO ad essere intrappolati lì dentro con LUI. *
 
“Ah. È un appartenente alla categoria ‘stermino un esercito prima di fare la colazione per stimolarmi l’appetito’?”
 
*Forse anche peggio. Fiamme, guerra, violenza… e draghi, non so per quale motivo… sono le fonti dei suoi poteri.
In parole povere, per lui questo campo di battaglia è un’immensa batteria. *
 
“Ricevuto. Ritiriamoci e limitiamoci ad eliminare quelle fortunate creature che riescono a passare la barriera infuocata.”
 
“E quelle che non passano?” Chiese retoricamente Dee alla sua leader/fidanzata, sogghignando.
 
“A giudicare dalle urla che sentiamo fin da qua, non sono fortunate.” Rispose serafica BGS al posto della miglior amica / ex nemesi.
 
*rumori di ossa frantumate, urla*
 
“ANDIAMO, E QUELLO LO CHIAMI ROMPERE UNA SCHIENA?!?
PERSINO QUEL ROMPI[CENSORED] DI MIO FRATELLO SAPEVA FARE UN LAVORO MIGLIORE!
GUARDA, È COSÌ *urlo di dolore assoluto* CHE SI ROMPE UNA SCHIENA!”
 
Gocciolone cosmico di tutti, seguito da conati di vomito da parte di Helios e Nehellenia, causati dal modo in cui Toryu stava massacrando quei poveri incubi.
 
*Ruggiti, tonfi, rumore di cose che si sciolgono miste ad altri rantoli di dolore*
 
“E QUESTA IMITAZIONE DI ALITOSI DOVREBBE FARMI QUALCOSA? HO ODORATO DI PEGGIO NELLA CUCINA DI MIA SUOCERA!”
 
*Esplosioni, ringhi di rabbia, rumore di fiamme*
 
“TI HO PERSINO DATO IL TEMPO DI RIGENERARTI DI NUOVO, SOTTOSPECIE DI SCARTO DA FILM SUI MOSTRI GIGANTI!
SE È QUESTO IL MASSIMO CHE SAI FARE ANCHE CON UN SECONDO UPGRADE, TANTO VALE FINIRLA SUBITO… USANDO L’OPZIONE OVERKILL, OVVIAMENTE!”
 
*ruggito ancora più grande, rantolii di disperazione, rumore di masticazione*
 
“Matagi, voglio sapere cosa stà facendo?”
 
*Il nostro alleato si è solo trasformato nel cugino rosso, grosso e cattivo di King Ghidora, usando poi due teste sputafuoco per cuocere la creatura colossale e tutti gli incubi superstiti mentre quella centrale si stà mangiando la carne che le altre due teste hanno finito di cuocere. *
 
“*goccia colossale* Ok, penso che possiamo tornarcene tutte alle nostre porzioni di Otherworld, Mato mi stà ingiungendo di ‘tornare a casa’. Qualcuna di voi vuole rimanere?”
 
Un coro di ‘naaaaah’ fu la risposta che BRS ricevette dalle compagne.
 
Una rapida serie di inchini e ‘arrivederci’ alle due/tre autorità locali, e le Black Paradoxes svanivano da Elysion, ritornando ciascuna alle loro ‘dimore’.
 
Dieci minuti dopo (ed altri due conati di vomito per i tre osservatori), la barriera di fiamme si estinse.
 
Dove prima c’era una piana occupata da incubi, ora c’era un deserto composto di cenere anziché sabbia, nessuna traccia degli intrusi o di Toryu.
Pochi istanti dopo, ed Akiko svaniva da Elysion, tornando nel mondo reale, per la prima volta in pace con sé stessa.
 
 
– O –
 
 
Non c’erano volute due ore per sistemare tutti gli affari e partire per Mitarihaka, ma solo una e mezza.
 
Mentre le Senshi uscivano dal tempio (per trasformarsi e partire) erano state accostate dal ‘nuovo’ assistente di Rei (che aveva rimpiazzato il da tempo assente Yuuichirou.
L’ultima volta che qualcuno aveva visto l’artista musicale, questi stava venendo pestato e mangiato vivo per aver strimpellato un pezzo rock in presenza di un armadio umano di origini russe e con un enorme odio per la musica ‘moderna’ *evilgrin*).
Il moro, accompagnato da una tigre bianca, aveva semplicemente dato un’occhiata a loro, aveva scambiato uno sguardo con Rei, ed aveva tirato fuori dalla sua tenuta da tempio un cellulare.
 
“Chiamo gli altri e li avverto che sarò fuori città per motivi di lavoro Rei.” E dal tono era chiaro che le avrebbe seguite. E che SAPEVA chi erano.
 
“Scusa Rei… potresti presentarci il signore?” Iniziò Minako, con le altre che si tendevano, pronte a scattare.
 
Sguardo perplesso di Rei. “Scusa Minako, non ti ho già presentato Ryo, qualche mese fa? Idem per Usagi quando lui ha preso a lavorare qui?”
 
“Cosa?”
 
“Usagi, eri ancora ai primi mesi di gravidanza, tu e Mamoru stavate per partire in luna di miele, siete passati a salutarmi e vi ho presentato tanto Ryo quanto Byakuen.
Quanto a te Minako, eri passata qui per farti consolare per un appuntamento andato male, ci hai provato con Ryo e Byakuen si è seduta sopra di te per farti dare una calmata.”
 
Con un grande sforzo, le due ragazze scavarono nelle loro memorie… era strano, come se qualcosa stesse impedendo loro di ricordare.
 
“Problemi con le memorie? Non vi preoccupate, è normale. È successo anche a me ed ai miei amici.” Fece Ryo alle due, parlando per esperienza personale.
 
“Ah, e come fai a dirlo?”
 
“Perché non siamo ancora stati arrestati per vigilantismo, enormi danni alla proprietà pubblica e privata, custodia semi – legale di minori, cinque casi di identità falsificata, ed il governo non ha ricevuto richieste di estradizione da Stati Uniti e Tanzania per i primi due capi di imputazione.
Più la mancanza di indagini per quando uno dei nostri è stato usato per commettere degli omicidi a New York via possessione della sua Armatura, ed i danni al locale dello zio di Xiu fatti nella stessa occasione da degli ‘zombie’ ninja.” Elencò Ryo Sanada dei Samurai Troopers alle Sailor Senshi.
 
Minako stava già per partire con la “danza del ricatto” per il fatto che Ryo aveva elencato una bella sfilza di reati, quando un’occhiata a 220° C. da parte tanto di Rei (minore) quanto di Usagi (e quella era pesante) la fecero desistere (1).
 
“Una domanda Ryo, quando ve ne sareste accorti di tutto questo?”
 
“Quando ci siamo resi conto che le notizie riguardo all’attacco da parte della nostra nemesi personale a Shinjuku ed i danni causati tanto dal suo esercito, da noi e dalla JSDF e da un paio di squadre di caccia USAF svanivano dalla memoria collettiva più rapidamente di quanto noi potessimo elencarli.”
 
“… i danni causati a Shinjuku qualche anno fa non sono stati un risultato di un attacco terroristico su grossa scala, amplificati da un’eccessiva reazione da parte della JSDF?” Chiese Haruka, che già iniziava a capire dove andasse a parare il discorso.
 
“Certo, così come le Sailor Senshi sono leggende metropolitane ed il Mugen Gakuen è esploso per un tragico incidente di laboratorio.” Replicò Ryo con un sorriso sardonico (e mentalmente Ryo ringraziava i Quattro Generali Demoniaci per le lezioni di sarcasmo che si era fatto dare. A pagamento, ovvio).
 
“*snort* Ceeerto. Cosa sai fare, a parte la tua presupposta ‘attività di vigilantismo’?”
 
“Questo.” Fece Ryo, estraendo dall’altra manica una sferetta bianca non più grossa del palmo della sua mano. “Busou. Rekka!” E, dopo che una piccola esplosione di fiamme avvolse il moro, Ryo riapparve in una complessa armatura stile samurai dai colori rosso e bianco con due katane ai fianchi. “Basta come dimostrazione?”
 
“Mi basta, mi basta.” ‘Accidenti, adesso abbiamo DUE lanciafiamme in squadra! Oh, che dolor al portafoglio per l’incremento del premio dell’assicurazione sugli incendi! ’
 
“Ok, abbiamo capito. Ora, possiamo prepararci per arrivare a Mitarihaka?”
 
Dieci secondi dopo, serie di nove Henshin (e Mamoru che lasciava Chibiusa a dormire nella ‘stanza delle riunioni’, con Byakuen a tenere compagnia alla bimba, ed assumeva poi la ‘forma’ di Tuxedo Kamen), collegamento con le mani (Ryo piazzato tra Mercury e Mars) e…
 
“Ok, concentratevi sulla periferia di Mitarihaka… pronti?
SAILOR TELEPORT!!!”
 
E, con un piccolo lampo di luce, il gruppo di undici eroi e due gatti senzienti (che non potevano esser lasciati in compagnia della piccola Miss Chiba: questa sua incarnazione era allergica al pelo di gatto) spariva dal retro del tempio Hikawa (sotto gli occhi di un paio di corvi e del nascosto Nonno Hino.
Se ve lo state chiedendo, sì, sapeva che la nipote e le amiche erano le Sailor Senshi, fin dalla seconda volta che la “cugina Chibiusa” era “passata a trovare Usagi”) per riapparire a Mitarihaka.
 
Neanche dieci secondi, ed il Labirinto di una Majo si apriva attorno a loro, la creatura ultraterrena attirata dalle impressionanti auree del gruppo.
 
Due secondi dopo, il Sou En Ken di Ryo tagliava in due tanto la dimensione artificiale quanto la Majo stessa.
 
“Cosa… cosa [censored] era quell’affare?” Chiese Sailor Mars, appena ripresasi dai conati di vomito che l’ambiente anomalo del Labirinto le aveva provocato.
 
“No… non lo so. Il Mercury Computer non era in grado di definire quella cosa… qualche idea?” Chiese Sailor Mercury ai due Mooncats ed a Sailor Pluto.
 
“Era… era un tipo di parassita mistico che affliggeva il Regno Terrestre nei Tempi Antichi Sailor Mercury. Ma pensavo fossero estinti.” Fece Luna con voce tremante.
 
“No Luna, non si sono mai estinti. Semplicemente, il Regno Dorato aveva fatto in modo che le Figlie del Dolore non fossero in grado di apparire nei territori del Millennio Argentato.
Evidentemente, anche quelle creature sono sopravvissute alla Caduta dei due Regni.” Fece Sailor Pluto, a malapena ripresasi.
 
Figlie… del Dolore?”
 
“È la traduzione in giapponese il più fedele possibile del nome che gli antichi umani davano a quelle creature.
Però è strano. A parte rari casi dotati di sufficiente potere da poter costituire un problema per i maghi di corte, nessuna Figlia del Dolore ha mai raggiunto livelli di energia tali da poter mettere in pericolo il pianeta… quindi perché quella bambina e la sua mandante hanno detto che quello che stà succedendo qui riguarda tutte noi?”
 
“*ah-emh* Salve…” Fece la stessa vocetta che avevano sentito al telefono. Davanti a loro, sbucata da dietro un angolo, era appena uscita la bambina che le aveva chiamate due ore prima.
 
“Grazie per essere venute… Yuma vi stava aspettando.
Se volete seguire Yuma, Yuma vi porterà da sorellona Oriko.”
 
“E… e come facciamo a sapere che non è una trappola?”
 
“Semplice.” Fece una diversa voce, più adulta, proveniente da dietro il gruppo di nuovi arrivati, che si voltarono sorpresi.
“Potete fidarvi di noi, seguirci e parlare… oppure potete non fidarvi, tornarvene alle vostre case… e lasciare che un orrendo possibile futuro divenga la realtà per tutti noi.” Finì la nuova arrivata, una ragazza in vestiti grigio spenti, lunghi capelli bianchi ed occhi blu dall’aria malinconica.
“Qualunque sia la vostra scelta… vi aspetteremo.” Finì la ragazza, sparendo dentro un portale che si era aperto dietro di lei (e che era svanito subito dopo).
Due secondi dopo, Sailor Pluto doveva usare la Time Key per sorreggersi da UN’ALTRA ondata di dolore con una mano (l’altra era su una spalla di Sailor Saturn) e Sailor Saturn aveva creato il Silent Wall per evitare che le schegge di cemento ed i proiettili che erano rimbalzati sul manto stradale le colpissero tutte.
Certo, nelle loro forme Senshi era difficile che tanto i primi quanto le seconde potessero ferirle seriamente (quanto a Ryo, la sua Yoroi era perfettamente in grado di reggere a cose anche peggiori).
I Mooncats e la giovane Yuma? Sailor Pluto dubitava che fossero altrettanto resistenti.
 
“Cecchino, probabilmente due-tre isolati da qui.

Trovata!” Disse Sailor Mercury mentre scansionava i dintorni con il Mercury Computer.
 
“AAAAGHHHH!!!” Di nuovo urlo di dolore per Sailor Pluto.
 
“É… è svanita. Com’è possibile?”
 
“È possibile perché può fermare il tempo.” Dissero in coro Yuma e la dolorante Sailor Pluto.
 
Alla fine della fiera, il gruppo decise di seguire Yuma.
In fondo, anche se fosse stata una trappola, avevano abbastanza potenza di fuoco e materia cerebrale funzionante da poterne uscire vivi ed integri.
 
Dopo aver seguito Yuma (che aveva raccolto da terra uno sferoide nero – grigiastro che Sailor Pluto aveva identificato come un “Seme della Disperazione”) in un altro vicolo, un portale identico a quello in cui era sparita l’altra ragazza si aprì davanti a loro.
 
“Yuma vi dà il benvenuto a casa.” Disse la bambina con un’aria malinconica ed al tempo stesso felice.
 
Le Senshi (ed associati) entrarono nel varco…
Per emergere subito dopo all’interno di quello che sembrava una dimensione separata non dissimile da quella della creatura che le aveva attaccate poco prima.
 
Diversamente dalla precedente, in questa non erano state assalite subito da un’ondata di ostilità, odio, disperazione, ‘fame’ e simili.
 
Solo vaghe correnti di rimpianto e tristezza, a malapena percepibili, ed un senso di pace ed appartenenza che ammantava tutto quanto.
 
Seguendo Yuma, il gruppetto di Tokyo giunse al centro della gigantesca ragnatela sospesa nel nulla, trovandovi la ragazza dai capelli bianchi vista prima, in compagnia di due sue coetanee (una dai capelli scompigliati biondi ed una moretta dai capelli a caschetto. Le Inner Senshi e Ryo continuavano a passar occhiate tra le loro ospiti e le Outer Senshi. Non sapevano perché, ma avevano l’impressione che tra i due gruppi ci fossero delle somiglianze…).
 
“Benvenute Sailor Senshi, nella nostra dimora.
Tanto per fare le presentazioni, il mio nome è Mikuni Oriko. Alla mia sinistra la mia partner Kure Kirika, con voi la nostra protetta Chitose Yuma, ed alla mia destra la padrona di casa, Rochelle.”
 
Risparmiamoci il giro di presentazioni lungo un miglio e passiamo a venti minuti più avanti. Quelli che ci sono voluti per convincere Sailor Venus a togliere le catene dalle gole del Diabolico Trio (Uranus, Neptune, Pluto) ed evitare che con il loro grilletto facile facessero del male alla ‘padrona di casa’ quando questa aveva rivelato di essere una Majo (Strega), o per dirla come Sailor Pluto aveva definito quelle come lei, una Figlia del Dolore (a quanto pareva, Majo senzienti come lei esistevano ai tempi del Silver Millennium, ed erano una grana anche per una Senshi alle prime e la politica standard del Regno era prima spara e poi forse fai domande).
Più i respiri profondi per calmarsi quando un Kyubei era apparso ed era stato presentato, anche se Oriko aveva affermato di almeno lasciare che restasse integro fino alla fine della conversazione.
 
“Ok, ora che ci siamo calmati tutti, potete dirci perché ci avete contattato?”
 
“Semplice. Tra due mesi, durante quella che in Germania viene definita Notte di Valpurga, una Majo abbastanza potente da poter distruggere una città e manifestarsi senza un Labirinto colpirà Mitarihaka.
Il mio potere principale è di vedere il futuro. Prima che miss Akiko lanciasse il suo messaggio, io vedevo la Strega, il suo potere… e vedevo, come conseguenza del suo arrivo, l’emersione di una Strega ancora più potente.
Abbastanza da poter ingoiare il pianeta in un sol boccone. Da poter spazzare via questo sistema solare nel giro di pochi giorni.
Una delle mie intenzioni era di uccidere la persona che sarebbe diventata la Majo… posto di riuscire a oltrepassare il suo cane da guardia.
Poi, oggi, quando Akiko ha lanciato il suo messaggio, le mie visioni sono cambiate. Ho visto le Majo sparire, cancellate da un’entità di speranza, in grado di creare un futuro migliore… ed un incubo ancora peggiore.”
 
“Che tipo di incubo?”
 
“Posso mostrarvelo, se miss Sailor Pluto mi permette di mettere in contatto la mia gemma con la sua Garnet Orb.”
 
“… certamente.” Disse Sailor Pluto dopo aver scambiato un’occhiata con Sailor Moon e tendendo la Time Key verso Oriko.
 
Oriko fece entrare in contatto la sua gemma azzurrina con la Garnet Orb, chiuse gli occhi, concentrandosi.
 
Immediatamente, attorno al gruppo apparve una proiezione del sistema solare.
 
Sulla Terra, erano visibili perfino dall’orbita le luci di Crystal Tokyo.
 
“Trentesimo secolo, decade più decade meno. E questo…” Fece Oriko, mentre l’immagine cambiava scala, riducendo le dimensioni dei pianeti e della stella. “…è il resto della Galassia.” Le presenti trattennero il fiato.
 
Il sistema solare era praticamente l’unica cosa integra che fosse rimasta.
L’intera Galassia si sfaldava a vista d’occhio, le stelle che morivano spegnendosi una ad una.
 
“E questa è l’immagine della fine. L’Entità è stata rimossa da una sua ‘avversaria’, Kyubei e quelli come lui bloccati ed impossibilitati a continuare il loro operato.
L’Entropia ha consumato l’Universo, senza la loro opera di raccolta di energia karmica tramite Desideri e di ‘disperazione’ tramite i Grief Seeds.”
 
“Ma il Galaxy Cauldron…” Fece Sailor Mercury, che aveva appena trovato un file sul Mercury Computer relativo all’argomento. “… dovrebbe già svolgere questo compito, mettendo in circolo nuove stelle, materia ed energia.”
 
*Senshi della Conoscenza, quello che dici è vero. Se funzionasse, i miei/nostri Creatori non avrebbero avuto alcun motivo di creare il Sistema che io/noi gestisco/stiamo.
Ma il Cauldron non funziona, ed è così da miliardi di anni.
L’Antico Nemico, l’incarnazione del Vuoto e dell’Entropia, ha occupato il Calderone Galattico, impedendo ad esso di svolgere le sue funzioni di riparatore cosmico.
Esso è troppo potente, perfino per i miei/nostri Creatori. Per questo siamo stati creati tanto io/noi quanto il Sistema dei Contratti. * Spiegò l’Incubatore con la sua ‘voce’ priva di emozioni.
 
“Chaos.” Fece Sailor Moon, appena passata alla sua forma Serenity, il tono di voce glaciale e lo sguardo fisso su Kyubei.
 
*Così è stato chiamato l’Antico Nemico dalle tue antenate, Principessa della Luna Argentata. * Confermò il batuffolo di roba aliena semovente.
 
Oh, Sailor Moon ricordava bene l’entità.
Ne aveva più volte percepito il potere quando aveva ‘rimosso’ Metallia ed il Dead Phantom, ne aveva sfiorato la presenza mentre salvava Hotaru dall’autodistruggersi nell’eliminare il Master Pharaon 90, ed aveva avvertito il ‘marchio’ della sua corruzione nei membri della Black Moon Family, in Nehellenia ed in Galaxia.
Ed ora finalmente aveva un nome per essa.
 
Rispondendo all’ira fredda che Serenity avvertiva, il Mistico Cristallo d’Argento emanava, senza esser percepito da nessuno (a parte forse l’Incubatore, che però non aveva alcun motivo per parlarne) un Segnale.
 
La Principessa aveva lanciato un richiamo inconscio nel Cosmo, e chissà, forse qualcuno vi avrebbe risposto.
 
“Tornando a noi… miss Oriko, potete organizzare un incontro tra noi e le Ragazze Magiche locali, compresa quella che stà causando problemi a Sailor Pluto?”
 
“Rochelle?”
 
“Uno di quei due famigli ha appena consegnato il cellulare che mi hai passato a Napalm – chan.
Ovviamente, il famiglio è stato distrutto.” Rispose la Majo senziente.
 
“Nessuna perdita, quindi.”
 
“No, nessuna.”
 
“Datemi una giornata di tempo.
Devo convincere Homura che non ho più intenzioni ostili verso la sua protetta e che voi siete l’articolo genuino e non delle Contraenti che hanno desiderato di essere le Sailor Senshi, ma una volta fatto questo dovrei essere in grado di farvi incontrare.”
 
“Grazie. Dov’è l’uscita, tanto per saperlo? Dovremmo tornare a Juuban il più presto possibile, abbiamo lasciato mia figlia da sola con una tigre coccolona, due corvi sarcastici ed un houshi dal senso dell’umorismo distorto come babysitter…” Chiese Sailor Moon, che aveva un urgente bisogno di sfogarsi.
Il che si traduceva in una sessione di allenamento senza regole con le altre Senshi.
Riconoscendo il tono, Ryo si annotò mentalmente di presentare Seiji ad Usagi e suggerire alla leader delle Senshi di prendere lezioni di kenjutsu e meditazione dall’erede dei Date.
 
“Dove voglio io. Qualche preferenza sul punto di arrivo?” Chiese la padrona di casa concentrandosi.
 
“Il più vicino possibile al Tempio Hikawa, se non è di troppo disturbo.”
 
“Un attimo… pronto.” Fece Rochelle, un varco che si apriva nel Labirinto e che mostrava la macchia d’alberi che si trovava dietro al Tempio.
 
Pochi istanti dopo, uno scambio di saluti, ed il gruppo di Tokyo era tornato in abiti civili e si preparava per la serata: sarebbe stata una nottata difficile.
 
 
– O –
 
 
Da oltre quattrocento anni un certo palazzo in Piazza del Sant'Uffizio, a Roma, ospita uno strano gruppo. In teoria sono parte della Chiesa Cattolica Romana, e per la precisione di quella parte un tempo nota come Congregazione della Sacra Romana e Universale Inquisizione, ma in pratica questi sette più uno individui (in condizioni normali. Sono attualmente sei più uno) sono per certi versi l'esatto opposto della dottrina di Cristo come accettata dal Vaticano, in particolare nell'amare il prossimo (troppo salato, ha detto una di loro.
Una umana. Non vogliamo sapere se scherzasse) e nel non essere violenti (sono estremamente sanguinari).
Il gruppo che costoro formano porta il nome ufficiale di Opus Sepulcralis, ma è meglio noto come Burial Agency, e coloro che ne conoscono l'esistenza li temono più di un'arma nucleare: dopotutto una bomba atomica esplode una volta sola, non controlla il campo di battaglia per assicurarsi che tu sia morto e non può catturarti vivo per commettere indicibili ignominie su di te...
 
Fortunatamente per il mondo intero, questi individui sono tenuti sotto stretta sorveglianza dall'Inquisizione, e vengono scatenati solo quando il loro mancato intervento causerebbe danni peggiori. Inoltre sono raramente nello stesso posto. Il giorno in cui Akiko Yamaguchi fece la sua rivelazione al mondo, però, era uno di quei rari giorni, e poche ore dopo erano in riunione.
 
“Signore, signori e mostri disumani,” iniziò la numero uno, Mara Narbareck, nome in codice Dux (non essendo cresciuta in Italia non aveva la minima idea del perché tutti a Roma la guardassero male le rare volte che utilizzava il nome in codice, e non le importava saperlo).
Sorprendentemente il 'mostri disumani' non si riferiva al vampiro del gruppo. “Ci sono grandi cambiamenti in atto.”
 
“Dimmi che il Papa ha sciolto tutti dal voto di castità! C'è un prete carin-Ahio!” fu l'intervento della numero 3, nome in codice Tempy, interrotto da sua sorella minore nome in codice Angelica, la numero 4. Le due sorelle erano i suddetti mostri disumani, e, come al solito, iniziarono a litigare.
 
“Piantatela subito!” ordinò Narbareck. “L'unica cosa buona causata dalle vostre stramberie è stato che il Prefetto ha riso quando ha scoperto che avete svelato tutto alla Gainax sapendo che avrebbero dimenticato ogni cosa!”
 
Le due sorelle smisero di litigare e rabbrividirono al pensiero della faccia del loro vicecomandante in capo, soprannominato Palpatine per la faccia orrenda (il fatto che l'ex Esecutore possa lanciare fulmini è venuto dopo il soprannome).
 
“Che cattiveria, capo.” fu il commento della numero 7, nome in codice Ciel (callsign: Arc, arco in Francese. Una fanatica degli attacchi a distanza).
 
“Vuoi che i loro danni vengano detratti dal tuo stipendio?” minacciò Narbareck. Avendo finalmente ottenuto che le tre esagitate stessero zitte, Narbareck fece per parlare, e venne interrotta ancora una volta, stavolta da una persona imprevista.
 
“Scusate” fece Mr. Dawn (vero nome ignoto), che con la sua misteriosa partner era il numero 6 del gruppo, anche se si occupava principalmente di consegne. Troppo timido per il combattimento. “Il ragazzino... Chi è?”
 
“Crown.” rispose il 'ragazzino', alias il Ventesimo Dead Apostle Ancestor Merem Solomon, numero 5 dell'Opus Sepulcralis con il nome in codice di Crown. Raramente si faceva vedere in giro.
 
“E così ti sei fatto vedere di persona invece di inviare il tuo topolino...” commentò la riserva, lo Spagnolo Sancraid Phahn, la riserva cui era stato inflitto il nome in codice di Don Sancraid Phahn De Repuesto y Templario y Vacìo y Cruz y Monty Python y el Ultimo Cerra la Puerta assieme ad una lezione di buone maniere. “Devo dire che non me l'aspettavo.”
 
Dopo che le due sorelle (creatrici originarie del suo nome in codice) fecero l'ovvia citazione di Monty Python, Narbareck riuscì finalmente a riprendere il controllo della situazione. Giornata promettente, ci aveva messo metà del solito tempo.
 
“Come stavo dicendo, ci sono gravi cambiamenti in atto. Per quella che Crown mi ricorda essere la terza volta negli ultimi dieci anni, una magical girl ha svelato il segreto in pubblico, ma, diversamente da ogni incidente noto, nessuno lo sta dimenticando.
Anzi, la sorveglianza del web e della televisione segnala che l'incidente è discusso da molti, e stiamo iniziando ad individuare numerose altre magical girls.
Aggiungendo che Enhance ci ha comunicato via telefono il messaggio in codice Broken Masquerade, ritengo probabile che il Velo di Ombre abbia in qualche modo perso efficacia. Siamo qui per decidere come gestire la situazione.”
 
“Con la fortuna che abbiamo, una di quelle è Altrouge... Facciamo pulizia dai vicini prima che qualcuno la faccia arrabbiare?” propose Angelica. Come al solito ogni scusa era buona per fare una strage di politici. E per una volta, la scusa era davvero buona.
 
“Hai sbagliato sorella.” fece notare Ciel. Poi, notando gli sguardi perplessi dei presenti, aggiunse: “Arcueid ha letto troppe volte il manga di Sailor V, ed ogni tanto va in giro come una magical girl col nome di Phantasmoon. Van Fem stava cercando di farci un anime...”
 
“Angelica, cara, non possiamo. Prima dobbiamo fare pulizie in casa nostra.” disse Merem Solomon. “Altrimenti violeremmo la tregua con la Clocktower... E se quello che ho sentito dire da Blackmore prima che scappasse è vero, non abbiamo più il vantaggio datoci da te e la tua dolce sorella...”
 
“Come cazzo fai a definire dolce quella psicopatica mantenendo una faccia seria?” chiese Angelica.
 
“Duemila anni di pratica.”
 
Due ore dopo, avevano un abbozzo di piano in parti: primo, convincere il Papa a scatenare l'Ufficio Disciplinare da cui dipendevano sulla Chiesa stessa e far eseguire le sentenze agli Esecutori (avrebbe diminuito sensibilmente i numeri fra i pezzi grossi, ma avrebbe aiutato la reputazione della Chiesa e risparmiato un sacco di soldi normalmente spesi in avvocati); secondo, individuare quante più Ragazze Magiche (per una volta, nonostante fossero parte della Chiesa, non avevano utilizzato il Latino per un nome ufficiale, in quanto la frase Puellae Magicae dava loro i brividi, per qualche motivo) possibile e cercare di arruolarle, o perlomeno stabilire buoni rapporti; terzo, distruggere i loro nemici quando possibile; quarto, soprattutto per l'insistenza di Angelica, verificare se i loro vicini dell'Ente Pubblico per il Benessere Sociale volevano fare un po' di pulizie in casa ed avevano bisogno di una mano.
E si sperava di trovare qualcuno contro cui scatenare le due psicopatiche...
 
“Ultimo punto in esame: chi arruoliamo come numero 2 in prova?” chiese Narbareck.
 
 
Nel suo ufficio il Prefetto dell'Inquisizione stava esaminando i rapporti sia degli Esecutori che dell'Opus Sepulcralis quando ricevette una telefonata.
 
“Qui il pvefetto.” annunciò.
 
“Salve, sono Lorenzo, dell'Ente Pubblico per il Benessere Sociale. Immagino sappiate di cosa ci occupiamo realmente.”
 
“Natuvalmente: non vi fidate di noi, e volete assicuvavvi che noi non si ecceda il nostvo mandato con qualcosa di sopvannatuvale.
Si tvatta del motivo pev cui siete nel palazzo di fvonte, no? A pvoposito, cosa ci tenete puntato addosso?”
 
“Artiglieria. Senta, la chiamavo perché abbiamo appena notato l'esistenza di diverse ragazze con poteri magici, e visto che voi vi occupavate di cose del genere-”
 
“Ce ne occupiamo ancova. Sopvattutto caccia ai vampivi e maghi psicotici.”
 
“Sta scherzando, spero.”
 
“Non su una cosa del geneve. Più tavdi ho appunto un'udienza con Sua Santità viguavdo la possibilità di toglieve il segveto su tutto questo.
E anticipando la vostva vichiesta, l'Ufficio Disciplinave sta alcune infovmazioni che potveste tvovave intevessanti. Sorella Ciel stava giusto uscendo per consegnavvi la pvima pavte.”
 
“Include qualcuno che può fornire dei buoni arti artificiali?”
 
“Non lo so, sto leggendo quel vappovto solo ova.
Un consiglio: dite alla Guavdia di Finanza di contvollave le tasse della Nightmave Factovy Srl.”
 
“Lo farò. Grazie per l'informazione, Eminenza.”
 
 
– O –
 
 
Un paio di giorni dopo la disinfestazione dei parassiti ad Elysion e l’incontro nel Mondo Reale tra le Sailor Senshi e le Puella Magi, da qualche parte nell’Oceano Pacifico, un’Oscura Riunione aveva luogo, in quella che era la Sede Principale della Nightmare Factory l.t.d.
 
Gli Amministratori del Consiglio di Amministrazione della Factory sedevano attorno ad un tavolo circolare, al cui centro si trovava una nube di fumo nero – grigiastro, al cui centro ‘brillava’ un singolo, gigantesco occhio fluttuante avvolto da un’aura violacea.
 
L’orrenda apparizione era l’Overseer, la creatura che aveva fondato la Factory secoli addietro, radunando poi a sé i vari Amministratori, incubi condensati e resi senzienti dalla potente creatura.
 
*Come procedono i vari progetti? * Domandò la creatura, rivolgendosi alla ‘sua’ ‘segretaria’.
 
“Allo stadio attuale il progetto ‘Rete’ è completo al 97%, mentre i progetti ‘Stella Cadente’ e ‘Nebbia’ sono completi al 100%. Per il progetto ‘Vessillo’, il soggetto primario ha cercato di terminare le proprie funzioni vitali, ma è stata bloccata da anomalie magicalmente dotate di cui non sapevamo nulla.”
 
*Dov’è il Vessillo ora, ed in quali condizioni è? *
 
“Condizioni fisiche ignote, parimenti per quelle mentali, ma dobbiamo presupporre che la preparazione del Vessillo stia regredendo in questi stessi istanti.
Usando i ‘canali’ tra la Factory ed il Vessillo siamo riusciti a localizzare la posizione del Vessillo in un complesso residenziale a Uminari, questo prima che delle interferenze di natura sconosciuta bloccassero i ‘canali’.
Una squadra del reparto Riscossioni composta da degli Infestanti, da un Colosso e da un Direttore ha tentato un attacco al Vessillo via Mondo Onirico per riprenderne la preparazione e marchiarla per un prelevamento via teletrasporto, ma i componenti hanno incontrato una pesante interferenza da parte di entità ignote.
Come risultato, gli Infestanti sono stati eradicati, il Colosso distrutto ed il Direttore è rientrato gravemente ferito. Cedo la parola all’Amministratore delle Riscossioni.”
 
“Grazie. Il mio ex-Direttore è rientrato dalla missione fallita ferito in maniera grave, ma le informazioni che ho estratto dalla sua Essenza mentre lo riassorbivo ha mostrato dettagli… inquietanti.”
 
*Di che genere, Levying? *
 
“La prima entità che lo ha fermato, e quella che non faceva nessun mistero dei suoi livelli di potere, ha asserito di essere sotto delle regole di non interferenza che gli impedirebbero di agire se non contro i nostri Agenti mentre operano nel piano onirico.
Dubito che sia vero, o sarebbe già intervenuto fin dall’inizio delle nostre attività sul Vessillo, ma il suo potere era reale, ed enorme. Abbastanza elevato da poter eliminare uno di noi Amministratori al primo colpo.
Ma non è la prima entità che mi preoccupa. No, è la seconda che stà causando a me ed alla Sicurezza dei gran mal di testa.”
 
*Per quale motivo? *
 
“Afferma di essere un concorrente.”
 
*COSA?!?*
 
“Proprio così. Ho esaminato i ricordi del Direttore, e la ferita che aveva quando è riapparso nel mio ufficio. Qualunque cosa lo abbia ferito, era più simile a noi che alle Anomalie che si sono impadronite del Vessillo.
Tra quello e la dichiarazione dell’entità, che si è presentata con il nome di [REDACTED]…”
 
*Impossibile, il Maestro di Ogni Malvagità è solo una leggenda! Qualunque cosa fosse, l’entità ha mentito. *
 
“Mio signore, ho dentro di me i ricordi del Direttore che ha infilzato come uno pollo allo spiedo e minacciato con un’aura tanto oscura da ASSORBIRE la luce e tanto densa da essere TANGIBILE.
Tanto io quanto Werkschutz della Dipartimento Sicurezza ed i gemelli Akıl e Zihinsiamo del Dipartimento Ricerca & Sviluppo siamo concordi nell’affermare che non mentiva, che [REDACTED] sia l’articolo genuino.
E con il livello di potere dimostrato durante la sua dichiarazione, anche se quello non fosse davvero [REDACTED], non cambierebbe il fatto che è una minaccia per la Factory.”
 
*… ci sono altre notizie, che siano perlomeno positive? *
 
“Sì Eccellenza.” Fecero le voci di una delle poche Amministratrici presenti, in questo caso quella delle Risorse Umane, e di uno degli altri Amministratori, stavolta quello dell’Ufficio Contabile.
 
“A seguito di alcuni attacchi da parte di varie Anomalie, siamo riusciti a catturarne alcune, mentre altre hanno deciso di farsi assumere nei nostri ranghi.
Il reparto Risorse Umane ha proceduto a ‘convertire’ le catturate ed a istruire tanti loro quanto le nuove assunte. Come risultato, abbiamo avuto un incremento nel personale sui livelli Direttore e Supervisore.” Fece una donna vestita come lo stereotipo delle donne d’affari/donne in carriera dai capelli rosso sangue raccolti in una coda ed occhiali scuri che parlava con un leggero accento irlandese.
 
“Quanto al Bilancio, attualmente è in attivo, nonostante i ripetuti attacchi che abbiamo subito. A quanto pare, anche il solo riconoscere la nostra esistenza è bastato ad aumentare la paura nei nostri confronti.”
 
*Status dei sigilli incorporati nelle fondamenta delle nostre sedi? *
 
“Attivi ed integri. Porli al di fuori del normale scorrere del tempo e su uno spazio dimensionale separato li ha protetti dalla distruzione delle sedi estere causate dagli attacchi tanto delle forze armate e dell’ordine quanto delle Anomalie.
No, i sigilli per le operazioni Rete, Titano e Mondo Oscuro sono perfettamente al sicuro.” Rispose il basso e grassoccio Amministratore dell’Ufficio Contabile.
 
*Ottimo. Ufficio legale? *
 
Questo Amministratore, dal volto che ricordava un furetto, occhi socchiusi e capelli corti, si alzò con aria seccata.
“A quanto sembra, i Normali hanno deciso di dare addosso alle nostre risorse pubbliche nell’istante stesso in cui sono stati informati della vera natura delle nostre Sedi, usando come pretesto legale delle tasse che non abbiamo pagato, questo perché non ci rendevamo conto dell’esistenza delle medesime.”
 
*Ciò non è un problema. Le Sedi sono un buon modo di raccogliere energia, ma non l’unico a disposizione della Factory.
Passate l’ordine ai vostri subordinati: continuare le normali operazioni ed abbandonare le sedi l’istante stesso in cui i Normali iniziano a muoversi verso una Sede.
Trasferire tutte le risorse o sul Piano Onirico oppure alle ‘postazioni secondarie’, e continuare ad operare da esse nel modo più cauto e discreto possibile. *
 
“Sarà fatto, Overseer.” Risposero ad una voce gli Amministratori, alzandosi ed inchinandosi.
 
“E per le Anomalie, cosa facciamo?” Chiese Werkschutz, il corpulento Amministratore della Sicurezza, ricevendo conferme di supporto dai gemelli che rappresentavano la Ricerca & Sviluppo e dalla sua collega delle Risorse Umane.
 
*Catturatele per estrarre informazioni e possibile Conversione agli scopi della Factory, ma solo se la cosa è fattibile senza rischiare troppe risorse. *
 
“Udiamo e Obbediamo.”
 
 
– O –
 
 
“Ceannach, posso sapere che metodi hai usato sulle ‘convertite’, tanto per sapere come regolarmi con loro? E se hai dei files sulle nuove assunte sarebbe anche meglio.” Chiese Werkschutz all’Amministratrice delle Risorse Umane quando i due arrivarono dopo la riunione nell’ufficio di lei.
 
“Sicuro! Allora, ecco i files sulle assunte, sono dieci in tutto…” Disse la rossa passando dei fascicoli al collega.
 
“… sono serie? A quattro basta che vengano pagate ed i loro oggetti di potere ‘ripulii’ dalla corruzione che vi si accumula, stessa cosa per le altre sei ma che lo fanno non per soldi ma per piacere personale?” Chiese l’Amministratore incredulo alla collega dopo aver finito di leggere i fascicoli.
 
“Le mie Direttrici hanno controllato e confermato, nessuna trappola e nessun inganno.”
 
“Precauzioni in caso di tradimento?”
 
“Coppia di dispositivi mana – esplosivi miniaturizzati alla base del cranio e presso il cuore, calibrati sulle loro onde cerebrali: come meditano di tradire la Factory, le bombe esplodono. A parte una, ovvio.”
 
“… quella che leggo qua che dal punto di vista pratico non ha una volontà propria?”
 
“Incapace di prendere decisioni autonome, se vogliamo essere precisi, ma sì, mi riferisco a lei.”
 
“Ok. Per le convertite?”
 
“Ecco i loro files.” Altra serie di fascicoli “Per loro, abbiamo proceduto con una combinazione standard di sedute di sospensione sensoriale; messaggi subliminali e comandi con la solita serie di stimoli obbedienza = piacere, disobbedienza = dolore; seguita da simulazioni in spazio onirico a velocità alterata dei loro possibili compiti nella Factory, sempre con l’associazione O=P-D=D attiva; ed iniezioni di mana della Factory nei loro corpi per assuefarle alle nostre energie.”
 
“Possono fingere di esser state convertite?”
 
“Anche se lo avessero fatto all’inizio, il solo atto di obbedire ai comandi miei e delle mie Direttrici procura loro piacere fisico, e con le sessioni di Domanda/Risposta con messaggi subliminali e le iniezioni di potere il loro condizionamento viene rafforzato.
Se anche qualcuna di loro fingeva all’inizio, ora è davvero fedele alla Causa.”
 
“… voglio metterle alla prova.
Puoi passarmi questa delle ‘assunte’ come supporto per uno dei miei Direttori in una delle Sedi a Kobe e quest’altra delle ‘convertite’ per una delle Sedi a Shibuya entro domani?” Chiese quello che, prima di essere un Amministratore, era un incubo nato dai militari tedeschi (fronte Est) verso la fine della Seconda Guerra Mondiale alla sua collega, che nella sua esistenza precedente era nata dalle paure di donne irlandesi durante gli anni in cui la branca ‘terrorista’ del Provisional Irish Republican Army era attiva.
 
“Certo! L’assunta è un asso nell’uso di armi da fuoco, non dovrebbe aver problemi ad aiutare il tuo sottoposto.
La ‘convertita’ è uno dei miei capolavori, è stato così piacevole spezzare la sua resistenza… no, non c’è alcun problema, sono pronte anche subito. Mando loro gli ordini di trasferimento, dovrebbero arrivare alle loro destinazioni entro stasera.
Va bene?”
 
“Ottimo.” E detto ciò Werkschutz si alzò dalla sedia, e fascicoli in una mano strinse la mano della collega e tornò al suo ufficio.
 
In altri due luoghi di quella ‘struttura’, due ragazze alzarono gli occhi da quello che stavano facendo.
 
La prima, corti capelli rossi, sorrise maligna, alzando all’altezza del volto la mano sinistra, sul cui palmo era incastonata una gemma di un color verde scuro quanto quello dei suoi occhi.
Un piccolo lampo dell’identico colore, e la ragazza era vestita in un’imitazione dell’uniforme di uno Obergefreiter della branca Heer della Wehrmacht.
Un gesto della mano, e la ragazza estraeva dall’aria una mostruosità di arma da fuoco che non avrebbe sfigurato in un cosplay di Warhammer 40.000. “È tempo di guadagnarsi la paga.” Disse con un sorriso ferino la pazza, dirigendosi verso una delle ‘porte’ che erano disseminate per la sede centrale della Factory.
 
In un altro punto, l’altra ragazza, questa vestita nella tipica tenuta da ufficio dei membri femminili della Factory, dai lunghi capelli biondo – rossastri, legò i suoi lunghi capelli in una coda bassa, si risistemò gli occhiali e, senza dire niente, si diresse ad un’altra porta, gioendo internamente nell’obbedire all’ordine appena ricevuto, pronta ad eseguire i voleri della Factory.
 
Dentro di lei, in una minuscola parte della sua mente e del suo cuore che era rimasta intatta nonostante quello che il Reparto Risorse Umane le aveva fatto, riposava una singola immagine, un singolo sentimento.
Quello rivolto all’unica cosa, no, all’unica persona che la Ragazza Magica che era stata ‘convertita’ alla Factory avrebbe sempre scelto sopra a tutto, forse persino al suo stesso cuore.
 
 
– O –
 
 
Roma, polo industriale della frazione Acilia, sera della telefonata tra l’Ente Pubblico per il Benessere Sociale e l’Inquisizione…
 
“Marescià, perché non gli avevano ancora fatto un controllo?” chiese un Finanziere Scelto al capo del suo gruppo.
 
“A me lo chiedi?” rispose il maresciallo. “A me hanno detto che nessuno si era accorto di 'sto stabilimento della Nightmare Factory Srl, e che non pagano le tasse da mesi. Adesso aspettiamo i NAS, che sono così incazzati che si portano dietro i parà e l'armamento pesante, e gli facciamo un primo controllo ai conti e la mensa.”
 
“Più pesante di 'sta sega?” chiese il Finanziere con in dotazione una mitragliatrice media MG42/59.
 
“I NAS dicono che vengono col Fiat 6616 ed il cannone, ed il Tuscania si porta dietro i Puma. Forse vengono anche le bimbe ammazzase-Cos'è 'sto urlo?”
 
All'improvviso un blindato da ricognizione Puma 4x4 verniciato rosa shocking e con l'insegna del Vaticano circondata da badili sulle fiancate arrivò di corsa, perse il prete corazzato che stava cercando di tenersi aggrappato al finestrino aperto, ed entrò nella fabbrica.
 
“Collo spezzato, marescià.” disse il soldato più vicino al prete.
 
“Come al solito... Quelle due sono incorreggibili.” commentò il maresciallo. “Tutti a terra, e non alzatevi finché i detriti non smettono di cadere.”
 
I Finanzieri si gettarono a terra, non sapendo che stava succedendo ma fidandosi del loro comandante, un veterano di numerose operazioni più o meno assurde.
 
Poi lo stabilimento esplose.
 
“Questa era più grossa di quando hanno attaccato la villa delle vacanze di quel tale Ortenrosse...” commentò distrattamente il maresciallo.
 
L'intatto Puma 4x4 uscì dai resti della fabbrica, sventrata da una bomba termobarica MOAB, si fermò vicino al maresciallo e buttò fuori una cassaforte aperta e dei registri contabili.
 
“Date alle signorine il cadavere e poi al lavoro.” commentò il maresciallo. “E qualcuno dica ai NAS che i badili sono stati qui.”
 
Dopo essersi chiesti per un attimo che cavolo era successo, i Finanzieri decisero che era meglio non sapere ed obbedirono. Dopotutto avevano un lavoro.
 
“Marescià, la segnalazione era giusta.”
 
E, per il semplice problema che il Velo aveva impedito alla Nightmare Factory di pagare alcune tasse particolari che l'Agenzia delle Entrate stessa si chiedeva perché esistevano, un regno oscuro avrebbe dovuto vedersela con le misure inarrestabili di cui lo Stato Italiano può essere capace per recuperare i crediti perduti.
 
Nel frattempo le unità Incubators in Italia iniziarono a chiedersi perché provavano l'impulso quasi irrefrenabile di sghignazzare. Non era logico, eppure lo provavano.
 
 
– O –
 
 
Da qualche parte nel Cosmo, una figura ammantata di luce, in viaggio tra una stella e l’altra, si fermò di colpo, come avvertendo qualcosa di anomalo.
 
Si guardò intorno, occhi chiusi, cercando di capire cosa aveva percepito e da dove provenisse.
Fermandosi in una direzione, sorrise.
 
‘Piccola Principessa…’ Corrugamento di fronte, sorriso sparito. Al cambiamento di espressione, gli spiriti maligni nel raggio di due anni luce si suicidarono seguendo la politica del “Facciamo prima, il risultato non cambia e soffriamo meno.”
‘Cosa ti ha fatto provare tanta rabbia?

Capisco.
… mi hai salvata quando chiunque altro avrebbe preferito uccidermi. Sarò al tuo fianco, è il minimo che io possa fare per ripagarti. ’ E, con questo pensiero, la figura ammantata di luce riprese il suo viaggio ad una velocità ancora più elevata, diretta verso un lontano ed apparentemente insignificante pianeta azzurro.
 
 
– O –
 
 
‘Alle volte odio questo mondo. ’ Decise tra sé e sé Chrono Harlaown, mentre esplorava alcune parti di Juuban che, secondo Amy, davano parecchi segnali di attività mistica associabili alle creature che Nanoha e Fate avevano combattuto quel pomeriggio.
 
In alcuni casi, si trattava di luoghi abbandonati o disastrati.
 
In questa, però… ‘Jackpot. ’ Pensò l’Agente del Time-Space Administration Bureau, scansionando l’edificio davanti a sé.
 
Le stesse creature che Nanoha e Fate avevano contribuito a blastare quella mattina (e pensando ai poveri mostri Chrono provò un briciolo di pietà di loro, pensando ai Divine Busters di Nanoha ed a quanto male facevano), ed in grandi quantità.
 
“Posso sapere quali sono le tue intenzioni, giovanotto?” Chiese d’improvviso una voce alle spalle del mago.
 
Voltando di poco la testa, Chrono guardò dietro di sé.
 
“Tuxedo Kamen, presumo. Devo dire che i siti web non vi rendono giustizia.” E considerando che in questo tipo di missioni Chrono si circondava di tanti di quegli incantesimi di sorveglianza ed illusioni/compulsioni a non notarlo da poter venir classificato come paranoico (il vecchio Graham e le Gemelle Liese erano soliti dire “meglio paranoici e vivi che rilassati e morti”.
Per quanto gli seccasse ammetterlo, i tre avevano ragione), il fatto che lo avesse più o meno colto di sorpresa la diceva lunga sulle capacità del ‘vigilante mascherato’.
 
“Cosa di cui ringrazio l’operato di un paio di gatti e di una delle migliori amiche di mia moglie.
Hai idea di quanto sia difficile mantenere una reputazione di inefficienza?”
 
“Posso perfettamente immaginarlo.
Al tre io disattivo l’incantesimo offensivo che ho pronto ed il vostro amico con fucile da cecchino smette di mirare ai miei occhi?”
 
“Amica, ed è perfettamente accettabile.” Rapida conta, al termine della quale Chrono aveva disattivato il Buster che aveva caricato in S2U nel momento in cui Tuxedo Kamen si era presentato. “Come mai in questa zona, agente?”
 
“Sarei fuori giurisdizione, in questo caso sono solo un privato cittadino che vuol dare una mano nel rimuovere certe male presenze. Voi perché siete qua?”
 
“*chukle* Oh, sono solo un buon marito a cui la moglie ha chiesto di buttar via la spazzatura, e che si è beccato la più inaspettata delle guardie del corpo per la camminata notturna.”
 
“Medico?”
 
“Aspirante tale, sì.”
 
“Nessuno meglio di un medico sa come far del male a quelli che si attirano le loro ire, e parlo per esperienza.”
 
“Amen. Posso, da bravo cittadino coscienzioso, dare una mano a rimuovere le male presenze?”
 
“Sarebbe molto apprezzato, grazie.” E detto ciò, i due mori entrarono nella sede della Nightmare Factory che avevano davanti. Condoglianze ai mostri.
 
Qualche tetto più in là, la cecchina (Sailor Mercury) e la SUA copertura (Sailor Uranus) assistevano (via mirino/binocoli e microfoni direzionali) allo scambio di facezie.
 
“Ha accettato l’aiuto da un perfetto estraneo così, senza neanche opporsi?” Chiese Sailor Mercury alla compagna di squadra.
 
“Nah, si sono presentati, valutati a vicenda, scambiati informazioni sulla base e deciso di agire di comune accordo.”
 
“E dove lo hai sentito in quella loro ‘conversazione’?”
 
“Linguaggio da maschi, e sono fluente in quello solo perché frequento motociclisti ed atleti, e se non lo fossi mi scoprirebbero quasi subito quando mi vesto da ragazzo.”
 
“Ah… sono entrati. Tieni pronto un World Shaking per radere al suolo quella base quando Tuxedo Kamen ed il suo appoggio avranno finito.”
 
“Parlando del ragazzo che si stà divertendo a spese di quei mostri con HRM, cosa mi sai dire, visto che di sicuro l’hai scansionato, su di lui?”
 
“Geneticamente umano, probabilmente con ascendenze terrestri, livelli medio – alti di magia ed ottimo controllo sulla medesima, e da come si è mosso esperienza pratica di operazioni sul campo.
Madame, potete anche farvi vedere, tanto i nostri comuni conoscenti sono già entrati nell’edificio.” Fece Sailor Mercury ad alta voce.
 
Con una risata contenuta, una figura dai capelli rosa scuri raccolti in una coda alta ed occhi azzurro – violacei in una tenuta in varie gradazioni di rosa e viola dotata di bracciali ed altre protezioni in armatura uscì dalle ombre attorno a loro.
 
“Ottimi sensi ed ottimi sensori signorine. O signore, non so se siete sposate o meno.”
 
“Solo io, ma solo se la legislazione civile me lo permettesse.” Fece Sailor Uranus a braccia incrociate.
 
“Tanto per fare le presentazioni, il mio nome è Yagami Signum, Generale delle Fiamme Roventi, ‘contraente civile’ del Time-Space Administration Bureau, mentre il ragazzo che in questo momento starà facendo venire a quei mostri una fobia per il giaccio ed il colore blu che ha seguito il vostro amico nella Factory è Harlaown Chrono.
Posso sapere i vostri nomi?” Chiese Signum senza neppure alzare un sopracciglio alle implicite dichiarazioni di Sailor Uranus relative alle sue preferenze sessuali. Potenza del vivere con la sua Master Hayate, e non aggiungerò altro.
 
“Sailor Uranus, delle Outer Planetary Senshi. La mia collega delle Inner Planetary Senshi, Sailor Mercury. Immagino che siate uno dei supporti del signor Chrono.”
 
“L’unico, almeno per ora.
… e dubito che ne abbia bisogno, a giudicare dalle urla e dai lampi azzurrini che escono dalle finestre di quell’edificio.”
 
All’interno, i due combattenti stavano sfogando le loro ire represse sulle creature della Factory.
Come da modus operandi di quel particolare ‘Regno Oscuro’, le difese dell’edificio li avevano separati tramite manipolazione spaziale per poi attaccarli via illusioni.
 
Il maggiore dei due aveva semplicemente scrollato le spalle, e con un “Dilettanti.” detto a voce neanche troppo alta aveva spaccato le visioni come fossero state fatte di vetraccio, dirigendosi verso la fonte di potere dell’edificio.
 
Il minore dei due, dopo un attimo di confusione, aveva ordinato a S2U di effettuare un ciclo di pulizia della propria magia, per espellere dal proprio corpo le energie che la Factory usava per proiettare le illusioni nella sua mente. Fatto questo, aveva creato un percorso tra sé ed il punto in cui vi era la maggior concentrazione di potere con uso coscienzioso e controllato di Blaze Cannons… non sia mai detto che il Metodo Takamachi per la Soluzione di Labirinti™ (ovvero, crearsi un sentiero dritto sparando cannonate magiche nei muri del labirinto) è inutile.
 
Stendiamo anche un velo pietoso sulla fine fatta dal Direttore di quella sede: come da copione, Tuxedo Kamen lo aveva provocato nel fare un monologo, e mentre l’idiota ciarlava Chrono aveva attivato il suo secondo Device, Durandal, e lo aveva usato per trasformare in un surgelato il ciarlone.
Tuttavia, mentre i due giocavano alla morra cinese per decidere chi dava il colpo di grazia all’idiota e come (Tuxedo meditava di mandare l’idiota nelle grinfie di Sailor Venus, Chrono voleva farlo usare dall’Athra come bersaglio per l’Arc-en-ciel.
Se il Direttore avesse saputo di cosa parlavano, avrebbe pregato che vincesse Chrono, così avrebbe sofferto meno), le telecamere della zona si mossero…
 
Zi-ZIIIIPPPP!!!
 
… ò_o e ridussero a cubetti la vittima via laser?
 
“Scusate se ho interrotto il vostro spreco di testosterone…” Fece una voce da uno degli schermi, che stava mostrando solo interferenza.
Interferenza che svanì poco dopo, mostrando una figura blu simile ad una sirena con una serie di ‘collane’ di perle intrecciate nei capelli ed abiti da ‘fata’ a coprire il petto, che sembrava ‘galleggiare’ in un ambiente sottomarino.
 
“… ma cominciavo ad annoiarmi.”
 
“E voi sareste, signorina…?”
 
“Potete chiamarmi Morgana, la Sentinella del Mare Illusorio. Passavo per questa zona della Rete quando ho beccato l’indirizzo IP di questa fabbrichetta… ed ho pensato di vedere se trovavo qualcosa per incriminarne i proprietari.”
 
“Qualche fortuna?” Chiese Chrono alla Magical Girl virtuale.
 
“Nessuna, a quanto pare non conservano i dati dei loro Progetti nelle loro banche dati.
Da quello che ho esaminato, direi che o li tengono su copie cartacee oppure li imparano a memoria. In compenso, ho crakkato tutti i loro dati contabili e ne ho spedito delle copie alla Polizia Metropolitana di Tokyo ed all’equivalente locale dell’ufficio delle tasse, penso che le autorità si divertiranno molto con loro.”
 
“Bhè, grazie mille per l’aiuto, madame.”
 
“Prego.
Spero che ci si possa incontrare di nuovo in futuro, signori.” Finì la ragazza, svanendo dallo schermo.
 
Uno scambio di saluti, un’uscita dall’edificio della Sede… che venne poi raso al suolo dagli sforzi congiunti di Signum e Sailor Uranus, ed i due Mahou Shounen andarono per le loro strade separate, mentre il sole riprendeva a sorgere su Tokyo.
 
Chissà cosa avrebbe riservato il futuro…
 
 
(1) KK: faccio notare che, anche se Minako avesse provato ad usare la sua nuova autorità di poliziotta per incriminare Ryo e soci, punto primo: i Samurai Troopers hanno salvato più volte tanto il Giappone quanto il resto del pianeta da Arago ed associati, quindi la responsabilità dei danni fatti a Shinjuku possono essere facilmente scaricati sul defunto Malvagio Signore del Male.
Idem per i danni fatti dai Samurai a New York quando uno scienziato pazzo ed un negromante stavano usando un mix di scienza e magia per controllare una delle Armature ed usarla per commettere degli omicidi.
Punto secondo, quattro dei cinque Samurai Troopers provengono da famiglie abbastanza antiche da esser in grado, anche se non hanno più il potere che avevano in passato, di ‘suggerire’ alle autorità giapponesi di voltarsi da un’altra parte, se non altro per il vigilantismo, le identità falsificate per certe persone che ufficialmente non esistono o che, se esistono su dei registri, risultano morte come minimo dal 1570 (anno in cui Rajura e Anubis sono stati ‘reclutati’ da Arago); e le custodie di minori (cavillo burocratico in un caso e necessitante dei documenti falsificati per il secondo caso).
Quanto a Shuu Rei Huang, la sua famiglia ha probabilmente abbastanza denaro da poter pagare un Battaglione Di Avvocati™ stile De Paperoni ed ottenere gli stessi risultati di quelle dei suoi ‘colleghi’.
   
 
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