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Autore: violet_w90    28/03/2014    1 recensioni
Serie di One-Shots in cui racconto alcune scene mancanti tra Mark e Lexie a partire dall'inizio della quinta stagione. Ho sempre voluto vedere qualche momento in più durante la loro storia, che indipendentemente da com'è andata a finire, per me resta la migliore di Grey's Anatomy.
Mark ha cominciato ad accorgesi di Lexie dopo che Derek gli ha chiesto di starle alla larga o oramai era già troppo tardi? Leggete la storia per scoprirlo.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Callie Torres, Lexie Grey, Mark Sloan, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Piove sul bagnato: Piccola Grey

“Posso andare avanti… Cloro, Argon, Potassio…”
“No, davvero non è necessario. Ti credo sulla parola.” Lei sorrise ricominciando a bere, mentre lui la osservava in silenzio. Memoria fotografica. Ancora faticava a crederci, quella ragazza non smetteva mai di stupirlo. Ogni volta che si ritrovava a parlare con lei, finiva per scoprire qualcosa di nuovo, che lo lasciava piacevolmente colpito. Per tutto il giorno, non aveva fatto altro che darle della patetica, ma la verità era che Lexie non lo era affatto. Era intelligente, intuitiva e persino eccessivamente gentile. Chi rinuncerebbe ad un intervento per aiutare un amico? Ok, forse quello era un po’ patetico, ma era niente se messo a confronto con tutte le altre sue qualità. Tra le quali non mancava certo la bellezza. La verità era, che l’unico motivo per cui aveva continuato a darle della patetica, era per proteggersi dalla piccola Grey.
“E’ per questo che hai deciso di fare il medico tra le varie cose, per la tua memoria fotografica?”
“No, ho deciso di fare il medico perché trovo i camici molto sexy, non so perché ma i medici hanno un qualcosa che mi ha sempre eccitato.” Mark, che il quel momento stava sorseggiando il suo drink, per poco non si strozzò. Lexie rise divertita.
“Mi stai prendendo in giro vero?”
“Un po’, ma è così divertente.” Rispose lei.
“No affatto e ti ricordo che io sono un tuo superiore e…”

“Si, si lo so tu sei un mio superiore e io sono una semplice specializzanda, che non dovrebbe nemmeno rivolgerti la parola e il fatto che la mia sorellastra sia fidanzata con il tuo migliore amico, non rende noi due amici.”
“Proprio così.” Disse Mark, sottovoce, come se l’avesse detto più per convincere se stesso e non per risponderle.
“Allora toglimi una curiosità. Come mai con tutti i posti vuoti che ci sono, hai scelto di venirti a sedere proprio in quello vicino al mio?”
“Ho pensato volessi sapere dell’operazione del signor Patmore e infatti così è stato.” Rispose mentendo clamorosamente. Quando era entrato al bar l’aveva subito notata da sola al bancone e per quanto continuasse ad avere la sensazione, che la piccola Grey gli avrebbe procurato un mare di guai, non era riuscito a non andare a sederle vicino. D’altronde quella era la prima volta, che la vedeva al di fuori dell’ambito ospedaliero, che la vedeva senza camice.

“Beh…allora ti ringrazio per avermi messo al corrente, su come sia finita con il paziente dottor Sloan.”
“E’ stato un piacere piccola Grey.” Rispose lui sorseggiando un altro po' del suo drink.
“Mi mancava un nuovo soprannome.” Disse Lexie sbuffando, dopo aver sentito come Mark l’avesse chiamata. “Era da un po’, che qualcuno non se ne inventasse uno. Giusto quest’oggi nella pausa pranzo Karev mi ha chiamato Lexipedia.”
“Ecco lui sì che è un vero idiota, che sa il fatto suo sul lavoro lo riconosco, ma che resta comunque un idiota.”
“Non posso non darti torto è un asino.”
“Non ti piace Karev?” Chiese Mark un po’ stranito. Come aveva detto lei, qualche volta li aveva visti insieme a mensa.
“E’ una lunga storia per di più imbarazzante, che ti racconterei se noi due fossimo amici, ma visto che tu continui a sostenere il contrario.” Dannazione che accidenti era successo tra lei e Karev? Una mezza idea in testa l’aveva, e non gli piaceva per niente.
“Si in effetti non sono interessato a saperlo. Però non mi hai ancora detto che cosa ti ha spinto a diventare medico? Ovviamente il mio è un interesse del tutto professionale, sai al fine di capire la tua futura specializzazione.”

“Ovviamente, ma non ho ancora deciso in cosa specializzarmi. E per rispondere alla tua domanda, ho sempre voluto fare il medico. Da bambina usavo il gatto di mia madre come cavia. Gli misuravo la temperatura con il termometro, gli controllavo le orecchie, sai cose del genere.”
“Povero gatto. D’altronde io una volta ho cercato di mettere la rana preferita di Derek nel microonde, anche se non sono riuscito a premere start.” Commentò Mark.
“Io non volevo usare il gatto. L’avrei fatto volentieri su mia sorella, ma lei non me lo permetteva mai.”
“Hai un'altra sorella?” Chiese lui. Mark non sapeva come mai le stesse facendo tutte quelle domande sulla sua vita, ma non riusciva nemmeno a fermarsi.
“Si, Molly. Più giovane di me, ma già sposata e con una figlia. Tu sei figlio unico, non è vero?”
“Si.” Lexie controllò l’ora sull’orologio che portava al polso e poi con un'unica lunga sorsata finì il suo drink. “Beh, si sta facendo tardi. E’ stato un piacere conversare con lei dottor Sloan.”
“Altrettanto.” Rispose Mark, mentre questa pagava il suo drink. Lexie si sistemò la giacca e fece per andarsene, ma prima di riuscirsi a trattenere egli la richiamò e disse: “Ah e piccola Grey, cerca di migliorare il tuo gusto in fatto di uomini. Insomma Alex Karev davvero?” Lexie lo guardò stupefatta, persino Mark si sorprese di se stesso. Perché aveva dovuto mettere il dito nella piaga così. Pareva non poterne fare a meno.

“Come hai fatto a capire?” Domandò lei.
“Oh il tuo sguardo non mente.” Mark cercò di nascondere il suo disappunto. Sperava che il suo intuito per una volta si sbagliasse, ma lo stupore dipinto nel volto, aveva confermato la sua teoria. Tra i due c’era stato qualcosa e la cosa non gli piaceva affatto.
“Arrivederci dottor Sloan.” Lexie non aspettò nemmeno la risposta e se ne andò. Mark si guardò intorno nel locale. C’era Callie, che parlava con Erica Hahn. Gli sarebbe piaciuto scambiare due chiacchiere con la sua amica, ma non voleva disturbarla, così anche lui decise di pagare e tornarsene nella sua stanza d’albergo.

Angolo autore: Ecco il terzo capitolo. Spero vi piaccia. Come sempre qualsiasi commento positivo o non è ben accetto.
 
  
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