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Autore: miaomimi    28/03/2014    3 recensioni
Mancavano due settimane a Natale e Gareth Eldrige, il Duca della Chiave, aveva sancito che le Feriae Matricularum si svolgessero proprio in quel periodo; questo a loro poco importava poiché terminati i festeggiamenti, se tutto fosse andato secondo i loro piani, sarebbero partiti ...
Cosa riserva il futura per Sophia Blackmore e Gabriel Stuart?
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel Stuart, Sophia Lord
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un fitto nevischio imbiancava la Reggenza di Aldenor. 
Morton fermo sul porta del vestibolo, accoglieva gli ospiti, con un rigido inchino e un augurio di Buon Natale. L'espressione del domestico di casa Vandemberg era tetra, i gesti calcolati e la mano destra aperta sopra il cuore ogni volta che si inchinava davanti a un nuovo ospite, sarebbe stato impeccabile se non fosse stato per il fatto che troppo compreso nel suo ruolo, di tanto in tanto al posto di un "Buon Natale" gli sfuggisse un "condoglianze" o un "desolato" invece che "Felice Festa".

Sophia scese dalla carrozza aiutata da suo fratello Cain e seguita dalle cugine, iniziò a salire gli scalini della Reggenza. 
Poteva già sentire Morton mentre salutava Megan Linnet con un formale “ i miei più sinceri auguri”, seguito dai ringraziamenti della fanciulla. 
Gli ospiti all'interno della sala da ballo erano già numerosi, visto l'andirivieni di carrozze e gruppi di scholares a piedi. 

Quel giorno non era solo Natale, ma anche il primo delle Feriae Matricularum e i Vandemberg avevano deciso di organizzare un gran ricevimento nella loro Reggenza. 
Molte delle strutture all'interno della Cittadella non erano ancora agibili dopo gli ultimi avvenimenti e per permettere a tutti di festeggiare, la casata aveva trasferito l'ordine della Penna lì. 
Se Gareth Eldrige aveva distrutto mezzo ordine, il Presidio aveva finito il suo operato lasciando integri solo i sotterranei e una piccola parte della biblioteca. 

Selina Kristian che in quel momento varcava la porta della Reggenza, venne salutata da Morton con: “Buon funerale e felice Feriae”, ma la fanciulla non sembrò aver udito.
Forse davvero la magistra non aveva sentito o forse aveva lasciato perdere, considerando che il lugubre Morton probabilmente avrebbe preferito un funerale a quella festa mondana, a differenza di Selina, però, Sophia sentì benissimo quello che il maggiordomo stava dicendo a Caroline Mayfield:

–    Le mie più sentite condoglianze.

Si bloccò sulla porta guardando torvamente il maggiordomo, il quale non sembrò particolarmente toccato dal suo sguardo né le sue cugine, troppo immerse nei loro discorsi, non sembrarono averlo udito. Rendendosene conto preferì lasciar perdere ed a braccetto del fratello proseguì all'interno.  

All'interno della Reggenza era visibile il subbuglio della festa. 
Camerieri in livrea, uscivano e rientravano dalle cucine della residenza trasportando vassoi pieni di cibarie e calici colmi di liquori. 

Dalla sala da ballo giungeva una soave melodia e quando Sophia vi mise piede notò alcune coppie che stavano già ballando. 
Il principe Axel teneva stretta per la vita sua moglie, Eloise, mentre danzavano insieme con espressione felice al centro della pista. Quella stretta superava, anche se di poco, le regole imposte dall'etichetta, ma sembrava che nessuno lo notasse.

Il principe Bryce, con estrema educazione e riguardo, era impegnato ad invitare la magistra Selina a ballare ed ella, senza scomporsi, accettò il suo invito posando la mano su quella di lui e insieme si immersero tra le altre coppie danzanti.

–    Perchè il tuo Tutore balla con Selina?- sussurrò una voce allegra all'orecchio di Sophia.

–    Da quanto ho potuto sentire l'altro giorno nella serra, è stato il principe Axel a domandarglielo. - Rispose a suo fratello.

–    Concedimi il primo ballo sorella, prima che giunga il mio futuro cognato. - Esordì Cain con una strana luce negli occhi. 

–    Se vuoi ti accordo anche il secondo e terzo perchè di Gabriel non c'è traccia. - Sospirò iniziando a ballare con lui. 

Nel danzare tra le coppie di scholares vestiti con lussuosi abiti da sera, Sophia intravide sua cugina Alexandria che danzava con Justin che, con espressione rilassata e sicura di sé, la faceva volteggiare. 

Riconobbe anche Antony Ross che, fermo vicino a un tavolo del buffet, conversava animatamente con Emily Graville, anch'essa cugina di Sophia, che al momento sembrava molto accaldata tanto da farsi aria con il fazzoletto del cugino. 

I fratelli Eldrige, stranamente, fecero la loro comparsa insieme. 
Il Duca della Chiave salutava tutti i presenti nel tentativo di raggiungere il principe Axel; Stephen invece accompagnava a braccetto e con espressione indecifrabile la bella rediviva Christabel Von Sayn. 

Continuando a danzare lo vide. I capelli neri venivano messi in risalto dalle luci dei candelabri sparsi in ogni dove. Caroline sembrava allegra mentre danzava con suo cugino Gabriel e Sophia quando li vide provò una strana stretta allo stomaco. 
La musica finì e si voltò nella direzione di Gabriel, lui non c'era più. 

–    Sophia adesso tocca a me.- Senza avere il tempo di rendersene conto, si ritrovò nuovamente in mezzo alla pista in compagnia di Julian Lord.

–    Dov'eri finito oggi? - Sbottò, mentre continuava a scrutare la folla alla ricerca del suo fidanzato, ricordando che per tutta l'apertura delle Feriae non era riuscita a vedere il fratello.
Mentre danzava le parve quasi lo stessero facendo di proposito, compariva uno e scompariva l'altro.

–    In giro.

La risata di Fay le giunse nitida e quando si voltò per guardare, si accorse che sua cugina stava ballando con Gabriel.

–    Credo che il tuo futuro marito mi stia semplicemente lasciando il posto.- Le sussurrò all'orecchio Juju.

–    Ti pare da Gabriel? - Guardò il fratello con aria accigliata, e questi rispose con un alzata di spalle e una smorfia senza dire nulla.

–    Devo andare sorellina, ma ti lascio in buone mani. - Esordì di colpo e baciandola sulla guancia Julian si allontanò mentre al suo posto compariva Ashton. 

–    Cosa succede Sophia? - Le domandò il parente.

–    Stuart. 

–    Non lo vedo in effetti.- Rispose il redivivo con un sorriso da far perdere la testa a qualsiasi fanciulla, viva o rendiviva che fosse; a quelle parole Sophia si voltò di scatto scoprendo che Fay stava danzando con Dray, Caroline con Cain e Alexandria con Justin mentre il suo fidanzato era scomparso.



                                                                ***

Triste e amareggita si dirigeva verso la serra. 
Passando davanti alle cucine riconobbe una voce familiare ed entrò.
La lunga tavola era imbandita di leccornie e bottiglie di liquore oramai vuote.
Una pentola, dalla quale si sprigionava un aroma di cannella e anice stellato, era posto sul fuoco a bollire. 
Jordan Vandemberg mangiava svogliatamente un biscotto glassato tipicamente natalizio delle regioni del nord; di fianco a lui l'amico e compare di scorribande Julian Lord intento anch'esso a rimpinzarsi. Insieme a loro Jerome Sinclair, Gilbert Morgan, Stephen Eldrige e Bryce Vandemberg bevevano e giocavano a carte. 
–    Vedo. 

–    Lascio. Stephen credevo di essere tuo amico. - Brontolò Gilbert sconsolato. 

–    Vedo anche io. Sarai un genio, ma non puoi vincere sempre tu.- Aggiunse Bryce.

–    Perchè siete qui? - Domandò Sophia spalancando completamente la porta.

–    Chiudi quella porta non vorrai farci scoprire.- Le urlò contro Jordan, guardandola con un espressione talmente infuriata e spaventata da sembrare quasi posseduto.

–    Farvi scoprire? - Sophia entrò e chiuse rapidamente la porta prima di scatenare ulteriormente l'ira dell'amico.

–    Io mi nascondo da tua cugina Fay. Juju ha ricevuto uno schiaffo da Megan e adesso ha deciso di tenermi compagnia come Jerome, mio fratello non vuole farsi scoprire dall'altro fratello.

–    Non posso ballare tutta la sera con Selina, le altre signore potrebbero infastidirsi.- Puntualizzò Bryce interrompendo il fratello minore.

–    Appunto. Gilbert sta studiando un nuovo attacco a Lara e Stephen ci stà spillando soldi a poker. Tu non dovresti essere con Gabriel? 

–    Dovrei hai detto bene, ma è scomparso.

–    Luce dei miei occhi stanchi, io non posso muovermi da qui pertanto vai nella serra a controllare che nessuna coppietta stia rovinando le mie rose. - Ordinò Bryce alla sua pupilla, che, cercando con tutte le sue forze di trattenere uno sbuffo, salutò tutti con un cenno della mano ed uscì. 


                                                                *** 

La musica che echeggiava  per i corridoi silenziosi e desolati della Reggenza, accompagnò Sophia  fino alla Serra. 

La serra, generalmente silenziosa ed illuminata dalla luce esterna che filtrava dalle grandi vetrate, adesso era rischiarata solo da una flebile luna invernale. Il suono degli archi aveva preso il posto della sua voce che ogni giorno teneva compagnia ai magnifici fiori curati dal suo tutore. Il suo sguardo si posò distrattamente sul giardino: una coppia camminava tenendosi stretta. 

L'uomo era molto alto, aveva possenti spalle e lucenti capelli neri; indossava l'alta divisa nera e oro dell'esercito reale di Altieres e teneva a braccetto una fanciulla. 
Riusciva a vedere i due solo di spalle, ma la camminata sicura di quell'uomo le ricordava Gabriel e quando se ne accorse le mancò l'aria e il panico l'attanaglio.

Si rese conto di tremare per la rabbia che stava provando. Gabriel era famoso per il suo passato, ma le aveva fatto una promessa e non poteva credere che quello fosse realmente lui, nonostante il suo comportamento fosse stato strano per tutta la sera . 
Chiuse gli occhi sentendo le gambe farsi deboli, aveva bisogno di sedersi; quando riportò l'attenzione sul giardino si rese conto che la coppietta era scomparsa.

La sua destinazione, a quel punto, divenne la panchina di pietra bianca che aveva richiesto di far collocare in un punto ben definito della serra. Da quel punto, infatti, la sua voce che leggeva libri strappa lacrime e poesie era udibile fino alla scrivania del suo Tutore oltre che all'interno di tutta la serra.  Aveva insistito fino ad usare le lacrime perché venisse posta esattamente dove diceva lei perché il posto era strategico: ben illuminato e, soprattutto, nascosto alla vista di Bryce e di chi fosse entrato; cosi, quando le capitava di dover leggere cose realmente troppo strampalate, poteva fare tutte le boccacce che voleva senza venir sgridata. Ma il posto strategico di notte diveniva luogo d'incontro per le coppiette che si intrufolavano in quel luogo magico e che, doveva ammetterlo, aveva una grande atmosfera romantica. 

Lentamente si diresse verso la sua panchina nella speranza di non trovarvi nessuno. Dal momento che non poteva stare con Gabriel, sentiva il bisogno di rimanere sola, ma voltato l'angolo vide una figura seduta sulla panchina. 
I raggi della luna illuminavano i capelli neri e la divisa da alto ufficiale di una figura ricurva in avanti. Il respiro le si mozzò in gola nel riconoscerlo e quando questi alzò il viso, un sorriso accattivante e due occhi grigi spietati la guardarono.
 
–    Moen Treseur , finalmente hai deciso di deliziarmi con la tua presenza.- La sua voce: bassa e sarcastica, calma e strascicata condita dall'accento delle loro terre.

–    Da quanto sei qui?- Rispose dopo un attimo di esitazione, presa alla sprovvista dalla sua affermazione.

–    Ti attendo dall'ultimo ballo con Fay. Credevo mi avessi visto. Comunque durante questo tempo ho avuto il piacere di scoprire cosa ti fa leggere il tuo Tutore. - Sventolò il libro, per posarlo nuovamente vicino a lui sulla panchina. - Come ti avevo detto questa mattina, ti volevo tutta per me e ci sono riuscito come puoi ben vedere. - Si alzò, andando verso di lei con un sorrisetto divertito sul volto.

–    Quindi era un trucco quello di scomparire e non ballare con me per tutta la sera? 

–    Un trucco? - Alzò un sopracciglio nel guardarla. - Sofia dovresti saperlo io che odio i tuoi di trucchi quindi non avrei ballato con te per uno scambio.

–    Ti stavi vendicando quindi? - Senza risponderle le prese una mano e le fece un mezzo inchino.

–    Posso avere l'onore di questo ballo, mia futura sposa? - Abbassò leggermente lo sguardo su di lei che gli sorrideva e la prese per mano iniziando a danzare in mezzo alla serra.

–    Volevo aiutare Fay, non vedo cosa ci fosse di sbagliato. - Brontolò iniziando a volteggiare,  attenta a non toccare le piante. 

–    Moen Treseur, non ti pare di aver già combinato abbastanza guai con nostra cugina? - Sorrise divertito e l'avvicinò di più a sé. - Inoltre è mai possibile che dobbiate coinvolgere me nei vostri giochetti?
 
–    Era solo un ballo! - Borbottò Sophia appoggiando la guancia contro la sua spalla.

–    Il pulcino avrà i suoi buoni motivi per non ballare con lei e a Fay passerà, come sempre. 

–    Non avrei mai creduto che gli archi si potessero sentire fin qui. - Sospirò Sophia sollevata nel trovarsi finalmente tra le braccia di Gabriel a ballare e cercando di dimenticare quanto aveva visto prima in giardino. Aveva temuto qualcosa di impossibile e  non voleva più pensarci.

–    Neanche io considerando che generalmente non metto piede qui, se non in rari casi, ma devo dar ragione al tuo Tutore.

–    Bryce? - Alzò gli occhi per incontrare i suoi grigi e freddi che la guardavano con aria di sfida.

–     Lui mi ha suggerito di ballare qui con te. Ha brontolato qualcosa riguardo alle coppie e al romanticismo che poteva danneggiare la sua salute, cosi ci ha lasciato la Serra. - Sussurrò avvicinando le labbra alle sue prima di baciarla e stringerla ancora di più a sé. - Direi che è giunta l'ora di riportarti a casa. 

–    Ora? - Domandò Sophia riaprendo gli occhi dopo quel bacio, senza riuscire a comprendere.

–    Le carrozze sono pronte qui fuori, dobbiamo andare. 

–    Gabriel è possibile che prima abbia visto qualcuno uguale a te, che camminava nel giardino. Domandò mentre quel pensiero molesto tornava a far capolino nella sua testa.

–    Possibile. Tutti i soldati di Altieres indossano l'alta uniforme. - Si avvicinò al suo orecchio per aggiungere.- Compresi i soldati di Aldenor che però non verranno con noi. - Ammiccando le fece strada fino all'esterno della Reggenza per partire verso Altieres.
   
 
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