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Autore: DezoPenguin    06/04/2014    1 recensioni
Elementary My Dear Natsuki parte terza. Sembrava un caso semplice, non c'era dubbio su chi avesse ucciso quel facoltoso uomo d'affari. Eppure Shizuru si ritrova attirata in una ragnatela di morte, manipolazione e vendetta, mentre cerca di scoprire la verità.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka Suzushiro, Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Yukino Kikukawa
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Elementary My Dear Natsuki'
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Acque profonde, Natsuki-capitolo 2

La proprietà dei Searrs era circondata da un alto muro di mattoni rossi, con un’entrata enorme chiusa da un elaborato cancello di ferro battuto. Vidi che il nome della famiglia era riprodotto sull’anta sinistra del portone, mentre il nome della villa sull’anta destra.

"Gli manca solo uno stemma," mormorai. "Nessun membro della famiglia Searrs ha ricevuto un cavalierato?"

"Ricordo di aver sentito che a Reuben Searrs, il figlio del fondatore della famiglia, fu in effetti offerto un cavalierato ma lui rifiutò, dicendo che l’accumulo di ricchezze non era motivo sufficiente per ricevere un tale onore," mi disse Shizuru. "Le generazioni seguenti continuarono quella tradizione, che ne fossero felici o no, solo per orgoglio. Però la storia potrebbe essere falsa, diffusa come giustificazione, invece che essere basata sulla verità."

Anche se avevamo dovuto noleggiare una carrozza alla stazione per raggiungere Odessa, era ovvio che eravamo attese. Il nostro vetturino scambiò qualche parola con il portiere prima che quest'ultimo uscisse e aprisse il cancello, facendosi passare. Percorremmo un viale tortuoso attraversando un parco che secondo me si addiceva più ad un palazzo reale che alla residenza di un uomo d'affari di successo. La combinazione dei prati coperti di neve, del laghetto ghiacciato accanto ad un elegante padiglione estivo, e un numero di scuderie ed edifici di servizio sufficiente a formare un piccolo villaggio mi fece pensare ad una stampa natalizia sulla copertina di una rivista. Al centro di tutto, naturalmente, c'era la casa. Se fosse stata solo un po' più grande avrebbe potuto tranquillamente essere chiamata castello, ma la sua architettura non era certo fatta per la difesa, viste le sue numerose ed eleganti finestre. Anche la pietra gialla di cui era fatta, sotto il sole avrebbe brillato calda e accogliente, mentre sotto il cielo grigio di quella giornata, scintillando per il ghiaccio e la neve, sembrava una bella torta coperta di glassa, un palazzo da fiaba invece di un luogo associato ad una storia di morte e tragedia.

Shizuru, nel suo tipico atteggiamento frustrante, si era rifiutata di darmi altri dettagli riguardo il caso che aveva motivato il nostro viaggio nel Surrey. Riguardo alla famiglia Searrs, probabilmente non c'era molto altro da dire, ma avevo ancora delle domande, soprattutto sulla persona che l'aveva convocata ad Odessa.

Shizuru, però, mi aveva semplicemente sorriso nel solito modo e mi aveva detto, "Non voglio privarvi dell'esperienza."

Si era anche rifiutata di discutere del parto nominato nel telegramma, eccetto per dire che dubitava che fosse importante. Avevo vissuto con Shizuru abbastanza a lungo da sapere che avrei avuto la mia risposta presto o tardi, probabilmente nel momento di maggiore impatto drammatico. Quindi non insistetti, ma soffocai la mia impazienza meglio che potei – vale a dire, non troppo bene.

I miei brontolii a quella frase probabilmente la divertivano tanto quanto la mia reazione quando le risposte mi sarebbero state date. Però la cosa strana era che essere costretta ad aspettare mi irritava, ma il fatto che lei lo usasse come gioco per divertirsi non mi dava fastidio. Mi chiesi il perché, ma la miglior risposta che riuscii a trovare fu che forse era un genere di cosa alla quale prima o poi ci si fa l’abitudine, l’idiosincrasia di un amico.

Non ero mai stata brava ad esaminare i miei sentimenti, comunque, quindi smisi, dicendomi che era un esercizio inutile. La carrozza si era fermata davanti alla porta principale e il cocchiere ci aiutò a scendere. Mi irritò di nuovo essere costretta ad accettare quell’aiuto, ma visto che stavo indossando una gonna invece dei pantaloni era sempre meglio che cadere a faccia in giù nel fango e nella neve. Un valletto in livrea venne ad aprire, una cameriera si prese cura dei nostri mantelli da viaggio e dall’ingresso fummo accompagnate lungo un corridoio, poi attraverso una grande sala che si innalzava per quattro piani fino ad una grande vetrata, ed infine lungo un altro corridoio.

Mentre procedevamo, potei sentire il suono di una voce penetrante. Ci stavamo avvicinando sempre di più, finché la domestica che ci accompagnava aprì una porta e tutta la potenza di quella voce venne riversata su di noi.

"Quante volte devo dirvi di non aggirarvi sulla scena del crimine con quei vostri enormi stivali? Solo perché il caso sembra aperto e chiuso non significa che non ci siano più prove da raccogliere. Perché chiamare Scotland Yard se distruggete tutti gli indizi prima che arrivi qui?"

"Ara, ara. Questa lezione mi sembra familiare."

Fummo accolte da una scena abbastanza insolita. Un agente di polizia, a quanto pareva appartenente alla contea del Surrey, stava ricevendo una lavata di testa. La cosa inusuale era era la persona da cui la stava ricevendo: una donna di altezza media che indossava una blusa color crema ed una gonna verde abbinata ad una giacca dello stesso colore, di taglio quasi militare, che con i suoi ricami dorati dava quasi l’impressione di essere un’uniforme. I suoi capelli biondo miele erano raccolti in una pettinatura severa e i suoi luminosi occhi viola lampeggiavano di furia incontrollata.

Si voltò quando udì le parole di Shizuru.

"Viola! Era ora che arrivaste. Sono stata costretta ad avere a che fare con questi iloti per tutto il giorno!"

"Credo che vogliate dire ‘idioti’, Lady Haruka."

Quelle parole erano state pronunciate da una ragazza abbigliata con un vestito griogio perla da governante, o da cameriera di una lady, una giovane donna lentigginosa con capelli castani e occhiali cerchiati di metallo. Aveva una voce timida e acuta che si addiceva alla sua postura, la donna bionda aveva dominato così tanto la stanza che letteramente non avevo nemmeno notato l'altra ragazza.

"Sono certa che comprendono," disse Shizuru, rivolgendo all'agente intimidito un sorriso rassicurante.

"Sarà meglio." La donna bionda si rivolse a me. "E voi chi siete?"

"Ispettrice Armitage, signorina Chrysant, posso presentarvi la signorina Natsuki Kuga, mia amica ed accompagnatrice," disse Shizuru, con tutta l'eleganza che si sarebbe potuta desiderare ad un ricevimento formale.

"Natsuki, lei è l'ispettrice di Scotland Yard Lady Haruka Armitage e la sua cameriera, la signorina Yukino Chrysant."

"Ehi! Yukino è una mia amica, non una cameriera," sbottò subito Armitage. Comunque, notai, avrebbe dovuto chiamarla "Chrysant" invece che "Yukino"—ai domestici di alto grado era opportuno rivolgersi per cognome, per rispetto alla loro posizione davanti a coloro che stavano più in basso nella gerarchia.

"Lady Haruka, non ha importanza."

"Certo che è importante. Non permetterò a questa drogata di tè, a questa investitrice di terza categoria di sminuirvi."

"È 'investigatrice', Lady Haruka," rispose Chrysant.

"Vi prego di accettare le mie scuse, signorina Chrysant," disse Shizuru, facendo agitare la ragazza.

"No, no, davvero, non è necessario—"

"Certo che lo è, Yukino," le disse Armitage.

"Non si stava discutendo di un omicidio?" intervenni. Almeno avevo capito la storia del parto; la tendenza di Armitage a confondere le parole doveva aver avuto la meglio su di lei quando aveva dettato il telegramma all’agente, ed aveva sostituito ‘prevenire’ con ‘partorire’. Probabilmente c'era una spiegazione anche per quel "Yukino"; lei considerava la sua accompagnatrice un'amica e l'uso del suo nome di battesimo era un segno di intimità.

Armitage mi rivolse un'occhiata acuta, squadrandomi dalla testa ai piedi.

"Giusto, da questa parte. Il cadavere si trova nella sala da biliardo."

Si allontanò ad un'andatura che non era esattamente una corsa, ma che senz'altro non sprecava tempo, e il resto di noi la seguì. La sala biliardo aveva delle grandi finestre che si affacciavano sul giardino sul retro, e tue tavoli—uno per il biliardo normale, l'altro per quello americano—una rastrelliera con le stecche lungo un muro, e un armadietto di liquori ben fornito, dove ampolle di cristallo intagliato scintillavano alla luce del sole che stava svanendo. L'atmosfera era rovinata dal morto straiato sulla schiena fra i due tavoli.

"John Smith," disse Armitage, accennando al cadavere. "Lo conoscete, naturalmente."

"Non personalmente, ma era l'amministratore delegato e della Fondazione Searrs."

"Bene, le cose stanno così. Smith stava intrattenendo diversi ospiti per il weekend, aveva dato una festa. Per come la vedo io, era più un incontro d'affari che un raduno sociale—sapete cosa intendo. Gli ospiti includevano Sir Gavin Beaumont e sua moglie Isadora; Martin Coxley e sua moglie Irene; Padre Greer, il vicario locale, e sua figlia Miyu; la signorina Maria Markova, che ha fatto da ospite per Smith; e Sergay Trepoff e il suo pupillo, Nagi dai Artai. Oh, and Alyssa Searrs, naturalmente, anche se ha solo dieci anni."

Shizuru annuì. Rimasi impressionata dalla facilità con cui Armitage aveva elencato i nomi.

"C'è stata una brutta tempesta ieri sera dopo cena e sul terreno c'erano circa tre pollici di neve; non penso che le tracce siano rilevanti qui, comunque la tormenta è finita verso le undici. Il risultato è stato che Padre Greer è stato invitato ad alloggiare qui. Ad ogni modo sua figlia è la governante dela signorina Searss o qualcosa del genere."

"Capisco."

"Per quel che vale, ho ispezionato i dintorni e non ho trovato orme che si avvicinassero alla casa e che significassero che qualcuno era arrivato e poi si era allontanato dopo l'omicidio, tenendo conto di dove era avvenuto."

"Ero certa che non avreste trascurato questo aspetto, Ispettrice."

Armitage rivolse a Shizuru un'occhiata indagatrice, come se sospettasse che ci fosse una presa in giro lì da qualche parte, ma la mia amica le regalò il suo solito, placido sorriso, che come al solito era completamente illeggibile e non dava segno di cosa ci fosse dietro—sempre che qualcosa ci fosse.

"In ogni caso, questi sono i fatti. Trepoff e Smith si sono allontanati per giocare a biliardo verso le dieci. Trepoff sembrava agitato, secondo il racconto di alcuni testimoni—Yukino?"

Chrysant tirò fuori un piccolo taccuino rilegato in cuoio e sfogliò alcune pagine.

"Il signor Coxley and Padre Greer erano entrambi di questa opinione, Lady Haruka."

"Grazie. Comunque, hanno giocato per un po'. Poco dopo le dieci e mezza, le persone che occupavano il salotto dall'altra parte del corridoio hanno cominciato a sentire delle voci concitate. Alle undici meno un quarto, hanno udito lo sparo. Sono accorsi per trovare Smith morto e Trepoff che stringeva una pistola fumante. Hanno chiamato la polizia locale. Sono arrivati verso mezzanotte, hanno guardato in giro distruggendo le prove e sono rimasti intontiti dalla magnificenza delle persone coinvolte così hanno deciso che Scotland Yard avrebbe potuto lavorare al caso meglio di loro, il che è l'unica informazione accurata che la polizia del Surrey sia riuscita a scoprire. Hanno chiesto aiuto allo Yard, e lo Yard ha mandato me. Mi piacerebbe dire che è stato grazie alla mia abilità ma sappiamo entrambe che probabilmente il vero motivo è che, visto che ho un titolo nobiliare, non mi sentirò intimidita da tutti questi esponenti dell'alta società. Ho raccolto dichiarazioni, esaminato le prove e arrestato Trepoff. I due uomini erano da soli nella stanza, e c'erano tracce di polvere da sparo sulla sua mano. Ha sparato a Smith, senza dubbio."

"Se è così semplice, perché mi avete chiamata?" chiese Shizuru, incuriosita.

Armitage aggrottò la fronte.

"Perché è sbagliato, dannazione."

"Il vostro caso sembra chiaro. Trepoff ha negato di averlo ucciso?"

"No, è solo che—no, non ha negato nulla. E le prove lo inchiodano. È stato udito un solo colpo, un colpo solo è stato sparato dalla pistola di Trepoff, è stato Trepoff a spararlo. Nessun estraneo avrebbe potuto entrare in casa a meno di non avere le ali, quindi non è un caso di ‘qualcuno ha sparato da fuori e lui ha risposto al fuoco’. E poi, ci sono bruciature da polvere da sparo sulla camicia di Smith quindi sappiamo che è stato un colpo a distanza ravvicinata che l’ha ucciso. Tutto quadra. E, come ho già detto, Trepoff non lo nega. Ci ha anche dato una concessione!"

"È 'confessione,' Lady Haruka."

Shizuru inclinò la testa da un lato.

"Ha detto perché ha commesso il crimine?"

Armitage scosse la testa.

"No, solo che Smith se l’è meritato. Ma potete vedere come stanno le cose. Il fidanzato dell’ereditiera deceduta uccide l’amministratore del patrimonio della suddetta ereditiera. Potete farvi un po’ di conti."

"Sì, e posso capire perché il vostro telegramma parlasse di uno scandalo incombente. L'avvocato di Trepoff sicuramente farà di tutto nella speranza di risparmiare la forca al suo cliente."

"Esattamente. Eccetto che ormai mi aspetterei che Trepoff cominciasse a parlare. Forse vuole seguire la solita routine del 'per il bene del nome della famiglia' e fare in modo che la confessione gli venga strappata. È tutto così coincidente."

"È 'conveniente', Lady Haruka."

"Vedete dove sto cercando di arrivare, Viola?"

Shizuru annuì.

"Sì, capisco. Grazie per avermi coinvolta in questo caso. Sembra davvero affascinante."

"Cercate non farvi affascinare tanto da dimenticarvi di risolverlo."

"Avrò il permesso di perquisire la casa e fare domande a chiunque voglia?"

"Certo. E se qualcuno farà il permaloso, allora potrete dirgli che state agendo sotto la mia autorità e che sarò felice di spiegargli la situazione di persona, se non riescono a capire da soli perché dovrebbero collaborare alle indagini su un omicidio."

Riflettei che chiunque avrebbe trovato le domande più invadenti di Shizuru più facili da gestire della violenza verbale di Armitage. Shizuru a quanto pareva era d'accordo con me, giudicando dal suo sorriso. Era sottile, ma la conoscevo abbastanza bene da vedere l'umorismo che filtrava da sotto la sua maschera.

"Lo farò, ispettrice. Trepoff è ancora qui, o è già stato portato in prigione?"

"È ancora qui. Non mi farò sfuggire alcuna prova finchè non sarò pronta a chiudere il caso."

"Mi piacerebbe parlargli una volta che avrò finito di esaminare il corpo."

"Va bene."

Shizuru non si mosse, ma rimase a fissare Armitage.

"Oh, va bene!" sbuffò Armitage. "Lo so, lo so, la grande consulente investigativa deve fare le cose a modo suo." Si rivolse alla sua accompagnatrice. "Yukino, quando Viola avrò finito qui, portatela a vedere Trepoff."

"Sì, Lady Haruka."

Armitage si voltò e marciò fuori dalla stanza, lasciando il campo a Shizuru. Chrysant si ritrasse educatamente e si fermò in piedi fuori dalla porta, e solo allora Shizuru si avvicinò al cadavere.

"Ma che diavolo è successo?" chiesi, seguendola.

"Preferisco non lavorare con l'ispettrice che mi osserva da sopra la mia spalla," spiegò Shizuru. "Abbiamo sistemi investigativi quasi opposti."

"Sì, ho visto. Quella donna è come una corazzata lanciata a tutto vapore. Fa sembrare la sottoscritta una persona sottile."

Shizuru ridacchiò.

"Non sottovalutate l’ispettrice Armitage, Natsuki. Con la possibile eccezione di Reito Kanzaki, lei è la mente più acuta di Scotland Yard, ed è appassionatamente devota alla giustizia. È l’unico ufficiale di polizia di sesso femminile in forza alla polizia metropolitana e, in questo campo dominato dagli uomini, ha raggiunto la posizione che occupa solo grazie alla volontà e all’intelligenza. Nove ispettori su dieci avrebbero arrestato Trepoff ed avrebbero chiuso lì il caso, ma lei sapeva fin dall’inizio che in questa faccenda c’è molto di più di quanto non sembri."

"È davvero una titolata?"

"Oh, sì; suo padre è il marchese di Penford. Sua madre è una Suzushiro – la sua famiglia ha diverse attività nelle Midlands, in campo minerario ed industriale. Lady Haruka ha ereditato la dedizione all’ordine civico dal padre e lo spirito d’indipendenza della madre; avrebbe potuto vivere facilmente come una dama dell’alta società ed invece ha scelto una carriera in cui avrebbe potuto aiutare a proteggere la giustizia in modo diretto ed ha costretto il mondo ad accettarla grazie alla pura forza della sua personalità."

"Mi sembra che la ammiriate."

Il sorriso di Shizuru diventò più luminoso.

"Rispetto la sua intelligenza e la sua dedizione. Non condivido il suo modo di rapportarsi con la gente e la sua totale incapacità di essere diplomatica, ma questo fa parte delle qualità che la rendono eccezionale. E naturalmente è possibile provare sentimenti positivi anche per le persone che sono completamente diverse da noi, altrimenti come faremmo io e Natsuki ad essere amiche?"

Arrossii, e lei sapeva benissimo che sarebbe successo. Almeno aveva aspettato finchè non fossi stata più in presenza di Armitage e Chrysant, o di qualsiasi altra persona. Shizuru tendeva ad esercitare i propri divertimenti con discrezione. Discrezione e diplomazia erano ciò che la rendevano diversa da Armitage, dopotutto.

E quello era il motivo, mi resi conto, del perché aveva chiamato la donna "Ispettrice Armitage" invece di "Lady Haruka". Il primo appellativo era il risultato di duro lavoro e di probabilmente di più di una delusione, mentre il secondo era una casualità data dalla nascita. Ero certa con quale dei due Armitage preferisse essere chiamata, e Shizuru le accordava il proprio rispetto senza richiamare la sua attenzione su di esso. Diplomazia.

"Shizuru, avete detto che Chrysant era una cameriera per provocare Armitage in modo che la difendesse?" chiesi, quando il pensiero mi colse all'improvviso.

"Intendete, dare all'ispettrice Armitage una possibilità di parlare dal profondo del suo cuore e dare un'impressione positiva di sé a Natsuki esibendo la propria lealtà e senso di equanimità? Pensate che sia il genere di cosa che farei?"

"Potete smettere di sorridere, ha funzionato."

"Allora forse potremmo rivolgere la nostra attenzione all'ucciso?"

Non c'era molto da esaminare, da quanto potevo vedere. John Smith giaceva disteso sulla schiena, ancora in abito da sera. Aveva un buco nella sua camicia bianca, che era macchiato di sangue ai bordi.

"C'è un'altra macchia sul tappeto, qui accanto a lui," disse Shizuru. "È caduto in avanti, com'è naturale, ed è stato girato sulla schiena, probabilmente da una delle persone che sono accorse dopo lo sparo."

Smith non era un uomo attraente. Era un po' sovrappeso e con una calvizie incipiente, con grandi ciuffi di capelli ai lati della testa. Il suo naso era bulboso e il suo viso carnoso; anche nella morte sembrava avere un sorriso superbo a incurvargli le labbra. Il suo abito da sera era accuratamente fatto su misura, era il vestito sobrio di un uomo d’affari dotato di buon gusto ma che non vuole esibire la propria ricchezza.

Anche i suoi gioielli erano modesti: la catena d’oro di un orologio e –

All’improvviso il cuore mi balzò in gola.

Smith indossava dei gemelli neri, non fatti di giada o di smalto, ma di qualcos’altro – onice, forse? Gemelli a forma di triangolo, con un piccola sfera d’oro simile ad un occhio incastonata in uno dei vertici.

~X X X~

Note dell'autore: coloro di voi che hanno dimestichezza con le oscure serie di gialli vittoriani si accorgeranno che i ruoli di  Haruka e Yukino sono ispirati dai romanzi della baronessa Orczy "Lady Molly of Scotland Yard," dove Lady Molly funge da Sherlock Holmes per la polizia ufficiale, e suoi casi sono narrati dalla sua adorante domestica.

  
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