Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Polveredistelle_    10/04/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe in un'ipotetica nuova serie di Xfactor?...
Esattamente un anno dopo, stessi giudici, stesso palco, stesso presentatore, stessi vocal coach, ma concorrenti diversi.
E se poi, un concorrente in particolare conquista un giudice, riccio un po' svitato?
E se poi, aggiungiamo a tutti questi ingredienti anche gelosie, incomprensioni, rivalità? Che pastrocchio ne uscirà fuori?
Beh non vi rimane che leggere e recensire...
Dal capitolo 2:
Il riccio rise, non cercò di trattenerla quella risata e questo mi fece insospettire, vedendo la mia faccia perplessa smise di ridere. –Tu sei gay- sbiancai, e a quella mia reazione rise ancora di più, come aveva fatto a scoprirlo?.
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Oh god, che labbra da urlo che aveva, fine ma abbastanza piene da non sembrare solo una linea sottile, così rosse che sembrano create artificialmente, facevano contrasto con quella pelle diafana che profumava di menta. Cazzo, qualcosa tira, e purtroppo per me, non si tratta del ramo che mi si è appena incastrato tra i capelli.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mika, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 8: Segreti e sensazioni.

Non so il motivo, ma mi risvegliai sul divano, con la testa sul ventre di Daniele, e il resto del corpo su quello di Davide, mentre di Mika non vi era traccia. Mi alzai, e ancora assonnato mi recai in cucina, dove trovai un biglietto attaccato al frigo.

Non so il motivo, ma devo andare a fare un’intervista per la nuova puntata di X factor, sul tavolo ci sono croissant e dolci vari.
Ps: non sapete quanto tempo ci ho messo per scrivere questo bigliettino senza erori.

Peccato era andato quasi bene.. mi sedetti sullo sgabello della penisola e iniziai a mangiucchiare un cornetto semplice, ripensai alla sera prima, quanto ci siamo divertiti, per qualche ora, non mi sono sentito “l’angioletto di x Factor”, ma soltanto Andrea, il ragazzo di diciotto anni che canta in un programma, e che si diverte la sera con gli amici. A proposito di amici, sono rimasto sconvolto, quando ho scoperto che Daniele e Davide hanno  una specie di relazione clandestina, a mia insaputa.
Devo fare una bella chiacchierata con Daniele, e credo che anche lui vuole avere qualche spiegazione da me, quando ieri ho fatto quella gaff, su quale personaggio famoso ho baciato, il riccio non se l’era bevuta la scusa che avevo messo su.

Intanto, Davide era entrato in cucina e si era seduto sullo sgabello accanto a me addentando un cornetto alla crema. –Buongiorno eh!- lo salutai on sarcasmo, dandogli una spallata, che per poco non lo fece strozzare. –Ma sei matto?... Questo è tentato omicidio-  replicò tossendo. Io risi poi tornai a fare colazione.
Era bello stare in compagnia di Davide, non ci avevo mai riflettuto molto, ma con Davide riusciamo a stare soli nella stessa stanza anche senza intavolare una conversazione.. il silenzio che cala tra di noi quando stiamo da soli (quelle rare volte) è sempre piacevole, mai imbarazzante.
Non ci ho mai parlato molto con lui, sono semore voluto stare con Daniele perché era quello che mi capiva si più di tutti.. ma io e il riccio eravamo migliori amici, mentre con il “diavolo di x-factor” siamo.. compagni di giochi. Ci piace ridere scherzare.. fare scherzi imbarazzanti a Daniele, che poi non si sa il perché vanno a finire contro Mika. Mika.. con lui avevo un rapporto strano.. ci baciamo qualche volta.. già da ieri ci siamo  scambiati moltissimi baci, naturalmente all’insaputa degli altri due, ma non ne avevano mai parlato..
-Heila… morti di sonno!- Un Daniele.. stranamente più attivo del solito, era entrato in cucina tutto pimpante, pulito e profumato. –Dove vai?- gli chiesi accigliato versandomi ancora un po’ di latte nella tazza. –Dove andiamo vorrai dire.. oggi abbiamo il permesso di uscire ricordi? Non possiamo sprecarlo!- disse saltellando di qua e di là per la cucina. –Ok.. quindi dove andiamo di bello?- chiesi ancora.. ma con molto meno entusiasmo.
–In giro per Milano ovvio! Andiamo a fare shopping e poi decidiamo cosa fare- la mia faccia sicuramente sarà dovuta sembrare terrificante, perché il riccio mi aveva fulminato con lo sguardo e mi aveva intimato assolutamente di filare a vestirmi.

Dopo venti minuti scesi in salotto con un paio di jeans skinny scuri, un maglioncino blu e le converse bianche ai piedi. Era ormai iniziato novembre, quindi abbinai anche una sciarpa bianca e infilai il giubotto. Daniele che mi stava già aspettando di sotto mi intimò di sbrigarmi prima di prendere le chiavi della macchina e correre in giardino. Guardai Davide seduto su una poltrona a leggere il giornale e lo salutai.
–Hey Dav, tu non vieni?- gli chiesi salutandolo con una pacca sulla spalla, lui mi sorriso. –No devo uscire con mio fratello oggi, glie l’avevo promesso- mi disse, io annuì, per poi uscire di casa e raggiungere Daniele in macchina. –Dobbiamo per forza andare a fare shopping?- chiesi implorante, il riccio ghignò. –certo, ho bisogno di vestiti e magari mi racconti anche di una certa star che avresti baciato- accennò, mentre metteva in moto, io sbiancai.
–Eh già, il cantante di quel bar era proprio raccapricciante- cercai di arrampicarmi sugli specchi. Il riccio sorrise. –Non sei capace di dire bugie, baby angel- io divenni rosso. –Non chiamarmi baby angel, e poi anche tu dovresti spiegarmi qualcosa su un certo ragazzo.- ammiccai, lui arrossì violentemente per poi azzittirsi. Il silenzio in machina divenne imbarazzante, quindi decisi di accendere la radio. –E questo era “Stardust” del grande Mika, vero Gin- disse l’uomo alla radio.
–Assolutamente si Luca, il cantante anglo libanese che sta spopolando in Italia grazie anche al programma di cui è giudice, “x-Factor”. Ma facciamole a lui queste domande… presentiamo come ospite oggi… Mika-. Prestai subito attenzione alla radio, era questa l’intervista di aveva parlato Mika.
-Allora Mika, come stai?- chiese la radiofonica. –Bene grazie, e voi?- i due risposero affermativamente.
Allora abbiamo ascoltato uno dei tuoi pezzi che ha spopolato qui in Italia, soprattutto grazie anche alla voce femminile di Chiara cosa ne pensi?- chiese invece l’uomo accennando alla canzone di prima. –Beh, è diversa dall’originale- disse semplicemente quasi in tono annoiato.
–Giusto, quella con la chitarra e completamente in inglese è più dolce giusto?-  chiese l’altra cercando di non far trapelare l’imbarazzo nella voce.
Oh, ma non è quella l’originale- disse il riccio. –La prima che ho registrato è quella con la base ritmata sotto.. anche se trovo molto più bella questa-  disse cercando di rimediare a quello che aveva detto prima. Continuarono a parlare della carriera di Mika, delle sue prime canzoni e dei suoi album, fino a quando non gli fecero una domanda che suscitò subito la mia attenzione. –Alcune tue canzoni le hai scritte per il tuo ragazzo vero Mika?- chiese l’uomo sperando di non aver fatto una gaff. Io trattenni il fiato. –Beh.. si quasi tutte-  disse on una nota di depressione nella voce che fecero crescere in me una nota di gelosia, anche se sapevo che ormai i due si erano lasciati. -Oh, davvero? Wow, deve essere davvero tanto speciale questo ragazzo- aggiunse ancora l’uomo, la stretta allo stomaco che avevo si fece ancora più insistente. –yeah, lo era- disse con semplicità io riccio. –Oh, perché non state più insieme? Mi dispiace - finta pietà.. che schifo.
A me no-  schietto come sempre. Quella frase mi fece riprendere un po’ di colore. -Quindi Mika, come ci si sente ad essere single?- cercò di svagare l’altra non riuscendoci naturalmente. Mi si girarono le budella, avrebbe detto di loro? No impossibile se lo venissero a sapere mi caccerebbero dallo show.
Diciamo-  rispose solamente. Continuarono a parlare del programma e di quanto lui sia simpatico ma anche imparziale nei giudizi, e a volte anche molto severo. –Abbiamo notato anche una certa affinità tra te e i tuoi.. come posso definirli.. concorrenti- disse la donna. –Si, hano molto talento e cerco di stare con loro molto tempo- rispose il riccio. –Perché non ce li descrivi un po’?- chiese l’altro.
Certo, allora.. c’è Daniel che beh è uguale a sua sorela, pieno di energia e carisma.. si dice cosi? Poi abbiamo Davide, io e gli altri lo chiamiamo Devil, perché canta canzoni.. toste e dalla molta energia, e poi è lui che da animo agli altri con i suoi scherzi e le sue battute. E poi c’è.. Andrea. E’ il più picolo di tutti ha 18 anni e per tutti noi è l’x Factor’s Angel, è sempre molto dolce e quei capelli biondissimi con quegli occhi color ghiaccio, sembra un angelo.- Il mio cuore aveva iniziato a battere in una maniera quasi anormale. –Bene, questo è tutto.. il tempo è finito, ringraziamo Mika- -Di niente-.

L’intervista era finita, in un certo senso mi sentivo sollevato che Mika pensasse questo di me, dall’altra ricordare che tutte le canzoni del riccio le aveva scritte per il suo ex.. mi avevano un po’…turbato ecco.

Scendemmo dalla macchina ed iniziammo a girare per negozi. Era divertente stare con Daniele, mi faceva ridere e anche imbarazzare un pochino quando faceva il   cretino davanti a tutti. Poi decidemmo di fermarci a bere un caffè in un bar. Ci sedemmo in un tavolo e iniziammo a parlar dello show.
–Allora Dan, tu mi devi spiegare un po’ di cose.. che dici?- ammiccai verso il mio migliore amico, mentre questo arrossiva furiosamente. –Che genere di cose?- sussurrò in imbarazzo nascondendo il viso nella tazza di caffè. –A.. non saprei.. per esempio di un certo Davide con cui ti scambi la saliva-. Ok ammetto di aver un po’ esagerato con questa mia ultima affermazione, infatti la faccia del riccio si era trasformata in una smorfia.
–Beh… è iniziato un paio di settimane fa- vedendo che non parlavo si arrese e continuò . –E va bene, due settimane fa, quando io  e lui abbiamo finito la prima manche e stava per iniziare la seconda, ci siamo andati a riposare in camerino..- Io annuì, e gli feci cenno di continuare.
–Abbiamo iniziato a parlare del più e del meno, quando aveva detto di avere caldo.. e si era tolto la t-shirt- Continuava a bloccarsi ad ogni frase, era completamente rosso, e ricordare quello che probabilmente era accaduto non lo stava aiutando. –Dani, dai ti giuro che non rido, non ti prendo in giro e non parlo, ma tu sei il mio migliore amico e voglio sapere. Lui sembrò riprendersi e questa volta continuò senza interrompersi.
–Si è tolto la t–shirt ed è rimasto a petto nudo. Io all’inizio non ci ho trovato nulla di male, infondo a me piacevano e piacciono (credo) ancora le donne, quindi continuai a conversare con lui normalmente, poi si è seduto sul divano insieme a me e… non lo so qualcosa dentro di me si stava muovendo. Poi non mi ricordo che cosa era successo, ma abbiamo iniziato a ridere, e quando ho sentito che la sua risata si era spenta, ho smesso anche io e mi sono girato a guardarlo… e io suo viso era a pochi centimetri dal mio.- si interruppe, mi guardò per un po’ poi continuò.
–Non so perché, ma lo baciai, all’inizio era un semplicissimo bacio a stampo, ma quando stavo per staccarmi lui mi ha messo una mano dietro alla nuca e  mi ha spinto di nuovo contro le sue labbra.. ok adesso non voglio raccontarti i particolari ma.. oddio che imbarazzo.. va bene ci siamo ritrovati tutti e due senza maglietta sdraiati sul divanetto e continuavamo a baciarci- io spalancai la bocca, speravo di aver capito male. –Voi due avete fatto sesso nel camerino sul divanetto in cui mi siedo tutti i Giovedi?- chiesi allarmato, lui rise e scosse la testa. –No quando stavamo per spingerci troppo in là, qualcuno ha bussato alla porta per dirci che stava per iniziare la seconda manche. Ci siamo ri sistemati e siamo usciti- io sospirai di sollievo. –Allora?- io lo guardai curioso.
–Allora cosa?- chiesi. Lui sbuffò .- Allora che ne pensi?- disse quasi terrorizzato dalla mia risposta. –Questo me lo dovresti dire te, scommetto che dopo quella volta.. insomma vi siete incontrati molte volte giusto?- lo vidi annuire. –Allora io la mia benedizione ve la do- dissi, lui rise. –Certo non ci avrei mai pensato a te e Davide, ma mi piacete come coppia.. l’unica cosa è.. perché non me l’avete detto?- gli chiesi dubbioso.
–Perché dopo quella volta ci siamo evitati per qualche giorno.. avevamo bisogno di schiarirci le idee. Soltanto quel giorno che ci ha scoperto Mika abbiamo chiarito e ci siamo messi insieme.- io annuì, e per un po’ continuammo a bere i nostri caffè, ognuno perso nei suoi pensieri. Poi arrivò io momento che ho temuto per tutto il giorno, -E invece te Andy? Che mi racconti?-  era da parecchio che me lo voleva chiedere lo so, quindi sospirai, non aveva senso continuare a mentire.
–Io e Mika ci siamo baciati- Daniele fece una faccia come per dire “Ma dai? Non ci ero arrivato”, ma lo ignorai e continuai. –Più di una volta, insomma è stato una settimana fa.. durante lo show, ci siamo ritrovati in una stanza del backstage e abbiamo iniziato  a parlare un po’ di noi stessi, gli raccontai di mio padre e lui del suo fidanzato, beh fatto sta che mentre stavamo per alzarci per uscire dalla stanza, Mika si gira e mi bacia.
Ti giuro Dan che nessuno mi aveva mai baciato in quel modo, era passionale con una punta di disperazione e desiderio. Dopo quel bacio però, lui mi evitava.. non mi parlava più, solo per le assegnazioni e i consigli, fino a quando giovedì dopo la mia performance non si è presentato in camerino tutto incazzato, perché all’inizio, prima del programma avevamo litigato sul fatto che mi ignorava. Quando è entrato nel camerino furibondo, prima ci siamo messi a litigare, e e poi mi ha baciato di nuovo spiegandomi che mi evitava perché aveva paura che qualcuno ci scoprisse e mi buttasse fuori dallo show. Quel giorno abbiamo deciso di provarci.- Spiegai tutto di un fiato. Daniele non sembrava sorpreso.. più che altro sembrava preoccupato.
–Ho paura anche io.. che se vi scoprono tu possa essere eliminato- mi spiegò, notando la mia occhiata perplessa. –Anche io Dan.. ma mi sento preso da Mika… e sento che anche lui lo è.- Il riccio mi sorrise e continuammo la nostra giornata normalmente.

Era sera, siamo rimasti in giro anche per pranzo e poi siamo andati a vedere un film al cinema.. è stata una giornata rilassante e mi sento molto più leggero adesso che Daniele sa quello che c’è tra me e Mika. Stavamo decidendo cosa fare per la cena quando mi arriva un messaggio.

Alle 8, nel parco vicino al loft .M.

Lessi il messaggio più di una volta, per poi rispondere affermativamente. Ero sicuro fosse Mika, ma non so il perché di questo appuntamento, mangiai un trancio di pizza con Daniele, e dopo averlo salutato mi diressi in quel parchetto. Quando arrivai, non c’era nessuno, cos’ mi sedetti sull’altalena al centro del parco.
Ero contento che le cose tra me e Mika si fossero sistemate, ma anche quella strana sensazione di paura che aveva pensando a quello che sarebbe potuto succedere se ci avessero scoperto mi faceva venire i brividi. –Hai freddo?- sobbalzai al suono di quella voce.
–Mika.. mi hai fatto spaventare è tutto ok?- gli chiesi alzandomi dal seggiolino. Lui mi sorrise. –Certo, volevo stare un po’ con te.. ti va?- io sorrisi e annuì. Salimmo in macchina e ci fermammo pochi minuti dopo davanti ad un cancello. Mi girai a guardare Mika che notai mi stesse già guardando. –Si.. questa è casa mia… quella a Milano intendo, quella vera è a Londra.. ma è da molto che non ci vado- io annuì, per poi seguirlo all’intero della villetta.
Quando entrai, rimasi meravigliato da come aveva arredato quella casa, il soggiorno non era come quello delle altre case, era molto orientale, al posto dei divani c’erano cuscini e grandi puff, che si alternavano di colori caldi, come il marrone scuro e quello chiaro e di colori freddi, come il bianco. C’era poi un tavolino basso sopra ad un tappeto tutto ricamato. C’erano molti vasi orientali e anche dipinti.. ero affascinato da quel soggiorno. Poi mi mostrò la cucina, quella rispetto al soggiorno era  normale, ben accessoriata e tutta in acciaio, con al posto del tavolo una penisola con gli sgabelli. Mi mostrò anche il resto della casa, come un altro soggiorno più piccolo, tutti arredato in stile moderno, e poi anche una piccola veranda con archi e fiori completamente bianchi, e con divani e poltroncine dello steso colore che si affacciavano su un giardino pieno di fiori. –Mika.. è stupenda- mi girai con gli occhi che mi brillavano e lui rise.
–Sono contento che ti piace.- Poi aggiunse. –Che dici hai fame? Prepariamo qualcosa?- io annuì, in fondo avevo mangiato giusto un trancio di pizza.

Preparammo qualcosa di molto leggero, una caprese pomodoro e mozzarella, con dei formaggi e dell’insalata, nessuno dei due aveva molta fame,  ci sedemmo nel salotto principale a consumarla. Quella sera ridemmo e scherzammo molto, se la mattina con Daniele mi ero divertito adesso con Mika ero in paradiso.
Rimanemmo seduti sui cuscini e sui puff a chiacchierare, quando la giornata si fece sentire, e io lentamente inizia ad addormentarmi.
Era un sonno senza sogni, solo pace e tranquillità, non mi accorsi delle braccia di Mika che mi sollevarono, e che mi strinsero a lui. E neanche quando il riccio aprì, una porta per poi richiuderla con il piede e poggiarmi delicatamente sul materasso di quella che molto probabilmente era la sua stanza. Non mi accorsi di nulla ero in paradiso e Mika era il mio angelo custode.

Quando la mattina seguente mi svegliai notai che non ero nella mia stanza, il copriletto del materasso non era blu, non c’era la mia scrivania piena di scartoffie e di cd. Ma c’era un grande letto a due piazze con un copriletto di un bianco candido, al posto della mia scrivania c’era una grande libreria piena di libri, e un grande finestrone sulla parete faceva entrare i deboli raggi di Novembre, era tutto così bianco che quasi pensavo fosse un sogno.
Quando mi girai trovai un riccio di mia conoscenza che dormiva beato a pancia in giù, con il viso rivolto verso di lui ed una mano sul cuscino, molto vicina alle sue labbra leggermente dischiuse che formavano un piccolo broncio che trovavo dolcissimo. Non ce la feci a resistere, infatti poggiai lievemente le mie labbra sulle sue, notando quanto fossero morbide e lisce. Il riccio non si svegliò, ma mugugnando qualcosa si rigirò tra le coperte tornando a dormire dall’altra parte.
Sorrisi, erano  appena le sette di domenica mattina, ma volevo svegliarlo, infatti iniziai a dargli piccoli baci dietro l’orecchio, continuando a tracciare con le mie labbra il contorno del suo viso, stavo per scendere sul collo, quando i suoi occhi si spalancarono e mi ritrovai schiacciato sotto di lui in un batter d’occhio. Sgranai gli occhi, e notai il suo ghigno divertito sulle labbra che prima avevo sfiorato. –Non si sveglia il Mika che dorme- mi sussurrò all’orecchio, facendomi rabbrividire.
–Ma quello non era il cane?- dissi con la voce leggermente spezzata  dalla vicinanza del riccio. –Fa lo stesso, non avresti dovuto svegliarmi- sussurrò ancora sul mio collo, prima di iniziare a baciarlo lentamente. Mi si mozzò il respiro e scostai il collo per lasciarlo afre meglio.
–E-e p-perché non avrei dovuto- balbettai cercando poi con le braccia di far finire quella piacevolissima tortura.
–Perché il cane potrebbe mordere- detto questo morse il mio collo lambendolo anche con la lingua. Inizia a respirare affannosamente, quel lato di Mika non l’avevo mai provato, ma scoprii di piacermi. –A m-me non p-piacciono i cani- dissi cercando di fare ancora un po’ di resistenza, il riccio mi scostò le mani, e infilò le sue sotto la mia t-shirt, iniziando ad accarezzarmi la schiena e gli addominali leggermente accentuati.
–Questo ti piacerà invece, ne sono sicuro little angel-  il mio respiro era sempre più irregolare, mentre le mani di Mika mi accarezzavano e le sue labbra mi lambivano il collo. Ma  mi ero stufato di quella tortura, infatti cercai di scostare il collo dalle sue famelici labbra, rimasi stupito nel vedere che ci ero riuscito, dopo un ultimo bacio, la testa del riccio si rialzò, e puntò i suoi occhi nei miei. In quei bellissimi occhi nocciola, notai il desiderio, a anche l’incertezza, e sono sicuro che anche nei miei avrebbe potuto scorgere quei sentimenti contrastanti.
Poi i miei occhi lasciarono quelli del riccio, per posarsi sulle sue labbra, ancora leggermente dischiuse, come se mi avesse letto nel pensiero si fiondò finalmente sulle mie labbra torturandole e lambendone ogni centimetro. Mika sapeva di mandorle, si.. aveva un delizioso sapore di mandorle, che mi fece salire il sangue al cervello, infilai le mie mani nei suoi ricci ribelli, per spingere ancora di più il suo viso verso il mio, ma così facendo anche il corpo del riccio si protese verso il mio, facendo scontrare le nostre intimità che mi fecero mugugnare.
Il riccio sorrise sulle mie labbra e senza avvertire mi tolse la maglietta tuffandosi a mordere e leccare ogni centimetro della pelle del mio torace, sospirai.. nessuno neanche il mio ex ragazzo i aveva mai fatto sentire così importante o così desiderato, mai mi ero sentito attratto verso una persona come mi sentivo verso Mika, mai avevo provato qualcosa di simile a quello che provavo per lui. Intanto i baci alternati i morsi del riccio iniziarono scendere verso gli addominali, ma non gli feci continuare la discesa, feci rialzare il suo viso e dopo un leggero bacio, gli tolsi lentamente la maglietta, cercando di sfiorare più pelle possibile, facendo venire la pelle d’oca al riccio, sorrisi a quella reazione, e con un moto di ribellione, ribaltai le posizioni, adesso ero io che comandavo, il viso di Mika si contorse in una smorfia di incredulità, per poi passare alla soddisfazione, quando inizia a seguire la linea dei suoi addominali prima con le dita e poi con le labbra, ma non mi limitai ad imitare i suoi movimenti, anzi dopo aver accarezzato i suoi addominali, iniziai a sfiorare anche il bacino, il respiro del riccio si spezzò e questo fece montare in me un senso si compiacimento che rafforzò la mia autostima e il mio coraggio.
Quindi cercando di dargli piacere iniziai a sbottonargli i jeans con i quali si era addormentato, ed a ogni bottone che slacciavo cercavo di sfiorargli “accidentalmente” il tessuto dei boxer, ad ogni bottone slacciato, il riccio sussultava e il suo respiro si mozzava, fino a quando non esplose e con un movimento di reni si portò nuovamente su di me, si tolse in fretta il resto dei jeans e tornò seduto a cavalcioni su di me. –Allora non sei un angelo Andy- disse muovendo lentamente il bacino sul mio, io sospirai. –Voi mi chiamate cosi- cercai di sembrai il più convincente e sicuro possibile. Mika sorrise.
– E invece sotto l’aspetto da angelo c’è un demone- un'altra leggera spinta verso il mio bacino solamente fasciato dai boxer. –Quand’è che mi hai tolto i jeans?- chiesi con il fiatone per l’enorme sforzo di non saltargli addosso. –Ieri sera quando ti eri adormentato, sembrava scomodo dormire con i jeans- disse, dando un’altra spinta, stavolta più forte che mi fece gemere. –A che gioco stai giocando?- gli chiesi esasperato da quel giochetto.
–Mi sto vendicando angel- lo sapevo che si sarebbe vendicato con quel giochino dei jeans.
Un’altra spinta, stavolta fece aderire anche il suo petto al mio, sdraiandosi completamente su di me. –Adesso tocca a me giocare angel- non mi fece parlare, iniziò la sua discesa stavolta più velocemente, la scia di baci si arrestò, quando incontrò l’ostacolo dei boxer, iniziò a giocare con l’elastico, fino a quando non li calò lentamente facendomi inarcare la schiena per sfilarli meglio, adesso io ero nudo sotto di lui, ma nessun imbarazzo mi colse, stavo bene tra le sue braccia. Accarezzò la mia intimità dolcemente per poi afferrarla ed iniziare a muoverla con più energia.
Quelle sensazioni erano forti.. troppo forti, strinsi il lenzuolo tra le mani per il piacere e contrassi i muscoli, sentivo che prima o poi sarei ceduto. –M-Mika- dissi soltanto, e il riccio piano piano si fermò impedendomi di venire, poi si rialzò verso il mio viso. –Non volio che tu venga così-. Lo baciai con tutta la passione che possedevo, e lui ricambiò stringendo con le mani i miei fianchi, non avremmo potuto resistere oltre e questo lui lo capì.  Fece per farmi voltare ma lo bloccai.
–Oh no.. non p-penserai forse che sia io il p-passivo- cercai di dire ancora affannato per la sua prestazione di prima, era stupito, non credeva che io così piccolo rispetto a lui fossi abituato a fare l’attivo. –Oh my angel, non mi convinci con quel bel facino a fare il passivo- disse mordendomi l’incavo del collo.
–N-non farò m-mai il p-passivo- cercai di mantenere la voce ferma, ma lea sua lingua sul mio corpo non mi faceva ragionare come si deve.
–Ti convincerò all’ora, iniziò di nuovo a dare prima delle piccole spinte con il bacino e poi sempre di più facendo scontare le nostre intimità, in una maniera quasi imbarazzante, cercai di ribaltare le posizioni ma non me lo concesse, fino a quando non resistetti più –Va.. va bene.. hai vinto tu- vidi il sorrisetto di vittoria sul suo viso così decisi di vendicarmi e sena che se lo aspettasse spinsi violentemente la mia intimità sulla sua facendogli scappare un gemito abbastanza alto.
–Piccolo diavolo- disse solamente, mi baciò, con passione, facendomi allargare leggermente le gambe, continuò a baciarmi, fino a  quando non infilò un dito nella mia apertura, mi irrigidì, ma poi nizia ad abituarmi, aggrappandomi con le braccia sulle sue spalle, scese a baciarmi il collo, quando infilò anche in secondo dito, non faceva male, ma era una sensazione intensa e mai provata prima. –Adesso farà un po’ male-, il riccio tolse le dita, per sostituirle con il suo membro, entrò con decisione ma dolcemente e io urlai per il dolore, lui mi baciò, più passionalmente delle altre volte, giocava con la mia lingua come se mi volesse far dimenticare il dolore, iniziai ad abitarmi, cosi ricambiai le spinte, lo senti sospirare e gemere più forte, mentre con le amni mi accarezzava il ventre e i petto.
–Oh angel- , spinse più forte dentro di me e io gemetti, questa volta per io piacere, e gli artigliai le spalle, questo fece scattare qualcosa in lui, che iniziò a muoversi più velocemente e più affondo facendomi gemere e urlare per il piacere, poi venimmo insieme. Non uscì da me, ma si sdraiò ancora di più su die me e fece scivolare la sua lingue sulle mie labbra, era un bacio dolce, pieno di parole e di sentimenti, c’era gratitudine e un qualcosa che non riuscì a comprendere, prima che lui uscisse da me e si addormentò velocemente ancora sdraiato sul mio corpo. Quella pace l’appagamento fecero si che mi addormentai anche io, dopo aver visto il viso del riccio illuminato dalla  fioca lue del mattino.
 
 

Spazio autrice:
Lo so è abbastanza lungo, ma mi dovevo afre perdonare è da tantissimo che non aggiorno.. allora ho messo una lemon un po’… spinta.. se non vi piace o se comunque non è attinente al rating ditemelo che o la cancello o la faccio meno erotica.
Non sono brava a scrivere lemon quindi può anche essere una schifezza quindi perdonatemi se dovesse essere così.



 
 
  
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