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Autore: Alice_BlackBloodyRabbit    04/05/2014    0 recensioni
A VOLTE UN RICORDO DISTORTO.. Può rivelare i peggiori traumi di una vita maledetta dal Fato.
Il racconto che inizia nel mistero di una famiglia avvoltà dall'oscurità.
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Scusate, ho dovuto ricaricarla perchè non faceva vedere i dialoghi
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Ehilà!"
 La salutò con un allegro cenno della mano, sorridendole.
 
Alice gonfió pesantemente le guance rosse per l'imbarazzo, mentre lo fissava. Si sarebbe aspettata una faccia severa che l'avrebbe rimprovverata per trovarsi in quel posto senza alcun permesso, ed invece Levi la stava salutando con aria spensierata, come suo solito.
 
"Ciao.. "
Rispose un po' titubante, nascondendo dietro la schiena l'osso del pollo che aveva voracemente sbranato.
 
"Io.. Ecco.. Volevo vedere la festa "
 Disse subito, come per giustificare la sua presenza, anche se non era sicura che sarebbe stato abbastanza.
 
La fissò, mutando lo sguardo, rendendolo comprensivo, forse inconsapevolmente, mentre lei gonfiava le guance e cercava di giustificarsi. Vide per terra i resti della carne che aveva preso poco prima; era incredibile che avesse già finito tutto, Levi spesso si domandava da chi avesse preso, sotto quell'aspetto.
 
"Si, Alice, lo capisco,  ma... Perchè non l'hai detto a me, o a Glen? Avremo potuto portarti qualcosa noi."
 
Alice abbassó lievemente il capo, giocherellando con le orecchie del pupazzo, mente gonfiava sempre di più le guance. Non era lí solo per quello, si era vero che era stata attirata dal fatto che ci fosse tanto cibo, ma era curiosa di vedere una piccola parte di mondo, quella che le era sempre negata. E in ogni caso, era ancora troppo piccola per poter partecipare a quelle feste.
 
"Io.. Volevo vedere la festa.. Jack ha detto che potevo "
 Disse lei, Scostando lo sguardo lateralmente.
 
 
"Beh, ormai che sei qui, non si ci può far niente!"
 Le mise la mano sulla testa lui, scombinandole i capelli.

Strano, fin troppo strano che lui non avesse ordinato a qualcuno di riportarla nella sua stanza, ma la bambina decise di non farsi troppe domande, e approfittarne.
 "Quindi che posso fare io qui? "
 
"Uhm, direeeei...."
 L'uomo si portó una mano al mento, come se stesse pensando, e guardó  in alto. Dopo qualche minuto, batte piano le mani come se avesse trovato l'idea del secolo.
 "Non ne ho idea!"
 
"Ma..! Voglio fare qualcosa ora che son qui!! "
 Esclamó gonfiando  come al suo solito le guance, un po' irritata da quel comportamento.

 Poi, all'improvviso, una melodia armonica giunse alle sue orecchie, ed Alice inizió a sbattere le ciglia interrogativa.
 "Levi.. Che cos'è questa musica?"
 
"Hm? Avranno già iniziato a suonare per le danze.."
 Tenne poggiata la guancia al palmo della mano lui, sbuffando appena.
 "Ora tutti quei damerini si mettono a coppie, e iniziano a ballare!" Aggiunse poi.
 
"Le... Danze..?"
 Ancora sbattendo le ciglia in modo perplesso, Alice fissó Levi per alcuni istanti, poi, scosse il capo, e mettendosi a gattoni, tiró su appena appena la tovaglia, per sbirciare cosa stava avvenendo nel salone. Subito, sgranó gli occhi: decine di coppie si erano messe a danzare e volteggiare per la sala. Alice rimase incantata dalla scena, sembrava tutto così magico. Lei adorava danzare, era Jack che le aveva insegnato a muovere i passi, ma non aveva mai avuto l'occasione di partecipare ad una danza vera e propria. Non era di certo una bambina propriamente fine lei, ma paradossalmente, quell'atmosfera generata da quella dolce melodia che accompagnava le coppie danzanti, le suscitava un'emozione davvero unica. Senza distaccare lo sguardo estasiato, trascinó fuori dalla tovaglia il pupazzo del piccolo coniglio nero.
 
"Guarda.. Oz.. Non è stupendo?! "
 
Era ormai completamente ipnotizzata da quei leggiadri movimenti, era un'occasione più unica che rara ai suoi occhi, e voleva assolutamente che anche Oz osservasse quella meraviglia. Dopo essersi un attimo risvegliata dall'ipnosi, un enorme sorriso le si dipinse in volto, e strinse forte il pupazzo a sè.
 
Levi spostava lo sguardo dalla bambina alle coppie che danzavano, Non riuscendo a capire molto bene la reazione di Alice.
 
"Alice, cerca di non farti vedere. "
 
 Lei Annuí con un cenno del capo senza staccare lo sguardo dalla pista da ballo. Il suo cuore palpitava quasi seguendo il ritmo della musica, e data la sua grande autostima, non le sarebbe per nulla dispiaciuto, oltre che per il fatto che adorava ballare, farsi ammirare nella sua bravura.
Si stava così perdendo in quelle incantevoli figure fastose, che ad un tratto le parve di iniziare a vedere tutto sfuocato. Scosse più volte il capo, come per riprendersi, pensando che si fosse troppo ipnotizzata, ma nulla. Subito, guardandosi attorno, si accorse che tutto stava diventando allo stesso modo sempre più sfuocato, i rumori si facevano più ovattati, la musica si abbassava sempre più fino a finire, e i lumi appoggiati sugli enormi lampadari di cristallo iniziavano ad emanare una luce flebile. La piccola Alice, istintivamente strinse ancora di più a sé il pupazzo, sgranando gli occhi spaventata, poi, si voltò di scatto come a cercare Levi che era lì con lei, e lui era lì, ma la guardava con due occhi quasi indemoniati, mentre si esprimeva in una grassa risata di malizia e crudele soddisfazione.
 
<< Non puoi, Tu non puoi Alice, non parteciperai mai a un ballo, tantomeno felice, tantomeno con quell’inutile cosa di pezza! Tu Alice.. CI MORIRAI IN QUESTA PRIGIONE. >>
L’ossigeno non le arrivata più ai polmoni, il cuore le si era fermato, eppure, il suo respiro si era fatto affannoso, annaspava, le lacrime le scendevano a dirotto sulle guance cadaveriche. Si portò le mani alle guance, come per asciugarsele freneticamente, e si accorse che erano mischiate a sangue vivo. Gemendo dalla disperazione, abbassò lo sguardo a fissare IL CONIGLIO NERO CHE TENEVA TRA LE BRACCIA, ED ERA MACCHIATO DI SANGUE. Cosparso, completamente, anche il coniglio, come Alice, piangeva lacrime di sangue dagli occhi: tutto era diventato oscuro, ogni lume si era completamente spento, ogni speranza era persa. Anche la figura di Levi era scomparsa completamente in quell’oscurità dall’infinita agonia. Alice sentì dei violenti scossoni alla testa, poi si sentì cadere, precipitare, il vuoto era intorno a lei, ma non dentro di lei, no, in lei c’era solo una violenta disperazione, che cercava supplicando una via d’uscita a quelle sensazioni infernali..
  
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