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Autore: _Ly_    03/08/2003    26 recensioni
Com'era Hogwarts e la vita prima di Harry Potter? C'è la rossa Lily, James e i Malandrini al completo! Ecco qui la mia verità!
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si erano smaterializzati in fretta e furia per comparire proprio innanzi all’ingresso del maestoso e più famoso ospedale magico di tutto il Regno Unito. Percorsero velocemente i diversi piani di scale, correndo mano nella mano, in ansia, desiderosi di abbracciarla e rivederla.

Quando giunsero innanzi all’entrata della piccola stanza riservata esitarono un attimo, Lily con la mano sulla maniglia dell’uscio socchiuso. Sirius stava immobile, lo potevano vedere di profilo, dritto ai piedi del letto, lo sguardo fisso verso la finestra dal lato opposto all’ingresso. C’era un profondo silenzio imbarazzato che premeva tra quelle quattro mura.

I due ragazzi al di fuori si scambiarono uno sguardo interrogativo. Forse non era il caso di entrare… O forse si, vista l’aria che tirava all’interno. Erano entrambi dubbiosi sul da farsi. James accennò con un gesto del capo alla stanza, irrompere all’interno e smorzare la tensione palpabile, ma Lily lo fermò mettendogli silenziosamente un braccio sulla spalla e scotendo la chioma rossa, poi fece per voltarsi, ma questa volta fu James a trattenerla.

“Aspetta… voglio vedere cosa succede!” le mormorò con un filo di voce, all’orecchio. Lei sospirò sommessamente, rassegnata, e si appoggiò con la schiena al muro, al fianco dell’entrata. In effetti era anche lei parecchio curiosa di conoscere il motivo di quell’aria pesante tra quei due, esattamente come lo era James. Ma nessuno all’interno pareva avere la minima intenzione di parlare, Sirius sempre particolarmente attento al cielo al di fuori della finestra e MJ nascosta dal muro, impossibile vedere l’espressione sul suo volto. Probabilmente, o per lo meno questo fu quello che pensò James, se ne stava seduta nel letto con la solita espressione seria e indecifrabile dipinta sul bel volto chiaro.

“Così è stata Lysandra…” si sentì la voce pacata di MJ sussurrare a Sirius, che annuì senza accennare a voltarsi.

Seguì un’altra pausa densa di silenzio riflessivo…

“Allora… ti chiedo scusa di aver dubitato di te…” proseguì lei, schiarendosi appena la voce leggermente roca. Sirius alzò vagamente le spalle, come a dire che era cosa di poca importanza.

L’ennesimo imbarazzo silenzioso riempì la camera…

“E ti ringrazio per… aver cercato di proteggermi…” questa volta fu un sussurro appena udibile, la sua voce. Lily e James fecero piuttosto fatica a sentirlo.

Sirius tossì un paio di volte e si voltò sorpreso “Cosa? –domandò incredulo- Ehm… dai, era il minimo…” e le sorrise seducente.

“Non sorridere in quel modo a me, Sirius Black!” lo ammonì inflessibile la ragazza nascosta, con cipiglio severo. Eppure sia Lily che James erano convinti che sulle labbra di MJ premesse un sorriso. Si guardarono entrambi divertiti, trattenendo una risatina. Poi una mano sulla spalla li fece voltare.

Remus dietro di loro li salutò con un cenno della mano.

Si allontanarono con lui, sedendosi in una saletta d’aspetto poco distante.

“Ma quei due?” domandò James, incerto, all’amico seduto accanto.

Remus ridacchiò “Ho pensato di lasciarli un attimino soli con la scusa di cambiare acqua ai fiori… Sai, senza magia però… Quando è arrivato Sirius, MJ si è fatta dura e implacabile, credo che se avesse potuto alzarsi dal letto l’avrebbe strangolato. Lo ha chiamato traditore… Credo che pensasse fosse stato lui a… rivelare il segreto…” spiegò.

James spalancò gli occhi increduli, sistemandosi gli occhiali sul naso “Ma se quando siamo arrivati la stava difendendo!” puntualizzò.

“Bè, di Arabella si fidava, non avrebbe mai dubitato di lei. A quanto sembra credeva che Sirius fosse l’unico a conoscenza del suo segreto… Cioè, Felpato… Che ha scoperto il giorno dell’attacco essere Sirius… bè, è un po’ complicato, meglio che parliate dopo con Sirius…” precisò accortosi di essersi incasinato nelle spiegazioni.

Gli altri due annuirono.

“Ma come sta ora MJ? Ci sono… conseguenze?” domandò timorosa Lily, corrugando la fronte in apprensione.

Remus scosse il capo sorridente, sollevato e felice “Pare di no, certo si deve rimettere ancora completamente, ma tornerà quella di prima! Per fortuna…”

James battè le mani una contro l’altra, alzandosi in piedi come vittorioso “Bene! E dimmi… tu come stai Remus?” domandò poi, guardando l’amico negli occhi.

“Io… L’ho incontrata l’altra notte, Jamie…” rivelò riferendosi a Lysandra.

Lily e James si fecero apprensivi, lui riprese posto accanto all’amico, pronto ad ascoltarlo, a fargli sentire la sua presenza.

Remus aspettò un attimo prima di parlare, era difficile affrontare la questione e James lo capiva bene.

“La sera dopo il parco… Ho detto a Sirius che volevo fare quattro passi, da solo… sono arrivato fino a casa sua… La luce era accesa e l’ho vista dalla finestra… Stava facendo i bagagli… Non ho voluto sapere dove stesse andando… Però piangeva e questa è la cosa che ho capito meno di tutte…” confessò con un grosso sospiro, accasciandosi su sé stesso.

Lasciò che il suo sguardo spento si perdesse nel nulla, nell’agonia del ricordo, ancora vicino e ancora doloroso, di quello che era successo.

“E… -Lily titubò un istante- se fosse stata sotto l’effetto di un’imperius? Voglio dire… Lysandra non è preparata come voi, avrebbe potuto caderci molto più facilmente… no? E’… è successo anche a me, più o meno, dopo tutto…”

Ma Remus scosse il capo, abbozzando un pallido sorriso. “Quando una persona è sotto l’effetto di quella maledizione non è più se stessa, Lil, invece Lysandra… Era proprio lei, mi ha guardato negli occhi, attraverso i vetri, e senza parole mi ha detto addio.”

James gli battè una piccola pacca sulla spalla, accennando un mezzo abbraccio fraterno e rivolgendogli un sorriso preoccupato e mortificato. Fa sempre male vedere un amico in difficoltà.

“Scusate i miei compianti, vedrò di rimettermi al più presto… In fondo, non stavamo assieme neppure da così tanto… Cioè, la conoscevo molto bene ed era una persona fantastica ma… voglio dire, non può sempre andare tutto così bene, no? V-vuol dire che non era lei… quella giusta. Come per voi, no? Bè i-io… scusatemi!” la sua voce aveva iniziato a tremare mentre gli occhi si erano fatti molto più lucidi, all’improvviso fu scosso dai singhiozzi.

“Eh eh!, se ci fosse Sirius mi direbbe che non è esattamente virile piangere, nemmeno per una donna…” commentò fingendo un sorriso, ma poi pianse, col volto tra le mani e stretto in un abbraccio amico. Uno sfogo, una liberazione che, come un improvviso temporale estivo allevia il calore, alleggerisce l’animo oppresso. L’incanto dura solo per qualche istante, ma poi tutto passa, forse. Forse invece il dolore non dolore non poteva passare…

Quando poi videro Sirius uscire dalla stanza, Lily e James, si precipitarono dentro al suo posto, ansiosi di vedere la ragazza.

Entrando la trovarono beatamente assopita, i capelli scuri sparsi sul cuscino candido le incorniciavano il viso più sereno. Tuttavia aprì appena un occhio, fissandoli. Quindi sorrise flebilmente e si tirò faticosamente su a sedere, salutandoli “Ciao ragazzi… Ehm, fingevo di dormire, scusatemi…”

“Fingevi?” domandò Lily curiosa, avvicinandosi a lei e aiutandola a sistemare i cuscini dietro la testa.

MJ tossì appena imbarazzata “Bè… quello se ne stava lì fissandomi maleducatamente senza dire una parola… Non sapevo che fare, così ho finto di dormire…” gli altri due scoppiarono a ridere sguaiatamente facendola arrossire.

“Come vuoi… Comunque, dicci, come stai MJ?” le chiese James, prendendo una sedia dal tavolino poco lontano e accomodandosi al fianco del letto.

Lei annuì “Bè, bene… credo, anzi, ne sono sicura!”

Lily ebbe l’improvviso impulso di abbracciarla, si spinse in avanti ma si bloccò a pochi centimetri da lei “Oh… Posso abbracciarti, MJ?” domandò titubante. Tuttavia per risposta non ebbe un sì, ma le braccia della ragazza attorno al collo. Abbracciandola, come non faceva da tanto, con una cara amica, ebbe modo di sentire numerosi brividi correre lungo la sua schiena, il battito del suo cuore aumentare. Si staccò presto preoccupata. “MJ? Tutto… tutto bene?”

L’altra annuì cercando di riprendere il suo respiro regolare “Io… ho sentito quello che avete fatto per me, e vi ringrazio.” rivelò con un bel sorriso, un sorriso che non avevano mai visto sul suo volto.

“Bè veramente… Siamo riusciti a fare ben poco…” confessò James.

La mora scosse il capo compiaciuta “No, avete sperato, ce l’avete messa tutta, eravate preoccupati per me… L’ho sentito forte in Lily… E vi ringrazio per tutto questo. Non ho mai avuto degli amici, in realtà, e non credevo potessero esistere persone come voi. Quindi grazie… Anche a Remus, e a- bè, si, anche a quello.” confessò sorridendo tra sé.

 

Passò appena qualche giorno dal risveglio di MJ al suo ritorno a casa. Immediatamente si presentò il problema di un’abitazione… la sua ultima dimora, inutile dirlo, era stata abbattuta tempo prima durante l’attacco di Voldemort.

Le proposte fioccarono numerose, come ovvio. Silente non voleva che restasse sola in casa e in molti si offrirono di ospitarla, Lily e James, Peter, Mund, Ghiana e altri.

“Ma perché non vieni da noi? Casa nostra è grande, ci sono veramente un sacco di stanze ancora vuote, e poi ti assicuro che è divertente.” la invitò Remus, un pomeriggio che se ne stavano tutti tranquillamente seduti nella cucina di casa Potter, a Goldrick Hollow, dove risiedeva momentaneamente dietro espresso ordine di Lily.

“Sarebbe una fantastica soluzione, si-si! “ aggiunse in fretta Lily, portando una caraffa di Burrobirra e diversi bicchieri di vetro.

MJ esitò “Ma veramente, non so se sia il caso…”

“Andiamo, non fare storie, su! Ci fa piacere!” cercò di persuaderla Remus, ancora.

Sirius sbuffò “Ehi, vi ricordo che quella è ancora casa MIA, nel caso ve lo foste dimenticato, quindi, nel caso si facciano simili inviti, sarò io a decidere!” precisò bisbeticamente.

Per un attimo calò un silenzio profondo, MJ abbassò lo sguardo a terra poi rispose con decisione “Non importa. Stavo per dirvi che ho deciso che partirò. Attualmente mia madre si trova in Olanda, la raggiungerò e continuerò a girare con lei, come facevo da bambina.”

Sirius spalancò gli occhi sorpreso, ma non disse nulla, solamente un banale ed inespressivo “Oh…”

“Ma… ma.. Non puoi! Potrebbe essere pericoloso! Lui…ti cercherà! Hai bisogno di protezione. Tu…” esordì Lily, contraria alla sua decisione come la maggior parte dei presenti. James, in particolare, rivolse un’occhiata bieca di rimprovero a Sirius, che finse di non notarlo. Peter, invece, ascoltava tutto quanto con grande attenzione.

“Lily, ascoltami, credo che Voldemort abbia ben di meglio da fare che stare a seguire me in giro per il mondo, ti pare? -cercò di spiegarle- E comunque si tratta di una mia decisione. Difficilmente potrei esservi utile, qui. Meglio che trovi altrove la mia strada…” terminò, cercando di non sembrare dispiaciuta.

“Ma che dici?!? Tu sei stata FONDAMENTALE! Sei preparata e coraggiosa, con le tue pozioni sei in grado di curare chiunque! MJ, ti prego…” obbiettò James, alzandosi in piedi e facendo cadere una seggiola dietro di sé.

Ma l’altra scosse il capo “Credo che lo dirò oggi stesso anche a Silente, mi aveva chiesto cosa avevo intenzione di fare… Un paio di giorni per raccogliere le mie cose e informare mia madre e prenderò il primo treno.” spiegò irremovibile. Quindi si alzò e con la scusa di dover ancora preparare tutto quanto si congedò.

 

Verso sera, Lily bussò alla pesante porta di legno che dava accesso alla camera di Mary Jane. Dopo un invito ad entrare, la aprì trovandosi di fronte una MJ stranamente rabbuiata, tutta intenta a infilare la propria poca roba nel grosso baule scuro. Più che vestiti e effetti personali, l’ingombrante bagaglio era stracolmo di provette, becchi di vetro, ampolle misteriose e sacchetti mezzi pieni di chissà quali ingredienti.

“Ehm, posso offrirti una mano, anche se non vorrei che tu partissi?” le domandò esitante, affiancandola. MJ scosse il capo, i bei capelli scuri legati in una lunga coda tirata e severa alla nuca.

Con i capelli legati e l’abito scuro aveva un’aria decisamente austera. Metteva Lily quasi in soggezione.

Prendendo un profondo respiro la padrona di casa si sedette sul grosso letto a baldacchino.

“Non è stato molto carino…” commentò la rossa, riferendosi chiaramente all’intervento poco gentile di Sirius.

Ma MJ fece orecchie da mercante, non manifestando la minima emozione “Mi passeresti quella sciarpa, per cortesia?”

Lily, sospirando, raccolse la sciarpetta blu sul letto alle sue spalle e sistemandola la porse alla proprietaria che senza fare una piega la infilò nel baule subito dopo un paio di scarpe.

Rimase ad osservarla, Lily, mentre raccoglieva le ultime cose in giro per la stanza, un vestito da strega che le aveva visto addosso diverse volte e un paio di anonimi pantaloni stile babbano, un grosso maglione di lana e qualche libro. La conosceva da un anno, oramai, anche se metà del tempo era stato pressoché un incubo, al ricordo, eppure in quel nido oscuro di serpi lei era stata il suo solo appiglio, l’unica a prendersi cura di lei, era stata quella che l’aveva ‘salvata’. Avevano propriamente parlato solamente qualche volta, eppure apprezzava quell’espressione onesta e sincera nel suo sguardo, quel suo modo di fare gentile, quella presenza rassicurante che le mancava tanto, le mancava da quando aveva dovuto salutare Macie. “Mi spiacerà molto quando sarai partita, MJ. Avrò perso un’amica…”

La mora le sorrise gentile “Bè, magari tornerò da queste parti un giorno…” cercò di rassicurarla.

Lily sospirò lasciandosi cadere all’indietro “Mi lasci sola con questo branco di animali…”

L’altra accennò una risata “Lo siete stati sempre, in fondo… anche a scuola, no? Scommetto che siete amici da sempre…”

Lily scosse il capo “Oh, no! Cioè, quei quattro, soprattutto James, sono stati la mia disperazione dal primo anno ad Hogwarts. –e ridacchiò ripensando a tutto quello che il suo James le aveva combinato- Loro si, che sono amici da allora, ma io mi sono avvicinata a loro solo al quinto anno… Sirius stava con la mia migliore amica…”

“Oh, mi spiace per lei, chissà che brutti ricordi che avrà della scuola, poveretta…” commentò fredda.

Lily rise di nuovo “No, no, ti garantisco che non ha nessun brutto ricordo… Anche perché comunque sia è morta proprio quell’anno… Bè, certo, dopo è tornata con noi fino alla fine degli studi come fantasma, però Voldemort ha ucciso lei e tutta la sua famiglia. E’ stata la sua… chiamiamola presentazione…” spiegò nostalgica, guardando il soffitto rischiarato da diversi lumi volanti.

“Oh, mi dispiace, io non intendevo…- MJ si morse un labbro, distogliendo lo sguardo- Certo che… tornata come fantasma… Come… com’era avere un fantasma come migliore amica?” azzardò.

Lily si rialzò sorridente “Oh, inusuale! Ma la cosa ancora più strana, pensa un po’, è che per tutto quel tempo ha continuato ad essere la ragazza di Siri! Quella si che è stata una sofferenza, per lui… Non è sempre stato arrogante e donnaiolo come ora, te lo garantisco…”

Lily vide MJ inarcare entrambe le sopracciglia, decisamente stupefatta, e socchiudere le labbra, incapace forse di trovare un commento adatto alla situazione. Alla fine si limitò ad un “Oh…” che fece ridere Lily.

“Non è così duro e insensibile… O per lo meno, non lo era. E’ diventato così da che abbiamo finito la scuola, da quando Macie ci ha salutato tutti. Lui e James sono stati fondamentali per me, quando lei è morta. Lui si sentiva esattamente come me, per cui era bello averlo vicino, riusciva a capire. Bè, poi mi sono innamorata di James, ma questa è un’altra storia.”

Mary Jane sorrise “Quanti bei ricordi…”

“Ah… credo che sarebbe piaciuta tanto anche a te, Hogwarts, sai? Poi, da quell’anno, ho passato ogni estate con quei quattro, ben nascosta a casa Potter… Sai, io sono… una mezzosangue, il genere che piace di meno a Voldemort…E ora siamo quello che siamo… Non pensare male di Siri, comunque.” cercò di persuaderla. Era convinta del fatto che le piacesse, in fondo, ma ciò non necessariamente presumeva che non potesse pensare negativamente a lui. E Sirius non se lo meritava.

Però la mora scosse la testa “Ho capito. Non lo farò. E’ solo ferito, in fondo… Era innamorato.”

Lily annuì, sollevata, aveva capito. Rimase ancora un po’, parlandole di Macie e degli scherzi di James, dei suoi trascorsi ad Hogwarts, poi, a notte inoltrata, fece ritorno in camera propria, ancora più dispiaciuta.

“Dopo questa bella chiacchierata che mi ha fatto così bene, mi dici come posso non essere triste se partirai?” le rivelò, restando sulla porta.

Si era sentita bene parlando con MJ che sapeva ascoltare, che non giudicava –tranne quando si trattava di Sirius, ma quella era un’altra storia. Si era divertita chiacchierando con lei. Tranquilla.

L’altra abbozzò un sorriso di gratitudine “Non è il mio posto qui… Credo che partirò. Ma ti ringrazio di tutto, Lil!”.

Lily annuì e si richiuse la porta alle spalle, sospirando.

 

Un paio di giorni dopo erano tutti quanti alla stazione di King’s Cross, a Londra di primo mattino, stretti nelle loro giacche leggere per ripararsi dalla fresca nebbia mattutina che avvolgeva la città in quei primi giorni autunnali.

Tutti attendevano innanzi al binario 13 la partenza del treno per Amsterdam che avrebbe rapidamente portato lontano Mary Jane. La ragazza, però, si era attardata a terra a salutare tutti i presenti. L’intero gruppo era lì radunato, ad eccezione di Sirius, che mancava all’appello.

Quando fu annunciato il piccolo ritardo nella partenza, MJ rimase sola, innanzi alla porta del treno, con Remus e James. Tutti gli altri si erano dovuti allontanare per varie questioni. Lily compresa, che aveva un importante appuntamento con Silente che non poteva posticipare assolutamente. Quindi, dispiaciuta di non poter rimanere con lei sino alla fine, si era allontanata con le lacrime agli occhi.

“Accidenti, come sono inaffidabili questi trasporti babbani! Il nostro espresso non ha mai accumulato un attimo di ritardo in sette anni, e invece guarda questo treno! Non che mi dispiacerebbe se non dovesse partire più, certo…” commentò James, adocchiando il tabellone che riportava i trenta minuti di ritardo alla partenza.

MJ sorrise grata “Ci sarebbe un secondo treno attorno a mezzogiorno, se questo non partisse…” gli fece presente. James sbuffò e Remus rise divertito.

“Ragazzi, se avete degli impegni, andate pure, ok?”

Remus stava per rispondere fermamente di no, quando James, che aveva intravisto qualcuno poco lontano, lo afferrò per un braccio trascinandolo insistentemente via. “Remus! Andiamo, forza! Dobbiamo passare da Mund, quasi mi dimenticavo! Sennò più tardi non lo troveremo!”

Remus lo guardò decisamente perplesso “Ma… Jamie, sei scemo? Mund è appena andato via che doveva passare al Ministero, che diavolo stai dicendo?” e fece per scrollarselo di dosso.

“Senti, non discutere e vieni con me! E’ una questione urgente! Scusa tanto MJ! Buon viaggio e scrivi! E soprattutto vieni a trovarci presto! Ciao, ciao!” e salutò la ragazza sventolando la mano libera, sempre trascinando Remus lontano sotto gli occhi curiosi di MJ, che probabilmente non riusciva a capire bene cosa fosse preso così d’un tratto a James.

Una volta fuori dal campo visivo della ragazza, James si buttò su una panchina, trascinando con se Remus e sfoderando un sorrisone furbo.

“Bè? Ti sei ammattito, amico?” gli domandò l’altro.

James, sempre sorridendo, si limitò ad indicare verso MJ, coperta alla loro vista da un treno fermo sul binario innanzi a loro. Remus si alzò curioso, cercando di sbirciare attraverso i finestrini del treno, rimase sorpreso di vedere Sirius, le mani in tasca e l’espressione più strana che gli avesse mai visto in volto, di fronte a lei… Stava parlando ma di certo non riusciva a sentire una parola… Erano troppo lontani, aldilà del treno, e c’era troppo rumore tra mezzi in partenza, chiacchiericci e annunci. Però la vide sorridere appena e fare cenno di sì col capo, e capì che forse non sarebbe partita. Si voltò verso James raggiante e stupefatto “Avevi visto Sirius arrivare?” domandò, l’altro fece un cenno di assenso col capo e un sorriso furbo. “Allora, cosa hai visto?” gli chiese curioso.

“Lui parlava di non so cosa, e lei ha fatto si col capo… Tu che dici?” rispose l’altro, riprendendo posto accanto a lui.

James indicò il treno avanti a loro, che li separava dal binario di MJ, in partenza “Lo scopriremo presto…”

Pochi attimi dopo, appena il pesante mezzo se ne fu andato, furono lieti di vedere Sirius trascinare il baule di MJ su un grosso carrello e assieme alla ragazza allontanarsi dal treno.

“Ehi, qualcuno resta?” domandò il moro, dal marciapiede parallelo ai due ragazzi.

“A quanto pare…” rispose vago Sirius, alzando le spalle.

“Ne deduco che avremo l’onore di una signorina in giro per casa?” aggiunse Remus, ansioso.

Fu MJ a rispondere “Se l’affitto è basso…” osservò lanciando un’occhiata al ragazzo al suo fianco.

“Ma quale affitto! Al massimo potrai prepararci qualche bel pranzetto! Almeno da evitare la nostra morte per avvelenamento nel caso Siri si rimetta ai fornelli.. Che ne dite?” propose Remus, divertito e lieto.

Sirius sbuffò “Non criticare la mia cucina, chiaro? Comunque trovo che sia un’ottima condizione…”

L’altra annuì accelerando il passo e i quattro si riunirono all’uscita dalla famosa Stazione, diretti a casa.

James batté un piccolo colpo sulle spalle di Sirius “Un ritardo fatale, eh?” gli disse appena rimasti soli. Remus e Mary Jane si stavano dando da fare a rintracciare un taxi.

“Già… chissà chi è stato a provocare quel guasto al locomotore del treno… Non ne ho davvero idea…” quindi rise divertito, la solita espressione furba dipinta sul volto.

“Ottima trovata! Certo che però potevi sbrigarti prima e non c’era bisogno di nessun ritardo!” gli fece notare James. Ma Sirius lo guardò appena in imbarazzo.

“E venire a chiederle di non partire, scusandomi, davanti a tutti quanti? Non se ne parla proprio!” gli fece notare, orgoglioso.

James rise divertito “Dovevo pensarci, non cambierai mai!” e tutti e quattro salirono in macchina, lasciando la stazione dietro di loro.

 

“James, è vero che MJ si è fermata?” Lily entrò in casa spalancando la porta, fiondandosi dal ragazzo, tutta pimpante.

James le sorrise “Ciao tesoro, anche io sentivo la tua mancanza, anche se per queste brevi ore… E certo, anche io ti amo. Va bene, ti do subito un bacio, non fare tutti questi capricci!” ironizzò facendo un po’ di moine.

Lily rise divertita “Uhm, per quel bacio si può fare –quindi posò le sue labbra su quelle del ragazzo, afferrandolo delicatamente per la nuca e tirandolo a sé- Ora dimmi di Mary Jane…”

James ridacchiò “Alla fine è venuto e le ha detto di restare…”

Lily parve un po’ delusa “Solo di restare? Cioè, nessuna dichiarazione, qualche bacio, proposte di matrimonio o che so…”

Il ragazzo scosse il capo ridendo “Risposta negativa… Lasciamo loro del tempo, dai! In fondo è già qualcosa che si sia scusato e le abbia chiesto di restare… Ora che abitano sotto lo stesso tetto… Chissà…”

Lily passò una mano tra i capelli di James, sorridendo compiaciuta “Sei più malizioso di un’adolescente, lo sai Jamie?”

Lui finse di indignarsi, scostandola “Lil, io sono un uomo, non una ragazzina!” e la sollevò portandosela in grembo e facendola scoppiare in una risata argentina.

“Ok, ok! Ma adesso mettimi giù! C’è un molliccio da stanare, nascosto sotto il mobile della camera degli ospiti, me lo ha detto MJ…”

James, seppure di contro voglia, la mise a terra sbuffando “Agli ordini, padrona… serve una mano?”

La ragazza scosse la testa, incamminandosi verso le scale e tirando fuori la propria bacchetta “Posso farcela anche da sola, ma se vuoi vieni pure… Il tuo incubo sarà ancora quello che avevo visto al terzo anno? Malfoy con in mano la coppa del Quidditch?” lo prese in giro ricordando la lezione della cara vecchia professoressa Figg.

“Ehi, non prendermi in giro, il Quidditch resta sempre il Quidditch, chiaro? -e afferrandola per i fianchi la tirò a sé- E il tuo è ancora quello di essere presa in giro da tua sorella?”

Lily si bloccò sulle scale, in silenzio “Ok, ho sempre avuto il complesso della sorella maggiore, ci sono problemi?” rispose un po’ acidamente.

James la strinse più forte “No, quella volta ammetto che è stato divertente vedere la tua versione di una Petunia su tutte le furie, decisamente, ma mi spiace per il tuo brutto rapporto con lei, Lil.”

Lei annuì accoccolandosi tra le sue braccia “Lo sai, James? La prossima settimana mia sorella e quel carciofo di Vernon si sposano. Non sono stata invitata… Alle loro nozze. È mia sorella e non mi ha invitato al suo matrimonio… Si vergogna di me fino a questo punto…” rivelò triste.

James rimase sorpreso, non sapeva del loro matrimonio “Oh… Bè io dico che non ti conosce, che ha una concezione differente e a mio parere sbagliata di quello che rende orgogliosi… Perché altrimenti non potrebbe non andare fiera di avere una sorella come te… Io lo sono, voglio dire, orgoglioso di avere te.” le rivelò, cercando di darle un po’ di conforto. In fondo sapeva benissimo cosa volesse dire essere frustrati per via dell’insofferenza di un proprio famigliare, con suo padre era stato così per tanti anni, anche se fortunatamente, alla fine, le cose si erano risolte.

Lei sorrise nascondendo il viso contro una sua guancia morbida “Grazie… Posso dirti che è reciproco, lo sai. Bè, andiamo… Credo che si, questo benedetto molliccio abbia ancora la forma di Petunia, si. Però credo che ora riuscirò ad affrontarlo decisamente meglio di quella volta al terzo anno… Credo che non scoppierò più a piangere vedendolo… Aha! Sono diventata più forte e più sicura di me. E per questo devo ringraziare anche te.” e gli riservò un gran sorriso ed un lungo bacio cui entrambi si abbandonarono con piacere. Quindi lei riprese a salire le scale trascinandoselo dietro e lanciandosi in una rapida disinfestazione.

 

E i giorni seguenti trascorsero tranquilli e divertenti. Settembre sfumò rapido in ottobre cedendo il passo ad un freddo più pungente, le strade coperte dalle foglie secche degli alberi, ora spogli, non vedevano orami molta gente in giro, un po’ per l’inverno che stava sopraggiungendo, un po’ per il continuo regime di terrore che ormai attanagliava tutta la nazione. Eppure, in quegli ultimi tempi, gli unici attacchi, quasi sempre fortunatamente sventati, erano stati da parte di piccoli gruppi di Mangiamorte con particolare spirito di iniziativa. Lord Voldemort non si era più fatto vivo, dopo la bruciante sconfitta contro Silente, forse ferito nell’orgoglio, forse occupato ad accrescere i propri poteri in attesa dell’ennesimo drammatico scontro, forse architettando qualcosa di oscuro e misterioso.

Fatto sta che tutti i ragazzi del gruppo poterono respirare un po’ di sana e meritata tranquillità.

 

Presto, attorno al periodo di Halloween, zucche intagliate e divertenti decorazioni iniziarono a spuntare ad ogni angolo.

“Halloween! L’ho sempre odiato dalla volta in cui mi hai giocato quel tiro, maledetto Jamie! Ma che ne dici di travestirci, magari da mago e strega, e andare in giro a raccogliere dolcetti porta a porta?” domandò entusiasta Lily, un pomeriggio che lei e il ragazzo camminavano per le vie tranquille del loro piccolo borgo babbano. Lily trasportava a mano una grossa zucca senza fatica, dopo averle lanciato un incantesimo di alleggerimento.

James inarcò un sopracciglio, divertito “Cosa? Tu vorresti trascinarmi in mezzo ad una massa di ululanti ragazzini, mascherato da mago babbano con un vestito blu a stelle che nemmeno mio nonno si sarebbe mai sognato di indossare, elemosinando valanghe di dolci porta a porta alla veneranda età di diciannove anni?” precisò scettico.

Lilly annuì secca, guardandolo speranzoso.

Dopo un attimo di silenzio riflessivo James esplose in un sorriso radioso, stringendo più forte i sacchi della spesa “Ci sto! Lasciamelo dire anche agli altri!”

Lily emise un gridolino di gioia, esultando, abbracciando James con l’unico braccio libero “Non vedo l’ora!” lo informò saltellando e facendo cadere un barattolo di sottaceti dal sacco in mano al ragazzo.

Mormorando “Reparo” lo risistemò e lo ricacciò assieme al resto della spesa, zampettando raggiante fino a casa.

E un paio di sere dopo, gli altri due Malandrini –Peter purtroppo aveva detto di dover rimanere a casa, attendendo i bambini a suonare alla sua porta- erano nel salotto di casa Potter, assieme a James e MJ, aspettando impazienti Lily, che accumulava ritardi per via di un porro di gomma che proprio non ne voleva sapere di rimanere attaccato alla sua faccia.

Quando finalmente scese a rotta di collo per le scale, scambiando uno sguardo con tutti i presenti, non poté evitare di scoppiare a ridere contorcendosi, seguita da tutti gli altri.

Probabilmente il più comico di tutti era James, che come espresso giorni prima vestiva i panni che i Babbani avevano attribuito al più famoso mago dell’antichità, Merlino. Una barba bianca e folta da fare invidia a Silente gli pendeva dal viso rubicondo. In testa, sopra la parrucca bianca e ricciuta, un bel cappello a punta celeste e stellato così come il vestito, lungo fino a terra e grande come un tendone da circo, che indossava.In mano un grosso bastone di legno, che decisamente faceva molta più impressione di una ‘banale’ bacchetta magica. Lily, dal canto suo, non era da meno. Una vera megera. Ciocche bianche e crespe attaccate sui suoi bei capelli rossi che spuntavano da un semplice cappello nero, un vestito scuro e tutto rattoppato e una grossa scopa saggina in mano. Senza contare gli innumerevoli porri che le costeggiavano la faccia…

“Certo che più che una strega, sembri la cara vecchia befana…” commentò Sirius, ridacchiando acidamente.

Lily sbuffò “Ehi, per i babbani sono una megera perfetta, te lo assicuro! Piuttosto, da cosa saremmo vestiti, scusa?” domandò adocchiando un paio di calze a maglia verde marcio e un vestitino poco più scuro, con un arco sulle spalle e un berretto a punta.

“Da Peter Pan, mi sembra ovvio!” puntualizzò.

Lily scoppiò a ridere, seguita da MJ “Le calze a maglia ti donano, non c’è che dire, ma Peter Pan aveva una spada o, al massimo, una fionda, non di certo un arco!”

Sirius si disperò, ma ben presto trasfigurò il proprio arco in una fionda meravigliosa, sistemando la situazione. “Perfetto!” commento Remus.

Tra tutti i ragazzi, Remus era quello che faceva più ridere. Lily lo aveva convinto ad infilarsi in un imbarazzante costume da principe azzurro, tutto trini e merletti, con tanto di scarpette a punta che avrebbe messo in imbarazzo anche il più sfrontato e spada di plastica dall’elsa sfavillante che pendeva lungo un fianco.

La più bella fra tutti, però, era Mary Jane. Il costume da fatina le donava, era un incanto racchiusa nel vestitino blu di pizzo lungo fino ai ginocchi, con le ali –che brillavano particolarmente, merito di un incantesimo di James- attaccate dietro la schiena e i capelli intrecciati accuratamente.

“Direi che si può partire, ciurma!” decretò Sirius.

“Detto da Peter Pan, fa un po’ ridere!” lo prese in giro Remus.

E ridendo e scherzando si lanciarono nelle strade notturne, ma ben illuminate e festose, traboccanti di bambini mascherati, del grazioso e tradizionale borgo inglese.

Inutile dire che quella fu una serata divertente ed unica su tutti i fronti. Suonare ai campanelli delle varie case e trovarsi di fronte i volti sorpresi ed incerti dei proprietari, che dovevano alzare di diversi piedi il loro sguardo per guardare negli occhi gli insoliti visitatori, era per tutti, ogni volta, uno spasso.

Ben presto, dividendosi, fecero anche a gara a chi raccoglieva più dolci, lungo tutto un isolato. La vincitrice fu naturalmente MJ, con quel vestitino meraviglioso riusciva a conquistare chiunque. Ultimo classificato della serata fu James che minacciando di incantesimi terribili chi si trovava di fronte, si era spesso visto richiudere l’uscio in faccia allo slogan di “Ma non sei un po’ troppo grande per ste cose, tu? E non dire cavolate!”

Così, a fine serata, la sua borsa dei dolci era semivuota. Anche grazie alle manciate depredatrici di Lily e Sirius, che ogni volta riuscivano a fregarlo senza che se ne accorgesse. Aveva il suo bel da fare a cercare di mantenere la barba dritta ed evitare che le sopracciglia gli si afflosciassero sugli occhi per tenere a bada anche i due innocenti ladruncoli.

“Che ne dite di una visitina a Peter, ragazzi? Così lo svaligiamo di leccornie!” propose lo stesso James, raddrizzando il capello che pendeva pericolosamente verso sinistra.

Tutti quanti furono concordi e ben presto, al riparo da occhi indiscreti, si materializzarono nei pressi della villetta del ragazzo.

Lasciando che un gruppo di ragazzetti, per la precisione un piccolo Batman, un più tradizionale pirata e una bellissima principessina, liberassero il sentierino che portava all’ingresso, attesero il loro turno. Quindi corsero allegri e festosi fino alla porta. Suonarono il campanello preparandosi per fare una bella sorpresa all’amico, ma fu la graziosa e rubiconda madre, tutta il ritratto del figlio, ad aprire alla porta.

“Santo cielo, ragazzi! Ma come vi siete combinati?” quindi rise divertita porgendo loro un grosso calderone traboccante di dolci, per farli servire.

“Salve signora Minus, Peter non c’è?” domandò Remus dubbioso.

La donna scosse la testa “No… -rivelò un po’ mortificata- Anzi, non è che sapete dirmi qualcosa? Ultimamente esce spesso, mi parla poco ed è diventato anche un po’ indisponente… Non è che il mio bambino… Si è fatto la ragazzina?” terminò sull’orlo di una crisi di pianto.

Tutti e cinque si scambiarono sguardi perplessi, la signora Minus era sempre stata una madre decisamente apprensiva. “Ehm… veramente non ha detto nulla nemmeno a noi, ma non vedo quale sia il problema in quel caso…” azzardò Sirius.

La donna singhiozzò mordendosi un labbro “Bè… io non voglio di certo essere così apprensiva ma il mio Pete, il mio primo bambino, il mio unico maschietto in famiglia… Lo so che dovrà trovarsi una buona moglie, un giorno, solo… Oh, mi mancherà tanto quando se ne andrà!” rivelò soffiandosi rumorosamente il naso.

Sirius trattenne una risata, James lo bloccò prima che potesse dire qualcosa di equivoco “Bè, signora, Peter è comunque sempre molto attaccato alla famiglia, se anche trovasse una ragazza non si dimenticherebbe certo di lei e della sua sorellina, ne sono sicuro! Noi lo conosciamo bene, stia tranquilla!”

La donna annuì rincuorata “Oh, sono contenta che il mio piccolo Pete abbia degli amici come voi… Gli dirò che siete passati, speriamo non ritorni tardi…”

Salutarono cortesemente e si allontanarono.

 

“Così quel furbetto si è fatto la ragazza e non ci ha detto niente…” commentò Sirius, sulla via del ritorno.

Si fermarono a chiacchierare sul prato verde e fresco di casa Potter, senza nessuno che potesse disturbarli. James aveva fatto arrivare con un incantesimo di richiamo, direttamente da casa, cinque burrobirre che ora si stavano gustando beatamente.

“Già, già, davvero questo non è da lui… Gli riserveremo un terzo grado…” osservò Lily annuendo seria.

“Credo che ne dovremmo riservare uno anche a te, amico!” aggiunse rapido Remus, rivolto al coinquilino.

Quello si batté comicamente una mano in fronte, ricordandosi improvvisamente “Oh, già! Stavo per scordarmi… -quindi indicando MJ aggiunse- L’ho baciata, adesso è mia!” sorrise sornione.

Gli altri quattro sputarono contemporaneamente le burrobirre che stavano tranquillamente sorseggiando, colti di sorpresa dalla schietta e poco romantica dichiarazione. MJ per poco non si strozzò, Lily dovette ripetutamente picchiare sulla sua schiena per cercare di farla riprendere.

Ma poi tutto quanto si tramutò in una risata serena.

Era mezzanotte inoltrata quando i tre coinquilini salutarono James e Lily, smaterializzandosi per raggiungere la propria abitazione.

I due ragazzi rimasero ancora un poco all’aperto, incuranti del freddo notturno che era ormai calato, lanciandosi dolci e caramelle e divertendosi come bambini.

Al primo starnuto improvviso, James prese Lily tra le braccia, facendo volteggiare avanti a sé i cestini con le caramelle, e la portò velocemente fin nel salotto, dove il fuoco nel caminetto scoppiettava allegramente riscaldando e rischiarando l’ambiente.

“Attento, così mi fai cadere uno di questi cosi che con tanta fatica sono riuscita a tenere attaccati alla faccia per tutta la sera!” lo ammonì riappiccicandosi un grosso neo peloso di fianco al naso, con cura. Il suo travestimento era particolarmente cadente, ora, dopo l’agguerrito inseguimento per la stanza appena concluso.

“Oh… sei la strega più brutta che io abbia mai visto…” mormorò James, avvicinandosi a lei e staccando con una mano tutti quei cosi bitorzoluti dal suo viso bianco. Quindi si appiccicò a lei per un lungo bacio.

“Mmmm… e tu sei il mago più assurdo che abbia mai avuto la sfortuna di incontrare…” mormorò abbassandogli la barba bianca, che le pizzicava il mento, seduta sul comodo divano, tirandolo verso di sé per la veste stellata.

E James salì a cavalcioni sul divano, allungandosi sopra di lei e catturandola in un abbraccio inestricabile “Però ti amo…”

Lily sorrise sfilandogli il cappello a punta e la barba scompigliata “Anche io, che vuoi farci… L’amore è cieco…” quindi lo baciò ancora.

Si scambiarono tenere effusioni, quindi, seminando pezzi di costume per tutto il breve tragitto, varcarono la soglia della camera da letto, ridendo.

“Adesso sei mia…” decretò James, chiudendosi la porta alle spalle.

“Ok…” rispose solo Lily, prima di abbracciarlo.

Poi fecero l’amore, felici e completi, e si addormentarono. Le mani intrecciate e i corpi accostati.

 

Lily si trovava nel suo letto ora, al suo fianco James era sparito. Un’innaturale tenebra pesava su di lei all’interno di quelle quattro mura… si sentiva schiacciare…

Con il fiato corto scese dal letto. Era nuda, si avvolse nella vestaglia da camera, tremando infreddolita e guardandosi attorno. Dentro di sé sentiva crescere la paura…

Si strinse nelle spalle e tutt’a un tratto sentì un peso, all’altezza del ventre. Vi portò le mani istintivamente. Un grosso pancione stava lì, improvvisamente. Scossa e disorientata lo fissò con stupore.

Si guardò nuovamente attorno, alla ricerca di James, ma non c’era. Pareva non esserci traccia di lui…

Sentiva il respiro farsi sempre più corto e l’aria all’interno schiacciarla. Corse verso la grossa finestra spalancandola.

Un’inusuale alba rossa stava sorgendo… Rossa come il sangue… Era terrificante… Nel silenzio asfissiante sentì riecheggiare un pianto. Era il vagito di un bambino, di un neonato. Il suo ventre si era sgonfiato, la grossa pancia era scomparsa. Come quel pianto crebbe, il rosso sanguineo del cielo lasciò spazio ad una luce chiara e abbagliante, Lily stessa dovette schermirsi gli occhi.

Ora James era al suo fianco, le cingeva le spalle con un braccio e le sorrideva dolcemente. Si sentì rincuorata dalla sua presenza.

Ma la luce scomparve ed un vento fortissimo iniziò a spirare, rendendole quasi difficile mantenere l’equilibrio. Nel cielo che si era fatto nero come la pece vide gli occhi di Voldemort, rossi ed iniettati di sangue fissarla con astio. Di nuovo riecheggiò quel pianto di infante, sentì i brividi correre lungo la sua giovane pelle e le lacrime rigarle il volto.

Di nuovo tutto si fece rosso e terrificante. Sentì il freddo della morte avvolgerla… Sentì che tutto stava per andare perduto….

 

La ragazza si risvegliò nel letto ansante e tremante, profondamente scossa, lanciando un grido. Gocce di sudore le imperlavano la pelle chiara nonostante fosse scossa da brividi di gelo. James, al suo fianco, si svegliò all’istante, mettendosi a sedere allarmato “Lil! Che succede, che c’è?” domandò vedendola in quello stato.

Scorse due grosse lacrime scenderle lungo le guance, la strinse forte nel suo abbraccio, accarezzandole i capelli e sussurrandole piano all’orecchio. “E’ stato un brutto sogno, vero? E’ stato un incubo… Solo quello…” mormorò baciandole la fronte calda.

Lei passò le mani attorno alla sua schiena nuda, schiacciando il viso contro il suo, gli occhi chiusi a trattenere le lacrime incontrollabili “Io… non lo so che cos’era James! Non lo ricordo… Non ricordo nulla ma mi sento così… Terrificata ed angosciata!” cercò di spiegare.

Lui le accarezzò piano la schiena, avvolgendola nel lenzuolo e cercando di riscaldarla, cullandola dolcemente “Allora era solo un brutto sogno, forza Lil! Non ci pensare… Vuoi bere qualcosa? Vuoi che chiacchieriamo un po’? Ti preparo qualcosa da mangiare? Ti faccio il solletico per farti ridere? Facciamo ancora l’amore?”

Quella raffica di domande bizzarre la fece sentire di nuovo a suo agio, sorrise traendo un profondo respiro e cercando di scacciare dall’animo quella terribile sensazione… Lo strinse forte a se “Vada per l’ultima…” rispose maliziosa, prima di baciarlo.

E cercò rifugio dall’angoscia nel luogo più meraviglioso, l’abbraccio di James.

A lungo, Lily non avrebbe ricordato quell’incubo inusuale fino a che qualcosa di terribilmente meraviglioso non sarebbe successo…

 

Poco più di un mese dopo, Natale era quasi alle porte, Lily era divenuta terribilmente nervosa e James, dal canto suo, pareva piuttosto titubante…

Spesso si soffermava ad osservare Lily, senza dire una parola, mentre faceva le cose più banali come preparare la cena, leggere un libro, sgridarlo per tutti i vestiti che lasciava in giro per casa.

Il suo inusuale silenzio rendevano la ragazza maggiormente preoccupata.

Un pomeriggio freddo e grigio se ne stava con Mary Jane rintanata in un grazioso locale caldo ed accogliente di Diagon Alley, entrambe si erano concesse due belle tazze di cioccolata calde ricoperte di un cospicuo strato di panna montata.

Tutto all’improvviso la rossa aveva abbassato la sua grossa tazza sul tavolo e con fare deciso aveva rivelato all’amica “Credo di aspettare un bambino…”

MJ aveva spalancato gli occhi, piacevolmente sorpresa “Ma… è bellissimo! E’ una cosa stupenda… o no?” aveva terminato esitante, vista l’espressione dubbiosa e preoccupata di fronte a lei.

Lily aveva sospirato, un po’ a terra “Oh, si, è proprio bellissimo! E lo sarebbe ancora di più se James non fosse così strano in questo periodo…”. Aveva una gran paura che ci fosse qualcosa che non andava, per quanto era stata giorni e giorni aggrovigliandosi il cervello senza mai trovare una possibile evidenza di ciò. Certo, tutti avevano i loro piccoli problemi ed anche loro, come ogni irrilevante inconveniente e guaio casalingo, alcune piccole discordie sull’amministrazione della casa e sul fatto che il tizio che abitava di fronte a loro stesse ad adocchiare Lily troppo a lungo, ma questi non erano certo i problemi che normalmente portano ad una crisi! Così si era fatta largo nel cuore di Lily la pura che James si stesse a poco a poco stancando…Proprio ora che aveva scoperto che una meravigliosa creatura nata da loro stava crescendo dentro di lei, ed era uno stupefacente ed inebriante miracolo della natura. Non poteva comunque evitare di sorridere ogni qual volta si trovava a pensarvi, e succedeva sempre più spesso, o portava la mano presso il basso ventre, che tuttavia ancora non mostrava segni della nuova gravidanza.

“Strano?” aveva chiesto l’amica e allora Lily aveva confessato tutte le sue paure alla ragazza che aveva cercato di rincuorarla il più possibile.

Così, alla fine, era giunta alla conclusione che qualsiasi cosa stesse passando nella testa di James, doveva essere informato di cosa stava accadendo dentro di lei… Piano, piano stava prendendo forma quello che sarebbe stato il loro bellissimo bambino.

 

Lo stesso pomeriggio, rincasando, non aveva trovato James. E pensare che si era preparata così tanto sulla via del ritorno, su cosa avrebbe dovuto dirgli. E così il coraggio era svanito di nuovo di fronte alle poche righe lasciate dal ragazzo.

Appena dentro la porta di casa, infatti, svolazzava a mezz’aria il rotolo di pergamena. Lily lo acchiappò rapida e ne lesse il contenuto.

 

“Lil, scusami ma esco prima per passare da Sirius, devo parlare un attimo con lui. Stasera poi sono di ronda, per cui non ci sarò per cena. Mi spiace.

Comunque non tornerò tardi, ma non aspettarmi alzata, non importa,

un bacio, James”

 

Certo era stato carino come sempre, ma perché non avrebbe dovuto aspettarlo alzata? A lei faceva solo piacere e lui lo sapeva… E poi non le aveva lasciato l’ombra di un banale ‘ti amo’ o di un ‘ti voglio bene’… Era cortese ma formale, e la formalità non aveva mai trovato spazio tra di loro, proprio mai.

Sospirando si scrollò il mantello di dosso, appendendolo al pesante appendiabiti in legno, al fianco della porta, assieme alla sciarpa di lana e ai bellissimi guanti che, ancora James, gli aveva regalato quel bellissimo Natale del sesto anno.

Nonostante avesse poco appetito camminò fino in cucina e mise a cuocere un po’ di risotto. Doveva comunque ricordare che un’altra piccola creatura aveva bisogno di mangiare, crescere forte e sana e renderla mamma… E ora quel piccolo dono del cielo era la cosa più importante…

Si sforzò di mangiare più che poté quindi, una volta infilata una comoda tuta, presa una coperta ed un libro rilassante, si accoccolò sul divano davanti al fuoco.

Lo avrebbe atteso sveglia e appena avrebbe varcato la soglia di casa gli sarebbe corsa in contro e glielo avrebbe detto… Bè, magari dandogli il tempo di levarsi cappotto e sciarpa di dosso e di sedersi comodamente, non era certo una notizia da sparare al colpo sull’uscio di casa.

Così si immerse nella lettura, una mano sotto il piccolo libro e l’altra che accarezzava il ventre piatto e caldo.

 

James era solo in casa, quel pomeriggio. Lily era uscita per una cioccolata con MJ e non sarebbe tornata che dopo un po’. Irrequieto si aggirava per casa, senza riuscire a trovare pace. Mancavano ancora un paio di ore al suo turno di ronda, ma sentì il bisogno di uscire a riflettere nel vento freddo. Magari sarebbe potuto passare da Sirius.

Avvolto nel proprio cappotto lasciò che fossero i mezzi babbani a trasportarlo fino a casa dell’amico. Camminando per la strada battuta, che portava fino alla bizzarra casa, rifletteva fra sé e sé riguardo ciò che negli ultimi giorni si era fatto strada tra i suoi pensieri.

Pensava a Lily, e come avrebbe potuto pensare ad altro da quando anni prima lei era entrata nella sua vita? Ma questa volta voleva dare una svolta importante al loro rapporto, al loro stare assieme. Voleva unirla a sé, divenire di fatto una famiglia. Era successo tutto all’improvviso, un giorno che se ne tornava da Olivander, dove era stato per far dare una controllata di routine alla propria bacchetta. Era distrattamente passato davanti ad un negozietto di gioielli, nemmeno l’aveva mai visto prima, ma era stato colpito dal bagliore, fra tanti e grossi gioielli di ogni fattura, di un piccolo anello d’oro, liscio e semplice, sormontato da una piccola e quasi anonima pietra blu. Nella sua semplicità era il più bello e lucente di tutti. Si recò seduta stante all’interno della bottega. Una vecchia strega allegra e garbata lo aveva servito complimentandosi con lui per la scelta, aveva pagato e se ne era uscito col piccolo pacchetto fra le mani. E mentre lo stringeva, solitario ed in silenzio, si era fatta strada in lui la consapevolezza. Lo aveva comprato spinto dal desiderio di regalarlo alla sua Lily, sarebbe stato perfetto per lei. E quando glielo avrebbe dato le avrebbe chiesto di sposarlo. Anche se avevano solo diciannove anni, anche se erano giovani. Glielo avrebbe chiesto perché il loro legame era già forte e maturo e a tutto quanto mancava solo la benedizione del signore. Lo avrebbe fatto perché sarebbero stati, di fatto, una famiglia. I Potter… che accostato a loro due, suonava tanto bene. Esplose in un sorriso radioso e si precipitò a casa, le avrebbe fatto la proposta quella stessa sera.

Ma quando tornò a casa, Lily stava nervosamente sistemando il pasticcio di abiti e cose varie che quella mattina aveva lasciato dietro di sé lui, uscendo di casa in ritardo per un incontro.

E allora aveva esitato un attimo. E da quel giorno si era a lungo soffermato ad osservarla, sempre più consapevole del desiderio e della sicurezza riguardo alla sua scelta, ma tuttavia timoroso.

Ed era così giunto fino a quel momento. Con la testa piena degli ultimi pensieri ed avvenimenti arrivò a casa di Sirius, Remus stava uscendo per delle commissioni, Sirius invece, tutto coperto di fuliggine stava dando una pulitina al camino, che qualche giorno prima aveva provocato non pochi problemi ad MJ che era rimasta bloccata con la polvere magica.

Non aveva mai confessato nemmeno a lui il proprio desiderio, ma ora era giunto il momento.

“Sei venuto per dirmi, finalmente, cosa cavolo ti frulla in testa in questo periodo? Sei strano, lo sai!” gli disse Sirius, mettendosi a sedere sulla pietra dura del focolaio e pulendosi la fronte annerita con una manica, col risultato di renderla ancora più sporca.

James lo ripulì da capo a piedi con un semplice colpo di bacchetta “Si…”

“Oh, ottima pulita… Bene, che ne dici allora di due burrobirre?” aveva proposto zampettando fino alla cucina.

James si sedette su uno sgabello alto e dinoccolato, di fianco all’amico, e lo guardò titubante “Credi che si sia troppo giovani per sposarsi alla nostra età?” aveva chiesto senza troppi preamboli.

Sirius aveva scosso il capo tranquillamente “Chi se ne frega dell’età, scusa! Se tu e Lil volete sposarvi… Tante congratulazioni e mi raccomando, voglio essere il primo testimone!” aveva risposto festoso.

James aveva ridacchiato “Bè, il punto è che io… Io vorrei chiederle di sposarmi, ma non so se Lily vorrebbe davvero passare tutta la vita con me…”

Sirius aveva sospirato, esasperato e meravigliato “Ma che cavolate ti saltano in mente?!? Lily è innamorata di te, non sei la sua cotta passeggera! Credo che sverrà dall’emozione, quando glielo chiederai… Se ti senti pronto per un simile passo, allora non ti resta che chiederglielo. E vedrai che non potrà dirti di no, se proprio vogliamo esagerare, al massimo ti chiederà di aspettare un po’, ma conoscendola ti trascinerà in chiesa seduta stante!” e scoppiò a ridere da solo.

James annuì, in fondo aveva ragione. Doveva manifestare a Lily il suo desiderio, qualunque sarebbe stata la risposta, lei avrebbe dovuto sapere quanto forte era il suo volere di legarla a sé per sempre. Lo avrebbe fatto quella stessa sera, di ritorno dal servizio.

Rimase ancora un po’ a casa Black, quindi assieme all’amico si precipitò a casa di Mund, pronti per un giro di perlustrazione preventivo… Voldemort non dava segni di sé da troppo tempo… Forse qualcosa di grande incombeva…

 

Rientrò a casa a mezzanotte passata, infreddolito e ricoperto dalla neve che aveva iniziato a fioccare calma e silenziosa.

Si levò rapido il mantello sfregando le mani infreddolite e riscaldandole con un soffio di fiato. Alzò lo sguardo e vide Lily che, dalle pagine del libro, sollevava il capo e fissava i suoi occhi verdi e decisi su di lui.

Le sorrise “Ehi… non dovevi aspettarmi alzata, dai!” le ricordò avvicinandosi.

Lily, dal canto suo, si tirò su a sedere e con espressione seria lo chiamò a sé “James devo parlarti…”

Il ragazzo deglutì a fatica, prendendo posto sul divano accanto a lei e sistemandosi nervosamente gli occhiali sul naso “Anche io, sai?”, e a quelle parole Lily sentì lo stomaco contorcersi.

“B-bene… chi inizia? Vuoi parlare tu?” domandò dubbiosa mentre una voce nella sua testa continuava a ripeterle, prepotentemente, che il ragazzo stava per chiederle una delle tanto famose ‘pause di riflessione…

James scosse il capo “No, no, si dice sempre prima donne e bambini, no?”

Lily spalancò gli occhi a quel detto che parve fatto su misura per la situazione ma cercò subito di darsi un contegno. Tossì un attimo per schiarirsi la voce fissando i propri occhi in quelli di lui. Sentì il coraggio che aveva cercato di accumulare fino a poco prima vacillare ancora, ma doveva dirglielo. Trasse un profondo respiro e poi, senza mai staccare gli occhi da lui, gli disse tutto d’un fiato “Aspetto un bambino… nostro figlio…”

La notizia colse James talmente di sorpresa che rimase a fissarla inespressivo, immobile ed in silenzio per degli attimi che, al cuore in ansia di Lily, parvero eterni.

“E ora… cosa mi dovevi dire?” domandò come un condannato a morte che si avviasse al patibolo.

James riprese vita, scotendo il capo e battendo i pugni sul divano “No, no, no, non va bene assolutamente! –il cuore di Lily si bloccò per il terrore- Ecco, lo sapevo che dovevo parlare prima io! In questo modo, se ti chiederò ora qui con questo anello di sposarmi, sembra che io lo faccia perché tu mi hai appena dato la notizia più bella che potessi portarmi!” quindi le sorrise, col cuore che batteva a mille, sentendosi l’uomo più felice e fortunato della terra.

Lily spalancò gli occhi mentre un peso opprimente spariva dal suo cuore “S-sposarti?” ripeté quasi incredula mentre un sorriso gioioso si dipingeva sulle sue labbra.

James annuì sicuro facendo roteare attorno al proprio dito il piccolo anello preso per l’occasione. Quindi afferrò una sua mano, la portò davanti ai propri occhi e infilandole l’anello le chiese formale “Allora Lily Evans, mi sposi e mi rendi l’uomo e il padre più felice del mondo?”

Lily scoppiò in una risata di gioia buttando le braccia al collo del ragazzo e baciandolo con impeto “Anche subito! Si che ti sposo, certo! Mio marito e il padre del mio bambino! Grazie James, grazie!” rispose al culmine della felicità, mentre James la stringeva forte a sé.

La neve bianca continuava a fioccare con insistenza fuori dalle finestre appannate, tutto era bianco, candido e soffice.

Tutto era perfetto, era come entrambi non avevano mai nemmeno sperato che andasse, bello e pieno d’amore.

Stretti in un caldo abbraccio reciproco spesero la notte pianificando fantasiosamente la cerimonia e la cameretta del loro futuro nuovo arrivo, felici come non lo erano mai stati.

 

 

Continua…

 

 

Ed eccoci giunti alla fine anche di questo capitolo! ^o^ Mi sono fatta attendere ancora, eh? Ma orami ci siete abituati, no? *Ly se la prende comoda*  Vabbè, è che mi sono anche imbarcata nell’impresa di correggere tutti i capitoli precedenti… E per la cronaca, con questo, siamo a quota 225 pagine di word… Eh eh, si si, vi siete letti tutto sto po’ po’ di roba, voi siete matti, ora ne sono certa!

Comunque, vi dico subito che questo cap mi piace particolarmente, perché succedono un sacco di cose belle e perché sono riuscita ad incastrare tutto perfettamente come volevo, per cui trattatemelo bene e non fatemelo banalmente a pezzi… ç_ç  Ly implora pietà…

Sicuramente piacerà alla Serenuccia cara, vero? ^^ Bè, personalmente non vedevo l’ora di scrivere del bimbo e della proposta di matrimonio! Oh, adesso abbiamo i nostri bravi coniugi Potter che stanno per diventare mamma e papà, quindi immagino sapere già cosa succederà nel prossimo capitolo! ^^ Ma non era una novità. Bene, mi spiace bel caso qualcuno di voi attendeva qualche altro bel lo scontro a colpi di bacchetta, ma trovo che al punto in cui siamo arrivati (Manca poco, manca veramente poco!) queste cose siano decisamente molto importanti… Però, non è tutto come sembra… O si? *Ly si confonde da sola* Il sogno di Lily… Uh uh, che ne pensate? Vi assicuro che è terrificante… Sognare i vagiti di un neonato vedendo sangue non è esattamente un regalo di Natale…

E ora passiamo ai soliti saluti, che la volta scorsa ho tralasciato, per cui mi scuso tanto!  é.é

 

Prima di tutto un grazie enorme a Ran, la mia fida beta lettrice che non si fa mica tanti problemi a dirmi ‘cara Eli, questa cosa è incomprensibile, il cap è pieno di errori e questo non combacia per niente con il vero della grande Rowling’, grazie cara!

E poi come sempre, prima fra tutte, la Kiaretta cara bella! Quand’è che andiamo avanti col Nemico Inchiappett… em, inaspettato? Bè, ti vollio tanto bene ciccia! ^3^ Tanti baci!

E poi la cara Pan_Z, che in quanto a scrivere fic non ha niente da invidiare ai più grandi… Sei fantastica piccina di Ly! ^^ e recensisci sempre, mi raccomando (ricatto velato) uh, ti ho anche risp alla mail, visto come sono brava? :D E anche Ly ti vuole bene tesoro!

E ora, una carrellata di ringraziamenti ai miei fedeli recensori! ^^

Serena: Non si può non metterti in cima alla lista, tesoro! Metà delle rece sono sempre tue! ^3^ E poi Ly ti adora, lo sai! Il calcolo l’ho fatto anche io, per il concepimento, e i novi mesi canonici cadono perfetti perfetti il 31 ottobre… Bè, poi mi piaceva l’idea della notte di Halloween, per cui vada per quella sera! Parlando di libri, bambini e crudeltà, ti dico che personalmente, mi emozionavo leggendo libri da piccola e mi succede tutt’ora a 19 anni suonati, per cui… Non è fatto di essere crudeli, credo. E’ come qualcuno vive un libro, da cui dipendono le emozioni. La Rowling fa bene a parlare di morte, anche in libri per ‘bambini’, è una cosa di cui si parla troppo poco, se si parlasse più spesso di morte e sofferenza, si avrebbe più rispetto per la vita, io credo. Quindi, la Rowling ha il mio benestare. Per il resto, dicevo, dipende da come la gente vive quello che legge. Sarà sciocco, sarà quello che vuoi, ma io non riesco a chiudere un libro e lasciare tutto quanto lì dentro come fa tanta gente. Io vivo le storie che leggo, ogni volta che le rileggo, mi emozionano, mi fanno stare bene e male e non riesco a non pensarci semplicemente girando pagina… Forse è sbagliato, ma io trovo che sia un modo meraviglioso di scoprire altri mondi e far galoppare la fantasia. Ora, Serenuccia e voi tutti, pensatela come volete, potete anche credere che sia una sciocca sognatrice, non vi ucciderò per questo, *credo…*. Sul resto, ti ho risposto nella mail, ciccia, e colgo l’occasione per rammentare che qui…

NON SI FANNO SPOILER SUL QUINTO LIBRO (avvertimento per tutti!)

Angi e Gius: Ma bene, gemelline care, siete guarite? E visto che siete in contatto con il nostro cattivone, che cavolo fa che non si è visto per tutto il cap? Mah… Vabbè, tanti baciotti ciccie!

Akemichan: Oh, me contenta che tu abbia deciso di recensire! ^^ Grazie! E grazie per tutte el cose carine che hai scritto, io faccio del mio meglio! ^^

Vale: Oh, che bello leggere ancora una tua recensione! Esatto, in realtà, per quanto riguarda Lys, non tutto è come sembra… non so se risulta chiaro, ma c’è stato un piccolo malinteso… Bè, che ne dici di questo capitolo? Un bacione!

Keijei: Oh, bentornata cara!!! ^o^ Me contenta di riaverti tra le recensioni! Allora, letti gli ultimi due cap? Eh eh, lo scontro… ^^ Piaciuto anche a me, in effetti! E sono contenta che piaccia la povera piccola MJ! E di questo che ne pensi? *Ly in ansia attente tua opinione* Oh, grasie per aver scritto tutte quelle cose carine! ^^

Strekon: Strekkù, bimbo piccino di mamma Ly, eccoti! Uhm… chissà se ti piace anche questo cap… Me non è in grado di inserire combattimenti meravigliosi come i tuoi in ogni capitolo… éé Tra l’altro la tua fic è meravigliosa… Ma che mi combini a Ron? Vabbè, evitiamo che non è il luogo adatto… Cmq prevedo ancora tre capitoli più l’epilogo, magari saranno anche di più! Trovo sempre tante di quelle cose da scrivere!! Si vedrà, ma siamo agli sgoccioli!

Myricae: Minimoccia cara di Ly! ^^ Me strafelice che tu continui a leggere la mia storia! ^^ E soprattutto me contenta che tu stia meglio, sai?  Un bacione tesoro!

Saidy: Saaaaayy! Cara Say, com’è che non ci sentiamo quasi più? (E’ che tu t sei eclissata, maledetta! NdSay ^^’’’’ NdLy) La notizia dell’arrivo del pargolo… ECCOLA!!!!! Che ne dici tesoro bimba cara di Ly?  Un basino! Cercherò di farmi viva più spesso!

Buffy: Oh, grazie tesoro, per continuare a seguire la fic anche in vacanza! Commenta anche questo, eh? ^^

Moki-chan: Oh, Moki-chan cara, tu sei la mia salvezza! Allora è un po’ comprensibile che nella faccenda tradimento c’entra un topaccio di nostra spiacevole conoscenza? ^^ Eh e, è proprio come hai detto tu, esatto!

Kika: Ma ciao cara! Si si, uil quinto libro c’è solo in inglese per ora… ToT speriamo Salani faccia presto! E poi… no che non sparisco! Ecco qui anche un altro capitolo! Fatti sentire sempre, eh? Un bacione!

Ste: Grazie per i complimenti, eh! ^o^ Però.. la matura l’ho fatta l’estate scorsa… i miei esami sono gli intralci universitari! Grazie per l’in bocca al lupo! Mannaro? Non si può fare allora un in bocca al cane? (*_* Siriussss!!!!)

Hermy88: Oh, ma io ringrazio te per tutti i commenti! Eh, si si! Questo sito è pieni di fic meravigliose! Leggile tutte, sono una più bella dell’altra! Spero continuerai a seguire anche la mia, però! ^___-

Sara-Hikari: Em… @///@ Quasi meglio dei libri della Rowling? Regge il confronto? Sei troppo buona, decisamente! Cmq ti ringrazio tanto!

Alexis: Eh eh.. per fortuna tutti i miei amati commentatori stanno provvedendo a lasciare ancora recensioni! Spero di poter leggere ancora anche te! (?? Ma che frase è?)

Kyra: Grazie mille! Spero che la storia continuerà a piacerti! E… Anche io preferisco Sirius, aaaah, che personaggio meraviglioso! Il bel tenebroso! ^_- Evviva i ragazzacci! (Ma cosa dici?!? NdTutti ^^’’’’ NdLy)

Gajra: Ecco qui anche il nuovo capitolo, che ne pensi? ^^

Dada: ultima ma non certo meno importante! Bè, il cap lo ho mandato anche via mail, perché non so se vieni sull’EFP, cmq, grazie di aver recensito, cara! ^^

 

Per questa volta è tutto… Al la prossima lettori miei! (Si è montata la testa… NdTutti)

Un bacione, la vostra Ly

 

PS: siccome il presente capitolo è stato ultimato il 31 Luglio 2003… Anche se non so che giorno voi lo stiate leggendo, la cosa importante da dire è: TANTI AUGURI, HARRY!

(E tanti auguri J.K., grazie di averci regalato questa storia meravigliosa! ^^)

 

  
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