POV Tobias (per chi non lo
sapesse, POV
vuol dire point of view, ovvero punto di vista)
Sto correndo
come un cretino. Mi sento un cretino. Ma porca vacca, quando
imparerò
ad essere puntuale!? Tra meno di cinque minuti inizia la riunione sul
ritorno a Chicago e io sono appena uscito dalla doccia! Sto correndo
per le sale del dipartimento come un coglione, nel disperato
tentativo di arrivare in orario. Quando raggiungo la saletta David ha
già cominciato a parlare: poco male, non credo di essermi
perso
nulla di importante. Mi lascio scivolare su
una sedia accanto a
Zeke, battendogli silenziosamente il cinque e mi metto ad ascoltare
la voce monotona del capo-dipartimento:
«come tutti saprete,
domani è previsto il ritorno, per chi volesse, a Chicago.
l'orario è
fissato per...» guardo Tris, dall'altra parte della
stanza, e
lei mi sorride. alla fine stanotte non abbiamo fatto niente. non
facciamo mai niente. Questa volta Nita è entrata come una
furia
nell'atrio dove ci stavamo baciando, è diventata rossa come
un
peperone balbettando che l'avevamo fatta preoccupare e se
n'è
andata, portandosi dietro tutta la mia eccitazione. «alcuni
che
si erano offerti di aiutare a sistemare la città sono
già lì e
domani li raggiungerete, loro vi faranno vedere i vostri alloggi...»
In un modo o nell'altro Nita si intromette sempre nella nostra
relazione. Tris è ancora gelosa di lei. Dopo il nostro
attacco il
dipartimento si è finalmente accorto della situazione
disperata dei
GD e ha creato delle leggi per migliorare le loro condizioni: non so
quanto serviranno, ma hanno quantomeno sedato la ribellione. Io
continuo a sentirmi in colpa per uriah, anche se i dottori hanno
detto che dovrebbe svegliarsi
in settimana.« i club
delle ex-fazioni sono tutti gratutiti e potrete parteciparvi senza
impegno eccessivo...» dio beato e onnipotente,
salvami da questo
strazio, non ne posso più! sono tutte cose che sapevo
già, in più
tirate alla lunga da David. io muoio. decido di appisolarmi sulla
schienale della sedia, raccomandando a Zeke di svegliarmi in caso
succeda qualcosa.
buonanotte.
POV Christina
La
vedo saltare dal treno quando è ancora in corsa. In fondo le
è
sempre piaciuto, anche se non lo ammetterà mai. il veicolo
si
fermerà solo tra pochi metri ma lei ha voluto saltare
giù lo
stesso, come alcuni altri ex-intrepidi, invece di scendere dalle
scalette come qualsiasi altro povero comune mortale. non la vedo da
quasi sei mesi... mi ero offerta per aiutare a rimettere in sesto la
città, mentre Tris voleva stare con Tobias, con la scusa che
lui
doveva ancora riprendersi dallo shock dopo il coma di Uriah. cazzate,
quella che doveva riprendersi era lei. Ho appena il tempo di fare
queste brevi considerazioni prima di ritrovarmi affogata in una selva
di capelli biondi che mi si spiaccicano sugli occhi «hei,
ciao
splendore.» «CHRIS!! dio mio quanto mi sei
mancata!!» « se, se,
come no! sono sicura che avevi altro a cui pensare» dico,
ammiccando
verso il bel moro seduto sulla valigia di lei e intento a
mangiucchiarsi le pellicine delle unghie. «sei una stupida di
dimensioni universali, chris. e anche una monella!»
« hei, fanculo,
suoretta!». ridiamo. è così bello
ridere insieme, dopo così tanto
tempo lontane e separate. All'improvviso comincio a correre, sfidando
la bionda ad inseguirmi:saltiamo le casse marce che hanno contenuto i
vari sieri, scavalchiamo recinzioni e inciampiamo in crateri di
diverse dimensioni. dall'alto, l'Hancock ci guarda come con un
sorriso severo in volto, severo ma disteso, quasi a dirci "bentornate
ragazze. questa è la vostra Chicago. è la vostra
amata città.
godetevela."
Ora, provate ad immaginare un città prima
impostata con un ordine a dir poco maniacale riconvertita
improvvisamente alla normalità: fidatevi, c'è da
diventar matti.
Tris e Quattro non sanno niente, NIENTE, di tutto quello che succede
in una piccola metropoli e visto che io ho avuto più di tre
mesi per
imparare e abituarmi mi viene affidata la loro istruzione. Dopo aver
tentato inutilmente di far entrare in testa a Tris il funzionamento
di una cabina telefonica decido di portarli ai loro appartamenti
senza ulteriori spiegazioni... sento già la testa pulsare e
non è
affatto piacevole. Con uno spintone costringo Tobias a sedersi su una
panchina, nella piazza principale, e ad aspettarmi lì,
quando
tornerò indietro per portarlo alla sua futura casa. Tris gli
va
vicino e lo guarda dall'alto, con dolcezza: riesco quasi a vedere i
cuoricini negli occhi, da tanto si amano. Si fissano qualche secondo,
poi si lasciano ad un appassionatissimo bacio, con tanto di lingua
«Ci vediamo stasera» fa lei. Non riesco a
trattenermi dallo
sbuffare « hei piccioncini, non andate mica sulla luna! e
piantatela, tutte queste smancerie mi faranno venire il
diabete!»
«non sarà gelosia, questa, Chris?»
«oh, certo in effetti sono
tremendamente gelosa di una biondina scassapalle senza un minimo
senso dell'affettività!» «questo era un
colpo basso!» ribatte
lei, piccata. «minimo senso
dell'affettività?» Tobias ghigna
divertito e lei gli molla uno scappellotto. La seguo mentre se ne va
a naso all'aria: « Hei pupa! Dove diamine vai senza di
me?!»
POV TRIS
Tutta questa storia della
città è così complicata.
così
assurda. ma mi ci abituerò. io e Chris ci avviamo verso una
via
laterale alla piazza. siamo a piedi, questo vuol dire che casa mia
è
in pieno centro: ottimo. dopo infinite svolte e interminabili
marciapiedi lei si ferma davanti a un alto grattacielo, traffica un
po' con una chiave e mi fa entrare in un'ascensore rivestito di
specchi. «tu dove abiti?» le domando. «un
paio di isolati da qui,
mi sono presa un appartamento in una palazzina, non troppo lontano da
dove abita mia madre.» scendiamo all'ultimo piano che
l'ascensore
raggiunge. infila la chiave in una serratura, imprecando piccata
quando la porta non si apre. «miss nonsoaprireleporte, ci sei
o ci
fai?» « ora mi ringrazierai, suora!
ta-daah!» guardo
allibita la mia futura casa. la porta è spalancata su un
bellissimo
salotto con mobili moderni, con le pareti e gli arredamenti bianchi,
luminosissimo per via della grande vetrata che dà su una
ancor più
grande terrazza. Mi muovo, allibita e, per via di un corridoio entro
in cucina chè è spaziosa, arredata e pitturata di
arancione
pastello e fornita di ogni cosa necessaria a chi piace cucinare. Ci
sono anche due camere da letto, una matrimoniale e una non, due
bagni, uno grande con una grande vasca idromassaggio e uno
più
piccolo con doccia e un fantastico studio completamente tappezzato di
libri: dò un'occhiata ai titoli e sembra tutto
principalmente
fantascienza. questo è il paradiso. Chri deve avermi
assassinata e
ora sono un angioletto. «allora, ti piace?!»
domanda impaziente la
voce della mia migliore amica « sì. è
stupenda. grazie Chris» la
abbraccio di slancio e mi lascio avvolgere dal suo profumo di
mandorle. quanto mi è
mancata!
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angolo
autrice!
salve
a chiunque sia riuscito ad arrivare in fondo a questo sfollo! allora,
in primis mi scuso per il lungo tempo tra i due capitoli, poi vorrei
farvi alcune considerazioni:
1.Uriah
non è morto.
2.
il resto del mondo al di fuori di Chicago rimane totalmente identico
a quello che conosciamo noi e il dipartimento e l'esperimento
è
stato completamente cancellato, ora è una città
come le altre.
3.
la fic è di ratings arancione perchè io volevo
che fosse
accessibile anche ai minorenni ma avverto che ci sarà
qualche
capitolo rosso.
4.
pov vuol dire point of view
5.
ho inserito il pov di Christina e può darsi che io ne
inserisca
altri
6.
dovete sapere che io non sono nè impostata nè
regolare, scrivo
quando mi viene, quindi scusate se gli intervalli saranno lunghi,
sballati o ad orari impossibili.
7.dovevo
dire qualcos'altro ma non me lo ricordo.
8.
ho amato le precedenti recensioni, se voleste lasciarmene una sarebbe
molto gradita <3
con
ammore,
giulii