Serie TV > Revolution
Segui la storia  |       
Autore: Ambaraba    13/05/2014    1 recensioni
Questa e' una AU in cui Miles e Bass conducono una vita normale e gestiscono un bar insieme :) L'idea mi e' venuta da un'immagine su Tumblr, spero sia un esperimento riuscito!
Il nome del locale e' stato suggerito da Wildflower :)
---
Mani. Sveglia. "Spegnila". Cuscini.
Bass, occhi blu, sorriso, luce, risate, "Buongiorno", tepore, caffè, sole, finestre aperte, mattina, capelli spettinati, "Vieni qua".
Miles, sonno, "Stamattina non mi alzo", occhi chiusi, calzini spaiati, barba di due giorni, magliette sparse in giro, stirarsi, sbadigliare, girarsi dall'altra parte.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Miles Matheson, Sebastian Monroe
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
AU BAR 7
La mattina dopo aprono gli occhi al suono della sveglia, si stiracchiano, "Come ti senti?", un sorriso in risposta, "Bene", rassicurazioni, qualche carezza, parte la routine quotidiana.
Come al solito sono in ritardo, ma sono troppo rilassati per curarsene davvero; raggiungono la porta baciandosi, si separano a malincuore ma soddisfatti: c'è un'altra giornata da condividere, ci sono altre ore da passare insieme e altri fiori da prendere e mettere nel vaso.

Era il momento di attrezzarsi a dovere per l'estate. In mattinata, i ragazzi delle spedizioni scaricarono dal furgone il ripiano refrigerante dei gelati, e Miles insistette per fare tutto da solo.
- È una stupidaggine, ci penso io, - aveva detto, tirandosi su le maniche, con il piglio sicuro e disinvolto del tecnico esperto e un cacciavite in una mano. Bass aveva annuito, prendendo uno scatolone pieno di bicchierini di carta dal bagagliaio della macchina e rientrando nel bar. Non era del tutto convinto. Non che non confidasse nelle sue capacità: Miles era sempre stato un ottimo tuttofare, sapeva meglio di chiunque altro come eseguire piccole riparazioni e manutenzione di tutto, al bar come a casa. Solo che, quando prendeva qualcosa alla leggera, inevitabilmente poi succedeva sempre qualche disastro.
Lo lasciò a smontare e rimontare il suo nuovo giocattolo in tutta tranquillità. Approfittò della poca affluenza di clienti - a quell'ora erano già tutti a lavoro, a scuola, o a fare altro - per fare un po' d'ordine in cucina, come avrebbe voluto fare da tempo, e poi si mise tranquillo a leggere in un angolo. Ogni tanto andava da Miles a vedere come stesse procedendo, gli portava un caffè o semplicemente restava lì a chiacchierare per tenergli compagnia. Più il tempo passava, però, più aveva la netta sensazione che Miles non avesse la minima idea di dove mettere le mani, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
- Miles, tutto bene? Vuoi che ti passo il libretto delle istruzioni? - chiedeva, inginocchiandosi accanto a lui.
- No, non mi serve... È una cavolata, solo uno scemo guarderebbe le istruzioni! - gli rispondeva Miles, e si risdraiava sotto il bancone, tra viti, bulloni, dadi, guarnizioni, chiavi inglesi e raccordi. Bass alzò un sopracciglio, con un sorriso incerto sulle labbra. L'eccesso di testosterone portava Miles a fare tutto di testa propria, salvo poi accorgersi di aver sbagliato qualcosa e dovendo ricorrere quindi al libretto delle istruzioni che tanto odiava. Bass guardò l'orologio. Era pronto a scommettere che, nel giro di un'ora e mezza, due al massimo, Miles si sarebbe arreso e l'avrebbe richiamato per farsi passare il manualetto, con l'aria imbarazzata. Lo conosceva troppo bene, quell'ostinato, adorabile coglione.
Nel frattempo, servì un gruppetto di anziani che aveva preso posto ai tavoli esterni, decisi a sfidarsi nel torneo a carte più lungo ed epico della storia degli ospizi. Non c'erano altri clienti, se non qualche rapido visitatore che andava di fretta, così i pensionati lo intrattennero raccontandogli storie di avvenimenti passati, ma così passati che probabilmente risalivano al periodo dell'invenzione della scrittura cuneiforme.
Bass ascoltò, interessato, sedendosi con loro. Gli facevano tenerezza. E poi gli piaceva chiacchierare con i clienti, quando non aveva nulla da fare.
- Bass! - sentì urlare Miles a un certo punto, esasperato.
Guardò l'orologio. Un'ora e quaranta. Un buon tempo, dopotutto.
Lo trovò seduto sul pavimento con l'aria contrita e a disagio, che si grattava la testa e balbettava scuse tipo "Deve esserci un pezzo mancante", o "Forse non è il cacciavite adatto...". Bass decise di non infierire, raccolse il libretto che aveva gettato in un angolo e glielo porse sorridendo.
- Prova con questo, - gli disse, gentile, accovacciandosi vicino a lui. Miles sembrava riluttante all'idea, ma alla fine cedette. Era di malumore, Bass lo invitò a staccare un po'.
- Stiamo un po' insieme, dai, - disse, e dopo essersi guardato attorno per accettarsi che nessuno potesse vederli, si allungò a dargli un bacio rapido. - È tutta la mattina che stai dietro a questo affare... Comincio a sentire la tua mancanza, - rise, prendendogli la mano, il suo sguardo azzurro un po' divertito e un po' intenerito.
Miles sospirò. Aveva sudato sette camicie per montare quell'aggeggio infernale, per di più senza riuscirci, ed era contrariato oltre ogni limite. Però poi vedeva Bass ridere, e non resisteva. Tutte le difficoltà sparivano, scivolavano via. Si sentiva sollevato, si incantava a guardarlo e dimenticava tutto il resto. Senza riflettere due volte, lo afferrò per le spalle e lo attirò a sé, lo baciò con amore e trasporto, gli accarezzò una guancia. Avevano entrambi chiuso gli occhi, perdendosi nella sensazione piacevole di quel bacio improvviso. Quando si staccarono, Miles lo tenne vicino a sé, posò la fronte contro la sua, incorniciandogli il volto con entrambe le mani.
- Ci pensiamo domani a questo coso, ok? E stavolta lascia che ti dia una mano, d'accordo? - propose Bass, e Miles si limitò a dargli ragione. Non aveva proprio più voglia di mettersi a litigare di nuovo con il fottuto impianto refrigerante, e poi sì, in effetti era molto meglio trascorrere del tempo con Bass che da solo sul pavimento a montare quel mostro.
- È una dura sconfitta  per il mio orgoglio, ma sopravvivrò - constatò Miles, ma stavolta sorrideva. Lo accarezzò di nuovo, sfiorandogli la guancia con lenti movimenti circolari del pollice, e si prese qualche secondo per godersi quell'azzurro così intenso che adorava. Si diedero ancora un bacio, riparati dal bancone, e poi un vociare in avvicinamento li obbligò ad alzarsi e occuparsi degli avventori dell'ora di pranzo. Bass gli lanciò un sorriso, e Miles rispose, di sfuggita. Si sentiva a disagio, quando non erano soli, però quei piccoli gesti e sguardi che gli altri non potevano decifrare li facevano sentire complici.

Restarono ad accarezzarsi e a guardarsi in silenzio per un po', sorridendo. Bass era sdraiato a pancia in su e Miles era accanto a lui, disteso su un fianco, e lo accarezzava. Le coccole, dopo aver fatto l'amore, piacevano a tutti e due. Bass percorse con la punta dell'indice il volto di Miles, poi si avvicinò per posargli un bacio sulle labbra. Si sentiva così bene, con lui. Si sentiva al sicuro, libero, protetto. Miles si chinò su di lui, lo baciò sulla fronte con tenerezza. Era innamorato perso.
Si strinsero l'uno all'altro, scalciando via le lenzuola. Cominciava a fare davvero caldo. Bass gemette, sentendo Miles che lo baciava sul collo, poi si voltò per ricambiare. Ridacchiò, piano, stiracchiandosi nella sua presa.
- Certo che fa caldo sul serio, mmm? - cominciò. - Sai di cosa avrei voglia?, - gli chiese, guardandolo negli occhi scuri con aria divertita e un sorriso ironico. Miles aggrottò le sopracciglia, gli salì sopra, lo baciò.
- Se dici "di un bel gelato", giuro che non ti lascio scendere vivo da questo letto, - lo minacciò, senza riuscire a non ridere. Bass lo baciò a sua volta, lo accarezzò, rise:
- Hai indovinato, - disse, e poi non poté più dire o fare nulla, perché Miles lo bloccò giù e ricominciarono con il secondo round.
Si addormentarono sorridendo, più tardi. L'amore tra di loro era sempre stato un bel gioco.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Revolution / Vai alla pagina dell'autore: Ambaraba