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Autore: SoGi92    18/05/2014    2 recensioni
Doremi Haruzake e Kai Hiwatari, entrambi innamorati della persona sbagliata, si incontrano per a prima volta in un'aula universitaria e... è odio!
Una serie di aventi, però li porterà ad incontrarsi sempre più spesso, fino a che...
Mio primo tentativo di CrossOver tra Doremi, di Izumi Todo, e BeyBlade, di Takao Aoki.
Buona lettura! ^^
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doremi Harukaze, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ripetizioni

Ripetizioni.

 

La campanella suonò, e i ragazzi si affrettarono ad uscire dall’aula.

Doremi, malgrado mal sopportasse quell’aula, non amava entrare nella calca degli studenti ed attendeva pazientemente che la folla si diradasse prima di uscire.

 

-Signorina Harukaze. – si sentì chiamare dal professor Ginko. –Potrebbe raggiungermi dopo le lezioni nella mia aula? –

La ragazza annuì confusa, e l’uomo le fece un cenno di assenso e, senza lasciarle il tempo di parlare, se ne andò.

 

Cosa vorrà?” Si chiese, mentre la campanella della seconda ora suonava. Allarmata, iniziò a correre verso l’aula, lasciando quelle domande per dopo.

 

***

 

-Professor Ginko?- Kai bussò alla porta e, lentamente la aprì.

 

-Oh… signor Hiwatari. La ringrazio per essersi presentato. Spero di non averle recato troppo disturbo.-

 

-Non si preoccupi. Nessun disturbo. – disse. Probabilmente Hiromi, però, non l’avrebbe presa bene una volta letto il messaggio in cui le dava buca per quel pomeriggio.

 

Ginko gli si avvicinò e gli porse la mano. Il ragazzo la guardò confuso.

-Volevo farle i miei più sinceri complimenti.- disse, sollevando con la mano libera un foglio fittamente scritto e senza alcun segno di correzione. –Ha ottenuto il punteggio massimo al test della settimana scorsa. –

 

Kai strinse la mano all’uomo e accennò un piccolo sorriso. Aveva studiato parecchio per quell’esame, certo, ma mai si sarebbe aspettato il massimo.

 

-La ringrazio professore.- così dicendo fece per andarsene, ma fu bloccato dall’uomo.

 

-Avrei una piccola proposta da farle.- il suo tono si fece serio e, con un cenno del capo, invitò il ragazzo a sedersi.  

 

-Dica.- esclamò, accennando l’invito.

 

-Ecco, vede una sua collega di corso, purtroppo non è riuscita molto bene nell’esame. Dunque, dati i suoi incredibili risultati avrei pensato…-

 

-No. Mi dispiace, ma non sono interessato. – disse, alzandosi e stupendo Ginko.

 

-Signor Hiwatari, la invito a rifletterci un momento su e di non essere così precipitoso. –

 

-Mi scuso professore, ma non mi ritengo in grado di insegnare, né tanto meno ne ho la pazienza. –

 

Ginko sospirò. –Se è questa la sua decisione non la forzerò. Rammenti, però, che quest’attività le frutterà dei crediti extra che potrebbero esonerarla dalla prova orale. –

 

A quelle parole Kai alzò le sopraciglia. Per lui non sarebbe stato un grosso sforzo studiare per quella prova, ma se c’era la possibilità di evirarla perché non coglierla?

 

-Ho cambiato idea. Lo farò.-

 

Gli occhi dell’uomo si illuminarono al suono di quelle parole. –Bene, sono felice che abbia deciso di accettare! Che ne direbbe di iniziare da domani pomeriggio alle quattro? –

 

-Sì, va bene. – i due si salutarono e Kai uscì dall’aula.

“Alle quattro? Be’… vorrà dire che darò buca ad Hitomi anche domani.” Pensò, alzando le spalle e dirigendosi verso l’uscita.

 

***

 

Doremi entrò nell’aula di Filosofia. Le lezioni erano finite, ma il professor Ginko voleva parlarle in privato.

La cosa la innervosiva parecchio: solitamente, se un professore le chiedeva di attenderlo alla fine delle lezioni, non era mai un buon segno, tanto più la settimana prima aveva sostenuto una parte di esame del corso e temeva che le cose fossero collegate tra loro…

 

-Signorina Harukaze… - la accolse l’uomo, indicandole di accomodarsi un uno dei banchi. La ragazza obbedì. Purtroppo nemmeno l’espressione allegra e rasserenante dell’uomo, che solitamente aveva il potere di tranquillizzare, sorbì il suo effetto. –Mi scusi se l’ho trattenuta fino a quest’ora, ma dovevo parlarle urgentemente… -

 

Doremi deglutì rumorosamente, ma cercò di mantenere il sorriso. –N…non si preoccupi professore… mi dica. –

 

Il volto dell’uomo di incupì mentre, dalla cartella, estraeva un figlio completamente pieno di segni rossi. –Questo è il suo esame… - disse, porgendolo alla ragazza. –Ha ottenuto il peggior punteggio della classe… -

 

Doremi si sentì svenire a quelle parole facendo allarmare Ginko, che prontamente le fu accanto. –Suvvia signorina Harukaze… non faccia così… può ancora rimediare!-  

 

-R…rimediare? – chiese, rimettendosi seduta composta, ma con il foglio ancora tra le mani.

 

Ginko allargò le labbra in un sorriso. – Certo signorina. Le affiderò un tutor che la aiuterà a studiare.-

 

-Un tutor?-  chiese confusa. –Un senpai? –

 

-No, no affatto… - scossa a testa. – C’è un suo collega di corso che ha ottenuto il voto massimo. Sarà lui ad aiutarla. -

 

Doremi rimase a bocca aperta: qualcuno era riuscito ad ottenere il punteggio massimo a quel test?! Per un attimo pensò ad Hazuki, ma Ginko si era riferito ad “un” collega… chi poteva mai essere?

 

-Allora, cosa dice? È d’accordo? – chiese l’uomo, notando il silenzio prolungato della ragazza.

 

-Oh… ehm.. sì. Sì certo professore. – rispose, entusiasta. Era davvero incuriosita di conoscere il genio.

 

-Benissimo. Inizierete domani pomeriggio alle quattro in quest’aula. –

 

Doremi si grattò la testa imbarazzata. – Mi scusi… non si potrebbe fare un latro giorno? Domani avrei un impegno… - Purtroppo il giorno seguente avrebbe dovuto lavorare al negozio. Sicuramente Majo Rika si sarebbe infuriata se le avesse chiesto il giorno libero.

 

-Mi dispiace signorina, ma l’aula è disponibile solo il giovedì pomeriggio dalle quattro alle sei. Durante il resto della settimana è utilizzata da altri professori.-

 

-Ah… capisco… - disse, sospirando. “Dovrò sorbirmi una nuova ramanzina da parte di Rika…”

 

Venne ridestata dai suoi pensieri da una pacca sulla spalla da parte del professore.

-Mi raccomando, ce la metta tutta. Sono certo che ce la può fare se si impegna. –

 

Doremi annuì. –La ringrazio professore. – si alzò e si diresse verso la porta. –Arrivederci. -  

 

Una volta fuori estrasse il cellulare e compose il numero del negozio, già pronta ad una sfuriata della proprietaria…

 

 

 

 

 

 

   
 
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