Ripetizioni.
La campanella suonò, e i
ragazzi si affrettarono ad uscire dall’aula.
Doremi, malgrado mal
sopportasse quell’aula, non amava entrare nella calca degli studenti ed
attendeva pazientemente che la folla si diradasse
prima di uscire.
-Signorina Harukaze. – si
sentì chiamare dal professor Ginko. –Potrebbe raggiungermi dopo le lezioni
nella mia aula? –
La ragazza annuì confusa, e
l’uomo le fece un cenno di assenso e, senza lasciarle
il tempo di parlare, se ne andò.
“Cosa vorrà?”
Si chiese, mentre la campanella della seconda ora suonava. Allarmata,
iniziò a correre verso l’aula, lasciando quelle domande per dopo.
***
-Professor Ginko?- Kai bussò
alla porta e, lentamente la aprì.
-Oh… signor Hiwatari. La
ringrazio per essersi presentato. Spero di non averle recato troppo disturbo.-
-Non si preoccupi. Nessun
disturbo. – disse. Probabilmente Hiromi, però, non l’avrebbe presa bene una
volta letto il messaggio in cui le dava buca per quel
pomeriggio.
Ginko gli si avvicinò e gli
porse la mano. Il ragazzo la guardò confuso.
-Volevo
farle i miei più sinceri complimenti.- disse, sollevando con la mano libera un foglio fittamente
scritto e senza alcun segno di correzione. –Ha ottenuto il punteggio massimo al
test della settimana scorsa. –
Kai strinse la mano all’uomo
e accennò un piccolo sorriso. Aveva studiato parecchio per quell’esame, certo,
ma mai si sarebbe aspettato il massimo.
-La ringrazio professore.-
così dicendo fece per andarsene, ma fu bloccato
dall’uomo.
-Avrei una piccola proposta
da farle.- il suo tono si fece serio e, con un cenno
del capo, invitò il ragazzo a sedersi.
-Dica.-
esclamò, accennando l’invito.
-Ecco, vede una sua collega
di corso, purtroppo non è riuscita molto bene
nell’esame. Dunque, dati i suoi incredibili risultati avrei pensato…-
-No. Mi dispiace, ma non sono
interessato. – disse, alzandosi e stupendo Ginko.
-Signor Hiwatari, la invito a
rifletterci un momento su e di non essere così precipitoso. –
-Mi scuso professore, ma non
mi ritengo in grado di insegnare, né tanto meno ne ho la pazienza. –
Ginko sospirò. –Se è questa
la sua decisione non la forzerò. Rammenti, però, che
quest’attività le frutterà dei crediti extra che potrebbero esonerarla dalla prova orale. –
A quelle parole Kai alzò le
sopraciglia. Per lui non sarebbe stato un grosso sforzo studiare per quella
prova, ma se c’era la possibilità di evirarla perché
non coglierla?
-Ho cambiato idea. Lo farò.-
Gli occhi dell’uomo si illuminarono al suono di quelle parole. –Bene, sono
felice che abbia deciso di accettare! Che ne direbbe
di iniziare da domani pomeriggio alle quattro? –
-Sì, va bene. – i due si
salutarono e Kai uscì dall’aula.
“Alle quattro? Be’… vorrà dire che darò buca ad Hitomi anche domani.” Pensò, alzando
le spalle e dirigendosi verso l’uscita.
***
Doremi entrò nell’aula di
Filosofia. Le lezioni erano finite, ma il professor Ginko voleva parlarle in
privato.
La cosa la innervosiva
parecchio: solitamente, se un professore le chiedeva di attenderlo alla fine
delle lezioni, non era mai un buon segno, tanto più la settimana prima aveva
sostenuto una parte di esame del corso e temeva che le cose fossero collegate
tra loro…
-Signorina Harukaze… - la
accolse l’uomo, indicandole di accomodarsi un uno dei banchi. La ragazza
obbedì. Purtroppo nemmeno l’espressione allegra e rasserenante dell’uomo, che
solitamente aveva il potere di tranquillizzare, sorbì il suo effetto. –Mi scusi
se l’ho trattenuta fino a quest’ora, ma dovevo parlarle urgentemente… -
Doremi deglutì rumorosamente,
ma cercò di mantenere il sorriso. –N…non si preoccupi professore… mi dica. –
Il volto dell’uomo di incupì
mentre, dalla cartella, estraeva un figlio completamente pieno di segni rossi.
–Questo è il suo esame… - disse, porgendolo alla ragazza. –Ha ottenuto il peggior
punteggio della classe… -
Doremi si sentì svenire a
quelle parole facendo allarmare Ginko, che prontamente le fu accanto. –Suvvia
signorina Harukaze… non faccia così… può ancora rimediare!-
-R…rimediare? – chiese,
rimettendosi seduta composta, ma con il foglio ancora tra le mani.
Ginko allargò le labbra in un
sorriso. – Certo signorina. Le affiderò un tutor che la aiuterà a studiare.-
-Un tutor?- chiese confusa. –Un senpai? –
-No, no affatto… - scossa a
testa. – C’è un suo collega di corso che ha ottenuto il voto massimo. Sarà lui
ad aiutarla. -
Doremi rimase a bocca aperta:
qualcuno era riuscito ad ottenere il punteggio massimo a quel test?! Per un attimo pensò ad Hazuki,
ma Ginko si era riferito ad “un” collega… chi poteva mai essere?
-Allora, cosa dice? È
d’accordo? – chiese l’uomo, notando il silenzio prolungato della ragazza.
-Oh… ehm..
sì. Sì certo professore. – rispose, entusiasta. Era davvero incuriosita di
conoscere il genio.
-Benissimo. Inizierete domani
pomeriggio alle quattro in quest’aula. –
Doremi si grattò la testa
imbarazzata. – Mi scusi… non si potrebbe fare un latro
giorno? Domani avrei un impegno… - Purtroppo il giorno
seguente avrebbe dovuto lavorare al negozio. Sicuramente Majo Rika si sarebbe infuriata se le avesse chiesto il giorno libero.
-Mi dispiace signorina, ma
l’aula è disponibile solo il giovedì pomeriggio dalle quattro alle sei. Durante
il resto della settimana è utilizzata da altri
professori.-
-Ah… capisco… - disse,
sospirando. “Dovrò sorbirmi una nuova ramanzina da parte di Rika…”
Venne ridestata dai suoi pensieri da una pacca sulla spalla
da parte del professore.
-Mi raccomando,
ce la metta tutta. Sono certo che ce la può fare se si
impegna. –
Doremi annuì. –La ringrazio
professore. – si alzò e si diresse verso la porta. –Arrivederci. -
Una volta fuori estrasse il
cellulare e compose il numero del negozio, già pronta ad una sfuriata della
proprietaria…