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Autore: MaryMatrix    30/07/2008    5 recensioni
In passato li abbiamo visti lottare per le loro vite.
In passato li abbiamo visti compiere azioni rocambolesche.
In passato li abbiamo visti sorridere. Combattere. Uccidere.
Adesso è il passato che li vuole.
Perché forse
le loro azioni
non sono state
quello che sembravano.
ANNA, la ragazza forte e orgogliosa.
GEREMIA, il bellissimo ragazzo che ha rischiato la vita per farla ricca
STUB, il killer che l'ha salvata.
E' il passato che li pretende.
E' il passato che li chiama.
E' il passato che li avrà.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

O Fortuna

      ... and a bottle of rum!

Capitolo 3:
What about a declaration?

Antonella stava cercando di capire come fare per condurre quel pezzo di antiquariato. Era sicura che giù sarebbero scesi solamente lei e Stub, e glielo aveva sempre detto. L'unica persona che lo aveva delusa era stata Thomas: lui non era come gli altri. Decise di lasciar perdere quei pensieri e di dedicarsi unicamente al sottomarino.

Stava appunto verificando che tutti i comandi funzionassero quando sentì dei passi. Quindi si alzò dalla postazione di comando e salendo la scaletta mise la testa fuori dal finestrino. Vide Anna e Thomas. Loro videro lei.

- Stub! - chiamò Anna.

- Non è qui. - rispose Antonella, visibilmente seccata.

- E dov'è? -.

- Non l'ho visto! - rispose lei.

- Aveva detto che sarebbe venuto da te... -.

Antonella cominciava a seccarsi. - Senti, io non so dove sia da prima quando nessuno ha acconsentito alla sua proposta. -.

Thomas e Anna si guardarono. Anna sbuffò scocciata. - Maledetto ragazzo. - imprecò riferendosi a Stub. - Vado a cercarlo. -.

- Vuoi che venga con te, amica? -.

- No, tu resti qui. - lo fermò Antonella, con un tono così perentorio e imperativo che nessuno dei due osò contraddirla. - Vai Anna. -.

Anna andò: lasciava Thomas nelle mani di un'Antonella piuttosto arrabbiata. - Io e te dobbiamo parlare. - saltò giù dal sottomarino. - Che ti è saltato in testa di voltare le spalle a Stub in quel modo? Di unirti a quel silenzio patetico? -.

Thomas si mise sulle difensive. - Calmati Nell. Che cosa avremmo dovuto dire? Che è un folle? Che sua madre è morta è che non c'è nessuna speranza come ha fatto poco fa Anna? -.

- Che ha fatto? - sillabò lei.

- Può aver sbagliato a diglielo in quel modo. Ma secondo me la rossa ha ragione. -.

- Tu non credi alla prova di Stub? -.

- Prova? E' un medaglione! Tu credi davvero che la madre di Stub si sia presentata sottoforma di sogno e abbia lasciato il suo medaglione? E' impossibile. - sorrise.

- Sì, Tom, io ci credo, perché Stub ci crede. E io mi fido di Stub. E' mio cugino e gli voglio bene, e crede di poter ritrovare sua madre. - Antonella gli diede uno spintone. - Non sarò io a togliergli la speranza. -.

Tom rialzò le sopracciglia scure, incredulo. Antonella non poteva parlare sul serio. - Nelly, capisco che sia tuo cugino... però, anche se credessimo alle sue prove... devi ammettere che è impossibile scendere giù con quel sottomarino. -.

Antonella gli lanciò uno sguardo stupito accennando ad un sorriso canzonatorio. - Impossibile Tom? - ripeté lei, scotendo la testa disgustata. - Ma guardati! Ti sono bastati nemmeno 5 mesi di vita normale per ricominciare a credere nell'impossibile! Prima non ci era permesso di pronunciare quella parola, nemmeno di pensarla, ci avrebbero licenziati subito. Noi siamo fatti di quella pasta Tom. - fece una pausa. - Siamo assassini professionisti Tom. Siamo professionisti. Per quanto ci sforziamo di non esserlo lo siamo e la nostra essenza sarà sempre quella. Siamo abituati a fare quello che è vantaggioso per noi, a pensare in fretta per salvarci la vita nelle situazioni più estreme che per qualsiasi persona sarebbero state impossibili. Se 6 mesi fa il nostro capo ce lo avesse ordinato avremmo trovato il modo di raggiungere Marte con questo sottomarino, non il fondo dell'Atlantico. Tu dici che è impossibile. Io dico che l'impossibile è il nostro mestiere. Il mio e il tuo, ti piaccia o no. Quindi smettila di fare la piattola e torna il Thomas che lavorava alla base nella Gola del Diavolo! - non aggiunse altro, tornò indietro e rientrò nel sottomarino.

Thomas rimase lì impalato per qualche secondo a riflettere su quelle parole che a lui erano sembrate dure. Poi fece capolino proprio davanti ad Antonella. - Allora? - domandò lei.

- Hai ragione, amica. - annuì lui. Poi sorrise. - Dai, adesso vediamo di mandare questo affare su Marte. -.

Antonella sorrise soddisfatta. Erano di nuovo una squadra.

_-°-_

Anna invece aveva raggiunto Stub e Sveva, seduti su una panchina di una terrazza che dava sull'oceano. Non avevano aperto bocca. Se ne erano stati in silenzio tutto il tempo a fissare il mare e nel frattempo Sveva si era presa un gelato. - Finalmente vi ho trovati. - disse, raggiungendoli.

Sveva scattò in piedi non appena vide l'amica capendo che voleva restare sola con Stub. - Mi sa che Federico mi sta aspettando... - accampò come scusa e prima che uno di loro potesse dire qualcosa lei li aveva già lasciati soli. Stub guardava Anna, gelido.
Lei si sedette. Non aveva ancora pensato a che parole usare per dirgli che non voleva dire quello che aveva detto. O meglio... voleva dirglielo ma non voleva ferirlo.

- Io... - cominciò. - Io... ecco in verità non so bene come spiegartelo... non volevo dire quello che ti ho detto. Cioè... non volevo che tu ce l'avessi con me per questo... insomma forse sono stata un tantino... brutale... -.

Stub la guardò con la tristezza negli occhi a quelle parole. - Insomma, stai cercando di dirmi che ti dispiace? -.

- No! - esclamò lei, saltando subito in piedi. - No, non mi dispiace per niente. Mi dispiace che tu stia così adesso, ma non mi dispiace di averti detto quello che pensavo! - e si tappò la bocca a quelle parole che le erano uscite non volendo.

- Non dovresti. Mi hai detto solamente la verità. - continuò a fissare il mare.

- Sì. - rispose Anna automaticamente, presa in contropiede. - Cioè no! Non era quello che volevo dire, non era quello che intendevo e... ma perché tutta questa confusione? - ricadde seduta. - Che cavolo volevo dirti? - domandò a se stessa a voce alta.

A quelle parole Stub accennò un sorriso. Era una vittoria su tutta la linea quella. - Anna, Anna. - disse il suo nome, ancora guardando il mare, con voce profonda. - Non vuoi dirmi che ti dispiace perché sei troppo orgogliosa per farlo. Inoltre ti senti in pace con te stessa perché non mi hai mentito e mi hai detto quello che pensi. Sei semplicemente diversa dalle altre. -.

- Attento killer. - Anna aveva deciso che quella conversazione stava prendendo una piega che non le piaceva. Si alzò. - Se continui a ripetere quella frase arriverò a pensare che sia un complimento. -.

- E' un complimento. - confermò lui.

- E se continui a farmi complimenti penserò che sia una specie di dichiarazione criptica. - lei voleva essere sarcastica.

Lui invece le si avvicinò pericolosamente, serio. - E se lo fosse? - le domandò. - Tu che faresti ragazzina? -.

Si stava divertendo nonostante la sua serietà, Anna lo vedeva. - Ti direi che è tardi e che si staranno chiedendo quello che stiamo facendo. E che i tuoi giochetti non funzionano con me. -.

- Lo immaginavo. - scosse la testa Stub, con un sorriso un po' amaro a dire il vero. - Sei diversa da tutte le altre. - si alzò e guardò l'orologio. - Però hai ragione. E' tardi. -.

- Già. - approvò Anna. - Andiamo. - e fece per avviarsi, ma Stub la riprese.

- Non stai scordando di dirmi due parole? -.

Anna lo guardò come se fosse impazzito. - Tu sogni killer. Non ti dirò mai "mi dispiace". E ora datti una mossa, razza di bradipo. -.

Stub rimase un po' a guardare quella ragazzina dai capelli rossi che si allontanava prima di raggiungerla.

oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo    oO0Oo

Nessuno di loro poteva credere di aver davvero acconsentito al piano folle di Stub. Non sapevano come avevano fatto a lasciarsi convincere: sarà stata la pietà che in un certo senso provavano per lui in quel momento, sarà stata l'amicizia che nutrivano nei suoi confronti, sarà stato il fatto che lui rimaneva sempre l'assassino più bravo del mondo anche se al momento non esercitava la professione.
Non importa il motivo, quello che importa è che ormai erano 3 giorni che si trovavano nelle profondità marine senza aver trovato ancora nulla. Anna guardava fuori dall'oblò, sbuffando: l'unica cosa che avrebbe voluto fare era andare in un lago ancora non ghiacciato a praticare kite surf (per cui guarda caso, era stato trovato un posto nella stiva). Odiava tutto ciò che si frapponeva fra lei e il suo kite e stare chiusa lì dentro era una cosa che si frapponeva... quindi la odiava. Inoltre continuava a sognare quella strana figura con sorriso malefico che le indicava una grotta.
Stub si manteneva freddo, aveva un autocontrollo eccezionale. Stavano andando a cercare sua madre, eppure era il più rilassato lì dentro.
Maurice passava il tempo a studiare manoscritti su manoscritti, sempre in cerca di qualcosa che però non riusciva mai a trovare.
Thomas era impegnato a controllare che nulla si rompesse all'interno. Lui e Antonella avevano aggiunto dei vari componenti al sottomarino 3 giorni prima: strumenti per il monitoraggio, una radio per comunicare con la base, missili le attrezzature per scendere e cosa non meno importante avevano rinforzato le strutture. Insomma, quel sottomarino cominciava ad essere abbastanza sicuro.
Sveva invece se ne stava rannicchiata in un angolo, parlando solamente con Federico. Di questo passo i capelli le sarebbero diventati bianchi. Stub non mancava mai di tranquillizzarla... sarebbe stato eternamente grato a quella allegra ragazzina che non si era tirata indietro nonostante tutte le paure.
Antonella era alla guida. Geremia la osservava attentamente.

- C'è qualcosa che non sai guidare Nell? - le domandò.

Antonella era molto concentrata, i suoi occhi non perdevano un movimento che avveniva in quelle profondità.

- La volontà umana ho il dubbio. - rispose, senza guardare Geremia. Lui forse non comprese il doppio significato che quella sua frase conteneva, o se lo fece non ne diede segno, e continuò a guardare i comandi.

- Sembri interessato ai comandi. -.

- Sì. - confermò lui. - Vorrei imparare. Speravo che tu potessi insegnarmi. -.

- Perché vuoi imparare? - la voce di Antonella suonava fredda e lei poteva sembrare benissimo completamente disinteressata.

- Sono del parere che nella vita più cose sai meglio è. - rispose Geremia, mantenendosi sul vago.

- Non sono nata ieri Gemia. - Antonella si volse a guardarlo e abbassò la voce. - Si vede lontano un miglio che lo fai per una ragazza. - poi tornò con gli occhi sul monitor. - E io so per quale ragazza. - sibilò a bassa voce. Ma lui la sentì ugualmente. Tuttavia decise di non rispondere.

Thomas fece irruzione. - Allora lo hai chiesto alla persona giusta. - esclamò. - La nostra Nelly qui è un genio! -.

- Non sono un genio. - si schernì lei, indifferente. - Sono solo una professionista. -.

Nel frattempo Stub si era avvicinato a Sveva. - Non ti fa bene stare sempre qui, sai? - in un certo senso si era affezionato a quella ragazza. Lei alzò gli occhi su di lui.

- Io non mi sento sicura. - ammise lei.

- Il mare è una cosa bella. -.

- Ci sono gli squali. - balbettò lei.

Maurice intervenne in quel momento. - Non è da escludere che Isabella non sia nemmeno arrivata al relitto e sia morta prima. Esiste questa possibilità. -.

Stub si voltò per gelarlo con lo sguardo. - No. Non esiste questa possibilità. E non ci sono squali in questa zona dell'Atlantico, non spaventarla inutilmente. -.

Masky si era avvicinato in uno dei tanti monitor sparsi per tutto il sottomarino. Antonella voleva che chiunque potesse controllare la situazione fuori. - Sai fratellone, sarei curioso di sapere come chiami quello? Pesciolino rosso? -.

Stub si precipitò al monitor. Uno squalo bianco di medie dimensioni stava nuotando nei dintorni del sottomarino. Antonella aveva fatto rallentare i motori: non era sicura che quel sottomarino fosse a prova di squalo ed era meglio non dargli motivo di attaccare. Masky le disse la posizione dello squalo e lei lentamente cominciò ad allontanarsi. Lo squalo però sembrava seguirli, lentamente, cauto, curioso. Sveva lanciò un gridolino.

- Calmati. - le disse Federico. - Tu sei dentro. Lo squalo è fuori. Dentro. Fuori. C'è una bella differenza. Vero Anna? - chiamò la cugina per farsi aiutare.

Ma Anna non rispose. Era incantata davanti ad un monitor che illustrava una grotta dalla parte opposta rispetto a quella dove si trovava lo squalo e con lei c'era Geremia.

- La grotta. - disse lui.

- Quella dei miei sogni. - confermò Anna. Poi si voltò verso Geremia. - Tu come facevi a saperlo? -.

Ma Geremia non rispose alla domanda, e si rivolse a Stub. - Stub, Anna ha sognato quella grotta. Vieni e guardala bene: potrebbe benissimo essere un relitto. -.

Stub li raggiunse, mentre Antonella aveva fermato quasi completamente i motori, non perdendo nemmeno una delle mosse di quello che per lei era il problema principale, lo squalo.

- Lo William. - la voce di Maurice era sorpresa e incantata allo stesso tempo.

Ma Stub non stava più guardando quel monitor, era tornato a quello dello squalo. - Tom! Tu hai già avuto a che fare con gli squali. Dimmi tutto quello che sai. -.

- Che devo dirti amico? - domandò Tom in tutta risposta. - E' un piccolo. Sai che cosa vuol dire questo? -.

Stub lanciò delle maledizioni fra sé e sé. - Che se è un piccolo vuol dire che arriverà anche la madre, sempre che non sia nei paraggi. -.

- L'ultima volta che ho avuto a che fare con uno squalo piccolo sono arrivati anche il padre e i fratelli maggiori. - lo avvisò Tom, battendogli una pacca sulla schiena. - Buona fortuna, amico. -.

Stub sentiva di essere vicinissimo alla soluzione, perché doveva venire proprio uno stupido squalo a rovinare tutto? Poi prese la sua decisione, indossando con sorpresa di tutti la muta. - Quello squalo va allontanato. Chi è con me? -.

Sveva lo guardò. - Stub, le tue gambe, non sei nelle condizioni ideali per... -.

- Chi è con me? - ripeté lui.

- Io. - fu una voce femminile a rispondere.

Tutti si voltarono contemporaneamente verso Anna. Si sentiva ancora in colpa per quello che gli aveva detto, non riusciva a scordarsi i suoi sguardi tristi di quel pomeriggio: ma la grotta del suo sogno esisteva davvero e diamine, non era altro che il vascello dove anni prima si erano perse le notizie della madre di Stub. A quel punto lei gli credeva. - Vengo con te, killer. -.

- Che non ti salti in mente di fare qualcosa di avventato, ragazzina. - si raccomandò lui.

Poi entrambi uscirono in mare, nelle profondità oceaniche. Nuotarono, avvicinandosi al relitto, cercando di attirare l'attenzione dello squalo ma rimanendone a debita distanza. Ma Anna fu colta da un'irresistibile curiosità per quello strano relitto. Decise così di entrare, senza però avvertire Stub.
Si aggirava piano tra quelle assi di legno ormai marce, non riuscendo ad allontanare da sé l'orribile sensazione di essere osservata. Arrivò in un vicolo cieco. Si voltò.

Stub si era accorto della sua assenza e aveva capito subito che la folle non gli aveva obbedito, che si era avventurata da sola nel relitto. Non perse un secondo e la raggiunse, sicuro che l'amica fosse in pericolo.

Non a torto. Dietro Anna troneggiava la madre del piccolo squalettino che avevano visto prima. Vide tanti denti aguzzi, e poi più nulla, aveva preferito chiudere gli occhi. Ma nulla accadde. Aveva già vissuto questa scena una volta e la paura di vedere Stub di nuovo sanguinante al suo posto le fece spalancare gli occhi. Stub era sì nel mezzo, ma lo squalo era stato arpionato. Quindi spinse via Anna, la fece scivolare sotto lo squalo e cominciarono a nuotare velocissimamente verso il sottomarino. La strada fu loro sbarrata dal piccolo. Anna capì che dovevano trovare un riparo al più presto se non volevano fare una brutta fine, e notò una piccola grotta che faceva al caso loro, dove nessuno squalo avrebbe mai potuto entrare.
La indicò a Stub e cominciarono a nuotare. Ma Sveva purtroppo aveva ragione: le gambe di Stub non erano ancora pronte per quello sforzo. Fu costretto a rallentare e a fermarsi. Anna si fermò accanto a lui. Le fece cenno di andare via. Anna guardò entrambi gli squali che stavano arrivando e Antonella che stava facendo avvicinare il sottomarino, con i motori al massimo. Afferrò Stub, contro le sue proteste, e ricominciò a nuotare. Non ce l'avrebbe fatta, lo sapeva. Strinse Stub a sé. Sentì i denti dello squalo addosso. Poi con un movimento veloce si portò in salvo, ma l'animale le aveva portato via le bombole, e lei aveva respirato. Era svenuta. Stub se ne accorse e a sua volta la prese. Adesso toccava a lui.
Poi quello che accadde ha dell'incredibile. Due grossi massi raggiunsero gli squali facendo fare loro una deviazione. Colei che aveva lanciato quei massi non era altri che la figura misteriosa dei sogni di Anna, con quel suo ghigno malefico. E poi scomparve nel nulla insieme alle 2 bestie.

Stub raggiunse il sottomarino e distese Anna su una brandina. - Anna... respira... - aveva il fiatone anche lui.

- Stenditi. - gli ordinò Geremia. - A lei penso io. - si sedette accanto a lei e cominciò a curarla.

Tutti avevano visto quello che era successo. Tutti avevano visto la creatura misteriosa. Tutti in quel momento credevano a Stub, e lui credeva di non capire più niente: chi era quella strana figura che prima perseguita Anna e poi li salva?

Non chiuse occhio quella notte, un po' perché questo dilemma lo assillava, un po' perché controllava spesso che Geremia non lasciasse Anna nemmeno un secondo.

Il giorno dopo non c'era traccia né di squali né di altri pesci potenzialmente perisolosi, fu quindi deciso di andare a fare una nuotata di ricognizione nel vascello. Antonella riuscì a condurre il sottomarino fino all'interno, e poi indossarono tutti le mute. Anna e Stub non vollero sentire ragioni, non vedevano nessun motivo plausibile per cui non avrebbero dovuto seguire gli altri. In realtà i motivi c'erano: Stub riusciva a malapena a camminare e Anna non ri era ancora del tutto ripresa dal rischio che avevano corso il giorno prima. Ma erano entrambi troppo orgogliosi per ammettere che non potevano fare una cosa che tutti gli altri avrebbero fatto.
Convincere Sveva fu tutta un'altra storia: l'episodio della sera prima non aveva fatto altro che accrescere la sua paura e temeva che continuando in quel modo i capelli le sarebbero diventati bianchi. Si convinse solamente quando Thomas e Federico le dissero che non l'avrebbero lasciata sola nemmeno un secondo. A quelle parole si sentì terribilmente in colpa, perché sarebbe stata solo un peso per loro. Antonella si stufò ben presto di quell'inutile discussione e la buttò fuori dal sottomarino prima ancora che Sveva se ne rendesse conto.

Cominciarono quindi il loro giro di ispezione. Geremia e Masky erano finiti nella stiva della nave, dove trovarono un relitto. Impossibile non riconoscerlo. L'Ottavius I. Geremia notò con la coda dell'occhio qualcosa che assomigliava ad un simbolo, ma per vederlo bene avrebbero dovuto spostare il sottomarino. Geremia lasciò Masky lì e andò a chiamare gli altri: in due solamente non ce l'avrebbero mai fatta.
Quindi tutti insieme riuscirono a spostarlo. Geremia non aveva sbagliato nelle sue ipotesi. C'era davvero un simbolo, lo stesso che si trovava sui medaglioni di Stub: una I e una S intrecciati.
Gli occhi di Stub mandarono un lampo a quella visione. Quindi tutti in cerchio si avvicinarono a quell'incisione.
Lo toccarono.
Prima fu luce.
Poi fu buio.

 

 

 

 

L'angolo della Matrix

Finalmente stiamo per arrivare alla parte bella della storia!! Devo ammettere che anch'io credo di divertirmi di più a scrivere quella parte. Che credo mi prenderà più tempo, anche perché... beh, ve lo spiegherò nel prossimo capitolo.

Per adesso posso domandarvi se questo capitolo vi è piaciuto. Spero di sì ^^

E visto che ci sono vi chiedo scusa se ieri non ho postato, ma come ho scritto nello scorso capitolo non so se riuscirò a scrivere e ad aggiornare tutti i giorni... :(

Passo adesso a ringraziare tutti quelli che mi hanno aggiunta ai preferiti e quelli che hanno recensito lo scorso capitolo:

  • DamaArwen88: ok, la prossima volta il verde e l'argento trionferanno!!! Spero che le scene con Anna e Stub ti siano piaciute, quanto a Geremia, direi che ha le idee piuttosto chiare su come mai va da Antonella... che è un genio. Praticamente ha reso sicuro quel sottomarino scassato!!! Bacione!
  • Shia: i miei non sono aggiornamenti lampo... comunque meglio di come aggiornavo durante l'anno scolastico, una volta al mese (chiedere a Lallix per conferma u.u). Sulla mamma di Stub scoprirai presto qualcosa... eheheh. Ho riflettuto su quello che hai scritto riguardo Stub e Sveva... beh Sveva è debole, in un certo qual modo Stub le si è affezionato. Proprio perché lei nella sua paura ha coraggio, e anche se si tira indietro, poi è sempre disposta ad aiutarlo. E inoltre è buffa, lo fa divertire con le sue trovate da bambina. Però in effetti ci ho pensato anch'io quando ho scritto lo scorso capitolo: Sveva doveva ricordare a Stub cosa significava avere una famiglia.
    Per quanto riguarda Antonella ci hai preso, come hai visto. E' lei che guida tutto, perché è una professionista u.u.
    Quanto al silenzio ho cercato di motivare all'inizio del capitolo. Era il silenzio di chi non ha il coraggio di dire che lo crede un pazzo. Perché in quel momento Stub aveva suscitato pietà negli animi di tutti (meno che in quello di Nell, si intende)... è stato più significativo secondo me.
    Le tue recensioni non sono affatto stupide, anzi, sono molto interessanti!!! Quindi vedi di lasciarmene una anche a questo, che sono curiosa!! Bacione!!
  • myki: scusa!! Ti avevo detto che avrei aggiornato ieri sera... ma poi... ehm... ecco... il fatto è che c'era Robin Hood... :D
    Secondo te comunque non sono troppo stereotipati, vero? (ps: ho riso un sacco leggendo la tua recensione xD)
    E grazie ancora per quello che mi hai detto ieri sulle storie!!! Fammi sapere se questo ti è piaciuto. Bacione!!!
  • BabyzQueeny: grazie mille!! Allora.. per Nell e Geremia dovrai aspettare ancora un po' ho il dubbio... per i misteri, beh... la risposta si avvicina... aspetto un tuo parere. Bacione!!
  • Lallix: grazie!! Davvero il tuo entusiasmo mi dà la carica!! Per Nell e Geremia dovrai aspettare ancora un po' temo. Per Anna e Stub... beh, giudica tu... e stai tranquilla. Sveva è come una sorella minore per Stub, e lei non ci pensa nemmeno a lui. Alla prossima recensione decidiamo la data delle nozze ok? xD
    Mi raccomando dimmi che ne pensi di questo chap!!! Bacione!!!

A presto!!!

@matrix@

 

 

 

 

  
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