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Autore: inomniaparatus77    21/05/2014    2 recensioni
"Ad una cosa non avevo pensato.
Non avevo pensato che potesse esserci lei, dall'altra parte del telefono."
Per chi, come me, a distanza di anni dall'ultima stagione di "Gilmore Girls", ancora non riesce a non fantasticare sulla coppia Rory e Jess, e vorrebbe altri capitoli nel libro della loro storia.
Questa è per voi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jess Mariano, Rory Gilmore
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Philadelphia,7 Ottobre 2009.
 

3.47pm, guardo l'orologio mentre salgo le scale della fermata della metro che mi lascia a Spring Garden. In realtà, l'appuntamento è tra tredici minuti, ma inizio a guardarmi intorno, e per quanto possa essere difficile riuscire a veder arrivare un metro e settanta di corpicino in mezzo a centinaia di persone, ci spero un po'. Mi sono sempre piaciute le scene dei film in cui i due si riconoscono in mezzo alla folla e si iniziano a sorridere come completi deficienti, guardandosi negli occhi noncuranti dell'eventuale vecchietta a cui potrebbero pestare i piedi non guardando a terra mentre si fanno spazio tra la folla. Anzi, no. Non mi piacciono affatto. Mi rispecchio sempre nel personaggio della vecchietta col piede dolorante, per quanto questa immagine mi inquieti parecchio.

Orwell è con me, ed inizio a leggere pagina duecentotrentacinque appoggiato al primo muretto che mi è capitato sotto gli occhi. Riesco a concentrarmi solo sulle prime due righe, dopodiché chiudo il libro e decido di accendermi una sigaretta. Non che sia nervoso, per carità. Ma mi piace l'idea che quando lei mi vedrà, mi vedrà con la sigaretta. Ha un suo perché. Mentre la sto accendendo, però, penso “fanculo Jess, lei odia il fumo”. Insomma, sono concentrato nel farla accendere riparandomi dal vento, quando sento una mano leggera bussarmi dietro la spalla: è solo una donna di mezza età che mi chiede se le posso prestare l'accendino. “Beh,” penso “ menomale, avrei fatto la figura del cretino se mi avesse visto mentre la accendevo, deve pensare che la sto fumando da un po', così, per passare il tempo prima di un normale incontro tra amici.

Nel frattempo sono passati sei minuti e il tempo sembra non scorrere mai. Aspiro a lungo il fumo e poi lo butto fuori lentamente, guardandomi attorno di continuo. Una piccola vibrazione del cellulare mi distrae, lo estraggo dalla tasca, e vedo la notifica di un nuovo sms. Dio, quanto odio gli sms. Lo leggo. Dice: “Dodger, guarda dritto e cercami”. Rido, rido davvero. Ricordo la prima volta che mi aveva chiamato così, ricordo addirittura i miei appunti sul sulla sua copia di “Howl” che avevo preso quando entrai la prima volta in camera sua, e che quella sera le riconsegnai. Non mi faccio trascinare troppo dai ricordi, e guardo dritto come è scritto nel messaggio. Non la vedo. Passa quello che a me sembra un minuto, e continuo a non vederla. E' uno scherzo? Socchiudo gli occhi e scuoto la testa, abbassandola per pochi secondi, abbastanza per poter permettere alla presenza che mi si para davanti di raggiungermi.

- Io ti avevo detto di guardare dritto!-

Alzo gli occhi prima di rispondere una qualsiasi cosa, ed eccola qui. Ha tagliato i capelli, di nuovo. Gli occhi sono sempre gli stessi. E' cresciuta, ha cambiato odore, profumo. Mi sento una nullità di fronte a lei, ha tutta l'aria di essere una donna in carriera, una giornalista di successo. Tutto quello che riesco a fare è un mezzo sorriso, provo imbarazzo, e non dovrei.

- Cos'è, ti hanno mangiato la lingua?- dice, continuando a ridere. E poi mi abbraccia.

- Ciao, Rory.- riesco a dirle solo questo, ma stringo le mie braccia al suo torace come lei sta facendo attorno al mio collo, sopra le mie spalle. Chiudo gli occhi, e mi vengono in mente tante immagini: il gelato in macchina, il cestino da picnic, il ponte di Stars Hollow.

Lentamente si distacca, continuando a sorridermi mentre mi guarda negli occhi. Mi sento un coglione per non aver spiccicato parola, così sparo la prima cosa che mi viene in mente. - Perché incontrarci proprio qui?- le chiedo. Potevo anche continuare a stare zitto.

- E' l'unico posto oltre la tua libreria in cui avrei voluto vederti, qui a Philadelphia- dice continuando a sorridere, quasi divertita – sei con qualcuno? -

Che domanda sarebbe questa? A volte l'ingenuità di Rory mi lascia spiazzato. Così non so che dirle e le rispondo un banale – Con chi dovrei essere? - lei si limita a sorridere, e prendendomi sotto braccio mi porta all'interno del parco, cercando una panchina e blaterando su quanto sia difficile orientarsi in questa città. In realtà non lo è, ma conosco Rory e.. posso capire.

Mi racconta mille cose, io rimango quasi sempre in silenzio, ascoltarla mi ammalia, mi limito ad annuire o a rispondere brevemente a qualsiasi domanda mi ponga. Mi dice che è qui per lavoro, che è stata poco tempo fa a Stars Hollow e che ha trovato lo zio Luke e sua madre davvero bene. E' da tempo che non vado più lì, e mi vengono in mente le immagini del loro matrimonio, in quel giorno in cui io e Rory nemmeno ci rivolgemmo la parola. Ma tra me e lei è tutto così naturale.. Non ci parlavamo da tempo eppure eccoci qua: lei, intenta rintontirmi come suo solito con mille parole al secondo e quello sguardo da dolce bambina di sempre, e io, incapace di fare altro diverso dal guardarla con gli stessi occhi della prima volta in quella cameretta.

-E quando mi farai leggere un nuovo libro, mh?- mi chiede mentre mi poggia una mano sulla gamba, tranquilla.

-Quando avrò finito di scrivere sarai la prima, credimi. Mi affido solo al tuo giudizio. - le sorrido e cerco di essere il più disinvolto possibile.

Passano un'ora, due. Dice di dover andare e quella parentesi di tempo isolata dal resto e dal caos intorno, si chiude. -Devo proprio andare, il capo mi aspetta.. E sarò super impegnata fino a stasera, dio! Quasi avrei preferito la carriera da inviata speciale in zone di guerra, anche se dicevi che sarebbe stata troppo dura per me, credimi, niente in confronto a questo!- ride appena e rido con lei, si ricorda ancora tutto, anche quello di cui parlavamo, come me. E la cosa mi rende felice.

Prima di lasciarla andare, la fermo. Prendo un po' di coraggio.

-Domani sera, cena da me, takeaway cinese, ti andrebbe?-

Senza nemmeno fiatare, sorridendo mi annuisce, e se ne va.

Avrei voglia di correrle dietro, ma l'unico luogo in cui dovrei correre ora, è in libreria, se non voglio ritrovarmi con Jake che mi urla contro tutto il resto del pomeriggio.

 

  
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