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Autore: Miky Jane Malfoy    31/07/2008    31 recensioni
Cosa fareste se veniste catapultati in un mondo di fantasia? Se aveste l'occasione di incontrare personaggi che da sempre popolano i vostri sogni? Personaggi di cui avete sentito parlare, di cui avete letto, di cui avete visto cartoni animati, personaggi che avete sognato di interpretare, da piccoli? Come vi sentireste se poteste nuotare sui fondali marini insieme ad Ariel, o incontrare i sette nani come Biancaneve, o ancora correre al ballo come Cenerentola? Indubbiamente, sarebbe fantastico... Già, ma se poi scopriste che in questo mondo ci siete bloccati? Se l'unico modo per tornare nella realtà fosse uscire vincitori da tutte le fiabe? E se per farlo, aveste bisogno di collaborare con i vostri peggiori nemici? Eccomi tornata con un altra long fic, nonostante abbia già un'altra fanfiction e una raccolta di one shot all'attivo, ho deciso di pubblicare anche questa, dando voce così alla bambina che c'è in me, e avventurandomi, sebbene solo per finta, in un mondo di fantasia che da sempre sogno di visitare ^_^
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazze! Eccomi di nuovo qui, con questo terzo capitolo di questa storia iniziata per gioco! Mi ha fatto piacere vedere che vi è piaciuta, e l'ispirazione è salita alle stelle!
Beh, non dico altro... ci "vediamo" giù!



"Cenerentola?! Sono entrati nella fiaba di Cenerentola?" chiese Ron, leggendo per la ottocentesima volta il titolo della storia.
"Dico, Weasley, sei stupido? si, si, e ancora si! Sono entrati nella favola di Cenerentola!" sbottò Daphne, lanciandogli un occhiataccia.
"Qualcuno di voi conosce questa storia?" Ginny prese il libro dalle mani di suo fratello, cominciando a sfogliarlo.
"No.. Ma se per questo non conoscevo nemmeno quella di prima, Biancaneve"
"Sono fiabe babbane, Daph.. per questo nessuno di noi le conosce. Però credo che Potter e la Granger le sappiano" fece notare Blaise.
"Entrambi sono cesciuti tra i babbani" affermò Ginny "non dovrebbero avere problemi... Mi chiedo se stiano tutti bene"
"Weasley, io credo che non sarebbero riusciti ad uscirne"
Tutti e tre si voltarono verso Blaise, che osservava il libro intensamente. "Credo che solo se riescono a finire la fiaba sani e salvi, il libro li fa passare in quella successiva"
"ma se è come dici tu... Potranno uscire dal libro solo quando le fiabe saranno finite"
Blaise annuì alla frase di Ginny. "Se ci arriveranno interi" aggiunse Daphne, facendo spalancare gli occhi di Ronald.

"Ahia!" era atterrata su un pavimento duro e freddo. Maledicendo quel vortice che di nuovo li aveva fatti sparire per apparire chissà dove, si alzò in piedi. Era in una cucina, e davanti a lei c'erano milioni di piatti da lavare, e altri milioni già puliti. Abbassò lo sguardo sui vestiti che indossava e si battè una mano sulla fronte quando vide che erano sporchi di cenere. Cominciava a capire dove fosse finita... Driiiiiin.
Una delle tre campanelle attaccate al muro trillò, ed Hermione sospirò sconsolata. Si, decisamente aveva capito. Sul tavolo erano poggiati tre vassoi, con tre tazze e tre piccoli contenitori di cereali. Cercò di prenderli tutti e tre senza farli cadere, e salì le scale in fretta, mentre tre gridi la raggiungevano: "CENERENTOLA!!!"

"E così ora sarei un principe... Questa fiaba mi piace già di più" Draco si guardò nuovamente gli abiti, mentre la carrozza su cui era apparso si fermava delicatamente davanti ad un imponente castello.
"Bentornato a casa, vostra altezza"
"Grazie mille"
Scese non appena la piccola porticina venne aperta, ed entrò nel castello guardandosi meravigliato intorno. Era ancora più grande di casa sua.
"Figlio mio!!!Sei tornato!" Draco alzò un sopracciglio e si voltò verso le scale. Un ometto grasso e basso le stava scendendo di corsa, e non appena lo raggiunse lo abbracciò forte. Non abituato a queste manifestazioni d'affetto, il giovane serpeverde rimase di stucco. L'ometto, che doveva essere nella favola il padre del principe, lo guardò dubbioso "Figliolo, ti ricordavo meno biondo"
"Non sto meglio così?" Draco ghignò alla faccia sconcertata del "padre".
"Certo, certo. Allora figlio mio, per festeggiare il tuo ritorno a casa, tuo padre ha organizzato un ballo"
Il sopracciglio di Draco scattò di nuovo scettico verso l alto. "...Un ballo a cui parteciperanno tutte le ragazze in età da marito del regno"
Un ghigno soddisfatto si dipinse sulla faccia del giovane. "Si, decisamente mi piace molto di più questa favola"

Quell'accidenti di vortice le stava dando sul serio sui nervi. Si mise in piedi, massaggiandosi il punto della schiena con cui aveva sbattuto per terra, e si rese conto di trovarsi in uno stanzino delle scope. Tentò di districarsi e riuscì ad aprire la porta. Constatato che non c'era nessuno in quella cucina, uscì fuori. Non era vestita di stracci come quando aveva impersonato Biancaneve, e nonostante ci fossero degli uccellini che volteggiavano vicini alla finestra, non sembravano prestare attenzione a lei. Sospirò di sollievo, ma all'improvviso un grido dal piano di sopra la fece spaventare. Facendo piano per non destare sospetti, salì le scale, e si nascose dietro una piccola colonna: sul pianerottolo stavano due ragazze orribilmente brutte, e un enorme gattaccio nero che sogghignava soddisfatto, tenendo ben chiuse le zampe. Davanti a loro, riconobbe Hermione Granger, girata di schiena e vestita di stracci.
"Mamma!Mamma!" Le due ragazze che non conosceva strillavano spaventate, e fu costretta a tapparsi le orecchie perchè non le rompessero i timpani. Una delle due, parlava di un grosso topo grasso che aveva trovato nella sua tazza della colazione.
"Avanti, Lucifero, che cosa ne hai fatto?" Hermione si era messa a parlare col gatto? A quanto pareva si, e questo alzò le zampe per mostrare che non nascondeva nulla.
"Ah non mi imbrogli, sai. Alza le zampe dietro" Lo prese per il pelo e lo tirò su, liberando un topolino che tremava spaventato.
"Gas Gas!" esclamò la grifondoro, con gran disappunto di Pansy che aveva arricciato il naso per lo schifo. Ma la riccia sembrava felice di vedere quel minuscolo esserino con la coda, che scappò verso una fessura del muro e vi ci si nascose dentro.
"Cenerentola" una voce femminile dura come la pietra venne fuori dalla stanza in cui erano entrate anche le altre due ragazze, ed Hermione si avviò in quella direzione, chiudendosi piano la porta alle spalle.
Cenerentola? E ora, chi diamine era questa Cenerentola?

Era atterrato in un grande parco, che si estendeva tutto intorno ad un maestoso castello, castello nel quale, poco prima, aveva visto entrare Malfoy. Non riusciva a capire in quale fiaba fossero capitati quella volta, un castello, bene o male, era presente in tutte. Deciso a scoprirlo, Harry, dopo essersi passato una mano nei capelli e aver pregato la sua buona stella di dargli una mano, oltrepassò il grande portone.
Tante guardie c'erano di fianco alla porta, ma nessuno di esse lo fermò o gli chiese qualcosa. Titubante, salì lo scalone coperto da un tappeto rosso, e in cima ad esso vi trovò un personaggio decisamente curioso, con una lente che gli pendeva dal collo e un aria assai raffinata.
"Ehm, scusate?"
L'uomo si voltò verso di lui "voi chi siete?"
"mi chiamo Harry Potter, sono un.. amico del principe. Dove posso trovarlo?"
"Il principe al momento è impegnato in un importante discorso con suo padre. Posso sapere di cosa avete bisogno?"
"Passavo di qua e pensavo di salutarlo..." Fortuna volle, che proprio in quel momento Draco fece la sua apparizione in cima alle scale.
"Potter" Lo chiamò, andandogli incontro. Il Duca, sorpreso dal comportamento di quel ragazzo con gli occhiali, che neanche si inchinava davanti all'erede al trono, sgranò gli occhi.
"Ehm, va tutto bene" lo assicurò Draco "andiamo fuori" disse poi all "amico" facendo strada verso il grande parco.
"Allora, in che favola siamo questa volta?" Gli chiese, una volta all'aria aperta.
"Non ne ho idea. Hai visto Hermione o Pansy?"
"No, nessuna..." Il biondino pensò a quello che gli aveva detto suo "padre". Forse, era un dettaglio che avrebbe fatto capire al bambino sopravvissuto in che storia si trovassero "Il padre di questo principe di cui ho preso il posto, sta organizzando un ballo per questa sera, un ballo a cui parteciperanno tutte le ragazze in età da marito del regno. Ti dice nulla?"
Harry si illuminò, sorridendo improvvisamente "ma certo!"

"Granger!" Hermione stava scendendo la grande scalinata che portava all'ingresso quando si sentì chiamare. Voltandosi verso una colonna, vide nascosta Pansy Parkinson. "C'è qualcuno?"
"aspetta" Herm corse all'imboccatura delle scale, ma non notò nessuno al piano di sopra. Comunque, era meglio non correre rischi. "Vieni con me" le disse, salendo velocemente le scale fino alla soffitta, in cui, come si aspettava, ci trovò la sua camera. O per meglio dire, la camera di Cenerentola.
"Ecco, qui non ti vedrà nessuno"
"Granger, in che fiaba siamo finiti?"
"Cenerentola" La ragazza si avvicinò alla finestra e un uccellino si posò sul suo dito teso.
"Anche qui gli uccellini parlano?"
"più o meno, in realtà parlano meglio i topolini" sorrise alla faccia di Pansy, poi però torno seria "notizie di Harry o di Malfoy?"
"nessuna... chissà dove saranno"
"Beh, se noi siamo insieme, probabilmente il libro ha fatto finire insieme anche loro due. Comunque, in questa storia al contrario di -Biancaneve- non c è da preoccuparsi per la vita di qualcuno"
"cioè?"
"la storia di Cenerentola è molto diversa" si inginocchiò per terra dove una topolina con un vestitino era spuntata, mentre Pansy prese posto sul letto "Sua madre morì quando era solo una bambina, e suo padre, sebbene la adorasse e non le facesse mancare nulla, capì ben presto che la piccola avrebbe avuto bisogno delle cure e dell'affetto che solo una mamma può dare, così, si risposò. La donna che scelse era una vedova con due bambine dell'età di sua figlia, Genoveffa e Anastasia. Purtroppo, il padre morì prematuramente, e la matrigna, gelosa della bellezza della bambina, che faceva sfigurare le sue due brutte figlie, la vestì di stracci, obbligandola a dormire in soffitta e facendola lavorare come serva nella sua stessa casa. Dal momento che spesso la piccola si sporcava di cenere pulendo la casa, le venne dato il soprannome di Cenerentola. Passarono gli anni, e Cenerentola, nonostante non avesse una vita facile, si svegliava sempre con il sorriso sulle labbra, e non smetteva mai di sperare che un giorno, i suoi sogni sarebbero diventati realtà. Tutti gli animaletti che vivevano in casa le erano amici, e un giorno un topolino, per salvarsi dal feroce gatto Lucifero, si nascose in una tazza che Cenerentola stava portando alla sorella per la colazione. Nonostante non avesse colpe, la Matrigna decise di punirla, e le diede un sacco di lavori da fare. Proprio mentre svolgeva questi lavori, un messaggero del Re suonò alla porta, recapitando alla ragazza un annuncio: quella sera, ci sarebbe stato un ballo a palazzo, ed ogni ragazza in età da marito che abitasse nel regno, vi doveva prendere parte. Naturalmente, le sorellastre non volevano che Cenerentola andasse con loro, e la matrigna la caricò talmente tanto di lavori, che lei non ebbe il tempo di preparare un vestito appropriato: per fortuna, i topolini suoi amici avevano deciso di darle una mano, e avevano rimodernato un vestito che era appartenuto alla madre di Cenerentola. Per farlo però, avevano utilizzato alcuni oggetti appartenenti alle due sorelle, che quando lo notarono, strapparono il vestito, impedendo quindi alla ragazza di partecipare al ballo. Piangendo disperata, la giovane arrivò alla conclusione che i sogni non sarebbero mai diventati realtà... Ma si sbagliava, perchè a intervenire ci pensò la sua fata madrina, che le creò un vestito magnifico, una carrozza perfetta e persino dei cavalli e un cocchiere. L'incanto, tuttavia, non poteva durare per sempre, e a mezzanotte precisa tutto sarebbe tornato come era prima. Cenerentola promise di ricordarsi l'orario, e affrettandosi, raggiunse il palazzo. Li, il bellissimo principe, si inchinava annoiato davanti ad ogni fanciulla che gli presentavano, perchè nessuna era quella giusta per lui, con grande disperazione del padre, che sperava durante quel ballo, di trovar moglie al suo romantico figlio. Improvvisamente, Cenerentola apparve in quella grande sala, e gli occhi del principe si illuminarono. Ballarono insieme tutta la notte, e la ragazza finì per dimenticarsi dell'orario che la fatina gli aveva detto. Quando però l'orologio scoccò il primo battito della mezzanotte, lei corse via, perdendo, in quella sua fuga disperata, una delle scarpette di cristallo che la fata aveva fatto apparire per magia.
Il giovane principe, innamorato ormai della bella Cenerentola, fece partire le ricerche quella notte stessa: la scarpetta doveva essere provata ad ogni ragazza del regno, e lui avrebbe sposato la ragazza a cui essa calzasse alla perfezione.
Quando la notizia giunse a casa della Matrigna, lei svegliò le sue figlie spingendole a prepararsi, perchè quella sarebbe stata la loro ultima occasione di poter sposare il re. Cenerentola, invasa dalla felicità, corse a prepararsi, destando sospetti nella matrigna, che la seguì: sentendole intonare la canzone che c'era stata durante il ballo, capì che era lei la giovane di cui il principe si era innamorato, e arrivandole alle spalle la chiuse nella soffitta, portando con se la chiave. Cenerentola era disperata, ma ad aiutarla ci pensarono i due topini suoi amici: seguirono la Matrigna, e mentre il gran duca provava la scarpetta alle due sorellastre, che ovviamente non riuscirono a calzarla, perchè avevano il piede troppo grande, le rubarono la chiave e la portarono a Cenerentola. Riuscirono a farla passare sotto la porta, e Cenerentola apparve nel salone un attimo prima che il duca se ne andasse. La matrigna, arrabbiata, fece cadere la scarpetta, che andò in frantumi sotto gli occhi di Cenerentola, ma la ragazza era pronta: estrasse dalla tasca l'altra scarpetta, la diede al duca e questi gliela infilò al piede: calzava alla perfezione. Cenerentola venne portata a palazzo, sposò il principe, e vissero per sempre, felici e contenti"
"Storia improbabile come quella di Biancaneve, ma pazienza. Quindi ora tu saresti Cenerentola, e o Draco o Potter il principe"
"in teoria si. E in teoria dovrebbe anche..." Il suono del campanello interruppe il loro discorso. "Il ballo!" esclamarono entrambe all'unisono, e si precipitarono giù per le scale.
"La matrigna e le sorellastre sono in mezzo alla lezione di canto, quindi puoi scendere anche tu" spiegò Hermione a Pansy, attraversando il corridoio. Come previsto, il messaggero del Re lasciò tra le mani della riccia una busta sigillata.

"Potter puoi spiegarmi perchè cazzo la Granger legge ste stronzate?" Domandò Draco quando Harry finì di narrargli la storia di Cenerentola. Erano seduti sull'erba.
"Malfoy, cosa legge o non legge Hermione non sono cazzi tuoi, se tu non avessi cominciato con il rubarle il libro, non saremmo qui"
"Se lei leggesse libri normali, non saremmo chiusi in una favola"
Harry si prese la testa tra le mani cercando di non rispondergli. A cosa poteva portare litigare? dovevano trovare Hermione e la Parkinson, e uscire da li. Ma come? Dalla fiaba di Biancaneve erano usciti all'improvviso, niente aveva segnalato la loro partenza... E comunque, non erano tornati a casa, solo in un'altra fiaba. Ricordava la frase che Hermione aveva sussurrato subito prima che il vortice li inghiottisse di nuovo: "Biancaneve era la prima fiaba del libro". E se Cenerentola fosse stata la seconda? Forse non potevano controllare l'uscita da una fiaba o dall'altra..
"Malfoy, e se noi potessimo uscire da una fiaba solo nel momento in cui la concludessimo?"
"che vuoi dire?"
"voglio dire, abbiamo terminato la favola di Biancaneve, giusto? E il vortice ci ha risucchiati per portarci qui... Herm ha detto che Biancaneve è la prima fiaba del libro, quindi forse Cenerentola è la seconda..."
"... e se noi finissimo questa fiaba, arriveremmo nella terza"
"Forse l'unico modo per uscire da qui è portare a termina ogni fiaba del libro!"
Nella mente di Draco fece capolino l'immagine del librone di fiabe. Era ENORME, come ogni cosa che leggeva la Granger. Sospirò, sconsolato: l'intuizione di Potter era giusta, non faceva acqua da nessuna parte. "Quando usciremo di qui, ammazzerò la Granger" si promise.

"Hai trovato qualcosa?" la voce di Blaise alle spalle la fece sobbalzare, e Ginny si girò spaventata, facendolo ridere. "Scusa, non volevo certo spaventarti"
"è notte, siamo in una biblioteca dove non dovremmo essere, e i nostri amici sono chiusi dentro un libro, è abbastanza normale che io sia un pò sull'attenti e ogni cosa mi spaventi"
"Okay, Okay, pardon" replicò lui, sorridendo di nuovo a quella ragazza dai capelli rossi "Allora?"
"No, niente. Ho sfogliato praticamente tutti i libri di questo scaffale, ma nulla che parli di ragazzi intrappolati in un libro. Tu?"
Il ragazzo scosse la testa. "Nemmeno io.. mi viene da pensare che non cerchiamo la cosa giusta"
"che vuoi dire?"
Blaise si sedette in terra, poggiando la schiena contro lo scaffale. Erano ore ormai che chiusi in quella biblioteca cercavano qualcosa. Da quando i 4 ragazzi erano stati risucchiati lui, Daphne, Ronald e Ginevra erano rimasti in biblioteca. Il libro non si era più aperto, e ciò stava a dire che erano ancora nella storia di Cenerentola. C'avevano messo un bel pò a terminare Biancaneve, sarebbe stata la stessa cosa con le altre fiabe. "Voglio dire che non è possibile che loro siano i primi ad esser stati risucchiati da un libro. Forse non dovremmo cercare persone intrappolate... forse dovremmo cercare solamente qualcosa sui libri di fiabe"
Era elementare come idea, eppure nessuno di loro ci aveva ancora pensato. "Hai ragione" Poi però, Blaise riprese parola.
"Penso che sia meglio cercare domani... è tardi" indicò l'orologio a Ginny: le lancette segnavano le due.
"Già, probabilmente è meglio andare a riposare un pò... mi chiedo se per loro il tempo funziona come per noi"
Blaise sorrise e scosse la testa "Ho come l'impressione che li sia diverso... Voglio dire, in fondo si trovano in una fiaba. Non credo abbiano percezione della fame, o della sete, o del sonno, o del tempo che passa"

"L'ho già guardato io quel libro" esordì Ron indicando il volume che Daphne teneva tra le mani.
"E chissà come l'hai guardato" replicò lei
"Cosa vorresti dire?"
"che hai un cervello d'oca"
"Ah si? Beh, non sono io che non so mettere due parole di fila!" Il tono della voce di Ron si alzò smisuratamente, mentre diventava rosso come i suoi capelli per la rabbia.
"Se non fosse per la tua amica Granger dubito che..."
"Okay, okay, fermi" Ginny e Blaise si intromisero tra i due "non serve a niente litigare"
"Blaise ha ragione. I nostri amici sono chiusi li dentro, e se vogliamo provare ad aiutarli, dobbiamo collaborare"
"ma come posso collaborare con questo... coso antipatico!"
"Senti un pò brutta serpeverde.."
"RON!Basta" Ginny lo strattonò per un braccio portandolo verso la porta della biblioteca.
"Ci vediamo domani, Weasley" le disse Blaise sorridendo "a colazione ci metteremo d'accordo su quando vederci. E sta attenta al libro"
Lei annuì e varcò la porta.

"E adesso cosa faccio?" Hermione si rigirava tra le mani la busta, confusa.
"Hai detto che nella storia Cenerentola portava l'invito alla matrigna, e il risultato non era dei migliori. Forse è meglio che non lo sappia"
In effetti, se non le avesse dato la busta, e fosse uscita di nascosto per andare a questo ballo, ci sarebbe probabilmente riuscita. Ma non ci sarebbero stati prodigi, ne scarpette di cristallo. E poi, se cambiava la storia...
"Non è una buona idea, Pansy. Come arriveremo al castello? Se non le do la busta non ci saranno mai magie, e probabilmente la fiaba non continuerà allo stesso modo. Non voglio addentrarmi in territori sconosciuti come in Biancaneve. Il risultato è stato che io e Malfoy ci siamo trovati prigionieri della matrigna"
"si ma Potter e Draco probabilmente sono a castello.. prima li troviamo meglio è, magari riusciremmo a cambiare favola"
"Non credo funzioni così... Facciamo una cosa, vieni con me" Le due ragazze uscirono di corsa nel cortile, ed Hermione indicò un cavallo. "Sali e vai fino a palazzo, accertati che Malfoy ed Harry siano li e che stiano bene. Dopodichè restate tutti e tre li, e controllate l'arrivo della matrigna e delle sorellastre. Se mentre le due sorelle si presentano al principe, io per caso non arrivassi, vorrà dire che la fiaba non ha funzionato correttamente, e allora uno di voi venga a prendermi. Okay?"
"C'è solo un minuscolo problema in tutto questo tuo perfetto piano... Io non so cavalcare"
"Oh Parkinson andiamo!Questa è una favola, tutto è possibile! Pensaci, noi parliamo civilmente da ore e non abbiamo ancora litigato!"
Pansy alzò un sopracciglio contrariata, ma provò a montare sul destriero, e ci riuscì senza problemi. "Bene... ora, cavallino, porta Pansy a palazzo. Ok? mi fido di te"
La serpeverde guardò esterefatta il cavallo sorridere a Hermione, dopodichè dovette abbassarsi e tenersi forte, perchè questi partì a razzo verso la reggia.
La grifondoro, rimasta sola, strise forte la busta tra le mani e si avviò verso la stanza dove la sua matrigna e le sorellastre facevano lezione di canto.

Dopo quelle che le sembrarono ore in sella a quel cavallo pazzo, Pansy finalmente vide il castello apparirle davanti. Il quadrupede si fermò, e lei saltò molto volentieri giù. "Okay, ehm... tu aspetta qui. Nascosto" decise infine, e superò il grande cancello entrando nel parco.
Non aveva neanche fatto cinque passi, che un odore familiare le entrò nelle narici, e girandosi si infilò tra gli alberi. Poco dopo, si trovò faccia a faccia con Draco Malfoy ed Harry Potter.
"Ringrazio Merlino che tu hai le tue sigarette alla menta, Draco, altrimenti non ti avrei mai trovato"
"Pansy!"
"Parkinson, dov'è Hermione?"
"Avete capito in che favola siamo?" chiese lei, sedendosi accanto a loro.
"Si, quella tipa che è sempre sporca di cenere"
"esatto. Bene, la Granger è diventata Cenerentola, ed è dovuta rimanere al castello della matrigna. Le ho proposto di non consegnarle l'invito, ma ha detto che la fiaba sarebbe cambiata e preferiva rimanesse quella che conosceva. Almeno non ci saremmo addentrati in territori sconosciuti"
"ha fatto bene. In fondo, in Cenerentola nessuno rischia la vita, non c'è motivo di cambiare il corso degli eventi"

Esattamente come nella favola, sorellastre e matrigna la caricarono di lavori, ma fu una sorpresa scoprire che, mentre si apprestava a farli, il tempo scorreva più veloce, e in un attimo era già sera. I lavori che doveva fare erano già fatti, come se si fossero fatti da soli. Fu in quel momento che Hermione cominciò a capire come fosse diverso il tempo li. Non scorreva allo stesso modo, e si chiese che ore fossero nel mondo reale.
Nonostante questo, il fatto che non avesse avuto tempo di farsi il vestito, le fece capire che tutto stava andando come doveva, e fintamente sconsolata, salì in soffitta, appoggiandosi alla finestra per guardare il palazzo, e pregando con tutte le sue forze che niente cambiasse dalla storia naturale.
Una luce che brillò improvvisamente dietro di lei le rasserenò l'animo, e voltandosi vide gli uccellini aprire le teche dell'armadio e mostrare uno splendido vestito rosa.
"Oh mio Dio, ma è stupendo!" Visto dal vivo, era ancora più bello. Lo indossò velocemente, ringraziando i topolini, e corse giù per le scale, bloccando la matrigna prima che uscisse. Anche questo passaggio, purtroppo, andò secondo i piani: le sorellastre le strapparono il vestito, e ad Hermione salirono davvero le lacrime agli occhi, pensando a tutto il lavoro buttato dei topolini, degli uccellini, e di tutti quegli animaletti che avevano cercato di darle una mano. Scappò via, tenendosi le mani davanti alla faccia, mostrandosi più disperata di quello che in realtà era, tenendo le dita incrociate.

Il ballo, era cominciato, e nascosti dietro la grande tenda di fianco al principe, Pansy ed Harry osservavano curiosi la scena. "Mi raccomando" aveva ribadito Harry "devi mostrarti annoiato da tutte queste ragazze. Il principe è alla ricerca del vero amore..." Ovviamente, se avesse parlato al vento, avrebbe ottenuto più ascolto. Draco non si stava comportanto per niente come il principe di Cenerentola, anzi: faceva l'occhiolino a molte ragazze, ad altre sorrideva malizioso, ad altre ancora regalava un suo ghigno. Dopo l'ennesima manifestazione di questo tipo, Harry alzò gli occhi al cielo. "è davvero un coglione"
"si sta divertendo" controbattè Pansy. "fa bene"
"certo ma la storia è molto diversa... Rischia di cambiarla.. Il principe vuole...Uff, ma poi, cosa parlo a fare con te..."
"che vuoi dire?"
"che non puoi capire perchè siete uguali tu e lui"
"Mi credi un ochetta senza cervello, non è vero Potter? Credi che io sia una di quelle ragazze che sa solo aprire le gambe.."
"Credo quello che fai credere, Parkinson" Replicò lui.
"Beh lascia che te lo dica, non sai assolutamente niente di me"
E impegnati a litigare, i due non si accorsero che le sorellastre di Cenerentola si erano presentate al principe, e che della ragazza non c'era traccia...

Il primo a rendersi conto che qualcosa non andava, fu Draco: gli erano state presentate tutte le ragazze presenti, e della Granger nemmeno l'ombra. Ricordandosi ciò che Pansy gli aveva detto, si sbattè una mano sulla fronte. Hermione sarebbe dovuta arrivare mentre le sorellastre si presentavano, perchè non era andata così?
Tutte le presenti in sala lo guardavano ansiose, attendendo che lui scegliesse con chi ballare. Si inchinò a scusarsi e si dileguò oltre la tenda dove trovò Pansy ed Harry impegnati a litigare. "Ehi!" esclamò adirato. "mi hanno presentato tutte le ragazze possibili, e non ho visto la Granger"
"ti hanno presentato anche le sorellastre?!" domandò Harry, saltando in piedi.
"si, secoli fa"
"Dobbiamo andare a cercare Hermione"
"già, e io che faccio nel frattempo?"
"Tu passa il tempo ballando con le ragazze" decise Pansy "ma mi raccomando, mai troppo tempo con una sola"
"non c'è problema" sogghignò lui.

Harry e Pansy corsero veloci verso l'uscita del castello, e trovarono subito il cavallo. "Parkinson, evidentemente è destino che in ogni sacrosanta fiaba io e te finiamo a cavallo insieme"
"mi auguro che questa sia l'ultima volta Potter"

Niente. Era incredibile, non c'era traccia della fata madrina. Era stata molto tempo con la testa poggiata su quella panchina, a far finta di piangere, ma non era apparso nessuno. E cominciava ad essere davvero disperata: non arrivava nessuno, e non poteva certo andare a piedi fino al palazzo. Anche perchè ridotta com'era, non l'avrebbero neanche fatta entrare, e la matrigna l'avrebbe riconosciuta. Si prese la testa tra le mani cercando di capire cosa fosse andato storto. Probabilmente, il fatto che non fosse disperata, perchè sapeva che sarebbe arrivata al castello, aveva influito: la fata arrivava da Cenerentola nel momento in cui lei smetteva di sperare. Corse in casa, guardando l'orologio. E quando vide le lancette segnare le dieci e mezza ebbe per la prima volta paura. Una paura atroce che la fata non apparisse, e che loro rimanessero bloccati in quella fiaba per sempre.

Arrivati a destinazione, Harry saltò immediatamente giù da cavallo, seguito da Pansy, e insieme corsero verso il cortile della casa, dove trovarono Hermione seduta insieme ai topolini. "Herm!"
"Oh Harry!" la ragazza gli corse incontro e lo abbracciò "qualcosa è andato storto, la fata non è apparsa..."
"devi venire lo stesso a palazzo. Il principe è Draco e ti noterà in ogni caso... Non è la favola originale questa. Forza"
"Si ma Harry, anche se Malfoy farà finta di notarmi, ci sarà la matrigna, pensi che se Cenerentola fosse apparsa vestita così al ballo, lei non l'avrebbe riconosciuta e non avrebbe fatto una scenata?"
Pansy prese per la prima volta parola "Ha ragione, Potter. Devi trovarti un vestito.. uno qualsiasi"
"ehm.. forse posso aiutarvi io"

I tre ragazzi si voltarono di scatto, e il loro cuore si rilassò: la fata madrina era apparsa. "mi dispiace non essermi fatta vedere prima, ma ero così confusa! Vedete, io so leggere i cuori delle persone, e mi ha stupita notare che Cenerentola conosceva già me e il suo futuro!"
Hermione rise sollevata "io non sono Cenerentola, buona fata, per questo conosco già il suo futuro: noi veniamo da un altro mondo, un mondo per cui Cenerentola, tu, il principe, la matrigna, siete solo personaggi di una fiaba. Una fiaba che io conosco. Ma io mi chiamo Hermione Granger, non Cenerentola"
"un altro mondo?"
"esatto" si intromise Pansy "la favola di cui tutte le persone che vivono qui fanno parte si chiama -Cenerentola- ed è scritta in un libro. Noi siamo entrati con un incantesimo in questo libro"
"Raccontate una strana storia, ragazzi" rise la fatina.
"Lo so che sembra pazzesco" disse Harry "ma ora abbiamo bisogno del tuo aiuto per poter tornare a casa. Siamo chiusi dentro questo libro, e solo terminando tutte le favole potremmo tornare nel nostro mondo"
"E per poter terminare questa fiaba, io devo andare al ballo. E solo tu puoi fare in modo che questo si realizzi" terminò Hermione, alzando un lembo del vestito strappato, guardandola speranzosa. La fata sorrise dolcemente e le accarezzò il viso. "Anche se tu non sei la mia Cenerentola, sei comunque una brava ragazza, e hai un gran cuore, Hermione. Ti aiuterò. Sei pronta?" si rimboccò le maniche "Bibbidi, bobbidi, bu!"

Cambiò l'ennesima ragazza in quell'assurda serata, cercando di non perdere di vista la porta d'entrata. Dove diamine erano finiti quei tre? Non ghignava più, preoccupato, ma all'improvviso smise di ballare, rimanendo incantato a fissare una ragazza apparsa nell'ingresso. Non gli venne neanche in mente che potesse essere Hermione. Era alta, aveva un bellissimo vestito bianco che splendeva come se fosse stato coperto di diamanti, una marea di boccoli che le scendevano sulla schiena, incredibilmente perfetti, e una piccola coroncina in testa. Lasciò la sua dama e si incamminò in quella direzione, restando di sasso quando la giovane si voltò e se la trovò vicina.
"Granger?!"
"Malfoy"
"La fata madrina ti ha trovata?"
"diciamo di si"
"Beh, mi ha stupito... dal racconto di Potter pensavo facesse magie, non miracoli"
Hermione gli tirò calcio sulla caviglia. "Sempre molto galante, Malfoy"
Però, accettò la mano che lui gli porgeva e cominciarono a ballare. Solo perchè la favola lo richiedeva, era chiaro. Immediatamente, le luci si abbassarono, e una dolce canzone riempì l'aria.
"Dio, mi faranno venire il diabete" commentò lui, facendo alzare al cielo gli occhi di lei.
"L atmosfera è perfetta per la favola, perchè il principe è un ragazzo dolce, gentile e romantico, alla ricerca del vero amore, che trova in cenerentola..." non riuscì a nascondere del tutto la voce sognante. In fondo, quale ragazza non sogna un principe come quello delle fiabe?
"Granger, il principe azzurro esiste solo nelle favole, non nella realtà" replicò Draco, alzando un sopracciglio.
"Non è detto. Esistono anche nella realtà dei ragazzi che..."
"mi vuoi dire che Weasley è un principe azzurro?" la interruppe, ghignando.
"ora che c'entra Ronald?"
"è lui il tuo fidanzato, no?"
"Io e Ron non stiamo insieme, ne lo siamo mai stati" disse lei scuotendo la testa. "E poi Ronald è tutto tranne un principe azzurro. Volevo solo dire che anche nel nostro mondo i ragazzi, quando sono innamorati, si comportano come principi, con la loro principessa"
"Ah si? non ne ho mai conosciuti"
"perchè non hai mai conosciuto persone innamorate" Nel frattempo, erano arrivati fuori nel parco.
"Eppure Granger, ho sempre pensato che tu e Weasley faceste coppia fissa. Non sapevo che non fossi innamorata di lui"
"hai sempre pensato male, Malfoy. Ci sono un sacco di cose che non sai di me" gli disse poi, sedendosi sul bordo della fontana a guardare l'acqua cristallina. "E' strano" riprese dopo un pò "stare così tanto tempo insieme senza litigare"
"non ci porterebbe a nulla. Siamo incastrati qua dentro insieme, e se vogliamo uscire dobbiamo collaborare. Se è come dice Potter, e credo che abbia avuto l'intuizione giusta... dobbiamo arrivare tutti e 4 salvi alla fine del libro, per poter tornare a casa"
"lo credo anch'io"
"comunque, giusto per tua informazione... mi sono ripromesso di ammazzarti una volta fuori da qui"
"E io mi sono ripromessa di ammazzare te, visto che se non ti fossi intromesso non saremmo mai arrivati a questo punto"
Il ragazzo stava per controbattere, quando il primo rintocco della mezzanotte li fece saltare in piedi. "Sai cosa devi fare" gli disse Hermione, cominciando a correre verso la carrozza. Non sapeva se fosse perchè li il tempo scorreva in modo diverso, ma quei minuti passati col serpeverde erano davvero volati...

Harry e Pansy fremevano di fianco all'entrata della carrozza, temendo che questa potesse tornare a essere una zucca da un momento all'altro: dov'era finita Hermione?
"Per tutte le mutande di Merlino, sapeva bene di dover essere qui a mezzanotte!Cosa diamine sta combinando?!" Esclamò Pansy.
"Guarda, eccola!" Harry la indicò. La grifondoro stava scendendo di corsa la scalinata, inseguita da Draco e dal gran duca, ed esattamente secondo i piani, perse una delle scarpette di cristallo su un gradino.
"Allora, tu vai con lei, io resto qui con Malfoy, altrimenti chissà che combina" Pansy annuì.
"Forza veloci!" Hermione era arrivata ed era salita sulla carrozza, seguita da Pansy. Non appena la portiera si chiuse, i cavalli partirono velocissimi, e un attimo dopo, erano oltre il cancello.

Harry, nascosto dietro un albero, osservò il gran duca prendere dalla mano di Draco la scarpetta, e udì anche quest'ultimo dire di essere innamorato della ragazza che l'aveva calzata. Ordinò che la scarpetta venisse provata a tutte le ragazze del regno: avrebbe sposato colei a cui sarebbe calzata alla perfezione. Il bambino sopravvissuto tirò un sospiro di sollievo. Almeno in questo, il Serpeverde si era comportato come doveva. Quando il Duca sparì nel castello, uscì fuori.
"Sia ben chiaro" disse subito Draco "che io non sposerò la Granger"
"dubito che lei voglia sposare te, Malfoy, e comunque anche la favola di Biancaneve termina con il matrimonio di Biancaneve e del principe, ma noi non l'abbiamo fatto"
Più tranquillo, il ragazzo si sedette per terra. "E ora?"
"e ora dobbiamo solo aspettare"

Sedute sul letto in camera di Cenerentola, Pansy ed Hermione parlavano della serata appena trascorsa.
"Se mi avessero raccontato tutto quello che sarebbe successo, non ci avrei mai creduto" affermò Pansy.
"Nemmeno io... E' strano pensare che siamo chiusi in una favola...Eppure, è così. Se penso che avrei la possibilità di vendicare tutte le principesse delle favole dalle angherie che subiscono!" sorrise.
"Non è che avresti, tu HAI la possibilità di farlo!" replicò Pansy. Poi riprese  "Che fiaba c'era dopo Cenerentola?"
"Non ne sono sicura.. non conosco a memoria il libro, non sono sicura che sia come quello che avevo a casa"
"Quanto tempo sarà passato da quando siamo arrivate qui? In teoria, seguendo le favole, dovrebbero essere due giorni"
"Qui il tempo scorre diversamente. Potrebbero essere settimane, o forse solo pochi minuti del nostro mondo. Non ne ho idea"
"ci staranno cercando"
"sicuramente. Mi chiedo se Silente ci punirà, quando torneremo"
Pansy scoppiò a ridere "è incredibile come tu riesca a preoccuparti, anche adesso che abbiamo mille altri problemi, di quello che faranno gli insegnanti a scuola!"
Hermione restò per un pò zitta, ma poi anche lei si aprì in una risata sincera.

Quando aprì gli occhi, il sole con i suoi timidi raggi le scaldava il viso, e l'orologio segnava le sette e mezza. Si alzò guardandosi intorno, e notò Pansy sdraiata sul pavimento. Quando si erano addormentate? Era la prima volta che dormivano, da quando erano state catapultate li dentro. La scosse piano e lei aprì gli occhi. "Uhm..." si mise seduta guardandosi intorno.
"Dai Parkinson, è la grande giornata. In teoria, la fiaba dovrebbe finire proprio stamattina. In piedi"

"Malfoy, ti muovi ad alzarti?! Stamattina provano la scarpetta a Cenerentola..."
"Ah già" rispose il serpeverde, mettendosi seduto "la scarpetta. E noi che dobbiamo fare?"
"aspettare"
"e perchè cazzo non mi hai lasciato dormire, allora?"
"perchè dobbiamo aspettare pronti le ragazze. Scattare"
"Potter, non sono un cane"

Fin da quando era piccola, le sarebbe piaciuto poter fare ciò che fece quel giorno. Era arrivato l'annuncio che a momenti il gran duca sarebbe arrivato per provare la scarpetta a tutte le ragazze presenti in casa, e quando le sorellastre gli mollarono tutta la loro roba da preparare tra le braccia, invece di posarla tra le mani di Anastasia, come fa Cenerentola, Hermione la lasciò cadere per terra e se ne andò danzando al piano di sopra. Era perfettamente consapevole della matrigna che la seguiva, ma al contrario della ragazza nella favola, era pronta.
Dietro la porta della soffitta, stava infatti Pansy, e quando la Matrigna allungò la mano per prendere la chiave e chiudere dentro Cenerentola, lei la prese per il polso, facendola cadere sul pavimento della stanza. Poi prese la chiave soddisfatta e uscì dalla stanza, mentre la Grifondoro si affrettava a raggiungerla.
"Cenerentola!" urlò la matrigna alzandosi "chi è questa ragazza?! io ti ordino..."
"non sei nelle condizioni di ordinare niente a nessuno" replicò Pansy. Poi diede una gomitata a Hermione, ricordando il discorso della sera prima, e disse: "E toglitelo, questo sfizio... Quando ti ricapiterà?"
Hermione sorrise, e guardando in faccia la matrigna cattiva le tirò un forte pugno nello stomaco, che la fece cadere a terra di nuovo. "Caspita Granger, hai davvero un buon destro!"
Le due ragazze scoppiarono a ridere e chiusero la porta a chiave, scendendo poi di corsa le scale.
"Gran Duca, posso provare io la scarpetta?" chiese Hermione, una volta arrivata in salone. Il Duca, che era alle prese con le lamentele di Anastasia, a cui non andava la scarpetta, provò subito una grande simpatia per la ragazza, e facendola sedere, le tolse la scarpa per metterle quella di cristallo, che, ovviamente, calzava alla perfezione.
"Le va!" esclamò il duca, saltellando per la felicità.
"Le va!" esclamarono le sorellastre, adirate.
Hermione si limitò a sorridere, e uscendo dietro al duca, accompagnata da Pansy, fece la linguaccia alle "sorelle" che scoppiarono a piangere frustate.

Erano seduti sulla scalinata, quando la carrozza si fermò davanti al cancello e il gran duca scese, tendendo una mano per far scendere Hermione seguita da Pansy.
"Eccole" sorrise Harry.
"Principe, principe!" il duca corse felice davanti a Draco "Principe, lei è colei a cui la scarpetta calza! E' lei che diventerà sua sposa!" gli buttò Hermione tra le braccia, e persino il re era uscito per assistere alla scena, saltellando contento da un piede all'altro.
Tutti li fissavano, come aspettandosi qualcosa, e Harry si accostò all orecchio di Draco "Credo che dovresti baciarla" disse, sogghignando divertito. La vicinanza di Malfoy gli faceva male.
"Cosa?!" esclamò Hermione, arrossendo. Poi alzò il viso e incrociò gli occhi glaciali del serpeverde.
"Granger non scoppio di felicità ma penso sia necessario per finire la storia" E senza tante cerimonie si sporse in avanti e poggiò le labbra sulle sue.

Non credeva che le labbra di Malfoy potessero essere così calde, così come lui non poteva credere che quelle labbra così morbide appartenessero a Hermione Granger. Entrambi, avevano pensato di provare disgusto, e invece entrambi rimasero stupiti dalla gradevole sensazione di calore che li invase.

Poi, tutto intorno a loro cominciò a girare, sempre più forte, e i due si staccarono. Tutti e 4 si erano alzati di nuovo in volo, di nuovo risucchiati in quel vortice che chissà dove li avrebbe fatti atterrare...

Ginny Weasley si svegliò di soprassalto. Il libro poggiato sul comodino di fianco a lei si era aperto di botto, illuminandosi, e le pagine si sfogliarono veloci sotto i suoi giovani occhi fino a che si fermarono all'inizio della terza storia contenuta nel libro.
Avevano finito Cenerentola! Doveva avvertire gli altri. Prima di alzarsi per informare Ron, scrisse velocemente una lettera, indirizzata a Blaise Zabini.


MY SPACE!
Rieccomi! Innanzitutto mi scuso, ma oggi non posso rispondere alle vostre recensioni, perchè devo scrivere il capitolo per l'altra mia ff e non ho proprio tempo per far tutto T_T  Spero di riuscirci nel prossimo chap!
Vi mando un GRAZIEEEEEEEE enorme, a tutti voi che avete recensito (ci tengo particolarmente a dire che aggiornerò presto il gioco della vita =) che "la sirenetta" e "la bella addormentata" ci saranno, e Stellyna_P ho adorato la tua recensione, e se ne farai una per ogni capitolo ne sarò solo che lusingata!^_^) a chi legge ma non recensisce, e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro! Aspetto con ansia le vostre recensioni! ^^
Un bacione, Miky.


  
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