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Autore: bj_dream17    23/05/2014    3 recensioni
Al Dipartimento emerge finalmente la verità: tutti loro hanno vissuto in un esperimento ignari di ogni cosa, persino del suo scopo. Pur essendo una GP, Tris non può accettare tutto questo e sarà lei ad entrare nel Laboratorio Armamenti per diffondere il siero della memoria. Quattro intanto è tornato in città per evitare lo scatenarsi della guerra insieme a Peter e Christina, tutto sembra andare per il meglio, ma quello che lo aspetta al suo ritorno non è quello che sperava. Tris è stata colpita e lotta tra la vita e la morte.
Non sempre nella realtà esiste il lieto fine, le persone a noi care muoiono lasciando in noi il vuoto della loro assenza, ma qui ho voluto dare a Tobias e Beatrice la loro seconda opportunità. Come sarebbe stato se Tris fosse sopravvissuta dopo aver diffuso il siero della memoria?
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a Miss Black


CAPITOLO
CINQUANTOTTO
una settimana dopo
 
TOBIAS
 IL SUO RISVEGLIO è aria nuova nei polmoni, è speranza, è vita. La mia vita.
Di nuovo i miei sogni hanno un senso e un futuro insieme a lei, di nuovo il sorriso è tornato a farsi largo sulle mie labbra.
Il suo allontanarmi insieme agli altri al risveglio non è bastato a farlo scomparire, sebbene per un solo momento ho temuto che tutto sarebbe cambiato. Da quando lei ha riaperto gli occhi, dal momento esatto che le mie labbra si sono posate sulle sue, il mio cuore ha ripreso a battere e niente riuscirà a cancellare questa sensazione.
Lei mi ha cambiato, la costante paura di perderla delle ultime settimane mi ha reso diverso quel tanto che è bastato per aprirmi subito con lei.
Non avrei sopportato l’idea di avere altri segreti con lei, non avrei accettato di consumare e perdere altri giorni felici insieme per colpa di una bugia.
Mi hanno cacciato fuori dalla stanza, esasperati della mia presenza, ma sono riuscito comunque a portarla via quella sera stessa.
I suoi baci, le sue braccia attorno al mio petto, il suo respiro lento e regolare mentre dorme abbracciata a me. Ho bisogno solo di questo per essere davvero me stesso, ho bisogno di Tris. Delle nostre risate e dei nostri scontri, le liti e le riappacificazioni, i suoi sedici anni e i miei diciotto. Due ragazzi sul sentiero dell’essere adulti, giovinezza e maturità insieme.
In questa settimana avevo capito che Tris non mi aveva ancora davvero perdonato per la morte di suo fratello, ma c’era qualcosa che le impediva di incolparmi e liberarsi di quel peso anche con me.
Avevo più volte cercato di iniziare a parlare di quel momento, di capire cosa davvero la tormentasse, ma non era ancora pronta a parlarne e con i giorni avevo smesso di ritornare sul discorso.
* * *
Cammino per il corridoio del Dipartimento diretto fuori, la neve continua a cadere soffice e per ogni fiocco che cade mi lascio alle spalle un pezzo della mia vecchia vita.
Come una bugia è la soluzione momentanea ad un problema più forte, così lasciare che la neve copra piano piano i ricordi del mio passato è solo un’illusione momentanea di essere una persona completamente diversa. So che prima o poi dovrò tornare a fare i conti con quel ragazzo che è fuggito alle angherie del padre, so che resterà sopito dentro di me senza mai lasciarmi davvero, ma ora non mi importa. Ora voglio solo sentirmi libero di sognare un futuro diverso insieme a lei.
«Tobias eccoti finalmente. E così Tris si è svegliata»
La neve aveva attutito il rumore dei suoi passi cogliendomi di sorpresa. Sento la sua mano poggiarsi sulla mia spalla e giro il viso verso di lei sorridendole.
«Sì, finalmente si è svegliata»
«E finalmente io ho di nuovo mio figlio»
Respiro a pieni polmoni l’aria fredda intorno a me e guardo mia madre al mio fianco. Lasciare la città per lei è stata una scelta del tutto positiva, ne ha giovato più di ogni altro. I segni del passato restano visibili su di lei, ma sono meno profondi ora e la rendono più giovane. I nostri occhi si incontrano e ci sorridiamo finalmente liberi.
«Non ti avrei abbandonata mamma»
Vedo il suo sorriso allargarsi a quella parola. Da quando l’avevo ritrovata tra gli esclusi non avevo usato che il suo nome di battesimo, ma ora le cose stavano cambiando e io avevo bisogno ancora di lei come madre.
«Stai mentendo e lo sai» mi rimprovera «avevi già abbandonato tutti da settimane. Non eri tu il ragazzo che si aggirava come un fantasma nel Dipartimento, quel ragazzo che voleva dimenticare ogni cosa e che era così pieno di odio per sé stesso e il mondo tanto da uccidere Caleb»
Deglutii a quelle parole e guardai lontano verso l’orizzonte. Lei mi rendeva una persona diversa, accanto a lei mi sentivo migliore e non potevo biasimare mia madre per quello che aveva detto. Sapevo quale sarebbe stata la sua prossima domanda, decisi di anticiparla.
«Lei lo sa. Le ho detto che suo fratello è morto e che sono stato io ad ucciderlo»
Alza un sopracciglio e mi guarda sorpresa, forse vedendomi davvero per la prima volta per un ragazzo diverso da quel bambino che aveva lasciato negli abneganti, diverso anche da quel ragazzo che aveva accettato i suoi piani pur di sentirsi ancora amato.
«Abbiamo passato troppo tempo a farci del male per difendere dei segreti, ora non voglio perdere più neanche un minuto felice con lei»
Il suo sguardo si addolcisce prima di farsi cupo.
«I segreti non sempre feriscono, a volte sono necessari per sopravvivere»
«Non con lei, non più» ed ero determinato in questo.
Non sarebbe stato un lavoro semplice, sarei di certo inciampato ancora e ancora in questo sbaglio. Avrei tenuto nascosti pensieri e omesso parole, ma nessun miglioramento arriva senza errori, nessuna felicità è al sicuro dal dolore.
 Vedo nei suoi occhi che ci sono cose di cui vorrebbe parlare con me, le sue iridi si spengono appena quando è troppo pensierosa.
«Con tuo padre non è finita, voglio tornare in città e seguire tutto in prima linea. Abbiamo dato e perso tutti molto in questa battaglia, niente deve essere stato vano e sai che non mi fido di Marcus»
Annuisco alle sue parole.
«Nemmeno io riesco a fidarmi fino in fondo di lui, ma non so se sono pronto per ritornare in città ora»
Fisso lo sguardo su un punto lontano, nella direzione della città. Chicago rappresenta per me un passato che non vorrei replicare nel mio futuro, mentre qui fuori spero ancora ingenuamente di avere un’occasione migliore.
«Tris deve riprendersi ancora, non può affrontare il viaggio per tornare in città»
Forse è solo una bugia che mi racconto, una scusa per non affrontare a testa alta le mie radici e vedo riflesso negli occhi di mia madre il suo disappunto. Lei sa che sto cercando di scappare, ma non replica.
Sento il suo lieve tocco sul braccio e un sorriso le nasce sulle labbra mentre guarda alle mie spalle. Non la vedo ma capisco che lei ora è lì con noi.
Evelyn si allontana per lasciarci soli, non sono partite con il piede giusto loro due, ma avranno tutto il tempo per sistemare ogni cosa, ora l’importante è solo che Tris sia ancora al mio fianco.
Lentamente mi giro e la vedo camminare verso di me, mentre cerca riparo dal freddo in quel giubbotto forse troppo grande per lei. Il bianco contro la sua pelle la fa sembrare ancora più pallida e indifesa di quello che è, ma ora che siamo senza più fazioni non è più importante il colore dei vestiti che indossiamo.
Faccio qualche passo verso di lei e in silenzio la stringo forte tra le mie braccia, lei alza i suoi grandi occhi verso i miei ed io non posso far altro che perdermi nel suo sguardo.
«Ti amo Tris»
«Ti amo anche io Tobias»
I suoi occhi brillano e sorride poco prima di avvicinare le labbra alle mie.
No, non scapperò per sempre dal passato, non sono più solo.
Tobias e Beatrice.
Quattro e Tris.
* * *
Un vecchio passato da cancellare, un nuovo futuro ancora da scrivere. Non mi importa quanto dura sarà questa nuova strada finchè avrò lei al mio fianco.
Impareremo di nuovo a fidarci l’uno dell’altra e decideremo ora noi il nostro futuro. Non siamo e non vogliamo essere una cosa sola.
Saremo coraggiosi, costruendoci il nostro futuro pezzo dopo pezzo.
Saremo onesti, impegnandoci a non avere più segreti tra noi.
Saremo gentili, prendendoci cura l’uno dell’altro.
Saremo intelligenti, cercando di evitare le liti con il dialogo.
Saremo altruisti, ritagliando ogni giorno del tempo da dedicare all’altro.
Liberi di essere noi stessi.
Saremo divergenti!
 
   
 
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