Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: pesca56    30/05/2014    3 recensioni
Questa storia parla di un amore sopito, nato tra le pagine di un libro.
Parla di una bambina che si nasconde dietro le forme sinuose di un corpo di donna e di una ragazza che non riesce a completare quel corpo maturo con uno spirito altrettanto forte.
Parla di un ragazzo che non lo sa ancora, ma si sta innamorando di quella bambina.
E' la storia di James, che dalla vita ha avuto tutto, ma non è stato capace di condividerlo con nessuno.
E' la storia di Astrid, che si è persa inseguendo se stessa e non si è accorta di stare guardando nel posto sbagliato.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

James atterrò aggraziato sull'erba soffice, bilanciando il peso per non cadere, in un gesto già collaudato centinaia di volte. Ispezionò lo spiazzo deserto in cui aveva condotto la ragazza; gli unici spettatori del loro bizzarro arrivo erano stati un paio di scoiattoli che, noncuranti dei nuovi ospiti, continuavano a sgranocchiare nocciole indisturbati. Volse lo sguardo al boschetto di alberi che si stagliava poco più avanti: gli occhi, feriti dal sole di mezzogiorno, bramavano un riparo.

Qualcosa distolse la sua attenzione. La mano che, fino a pochi istanti prima, era saldamente intrecciata alla sua, scivolò dolcemente dalla sua presa. Si girò di scatto. Astrid giaceva sull'erba, le palpebre serrate, le labbra dischiuse cercavano l' aria. Era svenuta. In un attimo James le fu accanto.

< Hey Tris, mi senti? > La scuoteva dolcemente, cercando di risvegliarla dal torpore. < Astrid, svegliati!>

Nessuna risposta.

< Andiamo ragazza apri gli occhi!>

Si maledisse per essere stato così impulsivo. Non si era nemmeno chiesto quali conseguenze potesse avere una materializzazione su un babbano, o se un babbano potesse materializzarsi con un mago, o se alla ragazza sarebbe piaciuto smaterializzarsi in un vicolo di Londra. Magari aveva perso la memoria. O sarebbe rimasta in coma per sempre. Per quanto ne sapeva, poteva averla anche uccisa.

Pensandoci meglio, avrebbero potuto prendere un taxi.

< Ottimo James, > pensò, < E' facendo così che una ragazza ti chiede un secondo appuntamento!>

Astrid tossicchiò. Aspirò l'aria a pieni polmoni e, finalmente, aprì gli occhi. Il ragazzo la guardò visibilmente sollevato, aiutandola a mettersi seduta.

< Non ti sforzare, aspetta, faccio io> le cinse la vita con un braccio e si inginocchiò accanto a lei, per sorreggerla.

< Tutto ok? > le chiese guardingo.

La voce della ragazza giunse flebile e lontana all'orecchio di lui.

< Io...io...credo di si > sussurrò. < Wow. E'...e' proprio come lo descrive lei.> Le labbra di Astrid si fermarono per lasciare alla testa il tempo di raccogliere le idee. < Ci siamo appena materializzati vero? > Rivolse lo sguardo al ragazzo, frugando la risposta che già conosceva.

< Sì. Ehm, mi dispiace di non averti avvisata prima.> James cercò di scusarsi, ma gli occhi di lei si erano già persi in quel tempo tutto loro, così impenetrabile, così lontano.

< Come essere risucchiati in un tubo stretto e sentirsi trascinare con forza da una morsa all'altezza del petto.> recitò lei. Un sorriso sbocciò tra le sue labbra. Si liberò dalla stretta di James e si lasciò cadere all'indietro, adagiando il capo sul prato.

< Sdraiati con me>

La ragazza socchiuse gli occhi e lui le obbedì.

Sfiorò l'erba fresca con le dita, beandosi di quel contatto dimenticato da tempo. Si girò a guardarla di sottecchi. La curva elegante delle labbra piene lo rendeva bramoso di un assaggio.

< E' tutto così assurdo> Lo sguardo di lei incontrò il suo. < Non sparirai vero?>

Lui le assicurò con un cenno che no, non l'avrebbe fatto.

< Voglio dire, è tutto reale, non sto sognando, giusto?>

Un secondo cenno giunse a rassicurarla. Astrid tornò a guardare il cielo e sorrise.

Non finiva mai di stupirlo, quella ragazza. Era strana, questo poteva affermarlo senza ombra di dubbio. Molto strana. Ma si sorprese scoprendo che, in fondo, ne apprezzava anche questo aspetto.

La sentiva così libera, così viva accanto a lui. Era una sensazione che James aveva provato poche volte nella sua vita. La desiderava con tutto se stesso. Astrid doveva essere sua. Sarebbe stata il suo fiore all'occhiello, la sua targa di cercatore che troneggiava nella bacheca dei trofei ad Hogwarts.

< Sai, > cominciò la ragazza, < hai appena realizzato uno dei miei sogni più grandi.>

Fece una pausa teatrale e continuò a spiegare, trafiggendolo con quegli occhi che, James ne era sicuro, erano capaci di leggergli l'anima. In un secondo scacciò i pensieri appena affiorati alla sua mente, timoroso che lei li potesse aver visti.

< Quando comincio a leggere una storia è come se una parte di me fosse lì a viverla davvero, è come se il mondo reale sparisse, inghiottito dai paesaggi sussurrati tra le pagine. Posso dirti con certezza di avere meditato in India, smascherato colpevoli in Toscana e di aver passeggiato nel quartiere di Gion in Giappone. Ho conosciuto geishe e sante, ragazzi, marinai e streghe. Tutto senza muovermi di un passo dalle quattro mura scarlatte della mia stanza. Ma la verità è che questo non mi è mai bastato.>

Distolse lo sguardo rivolgendolo alle nuvole. < Volevo che quei racconti, quelle avventure, diventassero mie. Volevo esserne la protagonista. Avevo bisogno di assaporare la vita di qualcun' altro, anche solo per un giorno, per qualche ora. Avevo bisogno di fuggire dalla mia, di vita, quella che non sono mai stata in grado di vivere davvero.> La voce di lei fece trasparire l'amarezza che covava nel cuore.

< La verità è che ho sempre preferito chiudere gli occhi e rintanarmi dietro il titolo di una copertina piuttosto che scrivere la mia, di storia. Portandomi con te mi hai appena permesso di diventare la protagonista di un romanzo che, questa volta, è davvero il mio.>

La ragazza si avvicinò a lui, il sorriso triste strideva con lo sguardo malizioso che scoccò al ragazzo. < Vedi di non rimanere deluso dai miei prossimi capitoli, ti avverto, non sono né coraggiosa, né particolarmente interessante e non mi piace che me lo si ricordi.>

James le accarezzò la fronte beandosi soddisfatto dello sguardo stupito e delle vampe rosse strappate al bel visino della ragazza. Per qualche meraviglioso attimo, lei gli permise di perdersi a giocare con le onde scure dei suoi capelli.

< Qualsiasi babbano sarebbe già fuggito a gambe levate una volta ripresa conoscenza. E a quanto vedo tu sei ancora qui. Non sottovalutarti Tris, hai coraggio da vendere.>

La sua voce suonò seria e rassicurante. Astrid rimase interdetta e James si chiese il perché di quell'unica lacrima affacciatasi sulle ciglia lunghe e subito ricacciata indietro con ostinazione, dalla proprietaria.

La guardò con dolcezza. Sentiva le braccia fremere nel desiderio di abbracciarla, la spalla voleva offrire riparo agli occhi lucidi, le labbra avide ardevano nel desiderio di consolare quel visino imbronciato.

Non lo fece. Non era la cosa giusta da fare, per lo meno, non in quel momento. Non era quello che lei avrebbe voluto.

Che cosa gli stava succedendo? Da quando si preoccupava così per una ragazza?

Si stupì quando la parola che cercava per definire Astrid, affiorò nitida e naturale alle sue labbra: rispetto. Ecco cosa aveva appena provato per quella ragazza. Rispetto per il suo dolore. Rispetto per i pensieri che gli aveva appena confidato e per quelli che non era pronta a condividere. Rispetto per il coraggio che aveva appena dimostrato. Rispetto per il suo corpo, per la sua anima.

La prese per mano.

< Andiamo Bond girl, abbiamo una missione da compiere. >

Si alzarono in silenzio e attraversarono il parco, puntando verso un vialetto lastricato. Astrid si lasciava guidare docile dalla presa forte del ragazzo, rimuginando sui fatti di quell'improbabile mattinata, troppo emozionata e rintontita per proferire parola.

James marciava preoccupato, cercando di riavvolgere il filo dei pensieri che vorticavano incessanti nella sua testa. La sua mente vagava dalla ragazza al motivo per cui aveva deciso di portarla con sé.

Che cosa avrebbe detto a suo padre? Non aveva un piano, non aveva pensato a nulla. Aveva agito d'impulso, come suo solito. Magari Harry Potter era già al corrente di essere il soggetto di un best seller babbano, magari non gli sarebbe importato più di tanto. O forse si sarebbe arrabbiato a dismisura.

In quel momento la cosa che più gli premeva era che fine avrebbe fatto Astrid. Dopotutto era stato lui a coinvolgerla e, a complicare le cose, cominciava a sentire il bisogno di averla accanto ancora per un po'.

Il cancello di ferro battuto spuntò troppo in fretta davanti ai loro occhi. Mentre lo varcava, un pensiero si affacciò timido alla coscienza di James: era la prima volta che presentava una ragazza alla sua famiglia. Arrossì, figurandosi l'espressione sbalordita della madre al suo arrivo.

Salì i tre scalini che lo separavano dalla porta di ingresso e si aggrappò alla maniglia pronto ad annunciare la sua presenza.

Una mano lo afferrò bruscamente, interrompendo il suo gesto.

< James...> la voce di lei si incrinò, lasciando trapelare la sua preoccupazione. < Cosa ne sarà di me? > deglutì e proseguì, < Dopo, intendo.>

Lui si girò lentamente. L'idea che, da un po', balenava nella sua testa si palesò con prepotenza, senza osare chiedergli il permesso. < Ti andrebbe di rimanere con noi quest'estate? >

Guardò gli occhi scuri sgranarsi per la sorpresa. < Io... non so cosa dire >

< Un sì va benissimo > Le sorrise sperando di non essersi spinto troppo oltre.

La ragazza lo guardò dubbiosa, cercando di assimilare la portata della proposta.

< Va bene.> disse dopo un tempo che a lui parve infinito.

< Si, accetto. Mi piacerebbe molto trascorrere l'estate con voi, se me lo permetterete. >

Le labbra di lui si incurvarono illuminandogli il volto. James si voltò, passò una mano tra i capelli scompigliandoli con aria soddisfatta e, facendo strada ad Astrid, varcò la soglia di casa Potter.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: pesca56