ICHIGO-SAMA



Un’altra fitta al ventre mi fa piegare fino a terra, è troppo doloroso.
Ho immaginato più volte il parto ma neanche nei miei sogni avevo previsto facesse così male. Sento Makoto passarmi il braccio sulle spalle, con fare protettivo, gridando a gran voce di chiamare un’ambulanza.
Non capisco più niente, le parole di mio marito suonano a vuoto nella mia testa e neppure mi spavento quando, con esperienza, delle mani mi prendono caricandomi su un lettino.
Durante il viaggio in ospedale non faccio altro che pensare a quei film in cui, dopo il parto, le madri dimenticano il dolore grazie alla gioia di vedere il bambino.
Non ci ho mai creduto.
Arriviamo in sala parto e prendo la mano di mio marito, pronta a darmi conforto e a condividere con me quel momento.
Passano ore, potrebbero essere giorni, quando lo sento. Il primo vagito di mio figlio subito seguito da quello della sorellina, Makoto mi lascia la mano, il medico gli chiede se vuole tenerlo in braccio e lui annuisce. Poi, poi niente. Svengo.

……

Al mio risveglio sento una mano gentile carezzarmi il viso, mio marito ovviamente.
MS:”Mi hai fatto morire sai?”
IS:”Scusami.”
Mi lascio accarezzare poi però un pensiero bussa alla mia mente,
IS:”I BAMBINI!”
MS:”Stanno bene, aspetta”

Si avvia e quando torna ha tra le braccia due fagottini, blu e rosa, che contengono due cosini agitati.
Mi passa il maschietto e, mentre lo fisso penso che si, il dolore non si dimentica ma la felicità paga la sofferenza.
Studio per bene il mio bambino, già si nota il cipiglio severo che, appena sarà più grande, lo farà diventare uguale al suo papà.
La bambina invece somiglia a me, i lineamenti sono dolci e ha qualche ciuffo castano. Così diverso dal biondo del fratello.
Mentre accarezzo il piccolo finisco con il toccarmi la pancia, è piatta. Non sono abituata, sarà strano non avere più il pancione.

MS:”Andou e Satsuki sono qui fuori che si consumano le unghie, gli ho detto di entrare ma vogliono prima che i bambini abbiano un nome”
IS:”Tipico da parte loro. Tu avevi pensato a un nome? Io a tanti ma nessuno mi sembra adatto adesso”
MS:”Già, iniziamo da Kascino Boy, che ne dici?”
IS:”Si, tu che ne pensi di Natsume?”
MS:”Ma ce l’ha già tua sorella quel nome!”
IS:”A, è vero…sai, voglio dargli un nome che lo accompagni per sempre, che lo rappresenti.”
MS:”Katsuro?”
IS:” “Figlio della vittoria”? Si, mi piace! E poi mi pare si adatti bene no?”
MS:”Katsuro Kashino, si. Lei invece? Perché non Himeko?”
IS:”Principessa? No direi di no. Vorrei qualcosa di più speciale, ci sono! Yumemi! Meraviglioso!”
MS:” ”Sognare”? Carino, speriamo solo non cresca come la madre”
IS:”Nessuno si è mai lamentato Mr. Sadico”
MS:”Ti amo”
IS:”Ti amo anch’io, ore però facciamoli entrare, prima che sfondino la porta. Ci sono proprio tutti?”
Ms:”Tutti tutti, le altre Ichigo stavano per svenire alle tue urla”
IS:”Ho urlato molto?”

La sua faccia dice molte cose.
 

 
Spero di aver scritto tutto in modo chiaro e scorrevole. Sinceramente non ho mai creduto alle scene in cui le donne scordano il dolore in un attimo, però sono certa che, vedendo il bambino, diventi più facile metterlo da parte. Voi che ne pensate?
Al prossimo capitolo.


Kunoichi_chan009