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Autore: clodia    07/08/2008    1 recensioni
- Se vuole un consiglio, non si avvicini a quel genere di persona. - Non ho mai accettato consigli, soprattutto dagli estranei.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20/03

7.30 a.m.

-    Signorina Elizaveta, un uomo ha lasciato una busta per lei.
Il portiere ferma all’uscita di uno stabile la donna del baule.
-    Grazie. Mi potrebbe chiamare un taxi.
-    Certo, signorina.

Nell’attesa, la donna apre la busta, dentro c’è un foglio con un indirizzo.
-    È arrivato il taxi!
-    Bene. Buona giornata, signor Riggs.

Una volta preso posto sul cab, la signorina Elizaveta porge il biglietto all’autista.
-    Mi porti a questo indirizzo.

Il taxi si ferma davanti ad uno dei tanti grattacieli della città, un ammasso di ferro e vetro. Scesa dall'auto, la donna si dirige verso un bar proprio di fronte all’edificio.

-    Un espresso, per favore.
-    Arriva subito.


Attendendo la calda bevanda, osserva attentamente la costruzione indicata dal biglietto.

-    Imponente, vero? – così un attempato barista, porgendole il caffè, cerca di attaccare bottone.
-    Direi di sì. Sono uffici?
-    Sì ma solo fino al nono piano, i restanti livelli sono occupati da appartamenti.
-    Uhm?!
-    Non mi dica che ne è interessata. Non mi sembra adatta a quel tipo di casa.
-    Perché, scusi?
-    Ah, non la prenda come un’offesa perché non lo è. L’acquirente tipo di quel genere di alloggi è un uomo solo ossessionato dal lavoro che non riesce ad allontanarsi dalla city.
-    Sembra che lei conosca il tipo.
-    Ero uno di quelli, fino a che non ho riscoperto il piacere della vita. E per farlo ho dovuto rimetterci famiglia e salute.
-    Ah. – la donna più che a disagio, sembra infastidita dalla troppa confidenza  del vecchio.
-    Ma, ormai ne è passata di acqua sotto i ponti. Se vuole un consiglio, non si avvicini a quel tipo di persona.
-    Non ho mai accettato consigli, soprattutto dagli estranei. – Di fronte ad un inebetito barista la donna beve l’ultimo sorso di caffè. – Ah, ottima miscela! – Lascia sul bancone una banconota da 5 e si avvia verso l’uscita.
-    Il resto, signorina!?
-    Lo tenga pure, ne ha più bisogno lei. – il tutto sarebbe potuto passare anche per un bel gesto se Elizaveta non avesse utilizzato un tono così sgradevole.

All’entrata dell’edificio, vicino alla porta, la donna si sofferma a leggere la targa con incisi i nomi delle diverse società che lì hanno sede, quando un sorriso malizioso comparve sulle sue labbra.
-    Posso esserle d’aiuto? - La receptionist in un tailleur impeccabile la ferma all’entrata dell’edificio.
-    Sì, grazie. Dovrei incontrare il vicepresidente della COBS.
-    Non ho ricevuto alcuna comunicazione in merito.
-    La COBS è una grande società, la segretaria di turno si sarà dimenticata di notificarle l’appuntamento. Ormai, per occupare questi ruoli secondari, la bellezza è, a discapito della competenza, l’unico vero criterio di selezione. Ovviamente non mi riferisco a lei.   
-    Può essere successo di tutto, ma dato che non ho ricevuto nessuna comunicazione, la prego di non continuare a farmi perdere tempo e di uscire, grazie. – il modo peggiore per far fare a qualcuno ciò che si vuole, è insultarlo.
-    Potrebbe chiamare il signor Patterson, il vicepresidente della COBS.
-    Non ci è permesso disturbare gli alti dirigenti per motivi di così scarsa importanza.
-    Bene. – Elizaveta prende il cellulare e digita un numero. – John! Ciao, come stai? … Anch’io, grazie. … Eheh … Certo, volevo appunto parlare con te ma c’è una zelante receptionist che mi impedisce di salire. … Ok, certo. – Prende il telefono e lo porge alla donna dietro al bancone. – Vuole parlare con lei. – Un sorriso soddisfatto le illumina il volto alla vista dell’espressione finalmente dimessa e preoccupata dell’impiegata.

Dopo un breve scambio di battute, la receptionist chiude la conversazione e porgendole il cellulare dice:

-     La prego di scusarmi per il disguido. Il signor Patterson l’attende nel suo ufficio, al sesto piano.
-    Oh, non si preoccupi.






Per Meg89: Era voluto ma più che confusione, speravo di rendere un minimo di suspense. Temo di non esserci riuscita. Spero che questo nuovo capitolo sia più agevole alla lettura. I fatti verranno a galla a poco a poco. Grazie per la recensione e critica, è così che si comprendono i propri errori.
  
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