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Autore: Mera    06/06/2014    3 recensioni
E' così che tutto ebbe inizio, in un piccolo paesino del Missouri. Il protagonista di questa appassionante storia, Tommy Prescoht, stava come sempre camminando lungo le sponde di un fiume..scattando foto. Inquadrare qualcosa e intrappolarla in un foglietto..
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3

Tutti si misero ad urlare scapparono via, lasciando Mandy, Freddy e Tommy da soli. Incuriositi, uscirono fuori e videro il limpido cielo diventare pian piano sempre più grigio. Gli sproporzionati uccellini non c'erano più, al loro posto spuntarono dei piccoli pterodattili montati da mini elfi malvagi: erano tutti scuri e sporchi, vestiti solo da una casacca lunga fino al ginocchio verde con una corda come cinta, dove c'era legata una borraccia ed ai piedi delle scarpe a punta marroni. Arrivarono in miliardi e cominciarono a distruggere tutto: le case a fungo, le fontane e i grandi alberi erano ormai in gran parte distrutti.

''Dobbiamo fermarli.'' urlò Tommy indicando gli elfi.

''Non se ne parla nemmeno''parlò Mandy ''tu rimani qua!.''

Mandy fece un cenno alle guardie di chiudere a chiave tutto.

''Tu non sai di cosa sono capaci quegli esseri. Ti ordino di non controbattere''.

''Ma chi sono quegli esseri?.''

''Signorino, avevo detto di non controbattere!'' Si arrabbiò la sirena.

Il silenziò calò. Due secondi dopo, la luce si spense. La stanza divento buia.

''Sono stati quegli esseri'' parlò una guardia.

''Va bene, portatemi la mia boccia!'' ordinò Mandy.

Essendo una sirena, non poteva stare molto fuori dall'acqua quindi si portava dietro una grossa boccia,tipo quelle per i pesci rossi con dentro un tavolino e una poltroncina. Accesero delle candele e si sedettero tutti davanti alla boccia; le guardie rimasero a sorvegliare, a due a due, davanti ad ogni possibile entrata per quegli elfi.

''Mi dispiace di averla fatta arrabbiare, signorina Mandy'' si scusò Tommy a desta bassa.

''Tranquillo'' la sirena uscì dalla boccia e stropicciò i capelli al piccolo e poi riprese a parlare adagiandosi sulla poltroncina ''dammi del tu, chiamami soltanto Mandy''

''Signor...volevo dire Mandy, chi sono quegli esseri?''

''Sono gli schiavi di Lyigiie'' sosprirò.

''E perché degli essere così orribili, dovrebbero attaccare questo magico mondo?''

''C'è una leggenda dietro tutto questo e ,dato che siamo qui intrappolati per un po', te la racconto se vuoi''

''Certo, voglio sapere tutto''

''Tanto tempo fa, la nostra terra era sotto il controllo di una specie di maledizione, a quanto sospettasse il re di quel tempo: la gente moriva senza alcuna spiegazione logica. Tutto iniziò quando il padre del nostro attuale re, passeggiava lungo le vie di Sahkkara, mentre ad un tratto senti delle grida. Non erano urla di gioia o di esaltazione, ma di dolore. Queste provenivano da una casa, non molto lontano da dove si trovava lui. La curiosità era immensa e poi era dovere suo, scoprire che cosa stesse succedendo all'interno della sua terra. Qualche passo più lontano da lui, c'era una casa, mai notata prima: era a due piani, stretti e alti. Era una casa mollto vecchia, piena di erbe arrampicate sulle pareti e polvere ovunque. Quella casa, stonava in mezzo alle case comuni del villaggio intorno. Il re, gli si avvicinò e con suo malgrado stupore, vide delle streghe che uccidevano una bellissima sirena: aveva i capelli biondissimi, sembravano baciati dal sole e la pelle, bianchissima, brillava di un luccichio quasi abbagliante; le conchiglie sul suo seno erano verde smeraldo e la coda anche. Era ornata di molti gioielli: braccialetti di perle bianche, una coroncina fatta di corallo e una conchiglia molto particolare tatuata sul fianco destro. Le streghe a quanto pare, volevano appropriarsi di quel tatuaggio ma dato che era disegnato in modo perenne sulla pelle color di perle della fanciulla, era da pazzi pensar di staccarlo. Non potendo staccare il magnifico ornamento, sul finaco della fanciulla, decisero di ucciderla per poi rimuovere il disegno. Ignettarono una flebo di una strana sostanza multicolore, dritta nella vene della dolce fanciulla*un sonnifero* pensò il Re. Non poteva permettere che quella ragazza, patisse una fine del genere. Non nel suo regno! Entrò con prepotenza e, armato di una sciabola dorata, minaccio di morte immediata le streghe ''Lasciatela andare! Io sono il re di questa Terra e se non la libererete prima di subito, vi bandirò per sempre da qui!'' Aveva paura, si, ma vedendo la pelle bianca della sirena diventare pallida e i suoi capelli dorati, diventare color argenteo, si fece forza. Le streghe si fecero beffa di lui e delle sue minacce ''Tu..Credi di spaventarci??'' poi recitando un incantesimo in una strana lingua continuò ''ecco, vostra maestà, prenditi pure, la dolce pulzella, ma sappi che una maledizone si abbattirà sulla tua amata Terra: sta attento a te!!'' e dopo una nube di fumo, le streghe scomparvero e la sirena sussurrò ''a-aiutami''. ''

''E quindi?Tutto qui?? chiese Tommy, affamato di voler conoscere di più.

''Umani, puff!! Ragazzino ti sembra poco??'' fece la sirena.

''Beh, no. Però-'' il ragazzo venne interrotto dal russare del piccolo Freddy.

Con un cenno, Mandy disse ad un suo aiutante di prendere una coperta per tutti: fuori pioveva e lo scontro continuava.
Dopo essersi accoccolati sotto le coperte, Mandy ricominciò:

''Magari dovrei dirti di più sul conto della Sirena: ella è la mamma del nostro Re!'' disse dorseggiando un bicchiere di vino rosso, datole dallla guardia di prima.

''Wow, e come fanno le sirene a fare i bambini se non hanno la coda?''chiese l'ingenuo Tommy.

''Beh ecco, non sono qui per spiegarti come si riproducono le persone della mia specie, ma bensì a raccontarti del perché tutto questo accade proprio qui, in questa Terra..'' si fermò e appena fece un respiro profondo per poi continuare un lampò colpì il luogo dove erano staziati loro. La pace fu disturbata da un doloso incendio magico che non voleva spegnersi.

''Scappa Tommy! Stanno entrando!!'' urlò la sirena mentre ordinava alle sue guardie di aiutarla a scappare.

Ella prese tra le braccia il piccoletto terrorizato, ormai sveglio e scappò. Dei passi dietro di lei la fecero rallentare. 
Era Tommy.

''Piccolo stupido umano, ti avevo detto di andare! Guardie! Vi ordino di riportare questo moccioso nella fontana e di bloccare il passaggio!''
E così fecero. 
Tommy scalciava e si dimenava come meglio poteva, ma non vi fu nulla da fare per sfuggire alla presa delle guardie muscolose.
Uscendo smise di scalciare e osservò:fuori c'era un pandemonio!

''Va ragazzo! Sarà meglio per te!'' e con quest'ultima frase, le guardie salutarono il piccolo Tommy.

*AUTRICE TIME*
Buondì :D beh si saranno passati anni dall'ultimo capito ma ho avuto problemi con la scuola e non ho trovato molto tempo per collegarmi al pc. 
Per favore, se leggete, recensite: è una storia a cui tengo molto e voglio sapere tutti i pregi e i difetti d'essa. Quindi fatemi sapere :D
Buona lettura! Baci, l'Autrice. 

  
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